Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Lezione 1)
Manuali: arche rom arche greca, rocco Lippolisi arche greca. Massimiliano papini arte romana.
La ricerca archeologica serve a ricostruire il mondo antico e certi contesti specifici, in tutte le sue
componenti (ambito culturale, sociale, artistico, politico, …) per questo vengono utilizzate fonti,
diverse, possiamo dire che la ricerca archeologica avviene in un contesto multidisciplinare.
Metodi della ricerca archeologica:
- Tecnica di scavo
- Applicazione metodi quantitativi
- Contributo delle scienze applicate come: archeo-zoologia, archeo-botanica, analisi
chimiche e petrografiche, esami antropologici.
Si sposano poi questi metodi con la ricerca teorica: fonti storiche, epigrafiche (funebri, onorarie),
letterarie.
Ambito geografico: civiltà greca mediterraneo, le coste dell’asia minore, le Cicladi (egeo centrale),
mar-nero (colonizzazione protostorica), mediterraneo occidentale (metà ottavo sec.)
La civiltà greca viene divisa in fasi cronologiche e culturali:
- Proto-geometrica (1100-1050/900)
- geometrica (geometrico antico: 900-850, geometrico medio: 1: 850-800, 2: 800-750,
geometrico tardo: 750-700), circa 50 anni per ognuno (900-700),
- età orientalizzante, 700-625
- età arcaica, 625-480, avviene nel 480 la sconfitta ad opera di Atene ai Persiani, che tentarono
l’occupazione della Grecia, questa è La battaglia di Salamina, segna uno spartiacque e da
inizio a una serie di trasformazioni negli ambiti politici, artistici e culturali greci, porterà ad
una egemonia di Atene (fine età arcaica 480 proprio per questo motivo),
- età classica, 480-323, si divide in:
1. età severa, 480-450
2. primo classicismo, 450-404
3. secondo classicismo (404-323), nel 323 morte Alessandro Magno, e le conquiste in
oriente daranno l’avvio a una modifica sostanziale al mondo greco, dando inizio età
ellenistica,
- età ellenistica 31 Ottaviano da inizio all’Impero-romano sconfiggendo Marcantonio e
Cleopatra. Dando inizio al Principato.
I temi:
- formazione e sviluppo della città e l’apparato monumentale e scultoreo al suo interno.
- i santuari e gli edifici annessi al rito e al culto. (il sacro nel mondo antico regola tutte le
manifestazioni della vita sia pubblica che privata degli individui)
- produzione artistica (produzione scultorea, sia architettonica sia a tutto tondo)
- produzione ceramica (è il fossile guida perché si trova sempre negli scavi archeologici e
servono a guidare nella ricerca)
- sfera funeraria, collegata in molti aspetti, tombe, rituale di sepoltura o di inumazione o
incenerazione, sia per quanto riguarda ciò che c’è al di sopra della tomba ovvero il “segnacolo
funerario”.
Proto-geometrico:
è definita così perché è una fase di passaggio, formazione, della cultura greca. In questo periodo
abbiamo proprio il formarsi della civiltà greca.
Cosa c’era precedentemente?
Precedentemente c’era il sistema miceneo, cioè tra il 1400-1100 abbiamo la cultura protostorica
micenea, che prende il nome da Micene (città significativa). Era una società caratterizzata da varie
città che si trovano principalmente nel Peloponneso che aveva il suo centro principale nella
regione dell’Argolide. Era una società basata sull’esercito e divisa in regni, ed era una società
anche molto sviluppata, con un’organizzazione di controllo del territorio molto sviluppata. Essa è
anche quella civiltà che viene ricordata nei poemi Omerici. (1400-1100)
ha una propria scrittura lineare B a funzione amministrativa, come simbolo di controllo economico
del proprio territorio.
Era una società piramidale con una dinastia al vertice, con un dinasta (wanax)che è il responsabile
del processo di gestione del territorio, il palazzo del re è su una rocca fortificata, e il re gestisce
anche le funzioni cultuali. All’interno della città fortificata vi sono gli appartamenti reali, la sala del
megaron dove il re riceve ambascerie, e poi le mura di fortificazione che cingono il territorio.
Il sistema di controllo del territorio è centralizzato, e quando questo decade e cronologicamente lo
collochiamo questo periodo di crisi e poi di crollo miceneo tra il 1125 e il 1100. Dando inizio alla:
Dark age
la distruzione di Micene e l’abbandono di Tirinto (1125-1100), segna l’inizio del periodo buio
miceneo, finisce il sistema palaziale e dei sistemi di produzione e consumo ad esso connesso che
porta a una fase di cesura e di destrutturazione caratterizzata da:
- calo demografico
- contrazione siti (da 320 a 40), tendenza alla dispersione
- decremento delle forme ceramiche attestate (vasi, coppe, anfore, crateri)
- vuoto nella scrittura
- assenza di un’economia centralizzata
possibile passaggio da un’economia agricola a un sistema nomade, in parte legato all’allevamento
e alla transumanza che lascia meno tracce a livello archeologico.
Ma vi sono alcune eccezioni, infatti in alcuni casi abbiamo la presenza di alcuni centri che hanno
mantenuto una forma di insediamento stanziale, probabilmente una forma di società seppur
limitata che riesce a riconoscersi in un capo quindi a creare delle gerarchie. Quindi una sorta di
sopravvivenza del sistema miceneo. Questi centri* probabilmente fanno da tramite tra la vecchia
società e li trasmettono quella che sarà poi la civiltà greca. A livello rituale di deposizione o a livello
di tecniche costruttive sebbene elementari non ancora pietrificate (usano mattoni crudi argilla e
legno).
