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Carissimi,

come ogni anno è risuonato l’annuncio della Pasqua: Cristo è risorto ed è tra noi nella compagnia della
Chiesa, cioè di coloro che Lui ha chiamato e che stringendosi intorno al vicario di Cristo camminano dentro
la vita certi di una compagnia capace di stare in ogni circostanza fino a vincere persino la morte.

In questa circostanza attuale della pandemia e dell’indicazione di restare a casa, due sono le tentazioni in
cui potremmo ricadere, perdendo così l’occasione di vivere pienamente la Pasqua anche in questo
particolare periodo. Innanzitutto quella di considerare questo periodo pensando già a come sarà il dopo,
sperando che tutto ritorni come prima. E’ la tentazione di chi vuole mettere tra parentesi un periodo della
nostra vita breve ma carico di provocazioni per noi e per la vita di tutti gli uomini. L’altra è quella di cercare
di vincere l’inevitabile solitudine con la tentazione di moltiplicare il frastuono della comunicazioni a tutti i
livelli che certamente non ci mancano.

Anche dentro il turbinio di questo tempo, non possiamo non riconoscere almeno due punti che ci sono di
grande insegnamento e consolazione: innanzitutto la presenza del Papa che in tutti i modi ci sta
accompagnando dentro il mistero di questi giorni con la consapevolezza di come non si possa evitare la
croce ma che essa può essere vinta dalla compagnia di Cristo che diventa fattore creativo di una speranza
che non delude. In secondo luogo, la testimonianza in questi giorni di una solidarietà e di un’attenzione ai
più bisognosi che ci ha commosso, da parte di tanti che hanno voluto contribuire in modo fattivo e
significativamente operoso alla compagnia che come comunità stiamo facendo a tante persone della
parrocchia e a tante altre che si sono avvicinate in questo tempo di grave difficoltà economica.
Vedo in questi due segni innanzitutto il valore della testimonianza di chi seguendo Cristo non perde
occasione per documentare nella vita il coraggio che l’esperienza cristiana porta con sé, e poi una realtà di
popolo che nonostante le tante difficoltà sa manifestarsi in modo non litigioso ma operando insieme. Sono
tante ad esempio nel nostro territorio le realtà di svariato tipo che si stanno muovendo a tutti i livelli per
rispondere in modo adeguato alla situazione che viviamo. Mi auguro che questi segni portino ad una
riflessione concreta sulla forma della nostra vita così come si andrà configurando nei prossimi mesi, per una
ripresa più matura e consapevole del nostro compito nella società. Accanto a tutto questo, non
dimentichiamoci mai della drammaticità di questo momento che vede tante famiglie distrutte dal dolore
per la perdita dei propri cari.

Augurandoci comunque che presto potremo rivivere insieme dei momenti significativi, innanzitutto poter
celebrare pubblicamente la S. Messa, auguro a tutti noi di non cercare fughe dalla circostanza che stiamo
vivendo ma di poterla vivere con pazienza, in obbedienza alle indicazioni che ci sono date dalle autorità
civili e religiose, e che questo tempo sia davvero fruttuoso per tutti.

Con rinnovato affetto, vi saluto caramente uno ad uno.

Don Sandro

14 aprile 2020

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