Sei sulla pagina 1di 5

Loria imp.:Loria imp.

14-02-2011 14:37 Pagina 13

G.R. Loria et al. Large Animal Review 2011; 17: 13-17 13

Mycoplasma conjunctivae e la
cherato-congiuntivite infettiva (CCI): un nuovo
rischio sanitario per i nostri allevamenti ovini
l
G.R. LORIA, R. PULEIO, S. AGNELLO, M. CHETTA, S. TOLA*, R.A.J. NICHOLAS**
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, Via G. Marinuzzi 3, 90129 Palermo, Italy
*Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, Via Duca degli Abruzzi 8, 07100 Sassari, Italy
**Mycoplasma Laboratory, Veterinary Laboratories Agency - Weybridge, UK

RIASSUNTO
Le malattie oculari che colpiscono i piccoli ruminanti sono responsabili di ingenti danni economici a causa del costo delle te-
rapie e della ridotta produzione. Tra le patologie infettive emergenti, spicca oggi il Mycoplasma conjunctivae, di recente classi-
ficazione e per lungo tempo considerato una Rickettsia. La Cherato-Congiuntivite Infettiva (CCI) è una malattia con tropismo
elettivamente “oculare”, inizialmente osservata soltanto nei ruminanti selvatici dove evolve con severità spesso fatale. Nelle spe-
cie zootecniche, la malattia decorre in forma lieve ed “autolimitante”, anche se con carattere diffusivo all’interno dell’azienda
colpendo prevalentemente gli animali in produzione e nella fase dello svezzamento.
Per la conferma del sospetto clinico, diversi laboratori utilizzano oggi metodiche biomolecolari che, oltre ad accorciare i tem-
pi di risposta, superano tutti i problemi legati ad una specie di micoplasma “poco maneggevole” e di difficile isolamento. Per
il controllo risulta utile trattare gli animali infetti con colliri antibiotici sino alla scomparsa dei sintomi; la prevenzione do-
vrebbe comportare, come regola, opportuna quarantena (15 gg) di tutti gli animali di nuova introduzione.

PAROLE CHIAVE
Mycoplasma conjunctivae, cherato-congiuntivite infettiva, piccoli ruminanti.

