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CAPITOLO 4

Le TECNICHE

TECNICHE PER CHITARRA “MODERNA”


E’ mia intenzione, in questo capitolo, approfondire un poco le tecniche delle quali abbiamo accennato nel capitolo 3, nei licks. Vedremo
qualche esercizio che possa aiutarci a prendere confidenza con esse e ancora (ancora!!!) qualche licks. Come avrete potuto
assolutamente intuire per me i licks sono basilari! Ma non è che si possa soltanto suonare a licks o ad esibizioni di tecnica. Queste
tecniche, i licks e tutto il resto devono solo andare a far parte del nostro bagaglio culturale, del nostro vocabolario... poi si suona e
basta!

ALTERNATE PICKING (pennata alternata)


Definizione:
Mai nome di una tecnica fu più esplicito del nome affidato alla pennata alternata... significa semplicemente pennata alternata!!! La
sequenza del plettro è quindi SU’-GIU’-SU’-GIU’ oppure GIU’-SU’-GIU’-SU’, qualsiasi sia la nota successiva e qualsiasi sia la corda
sulla quale questa va suonata.
Esistono però un paio di tipi di pennata alternata: quella interna e quella esterna.
Interna è quando in una sequenza di note una è su di una corda e la seconda su quella sopra o sottostante. Ma spiegarlo sarebbe
“macchinoso”... quindi, come ci siamo abituati fin qui in questo manuale, vediamo un esempio (a corde vuote):

Esterna è quando... è come nel prossimo esempio:

Come avrete potuto quindi intendere, scherzi a parte, le definizioni interna ed esterna sono proprie del movimento del plettro: o
all’interno delle 2 corde interessate, quindi con un movimento minimo; oppure all’esterno, quindi con un movimento più ampio, che
prima salta la corda da plettrare, per poi colpirla con la pennata in SU’.

Un’applicazione pratica di questi 2 tipi di pennata la possiamo vedere sui salti di quarta (visti anche al capitolo 3, sulle modali);
questa volta vediamo salti di quarta sulla bachiana di RE:
SWEEP PICKING (pennata continua)
Definizione:
La definizione “Sweep picking” deriva dal significato della parola Sweep.
Per noi chitarristi il risultato è: cambiare il meno possibile la direzione naturale del plettro. Si potrebbe dire che pennata continua
e sweep siano due cose diverse: la prima sta nel colpire la corda sottostante SEMPRE con pennata GIU’ e la soprastante con
pennata SU, a prescindere dalle diteggiature, numero di note per corda etc. La seconda (sweep) è una tecnica vera e propria che ha
sue diteggiature appositamente costruite per avere:
un numero di note per corda DISPARI (1 - 3 - 5 note per corda) ogni qualvolta si voglia mantenere la medesima direzione di
pennata.
un numero di note per corda PARI (2 - 4 - 6 note per corda) ogni qualvolta si voglia cambiare la direzione di pennata.
Ma la pratica vale più della grammatica (spesso)... quindi ecco un po’ di esempi:

Alcuni esercizi utili per prendere confidenza con la penna SWEEP:


fig. 105

Un buon esercizio è spostare simmetricamente sui vari gruppi di corde gli esempi qui sopra, per prendere confidenza con le varie
sezioni di diametro delle corde e non solo con i cantini. E’ utile provarli anche con il suono distorto per accorgersi di eventuali
somme di note. Ciascun dito, dopo aver suonato la nota in questione deve stopparsi.

FARE MOLTA ATTENZIONE AL METRONOMO: LA PENNATA SWEEP, PROPRIO PER QUESTA SUA CARATTERISTICA DI
FLUIDITA’ PUO’ GIOCARE BRUTTI SCHERZI DI TIMING!!!

