Anno LIII - n.

20 - 11 dicembre 2020

qUINDICINALE SALENTINO D’INFOrMAzIONE

Natale sospeso
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Fragili
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ma sempre
Uomini
In ogni stagione della vita l’uomo è “umano”,
cioè “fragile” ed in tutte le generazioni si è sem-
pre fatta esperienza della fragilità, della debo-
lezza, del limite, del dolore, della malattia che
ci insegnano tre cose fondamentali:
1. non siamo eterni: non siamo in questo mondo
per rimanerci per sempre, siamo pellegrini, di
passaggio;
2. non siamo onnipotenti: nonostante i progressi
della scienza, della tecnica e della medicina,
la nostra vita è destinata a finire; la nostra fra-
gilità è segno evidente del nostro limite uma-
no;
3. le cose più importanti sono la vita e l'amore:
la malattia ci costringe a dare l’ordine giusto
alla nostra gerarchia di valori.
La fragilità umana è una grande sfida all’in-
telligenza che scatena da sempre una valanga di
interrogativi, di problemi, di dubbi. Essa è uno
dei luoghi comuni di tutte le filosofie e di tutte
le letterature: da Giobbe, a Leopardi, a Schopen-
hauer. Perché l'uomo deve soffrire e morire?
Perché deve vivere questa esperienza? Nono-
stante tutte le nostre riflessioni, la debolezza
umana, la sofferenza, il dolore rimangono un
mistero. La cultura moderna, non sapendo dare
una risposta, cerca di nasconderli, o di risolverli
come un problema a cui applicare una tecnica
appropriata. Si parla spesso di malattia e non di
persona malata, di covid-19 e non di ammalato
da covid-19. E questo getta luce anche sulle
azioni che si pongono in essere. Il nostro è un
tempo in cui la frequente rinuncia a mete, a idea-
li di alto profilo e l’accomodante appagamento
nell’effimero, l’esasperata ricerca del benessere
(costruito tra l’altro nella misura individuale) e
la minimizzazione del costo spirituale che im-
plica un siffatto vivere, comportano il fiorire di
ideal tipi: l'individuo efficiente fisicamente e
psicologicamente roccioso, esteticamente incli-
ne al perfetto (o quasi), rampante in cerca di suc-
cesso, cioè di affermazione del proprio potere
sull’altro, proteso a vivere oltre i propri limiti,
determinato alla difesa del proprio privato, in ul-
tima istanza pronto al disprezzo dei bisogni al-
trui. Però dietro la facciata di tanta forza e sicu-
rezza, quanti drammi si celano di inferiorità (fi-
sica e psichica) dipendenza e solitudine, grettez-
GARANTITA LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE Dimensionamento scolastico.
Il punto di vista
za ed egoismo! Siamo in presenza di conquiste
scientifiche enormi, tali da accreditare un senso Intervista al Dott. Mimino Esposito
di onnipotenza dell’uomo. Eppure al crescere Direttore del Distretto Socio Sanitario di Galatina del D.S. Polo2 Eleonora Longo
del progresso (è veramente tale?) si contrappone
un grande incremento delle nostre vulnerabilità. Direttore siamo nella seconda ondata del Co- tale da consentire l'ingresso secondo orari pre- Considerato che le istituzioni scolastiche non
Lo scenario, per certi aspetti, è veramente scon- vid-19 ed il Distretto Socio Sanitario di Galatina stabiliti che evitano assembramenti. Abbiamo sono un mero luogo di lavoro, ma un’agenzia
certante, sebbene non manchino echi di speran- è stato chiamato a fronteggiare in maniera anco- garantito tutti gli standard di sicurezza sia adot- formativa che è linfa vitale per la crescita cul-
za, e pone interrogativi sulle cui risposte bisogna ra più forte la situazione vista la riconversione tando i Dispositivi di Protezione Individuale che turale del territorio cittadino, grazie alla plura-
ancora meditare. quasi esclusiva ad Ospedale Covid del Santa Ca- incrementando l'attività di igiene e pulizia degli lità dell’offerta, chiediamo alla Dirigente Sco-
terina Novella. Mi consenta, pertanto, di rivol- ambienti con le operazioni di igienizzazione e lastica del Polo2 di Galatina, Prof.ssa Eleonora
don Francesco Coluccia continua pag.2 gerle alcune domande sanificazione. Così fa- Longo, una riflessione in merito al dimensiona-
a beneficio della popo- cendo i numeri delle mento che rischia di far perdere alla Città un in-
lazione. prestazioni non si sono tero Polo sulla base del numero di iscritti.