INTRODUZIONE Nelle greggi dei paesi temperati è piuttosto frequente osser-


vare l’infezione oculare da Moraxella/Brahamella ovis (batte-
Le malattie oculari dei ruminanti sono state sino ad oggi rio aerobio Gram negativo di forma coccoide), di maggiore
maggiormente studiate nella specie bovina dove si ricono- impatto clinico, soprattutto in termini di morbilità dell’infe-
scono diverse cause eziologiche: parassiti (Thelazia), batteri zione (congiuntivite mono e bilaterale in oltre il 50% del
(Moraxella, Mycoplasma), virus (Herpes, BVD). Meno note gregge). La congiuntivite da Moraxella si verifica durante le
in clinica veterinaria, sono quelle che colpiscono i piccoli ru- stagioni calde, perché strettamente correlata alla presenza di
minanti anche se non di secondaria importanza per i danni “vettori passivi” (mosche domestiche) in azienda. Inoltre,
economici che arrecano all’allevatore sia in termini di costo l’infezione da Moraxella non viene osservata in associazione
delle terapie oculari, ma soprattutto per la mancata produ- a mastiti o artriti (come si verifica per l’agalassia contagiosa).
zione. Diverse cause infettive sono riportate in letteratura in- Oltre a questi due ben noti patogeni oculari, negli ultimi an-
cluse Mycoplasma spp., Rickettsia spp., Coxiella burnetii, ni sono stati isolati in Italia altri micoplasmi associati a pato-
Branhamella ovis, Chlamydia psittaci, Chlamydophila peco- logia oculare: il Mycoplasma conjunctivae di recente classifi-
rum, ed ancora opportunisti quali Achromobacter spp., Aci- cazione e per lungo tempo considerato una Rickettsia ed il
netobacter spp., Bacillus spp., Staphylococcus spp., Streptococ- Mycoplasma mycoides subsp. mycoides LC già noto tra le cau-
cus spp.8, 13. Di questi tuttavia soltanto alcuni rappresentano se di agalassia contagiosa nella specie caprina.
un rischio reale quali agenti di infezione contagiosa oculare, M. mycoides. subsp. mycoides LC, sinora legato a forme di pol-
altri come Clamidie e Coxielle, sono segnalati sporadica- monite ed artrite nelle capre, è stato di recente isolato da un
mente ed il coinvolgimento dell’occhio è un fatto secondario severo quadro di cheratocongiuntivite in uno stambecco (Ca-
ad altri sintomi quali ipofertilità ed aborto. pra ibex) deceduto in Valle d’Aosta7. Il rinvenimento di questo
Il patogeno più conosciuto è il Mycoplasma agalactiae, agen- patogeno, anch’esso come M. agalactiae compreso dall’OIE
te principale dell’agalassia contagiosa, causa di congiuntiviti nel complesso eziologico “agalassia contagiosa”, sottolinea
e cheratocongiuntiviti nel 5-10% del gregge. La patologia l’importanza del controllo della transumanza per evitare dan-
oculare può evolvere sino alla cecità, ma più frequentemente ni irreparabili alle popolazioni di ruminanti selvatici.
si ha il recupero dell’occhio colpito. La congiuntivite da M. M. conjunctivae causa una malattia prevalentemente “ocula-
agalactiae normalmente si osserva durante i periodi di mag- re” meglio conosciuta nei ruminanti selvatici, dove l’infezio-
giore stress produttivo e generalmente durante il picco della ne evolve con severità spesso fatale e tassi di mortalità nei
lattazione (fine inverno-tarda primavera). branchi colpiti sino al 30%5,7.
Camosci e stambecchi pagano il più alto tributo a questo
patogeno con frequente perdita, negli animali colpiti, del-
Autore per la corrispondenza: l’intero bulbo oculare ed alta morbilità all’interno del bran-
Guido Ruggero Loria (guidoruggero.loria@izssicilia.it). co. L’infezione da M. conjunctivae negli ovini è meno severa,
Loria imp.:Loria imp. 14-02-2011 14:37 Pagina 14

14 Mycoplasma conjunctivae e la cherato-congiuntivite infettiva (CCI)

Tabella 1 - Diagnosi differenziale fra le più frequenti cause di con- predisponente risulta essere la lattazione, soprattutto nel ca-
giuntivite nei piccoli ruminanti in Italia. so di pecore con gli agnelli da svezzare. La presenza degli
Sintomi agnelli infatti, aggrava sensibilmente l’evoluzione clinica in
Malattia Sintomi oculari Evoluzione quanto le razze mediterranee, spesso selezionate per la ge-
(Morbilità %)
mellarità, vanno incontro ad un più rapido depauperamen-
Agalassia Mastite 5-10 Severa to organico a causa di una mancata o diminuita (legata alla
contagiosa Artrite ipovisione) assunzione di foraggio al pascolo.
(M. agalactiae) Congiuntivite