Lefkandì: in Eubea, è uno di questi centri*, nello sviluppo poi della Grecia l’Eubea, sarà uno dei
primi territori da cui partirà la colonizzazione, soprattutto in occidente. Sappiamo poi che l’Eubea è
un territorio particolarmente sviluppato per 2 aspetti:
- lavorazione dei metalli, è indispensabile una conoscenza tecnica.
- Gli Eubei sono proiettati sul mare quindi ai commerci marittimi attraverso navi vettore,
commerciando con tutti i popoli del mediterraneo allo stesso tempo acquisiscono merci ma
trasmettono e prendono conoscenze. Veicolano il sapere e le merci. Non è un caso che in
questo territorio si sia documentato il passaggio alla cultura greca.
Il palazzo più importante di Lefkandì è l’Hroon è un edificio a pianta ellittica, che è solo
parzialmente conservato perché fu intercettato quando stavano costruendo una via e le attività di
costruzione hanno intercettato parte dell’edificio, tuttavia ne è stato possibile ricostruire la pianta.
La base è in ciottoli, l’elevato e in mattoni crudi di argilla, un tetto a doppia falda realizzato da
tronchi d’albero e fogliame, che chiamiamo stramineo, è sostenuto da una serie di sostegni che
sono al di fuori delle pareti.
All’interno l’edificio è tripartito con un vestibolo, una parte centrale e 2 ambienti contrapposti al
cui interno son state trovate delle giare, quindi si presuppone fossero depositi alimentari. Questa
tripartizione è interessante perché i poemi omerici ripropongono questa divisione nel palazzo di
Ulisse.
Al suo esterno è circondato da sepolture minori, le dimensioni dell’edificio sono molto grandi,
all’interno troviamo dove si svolgevano i riti di sepoltura, fa pensare che fosse un edificio
collegabile con un Capo (amministratore centrale).
L’edificio è stato utilizzato come sepoltura, probabilmente nel momento in cui il Re muore viene
sepolto nel palazzo che diviene una tomba e viene ricoperto da un grande tumulo. Tutto ciò fa
pensare che il morto venisse connotato da caratteri eroici e da qui il nome Heroon che viene usato
per identificare quelle sepolture di mortali considerati eroi.
All’interno troviamo una doppia sepoltura una per cremazione, dove le ceneri sono raccolte in
un’urna di bronzo e dalle varie analisi si tratta di un uomo, a fianco abbiamo la sepoltura di una
donna per inumazione, e nei pressi del capo della donna è stato trovato un coltello, utilizzato per i
sacrifici animali. Affianco a queste 2 tombe ci sono le sepolture di 2 cavalli a cui uno è stata tagliata
una gamba (rituale).
Dall’ottavo secolo viene superata la dark age. Avviene proprio una trasformazione. (lo sappiamo
attraverso li scavi archeologici)
- Incremento della produzione e del consumo, lo si nota dal fatto che si ritrovano le ceramiche
in numerosi siti archeologici, quindi è ritornato il sistema agricolo e la stabilità.
- Stabilizzazione delle pratiche religiose e sociali, appaiono i primi luoghi di culto, altari, e le
prime pratiche religiose.
- Comparsa scrittura derivante dall’alfabeto fenicio
- Nascita polis. Per polis i greci intendevano una comunità che assomma l’abitato principale sia
al territorio che la circonda “chora”, serviva per la coltivazione e per la difesa.
In età classica la polis indica l’abitato principale e la porzione extra è definita chora. (nel primo
non è distinto)
La polis è il risultato di un processo molto lungo e di una crescita sociale e demografica. Che si
avvale dell’aggregazione sociale basata su un legame di partecipazione almeno tra gruppi di
individui e che tende ad articolarsi progressivamente.
La città si sviluppa in alcune regioni (Attica o Peloponneso), in altre regioni la frequentazione
rimane per nuclei rurali e per villaggi.
Come si formano i gruppi familiari, e le modalità in cui si creano le città o come si sviluppa una
struttura che ha una città più importante e altri centri subordinati ad essa:
tipologie di confluenza:
- conquista militare.
- Sinecismo. (unione amministrativa di vari centri, e ne hanno poi individuato una figura mitica
ovvero Teseo, credevano che fosse stato lui a creare questi centri. È una modalità
convenzionale per cui gli antichi indicavano a dei fenomeni attraverso un nome mitico, che in
sé rappresentavano rendevano concreto un fenomeno)
- Progressiva attrazione da parte di sistemi diversi.
Un esempio è Smirne. Ne parliamo perché la Smirne più antica, quella che gli archeologi chiamano
Alt-Smirne VII/VIII sec. Si è conservata. Perché nell’età più recente si è spostata da alcuni
chilometri dal centro più antico. Si trova su un promontorio ed è circondata da mura di
fortificazione e abitazioni realizzate con una base in ciottoli, un elevato in curdo, un tetto a doppio
spiovente in legno.
Elementi principali in relazioni al sacro:
nella religione greca abbiamo diverse tipologie di divinità, olimpiche che sono divinità collegate al
cielo e il sole, la luna. E divinità che abitano l’Ade ovvero la morte.
Hanno dei tipi di altari e di sacrifici diversi:
- Eleusi, Eschàra per il culto di Poseidone
- Olimpia, Altare di ceneri (raccoglie la cenere che con il sangue delle carni sacrificate solidifica,
ed è quello che rinviene agli archeologi)
- Gortina, bomòs del Theòs Hypsistos è legato alle divinità Olimpiche
- Siracusa, santuario di Athena
Sull’altare si compie il sacrificio che è il tramite attraverso il quale l’uomo si mette in contatto con
la divinità. In un santuario potremmo non trovare il tempio, la casa che ospita il simulacro del dio,
poiché il dio può risiedere in una fonte, in un albero ovvero in un elemento naturale, ma è
indispensabile l’altare.
