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Nascere di nuovo
Sbaglia chi pensa che nasciamo una volta sola. Per termine un impegno, e nella condivisione.
chi vuole vivere, la vita è piena di nascite. Nascia- Nasciamo nei gesti o al di là dei gesti. Na-
mo molte volte durante l'infanzia, quando gli occhi sciamo dentro di noi e nel cuore di Dio. Per
si aprono in gioia e meraviglia. Nasciamo nei viaggi questo ti chiedo, Gesù, di insegnarmi a na-
senza mappa nei quali la giovinezza si arrischia. scere: quando le speranze si rompono come
Nasciamo nella seminagione della vita adulta, ma- cose logore; quando mi mancano le forze
turando, tra inverni e primavere, la misteriosa tra- per lo scalino successivo, e io esito; quando
sformazione che mette sullo stelo il fiore e dentro della semina mi par di raccogliere solo il
il fiore il profumo del frutto. Nasciamo molte volte vuoto; quando l'insoddisfazione corrode an-
in quell'età avanzata in cui le attività non cessano, che lo spazio della gioia; quando le mani
ma si riconciliano con i vincoli interiori e i cammini hanno disimparato la trasparente danza del
che erano stati posticipati. Nasciamo quando ci dono. Quando non so abbandonarmi in te.
scopriamo amati e capaci di amare. Nasciamo
(José Tolentino Mendonça)
nell'entusiasmo del riso e nella notte di certe lacri-
me. Nasciamo nell'orazione e nel dono. Nasciamo
nel perdono e nel conflitto. Nasciamo nel silenzio
o illuminati da una parola. Nasciamo nel portare a
Gesù è il nuovo Adamo che fallito, ritrova slancio per la sioni. Da ogni deserto si e-
rinnova con l’umanità il vi- missione. sce trasformati. Scrive Mar-
aggio della lontananza da co: “Dopo che Giovanni fu
Nel silenzio Dio comincia a
Dio. Il Figlio viene catapul- arrestato, Gesù si recò nella
parlare, aggiusta la rotta e
tato nel deserto, cuore della Galilea predicando il Vange-
mantiene desta la fede. Ra-
prova. lo di Dio.” (Mc 1,14). Dopo
ramente Dio parla nel fra-
quaranta giorni Gesù esce
Nel deserto si entra in a- stuono. La creazione nasce
dal deserto. L’attesa è finita
scolto del silenzio, che alla dal silenzio, ed ogni nuova
e le promesse si realizzano.
gente chiassosa mette paura creazione comincia dal si-
Comincia la fase finale del
perché fa più rumore di un lenzioso incontro con Dio.
progetto di Dio. Il tempo
martello pneumatico. Il si- Il rumore dà un benessere
presente, anche se c’è chi
lenzio del deserto aiuta a epidermico, ma miete vitti-
afferma il contrario, è pieno
vincere l’effimero e permet- me. Come Maria, il povero
fino all’orlo della presenza
te di tuffarsi nell’eterno pre- in silenzio davanti al pro-
salvifica di Dio perché Gesù
sente di Dio. prio Signore fa la storia.
riempie di senso infinito i
Porta a Dio il mistero del
Nel deserto Dio Creatore non sensi della condizione
proprio io, e quello non me-
rinnova il cuore dell’uomo; umana.
no decisivo dell’umanità tut-
le tribù di Israele, uscite
ta.
dall’Egitto, diventano popo-
lo; il profeta Elia, deluso e Il silenzio è lo spazio dentro
al quale maturano le deci-
Quando la tua mano L’assurdo è la negazione totale testa e a sfracellarci contro di es-
tocca un povero, le tue del mistero, di ogni mistero. E’ il so se tentiamo di scalarlo.
dita sfiorano il cielo di rifiuto anche della pur minima
Eppure noi sappiamo che
Dio, dove entreremo possibilità di speranza.
solo se saremo entrati l’ascesa è faticosa, si può inciam-
Siamo immersi in un mondo as-
nella vita di chi soffre, pare perché i primi gradini sono
surdo e ripugnante, in cui le por-
perché Gesù sta nel po- nel buio più completo; ma
sto dove noi non vor- te delle risposte sono tutte chiuse “lassù” c’è una luce infinita. Con
remmo mai essere, e indisponibili e l’orrore è la sigla la fiaccola della speranza e con
all’ultimo posto. della nostra esistenza, è una mu- l’anelito della ricerca si può pro-
(David Maria Turoldo, raglia insormontabile che si erge seguire di tappa in tappa, di luce
religioso e poeta) dritta davanti a noi. La libertà ci in luce……
spinge a infrangere quel muro, (G. Ravasi, Le parole, p.39)
ma siamo destinati a romperci la
“Il Padre nostro” è la sin- che sa di casa, non di sina- ma non le nostre richieste,
tesi di tutto il Vangelo goga; di pane, non di tem- bensì le sue promesse”.