Direttore come sta- ridotti. Molti di voi si chiederanno come mai tanto
te affrontando questa L'attività domici- clamore per una scuola che perde l’autonomia
fase? liare si è contratta? amministrativa-didattica, in fondo si tratta solo
Il Distretto Socio No. Abbiamo forni- di accorpare la dirigenza ad altro istituto.
Sanitario di Galatina to l'assistenza domici- C’è chi dice che la sottoscritta stia pagando per
sta garantendo tutte le liare sia specialistica gli errori commessi (quali siano questi errori non
prestazioni ambulato- che infermieristica gra- si sa); c’è chi afferma che il Polo 3 abbia i mi-
riali, infermieristiche e zie al personale, che gliori insegnanti, senza sapere che il Polo 2 con-
specialistiche domici- adottando sia le misure divide diversi docenti sia col Polo 3 che col Polo
liari. Non abbiamo interrotto, infatti, nessuna di distanziamento che di protezione individuale, 1, per completamento cattedra nella secondaria,
delle attività sanitarie ed amministrative. si è potuto recare a casa degli ammalati fornendo e che diversi docenti della primaria, prima di ap-
Come avete strutturato l'accesso ai pazien- la necessaria continuità assistenziale. prodare in altri Poli, sono passati dal Polo 2.
ti e garantito la sicurezza delle prestazioni? Direttore i Medici di base come attualmen- Pochi riescono a fare considerazioni critiche
L'accesso ai pazienti è stato contingentato sta-
bilendo un lasso di tempo tra una visita e l'altra don Francesco Coluccia continua pag.2 Eleonora Longo continua pag.2
2 VENErDì 11 DICEMBrE 2020
Fragili ma sempre Uomini
continua dalla prima
I fattori che rendono oggi la perso-
na più indifesa ed esposta agli impre-
visti della vita sono molteplici e acuiti
da una cultura sempre più efficientista
e alla ricerca dell’apparire. Se in una
famiglia un membro si ammala al
punto di dover essere ospedalizzato,
l’equilibrio della stessa si dissesta, i
ritmi di lavoro vengono intaccati e le
persone vivono un disagio notevole.
Dovremmo fare un’analisi seria ed
approfondita del nostro territorio. Se
il malato è allettato, nella propria abi-
tazione, occorre assumere una badan-
te con tutte le conseguenze del caso.
Benedetto XVI aveva detto che:
«Chiudere gli occhi di fronte al pros-
simo rende ciechi anche di fronte a
Dio». quanto sarebbe bello riuscire a
dire ad un fratello ammalato nei fatti
e con un annuncio di gioia: “Mi stai a
cuore”. L’amore è l'unica luce che ridà
speranza. Per i credenti «la nuova
evangelizzazione, dice Papa France-
sco, deve implicare un nuovo prota-
gonismo di ciascuno dei battezzati. Se
continua dalla prima
GARANTITA LA CONTINUITÀ
ASSISTENZIALE
te stanno fornendo assistenza?
Per ragioni di sicurezza e di atten-
zione alla diffusione dei contagi i
medici di base hanno dovuto ridurre
l'attività domiciliare, ma senza inter-
rompere mai gli standard assisten-
ziali di presa in carico e ciò avviene
mediante contatto diretto con i pa-
zienti sia attraverso il telefono che
per mezzo email.
Direttore potremmo fornire in-
dicazioni alla popolazione per evi-
tare inutili spostamenti da casa?
Certo. Infatti per le attività preva-
lentemente amministrative predili-
2005 2020
19 dicembre
Dott.
ANTONIO DE SIMONE
Sono trascorsi 15 anni ma il tuo ri-
cordo è sempre vivo e costante nei
nostri cuori.