Un esempio di elaborazione sulle diverse sezioni potrebbe essere:

fig. 106

Il prossimo è un esempio di PENNATA CONTINUA: un arpeggio (uno dei miei preferiti) di Cmaj7/9 che non tiene conto del numero
di note per ciascuna corda: se la nota è nella corda sotto PENNATA IN GIU’, e se invece è in quella sopra PENNATA IN SU.
fig. 107
Ecco un arpeggino “molto spostabile” che impiega solo 3 corde, qui vediamo la pennata Continua-Sweep insieme allo string skipping.
L’ho scritto a gruppi di 3 note su sedicesimi, il che sposta gli accenti, per tornare poi “pari” con un gruppo a sestine... il che anticipa
un po’ quello che succederà al capitolo 5 MODIFICHE RITMICO-CROMATICHE AI LICK. Il lick sono solo le prime 3 note, il resto è
uno sviluppo.

fig. 108

HYBRID PICKING (plettro-dita)


Definizione:
La pennata ibrida risulta molto comoda per raggiungere intervalli che sarebbero tecnicamente molto difficili da eseguire. Altro
punto a favore della tecnica plettro-dita è il suono: per le ritmiche o per le parti eseguite in generale con questa tecnica, è possibile
avere le note basse (quelle col plettro) definite e con una maggiore quantità di frequenze acute, per le note più acute eseguite con le
dita è possibile ottenere suoni più morbidi per via del polpastrello, più acidi se suonati con le unghie o “slappati” se si usa un po’ di
tecnica bassistica.
Esempi fantastici si trovano nel country e country rock; sempre più chitarristi si stanno avvicinando o si sono già avvicinati a
questa tecnica (vedi i vari: Albert Lee, Micheal Lee Firkins... forse è il Lee nel nome che aiuta!).
Per quanto riguarda i Licks, ne ho inseriti nel percorso di questo libro un po’ dappertutto, essendo una delle mie “tecniche”
preferite. Metto le virgolette per tecniche poiché credo che una volta diventati padroni di questa possibilità, la si può intendere
semplicemente come un’opportunità di espressione, un colore, e non più sicuramente solo e semplicemente una “tecnica”.
Alcuni esercizi:

fig. 109 - Questo esercizio, se ripetuto su tutte le corde, suonando 2 note con l’intervallo da voi scelto, serve per imparare a
sincronizzare il movimento: PENNATA - PULL-OFF - DITO MEDIO - PULL-OFF, poi la stessa cosa con l’anulare. E’ fondamentale
suonare col metronomo e osservare che tutte le note abbiano lo stesso volume!

fig. 110 - Questo esercizio, se suonato stoppato e mooolto ritmico ci aiuterà a capire un po’ di cose.

fig. 111 - Questo esempio è anche il RIFF portante di FAST BOOGIE, contenuto nel mio secondo CD PROGETTO FUSIONE II. Può
servire per concentrarsi sul plettro-dita-ritmico con legature.

Visto che è una delle mie “tecniche” preferite vi trascrivo anche un po’ di miei “Favourite Licks!”
(con il pallino le note da suonare con le dita della destra)

fig. 112 - su A opp. A7

fig. 113 - sempre su A opp. A7

fig. 114 - tratto dal tema di NERVOUS WOMAN (Progetto Fusione) su A7

fig. 115 - (ripassiamo un po’ di armonia...) un lick di G7 + E7 per “alterare” con una 9b l’accordo di G7, cromatismi, sweep e plettro-
dita (siamo appunto al capitolo 4-TECNICHE - capitoletto dell’Hybrid picking!!!)
(tratto dal solo di I PINI A VAPORE (prima registrazione) da PROGETTO FUSIONE II)

STRING SKIPPING (salto di corda)


Definizione:
Come altre tecniche, anche nella tecnica del “salto di corda” il nome dice tutto. Si parla di string skipping quando in una sequenza di
note, 2 note conseguenti sono dislocate su corde diverse. Ho trattato con esempi, esercizi e licks l’argomento sul mio primo manuale
“Costruire il proprio fraseggio nella chitarra pop-rock”, esaminando il mio brano HOT COUNT (PROGETTO FUSIONE II), ma molti
esempi di String Skipping sono sparsi qua e la’ tra queste pagine, essendo questa una tecnica tra le mie preferite.
Ecco alcuni esercizi per prendere confidenza con questa tecnica.