(Tertulliano,155-230). Ge- pio. (Dietrich Bonhoeffer).
sù utilizza la parola “papà” Nel linguaggio comune la Dio che ha promesso di
trascinando il discepolo parola “pregare” equivale a rimanere accanto ai disce-
nella sua stessa familiarità domandare. Non è così poli fino alla fine dei tem-
e confidenza. Gesù non per Gesù. Nella sua pre- pi, mescola le sue lacrime
abbassa Dio, ma eleva il ghiera l’uomo presta inte- alle lacrime umane. Non si
fedele orante al piano stes- resse alla causa di Dio: il riceve ciò che si chiede,
so di Dio. Così, il nome, il regno, la volontà. ma ciò che è davvero utile
“totalmente altro” entra il Dio, in risposta, prende a per rimanere sintonizzati
comunione con l’umanità, cuore la causa dell’uomo: il con lui. Pregare è come
e diventa “il totalmente pane, il perdono, il male. voler bene. Se si ama qual-
prossimo”. Ognuno vive in funzione cuno, lo si ama sempre.
Esclusiva di Gesù è il ter- dell’altro. Eppure la frater- Pregare sempre si può per-
mine aramaico abbà che nità non è ancora un dato ché la preghiera è come
significa “papà, babbo”. di fatto, e il pane continua l’acqua della sorgente che
Una delle primissime paro- a mancare. Ci si chiede ma mai si esaurisce.
le usate dai bambini, il loro Dio esaudisce le preghiere?
iniziale balbettio. Parola “Dio esaudisce sempre,
TQ
Il santo del giorno: san Sergio di Cesarea
Parola di Dio Il Dio di Gesù Cristo è l’unico vera luce del mondo, per-
in briciole ché è lui la radice del vero bene che salva dalle logiche
opprimenti delle devozioni pagane. È un messaggio
tutt’altro che superato quello che oggi ci arriva dalla testi-
monianza di san Sergio di Cesarea, martire ai tempi
dell’imperatore Diocleziano. Secondo una “Passio” latina
Lasciarsi “usare” da Dio egli era un anziano magistrato, che aveva abbandonato la
toga per vivere da eremita. Anch’egli, come tutti gli altri
Pagina curata da Don Luciano
cristiani di Cesarea di Cappadocia, venne convocato dal
“..…va a Ninive, la grande città, e governatore dell’Armenia e della Cappadocia, Sapricio,
annuncia loro quanto di dico....” perché prendesse parte alle celebrazioni in onore di Gio-
(Gn 3,1-10) ve. Ma alla sua apparizione i fuochi accesi per la divinità
La vicenda di Giona è, per cer- si spensero. Un prodigio che Sergio interpretò pubblica-
ti versi, davvero grottesca: egli, mente come il prevalere di Dio su ogni altra divinità. Af-
profeta suo malgrado, è co- fermazione che lo condannò al martirio.
stretto da Dio ad annunciare a
Ninive la necessità della con-
versione. E’ cosa davvero stra-
na, nonostante la sua cattiva
volontà la sua parola sortisce
l’effetto: tutta la città si con- Vangelo lc 11,29-32
verte dalla sua condotta malva-
gia. A volte Dio, per richiama- In quel tempo, mentre le folle si ac-
re sulla retta via, si serve di calcavano, Gesù cominciò a dire:
persone e di strumenti impen- «Questa generazione è una genera-
sabili. La conversione di alcuni zione malvagia; essa cerca un segno,
nostri fratelli e sorelle può es- ma non le sarà dato alcun segno, se
sere avvenuta anche grazie a non il segno di Giona. Poiché, come
parole o a gesti che abbiamo
Giona fu un segno per quelli di Nì-
compiuto quasi senza accor-
gercene. Attraverso ciò, Dio nive, così anche il Figlio dell'uomo
vuole farci comprendere che la lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina
sua grazia e la sua potenza si del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li
servono di tutto, persino di condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra
strumenti inadeguati come per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più
possiamo essere noi. Non si grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nì-
tratta tanto di essere persone
capaci, quanto di essere perso- nive si alzeranno contro questa generazione e la condanneran-
ne disponibili a lasciarsi no, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed
“usare” da Dio, nonostante le ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
nostre debolezze e infedeltà.
C’è chi prova invidia per i pronto a dare spettacolo di Non sono i segni a ripeti-
contemporanei di Gesù per- onnipotenza e, al medesimo zione che possono convin-
ché poterono ascoltare le tempo, capace di esaudire le cere l’esistenza di Dio e del-
parole del maestro ed essere più differenti preghiere quo- le verità ultime, ma l’umile
testimoni oculari dei suoi tidiane. accoglienza della sua Parola
miracoli. Ciò nonostante L’assenza di fede produce nella persona di Cristo Ge-
Gesù assegna l’appellativo pretesa e ostinazione. Ma la sù , segno defini tiv o
di “malvagia” alla genera- fede non si compra. E’ un dell’amore del Padre. Fede,
zione che condivise il breve dono da implorare e alimen- dunque è aderire a Dio. Il
segmento della sua vita pub- tare. L’apostolo Paolo mette suo contrario è la pretesa di
blica, un popolo sempre in guardia il discepolo Ti- piegarlo alla terra degli uo-
pronto a chiedere segni moteo: “Combatti la buona mini e alle proprie convin-
grandiosi e mirabolanti, ma battaglia della fede, cerca di zioni. Un atteggiamento pe-
per niente disposto a con- raggiungere la vita eterna rò, che si può trasformare in
vertire la vita. alla quale sei stato chiamato ricatto. A tali condizioni,
L’insufficienza di fede indu- e per la quale hai fatto la tua tuttavia, il Dio della storia
ce a chiedere segni sempre bella professione davanti a dice “no grazie”.