Agalassia Polmonite Sporadica Severa


contagiosa Artrite CARATTERISTICHE CLINICHE
(M. mycoides Mastite
subsp Congiuntivite
mycoides LC) L’agente eziologico responsabile della Cherato-Congiuntivi-
te Infettiva (CCI) o Infectious Kerato-Conjunctivitis (IKC)
Infezione da Congiuntivite 10-90 Benigna dei piccoli ruminanti è il Mycoplasma conjunctivae. La CCI è
Moraxella ovis
una malattia “localizzata” alla congiuntiva ed alla cornea che
Cherato- Congiuntivite < 50 Benigna compare prevalentemente nelle pecore in lattazione (Fig. 1).
congiuntivite negli ovini L’anamnesi dell’infezione rilevata nelle aziende problema ri-
infettiva (CCI) e caprini
ferisce di una malattia ad andamento contagioso, con mor-
(M. conjunctivae) Severa nei
selvatici bilità dal 50 al 90% dell’effettivo10, a carico esclusivamente
degli occhi, spesso bilaterale, insensibile ai comuni tratta-
menti antibiotici (colliri e pomate oftalmiche) reperibili in
commercio a base generalmente di tetracicline.
generalmente a carattere “autolimitante” (Tab. 1). La malat- Nelle specie zootecniche, la malattia ha decorso generalmen-
tia nei paesi anglosassoni è conosciuta come “pink-eye”. te benigno anche se con carattere diffusivo all’interno dell’a-
Questo patogeno da noi è poco conosciuto, non soltanto zienda, particolarmente in animali in produzione ed in quel-
perché spesso confuso con altre noxae, ma per l’oggettiva li che svezzano gli agnelli. Loria e colleghi11 hanno osservato
difficoltà dell’isolamento ed identificazione in laboratorio. sintomi clinici in oltre 80% degli animali in greggi della Sici-
In Italia è stato occasionalmente segnalato3,11 in ungulati do- lia centrale (Figg. 1-4).
mestici e selvatici sia nelle regioni del Nord che del Sud Ita- La malattia compare come una forma “diffusiva” di congiun-
lia, lì dove è presente l’allevamento ovino. Il manifestarsi tivite bilaterale, con iperemia dei vasi ed edema delle muco-
della sintomatologia è sempre legato a fattori predisponen- se congiuntivali, profuso scolo palpebrale che imbratta la re-
ti, ambientali o “di gregge”, tipici dell’allevamento mediter- gione delle guance, fotofobia, opacità corneale generalmente
raneo: conduzione di tipo estensivo, greggi misti, pascolo transitoria. La malattia, se complicata, in una bassa percen-
promiscuo, razze ad alta produzione lattea, presenza massi- tuale di casi può evolvere in cheratite muco purulenta, ulce-
va di vettori passivi. L’evidenza attuale di questa infezione in razione corneale e cecità permanente14. Dopo circa 15-20
molte regioni, dove la zootecnia ovina ha un ruolo predo- giorni il fenomeno si attenua, spesso spontaneamente, fatto
minante, deve attribuirsi alla creazione di laboratori specia- legato all’evoluzione benigna dell’infezione in questa specie.
lizzati nell’isolamento ed all’ausilio delle più moderne tec- Anche se meno aggressiva della “cecità dei camosci” la CCI
niche di laboratorio biomolecolari (PCR, DGGE). La malat- negli ovini causa gravi danni per le dirette ricadute sulla pro-
tia ha carattere maligno soltanto nelle specie selvatiche, duzione aziendale.
evolvendo generalmente verso complicanze quali: cheratite, La malattia causa una oggettiva impossibilità nel condurre
perforazione corneale, panoftalmite. Tale evidenza proba- gli animali al pascolo, in quanto i soggetti malati si rifiutano
bilmente dipende dal fatto che i ruminanti domestici hanno spesso di seguire il gregge, sono sbandati e riluttanti; la si-
sempre accesso al cibo ed ai ricoveri, hanno più facilmente tuazione si complica nell’arco di qualche giorno con eviden-
modo di proteggersi dai rigori del freddo, del vento, dal so- ti difficoltà nell’alimentare le pecore in produzione e gli
le, dall’attacco delle mosche diminuendo i rischi di compli- agnelli allo svezzamento, costringendo l’allevatore ad un la-
canze batteriche secondarie che in condizioni naturali de- voro aggiuntivo per le terapie quotidiane topiche e per isola-
terminano l’aggravarsi dell’infezione. re gli animali colpiti.
In Sardegna3 ed in Sicilia11 la malattia è stata confermata in La diagnosi eziologica differenziale delle congiuntiviti batte-
ovini e caprini da latte, quale causa di congiuntiviti conta- riche (Mycoplasma/Moraxella), degli ovini allevati in am-
giose e diffusive nel gregge. Le capre sembrano meno suscet- bienti mediterranei, deve prendere in considerazione, oltre il
tibili degli ovini all’infezione e nelle greggi miste, la sintoma- Mycoplasma conjunctivae, M. m. subsp. mycoides LC, Myco-
tologia è prevalentemente descritta negli ovini. plasma agalactiae ed infine la Moraxella ovis. La diagnosi pre-
Negli ovini infatti, pur causando un transitorio, ma “non tra- suntiva si basa su elementi epidemiologici (diversa morbi-
scurabile”, danno produttivo-economico, la malattia è consi- lità), sull’evoluzione clinica della malattia e sul corredo sin-
derata come patologia “autolimitante”15,16 che nel corso di tomatologico che si può associare in alcune infezioni (Myco-
circa 2-3 settimane regredisce spontaneamente, non costi- plasma agalactiae e M. m. subsp. mycoides LC) (Tab. 1).
tuendo un pericolo diretto per la vita per gli animali. L’infe- Per quanto riguarda M. m. subsp. mycoides LC le caratteristi-
zione tuttavia, se trascurata, può venir complicata da batteri che cliniche e le lesioni oculari osservate nella fase iniziale (o
opportunisti, normalmente commensali delle mucose degli in periodo di asciutta) non sono distinguibili dalle altre infe-
ovini come Brahamella ovis, Staphylococcus spp. e bacilli op- zioni da micoplasmi e la diagnosi differenziale è confermata
portunisti. Per quanto riguarda gli ovini, il fattore di rischio soltanto dall’esame di laboratorio.
Loria imp.:Loria imp. 14-02-2011 14:37 Pagina 15

