Sei sulla pagina 1di 26

ARCHEOLOGIA I

Lezione 1)

Manuali: arche rom arche greca, rocco Lippolisi arche greca. Massimiliano papini arte romana.
La ricerca archeologica serve a ricostruire il mondo antico e certi contesti specifici, in tutte le sue
componenti (ambito culturale, sociale, artistico, politico, …) per questo vengono utilizzate fonti,
diverse, possiamo dire che la ricerca archeologica avviene in un contesto multidisciplinare.
Metodi della ricerca archeologica:
- Tecnica di scavo
- Applicazione metodi quantitativi
- Contributo delle scienze applicate come: archeo-zoologia, archeo-botanica, analisi
chimiche e petrografiche, esami antropologici.
Si sposano poi questi metodi con la ricerca teorica: fonti storiche, epigrafiche (funebri, onorarie),
letterarie.
Ambito geografico: civiltà greca mediterraneo, le coste dell’asia minore, le Cicladi (egeo centrale),
mar-nero (colonizzazione protostorica), mediterraneo occidentale (metà ottavo sec.)
La civiltà greca viene divisa in fasi cronologiche e culturali:
- Proto-geometrica (1100-1050/900)
- geometrica (geometrico antico: 900-850, geometrico medio: 1: 850-800, 2: 800-750,
geometrico tardo: 750-700), circa 50 anni per ognuno (900-700),
- età orientalizzante, 700-625
- età arcaica, 625-480, avviene nel 480 la sconfitta ad opera di Atene ai Persiani, che tentarono
l’occupazione della Grecia, questa è La battaglia di Salamina, segna uno spartiacque e da
inizio a una serie di trasformazioni negli ambiti politici, artistici e culturali greci, porterà ad
una egemonia di Atene (fine età arcaica 480 proprio per questo motivo),
- età classica, 480-323, si divide in:
1. età severa, 480-450
2. primo classicismo, 450-404
3. secondo classicismo (404-323), nel 323 morte Alessandro Magno, e le conquiste in
oriente daranno l’avvio a una modifica sostanziale al mondo greco, dando inizio età
ellenistica,
- età ellenistica 31 Ottaviano da inizio all’Impero-romano sconfiggendo Marcantonio e
Cleopatra. Dando inizio al Principato.
I temi:
- formazione e sviluppo della città e l’apparato monumentale e scultoreo al suo interno.
- i santuari e gli edifici annessi al rito e al culto. (il sacro nel mondo antico regola tutte le
manifestazioni della vita sia pubblica che privata degli individui)
- produzione artistica (produzione scultorea, sia architettonica sia a tutto tondo)
- produzione ceramica (è il fossile guida perché si trova sempre negli scavi archeologici e
servono a guidare nella ricerca)
- sfera funeraria, collegata in molti aspetti, tombe, rituale di sepoltura o di inumazione o
incenerazione, sia per quanto riguarda ciò che c’è al di sopra della tomba ovvero il “segnacolo
funerario”.

Proto-geometrico:
è definita così perché è una fase di passaggio, formazione, della cultura greca. In questo periodo
abbiamo proprio il formarsi della civiltà greca.
Cosa c’era precedentemente?

Precedentemente c’era il sistema miceneo, cioè tra il 1400-1100 abbiamo la cultura protostorica
micenea, che prende il nome da Micene (città significativa). Era una società caratterizzata da varie
città che si trovano principalmente nel Peloponneso che aveva il suo centro principale nella
regione dell’Argolide. Era una società basata sull’esercito e divisa in regni, ed era una società
anche molto sviluppata, con un’organizzazione di controllo del territorio molto sviluppata. Essa è
anche quella civiltà che viene ricordata nei poemi Omerici. (1400-1100)
ha una propria scrittura lineare B a funzione amministrativa, come simbolo di controllo economico
del proprio territorio.
Era una società piramidale con una dinastia al vertice, con un dinasta (wanax)che è il responsabile
del processo di gestione del territorio, il palazzo del re è su una rocca fortificata, e il re gestisce
anche le funzioni cultuali. All’interno della città fortificata vi sono gli appartamenti reali, la sala del
megaron dove il re riceve ambascerie, e poi le mura di fortificazione che cingono il territorio.
Il sistema di controllo del territorio è centralizzato, e quando questo decade e cronologicamente lo
collochiamo questo periodo di crisi e poi di crollo miceneo tra il 1125 e il 1100. Dando inizio alla:

Dark age
la distruzione di Micene e l’abbandono di Tirinto (1125-1100), segna l’inizio del periodo buio
miceneo, finisce il sistema palaziale e dei sistemi di produzione e consumo ad esso connesso che
porta a una fase di cesura e di destrutturazione caratterizzata da:
- calo demografico
- contrazione siti (da 320 a 40), tendenza alla dispersione
- decremento delle forme ceramiche attestate (vasi, coppe, anfore, crateri)
- vuoto nella scrittura
- assenza di un’economia centralizzata
possibile passaggio da un’economia agricola a un sistema nomade, in parte legato all’allevamento
e alla transumanza che lascia meno tracce a livello archeologico.
Ma vi sono alcune eccezioni, infatti in alcuni casi abbiamo la presenza di alcuni centri che hanno
mantenuto una forma di insediamento stanziale, probabilmente una forma di società seppur
limitata che riesce a riconoscersi in un capo quindi a creare delle gerarchie. Quindi una sorta di
sopravvivenza del sistema miceneo. Questi centri* probabilmente fanno da tramite tra la vecchia
società e li trasmettono quella che sarà poi la civiltà greca. A livello rituale di deposizione o a livello
di tecniche costruttive sebbene elementari non ancora pietrificate (usano mattoni crudi argilla e
legno).
Lefkandì: in Eubea, è uno di questi centri*, nello sviluppo poi della Grecia l’Eubea, sarà uno dei
primi territori da cui partirà la colonizzazione, soprattutto in occidente. Sappiamo poi che l’Eubea è
un territorio particolarmente sviluppato per 2 aspetti:
- lavorazione dei metalli, è indispensabile una conoscenza tecnica.
- Gli Eubei sono proiettati sul mare quindi ai commerci marittimi attraverso navi vettore,
commerciando con tutti i popoli del mediterraneo allo stesso tempo acquisiscono merci ma
trasmettono e prendono conoscenze. Veicolano il sapere e le merci. Non è un caso che in
questo territorio si sia documentato il passaggio alla cultura greca.
Il palazzo più importante di Lefkandì è l’Hroon è un edificio a pianta ellittica, che è solo
parzialmente conservato perché fu intercettato quando stavano costruendo una via e le attività di
costruzione hanno intercettato parte dell’edificio, tuttavia ne è stato possibile ricostruire la pianta.
La base è in ciottoli, l’elevato e in mattoni crudi di argilla, un tetto a doppia falda realizzato da
tronchi d’albero e fogliame, che chiamiamo stramineo, è sostenuto da una serie di sostegni che
sono al di fuori delle pareti.
All’interno l’edificio è tripartito con un vestibolo, una parte centrale e 2 ambienti contrapposti al
cui interno son state trovate delle giare, quindi si presuppone fossero depositi alimentari. Questa
tripartizione è interessante perché i poemi omerici ripropongono questa divisione nel palazzo di
Ulisse.
Al suo esterno è circondato da sepolture minori, le dimensioni dell’edificio sono molto grandi,
all’interno troviamo dove si svolgevano i riti di sepoltura, fa pensare che fosse un edificio
collegabile con un Capo (amministratore centrale).
L’edificio è stato utilizzato come sepoltura, probabilmente nel momento in cui il Re muore viene
sepolto nel palazzo che diviene una tomba e viene ricoperto da un grande tumulo. Tutto ciò fa
pensare che il morto venisse connotato da caratteri eroici e da qui il nome Heroon che viene usato
per identificare quelle sepolture di mortali considerati eroi.
All’interno troviamo una doppia sepoltura una per cremazione, dove le ceneri sono raccolte in
un’urna di bronzo e dalle varie analisi si tratta di un uomo, a fianco abbiamo la sepoltura di una
donna per inumazione, e nei pressi del capo della donna è stato trovato un coltello, utilizzato per i
sacrifici animali. Affianco a queste 2 tombe ci sono le sepolture di 2 cavalli a cui uno è stata tagliata
una gamba (rituale).
Dall’ottavo secolo viene superata la dark age. Avviene proprio una trasformazione. (lo sappiamo
attraverso li scavi archeologici)
- Incremento della produzione e del consumo, lo si nota dal fatto che si ritrovano le ceramiche
in numerosi siti archeologici, quindi è ritornato il sistema agricolo e la stabilità.
- Stabilizzazione delle pratiche religiose e sociali, appaiono i primi luoghi di culto, altari, e le
prime pratiche religiose.
- Comparsa scrittura derivante dall’alfabeto fenicio
- Nascita polis. Per polis i greci intendevano una comunità che assomma l’abitato principale sia
al territorio che la circonda “chora”, serviva per la coltivazione e per la difesa.
In età classica la polis indica l’abitato principale e la porzione extra è definita chora. (nel primo
non è distinto)
La polis è il risultato di un processo molto lungo e di una crescita sociale e demografica. Che si
avvale dell’aggregazione sociale basata su un legame di partecipazione almeno tra gruppi di
individui e che tende ad articolarsi progressivamente.
La città si sviluppa in alcune regioni (Attica o Peloponneso), in altre regioni la frequentazione
rimane per nuclei rurali e per villaggi.
Come si formano i gruppi familiari, e le modalità in cui si creano le città o come si sviluppa una
struttura che ha una città più importante e altri centri subordinati ad essa:
tipologie di confluenza:
- conquista militare.
- Sinecismo. (unione amministrativa di vari centri, e ne hanno poi individuato una figura mitica
ovvero Teseo, credevano che fosse stato lui a creare questi centri. È una modalità
convenzionale per cui gli antichi indicavano a dei fenomeni attraverso un nome mitico, che in
sé rappresentavano rendevano concreto un fenomeno)
- Progressiva attrazione da parte di sistemi diversi.
Un esempio è Smirne. Ne parliamo perché la Smirne più antica, quella che gli archeologi chiamano
Alt-Smirne VII/VIII sec. Si è conservata. Perché nell’età più recente si è spostata da alcuni
chilometri dal centro più antico. Si trova su un promontorio ed è circondata da mura di
fortificazione e abitazioni realizzate con una base in ciottoli, un elevato in curdo, un tetto a doppio
spiovente in legno.
Elementi principali in relazioni al sacro:
nella religione greca abbiamo diverse tipologie di divinità, olimpiche che sono divinità collegate al
cielo e il sole, la luna. E divinità che abitano l’Ade ovvero la morte.
Hanno dei tipi di altari e di sacrifici diversi:
- Eleusi, Eschàra per il culto di Poseidone
- Olimpia, Altare di ceneri (raccoglie la cenere che con il sangue delle carni sacrificate solidifica,
ed è quello che rinviene agli archeologi)
- Gortina, bomòs del Theòs Hypsistos è legato alle divinità Olimpiche
- Siracusa, santuario di Athena
Sull’altare si compie il sacrificio che è il tramite attraverso il quale l’uomo si mette in contatto con
la divinità. In un santuario potremmo non trovare il tempio, la casa che ospita il simulacro del dio,
poiché il dio può risiedere in una fonte, in un albero ovvero in un elemento naturale, ma è
indispensabile l’altare.
Oltre al sacrificio vengono “sacrificati” degli oggetti, prevalentemente in metallo che testimoniano
l’evoluzione sociale. Su questi oggetti tipo il tripode (serviva per contenere il fuoco o l’acqua che
poi veniva riscaldata nel tripode stesso) vengono incisi dei disegni mitologici che rappresentano il
voler tramandare la propria conoscenza. Il tripode era formato da un bacino, 3 sostegni e 2 grandi
anse che sono decorate con piccoli animali, che sono poi le prime raffigurazioni a tutto tondo di
animali e uomini.
La ritualità funeraria: tutte quelle forme che regolano la sepoltura di un individuo.
Rituali di deposizione: a cremazione e in alternativa l’inumazione ovvero sepolto.
Poi abbiamo l’esposizione, per compiangerlo e poi il trasporto e infine la sepoltura.
Lezione 2)
LA CERAMICA:
la ceramica geometrica e proto-geometrica, sono le manifatture più importanti del periodo dal
punto di vista archeologico, per quantità e continuità. Sono indice di un artigianato di alto livello e
di conoscenze tecniche sofisticate. (fossile guida c.f.r lezione 1)
Nicholas Coldstream e James Whitley attraverso vari studi seppero creare un collegamento tra
artigianato ed evoluzione sociale.
Le ceramiche più diffuse sono:
- Le anfore (per l’acqua), crateri (mescolare vino e acqua), hydriai (vaso per versare l’acqua).
- Skyphoi (al sing. Skyphos è un bicchiere), coppe (solo per il vino), oinochoai (al sing. Oinochos
è una brocca piccola che serve a versare l’olio).
Questi oggetti sono particolare nell’ambito delle tombe (venivano seppelliti col defunto) e
assumono vari significati se sono affiancati ad un uomo o ad una donna.
Tipologie di decorazioni:
- ampie superfici risparmiate sul fondo chiaro dell’argilla, con linee, fasce, figure, geometriche
(dà il nome sia alla ceramica sia al periodo).
- Rivestimenti in nero con decorazione risparmiata.
Vengono usati strumenti tecnici come il compasso multiplo per disegnare cerchi e semicerchi
concentrici.
È possibile distinguere le varie “fabbriche” importanti, distinte per ambienti geografici e culturali.
Ci concentriamo sulla produzione ad Atene, poiché da Atene sono rinvenute il maggior numero di
ceramiche e ha permesso di fare uno studio al suo interno fare uno studio più strutturato, sulla
base ateniese sono stati studiati gli altri centri, tuttavia questi centri rispetto ad Atene hanno
restituito una ceramica in forma più sporadica, più frammentaria, quindi lo studio primario, più
significativo è stato svolto ad Atene, in generale tutta l’Attica. Atene è il centro focalizzatore, dove
convergono i vari siti durante tutto il periodo geometrico.
Mappa di Atene: si riconosce subito la collina su cui sorge l’Acropoli, la città di Atene si sviluppa su
un’area pianeggiante però ha alcune colline, che sono oltre l’acropoli, l’Areopago, la Pnice (Pnyx),
la collina delle muse (Mouseion), e la collina delle ninfe.
Queste colline saranno oggetto di insediamento, hanno delle
funzioni differenti:
- L’acropoli: diventerà il centro e principale luogo di culto
della città, ovvero il santuario della dea Atena, che è la
divinità poliade, cioè la divinità che protegge la città
(poliade→polis).
- Areopagus: ovvero la collina di Ares (nome greco di
Marte), si riunivano presso di esso i magistrati per
giudicare i reati di sangue (omicidio). I reati di sangue
provocano un “miasma” ovvero una contaminazione, e
devono essere svolti determinati riti di purificazione.
- Pnice: è la collina dove si riunisce l’ecclesia, cioè l’assemblea del popolo, importante dal
punto di vista civico.
- Colline delle muse e delle ninfe: sono luoghi di culto.
Interessante la forma dell’acropoli poiché la città si sviluppa a raggera attorno all’acropoli stessa.
Alcuni storici dicono addirittura che Atene si sviluppi come la ruota al mozzo.
Atena è bagnata da 2 fiumi: l’Ilisso e l’Eridano, quest’ultimo è quello lungo il quale sorgerà il
quartiere artigianale, che prenderà il nome di ceramico (Kerameikos), dove ci sarà la principale
necropoli della città (i punti in nero sono i punti di sepoltura).
Nelle civiltà greche non si può seppellire all’interno della città, poiché anche questo è definito
contaminazione.
L’area del ceramico, sia le botteghe sia le necropoli, si trova in una zona dove ci sono i 2 principali
ingressi alla città, cioè dove arrivano due degli assi viari più importanti:
-la via sacra che collega Atene ad Eleusi (vi si trova uno dei principali santuari dedicato a Demetra)
che viene riportata forzatamente sotto l’influenza della sua sfera politica.
-L’altro percorso è il Dromos (indica un percorso viario o un corridoio di ingresso di alcune
tombe*). Esso porta verso la pianura interna, che porta all’accademia uno dei ginnasi principali
della città.
*le tombe si sviluppavano lungo i principali assi viari, questo perché, le tombe hanno anche una
funzione rappresentativa, non solo contengono il defunto, ma con i loro segnacoli esterni servono
a ricordare il defunto e la sua funzione nella società, se il defunto era stato importante, il
segnacolo sarebbe servito a rendere evidente l’importanza della famiglia. (valore rappresentativo)
Parallela alla via sacra si crea un'altra via ovvero la via delle tombe dove si sviluppano i principali
tumuli, perché nell’età geometrica si ha la tendenza soprattutto sulla base dei clan familiari delle
diverse sepolture ad essere aggregate insieme e ricoperte da tumuli di terra, che servono ad
indicare che tutte le persone sepolte facevano parte della stessa famiglia.
RITI DI SEPOLTURA:
Sono 2: per inumazione e cremazione.
Il defunto che siano le sue ceneri o il suo corpo era accompagnato nell’aldilà dalla deposizioni di
una serie di oggetti in ceramica che gli appartenevano in vita, ma che in archeologia hanno un
importanza enorme, poiché attraverso la tipologia di questi oggetti si può ricostruire la funzione
del defunto in vita. Genericamente è
chiamato corredo.
L’importanza dei segnacoli in età
geometrica è fondamentale, il più diffuso è
il vaso, con termine tecnico li definiamo
SEMA (in greco vuol dire segno, semata al
plurale).
Queste forme ceramiche sono di forme
monumentali, perciò troviamo che
l’altezza delle singole forme va dai 50 agli 80cm (per i crateri 50cm, per le anfore 80cm-1m).
L’anfora che conteneva l’acqua veniva sepolta con la donna che come ruolo aveva
l’approvvigionamento di quest’ultima. I crateri invece servivano per miscelare acqua e vino
(secondo regole precise nell’ambito del simposio), questo perché i greci non bevevano vino puro,
poiché era da barbari, poteva portare anche alla follia, diversi miti riportavano l’effetto negativo
del vino puro come la centauromachia* (lotta fra centauri e Lapiti). *è un mito rappresentato nel
santuario di Zeus ad Olimpia e nel Partenone. La mescolanza di vino e acqua spettava agli uomini
ed è per questo che i crateri erano tipici delle tombe maschili.
I Sema così identificati sono tipici dall’VIII al VII sec., dal VI in poi sono sostituiti da statue poiché le
abilità di artigianato migliorarono (marmo).
TOMBA DEL GUERRIERO: è una sepoltura a cremazione, ritrovata nell’area della futura Agorà.
*la distinzione anfora cratere la si ha solo in funzione del segnacolo, nelle tombe si trovano
indipendentemente dal sesso del defunto le anfore poiché più facili da chiudere avendo
un’imboccatura meno larga dei crateri (50cm)
Il corredo è costituito:

 Anfora con le ceneri del defunto.


 Spada piegata intorno al collo dell’anfora. la spada è ricurva perché il cittadino di una città
greca, somma in sé le sue funzioni civiche che militari. Le armi sono distintive, indica che il
defunto è un cittadino legittimo, quindi che non è uno schiavo o un meteco cioè uno
straniero che per motivi commerciali risiede nella città, però non può votare, essere eletto
o difendere la città. Le armi sono piegate perché essendo strettamente legate al cittadino,
potevano essere da lui solamente utilizzate.
 Due punte di lancia
 Morsi per cavalli (indicano la biga), non viene più sepolto con il guerriero il cavallo ma
simbolicamente viene posta la sua imbracatura. Inoltre, indicano che è un cittadino ricco,
poiché l’equipaggiamento veniva pagato di tasca propria, e per permettersi un cavallo
voleva dire essere ricchi.
 Panetto di bronzo: testimonia ulteriormente la sua disponibilità finanziaria, essa era
utilizzata come moneta di scambio.
Quando moriva una persona il rituale prevedeva che potessero essere offerti oggetti al defunto.
NOMENCLATURA VASI:

Notare il fregio in corrispondenza del


punto di massima espansione.

Da parte dell’artigiano ci doveva essere un’immensa conoscenza della manipolazione della


ceramica oltre alle capacità ornamentali e compositive che osserviamo nel fregio.

EVOLUZIONE VASI
Si passa da un iniziale decorazione con motivi ondulati e figure (cavallino), a decorazioni più
complesse e articolate: figure geometriche, cerchi, semicerchi indice di evoluzione anche negli
strumenti.
RICH LADY: Tomba rinvenuta ad Atene, Areopago. (850 a.c)
È una tomba a incinerazione, però le ossa non sono state totalmente combuste, è rimasta buona
parte del cranio e le tibie e questo ha permesso di ricostruire il volto della defunta, la sua età
(35/40), è stato possibile capire dal bacino che era alla sua prima gravidanza, quindi possibile sia
morta per il parto o preparto, si conservano ancora anche i resti del neonato all’interno di una
piccola anfora sepolta nella stessa tomba.
Rispetto alla tomba del guerriero, essa ci fornisce molti più dettagli, il corredo funerario
comprendeva:

 Il cinerario
 34 vasi di stile geometrico
 Il modellino di un granaio e i sigilli per fermare le porte di questi.
 L’anfora del feto
 3 spille di bronzo
 1 spillone di ferro
 Orecchini in oro di importazione orientale, questi non sono contemporanei dell’età della
donna ma sono più antichi, questo denota che la donna possedeva un’eredità.
 Anelli in bronzo e oro
 Collana in faience, era costituita da ceramica smaltata di produzione fenicia, (attuale Siria e
Libano) fa supporre che intrattenesse scambi commerciali probabilmente di grano.
In base a questi elementi si può ricostruire che fosse una donna d’alto ceto e amministratrice
terriera, quest’ultima avvalora la tesi della donna d’alto rango poiché, l’amministrazione della
terra era affidata agli uomini e il suo era un privilegio forse dovuto alla condizione finanziaria
elevata della sua famiglia.
Tutto questo fa capire la struttura della società ateniese, la quale aveva una stratificazione con
poche classi sociali, il potere gestito dai latifondisti ma non solo, chi aveva le terre poteva
permettersi di armare le navi e svolgere attività imprenditoriali. le navi servivano sia per scorrerie
(pirateria) che per il commercio.
Queste scene di “pirateria” venivano rappresentate nella ceramica:
ceramica medio-geometrica,
Eleusi, skyphos con scena di
battaglia navale.

Il vaso raffigura elementi


stilizzati, e la parte non nera del vaso è chiamata zona risparmiata e viene lasciato il colore
dell’argilla ateniese (rosa pallido)
Ceramica Attica, tardo-geometrica, bottega del Dipylon, è
un’anfora funeraria ritrovata nella
necropoli ateniese del Dipylon (750 a.c.).
È considerato il capolavoro del Maestro del Dipylon ed è
conservato nel Museo archeologico nazionale di Atene.
L'anfora era destinata ad essere usata come séma, per la
sepoltura di una nobile donna ateniese, appartenente ad una
famiglia importante che poté permettersi di commissionare il
primo vaso funerario dotato di simili dimensioni monumentali.
La sua funzione è commemorativa e funeraria: era ad un tempo il
segno della tomba della nobildonna e un monumento alla sua
memoria.

