Sei sulla pagina 1di 4

AVVERSITÀ DEGLI ALBERI

UN NUOVO PROBLEMA ENTOMOLOGICO


PER LA PIOPPICOLTURA ITALIANA: PLATYPUS MUTATUS
CHAPUIS (COLEOPTERA, PLATYPODIDAE)
di Gianni Allegro e Giuseppe Della Beffa

UN NUOVO PARASSITA XILOFAGO E’ STATO RECENTEMENTE IMPORTATO DAL SUDAMERICA. LIMITATO PER ORA
AL CASERTANO, POTREBBE IN POCHI ANNI RAGGIUNGERE LA PIANURA PADANA DOVE, CONDIZIONI CLI-
MATICHE PERMETTENDO, POTREBBE CAUSARE DANNI GRAVISSIMI ALLA PIOPPICOLTURA E ALLE COLTIVAZIONI
ARBOREE.

Proprio nel momento in cui uno degli autori (G. DELLA BEFFA) era in richiesti dall’industria utilizzatrice non sono particolarmente eleva-
Argentina nell’ambito di un progetto di cooperazione tecnica inter- ti poiché la maggior parte del prodotto legnoso è ancora destinata
nazionale mirato ad affrontare il problema dei gravi danni causati agli imballaggi, non è difficile immaginare quale danno il parassita
in quel Paese da Platypus mutatus (=Platypus sulcatus) Chapuis, su potrebbe provocare in Italia, dove l’industria del compensato
“L’Informatore Agrario” (n. 48/2000) compariva un articolo a firma richiede tronchi di pioppo praticamente esenti da difetti. La situa-
di TREMBLAY et al. che segnalava la presenza dello stesso parassita in zione risulta complicata dal fatto che il parassita esibisce una vasta
Italia, nel Casertano, dove era stato probabilmente trasportato dal polifagia, ragion per cui non sono da escludere negli anni a venire
Sudamerica con materiale legnoso d’importazione (Figura 1). Nello danni non soltanto al pioppo ma anche ad altre colture arboree da
stesso articolo venivano anche segnalati gli ingenti danni già pro- legno, alle piante da frutto e alle alberate di parchi, viali e giardini.
curati ai pioppi della zona. Si era quindi nuovamente verificato, Fortunatamente questo scenario apocalittico è per ora soltanto un’i-
dopo gli eclatanti casi dell’Ifantria americana, della Corituca ciliata potesi, perché se è vero che P. mutatus è già presente sul territorio
e della Metcalfa pruinosa, l’ingresso nel vecchio continente di un italiano, sono ancora da verificare le sue possibilità di sopravviven-
temibile parassita americano, con esiti ancora difficilmente valuta- za negli ambienti e nei climi della Pianura Padana, dove si concen-
bili sull’economia dei Paesi di nuova introduzione. Infatti P. muta- tra il 70% della pioppicoltura italiana e la maggior parte delle pro-
tus potrebbe rappresentare, per molti aspetti della sua duzioni qualitativamente più elevate.
biologia, un vero e proprio flagello per le coltiva- In questo articolo vengono fornite informazioni sul paras-
zioni arboree europee. sita desunte dalla letteratura disponibile (in gran parte
I danni causati da P. mutatus erano già stati basata su studi realizzati in Argentina) o derivate
osservati anche dall’altro autore (G. dalle osservazioni condotte dagli autori durante i
ALLEGRO) in un viaggio di studio condotto loro brevi soggiorni sudamericani, nell’ottica di
in Argentina nel marzo 1990, in occasio- fornire un primo strumento utile a fronteggiare
ne della 35a riunione del Comitato P. mutatus nella sua probabile diffusione euro-
Esecutivo della Commissione pea dei prossimi anni.
Internazionale del Pioppo, organismo
FAO che organizza periodici meeting tra CENNI SISTEMATICI E DISTRIBUZIONE
gli studiosi e gli operatori in campo piop- P. mutatus è un coleottero appartenente alla fami-
picolo. Il parassita era indicato dai colleghi glia Platypodidae, che raggruppa circa 1500 spe-
argentini come l’insetto xilofago più perico- cie di origine prevalentemente tropicale. I
loso per la pioppicoltura del loro Paese, Platipodidi sono strettamente imparentati con gli
contro il quale non erano ancora stati tro- Figura 1 - Areale originario (cerchio Scolitidi, dai quali sono tuttavia agevolmente
vati mezzi di lotta pratici ed efficaci rosso grande) e di nuova introduzio- distinguibili per il corpo caratteristicamente
(ALLEGRO 1990). Se questa è la situazione in ne (cerchio rosso piccolo) di Platypus cilindrico, con la testa appena più stretta del pro-
Argentina, dove gli standard qualitativi mutatus Chapuis. torace, per gli occhi rotondi e per il primo seg-