G.R. Loria et al. Large Animal Review 2011; 17: 13-17 15

Figura 1 - Iperemia congiuntivale. Figura 2 - Cherato-congiuntivite.

Figura 3 - Scolo oculare. Figura 4 - Ulcera corneale.

Figure 1-4 - Aspetti clinici dell’infezione da M. conjunctivae in pecore (derivazione Barbaresca) della Sicilia: si denota la iperemia congiun-
tivale associata all’opacamento corneale, l’abbondante scolo oculare, la presenza di pus nella rima palpebrale.

LA MALATTIA NEI RUMINANTI sintomatologia è scarsa ed evidente solo in casi di stress, le-
SELVATICI gato al parto o all’allattamento. Nello stesso tempo l’ipotesi
avanzata da questi Autori è che la pecora domestica sia il ser-
La malattia è stata per la prima volta riconosciuta, nella sua batoio epidemiologico della malattia, che in quei casi di con-
forma più severa, nel camoscio. Questa specie selvatica pre- tiguità esistente tra allevamenti e specie selvatiche permette-
senta molto frequentemente un decorso maligno con esiti di rebbe la trasmissione della malattia.
cheratite muco purulenta ed ulcera corneale, evolvendo in
breve verso la cecità totale e di qui a morte per incapacità ad
alimentarsi e/o per caduta accidentale dai dirupi. Per tale DIAGNOSI DI LABORATORIO
motivo nelle regioni del nord Italia la malattia prende il no-
me di “cecità dei camosci”. Una sintomatologia simile si os- Una volta accertata la presenza di congiuntiviti in oltre il
serva nello stambecco, meno suscettibile del camoscio ma 10% dell’effettivo del gregge (non più a carattere sporadico),
pur sempre vittima favorita dall’infezione, quale conseguen- è opportuno inviare campioni al laboratorio per una confer-
za di un danno visivo irreversibile5,7. Interessante notare co- ma eziologica. Il campione d’elezione oggi è rappresentato
me sia estremamente diversa la siero prevalenza della malat- dal tampone oculare. In passato un test sierologico (ELISA)
tia registrata in alcune località della Svizzera, bassa per quan- è stato impiegato sperimentalmente2 grazie agli studi con-
to riguarda i camosci (5%) rispetto ad un 53% riscontrato dotti in Italia dal Centro di Referenza per la Fauna Selvatica
nella pecora domestica9. dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Li-
Questa osservazione farebbe pensare, come riportato da Gia- guria e Valle d’Aosta. Oggi tale metodica è stata abbandona-
cometti et al.6, che le specie selvatiche rappresentino, da un ta per la mancanza di un kit disponibile in commercio e per
punto di vista epidemiologico, l’animale sentinella della ma- l’avvento delle prove di Biologia Molecolare che consentono
lattia in quanto manifesta una evidente sintomatologia che di effettuare una diagnosi “individuale” con meno dispendio
talvolta conduce alla morte, mentre nelle specie allevate la di tempo e reagenti14.
Loria imp.:Loria imp. 14-02-2011 14:37 Pagina 16