Oltre al sacrificio vengono “sacrificati” degli oggetti, prevalentemente in metallo che testimoniano
l’evoluzione sociale. Su questi oggetti tipo il tripode (serviva per contenere il fuoco o l’acqua che
poi veniva riscaldata nel tripode stesso) vengono incisi dei disegni mitologici che rappresentano il
voler tramandare la propria conoscenza. Il tripode era formato da un bacino, 3 sostegni e 2 grandi
anse che sono decorate con piccoli animali, che sono poi le prime raffigurazioni a tutto tondo di
animali e uomini.
La ritualità funeraria: tutte quelle forme che regolano la sepoltura di un individuo.
Rituali di deposizione: a cremazione e in alternativa l’inumazione ovvero sepolto.
Poi abbiamo l’esposizione, per compiangerlo e poi il trasporto e infine la sepoltura.
Lezione 2)
LA CERAMICA:
la ceramica geometrica e proto-geometrica, sono le manifatture più importanti del periodo dal
punto di vista archeologico, per quantità e continuità. Sono indice di un artigianato di alto livello e
di conoscenze tecniche sofisticate. (fossile guida c.f.r lezione 1)
Nicholas Coldstream e James Whitley attraverso vari studi seppero creare un collegamento tra
artigianato ed evoluzione sociale.
Le ceramiche più diffuse sono:
- Le anfore (per l’acqua), crateri (mescolare vino e acqua), hydriai (vaso per versare l’acqua).
- Skyphoi (al sing. Skyphos è un bicchiere), coppe (solo per il vino), oinochoai (al sing. Oinochos
è una brocca piccola che serve a versare l’olio).
Questi oggetti sono particolare nell’ambito delle tombe (venivano seppelliti col defunto) e
assumono vari significati se sono affiancati ad un uomo o ad una donna.
Tipologie di decorazioni:
- ampie superfici risparmiate sul fondo chiaro dell’argilla, con linee, fasce, figure, geometriche
(dà il nome sia alla ceramica sia al periodo).
- Rivestimenti in nero con decorazione risparmiata.
Vengono usati strumenti tecnici come il compasso multiplo per disegnare cerchi e semicerchi
concentrici.
È possibile distinguere le varie “fabbriche” importanti, distinte per ambienti geografici e culturali.
Ci concentriamo sulla produzione ad Atene, poiché da Atene sono rinvenute il maggior numero di
ceramiche e ha permesso di fare uno studio al suo interno fare uno studio più strutturato, sulla
base ateniese sono stati studiati gli altri centri, tuttavia questi centri rispetto ad Atene hanno
restituito una ceramica in forma più sporadica, più frammentaria, quindi lo studio primario, più
significativo è stato svolto ad Atene, in generale tutta l’Attica. Atene è il centro focalizzatore, dove
convergono i vari siti durante tutto il periodo geometrico.
Mappa di Atene: si riconosce subito la collina su cui sorge l’Acropoli, la città di Atene si sviluppa su
un’area pianeggiante però ha alcune colline, che sono oltre l’acropoli, l’Areopago, la Pnice (Pnyx),
la collina delle muse (Mouseion), e la collina delle ninfe.
Queste colline saranno oggetto di insediamento, hanno delle
funzioni differenti:
- L’acropoli: diventerà il centro e principale luogo di culto
della città, ovvero il santuario della dea Atena, che è la
divinità poliade, cioè la divinità che protegge la città
(poliade→polis).
- Areopagus: ovvero la collina di Ares (nome greco di
Marte), si riunivano presso di esso i magistrati per
giudicare i reati di sangue (omicidio). I reati di sangue
provocano un “miasma” ovvero una contaminazione, e
devono essere svolti determinati riti di purificazione.
- Pnice: è la collina dove si riunisce l’ecclesia, cioè l’assemblea del popolo, importante dal
punto di vista civico.
- Colline delle muse e delle ninfe: sono luoghi di culto.
Interessante la forma dell’acropoli poiché la città si sviluppa a raggera attorno all’acropoli stessa.
Alcuni storici dicono addirittura che Atene si sviluppi come la ruota al mozzo.
Atena è bagnata da 2 fiumi: l’Ilisso e l’Eridano, quest’ultimo è quello lungo il quale sorgerà il
quartiere artigianale, che prenderà il nome di ceramico (Kerameikos), dove ci sarà la principale
necropoli della città (i punti in nero sono i punti di sepoltura).
Nelle civiltà greche non si può seppellire all’interno della città, poiché anche questo è definito
contaminazione.
L’area del ceramico, sia le botteghe sia le necropoli, si trova in una zona dove ci sono i 2 principali
ingressi alla città, cioè dove arrivano due degli assi viari più importanti:
-la via sacra che collega Atene ad Eleusi (vi si trova uno dei principali santuari dedicato a Demetra)
che viene riportata forzatamente sotto l’influenza della sua sfera politica.
-L’altro percorso è il Dromos (indica un percorso viario o un corridoio di ingresso di alcune
tombe*). Esso porta verso la pianura interna, che porta all’accademia uno dei ginnasi principali
della città.
*le tombe si sviluppavano lungo i principali assi viari, questo perché, le tombe hanno anche una
funzione rappresentativa, non solo contengono il defunto, ma con i loro segnacoli esterni servono
a ricordare il defunto e la sua funzione nella società, se il defunto era stato importante, il
segnacolo sarebbe servito a rendere evidente l’importanza della famiglia. (valore rappresentativo)
Parallela alla via sacra si crea un'altra via ovvero la via delle tombe dove si sviluppano i principali
tumuli, perché nell’età geometrica si ha la tendenza soprattutto sulla base dei clan familiari delle
diverse sepolture ad essere aggregate insieme e ricoperte da tumuli di terra, che servono ad
indicare che tutte le persone sepolte facevano parte della stessa famiglia.
RITI DI SEPOLTURA:
Sono 2: per inumazione e cremazione.