La decorazione:
a differenza della precedente tomba, l’anfora presenta più fregi quindi un maggior numero di
disegni ornamentali astratti o motivi tradizionali ripetuti. La formula più semplice e frequente è
costituita da una fascia di due o tre sottili linee orizzontali che può presentarsi combinata con altri
moduli per formare formule più complesse.
La complessità aumenta nei pressi delle anse, nella fascia più importante, e poi di nuovo
diminuisce. Sono presenti delle fasce che alternano motivi alla greca, decorazioni a zig zag, denti di
lupo, rombi (o losanghe) e ovuli. Anche le figure sono trattate come formule: i cervi che pascolano
e le capre che si inginocchiano sul collo del vaso sono i primi due fregi continui con animali e
saranno seguiti da migliaia di fregi simili; sono moduli e funzionano come le fasce ornamentali, le
capre ad esempio voltano la testa indietro e sopra se stesse quasi ad imitare il movimento del
meandro che torna su di sé.
PRÒTHESIS (o lamento funebre)
È la decorazione che si trova nella parte centrale dell'anfora. Il Maestro del Dipylon ha ridotto al
minimo la differenza tra la parte pittorica e la parte astratta trasformando la figura umana in
motivo geometrico e la rappresentazione in uno schema. Nel modo in cui ha realizzato le figure
umane che abitano la zona dei manici è possibile evidenziare alcune variazioni: nella próthesis il
cadavere, esattamente al centro dell'intero vaso, e le due donne inginocchiate sotto di lei
apparentemente indossano abiti, due figure all'estrema sinistra portano spade e quindi sono
uomini, tra le figure è presente un bambino rappresentato come un adulto in miniatura. Le
distinzioni sono minime, la maggior parte delle figure sono essenzialmente la stessa figura
suddivisa in forme astratte e, come la stessa anfora, sottoposta all'ordine di un canone
proporzionale. La testa è un piccolo cerchio con una protuberanza all'altezza del mento, l'altezza di
testa e collo è metà dell'altezza del tronco, il busto è un triangolo con bastoncini al posto delle
braccia. Il corpo è quasi tagliato in vita e alle ginocchia:
le distanze tra vita e ginocchio e tra ginocchia e piedi sono praticamente identiche. La silhouette
del Dipylon con le sue articolazioni è la somma di parti distinte e matematicamente correlate.

Nella rappresentazione della scena viene evitata la sovrapposizione delle figure. La coperta a
scacchi che dovrebbe ricoprire il cadavere della nobildonna è mostrata come una tenda tesa al di
sopra del suo corpo con il bordo inferiore che ne segue la linea in modo da non confondersi con
esso. Tutte le figure sono poste sullo stesso piano; i dolenti che si trovano a fianco del letto
funebre in realtà lo circondavano in un pianto rituale. Allo stesso modo, le figure sotto il feretro si
trovavano di fronte ad esso. Attraverso l'appiattimento dello spazio quasi niente risulta nascosto o
implicito.
Anche per quanto riguarda i crateri venivano fatte decorazioni,
in questo caso è rappresentata una
scena di combattimento. (sempre proveniente dalla stessa
bottega)
Come nell’anfora, sono presenti varie decorazioni e disegni, le
figure sono sempre l’una a fianco all’altra senza prospettiva
(uomini morti l’uno sopra l’altro in alto a sinistra). Sono
rappresentati gli scudi bilobati di tradizione micenea.

CRATERE DI HIRSHFELD:
età tardo-geometrica, trasporto
del defunto (750-735 a.c)

Lo stile del Pittore di Hirschfeld riprende quello iniziato con il Maestro del Dipylon e con la sua
bottega, tuttavia la maggior parte della superficie del vaso viene dedicata a scene corali e
densamente popolate di figure umane. La decorazione geometrica assume funzione ornamentale
e subordinata a scene per le quali se ancora non si può parlare di proto-narrazione dimostrano un
interesse che prelude a questo aspetto e che sarà caratteristico del successivo stile Tardo
geometrico II.
Descrizione: è rappresentato il carro su cui viene trasportato il defunto. Viene definita questa
scena Ecforà, ovvero il trasporto del defunto, a cui partecipano i piangenti, si nota una sorta di
“horror vacui” ovvero la paura del vuoto, evidenziata da questa
sorta di decorazione a “N” tra le figure. Oltre al defunto sul
carro, i piangenti, seguono il trasporto su altri carri tutti i
membri maschili della comunità che lo accompagnano. Questi
funerali erano anche un’esposizione della ricchezza del
defunto.
La presenza dei cavalli rappresentativi anch’essi della ricchezza,
saranno riprodotti con lo stesso stile in maniera plastica.
L’immagine rappresenta una ceramica di età medio-geometrica, che fungeva da contenitore di
alimenti.

Per adesso abbiamo visto gli elementi delle varie fasi funerarie,
come narrazione sulle ceramiche, sempre in età tardo-geometrica
abbiamo rappresentate sulle ceramiche sempre scene narrative
però che raccontano battaglie, di navigazione, naufragi e scene
mitologiche.
I miti greci erano molto diffusi in tutta la Grecia poiché essendo
riportate delle scene sulle ceramiche dovevano essere immagini facilmente riconosciute da tutti. I
miti erano usati per dare una spiegazione “favolistica” di eventi che non si riuscivano ancora a
spiegare.
per esempio, questo è un cratere attico con scena di rapimento di una donna da Tebe risalente al
730 a.c.
le due figure sulla estrema sinistra rappresentano il rapitore e la donna vi è presente una corona
forse ad indicare il ceto della donna. Questa rappresentazione e la storia che c’è dietro fa subito
ricondurre l’episodio mitico di Paride principe Troiano, follemente innamorato di Elena di Sparta
(donna più bella della Grecia e moglie di Menelao re di Sparta) organizzerà un modo per prenderla
e portala a Troia con se, dando il via alla guerra di Troia.
LEZIONE 22/10
L’Età ORIENTALIZZANTE:
Periodo che va dal 700 al 625 quindi la fase culturale immediatamente successiva al geometrico
fase culturale che definiamo come orientalizzante e questo termine viene utilizzato proprio per
indicare il fenomeno più importante e alla base di tante trasformazioni che avvengono in questo
periodo, fenomeno che consiste in un maggiore e più diretto rapporto sia culturale sia di scambi
commerciali e di presenze tra il mondo greco e il mondo orientale, intendendo per mondo orientale
il Vicino Oriente e il Medio Oriente.
Questo fenomeno che naturalmente viene determinato da una maggiore circolazione di merci e di
uomini, porta ad un periodo di trasformazioni che avvengono nella cultura greca e che sono
determinate dalla acquisizione di modi di comportamento di merci preziose, di parole che vengono
introdotte nella lingua greca di forme di scrittura che i greci assimilano dal mondo orientale e che
poi rielaborano secondo le proprie esigenze. Geograficamente parlando l'area di principale
interesse è quella che comprende naturalmente la Grecia e l'area del Vicino Oriente. Significative
di questo legame più diretto con il mondo orientale sono anche delle dediche che vengono fatte da
sovrani che regnano in Asia minore o in Egitto e i quali fanno le proprie dediche nei santuari greci
e questo è un elemento importante perché indica una frequentazione consolidata dei santuari
greci, da parte di personalità del Vicino Oriente ed e anche il riconoscimento da parte della cultura
orientale del dei santuari Greci come un come centri importanti anche a livello rappresentativo
perché una dedica in un santuario Greco porta Naturalmente una visibilità ed è anche un mezzo di
per far conoscere la propria cultura, il proprio potere.