n.66/Aprile 2001 SHERWOOD


UN NUOVO PROBLEMA ENTOMOLOGICO PER LA PIOPPICOLTURA ITALIANA:
PLATYPUS MUTATUS CHAPUIS (COLEOPTERA, PLATYPODIDAE)
di Gianni Allegro e Giuseppe Della Beffa 31
AVVERSITÀ DEGLI ALBERI

mento dei tarsi molto più lungo dei tre seguen- CHIAVE ANALITICA anche casi di attacchi a piante sane e vigorose,
ti presi insieme (DUFFY 1953). Prima dell’intro- PER LA DETERMINAZIONE DELLE SPE- nel qual caso tuttavia la mortalità naturale del
duzione di P. mutatus, due sole specie erano CIE DEL GENERE PLATYPUS parassita risulta molto elevata. In Argentina P.
presenti in Italia, Platypus oxyurus Dufour PRESENTI IN ITALIA mutatus è stato osservato attaccare unicamente
1. Interstrie delle elitre carenate su tutta
(Figura 2A) e Platypus cylindrus (Fabr.) (Figura la loro lunghezza fino all’inizio della piante vive, ed è pertanto considerato un vero e
2B), il primo legato all’abete bianco e il secon- declività apicale, che è obliquamente proprio parassita primario (CERRILLO 1996).
do alle querce e ad altre latifoglie (POLLINI 1998). tronca e nel maschio è al più munita di Nel continente d’origine gli adulti di P. mutatus
Esse sono agevolmente distinguibili tra loro e da un corto processo sporgente. Specie sfarfallano nei mesi di novembre-dicembre
legate alle latifoglie
P. mutatus sulla base dei caratteri riportati nella >2 (corrispondenti al periodo tardo-primaverile
chiave analitica allegata. dell’emisfero boreale), con un leggero anticipo
L’areale originario di P. mutatus comprende • Interstrie delle elitre piane e lisce. Nel da parte dei maschi, che rapidamente si porta-
gran parte del Sudamerica: Venezuela, Perù, maschio le elitre sono munite di un lungo no su nuove piante preferendo quelle con dia-
prolungamento chitinoso che le fa appari-
Bolivia, Guyana Francese, Uruguay, Paraguay, re bifide all’estremità; nella femmina la metro del tronco superiore a 15 cm (SANTORO
Argentina e Brasile (SCHEDL 1972). declività è pressoché verticale. Colore 1965b). I maschi iniziano così lo scavo di una
bruno-rossiccio chiaro, appena imbrunito galleria che penetra radialmente nel tronco,
NOTE MORFOLOGICHE verso l’apice. Lunghezza 4,5-5 mm.
Legato all’abete bianco
portandosi poi in prossimità del foro d’ingresso
E BIOLOGICHE P. oxyurus in attesa di una femmina da fecondare, che
L’adulto di P. mutatus (Figura 3) presenta il carat- viene probabilmente attratta mediante l’emis-
teristico corpo cilindrico dei Platipodidi, ed è 2. Dimensioni maggiori (lunghezza 7,5-9 sione di un feromone sessuale. Dopo la copula,
lungo circa 7,5 mm (maschi) fino a 8-9 mm mm). Superiormente di colore bruno- la coppia prolunga la galleria iniziale deviando
piceo uniforme
(femmine). Il colore è superiormente bruno P. mutatus dalla direzione radiale e proseguendo in modo
scuro, con parte ventrale nera nei maschi e irregolare e tortuoso lungo un piano normale
castana nelle femmine. Da queste ultime i • Dimensioni minori (lunghezza 4,5-5,5 all’asse del tronco (TREMBLAY et al. 2000). Le
maschi si distinguono, oltre che per le dimen- mm). Superiormente di colore bruno- uova vengono deposte in brevi diverticoli delle
rossiccio con il pronoto sovente più
sioni e la colorazione ventrale del corpo, per il chiaro delle elitre gallerie principali, nella zona più interna dello
fatto di possedere alcune interstrie delle elitre P. cylindrus scavo. Circa due mesi dopo la comparsa del