Il defunto che siano le sue ceneri o il suo corpo era accompagnato nell’aldilà dalla deposizioni di
una serie di oggetti in ceramica che gli appartenevano in vita, ma che in archeologia hanno un
importanza enorme, poiché attraverso la tipologia di questi oggetti si può ricostruire la funzione
del defunto in vita. Genericamente è
chiamato corredo.
L’importanza dei segnacoli in età
geometrica è fondamentale, il più diffuso è
il vaso, con termine tecnico li definiamo
SEMA (in greco vuol dire segno, semata al
plurale).
Queste forme ceramiche sono di forme
monumentali, perciò troviamo che
l’altezza delle singole forme va dai 50 agli 80cm (per i crateri 50cm, per le anfore 80cm-1m).
L’anfora che conteneva l’acqua veniva sepolta con la donna che come ruolo aveva
l’approvvigionamento di quest’ultima. I crateri invece servivano per miscelare acqua e vino
(secondo regole precise nell’ambito del simposio), questo perché i greci non bevevano vino puro,
poiché era da barbari, poteva portare anche alla follia, diversi miti riportavano l’effetto negativo
del vino puro come la centauromachia* (lotta fra centauri e Lapiti). *è un mito rappresentato nel
santuario di Zeus ad Olimpia e nel Partenone. La mescolanza di vino e acqua spettava agli uomini
ed è per questo che i crateri erano tipici delle tombe maschili.
I Sema così identificati sono tipici dall’VIII al VII sec., dal VI in poi sono sostituiti da statue poiché le
abilità di artigianato migliorarono (marmo).
TOMBA DEL GUERRIERO: è una sepoltura a cremazione, ritrovata nell’area della futura Agorà.
*la distinzione anfora cratere la si ha solo in funzione del segnacolo, nelle tombe si trovano
indipendentemente dal sesso del defunto le anfore poiché più facili da chiudere avendo
un’imboccatura meno larga dei crateri (50cm)
Il corredo è costituito:
EVOLUZIONE VASI
Si passa da un iniziale decorazione con motivi ondulati e figure (cavallino), a decorazioni più
complesse e articolate: figure geometriche, cerchi, semicerchi indice di evoluzione anche negli
strumenti.
RICH LADY: Tomba rinvenuta ad Atene, Areopago. (850 a.c)
È una tomba a incinerazione, però le ossa non sono state totalmente combuste, è rimasta buona
parte del cranio e le tibie e questo ha permesso di ricostruire il volto della defunta, la sua età
(35/40), è stato possibile capire dal bacino che era alla sua prima gravidanza, quindi possibile sia
morta per il parto o preparto, si conservano ancora anche i resti del neonato all’interno di una
piccola anfora sepolta nella stessa tomba.
Rispetto alla tomba del guerriero, essa ci fornisce molti più dettagli, il corredo funerario
comprendeva:
Il cinerario
34 vasi di stile geometrico
Il modellino di un granaio e i sigilli per fermare le porte di questi.
L’anfora del feto
3 spille di bronzo
1 spillone di ferro
Orecchini in oro di importazione orientale, questi non sono contemporanei dell’età della
donna ma sono più antichi, questo denota che la donna possedeva un’eredità.
Anelli in bronzo e oro
Collana in faience, era costituita da ceramica smaltata di produzione fenicia, (attuale Siria e
Libano) fa supporre che intrattenesse scambi commerciali probabilmente di grano.
In base a questi elementi si può ricostruire che fosse una donna d’alto ceto e amministratrice
terriera, quest’ultima avvalora la tesi della donna d’alto rango poiché, l’amministrazione della
terra era affidata agli uomini e il suo era un privilegio forse dovuto alla condizione finanziaria
elevata della sua famiglia.
Tutto questo fa capire la struttura della società ateniese, la quale aveva una stratificazione con
poche classi sociali, il potere gestito dai latifondisti ma non solo, chi aveva le terre poteva
permettersi di armare le navi e svolgere attività imprenditoriali. le navi servivano sia per scorrerie
(pirateria) che per il commercio.
Queste scene di “pirateria” venivano rappresentate nella ceramica:
ceramica medio-geometrica,
Eleusi, skyphos con scena di
battaglia navale.
La decorazione:
a differenza della precedente tomba, l’anfora presenta più fregi quindi un maggior numero di
disegni ornamentali astratti o motivi tradizionali ripetuti. La formula più semplice e frequente è
costituita da una fascia di due o tre sottili linee orizzontali che può presentarsi combinata con altri
moduli per formare formule più complesse.
La complessità aumenta nei pressi delle anse, nella fascia più importante, e poi di nuovo
diminuisce. Sono presenti delle fasce che alternano motivi alla greca, decorazioni a zig zag, denti di
lupo, rombi (o losanghe) e ovuli. Anche le figure sono trattate come formule: i cervi che pascolano
e le capre che si inginocchiano sul collo del vaso sono i primi due fregi continui con animali e
saranno seguiti da migliaia di fregi simili; sono moduli e funzionano come le fasce ornamentali, le
capre ad esempio voltano la testa indietro e sopra se stesse quasi ad imitare il movimento del
meandro che torna su di sé.
PRÒTHESIS (o lamento funebre)
È la decorazione che si trova nella parte centrale dell'anfora. Il Maestro del Dipylon ha ridotto al
minimo la differenza tra la parte pittorica e la parte astratta trasformando la figura umana in
motivo geometrico e la rappresentazione in uno schema. Nel modo in cui ha realizzato le figure
umane che abitano la zona dei manici è possibile evidenziare alcune variazioni: nella próthesis il
cadavere, esattamente al centro dell'intero vaso, e le due donne inginocchiate sotto di lei
apparentemente indossano abiti, due figure all'estrema sinistra portano spade e quindi sono
uomini, tra le figure è presente un bambino rappresentato come un adulto in miniatura. Le
distinzioni sono minime, la maggior parte delle figure sono essenzialmente la stessa figura
suddivisa in forme astratte e, come la stessa anfora, sottoposta all'ordine di un canone
proporzionale. La testa è un piccolo cerchio con una protuberanza all'altezza del mento, l'altezza di
testa e collo è metà dell'altezza del tronco, il busto è un triangolo con bastoncini al posto delle
braccia. Il corpo è quasi tagliato in vita e alle ginocchia:
le distanze tra vita e ginocchio e tra ginocchia e piedi sono praticamente identiche. La silhouette
del Dipylon con le sue articolazioni è la somma di parti distinte e matematicamente correlate.