il santuario di Apollo a Delfi : nel VII secolo è già una santuario di consolidata presenza. Nel
santuario di Apollo a Delfi il re di Frigia MIDA avrebbe dedicato il proprio trono regale. La Frigia è
una regione dell'Asia Minore, Mida e peraltro un re noto anche nella tradizione storica, che per le
grandi ricchezze che il regno aveva. Poi un altro re di LIDIA, che vive nel secondo quarto del VII
secolo, tra il 685 e il 657, dedica una grande quantità di oro e di argento e anche 6 crateri .
un altro re successore di Gigi, ALIATTE DI LIDIA, avrebbe offerto un cratere d'argento opera in
questo caso di un artista Greco glaucos , tra parentesi hdt che è il nome abbreviato di Erodoto che
scrive una storia dei Greci antichi .
L'altro santuario importante in questo periodo del Santuario di Apollo a Mileto, città che si trova
sulle coste dell'Asia Minore. In questo caso,nel santuario di Apollo a Mileto, il faraone NECHO
II,stiamo parlando della fine del VII secolo, dedica la propria armatura che indossava In
occasione della guerra contro i siriani nel 608 avanti Cristo, mandandola ai Branchidi, che è il
nome dei sacerdoti che gestivano il santuario di Apollo a Melito.
Un altro elemento importante che contribuisce alla circolazione di merci e anche di uomini è
l'attività marinara dei Fenici, i quali abitavano la regione corrispondente alla Siria e al Libano.
Alcuni di questi Fenici si spostano e fondano Cartagine, e per distinguerli vengono definiti PUNICI.
i Fenici sono degli abili navigatori, e soprattutto nel periodo 850 e 750 sono tra i più importanti
vettori di trasmissione di prodotti e anche di diffusione culturale dall’Oriente alla Grecia.
Gli stessi poemi omerici fanno riferimento all'attività dei Fenici, il quale fa riferimento
esplicitamente non solo alla produzione artigiana ma anche al commercio.
una ricostruzione delle rotte principali e dei circuiti secondari che solcavano in qualche modo il
Mediterraneo, stiamo parlando in questo caso di una parte anche un po' più tarda quanto a
rappresentazione delle rotte, ma queste rotte risaltavano comunque una situazione anche
precedente, una tradizione di percorrenza dei mari. Si può individuare una rotta che partiva dal
Libano, interessavano l'isola di Cipro in primo luogo che inizialmente si colloca per tutto il periodo
greco come un'isola che a sé molti elementi orientali che unisce con una forte componente greca e
che le viene proprio da questa sua vicinanza al Vicino Oriente. Le rotte poi continuavano
comprendendo alcuni di quelle località che saranno tra le più importanti nel corso della cultura
greca: Rodi ovviamente arrivavano ai porti dell'Attica da cui poi proseguivano verso Occidente. Qui
vediamo una situazione già con una serie di colonie greche che si impiantano in Occidente e
quindi di una situazione consolidata ormai nell’arco del VI secolo.
Quindi vi sono le coste orientali della Sicilia e poi nuovamente l'altro polo fenicio che è Cartagine.
Poi un’altra rotta che passava per Creta e arrivava in Egitto. Nel comparto Occidentale invece del
Mediterraneo poi abbiamo la prosecuzione quali erano le zone interessanti dal punto di vista della
Commercio Marittimo:
LE BALEARI
LA PENISOLA IBERICA, nella zona di Cadice perché la penisola iberica era importante per le
miniere di argento .
LE COSTE DELL’AFRICA
e poi delle dei circuiti secondari che interessavano il Tirreno, e le rotte arrivavano fino al porto di
Pirgi, che è un porto Etrusco; perché l'Etruria era particolarmente importante per
l'approvvigionamento dei metalli.
Un'altro circuito secondario era ancora più occidentale, una rotta che interessava le costa della
Sardegna e poi arrivava fino a Marsiglia, poi ritornava sulle Baleari. Con queste rotte i Fenici
portavano materiali ne ricavano anche materiali che trovavano sul posto e lì come commercializza
vanno in altri ambiti; in questo caso ne parliamo di vettori di trasmissione perché le merci portate
dal porto di origine venivano poi anche o sostituite una volta smerciate o integrate con merci
acquisite in altri porti del Mediterraneo e quindi una sorta di catena di commercializzazione.
Allo stesso modo anche circolazione di uomini. Da considerare oltre naturalmente ai vettori è la
presenza di centri che noi definiamo Emporici, un centro o insegnamento nel quale si fa
commercio e la sua principale Fonte economica è proprio una commercializzazione.
Diverso Invece dalla Colonia che è un insediamento stabile di persone di abitanti che condividono
tutti la stessa cultura, la stessa religione, la stessa lingua. Invece il centro emporico è un centro
dove risiedono non necessariamente in forma stabile ma anche in forma temporanea commercianti
e rappresentanti di diversi ambiti culturali. Particolarmente importanti in questo periodo sono due
centri che sulle coste dell'Asia Minore e dell'Egitto sono quei centri che frequentati da fenici in
particolare, sono quei centri che fungono proprio da luoghi di smistamento.
città NON GRECHE: centro di Al Mina ,è una città dell’attuale Siria,ed è un centro emporico che
si sviluppa spontaneamente sul delta del fiume Oronte, quindi è un porto fluviale molto importante
perché da questo si sviluppa poi una rotta terrestre che arriva fino alla Mesopotamia interna e
quindi è una via che permettere proprio la commercializzazione nelle zone interne della
Mesopotamia. AL MINA è attiva come centro storico già dal IX secolo, dove troviamo per tutto il
corso del IX secolo una ceramica di produzione locale e quindi questo ci da la consapevolezza
che il centro si sia sviluppato spontaneamente localmente. A partire dalla fine del IX secolo invece
si trova una grande abbondanza anche di ceramica greca e quindi questo ci indica che almeno
verso la fine del IX secolo c’è stata una componente di persone di cultura greca che si è stabilita in
questo centro. Nel corso del VIII secolo giudicando sulla base della quantità di ceramica ritrovata
possiamo dire che due gruppi quello autoctono, quello locale,e il gruppo Beko che si è stabilito
anno una pari entità è sostanzialmente convivono. Si pensa che si siano stabiliti qui un gruppo di
eubei, che sono anche il corrispettivo dei Fenici in Grecia, cioè gli euboici sono anch’essi degli
importanti mercanti che commerciavano per mare e svolgono anche la funzione di vettori.
Ai greci, interessava la zona di Al Mina, perché erano interessati all'acquisizione di metalli che
venivano appunto estratti dalle territori del vicino e del medio oriente, che servivano
principalmente per le armi.
L’altro centro importante lo troviamo in Egitto è il centro di NAUCRATI, in questo caso parliamo di
una colonia greca ,si trova sul delta del Nilo e a circa 75 km dall'attuale città di Alessandria.
Fondata intorno alla metà del VII secolo, da un gruppo di mercenari originari della città di Mileto,
ed è una colonia a forte vocazione commerciale. L'importanza strategica dal punto di vista
commerciale di questa città è perché essendo Sul delta del Nilo, era l'unica via fluviale che
permetteva di raggiungere l’ Egitto interno e le regioni più interne come per esempio la Nubia
dove anche abbiamo oro avorio e quindi pietre preziose.Quindi anche in questo caso interesse a
approvvigionarsi di quei materiali che nel mondo specifico greco non erano presenti naturalmente.
NAUCRATI mantiene la sua importanza come emporio dalla metà del VII fino alla seconda metà
del sesto secolo. Perché nel 525 viene poi conquistata dai Persiani che stavano estendendosi in
Occidente, quindi agli albori di quello che srà poi lo scoppio negli anni successivi delle guerre
persiane,e quindi NAUCRATI a seguito della conquista persiana perde la propria importanza.
L’assumerà nuovamente in età romana, quando sarà il centro di una rotta commerciale sempre
fluviale che collegherà le città egiziane all'interno con la costa e poi con Alessandria, che sarà uno
dei centri dei porti più importanti sulla costa africana.
Poi troviamo i centri di LINDOS, una località dell'isola di Rodi, in cui è presente un santuario di
grande importanza il Santuario di Apollo; e poi SAMO che ospita a sua volta una santuario
particolarmente importante che è quello di ERA. SAMO e MILETO in psrticoare, saranno dei
santuari di enorme importanza e la manterranno sostanzialmente per tutta l'età greca e per tutte le
età romana, e saranno dei centri perché faranno proprio da interfaccia tra la cultura orientale che
era presente. e invece il mondo greco, che si trova al di là delle Cicladi e del Mar Egeo.
Il santuario di SAMO, si sviluppa in questo periodo, è un santuario dedicato alla divinità Era che in
questo periodo ha ancora diversi aspetti della sua personalità perché siamo in una fase in cui le
stesse divinità si stanno trasformando, stanno assumendo tutta una serie di caratteri che
provengono dalle divinità orientali soprattutto delle divinità femminili, legate con la natura. La Era
di Samo è anche una divinità che è legata alla componente del mare.
Poi nel corso dei secoli queste divinità tenderanno a rafforzare alcuni caratteri e in qualche modo a
eliminarne altri e quindi assumeranno quella forma più definita che noi conosciamo dalla tradizione
classica per cui Era sarà poi la Divinità matronale per eccellenza sposa di Zeus. A Samo già nel
VIII secolo a.C. è testimoniato il culto di ERA è testimoniato dalla presenza naturalmente di un
altare delle ceneri, che non vengono mai asportate del luogo in cui avviene la combustione e
quindi si solidificano. Poi a partire dall'età arcaica invece un altare monumentale realizzato in
marmo, presenta anche uno degli edifici più antichi che sarà poi formula sacra per gli edifici più
antichi, una via processionale lungo la quale si svolgevano particolari processioni in onore di
ERA, e poi anche bosco sacro, il termine Greco che utilizziamo hausos.