16 Mycoplasma conjunctivae e la cherato-congiuntivite infettiva (CCI)

PROFILASSI E CONTROLLO

Per quanto riguarda il controllo è opportuno considerare


questa infezione tra i rischi infettivi dell’allevamento ovi-ca-
prino italiano applicando idonei standard igienici associati a
periodiche disinfestazioni, utili all’eliminazione di vettori
passivi (mosche). Per quanto riguarda gli strumenti di profi-
lassi diretta, soprattutto nelle aree a maggiore incidenza del-
la malattia, è consigliabile sempre un periodo di quarantena
degli animali di nuova introduzione (15 gg) associando ac-
Figura 5 - Corsa elettroforetica su gel di agarosio all’1% degli am- certamenti di laboratorio (colture e/o PCR da tamponi ocu-
plificati ottenuti dal DNA estratto da 7 tamponi oculari. Tutti i cam- lari) utili a svelare la presenza del patogeno. In attesa di un
pioni risultano positivi al M. conjunctivae (748 bp) ad eccezione dei vaccino efficace che almeno abbia il ruolo di interrompere la
campioni 3 e 8. Nel campione 8 si osserva solo l’amplificato da diffusione e la trasmissione del patogeno ai ruminanti selva-
1063 bp corrispondente al primo step della nested-PCR utilizzata.
tici (vaccinando le greggi prima che vadano in transuman-
L’amplificazione del solo frammento da 1063 bp indica la presenza
di micoplasmi diversi da M. conjunctivae. Il campione 1 corrispon- za), l’unica terapia ritenuta utile è il trattamento con colliri
de all’amplificato del ceppo di referenza HRC/581. e/o unguenti antibiotati (tetracicline, fluorochinoloni) per
via locale sino alla scomparsa dei sintomi.