Nella rappresentazione della scena viene evitata la sovrapposizione delle figure. La coperta a
scacchi che dovrebbe ricoprire il cadavere della nobildonna è mostrata come una tenda tesa al di
sopra del suo corpo con il bordo inferiore che ne segue la linea in modo da non confondersi con
esso. Tutte le figure sono poste sullo stesso piano; i dolenti che si trovano a fianco del letto
funebre in realtà lo circondavano in un pianto rituale. Allo stesso modo, le figure sotto il feretro si
trovavano di fronte ad esso. Attraverso l'appiattimento dello spazio quasi niente risulta nascosto o
implicito.
Anche per quanto riguarda i crateri venivano fatte decorazioni,
in questo caso è rappresentata una
scena di combattimento. (sempre proveniente dalla stessa
bottega)
Come nell’anfora, sono presenti varie decorazioni e disegni, le
figure sono sempre l’una a fianco all’altra senza prospettiva
(uomini morti l’uno sopra l’altro in alto a sinistra). Sono
rappresentati gli scudi bilobati di tradizione micenea.
CRATERE DI HIRSHFELD:
età tardo-geometrica, trasporto
del defunto (750-735 a.c)
Lo stile del Pittore di Hirschfeld riprende quello iniziato con il Maestro del Dipylon e con la sua
bottega, tuttavia la maggior parte della superficie del vaso viene dedicata a scene corali e
densamente popolate di figure umane. La decorazione geometrica assume funzione ornamentale
e subordinata a scene per le quali se ancora non si può parlare di proto-narrazione dimostrano un
interesse che prelude a questo aspetto e che sarà caratteristico del successivo stile Tardo
geometrico II.
Descrizione: è rappresentato il carro su cui viene trasportato il defunto. Viene definita questa
scena Ecforà, ovvero il trasporto del defunto, a cui partecipano i piangenti, si nota una sorta di
“horror vacui” ovvero la paura del vuoto, evidenziata da questa
sorta di decorazione a “N” tra le figure. Oltre al defunto sul
carro, i piangenti, seguono il trasporto su altri carri tutti i
membri maschili della comunità che lo accompagnano. Questi
funerali erano anche un’esposizione della ricchezza del
defunto.
La presenza dei cavalli rappresentativi anch’essi della ricchezza,
saranno riprodotti con lo stesso stile in maniera plastica.
L’immagine rappresenta una ceramica di età medio-geometrica, che fungeva da contenitore di
alimenti.
Per adesso abbiamo visto gli elementi delle varie fasi funerarie,
come narrazione sulle ceramiche, sempre in età tardo-geometrica
abbiamo rappresentate sulle ceramiche sempre scene narrative
però che raccontano battaglie, di navigazione, naufragi e scene
mitologiche.
I miti greci erano molto diffusi in tutta la Grecia poiché essendo
riportate delle scene sulle ceramiche dovevano essere immagini facilmente riconosciute da tutti. I
miti erano usati per dare una spiegazione “favolistica” di eventi che non si riuscivano ancora a
spiegare.
per esempio, questo è un cratere attico con scena di rapimento di una donna da Tebe risalente al
730 a.c.
le due figure sulla estrema sinistra rappresentano il rapitore e la donna vi è presente una corona
forse ad indicare il ceto della donna. Questa rappresentazione e la storia che c’è dietro fa subito
ricondurre l’episodio mitico di Paride principe Troiano, follemente innamorato di Elena di Sparta
(donna più bella della Grecia e moglie di Menelao re di Sparta) organizzerà un modo per prenderla
e portala a Troia con se, dando il via alla guerra di Troia.
LEZIONE 22/10
L’Età ORIENTALIZZANTE:
Periodo che va dal 700 al 625 quindi la fase culturale immediatamente successiva al geometrico
fase culturale che definiamo come orientalizzante e questo termine viene utilizzato proprio per
indicare il fenomeno più importante e alla base di tante trasformazioni che avvengono in questo
periodo, fenomeno che consiste in un maggiore e più diretto rapporto sia culturale sia di scambi
commerciali e di presenze tra il mondo greco e il mondo orientale, intendendo per mondo orientale
il Vicino Oriente e il Medio Oriente.
Questo fenomeno che naturalmente viene determinato da una maggiore circolazione di merci e di
uomini, porta ad un periodo di trasformazioni che avvengono nella cultura greca e che sono
determinate dalla acquisizione di modi di comportamento di merci preziose, di parole che vengono
introdotte nella lingua greca di forme di scrittura che i greci assimilano dal mondo orientale e che
poi rielaborano secondo le proprie esigenze. Geograficamente parlando l'area di principale
interesse è quella che comprende naturalmente la Grecia e l'area del Vicino Oriente. Significative
di questo legame più diretto con il mondo orientale sono anche delle dediche che vengono fatte da
sovrani che regnano in Asia minore o in Egitto e i quali fanno le proprie dediche nei santuari greci
e questo è un elemento importante perché indica una frequentazione consolidata dei santuari
greci, da parte di personalità del Vicino Oriente ed e anche il riconoscimento da parte della cultura
orientale del dei santuari Greci come un come centri importanti anche a livello rappresentativo
perché una dedica in un santuario Greco porta Naturalmente una visibilità ed è anche un mezzo di
per far conoscere la propria cultura, il proprio potere.