fig. 116
Nella prossima fig. 117, invece, ecco lo stesso arpeggio utilizzando la pennata continua, Hammer On e Pull Off:

In fig. 118 un esempio di come applicare i salti di corda alla scala Maggiore di G (diteggiatura a 3 note per corda già vista più volte)

CHICKEN PICKING
Definizione:
E’ un termine che ha origine da una assonanza tra suono e un animale: il pollo (chicken). E’ una tecnica non usatissima ma dalle buone
potenzialità; i chitarristi che ricordo utilizzarla sono: Steve Morse ed Albert Lee. Ci sono diversi punti di vista su questa tecnica.
C’è chi afferma che Chicken Picking sia il suonare una nota contemporaneamente con il plettro e con un dito della mano DX (la Sx
per i mancini), ovviamente la pennata sarà in giù e il dito suonerà la nota colpendola dal basso verso l’alto: il movimento, per quanto
simultaneo porterà a stoppare leggermente la nota facendole fare il “verso del pollo”. C’è invece chi utilizza questa tecnica
alternando plettro e dito sulla stessa nota, il risultato è che le note sembrano “singhiozzare”... credo che come accade spesso la
verità stia nel mezzo: entrambi questi modi di suonare sono il Chicken Picking.
Vediamo un esempio:
fig. 119

TAPPING
Definizione:
Giusto per intenderci ricordiamoci che forse il primo esempio di TAPPING “famoso” (un tipo di tapping viene usato anche nella
chitarra classica) è ERUPTION di Edward Van Halen. La tecnica consiste nell’utilizzare anche uno o più dita della mano DX (la SX
per i mancini) per suonare; la qual cosa obbliga anche ad utilizzare Hammer On(s) e Pull Off(s) per far suonare tutte le note.
Chitarristi quali Stanley Jordan, J. Batten, T.J. Helmerich, Roy Ashen e tanti altri hanno fatto di questa tecnica la loro
caratteristica peculiare... usando però mooolte dita: questa tecnica viene chiamata TAPPING a 8 DITA.

Vediamo alcuni esercizi per abituarci alla tecnica del Tapping:

I primi due sono a terzine sulla forma 5 della penta maggiore di C (opp. Am) con la mano SX e il dito indice della DX colpisce la prima
nota della forma successiva.
fig. 120

Un miscuglio dei primi 2 esercizi questa volta a gruppi di 4 note.


fig. 121

Trovo sia molto bello e musicale sfruttare gli Hammer On e Pull Off della sinistra suonando una diteggiatura di scala (o arpeggio)
mentre si suona con la destra la forma (o rivolto) successivo.

E’ anche molto utile costruire triadi o arpeggi con la tecnica del tapping (l’esempio fatto all’inizio di Eruption ne è la prova!); in
questo manuale ci sono esempi qui e la’ di questa tecnica, comunque ecco un altro esempio:

fig. 122

Partendo da questo semplicissimo esempio, mettendo in pratica le nozioni apprese durante le parti teoriche di questo manuale,
provare a costruire diversi arpeggi sulle varie sezioni di manico e corde.

LEGATO
Definizione:
Di solito si definisce “legato” il modo di suonare plettrando la prima nota di una sequenza ed eseguendo le altre con una successione
di Hammer On e Pull Off.

Ecco un esempio con una Moveable Shapes basato su una “specie di forma” di pentatonica di Em al XII tasto... molto Power!!!
fig. 123

VERTICALIZZAZIONI
Definizione:
E’ un termine del quale, per l’uso che ne faccio, mi auto-attribuisco la potestà (!!!). Intendo dire che se le scale sono un’espressione
orizzontale di una tonalità e gli accordi lo sono in modo verticale, io mi sono creato delle scale ad intervalli (random) che mi servono
come verticalizzazione di una scala.
Come nella fig. 124 che segue: costruita su una scala Ionica di Fa, funziona anche se usata in posizione Lidia (in questo caso
saremmo in Do maggiore). Alternate Picking oppure Pennata continua. Interessante se provata su Bbmaj7, su D7/9 blues, Dm7 e
ovviamente Fmay7 o F6.