Per i tamponi è possibile impiegare normali tamponi a sec- ❚ Infectious kerato-conjunctivitis (IKC)
co, meglio se preventivamente imbevuti dello stesso brodo caused by Mycoplasma conjunctivae:
di coltura utilizzato per l’isolamento, con eventuale aggiun- a new risk for Italian sheep farming
ta di inibenti (penicillina, ampicillina, acetato di tallio) per
limitare lo sviluppo di germi opportunisti. Il tampone deve SUMMARY
esser prontamente trasportato in laboratorio per essere ino- In small ruminant livestock, ocular diseases cause severe eco-
culato in brodo preriscaldato (Mycoplasma Experience® nomical losses due to costs of therapies and difficulties to
broth), con antibiotici o ancora PPLO broth® (DIFCO) mo- manage blind animals to pasture. In Italy, in the last years,
dificato, ed in seguito su terreno selettivo agarizzato per l’e- among ocular pathogens, a recently classified mycoplasma
videnza delle tipiche colonie ad uovo fritto. Tutte le colture species, Mycoplasma conjunctivae, is responsible of several
vengono secondariamente incubate a 37°C, al 5% CO2 e outbreaks of infectious keratoconjunctivitis (IKC). The di-
controllate ogni 24 ore per circa 10 giorni. Anche tamponi sease infects only ocular tissues causing very severe symp-
commerciali contenenti terreno di trasporto Amies (facil- toms (and death for starvation) in wild ruminants; in dome-
mente reperibili in commercio) sono utili per il prelievo stic livestock it occurs in lactating and weakening animals
dall’animale in vita. Determinante per il successo nell’isola- and is normally characterised by benign course and comple-
mento del M. conjunctivae è la preparazione del terreno di te recovering of the vision in few weeks. Laboratory confir-
coltura che, per essere ottimale, deve contenere, oltre alla mation is mainly based on bio-molecular methods (PCR,
base commerciale (PPLO), anche estratto di lievito fresco DGGE) which reduce the time needed for diagnosis and
purificato, autolisato di lievito, siero equino, glucosio, trip- overcome all difficulties relate to isolation procedures.
tosio, acetato di tallio e penicillina. Prophylaxis concerns a quarantine period for all new intro-
Per la conferma del sospetto clinico, diversi laboratori utiliz- duced animals and it seems to be the only measure applica-
zano metodiche biomolecolari che, anche in assenza dell’iso- ble against the spreading of the disease. Control is normally
lamento del “patogeno” forniscono una risposta in poche performed by utilization of eye drops with antibiotic or oint-
ore. Tale necessità deriva dalla maggiore sensibilità dei meto- ments are helpful to resolve the clinical conjunctivitis.
di biomolecolari rispetto all’isolamento in vitro di M.
conjunctivae. La presenza di M. conjunctivae dal punto di vi- KEY WORDS
sta del laboratorio è valutabile soltanto nella prima settima- Mycoplasma conjunctivae, infectious kerato-conjunctivitis,
na dell’infezione, viene infatti in breve “mascherata micro- small ruminants.
biologicamente” da altre coinfezioni che nascondono il vero
agente patogeno10.
In particolare viene utilizzata sul campione appena raccolto Bibliografia
una metodica di nested PCR (Fig. 1) o ancora, la Denatura-
tion Gradient Gel Electrophoresis-DGGE1, 3, 11. Tale orienta- 1. Baker S., Bashiruddin J.B., Ayling R.D., Nicholas R.A.J. (2001) Molecu-
lar detection of M. conjunctivae in English sheep affected by kerato-
mento verso una diagnosi biomolecolare dipende dal fatto conjunctivitis. Vet.Rec. 148: 240-241.
che, anche in casi clinicamente conclamati, spesso associati a 2. Belloy L., Giacometti M., Abdo E.M., Nocolet J., Krawinkler M., Ja-
gravi lesioni, non si è riusciti ad isolare con metodi colturali nowsky M., Bruderer U., Frey J. (2001) Detection of specific Mycopla-
sma conjunctivae antibodies in the sera of sheep with infectious keta-
l’agente eziologico.
toconjunctivitis. Vet. Res. 32: 155-164.
La PCR raddoppia la possibilità di confermare la presenza di 3. Cabras P.A., Firinu A., Tola S., Orru’ A., Deiana A.M., Usai S., Poddighe
M. conjunctivae14. Tale difficoltà dipende probabilmente dal- S.R., Petruzzi V. (2008) “Infectious keratoconjunctivitis (pink eye) in
la peculiare epidemiologia di questo micoplasma, che è “atti- Sardinian goats: clinical, diagnostics and epidemiological considera-
tion. 16th International Congress of Mediterranean Federation for
vo” e vitale nella lesione soltanto nelle prime ore (48-72) del- Health and Production of Ruminants, Zadar, Croatia 22-26 Aprile 2008
l’infezione. pp 317-320.
Loria imp.:Loria imp. 14-02-2011 14:37 Pagina 17