il santuario di Apollo a Delfi : nel VII secolo è già una santuario di consolidata presenza. Nel
santuario di Apollo a Delfi il re di Frigia MIDA avrebbe dedicato il proprio trono regale. La Frigia è
una regione dell'Asia Minore, Mida e peraltro un re noto anche nella tradizione storica, che per le
grandi ricchezze che il regno aveva. Poi un altro re di LIDIA, che vive nel secondo quarto del VII
secolo, tra il 685 e il 657, dedica una grande quantità di oro e di argento e anche 6 crateri .
un altro re successore di Gigi, ALIATTE DI LIDIA, avrebbe offerto un cratere d'argento opera in
questo caso di un artista Greco glaucos , tra parentesi hdt che è il nome abbreviato di Erodoto che
scrive una storia dei Greci antichi .
L'altro santuario importante in questo periodo del Santuario di Apollo a Mileto, città che si trova
sulle coste dell'Asia Minore. In questo caso,nel santuario di Apollo a Mileto, il faraone NECHO
II,stiamo parlando della fine del VII secolo, dedica la propria armatura che indossava In
occasione della guerra contro i siriani nel 608 avanti Cristo, mandandola ai Branchidi, che è il
nome dei sacerdoti che gestivano il santuario di Apollo a Melito.
Un altro elemento importante che contribuisce alla circolazione di merci e anche di uomini è
l'attività marinara dei Fenici, i quali abitavano la regione corrispondente alla Siria e al Libano.
Alcuni di questi Fenici si spostano e fondano Cartagine, e per distinguerli vengono definiti PUNICI.
i Fenici sono degli abili navigatori, e soprattutto nel periodo 850 e 750 sono tra i più importanti
vettori di trasmissione di prodotti e anche di diffusione culturale dall’Oriente alla Grecia.
Gli stessi poemi omerici fanno riferimento all'attività dei Fenici, il quale fa riferimento
esplicitamente non solo alla produzione artigiana ma anche al commercio.
una ricostruzione delle rotte principali e dei circuiti secondari che solcavano in qualche modo il
Mediterraneo, stiamo parlando in questo caso di una parte anche un po' più tarda quanto a
rappresentazione delle rotte, ma queste rotte risaltavano comunque una situazione anche
precedente, una tradizione di percorrenza dei mari. Si può individuare una rotta che partiva dal
Libano, interessavano l'isola di Cipro in primo luogo che inizialmente si colloca per tutto il periodo
greco come un'isola che a sé molti elementi orientali che unisce con una forte componente greca e
che le viene proprio da questa sua vicinanza al Vicino Oriente. Le rotte poi continuavano
comprendendo alcuni di quelle località che saranno tra le più importanti nel corso della cultura
greca: Rodi ovviamente arrivavano ai porti dell'Attica da cui poi proseguivano verso Occidente. Qui
vediamo una situazione già con una serie di colonie greche che si impiantano in Occidente e
quindi di una situazione consolidata ormai nell’arco del VI secolo.
Quindi vi sono le coste orientali della Sicilia e poi nuovamente l'altro polo fenicio che è Cartagine.
Poi un’altra rotta che passava per Creta e arrivava in Egitto. Nel comparto Occidentale invece del
Mediterraneo poi abbiamo la prosecuzione quali erano le zone interessanti dal punto di vista della
Commercio Marittimo:
LE BALEARI
LA PENISOLA IBERICA, nella zona di Cadice perché la penisola iberica era importante per le
miniere di argento .
LE COSTE DELL’AFRICA
e poi delle dei circuiti secondari che interessavano il Tirreno, e le rotte arrivavano fino al porto di
Pirgi, che è un porto Etrusco; perché l'Etruria era particolarmente importante per
l'approvvigionamento dei metalli.
Un'altro circuito secondario era ancora più occidentale, una rotta che interessava le costa della
Sardegna e poi arrivava fino a Marsiglia, poi ritornava sulle Baleari. Con queste rotte i Fenici
portavano materiali ne ricavano anche materiali che trovavano sul posto e lì come commercializza
vanno in altri ambiti; in questo caso ne parliamo di vettori di trasmissione perché le merci portate
dal porto di origine venivano poi anche o sostituite una volta smerciate o integrate con merci
acquisite in altri porti del Mediterraneo e quindi una sorta di catena di commercializzazione.
Allo stesso modo anche circolazione di uomini. Da considerare oltre naturalmente ai vettori è la
presenza di centri che noi definiamo Emporici, un centro o insegnamento nel quale si fa
commercio e la sua principale Fonte economica è proprio una commercializzazione.
Diverso Invece dalla Colonia che è un insediamento stabile di persone di abitanti che condividono
tutti la stessa cultura, la stessa religione, la stessa lingua. Invece il centro emporico è un centro
dove risiedono non necessariamente in forma stabile ma anche in forma temporanea commercianti
e rappresentanti di diversi ambiti culturali. Particolarmente importanti in questo periodo sono due
centri che sulle coste dell'Asia Minore e dell'Egitto sono quei centri che frequentati da fenici in
particolare, sono quei centri che fungono proprio da luoghi di smistamento.
città NON GRECHE: centro di Al Mina ,è una città dell’attuale Siria,ed è un centro emporico che
si sviluppa spontaneamente sul delta del fiume Oronte, quindi è un porto fluviale molto importante
perché da questo si sviluppa poi una rotta terrestre che arriva fino alla Mesopotamia interna e
quindi è una via che permettere proprio la commercializzazione nelle zone interne della
Mesopotamia. AL MINA è attiva come centro storico già dal IX secolo, dove troviamo per tutto il
corso del IX secolo una ceramica di produzione locale e quindi questo ci da la consapevolezza
che il centro si sia sviluppato spontaneamente localmente. A partire dalla fine del IX secolo invece
si trova una grande abbondanza anche di ceramica greca e quindi questo ci indica che almeno
verso la fine del IX secolo c’è stata una componente di persone di cultura greca che si è stabilita in
questo centro. Nel corso del VIII secolo giudicando sulla base della quantità di ceramica ritrovata
possiamo dire che due gruppi quello autoctono, quello locale,e il gruppo Beko che si è stabilito
anno una pari entità è sostanzialmente convivono. Si pensa che si siano stabiliti qui un gruppo di
eubei, che sono anche il corrispettivo dei Fenici in Grecia, cioè gli euboici sono anch’essi degli
importanti mercanti che commerciavano per mare e svolgono anche la funzione di vettori.