(in genere 4 per lato) prolungate in piccole cal- foro di penetrazione dell’adulto, viene espulsa
losità all’inizio del declivio apicale, ed anche all’esterno la prima rosura larvale, che è di
A
per due processi odontoidi laterali al termine aspetto farinoso, bruno rossiccia, facilmente
della declività. Gli adulti sono alati e possono distinguibile da quella prodotta dagli adulti
diffondere l’infestazione volando, anche se non nella fase iniziale di colonizzazione, che è chia-
sembrano allontanarsi troppo dal luogo dello ra, formata da particelle grossolane delle dimen-
sfarfallamento. sioni di 2-3 mm (Figura 4). Nell’intrico delle gal-
Le larve, che attraversano cinque stadi di svi- lerie prodotte da ogni singola coppia di adulti,
luppo prima dell’impupamento, sono apode, di tutte comunicanti con l’esterno attraverso un
colore chiaro (tranne il capo che è bruno) e rag- unico foro (quello di entrata del maschio), pos-
giungono una lunghezza massima di 9-11 mm sono svilupparsi alcune centinaia di larve,
(SANTORO 1965a). Le uova sono lucide, ellitti- anche se il numero medio di adulti sfarfallati da
che e misurano circa 1 mm. un singolo foro è di circa 40 secondo ricerche in
P. mutatus condivide con gli altri esponenti atto presso presso l’I.N.T.A. (Instituto Nacional
della famiglia Platypodidae (e con alcuni grup- de Tecnologia Agropecuaria) di Neuquén, in
pi di Scolitidi) una peculiare strategia alimenta- B Patagonia. Nonostante le infestazioni siano
re: gli adulti che colonizzano un nuovo albero distribuite sulle piante senza una particolare
portano infatti con sé in speciali strutture del relazione con il loro stato fitosanitario (CERRILLO
corpo (micetangi) le spore di alcuni funghi (in 1996; TREMBLAY 2000), occorre considerare che
passato collettivamente battezzati con il nome il 90-95% degli attacchi rimane senza esito,
di “ambrosia”). Questi funghi si sviluppano probabilmente in relazione ad una elevata mor-
sulle pareti delle gallerie scavate nel legno dagli talità naturale cui non deve essere estranea la
adulti e rappresentano il cibo principale delle capacità di reazione delle piante vigorose allo
larve, che tuttavia nella loro ultima età sembra- sviluppo del micelio fungino. Sfortunatamente
no nutrirsi anche di legno, per cui si deve più non sono noti efficaci nemici naturali di P.
correttamente parlare di comportamento xilo- mutatus nel suo continente d’origine. Il periodo
micetofago (SANTORO 1965a). Per questa singo- freddo viene affrontato dall’insetto principal-
lare simbiosi tra fungo e insetto, i Platipodidi mente allo stato larvale, con mortalità significa-
(insieme ad alcuni Scolitidi) sono anche noti tive qualora all’interno del cilindro legnoso ven-
con il nome di “coleotteri dell’ambrosia”. Di gano raggiunte temperature inferiori al punto di
Figura 2A - Adulto maschio di
solito questi insetti prediligono alberi già depe- Platypus oxyurus Du four (da congelamento (SANTORO 1963). Nello stesso
rienti o tagliati da poco, che probabilmente BALACHOWSKY 1949). Figura 2B - lavoro l’autore ipotizza problemi di sopravvi-
offrono le migliori condizioni di sviluppo ai Adulto maschio di Platypus venza per la specie nelle località in cui la tem-
funghi simbionti, ma non sono da escludere cylindrus Fabr. (da DUFFY 1953). peratura media dei mesi più freddi sia inferiore