G.R. Loria et al. Large Animal Review 2011; 17: 13-17 17

4. Giacometti M., Nicolet J., Johansson K.E., Naglic T., Degiorgis M.P., 10. Janovsky M., Frey J., Nicolet J., Belloy L., Goldshmidt-Clermont E.,
Frey J. (1999) Detection and identification of Mycoplasma conjuncti- Giacometti M. (2001) Mycoplasma conjunctivae infection is self main-
vae in infectious ketatoconjunctivitis by PCR based on the 16S rRNA tained in the Swiss domestic population. Vet. Microbiol. 83: 11-22.
gene. J. Vet. Med. B 46: 173-180. 11. Loria, G.R., Oliveri, F., Orusa, R. and Nicholas, R.A.J. (2005) Labora-
5. Giacometti M., Janowsky M., Belloy, L. & Frey J. (2002) Infectious ke- tory evidence of Mycoplasma conjunctivae as cause of infectious kera-
ratoconjunctivitis of ibex, chamois and other caprinae species. Revue toconjunctivitis (“Pink – Eye”) in sheep in Sicily. Proceedings of the 6th
scientifique et technique. Office. International des Epizooties. 21 335- International Sheep Veterinary Congress, Hersonissos, Greece 2005, p
345 . 215.
6. Giacometti M, Janovsky M, Jenny H, Nicolet J, Belloy L, Goldschmidt- 12. G.R. Loria, L. Sparacino, C. Manno, V. Monteverde, S Caracappa., MC.
Clermont E, Frey J. Mycoplasma conjunctivae infection is not maintai- Auliffe R.A.J. Nicholas (2007) “Mycoplasma conjuntivae: a new Risk for
ned in alpine chamois in eastern Switzerland. J. Wild. Dis. 2002 small ruminants in the Mediterranean region” 15th International Con-
Apr;38(2):297-304. gress of Mediterranean Federation for Health and Production of Ru-
7. Giangaspero M, Orusa R, Nicholas RA, Harasawa R, Ayling RD, Chur- minants, Kusadasi, Turchia 15 – 19 maggio 2007.
chward CP, Whatmore A, Bradley D, Robetto S, Sacchi L, Domenis L. 13. Mc Auliffe L., Ellis R.J., Miles K., Ayling R.D., Nicholas R.A.J. (2005)
Characterization of Mycoplasma isolated from an ibex (Capra ibex) 16S rDNA PCR and DGGE, a single generic test for detecting of diffe-
suffering from keratoconjunctivitis in northern Italy. J Wildl Dis. 2010 rentiating Mycoplasma species. J.Med. Microbiol. 54: 1-9.
Oct;46(4):1070-8. 14. Pugliese A., Tortorella A., Di Marco V., Di Pietro S., Russo M., Gruppil-
8. Grattarola, C., Frey, J., Abdo El, M., Orusa, R., Nicolet, J. and Giaco- lo A., Scardillo A., Niutta P.P. (2008) “Epidemiological data on Infec-
metti M. (1999) Mycoplasma conjunctivae infections in chamois and tious keratoconjunctivitis (IKC) of sheep and goat in Sicily”. 16th In-
ibexes affected with infectious keratoconjunctivitis in the Italian Alps. ternational Congress of Mediterranean Federation for Health and Pro-
Veterinary Record. 145, 588-589. duction of Ruminants, Zadar, Croatia 22-26 Aprile 2008 pp 333-3336.
9. Gruppillo A., Di Pietro S., Incardona A., Bonanno G., Currò V., De 15. R.A.J. Nicholas, R.D. Ayling, G.R. Loria (2008) Ovine mycoplasmal in-
Majo M. (2004) Kerato-uveitis in sheep: Clinical and serological pat- fections. Small Ruminant Research, 76: 92-98.
terns. XII International Congress of Mediterranean Federation for 16. Nicholas R.A.J., Ayling R., Mc Auliffe L. (2008) Eye Infection of Rumi-
Health and Production of Ruminants (Fe.Me.S.P.Rum) Istanbul 16-19 nants in: Robin Nicholas, Roger Ayling and Laura Mc Auliffe editors:
Settembre 2004. Mycoplasma disease of Ruminants. CAB International, pp 203-207.

CERCHI-OFFRI LAVORO?
Il servizio è telematico, libero e gratuito. Vet-Job prevede l'utilizzo di un zioni e la scheda dati personale.
archivio on-line compilato e aggiornato dagli stessi medici veterinari che Le inserzioni permangono in rete per 90 giorni; alla scadenza di questo
cercano oppure offrono proposte di lavoro. Dal 1° gennaio al 30 giugno periodo vengono rimosse automaticamente.
2010 sono state inviate n. 82 newsletter per un totale di n. 1.037 inser- Registrazione e condizioni d’uso dettagliate al sito:
zioni. http://www.vetjob.it/
Per inserire la propria offerta o richiesta di lavoro è necessaria la regi-
strazione al servizio. Al termine della registrazione il sistema fornirà al-
VET–JOB
., )

l'utente un codice che, insieme alla password, consentirà di accedere


IL MERCATO ITALIANO DEL LAVORO VETERINARIO
all'area riservata per modificare/integrare/rimuovere le proprie inser- Servizio on-line dell’A.N.M.V.I.

Potrebbero piacerti anche