Ai greci, interessava la zona di Al Mina, perché erano interessati all'acquisizione di metalli che
venivano appunto estratti dalle territori del vicino e del medio oriente, che servivano
principalmente per le armi.
L’altro centro importante lo troviamo in Egitto è il centro di NAUCRATI, in questo caso parliamo di
una colonia greca ,si trova sul delta del Nilo e a circa 75 km dall'attuale città di Alessandria.
Fondata intorno alla metà del VII secolo, da un gruppo di mercenari originari della città di Mileto,
ed è una colonia a forte vocazione commerciale. L'importanza strategica dal punto di vista
commerciale di questa città è perché essendo Sul delta del Nilo, era l'unica via fluviale che
permetteva di raggiungere l’ Egitto interno e le regioni più interne come per esempio la Nubia
dove anche abbiamo oro avorio e quindi pietre preziose.Quindi anche in questo caso interesse a
approvvigionarsi di quei materiali che nel mondo specifico greco non erano presenti naturalmente.
NAUCRATI mantiene la sua importanza come emporio dalla metà del VII fino alla seconda metà
del sesto secolo. Perché nel 525 viene poi conquistata dai Persiani che stavano estendendosi in
Occidente, quindi agli albori di quello che srà poi lo scoppio negli anni successivi delle guerre
persiane,e quindi NAUCRATI a seguito della conquista persiana perde la propria importanza.
L’assumerà nuovamente in età romana, quando sarà il centro di una rotta commerciale sempre
fluviale che collegherà le città egiziane all'interno con la costa e poi con Alessandria, che sarà uno
dei centri dei porti più importanti sulla costa africana.
Poi troviamo i centri di LINDOS, una località dell'isola di Rodi, in cui è presente un santuario di
grande importanza il Santuario di Apollo; e poi SAMO che ospita a sua volta una santuario
particolarmente importante che è quello di ERA. SAMO e MILETO in psrticoare, saranno dei
santuari di enorme importanza e la manterranno sostanzialmente per tutta l'età greca e per tutte le
età romana, e saranno dei centri perché faranno proprio da interfaccia tra la cultura orientale che
era presente. e invece il mondo greco, che si trova al di là delle Cicladi e del Mar Egeo.
Il santuario di SAMO, si sviluppa in questo periodo, è un santuario dedicato alla divinità Era che in
questo periodo ha ancora diversi aspetti della sua personalità perché siamo in una fase in cui le
stesse divinità si stanno trasformando, stanno assumendo tutta una serie di caratteri che
provengono dalle divinità orientali soprattutto delle divinità femminili, legate con la natura. La Era
di Samo è anche una divinità che è legata alla componente del mare.
Poi nel corso dei secoli queste divinità tenderanno a rafforzare alcuni caratteri e in qualche modo a
eliminarne altri e quindi assumeranno quella forma più definita che noi conosciamo dalla tradizione
classica per cui Era sarà poi la Divinità matronale per eccellenza sposa di Zeus. A Samo già nel
VIII secolo a.C. è testimoniato il culto di ERA è testimoniato dalla presenza naturalmente di un
altare delle ceneri, che non vengono mai asportate del luogo in cui avviene la combustione e
quindi si solidificano. Poi a partire dall'età arcaica invece un altare monumentale realizzato in
marmo, presenta anche uno degli edifici più antichi che sarà poi formula sacra per gli edifici più
antichi, una via processionale lungo la quale si svolgevano particolari processioni in onore di
ERA, e poi anche bosco sacro, il termine Greco che utilizziamo hausos.
Questa figura femminile è un terminale di lira, cioè serviva a concludere la lira che ha 5 corde ed è
uno strumento è che viene dall'oriente. rappresenta una figura femminile con un lungo abito,
definito chitone, ed è una parola di origine orientale, e diventerà la veste più diffusa nelle
popolazioni di tradizione ionica della Grecia. La figura ha questo alto copricapo, definito Polos che
era una corona e che viene indossata dalle dee. Quindi di origine Orientale e poi passerà ad essere
uno degli attributi dell'abbigliamento delle divinità femminili greche. La figura si sviluppa su una
Sfinge, che è anche questa una figura mitologica che proviene dal mondo orientale, e che avrà una
enorme diffusione nel mondo greco, sia per quanto riguarda la sua presenza sui vasi, sia la sua
presenza realizzata a tuttotondo in marmo, per esempio sulle Stele funerarie greche, quindi sarà un
elemento che viene preso dal mondo orientale è trasformato poi nell'ambito del mito
greco.
Terminale di lira
Atene, Museo Nazionale Archeologico
configurato a figura di donna,
600 a.C. Berlino,
Staatliche Museeen
minale di lira configurato a figura di donna,
60 0 a.C.
È una figura maschile, un kouros, ricordiamo che nel mondo greco la figura maschile è sempre riprodotta in
nudità eroica, oppure atletica; a differenza del mondo orientale dove invece la figura maschile sarà sempre
vestita. Questa figura è un terminale di lira, ripropone da un lato un materiale che è di importazione greca,
è utilizzata su uno strumento di derivazione greca, ma il tipo iconografico è quello del kouros, della figura
maschile riproposta secondo l’iconografia greca. Quindi abbiamo già una forma di commistione tra le due
componenti culturali.