A questa tecnica ho dato ampio spazio nel mio primo Video didattico “costruire il proprio fraseggio nella chitarra pop-rock”,
mostrando i vari usi, tecniche di plettraggio, le altre diteggiature etc.
Segue CAPITOLO 4 - Le TECNICHE
SUPERESERCIZI

I primi esercizi di Tecnica che il mio maestro (Giuseppe La Monica) mi insegnò furono i 24 Pattern per le 4
dita. Era il 1985 e questi esercizi lui li estrasse da un suo vecchio quaderno dove teneva proprio gli esercizi
che sto per trascrivervi.

Sono Pattern BASILARI per il controllo dello strumento, storici proprio perché così importanti; e proprio per
questo ci tengo a specificare che non sono “miei” ma sono “tramandati”; non conosco purtroppo il nome del
chitarrista che per primo pensò a questi esercizi... ebbe comunque una grande idea!

Questa potente serie di esercizi consiste nel suonare tutte le combinazioni possibili tra le 4 dita, partendo di
volta in volta dall’1 (Indice), poi il 2 (medio), 3 (anulare) e 4 (mignolo).
L’impostazione di base è: indice al primo tasto e un dito per ogni tasto successivo. Dita a “martello” con un
lieve piegamento del polpastrello.
La sequenza è “A SPECCHIO” cioè si torna al contrario di come si è andati. Ecco la sequenza partendo con
l’indice:

ESERCIZIO 1 - fig. 125


ANDATA (dal E basso al E cantino) RITORNO (dal E cantino al E basso)
1 2 3 4 4 3 2 1
1 2 4 3 3 4 2 1
1 3 2 4 4 2 3 1
1 3 4 2 2 4 3 1
1 4 2 3 3 2 4 1
1 4 3 2 2 3 4 1

Per essere assolutamente chiaro il primo esercizio ve lo riporto in spartito e tablatura:


fig. 126

Come si può notare la tecnica da utilizzare è l’alternate picking sia per l’andata che per il ritorno (come
segnato sullo spartito); sul ritorno però è possibile anche adottare la tecnica della pennata continua per una
maggiore fluidità (come segnato sulla tablatura).

Ora non resta che far partire il metronomo e suonare questa prima serie di esercizi. E’ importantissimo
partire lenti per poi progredire piano piano in velocità senza andare a scapito della pulizia e ritmicità
(scusandomi per la rima!).
Una volta presa confidenza con l’esercizio 1, passiamo al 2, 3 e 4.
ESERCIZIO 2 (medio) - fig. 127
ANDATA (dal E basso al E cantino) RITORNO (dal E cantino al E basso)
2 1 3 4 4 3 1 2
2 1 4 3 3 4 1 2
2 3 1 4 4 1 3 2
2 3 4 1 1 4 3 2
2 4 1 3 3 1 4 2
2 4 3 1 1 3 4 1

ESERCIZIO 3 (anulare) - fig.128


ANDATA (dal E basso al E cantino) RITORNO (dal E cantino al E basso)
3 1 2 4 4 2 1 3
3 1 4 2 2 4 1 3
3 2 1 4 4 1 2 3
3 2 4 1 1 4 2 3
3 4 1 2 2 1 4 3
3 4 2 1 1 2 4 2

ESERCIZIO 4 (mignolo) - fig. 129


ANDATA (dal E basso al E cantino) RITORNO (dal E cantino al E basso)
4 1 2 3 3 2 1 4
4 1 3 2 2 3 1 4
4 2 1 3 3 1 2 4
4 2 3 1 1 3 2 4
4 3 1 2 2 1 3 4
4 3 2 1 1 2 3 4

BENE! Questo è niente... o perlomeno è solo l’inizio... il LA!


Dopo aver bene “sotto le dita” questi 4 esercizi, spostati anche avanti e indietro sulla tastiera e non
tenendoli relegati ai primi 4 tasti, dopo essere riusciti a mettere il nostro metronomo sotto torchio (anche se
dubito sarà più stressato di noi), iniziamo a SVILUPPARE i nostri esercizi.
Qui entriamo in un discorso un po’ più avanzato di quello fatto inizialmente, e qui posso vantarmi del
“copyright”... sono cioè idee mie!!!