che è una componente molto frequente nei santuari e


soprattutto nei santuari di Era in qualche modo si richiama appunto questa sua funzione di divinità
della natura. Quindi il santuario nel VII secolo è già un santuario confermato nei suoi effetti primari
ed è proprio elemento di tramite tra due mondi.
Un’altro santuario in Occidente:
In Occidente abbiamo due santuari particolarmente importanti in questo periodo.
Si trova nella Focide e santuario di tipo oracolare, in quanto Apollo si esprime attraverso oracoli e
è un santuario molto antico anche in una condizione estremamente suggestiva nel punto di vista
naturalistico, si trova a mezzacosta del Monte Parnaso. È un santuario che è molto frequentato
già nel VII sec.; è anche il santuario che regola la colonizzazione dei movimenti migratori della
popolazione greca. Nel santuario di Delfi sono stati trovati alcuni oggetti tipo orientale che
testimoniano la presenza di orientali e sono degli oggetti che influenzeranno anche le forme e
l'iconografia degli oggetti greci.
OGGETTI CHE PROVENGONO DA SAMO E DELFI: Innanzitutto si tratta di oggetti di
avorio e questo già ci dice che si tratta di un materiale che proviene dall'Oriente.

Questa figura femminile è un terminale di lira, cioè serviva a concludere la lira che ha 5 corde ed è
uno strumento è che viene dall'oriente. rappresenta una figura femminile con un lungo abito,
definito chitone, ed è una parola di origine orientale, e diventerà la veste più diffusa nelle
popolazioni di tradizione ionica della Grecia. La figura ha questo alto copricapo, definito Polos che
era una corona e che viene indossata dalle dee. Quindi di origine Orientale e poi passerà ad essere
uno degli attributi dell'abbigliamento delle divinità femminili greche. La figura si sviluppa su una
Sfinge, che è anche questa una figura mitologica che proviene dal mondo orientale, e che avrà una
enorme diffusione nel mondo greco, sia per quanto riguarda la sua presenza sui vasi, sia la sua
presenza realizzata a tuttotondo in marmo, per esempio sulle Stele funerarie greche, quindi sarà un
elemento che viene preso dal mondo orientale è trasformato poi nell'ambito del mito
greco.
Terminale di lira
Atene, Museo Nazionale Archeologico
configurato a figura di donna,
600 a.C. Berlino,
Staatliche Museeen
minale di lira configurato a figura di donna,
60 0 a.C.

È una figura maschile, un kouros, ricordiamo che nel mondo greco la figura maschile è sempre riprodotta in
nudità eroica, oppure atletica; a differenza del mondo orientale dove invece la figura maschile sarà sempre
vestita. Questa figura è un terminale di lira, ripropone da un lato un materiale che è di importazione greca,
è utilizzata su uno strumento di derivazione greca, ma il tipo iconografico è quello del kouros, della figura
maschile riproposta secondo l’iconografia greca. Quindi abbiamo già una forma di commistione tra le due
componenti culturali.

Samo, santuario di Hera. Terminale di lira d’avorio configurato a figura umana.


Atene, Museo Nazionale Archeologico
Delfi, santuario di Apollo. Gruppo di avorio di eroe con leone. 700-650 a.C.Delfi,
Museo Archeologico
Nel caso di DELFI, dal santuario di Apollo, proviene questo gruppo che rappresenta un eroe con
un leone, la figura è rappresentata in piedi, è vestita secondo la tradizione orientale e il leone è
rappresentato rampante e la figura gli poggia una mano sul capo, e quello che noi definiamo il
Signore degli animali. In questo caso si tratta di un oggetto di importazione, perché è realizzato in
avorio, è un tipo iconografico( cioè lo schema con cui è rappresentata la figura). Anche questa
figura avrà un'influenza sul mondo Greco, perché per esempio la figura del leone in questo periodo
compare molto frequentemente soprattutto nelle decorazioni vascolari, sui vasi oppure la
ritroveremo addirittura nel secolo successivo nelle decorazioni dei frontoni, con alcune forme di
rappresentazione che derivano direttamente dal mondo orientale.

Un altro esempio di oggetti che provengono


dall’ Oriente, e vengono assimilati dal mondo
greco, è rappresentato dagli avvenimenti del
Monte Ida, stiamo parlando dell'isola di Creta,
che è un centro di una delle principali rotte;
l'isola è al centro ha il monte PSILORITIS,
che è un Monte Alto quasi 1500 metri; e alla
base del Monte vi è una grotta, ANTRO
IDEO. In questa grotta si era sviluppato un
culto molto importante quello di Zeus, perché
secondo la tradizione mitologica era proprio
in questa grotta che Zeus sarebbe nato; e
quindi il sito è oggetto di un culto dall’età
geometrica, e che si sviluppa nella grotta e
poi in una sorta di Piazzale che è all’ingresso
di essa. I primi scavi, fatti proprio da un
italiano il quale poi ha fondato la scuola
archeologica di Atene.

In questa grotta sono stati trovati questi oggetti:


Disco in bronzo con Des potes Theron che significa “Signore delle belve”. Fa parte di un piccolo
gruppo di dischi di bronzo che sono stati ritrovati all'interno dell’antro, e si richiamano ad un
aspetto particolare del culto, perché il santuario era gestito da una potente classe di sacerdoti, i
quali ricevevano anche tributi dai vari insediamenti dell’isola di Creta. Secondo la tradizione ZEUS
sarebbe nato nell' ANTRO IDEO, ma proprio per evitare che il pianto del bambino arrivasse fino al
padre CROMO che aveva l'abitudine di divorare i propri figli, i sacerdoti che gestivano il santuario
battevano su dei grandi dischi di bronzo per coprire il piatto del bambino, e questo racconto mitico
viene anche richiamato dalla raffigurazione che c'è su questo disco di bronzo.
Vediamo un personaggio al centro, un personaggio maschile
barbato, quindi un eroe oppure un Dio, che poggia il piede su un
toro e ha un leone stretto tra le mani; quindi è anche lui un signore
degli animali.
Ai lati vi sono due figure mostruose perché hanno delle grandi ali e
se barbate, che stanno battendo su dischi di bronzo, quindi
sembrano richiamare la leggenda. Il disco però sia nella tipologia
che nell’ iconografia con cui sono rappresentati i personaggi,( geni
alati ma anche l’eroe al centro), sia nella tecnica di lavorazione del
bronzo, che è una tecnica a martellatura, è un disco di produzione
orientale, non è una produzione locale greca, e quindi questo ha fatto ipotizzare che si tratta di
materiali importati oppure potrebbe trattarsi di una officina che si è trasferita dall’Oriente a Creta,
quindi si trasmette anche un’attività artigianale. E questa capacità di lavorazione dei metalli
effettivamente viene trasmessa alla cultura greca nell'arco del VII secolo e poi verrà perfezionata
dai greci.

L’altro centro in Occidente, che è interessato dalla presenza di oggetti che provengono dall'Oriente
è il santuario di Zeus ad Olimpia, quindi siamo nella Costa occidentale del Peloponneso.

