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IL SANGUE
Quando parliamo del sangue facciamo riferimento a un tessuto connettivo altamente
specializzato. È l’unico tessuto fluido presente nel nostro corpo. Fondamentalmente il sangue
scorre all’interno dei vasi sanguigni che possono essere o le vene o le arterie. Il sangue lo
dobbiamo inquadrare come un tessuto fluido costituito da un parte liquida, il plasma, e una parte
corpuscolata, che sono le cellule. Le cellule sono: globuli rossi e globuli bianchi. Se noi prendiamo il
sangue in una provetta, aggiungiamo un agente anticoagulante, fondamentalmente l’eparina, che
fa il modo che il sangue non si solidifichi, e lo opponiamo a centrifugazione vediamo che il sangue
si suddivide in delle fasi. Una prima fase, il sovranatante, è data dal plasma, ovvero la porzione
liquida del sangue. Il plasma è costituito da:
globuli rossi, che trasportano O₂ grazie alla presenza dell’emoglobina, sono delle cellule
che durante il processo maturativo perdono il nucleo per lasciare spazio al trasporto del
sangue e rappresentano circa il 40% del totale del nostro sangue
globuli bianchi: neutrofili, eosinofili, basofili, monociti e leucociti
piastrine,che hanno un ruolo fondamentale nei processi di coagulazione del sangue. Le
piastrine infatti, aggregandosi, impediscono al sangue di fuoriuscire dai vasi sanguigni.
Senza anticoagulante il sangue coagula, il fibrinogeno, che troviamo nel plasma, va aggregarsi
insieme e a globuli rossi, globuli bianchi e piastrine e nel sovranatante avremo il siero. Il siero e
il plasma dunque differiscono esclusivamente per il fatto che, mentre nel plasma è contenuto il
fibrinogeno, nel siero invece non è contenuto.
Le proteine plasmatiche hanno un valore importante nel nostro corpo. Lo studio delle proteine
plasmatiche si effettua attraverso l’elettroforesi.
albumine
globuline α1
globuline α2
globuline β
globuline γ
Poiché il sangue circola lungo tutto il nostro corpo è il primo indicatore sia di benessere sia di
malessere. La valutazione della composizione sanguigna, sia qualitativa sia quantitativa, è un
elemento indispensabile per ogni diagnosi. Le infezioni le possiamo valutare dal numero dei
globuli bianchi, il fatto che siamo malnutriti lo possiamo valutare dai globuli rossi e dalle proteine
presenti, se vi è una disfunzione del fegato la possiamo notare perché le proteine plasmatiche
vengono sintetizzate nel fegato, siccome nel sangue sono disciolti gli ormoni, qualunque dosaggio
ormonale deve essere fatto a livello del sangue. Possiamo vedere la presenza, il numero, la
percentuale e il contenuto dei componenti, perché una variazione nel numero e nella qualità dei
componenti ematici rappresenta un indice patologico.
1)Paziente anemico
2)Soggetto normale
3)Paziente poliglobulico
4)Formazione di coagulo in soggetto normale
Oltre a valutare la variazione percentuale della parte liquida e della parte corpuscolata, si può
valutare il numero delle cellule, tramite valori che risultano essere valori standard:
mentre gli eritrociti e le piastrine nascono e muoiono all’interno del sangue, i globuli bianchi
hanno la possibilità di abbandonare il circolo ematico e andare a svolgere funzioni specifiche nel
tessuto connettivo. I linfociti possono uscire dal circolo ematico e vanno stazionare nei linfonodi,
dove acquisiscono la loro competenza immunologica.
Tutte le cellule del sangue derivano dal midollo osseo, dove vengono prodotte le cellule staminali.
Le cellule ematiche infatti devono essere prodotte continuamente, in quanto la loro vita cellulare
risulta essere molto breve. Le cellule staminali che producono le cellule del sangue si trovano ben
protette nel midollo osseo, in quanto importantissime. Nel midollo osseo abbiamo cellule
staminali pluripotenti, che sono già indirizzate verso il differenziamento ematico. La cellula
staminale ancestrale si differenzia in:
Il processo di eritropoiesi comincia nel midollo osseo e termina nel sangue. I megacariociti sono
cellule nucleate che arrivano a un punto in cui esplodono formando un numero elevato di
piastrine, che risultano essere numerosissime e che si aggregano a formare una prima barriera alla
fuoriuscita del sangue. La coagulazione è un processo successivo all’aggregazione delle piastrine.