MOVING SHAPE costruite sui Superesercizi


Personalmente ho l’opinione che le cose che si studiano debbano avere un concetto FUNZIONALE e non fine
a se stesso. Se io avessi proposto gli esercizi 1 2 3 4 e... basta, mi sarei sentito come un maestro delle
elementari che insegni una parola ma non il suo significato.

Moving Shape 1
Prendiamo ora una diteggiatura dell’esercizio 1: 1 4 2 3 che al “ritorno” diventa 3 2 4 1. Partiamo
dalla nota C al C VIII e ogni volta che scendiamo alla corda inferiore muoviamoci di un tasto “indietro” (verso
la paletta). Al ritorno ogni volta che saliamo alla corda superiore muoviamoci di un tasto “avanti” (verso il
ponte), torneremo all posizione originale. Vi invito a provare questa Shape con un accordo di C7 sotto... yeah!
(io ho aggiunto la modifica ritmica di suonare i gruppi di 4 note dell’esercizio su una divisione a sestine in
modo che gli accenti naturali risultino più interessanti... come vedremo anche nel prossimo capitolo).
fig. 130

CAMBIO DI CORDA sui Superesercizi


Prendendo ora ciascuno dei 4 blocchi di esercizi, proviamo a spostare 1 dito su di un’altra corda: voglio dire
che la prima sequenza 1 2 3 4 4 3 2 1, spostando il dito 2 nella corda sottostante diventerà qualcosa del
genere:

fig. 131

L’ordine delle dita non cambia rispetto all’esercizio originale: 1 2 3 4... è lo spostamento alla corda sotto che
fa sembrare tutto diverso.
Come potrete notare, ho come al solito indicato i due tipi di pennata: alternata sullo spartito e continua sulla
tablatura. Questo esercizio in particolare viene bene in tutti e due i modi. Per un suono più deciso e ritmico
usare l’alternata, per un suono più fluido e legato usare la continua.

SUPERESERCIZIO con spostamento di corda usato come la SHAPE 1


Moving Shape 2
Provate ora a fare quello che abbiamo fatto poc’anzi alla Moving Shape 1. Suonando il superesercizio con il
cambio di corda, spostatevi ogni volta di un tasto verso la paletta... Yeah!
Vi do’ un accenno di cosa succede... finitelo voi! Trovo che su A7,
fig. 132
(ho messo ovviamente il gruppo di 4 note all’interno di una sestina per lo spostamento di accento... come fatto
nella Moving Shape 1).

Provate ad immaginare quindi quanti esercizi, Moving Shape, Licks, Pattern etc. possono nascere da questi
princìpi...
Il cambio di corda può essere fatto con 1 o più dita; ci si può spostare di 2 o più corde. Le dita, oltre che alla
corda sottostante possono essere spostate a quella soprastante, a quella stante 2 o più corde sopra... etc. etc.
etc. per un mare quasi infinito di possibilità (un numero esatto ci dev’essere ma ci vorrebbero giorni per
contare le possibilità o un calcolo matematico che mi sembra al momento inutile... sono un bel po’ di
possibilità!!!).

Una possibilità partendo SEMPRE DAL PRIMO dei nostri SUPERESERCIZI: 1 2 3 4, suonato su G7:
fig. 133

E’ questo quindi un esempio delle dita 1 2 3 4 suonate in quest’ordine ma spostandole su diverse corde e
muovendosi un tasto in avanti (verso il ponte).

SUPERESERCIZI applicati agli H.O. e P.O.


