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Inseguito adottò anche la chiusura “Padless” ossia senza cuscinetti.

Al posto
delle tazze e tamponi venivano impiegati dei dischi piatti in ottone che
andavano a chiudere i camini corrispondenti e sui quali erano alloggiate
alcune rondelle in cuoio.
La Conn, invece, inventò un particolare tampone al quale veniva aggiunto
sulla superficie inferiore un disco di latta flessibile. Il tutto veniva poi ricoperto
da un sottile strato di pelle bianca.
L’ insieme di questi elementi permetteva di incastrare il cuscinetto nella tazza
senza dover fare uso di colla, e consentendo una sua facile sostituzione.
La Buescher qualche tempo dopo, ideò un sistema di fissaggio dei tamponi
tramite un bottone automatico. Una prima parte del bottone a scatto era
collocata al centro del cuscinetto, la seconda invece era posizionata e saldata
sulla parete interna della chiave, rendendo cosí più semplice e pratica la
sostituzione dei tamponi.
Purtroppo la difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio portò al suo oblio.
I saxofoni della Maison Sax di fine Ottocento ed inizio Novecento, non
prendevano laccatura.
Questi modelli, nella maggioranza dei casi, venivano nichelati o placcati in oro
o argento. Alcuni strumenti invece, non venivano per niente trattati, scelta che
comportava una progressiva ossidazione del metallo.
Sui saxofoni moderni invece, la necessità di una maggiore protezione e di una
maggiore durata, ha portato a effettuare una laccatura decisamente più
spessa, portando ad una vibrazione meno spontanea del metallo trattato.
Per quanto riguarda i bocchini, erano realizzati in legno o in ebanite, con
camera scavata e dimensioni ridotte adeguate al diametro e alla conicità degli
strumenti dell’epoca.
Per ottenere maggiore dinamica e flessibilità timbrica, i bocchini moderni
vengono oggi progettati con nuove forme e camerature, utilizzando e
sperimentando inoltre nuovi materiali come: metallo, plastica,cristallo…
Furono fatti una serie di esperimenti, alcuni dei quali portarono ad una
riduzione delle proporzioni interne della cameratura, dando maggiore
proiezione, brillantezza e potenza sonora.
Vennero sperimentati anche i bocchini “modificabili” e personalizzabili, con la
possibilità di regolare l’apertura o variare l’ampiezza della camera interna,
attraverso l’inserimento di appositi spessori.

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