nuovi. Si vorrebbe un Dio molti testimoni”. (1 Tim
6,11)
“Chiedete” dice Gesù. piccoli sogni quotidiani, della preghiera. Come ri-
L’evangelista utilizza la Dio sia lontano o assente. corda l’Apostolo delle
forma verbale In realtà Dio, dona sempre Genti “Nemmeno sappiamo
dell’imperativo per invitare una risposta, anche se non che cosa sia conveniente doman-
a chiedere con tenacia, in linea con le aspettative. dare, ma lo Spirito stesso inter-
senza stancarsi, non per- Quando le risposte cede con insistenza per noi e
ché Dio sia indaffarato o dall’Alto sono diverse dalle colui che scruta i cuori sa quali
svogliato, ma perché del attese del cuore umano, ci sono i desideri dello Spiri-
suo dono illimitato ognu- si sente scossi sin dalle to…” (Rom 8,26-27).
no riceverà in proporzione fondamenta. Eppure tali Saggezza è imparare a
al desiderio, “Se non ottenia- terremoti, sono talvolta chiedere ciò che veramen-
mo è perché chiediamo con cuore più benefici delle attese te serve, e cioè le cose che
cattivo, senza fiducia e umiltà, perché mettono a nudo durano per sempre.
o perché chiediamo cose non l’immaturità della propria
buone” (sant’Agostino) vita di fede e rimettono
Il credente che coltiva il sulla strada di Dio. Le de-
dubbio nel proprio cuore lusioni umane si trasfor-
ingrossa di nuvole nere il mano in “benedizioni”
proprio cielo. Egli crede perché risintonizzano su
che, non esaudendo i suoi Dio e sul senso autentico
Maestri di
Contemplo: Un bagno di silenzio
spiritualità
La Quaresima è un Oggi abbiamo perso l’abitudine della città, in agguato sulla stra-
viaggio che va dalla al silenzio, perché abbiamo pau- da della tua vita c’è il mostro
testa ai piedi. Non ra di confrontarci con la verità. della mediocrità che è tutt’altro
bastano a percorrerla i che “aurea”.
L’isolamento non è silenzio: è
giorni che vanno dal
mercoledì delle ceneri al una sorta di emarginazione, di Essa infatti è rivestita di grigio-
giovedì santo. Ci vuole distacco dalla verità, e smorza re, si nutre di chiacchiere, si affi-
tutta una vita. Penti- sul nascere ogni pensiero vero. da allo sfarfallio delle mode, te-
mento e servizio: sono i “Prega il Padre tuo nel segre- me la limpidità della verità e
binari obbligati su cui
to…..” (Mt 6,6): senza questo dell’impegno serio ed esigente.
si gioca la crescita e il
ritorno a casa. bagno di silenzio la verità si ap- (G. Ravasi, Le parole, p.23)
panna e si dissolve, la coscienza
(Tonino Bello, vescovo di
Molfetta 1935-1993) resta sorda e inerte, il cuore per-
de il suo battito d’amore. Se ri-
fiuti di sostare almeno qualche
minuto al giorno nel frastuono
Maestri di
spiritualità Contemplo: Le verità che contano
Chi si adira con il fra- Le verità che contano, i grandi segnato da bambino, in parole e
tello, chi lo oltraggia, o principi, alla fine restano sem- con l’esempio.
calunnia in pubblico pre due o tre. Sono quelli che ti
Questa stessa cosa la possono
non può rimanere al hanno insegnato tuo padre o tua
cospetto di Dio. Sepa- riconoscere anche i ragazzi di
madre da bambino.
randosi dal fratello si è oggi? I genitori sanno e voglio-
separato da Dio. Il E’ vero, quante cose nella vita no insegnare loro quei principi
disprezzo del fratello abbiamo imparato! Eppure c’è che si “incidono” nella coscien-
rende falso il culto a una sorta di stella polare che za?
Dio e gli toglie ogni sembra brillare nella notte dello
promessa divina. E’ una domanda che lascia ser-
spirito, soprattutto quando hai
(Dietrich Bonhoeffer, teolo- peggiare grandi carichi di so-
perso la rotta e non sai cosa de-
go, 1906-1945) spensione e dubbi.
cidere o fare. E’ quello che tua
madre o tuo padre ti hanno in- (G. Ravasi, Le parole, p.21)