SHERWOOD n.66/Aprile 2001


UN NUOVO PROBLEMA ENTOMOLOGICO PER LA PIOPPICOLTURA ITALIANA:

32 PLATYPUS MUTATUS CHAPUIS (COLEOPTERA, PLATYPODIDAE)


di Gianni Allegro e Giuseppe Della Beffa
AVVERSITÀ DEGLI ALBERI

a 8°C. Nella primavera successi- go, in quanto capace di cau-


va ha luogo l’impupamento e sare gravi danni economici
quindi lo sfarfallamento degli anche a bassi livelli di popo-
adulti, per un ciclo di sviluppo lazione, deve garantire livelli
che normalmente si completa molto elevati di mortalità per
nell’arco di un anno. conseguire una sufficiente
In Argentina sono stati segnalati protezione della coltura; que-
attacchi di P. mutatus su un gran sto obiettivo risulta molto
numero di latifoglie (pioppo, problematico da raggiungere
salice, eucalipto, olmo, frassino, nel caso di P. mutatus, dove
quercia, platano, noce, pero, lo stadio dannoso da combat-
melo ecc.) e sulla casuarina tere è principalmente costi-
(ARREGHINI et al. 1986). tuito dai poco vulnerabili
adulti. Inoltre, considerando
DANNI Figura 3 - Adulto maschio di Figura 4 - Fori di penetrazione la scalarità degli sfarfalla-
Il danno causato da P. mutatus è Platypus mutatus Chapuis. degli adulti di Platypus mutatus menti degli adulti di P. muta-
legato alla grave penalizzazione (foto BRUSSINO) con la caratteristica rosura. tus (e quindi degli attacchi)
della qualità del legno indotta nell’arco di almeno due mesi,
dalla notevole estensione nonché dal calibro delle gallerie scavate nessun trattamento insetticida può garantire un’efficacia residuale
dagli adulti (e anche in parte dalle larve verso la fine del loro svi- così prolungata, se non con l’impiego di concentrazioni elevatissi-
luppo) (Figura 5), che possono anche essere causa della rottura del me di principio attivo e con applicazioni ripetute. Queste pratiche
tronco in occasione di temporali o forti venti (Figura 6). Va ad tuttavia si scontrano, oltre che con motivi di ordine economico, con
aggiungersi a questa già grave situazione un ulteriore danno consi- l’esigenza di garantire un basso impatto ambientale della pioppi-
stente nell’imbrunimento del legno causato, sopra e sotto la zona di coltura, che viene sovente realizzata in aree sensibili come le gole-
sviluppo delle gallerie, dai funghi simbionti dell’insetto. ne dei fiumi. Per quanto concerne le strategie di intervento localiz-
Analogamente ad alcuni insetti xilofagi ben noti alla pioppicoltura zato, esse costituirebbero nella realtà italiana un gravissimo appe-
italiana come Saperda carcharias e Cossus cossus, che nonostante santimento nel bilancio economico della coltura, dato l’elevato
le ingenti spese sostenute per la lotta attaccano l’8% circa dei piop- costo della manodopera necessaria. Pur tuttavia, se la diffusione
pi coltivati in Italia (LAPIETRA et al. 1995), inducendo deprezzamen- dell’insetto in Italia dovesse rivelarsi ancora molto limitata, un ecce-
ti anche del 50-70% dei tronchi danneggiati (ALLEGRO 1998), P. zionale sforzo basato sul tentativo di una sua eradicazione median-