L’altro centro in Occidente, che è interessato dalla presenza di oggetti che provengono dall'Oriente
è il santuario di Zeus ad Olimpia, quindi siamo nella Costa occidentale del Peloponneso.
Le protome di Grifo, sono caratterizzate dal becco aperto e poi hanno questa specie di elemento
decorativo sulla sommità della testa. Il calderone ha una iconografia che è orientale e poi la
tecnica è martellata quindi orientale.
Nel santuario di Olimpia, troviamo
anche quest'altro tipo di protomi. Il tipo
iconografico è lo stesso, c'è sempre
l'immagine del Grifo con l'elemento
verticale al di sopra, però è cambiata la
tecnica, non sono più martellate ma
sono fuse. Questo ha fatto pensare
che si tratta di una produzione locale,
quindi il modello iconografico e
l'oggetto con la tecnica a martellatura è
venuta dal mondo orientale, poi forse
proprio questa trasmissione di tecniche
e di oggetti, magari anche di artigiani, ha poi fatto si che anche in Grecia si sviluppasse un
artigianato che ha prodotto questi oggetti che hanno Lo stesso tipo iconografico ma è stato fatto
con una tecnica più progredita, la tecnica a fusione.
L’altro centro è L’ATTICA : anche qui non abbiamo più la ceramica di tipo geometrico, ma
abbiamo una produzione diversa, sempre con le stesse finalità( sema funerario),ma vi è una
differenza nelle dimensioni, perché quanto le ceramica protocorinzia è di piccole dimensioni
appunto per il trasporto, tanto la ceramica protoattica è di grandi dimensioni. Però introduce
sempre di più degli elementi figurativi, e quindi le decorazioni geometriche che andavano sempre
più ai bordi, nella ceramica protoattica tendono a scomparire del tutto.
Ceramica Protoattica
Fasi cronologiche
Protoattico antico: 700-675
Protoattico medio: 675-630
Protoattico tardo: 630-600
Il pittore di ANALATOS, che è una località dell'Attica, dove è stata ritrovata una
acropoli, in cui sono stati ritrovati questi tre vasi che permisero di capire
l’esistenza di una vera e propria officina. Notiamo che nel punto di massima
espansione del vaso sono rappresentati due animali rampanti, due Leoni
affrontati, ed è un tema che è ripreso dall’ Oriente; mentre sul collo vi è una
danza di figure femminili e maschili, al suono di un personaggio che suona una
cetra ;e notate anche qui che le figure femminili sono rese in modo più specifico,
per esempio l’occhio, che è un tratto caratteristico di questo pittore, cioè si
lascia libera una sorta di cerchio libero quindi traspare il colore di fondo della
ceramica e poi viene inserito invece un punto nero. Questa rappresentazione di
leoni che sono caratterizzati da questi grandi artigli, il muso è Bianco, e anche
proviene dal mondo orientale.
PROTOATTICO MEDIO(675-630):
Quest’ anfora cosiddetta del pittore di Polifemo, perché è rappresentato
caso un mito, l’accecamento di Polifemo, rappresentato sul collo del
vaso.
Tre elementi diversi di decorazione:
sul corpo è rappresentato il mito della Gorgone, che è una figura mostruosa, una fanciulla
che per essersi vantata della sua bellezza (ha compiuto questo atto di hybris cioè di
superbia), viene trasformata in un essere mostruoso, gli occhi pietrificano chi la osserva, i
capelli sono costituiti da serpenti e la Gorgone sarà uccisa da Perseo, che le taglierà la
testa ( la testa della Gorgone terminerà ad essere ornamento del corpetto di Atena).
il corpo del vaso rappresenta la scena in cui Perseo ha ucciso già la Gorgone, infatti la
figura è rappresentata in orizzontale priva della testa, mentre le due sorelle della Gorgone
stanno fuggendo. Di Perseo rimane la parte inferiore delle gambe e parte del braccio,
sulla spalla del vaso vi è un leone, che con un enorme bocca aperta e con gli artigli sta
per uccidere un cinghiale; quindi che si riferisce alla morte.
poi sul collo abbiamo l'uccisione di Polifemo, la sua figura è capita di colore bianco,
e poi altri due compagni di Odisseo che lo aiutano a sostenere il bastone che accecherà
Polifemo.
Siamo in una forma molto più elaborata rispetto al geometrico, viene utilizzato il graffito per
definire il contorno delle figure, ma anche alcuni dettagli interni per esempio della muscolatura
del cinghiale, la campitura nera, le figure sono rese a silhouette, invece i volti sono ricoperti di
vernice bianca, così come il corpo di Odisseo. Il muso del leone enorme è riportato con il
contorno, l'interno invece è lascia trasparire il colore dell'argilla del vaso. Le anse sono a
traforo. Quindi da un lato abbiamo la tecnica già molto raffinata, però si è persa la precisa
rispondenza tra la tettonica del vaso e la decorazione. Cioè ormai tutto il corpo del vaso è
quasi completamente invaso dalla decorazione narrativa, il collo del vaso è occupato dalla
decorazione narrativa, però le figure tendono a uscire dalla parte alta, si è perso il preciso
incastellamento della decorazione in base alla forma del vaso.
PROTOATTICO MEDIO (675-630):
Ci sarà un periodo di trasformazione che permetterà agli artigiani Greci di ricondurre le
decorazioni in un preciso rapporto rispetto alla forma del vaso, questo lo ritroviamo nella
ceramica del VI sec., quindi di età arcaica. Per questo viene definita protoattica, perché
indica proprio un passaggio dal geometrico all'attico, è una fase di sperimentazione.