Ci manchi davvero tanto.
uno ha realmente fatto esperienza del-
l’amore di Dio che lo salva, non ha bi-
sogno di molto tempo di preparazione
per andare ad annunciarlo, non può at-
tendere che gli vengano impartite
molte lezioni e lunghe istruzioni. Ma
chi dovremmo privilegiare? quando
uno legge il Vangelo incontra un
orientamento molto chiaro: non tanto
gli amici e i vicini ricchi bensì soprat-
tutto i poveri e gli infermi, coloro che
spesso sono disprezzati e dimenticati,
coloro che non hanno da ricambiarti
(Lc 14,14). Non devono restare dubbi
né sussistono spiegazioni che indebo-
liscano questo messaggio tanto chia-
ro. Non lasciamoli soli».
E per chi non ha accolto il Vange-
lo? rimane sempre la strada privile-
giata dell’uomo da custodire, accom-
pagnare senza stancarsi mai nella con-
sapevolezza di aver ricevuto entram-
bi, chi si ritiene sano e chi è conside-
rato malato, un unico dono da condi-
videre e servire: la Vita. Ogni uomo e
ogni donna possiedono la dignità per-
sonale di essere umano. questa digni-
tà si fa concretezza di vita nel corpo e
mediante il corpo che è l’autobiogra-
fia dell’uomo. In esso è iscritto il pro-
getto di Dio che siamo chiamati a co-
noscere, accogliere e realizzare. Ogni
uomo porta con sé qualcosa di unico
e di irripetibile, pertanto, diventa un
messaggio, una presenza diversa da
rispettare e amare. Proviamo a non
parlare di malattie o di Covid, passia-
mo a considerare l’essere umano ma-
lato anche da Covid-19. Credo che
molto inizierà a cambiare sia nel pen-
sare, sia nel parlare, sia nel guardare
che nell’agire.
don Francesco Coluccia
giamo il servizio email che garanti-
sce risposte adeguate. L'indirizzo
email per il cambio medico o esen-
zione ticket è: assistibili.dis5galati-
na@ausl.le.it; per le protesi e gli au-
sili la mail è:
servizidiconvenzione.dis5galati-
na@ausl.le.it; per l'assistenza domi-
ciliare: adi.dis5galatina@ausl.le.it
Direttore la ringrazio insieme a
tutto il suo personale per l'opera che
state svolgendo in questo momento
così particolare e le auguro buon la-
voro.
Don Francesco Coluccia
LUTTO
La redazione del Il Galatino e tutti i
soci dell'associazione Inondazioni
Aps partecipano al dolore che ha col-
pito l'amico e collaboratore Salvatore
Sbrò per la perdita della cara mamma
GIUSEPPINA NUzzO
e porgono sentite condoglianze a tutta
la famiglia.
LUTTO
È venuta a mancare la Prof.ssa
LUCIANNA LAzArI
Il Galatino porge le sue più sentite
condoglianze al marito Franco Filo-
grana, ai figli Francesca ed Emanuele
e ai parenti tutti.
Dimensionamento scolastico.
continua dalla prima Il punto di vista di Eleonora Longo.
ma obiettive sulla situazione che si è
creata, è il caso di provare a fare chia-
rezza.
Va detto innanzitutto che in realtà
come quelle di Copertino e di Nardò
convivono tranquillamente tre istituti
comprensivi, senza che l’uno prevari-
chi l’altro. Certamente ci saranno in
quei luoghi persone convinte che
un’offerta formativa diversificata ar-
ricchisca e stimoli il contesto socio-
culturale di un territorio e che questo
è l’obiettivo da perseguire unitaria-
mente, anche a livello politico.
Ma allora, se la presenza di più re-
altà scolastiche è palesemente una ric-
chezza, a chi giova eliminarne una?
È una questione di prestigio? Certo
poter riscuotere consensi sulle proprie
scelte formative è gratificante e moti-
vante e innesca un fisiologico spirito
di competizione, ma promuovere il
proprio istituto non può ridursi ad una
mera forma di pubblicità, mirata a
convincere l’utente che il proprio
“prodotto” è migliore degli altri; ogni
operatore responsabile, infatti, sa be-
ne che tutte le scuole debbono attener-
si, nello svolgimento delle loro fun-
zioni, ad una normativa ben precisa
che ne garantisce gli standard di qua-
lità e definisce le condizioni, di tipo
organizzativo e di contesto, necessarie
al raggiungimento di tali standard,
quali orari, numero di classi, e di alun-
ni per classe, congruo all’organico e
agli spazi (ben tenuti, ci si augura!)
che si hanno a disposizione. Ne con-
segue, pertanto, che stabilire il nume-
ro massimo di alunni che ogni istituto
può accogliere, in fase di iscrizione,
non lede in alcun modo la libertà di
scelta delle famiglie, ma, al contrario,
la garantisce, così come garantisce ai
docenti di poter seguire più efficace-
mente tutti gli alunni a loro affidati,
superando l’organizzazione delle
classi pollaio.