Il sangue viene studiato attraverso un suo “striscio” su un vetrino. Data la sua natura fluida infatti,
basta prendere una goccia di sangue, metterla su un vetrino e strisciarla. I globuli rossi, dato che
contengono l’emoglobina sono già colorati, mentre i globuli bianchi vengono riconosciuti grazie al
loro nucleo. Per far risaltare ancora di più le cellule ematiche vengono utilizzate delle colorazioni
specifiche. La colorazione più utilizzata, in questo caso, è quella di May-Grunwald e Giemsa: il
May-Grunwald, dal nome di colui che l’ha messa a punto, contiene un colorante basico, che va a
colorare le componenti acide delle cellule che compongono il sangue; il Giemsa contiene invece
eosina, che va quindi a colorare le componenti acide.
Il 99% di un vetrino strisciato di sangue ci fa vedere globuli rossi, dato che sono la componente più
abbondante del sangue, e qualche globulo bianco.
E' possibile descrivere uno striscio di sangue come un tappeto di globuli rossi in cui ogni tanto
distinguiamo dei globuli bianchi. I globuli rossi sono privi di nucleo, per cui la loro forma è di dischi
biconcavi perché al centro c'è uno schiacciamento delle membrane che serve per trasportare
l'ossigeno. Ovviamente, mancano di apparato del Golgi, ribosomi, RER, ma non di mitocondri,
necessari per la produzione di energia.
La CO2 nel nostro corpo è sciolta nell'acqua, grazie all'intervento dell'anidrasi carbonica che
accelera la reazione tra anidride carbonica gassosa e acqua trasformandola in acido carbonico,
cioè in H2CO3 che si dissocia in H+ + HCO3- Questo costituisce il sistema tampone più efficiente
presente nel sangue. Il sistema del bicarbonato si può porre a variazioni di pH dissociando più
anidride carbonica o riassociandola.
L'anidrasi carbonica si trova nei globuli rossi perché è lì che l'anidride carbonica può essere
trasformata in acido carbonico, e poi se serve basificare il pH uscirà H +, se serve basificarlo uscirà
HCO3-. Gli scambi avvengono attraverso le pompe.
Gli eritrociti invecchiati devono essere degradati, riciclando alcune parti (ferro, gruppo prostetico
eme). Lo smantellamento avviene nella milza, che prende le parti che possono essere riciclate, poi
vengono mandati al fegato che può ricostruire le proteine plasmatiche e dare origine a nuove
cellule.
I globuli rossi all'interno del sangue possono disporsi in maniera ordinata proprio per far circolare
in maniera più veloce (es. allineati uno dietro l'altro per attraversare anche i capillari più sottili).
Il globulo rosso a maturità è costituito da acqua, proteine, di cui il 95% è emoglobina, 5% proteine
di membrana del globulo rosso. Le proteine più studiate sono la SPECTRINA, proteina simile
all'actina, del citoscheletro, che va a formare un reticolo al di sotto della membrana eritrocitaria ,
la GLICOFORINA, proteina transmembranari altamente glicosilata, e la PROTEINA DELLA BANDA 3.
Sulla membrana è presente anche il sistema degli antigeni AB0, costituito da proteine
transmembranarie che determinano il gruppo sanguigno tramite la loro presenza o assenza sulla
membrana; il fattore Rh può essere presente o assente, determinando il fattore positivo o
negativo.
Un cambiamento nella forma, nelle dimensioni, nella morfologia, può rappresentare un problema
molto importante per il corpo.
Ci possono essere grandezze differenti: i macrociti possono essere dovuti a una differente
permeabilità agli ioni; i microciti invece all'anemia.
anemia microcitrica ipocromica
Si possono avere anche colorazioni differenti (es. nell'anemia microcitica ipocromica viene
prodotta meno emoglobina i globuli rossi sono più schiariti).
La morfologia può variare, ma alcune forme non sono fisiologiche. La forma a falce di un eritrocita
deriva dalla sostituzione di un singolo amminoacido della catena polipeptidica dell'emoglobina, in
cui l'acido glutammico, polare acido, viene sostituito da un amminoacido apolare, la valina, per cui
non può creare ponti a H e si ritrae, creando questa caratteristica forma a falce.
Struttura dell'emoglobina
La forma del globulo rosso dipende dalla concentrazione idrico e salina dell'ambiente circostante.
In soluzione isotonica ha la tipica forma di disco biconcavo; in soluzione ipertonica, per
controbilanciare, l'acqua fuoriesce dal globulo che si raggrinzisce; in soluzione ipotonica per
bilanciare entrerà acqua e avverrà lo scoppio osmotico.