Planimetria generale ai tempi dell’età Romana del


santuario.
Il santuario si sviluppa alle pendici della collina di Cronos, circondato da due fiumi Alfeo e Cladeo.
Il santuario è importante perché è sede della prima Olimpiade, che è attestata storicamente a
partire dal 776, quindi nei decenni iniziali del primo trentennio del VIII secolo, quindi in piena età
geometrica, e se notiamo chi sono gli atleti vincitori vedremo come nel giro di poco tempo la
frequentazione del Santuario non è più limitata alle regioni vicine all’ELIDE, dove si trova Olympia,
ma si allarga a tutti i centri del Mediterraneo GRECI, perché bisogna essere cittadini liberi e greci
per poter partecipare ai giochi, che avvenivano ogni 4 anni e le varie Olimpiadi saranno anche una
forma di datazione.
Per capire lo sviluppo del Santuario, già dall’età proto-geometrica e poi geometrica, anche ad
Olimpia è stata attestata la presenza di un altare di ceneri attorno al quale sono stati trovati tutta
una serie di oggetti votivi, che sono stati posti poi all' esposizione nel museo degli scavi di Olimpia,
vi sono una serie di piccoli animali: cavallini, bovini, cervi che richiamano i sacrifici fatti in onore
della divinità oppure coloro che non hanno disponibilità finanziarie per poter svolgere questi
sacrifici donano l'immagine dell'animale sacrificato. Poi vi sono i classici Tripodi, che erano degli
oggetti di maggiore prestigio dedicati alla
divinità.
Nel VII secolo, al tripode (bacino su sostegno) si sostituisce un'altra forma che proprio per la sua
diversità definiamo come calderone anche se la funzione è esattamente la stessa. Ed è un
calderone che viene prodotto in Oriente; e presenta determinate caratteristiche:
 non abbiamo più i tre sostegni verticali che venivano poi saldati al bacino, ma abbiamo un
elemento conico in bronzo decorato ad altorilievo e quindi è una lamina di bronzo
martellata, poggiata su una base in legno intagliata e la si poggiava per farla aderire alle
singole parti decorate. Pertanto queste elemento sostiene un bacino che non ha più le
grandi anse ad anello, ma ha questi elementi sono delle protome(=testa) di grifo e di
leone; le anse, puramente decorative, sono a forma di sirena. I grifi sono delle figure
fantastiche caratterizzate da questo lungo becco e sono delle figure orientali; le sirene nel
mondo greco sono degli uccelli con la testa femminile, con la testa umana.

Le protome di Grifo, sono caratterizzate dal becco aperto e poi hanno questa specie di elemento
decorativo sulla sommità della testa. Il calderone ha una iconografia che è orientale e poi la
tecnica è martellata quindi orientale.
Nel santuario di Olimpia, troviamo
anche quest'altro tipo di protomi. Il tipo
iconografico è lo stesso, c'è sempre
l'immagine del Grifo con l'elemento
verticale al di sopra, però è cambiata la
tecnica, non sono più martellate ma
sono fuse. Questo ha fatto pensare
che si tratta di una produzione locale,
quindi il modello iconografico e
l'oggetto con la tecnica a martellatura è
venuta dal mondo orientale, poi forse
proprio questa trasmissione di tecniche
e di oggetti, magari anche di artigiani, ha poi fatto si che anche in Grecia si sviluppasse un
artigianato che ha prodotto questi oggetti che hanno Lo stesso tipo iconografico ma è stato fatto
con una tecnica più progredita, la tecnica a fusione.

Un altro oggetto collegato al mondo orientale, è anche questo


UMBONE, che è l'elemento centrale dello Scudo. È configurato a
forma di leone, gli occhi dovevano essere lavorati in pasta vitrea,
oppure in pietre preziose e questo aumentava la preziosità
dell'oggetto.
Quindi l’arco di questo secolo è caratterizzato da questo stretto legame con il mondo orientale.
La ceramica anche in questo periodo è cosiddetto fossile guida e cioè uno delle produzioni greche
più diffuse, però anche essa assimila dei motivi orientali e quindi è un tipo di produzione che
cambia completamente quella che noi eravamo abituati a vedere nell'età geometrica.
DUE CENTRI importanti: sono Corinto, al centro della Regione della Corinzia; e Atene.
CORINTO:
Lo sviluppo della ceramica che avviene in
questo periodo è strettamente collegato con i
temi dell'architettura, in quanto Corinto è una
delle città dove si sviluppano in particolare i
tetti in terracotta. Corinto è una città che si
trova in prossimità di importanti cave di argilla
e quindi eventualmente ha materia prima, ma
poi anche gli artigiani hanno una lunga
consuetudine con la lavorazione della
ceramica.Inoltre la città di Corinto, è anche una scelta particolarmente ricca anzi, nel corso del VII
secolo e poi anche per tutta l'età arcaica, si sostituisce come forza commerciale per via mare agli
Eubei, e sarà concorrenziale con i Fenici. Quindi anche la ricchezza della città è uno degli elementi
che contribuisce insieme ad una forte capacità artigiana, a sviluppare anche velocemente alcuni
caratteri dell'architettura stabile.
Tale ricchezza deriva anche dalla posizione geografica, perché si trova su Istmo, quindi sulla
lingua di terra che univa il Peloponneso con l’Attica. Ora vi è un vero è proprio canale che divide
questo territorio che viene realizzato nel 1893, e permette di passare dall’Egeo al golfo di Corinto e
poi nel mar Ionio, quindi punto strategico particolarmente importante, perché evitava alle navi di
circumnavigare il Peloponneso. I corinzi all’epoca avevano sviluppato un sistema che dava modo
di trarne vantaggi; in quanto avevano realizzato una strada in legno, DIOLKOS, su cui venivano
trasportati navi e merci. Questo rende Corinto una città ricca e strategicamente importante
nell’ambito dei commerci. Nel VIII sec. La ceramica di Corinto è una delle più diffuse di tutto
l’Occidente, perché si tratta di un tipo di ceramica di pregio, che viene recepita come una sorta di
STATUS SIMBOL.
Si tratta di una ceramica di piccole dimensioni, molto probabilmente destinata a contenere degli
unguenti preziosi. Quindi non solo il contenitore aveva un suo pregio ma anche il contenuto.
Pertanto si poteva diffondere velocemnete in quanto poteva essere trasportata facilmente date le
piccole dimensioni. La ceramica protocorinzia che è stata studiata inizialmente da un importante
archeologo inglese che è stato direttore della scuola archeologica inglese di Atene, suddivise la
ceramica protocorinzia in fasi cronologiche.
Fasi cronologiche:
 Protocorinzio antico: 720-690
 Protocorinzio medio: 690-650 a.C.
 P. medio I: 690-675 a.C.
 P. medio II: 675-650 a.C.
 Protocorinzio tardo: 650-630
 Transizionale: 630-610

ARYBALLOS: si indica un vaso di forma


chiusa, forma globulare con un'ansa verticale e un ‘imboccatura molto stretta, proprio perché
conteneva dei profumi e degli aromi profumati che quindi potevano essere così consumati,
prelevati in piccole quantità.
questo è un’altro tipo di ARYBALLOS che viene
definito piriforme. Con il collo configurato a forma di
Leone. La produzione è greca però dal mondo orientale vengono presi ad esempio alcune
immagini come il centauro oppure gli animali, oppure questi elementi decorativi, e tutti questi sono
degli elementi che noi troviamo tutti nel patrimonio iconografico del Vicino Oriente, e che vengono
acquisiti dal mondo greco.
Questo combattimento di guerrieri lo ritroviamo anche in
quest’altra ceramica, è un OLPE CHIGI DA FORNELLO,cioè è una brocca che serve a versare
dell'olio o del vino, è decorata su più registri,
e vi sono delle scene di caccia al leone,
anche questo è un altro elemento che
proviene nel mondo orientale, in
corrispondenza della spalla vi è un motivo di
due gruppi di guerrieri che si fronteggiano.
Notiamo come le figure siano meno
schematiche e lo scudo è rotondo e tra l'altro
ha anche delle decorazioni, episema cioè la
decorazione che si trova sopra lo scudo.
Questo cambiamento è importante perché
corrisponde al cambiamento del modo di
combattimento, come avevamo visto nella
ceramica geometrica, oltre allo scudo bilobato, vi erano i combattenti che andavano sui carri,
ricordiamo anche i combattimenti che avvenivano nell’ILLIADE e nell’ODDISEA, dove si
scontravano in monomachie, cioè un duello tra due singoli combattenti. Qui invece cambia,
abbiamo il combattimento di gruppi di Fanti che combattono con armi molto più comode e
combattono con questi scudi rotondi che servono a proteggerle dal lato più esposto. Questo
significa che non solo è cambiato il modo di combattimento ma è cambiata anche la comunità,
perché questo tipo di combattimento corrisponde alle poleis, perché sono i cittadini liberi e quindi a
pieno Diritto della città, che si armano e combattono in caso di guerra, e quindi siccome c'è una
maggiore democratizzazione, nel senso che c'è una maggiore distribuzione della ricchezza e
quindi l’insieme di cittadini che possono procurarsi le armi e che possono combattere è maggiore,
e quindi cambia la città, cambiano le forme di combattimento a cui partecipa un numero maggiore
di persone e quindi non più per eroi di singoli eserciti ma è tutta la comunità. È talmente importante
che viene poi riproposto anche nella ceramica, diventa un motivo decorativo, perché la ceramica
comincia a riflettere quello che sono i valori e le consuetudini, il modo di vivere della comunità che
la produce, quello che noi definiamo città per immagini.