È una questione economica? Certo
aumentare il numero degli alunni e
dei plessi comporta la modifica di fa-
scia di complessità della scuola e dun-
que un incremento dello stipendio del
dirigente, ma è difficile credere che
questa motivazione possa determinare
“CARA PROFESSORESSA LUCIANNA…”
Il ricordo di alcuni dei suoi Allievi della Scuola Media “Giovanni Pascoli”
Cara Professoressa Lucianna,
sono passati quasi trent’anni dal-
l’ultima volta che ci siamo visti nei
corridoi della Scuola Media Giovanni
Pascoli. Eppure, è come se fosse ieri.
Per questo, la notizia della Sua
Scomparsa ha lasciato sgomenti tutti
Noi, Suoi Allievi del corso “B” negli
anni 1991-1994.
Un sentimento di immensa tristez-
za ci ha pervaso, esacerbato dal diffi-
cile clima nel quale stiamo vivendo,
dalle distanze geografiche (molti di
noi vivono lontano da Lecce) e dagli
anni inesorabilmente passati.
Tutto questo tempo trascorso senza
rivedersi non ha tuttavia affievolito il
ricordo di quei giorni felici e pregni
di conoscenza, tale da renderlo vivo,
da essere quasi palpabile. E proprio
questo ricordo ha fatto nascere sui no-
stri volti un sorriso, nonostante il tri-
ste momento, proprio come Lei
avrebbe voluto.
Il sorriso di chi ha la consapevolez-
za di aver fatto proprie non solo le no-
zioni, ma anche i valori che Lei ci
aveva trasmesso giorno per giorno.
Valori quali Amore per la Cono-
scenza in genere, ma soprattutto per
la Letteratura Italiana, rigore, Serietà,
la perdita di autonomia di una scuola. ragazzi, fornendo supporto organizza-
Un’ultima precisazione è a mio av- tivo e regole chiare, ottimizzando le
viso necessaria. Ogni operatore della risorse e garantendo alle famiglie e al
scuola, dirigente compreso, è avvezzo personale scolastico una dirigenza
al cambiamento: si rinnova ogni anno scolastica di pronto riferimento e
la popolazione scolastica, il corpo do- sempre disponibile all’ascolto, l’unica
cente (accorpare gli istituti non signi- in grado di gestire un’organizzazione
fica cambiare gli insegnanti e un inse- altamente complessa come il sistema-
gnante competente lo è indipendente- scuola.
mente dall’ufficio da cui dipende!), si Mi auguro davvero che alla fine
cambia sede… questa riflessione tutto si risolva per il meglio e che ma-
dunque non nasce da una motivazione gari, da questa situazione, francamen-
personale, ma ha lo scopo di riportare te sconfortante per il livello raggiunto
nei giusti binari la riflessione sulla ra- dalle varie riflessioni, scaturisca una
zionalizzazione scolastica nel nostro reale collaborazione tra le scuole del
Comune, i cui amministratori non territorio, nell’interesse di tutti gli
hanno da “pilotare” un bel niente, né alunni. Per quanto mi riguarda, io farò
debbono proporsi di “salvare” il Polo sempre del mio meglio come dirigen-
2. Hanno invece il dovere di tutelare te e come cittadina!
il diritto allo studio dei bambini e dei
LAUREA
Il 24 novembre scorso, all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”-
Scuola di Medicina - Corso di Laurea Triennale in Assistente Sanitario –
MArTINA GENITO ha conseguito, con il massimo dei voti con lode e
plauso, la laurea discutendo la tesi: Impatto della pandemia Covid 19 sul-
l'attività dei centri di senologia aderenti a Senonetwork Italia: esiti que-
stionario valutativo. relatore il Prof. Marco Moschetta. Alla neodottoressa
giungano i nostri più sinceri auguri per le affermazioni sperate; ai suoi ge-
nitori Clelia e Tommaso, al fratello Michele e alla sorella Francesca por-
giamo le nostre congratulazioni.