mutatus potrebbe rivelarsi un autentico flagello soprattutto per la te capillare ricerca dei fori di attacco e trattamento mediante inie-
pioppicoltura italiana, tradizionalmente finalizzata alla produzione zioni di insetticidi al loro interno potrebbe rivelarsi consigliabile ed
di materiale legnoso di elevata qualità. economicamente giustificato.
In prospettiva futura, interessanti possibilità di controllo potrebbero
POSSIBILITÀ DI LOTTA E PROSPETTIVE FUTURE essere offerte dall’impiego del feromone sessuale del maschio da
Sono disponibili numerosi lavori con risultati di prove di lotta chi- impiegare in programmi di monitoraggio degli sfarfallamenti o
mica condotte in Argentina (BASCIALLI e TUOZZO 1992; GIMENEZ et al. addirittura di cattura massale delle femmine. Il feromone sessuale
1995; SANTORO 1962 e 1965b; ecc.), dai quali si evince una certa maschile di P. mutatus non è ancora noto, ma non dovrebbe essere
efficacia conseguita da trattamenti a base di insetticidi cloroderiva- difficile arrivare alla sua identificazione con le moderne tecniche di
ti (aldrin), piretroidi (cipermetrina) o carbaryl. In CERRILLO (1996) spettrometria di massa. Potrebbe inoltre essere presente nella spe-
vengono citate esperienze di lotta condotte dall’Università di Cuyo cie, oltre al feromone sessuale, un feromone di aggregazione, come
e basate sull’irrorazione dei parrebbero dimostrare i frequen-
tronchi con calce e zolfo, con ti assembramenti di fori sullo
significative riduzioni degli stesso albero (potrebbero tutta-
attacchi del parassita. Sono state via entrare in gioco a questo fine
inoltre sperimentate tecniche di anche cairomoni emessi dall’al-
lotta manuale localizzata, ottu- bero). Feromoni di aggregazione
rando i fori di comunicazione di altri “coleotteri dell’ambrosia”
con l’esterno delle gallerie (Gnathotrichus sulcatus,
(SANTORO 1967). In TREMBLAY et Platypus flavicornis) sono già
al. (2000) vengono consigliati, stati identificati e vengono da
per il contenimento del parassi- tempo impiegati con successo
ta, interventi ripetuti a base di nel monitoraggio e nella cattura
piretroidi eventualmente misce- massale delle specie (BORDEN e
lati ad esteri fosforici. MCLEAN 1981; LINDGREN e
Nessuno di questi metodi risulta BORDEN 1983). Anche questo
di per sé risolutivo nei confronti tipo di lotta comporterebbe un
del problema. Occorre infatti aggravio dei costi senza la
considerare che l’efficacia della Figura 5 - Sfogliato di pioppo con danni provocati da garanzia di un azzeramento del
lotta contro un parassita xilofa- Platypus mutatus. danno, ma quanto meno sareb-

n.66/Aprile 2001 SHERWOOD


UN NUOVO PROBLEMA ENTOMOLOGICO PER LA PIOPPICOLTURA ITALIANA:
PLATYPUS MUTATUS CHAPUIS (COLEOPTERA, PLATYPODIDAE)
di Gianni Allegro e Giuseppe Della Beffa 33
AVVERSITÀ DEGLI ALBERI

be rispettosa della salute umana e dell’am- (Coleoptera, Platypodidae), en el Delta del