Proviene da Formello quindi è stata ritrovata in territorio Etrusco, ma è un


oggetto di importazione, perché poi tutte queste città dell'occidente sono
effettivamente attirate e recepiscono le ceramiche prodotte nel mondo
greco proprio perché si tratta di oggetti di particolare pregio. Questo modo
di narrare così accurato così nel dettaglio viene trasmesso ai Greci dal
mondo Orientale, che subito lo rielaborano e lo adattano appunto alle loro
esigenze.

L’altro centro è L’ATTICA : anche qui non abbiamo più la ceramica di tipo geometrico, ma
abbiamo una produzione diversa, sempre con le stesse finalità( sema funerario),ma vi è una
differenza nelle dimensioni, perché quanto le ceramica protocorinzia è di piccole dimensioni
appunto per il trasporto, tanto la ceramica protoattica è di grandi dimensioni. Però introduce
sempre di più degli elementi figurativi, e quindi le decorazioni geometriche che andavano sempre
più ai bordi, nella ceramica protoattica tendono a scomparire del tutto.
Ceramica Protoattica
Fasi cronologiche
Protoattico antico: 700-675
Protoattico medio: 675-630
Protoattico tardo: 630-600

Questo è uno delle più antiche anfore, l’ANFORA DEL


PITTORE DI PASSAS, si noti la sopravvivenza dei motivi di
tradizione geometrica e cioè gli uomini sul carro, però
viene introdotto anche l'immagine del leone sulla spalla del
vaso, un'immagine che si riconduce al mondo orientale,
notiamo anche i riempimenti: svastiche, le rosette. Anche
nell'abbigliamento, nella resa della figura umana, si ha una
maggiore accuratezza.

PROTOATTICO ANTICO (700-630):

Il pittore di ANALATOS, che è una località dell'Attica, dove è stata ritrovata una
acropoli, in cui sono stati ritrovati questi tre vasi che permisero di capire
l’esistenza di una vera e propria officina. Notiamo che nel punto di massima
espansione del vaso sono rappresentati due animali rampanti, due Leoni
affrontati, ed è un tema che è ripreso dall’ Oriente; mentre sul collo vi è una
danza di figure femminili e maschili, al suono di un personaggio che suona una
cetra ;e notate anche qui che le figure femminili sono rese in modo più specifico,
per esempio l’occhio, che è un tratto caratteristico di questo pittore, cioè si
lascia libera una sorta di cerchio libero quindi traspare il colore di fondo della
ceramica e poi viene inserito invece un punto nero. Questa rappresentazione di
leoni che sono caratterizzati da questi grandi artigli, il muso è Bianco, e anche
proviene dal mondo orientale.

PROTOATTICO MEDIO(675-630):
Quest’ anfora cosiddetta del pittore di Polifemo, perché è rappresentato
caso un mito, l’accecamento di Polifemo, rappresentato sul collo del
vaso.
Tre elementi diversi di decorazione:
 sul corpo è rappresentato il mito della Gorgone, che è una figura mostruosa, una fanciulla
che per essersi vantata della sua bellezza (ha compiuto questo atto di hybris cioè di
superbia), viene trasformata in un essere mostruoso, gli occhi pietrificano chi la osserva, i
capelli sono costituiti da serpenti e la Gorgone sarà uccisa da Perseo, che le taglierà la
testa ( la testa della Gorgone terminerà ad essere ornamento del corpetto di Atena).
 il corpo del vaso rappresenta la scena in cui Perseo ha ucciso già la Gorgone, infatti la
figura è rappresentata in orizzontale priva della testa, mentre le due sorelle della Gorgone
stanno fuggendo. Di Perseo rimane la parte inferiore delle gambe e parte del braccio,
 sulla spalla del vaso vi è un leone, che con un enorme bocca aperta e con gli artigli sta
per uccidere un cinghiale; quindi che si riferisce alla morte.
 poi sul collo abbiamo l'uccisione di Polifemo, la sua figura è capita di colore bianco,
e poi altri due compagni di Odisseo che lo aiutano a sostenere il bastone che accecherà
Polifemo.
Siamo in una forma molto più elaborata rispetto al geometrico, viene utilizzato il graffito per
definire il contorno delle figure, ma anche alcuni dettagli interni per esempio della muscolatura
del cinghiale, la campitura nera, le figure sono rese a silhouette, invece i volti sono ricoperti di
vernice bianca, così come il corpo di Odisseo. Il muso del leone enorme è riportato con il
contorno, l'interno invece è lascia trasparire il colore dell'argilla del vaso. Le anse sono a
traforo. Quindi da un lato abbiamo la tecnica già molto raffinata, però si è persa la precisa
rispondenza tra la tettonica del vaso e la decorazione. Cioè ormai tutto il corpo del vaso è
quasi completamente invaso dalla decorazione narrativa, il collo del vaso è occupato dalla
decorazione narrativa, però le figure tendono a uscire dalla parte alta, si è perso il preciso
incastellamento della decorazione in base alla forma del vaso.
PROTOATTICO MEDIO (675-630):
Ci sarà un periodo di trasformazione che permetterà agli artigiani Greci di ricondurre le
decorazioni in un preciso rapporto rispetto alla forma del vaso, questo lo ritroviamo nella
ceramica del VI sec., quindi di età arcaica. Per questo viene definita protoattica, perché
indica proprio un passaggio dal geometrico all'attico, è una fase di sperimentazione.

Disegno di un vaso di un pittore, che prende il


nome da una brocca, in cui sono rappresentati
i compagni di Odisseo che dopo
l'accertamento di Polifemo, escono dalla
grotta di Polifemo e quindi questa grotta ha
dato il nome a questo pittore, pittore della
BROCCA DEGLI ARIETI.
Nel disegno è rappresentato anche un uomo
che sta uccidendo un altro uomo, alla
presenza di una figura femminile che si tocca
il volto proprio in segno di lutto. Questa
immagine è stata interpretata come Egisto che uccide Agamennone, nel momento in cui
Agamennone torna in patria, oppure il figlio di Agamennone, Oreste che sta uccidendo Egisto
alla presenza della sorella Elettra, quindi sta vendicando il padre. Quindi ritroviamo sempre
degli episodi che sono collegati con il mito omerico.
Qui è rappresentato Eracle che uccide il centauro Nesso. Gli elementi
decorativi delle singole figure diventano sempre più evidenti.

PROTOATTICO TARDO (630-600):


VASO EPONIMO DEL PITTORE DI NASSO : la stessa
scena ricompare in questo vaso, sul collo del vaso, con un
elemento nuovo, e cioè l'iscrizione “heracles”. Le figure
iniziano ad essere corredate da elementi scritti, che
rendono ancora più evidente il mito.

la ceramica prodotta in altre regioni della


Grecia e in Occidente:
ANFORA dalla Beozia, siamo nel passaggio dal
geometrico all'età orientalizzante, vi sono due leoni
che rendono atto di omaggio alla divinità ad
Artemide, Signora degli animali. La figura ha molte
decorazioni anche di tipo geometrico, ma anche di
tipo animale quindi non c'è già più quel rapporto.

CERAMICA PELOPONNESIACA: ARGO


un altro modo di rappresentare l'uccisione di
Polifemo. Cratere, risale intorno alla metà del VII
secolo, notiamo come la rappresentazione è
diversa rispetto al protoattico.
la ceramica che viene prodotta nelle CICLADI, dove
abbiamo dei vasi configurati a Grifo. Notiamo anche la presenza di cavalli Alati, la presenza molto
forte di elementi decorativi che saturano completamente tutta la superficie del vaso.

Tipo di ceramica a rilievo: che troviamo in diversi luoghi


a Creta, nelle Cicladi, ad Atene, e che viene realizzata
con dei cilindretti che vengono passati sull' argilla.

Potrebbero piacerti anche