Compostezza. aver contribuito renderci le Donne e
Allora, per noi adolescenti, era dif- gli Uomini che siamo adesso.
ficile comprenderli e, ogni tanto, Saremo sempre in debito con Lei.
qualche piccolo, indimenticabile, con-
fronto/scontro emergeva. Oggi, ripen- Carmen Maccagnano e gli Allievi del
Corso “B”, Scuola Media “Giovanni
sando a quelle discussioni, sempre
Pascoli”, AS 1991-1994.
portate avanti con spirito costruttivo,
sorridiamo. Sorridiamo in un momen-
to di tristezza estrema, perché siamo
consapevoli che quei valori che Lei ci
aveva voluto trasmettere con tanta ca-
parbietà e tenacia, fanno parte del no-
Autorizzazione del Tribunale
stro quotidiano, e che cerchiamo di di Lecce del 25-1-1969
trasmetterli, a nostra volta, sia in am-
Editore
bito sociale che familiare. A.P.S.Inondazioni
A Lei Professoressa Lucianna va,
Direttore Responsabile
quindi, il nostro Grazie più sentito. Le Francesco Coluccia
promettiamo di continuare ad onorare
Direttore Editoriale
il Suo ricordo ed i Valori che ci ha Tommaso Moscara
trasmesso e che sentiamo più vivi che
Comitato di Redazione
mai, nonostante il tempo trascorso. raffaele Astore
Abbiamo solo un rimpianto: quello Piero De Matteis
di non aver avuto modo di chiacchie- Carmine De Paolis
rare amorevolmente con Lei di perso- Daniela De Santis
na dopo tanti anni, di poterla ancora Tommaso Manzillo
abbracciare. Fabrizio quarta
Ma, tanto, lo sappiamo che Lei ci Salvatore Sbrò
Maria Grazia Sederino
strizza l’occhio da Lassù.
Gianluca Virgilio
Continui a farlo.
Stampa
Ora, più che mai, ne abbiano bisogno.
Editrice Salentina - Galatina
Grazie Professoressa. Di Cuore. Di

“Coronavirus” di Piero Grima: storia e attualità del virus
La pandemia lascerà dietro
di sé, oltre a tutte le conseguen-
ze sanitarie ed economiche che
conosciamo, anche tutta una
letteratura sul tema, ricca di
scritti di vario genere dalla
poesia, ai romanzi, alla prosa
scientifica. Presentiamo ai no-
stri lettori il libro “Coronavi-
rus” edito da Besa edizioni,
scritto da Piero Grima, medico
specialista in Medicina Interna,
Malattie Infettive, Microbiolo-
gia Clinica, a capo del re-
parto di Malattie Infettive
dell’Ospedale “Santa Cate-
rina Novella” di Galatina,
presidio Covid. Abbiamo
chiacchierato con lui del vi-
rus e del libro.
Cosa distingue il suo li-
bro dagli altri scritti sullo
stesso tema?
“In questo triste periodo
di pandemia, molti hanno
scritto del Covid-19 ma po-
chissimi si sono interessati
degli eventi pregressi che
hanno determinato questo
disastro. Così ho ritenuto
utile annotare, attraverso
numerosi documenti e arti-
coli scientifici, le tappe evolu-
tive del percorso morboso del
SArS-CoV-2. Tanto perché ri-
tengo che per affrontare con le
dovute consapevolezze il ‘ne-
mico’, sia necessario conoscer-
ne la storia
Qual è la storia del coro-
navirus?
Come spesso accade, i virus,
che notoriamente non sono au-
tosufficienti, albergano in ospi-
ti che ne assicurano la soprav-
vivenza e la replicazione. Così
alcuni milioni di anni fa i “no-
stri” coronavirus (e non solo
loro) hanno scelto il loro ospite
ottimale: il pipistrello. Nel cor-
so delle centinaia di secoli i co-
ronavirus si sono ben adattati
nell’organismo del chirottero
diventando quasi parte di esso.