Vediamo ora una serie di “Superesercizi” che aiutino a sviluppare l’utilizzo degli Hammer On(s) e Pull Off(s).
Il principio è sempre lo stesso: cercare tutte le combinazioni possibili!
Quindi partiamo con il primo di questa serie: l’esecuzione consiste nel plettrare la prima nota da eseguire su
ogni corda e legare le successive.

fig. 134
dito 1 1-2 1-3 1-4 1-3
dito 2 2-1 2-3 2-4 2-3
dito 3 3-1 3-2 3-4 3-2
dito 4 4-1 4-2 4-3 4-2

Ecco trascritto questo esercizio eseguito al quinto capotasto, partendo con il dito 1
fig. 135
Si può ora sfruttare questo pattern per le altre tre serie (quelle che partono con il dito 2, 3 e 4).

Questo serie di esercizi è particolarmente utile anche per sincronizzare mano DX-SX ed incrementare
l’indipendenza e la forza delle dita della SX. Le altre 3 serie di esercizi (quelle che partono con il dito 2, 3 e
4) sono di esecuzione più difficile poiché partono tutti con un P.O. e perché, soprattutto nel caso del dito 4,
si utilizzano le dita più “deboli”.

Consigli: come per tutti gli esercizi; partire lentamente ed “assimilare” l’esercizio. Prestare attenzione che il
movimento della mano SX sia fluido e naturale, senza scatti o movimenti particolarmente bruschi. Il pollice è
buona cosa che rimanga al centro del manico e tutta la mano sia rilassata. Il movimento dell’H.O. e P.O.
richiede un po’ di forza per la pressione sulle corde e per strappare via la corda, ma non bisogna partire con
l’idea che occorra tanta forza.

A questi esercizi può essere molto divertente applicare le MODIFICHE applicate alla prima serie dei
SUPERESERCIZI: provare a “spostare” qualche dito sulle corde sopra o sottostanti, spostarsi di un tasto
avanti o indietro ogni qualvolta si cambi corda... etc. Con questi piccoli accorgimenti, suonando molto legato,
ci si può avvicinare a sonorità di grandi chitarristi fusion che utilizzano questo tipo di approccio cromatico.
Come nostra abitudine avremo reso funzionali degli esercizi che per loro natura sarebbero assolutamente fini
a se stessi.

APPLICAZIONE: abbiamo una grande varietà di combinazioni utilizzando le 4 dita della SX su ciascuna
corda. Vi trascrivo ora una diteggiatura della scala maggiore di G con cromatismi, che utilizza proprio 4 note
per corda, in modo da provare su questa diteggiatura TUTTI i Superesercizi visti fin’ora.
fig. 136

(con il + le note esterne alla scala di G)

Lo spunto di questo esempio è: su di una base, suonare la scala di G appena vista provando un po’ tutte le
serie di Superesercizi visti fin’ora e cercare di costruirsi dei propri Licks...

RINFORZARE LE DITA PIU’ DEBOLI


Il problema “del mignolo debole” è un problema mooolto diffuso. Ci sono nella storia tanti chitarristi che
hanno quasi del tutto abolito l’uso di questo dito durante i soli. Se pensate che la soluzione sia non usare le
dita più deboli, è inutile che proseguiate la lettura, se invece pensate che il problema vada risolto, troverete
in queste serie di esercizi un probabile aiuto.
Prendiamo ora in esame un tipo di esercizio che serve proprio per isolare le dita che reputiamo essere il
nostro punto debole e rinforzarle.
Il principio è per l’ennesima volta lo stesso affrontato in tutto questo capitolo dei SUPERESERCIZI: trovare
tutte le combinazioni.
Ci sono 3 combinazioni per ogni dito, gli esercizi consistono col prendere ciascuna combinazione (es.: 1-2) e
ripeterla sulle 6 corde ed eseguirla identica al ritorno. Le diverse possibilità saranno quindi:
fig. 137
DITO 1: 1-2 1-3 1-4
DITO 2: 2-1 2-3 2-4
DITO 3: 3-1 3-2 3-4
DITO 4: 4-1 4-2 4-3

Ogni combinazione è di per sé un esercizio indipendente dagli altri. Per maggiore chiarezza... e per far luce
sulla tabellina sopra, ecco la trascrizione del primo della serie di questi esercizi (l’esercizio che utilizza le
dita 1-2):
fig. 138

Per il ritorno non cambia nulla, tranne che per la prima nota che viene suonata con pennata in su.

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