biente. Paraná. IX Jornadas Fitosanitarias Argentinas,
Mendoza.
Dopo questo poco promettente panorama
LAPIETRA G., COALOA D., CHIARABAGLIO P.M., 1995
delle possibilità di successo nel controllo di – Rapporto annuale sulla pioppicoltura
P. mutatus, resta ancora la speranza che il 1994. Necessario pianificare gli impianti di
“generale inverno”, con le basse temperatu- pioppo. L’Informatore Agrario, 51 (23): 45-47.
LINDGREN B.S., BORDEN H., 1983 – Survey and
re dell’ambiente padano, riesca a dare una
mass trapping of ambrosia beetles
mano all’arboricoltura fermando l’avanzata (Coleoptera: Scolytidae) in timber proces-
del parassita. La temperatura media dei sing areas on Vancouver Island. Ca. J. For.
mesi più freddi in Pianura Padana è abbon- Res., 13: 481-493.
POLLINI A., 1998 – Manuale di Entomologia
dantemente inferiore agli 8°C indicati da
applicata. Edagricole, 1462 pp.
SANTORO (1963) come una soglia per la SANTORO F.H., 1957 – Contribución al conoci-
sopravvivenza della specie. Purtroppo però, miento de la biologia de Platypus sulcatus
sebbene il suo areale ricada nelle zone tem- Chapuis (Coleoptera, Platypodidae). Rev.
Inv. For., 1 (3): 7-19.
perata e subtropicale, il parassita sembra in
SANTORO F.H., 1962 – Fundamentos para el
grado di sopravvivere anche in ambienti control de Platypus sulcatus Chapuis
piuttosto freddi, probabilmente aiutato dal (Coleoptera, Platypodidae). Rev. Inv. For., 3
Figura 6 - Tronco di pioppo spezzato in (1): 17-23.
fatto che la temperatura delle zone più inter-
corrispondenza delle gallerie di Platypus SANTORO F.H., 1963 – Bioecologia de Platypus
ne del cilindro legnoso, dove le larve sver-
mutatus. sulcatus Chapuis (Coleoptera,
nano, è sempre di diversi gradi superiore a Platypodidae). Revista de Investigaciones
quella esterna (SANTORO 1963). Per esempio la sua presenza è stata Forestales, 4 (1): 47-79.
segnalata in zone della Patagonia dove le temperature minime asso- SANTORO F.H., 1965a – Descripción de cinco estadios larvales y de la
pupa de Platypus sulcatus Chapuis (Coleoptera – Platypodidae).
lute raggiungono i –15°C.
IDIA Suplemento Forestal, 2: 49-58.
Ancora una volta, con “i buoi già usciti dalla stalla”, ci troviamo SANTORO F.H., 1965b – Tres ensayos de lucha química preventiva contra
costretti a sottolineare l’importanza dei controlli e delle misure fito- Platypus sulcatus Chapuis (Coleoptera – Platypodidae). IDIA
sanitarie di quarantena per il materiale proveniente da altri conti- Suplemento Forestal, 2: 59-64.
SANTORO F.H., 1967 – Nuevo antecedente sobre lucha manual contra
nenti. Pur nelle difficoltà legate all’impressionante velocizzazione
Platypus sulcatus Chapuis (Coleoptera, Platypodidae). IDIA
degli scambi commerciali, non bisognerebbe mai dimenticare l’e- Suplemento Forestal, 4.
norme rischio di introduzioni indesiderate con il trasporto di mate- SCHEDL K.E., 1972 – Monographie der Familie Platypodidae
riali legnosi grezzi, nei quali possono facilmente celarsi parassiti (Coleoptera). Verlag Dr. W. Junk N.V., Den Haag, 322 pp.
TREMBLAY E., ESPINOSA B., MANCINI D., CAPRIO G., 2000 – Un coleottero pro-
molto pericolosi. Nel caso specifico, P. mutatus non è compreso
veniente dal Sudamerica minaccia i pioppi. L’Informatore Agrario, 48:
nelle liste di organismi di cui è vietata l’introduzione (organismi di 89-90.
quarantena) e la sua presenza non può pertanto costituire motivo di
rifiuto o di obbligo di disinfestazione della merce; tuttavia, in con-
siderazione della sua elevata pericolosità è auspicabile che tali Info. Articolo
misure vengano al più presto adottate, in forza dell’applicazione
Autori
dell’art. 48 del DM 31/01/69 n.33.
Gianni Allegro, Laureato in Scienze Agrarie, esperto di
Entomologia del Settore Difesa dalle Avversità
Bibliografia dell’Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura di
Casale Monferrato (AL).
ALLEGRO G., 1998 - Biologia e controllo della Saperda maggiore del
Giuseppe Della Beffa, Laureato in Scienze Biologiche,
pioppo (Saperda carcharias L.). Sherwood - Foreste ed alberi oggi, 34:
esperto di Entomologia del Settore Vegetazione e Fauna
35-40.
dell’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente
ALLEGRO G., 1990 - I parassiti animali del pioppo e del salice in
(I.P.L.A. S.p.A.) di Torino.
Argentina. Cellulosa e Carta, 4: 18-22.
ARREGHINI R.I., MACOLA G.S., GARCÌA SAEZ J.G., DEL TORO M.S., 1986 –
Incidencia en Mendoza de un taladro que afecta a frutales y foresta- Parole Chiave
les. Los Andes, 105 (35): 10. Platypus mutatus (=sulcatus); pioppo; piante arboree;
BALACHOWSKY A., 1949 – Coléoptères Scolytides. Faune de France, 50. insetti xilofagi.
Libr. Fac. Sciences, Paris, 320 pp. Abstract
BASCIALLI M., TUOZZO M., 1992 – Control químico de Platypus sulcatus
A new entomological problem for poplar culture in Italy:
Chap., taladro de los forestales y frutales de la provincia de Buenos
Platypus mutatus Chapuis (Coleoptera, Platypodidae).
Aires. Rev. Procampo, 1 (4): 36-40.
A newly-introduced pest from South America has been
BORDEN J.H., MCLEAN J.A., 1981 - Pheromone-based suppression of
recently recorded in Italy, causing damage to poplar
ambrosia-beetles in industrial timber processing areas. In
stands in a small area near Caserta. P. mutatus is an
‘Management of insects pests with semiochemicals. Concepts and practi-
‘ambrosia beetle’ which is considered a primary pest in
ce’, E.R. Mitchell ed., Plenum Press, New York and London: 133-154.
Argentina, as it generally attacks living trees. The
CERRILLO T., 1996 – Revisión bibliogràfica sobre Platypus sulcatus
insect is polyphagous and can damage a number of broad-
Chapuis y otros coleópteros del género. Revista de la Asociaciòn
leaf species boring tunnels in the trunks at the adult
Forestal Argentina, 50 (1): 59-70.
stage as well as at the larval one. Some morphological
DUFFY E.A.J., 1953 – Coleoptera Scolytidae and Platypodidae.
and biological information on the pest is given, and an
Handbooks for the identification of British insects. Royal Entomological
analytical key for the identification of Italian Platypus
Society of London, 5 (15): 20 pp.
is also provided. Finally, the present control possibi-
GIMENEZ R., ETIENNOT A., BASCIALLI M., TOSCANI H., 1995 – Eficacia de algu-
lities and the future perspectives are reviewed.
nos plaguicidas en el control de Platypus sulcatus Chapuis

SHERWOOD n.66/Aprile 2001


UN NUOVO PROBLEMA ENTOMOLOGICO PER LA PIOPPICOLTURA ITALIANA:

34 PLATYPUS MUTATUS CHAPUIS (COLEOPTERA, PLATYPODIDAE)


di Gianni Allegro e Giuseppe Della Beffa

Potrebbero piacerti anche