Più recentemente, negli anni
‘40 del XX secolo, si sono re-
gistrate le prime epidemie di
coronavirus negli animali (sui-
ni in particolare) e a metà degli
anni ’60 si isolarono e si iden-
tificarono ben quattro corona-
virus umani che causavano sin-
dromi simil-influenzali. questo
spinse molti infettivologi ad
ipotizzare la comparsa di epi-
sodi epidemici anche nell’uo-
mo. E così fu. Nel 2002 scop-
piò la pandemia SArS, nel
2016 la epidemia MErS e, in-
fine nel 2019 la grave pande-
mia COVID-19 tutte causate
da Coronavirus.
Cosa scrive dell’evoluzio-
ne del virus ai nostri giorni?
Il volume racconta tutta la
storia del virus e di come la
scienza sta cercando di com-
batterlo. Nasce spontanea la
domanda: se è vero, come è ve-
ro che i virus risalgono a diver-
si milioni di anni fa, come mai
la malattia si è manifestata solo
in tempi recenti. La spiegazio-
ne ce la dà il grande storico
della medicina Mirko Grmeck
secondo il quale “Il virus c’è
sempre stato e esprime il suo
potere patogeno quando si ve-
rifichino fattori esterni fa-
vorenti”. Per quanto riguar-
da l’attuale situazione dopo
un iniziale disorientamen-
to, si è riusciti a standardiz-
zare una terapia sufficien-
temente efficace special-
mente se iniziata precoce-
mente. questa consiste nel-
la somministrazione di un
antinfiammatorio steroideo
(Desametazone o altro cor-
tisonico), di un antivirale
(il remdesivir è apparso
quello più efficace) e di un
anticoagulante (eparina).
Nei casi più gravi bisogna
associare ventilazione ade-
guata (mediante casco C-
PAP che assicuri una venti-
lazione continua a pressione
positiva non invasiva) o addi-
rittura intubazione e respirazio-
ne assistita mediante ricovero
in reparti di rianimazione. Il
vaccino, dopo le necessarie e
rigorose valutazioni e verifi-
che, sarà il presidio determi-
nante per assicurare la fine del-
la pandemia. Il volume che non
ha alcuna pretesa scientifica, è
destinato agli infermieri, agli
studenti e ai giovani medici
che vogliano approfondire la
reale essenza di questo tragico
evento che stiamo vivendo.
Un caffè alla Pari contro
la Violenza sulle donne e i minori
In occasione del 25 novembre, giornata inter-
nazionale contro la violenza sulle donne e i mi-
nori, la Commissione Pari Opportunità del Co-
mune di Galatina, l’Assessorato alle Pari Oppor-
tunità, il CAV Malala Yousafzai dell’ATS di Ga-
latina e il CUG si sono ritrovati sulla piazza vir-
tuale all’interno dell’evento facebook “Un caffè
alla Pari”, organizzato dalla CPO di Galatina,
presieduta dalla Prof.ssa C. LUCErI, per rinno-
vare il loro “NO” alla violenza sulle donne e i
minori.
La coordinatrice del Cav
Malala, Paola Gabrieli, ha
presentato l’unico centro an-
tiviolenza pubblico a gestio-
ne pubblica nella regione
Puglia: gli operatori proven-
gono dai servizi di Ambito
con particolare riferimento
al Servizio Sociale Profes-
sionale, il Segretariato So-
ciale Professionale PUA, il
Servizio Immigrazione e lo
SPIOL oltre all’equipe spe-
cialistica integrata con la rete
sanitaria. L’obiettivo è quel-
lo di creare un patto solidale
con la donna che viene presa
in carico e che deve intra-
prendere un complesso per-
corso di fuoriuscita dalla violenza.
Il tema dell’accesso al servizio viene affron-
tato da S. Milo, assistente sociale del Cav Ma-
lala. Nella fase di ascolto e decodifica dei biso-
gni, si rileva che le donne sono spesso disposte
a mantenere in piedi una relazione “per il bene
dei figli”, sottovalutando le conseguenze che de-
rivano dall’introiezione da parte della prole di
un modello educativo distorto. La consulenza
legale viene fornita dall’Avv. Stanca con il sup-
porto della mediatrice culturale in caso di donne
straniere. Nella redazione della querela denun-
cia il Cav Malala si avvale del partenariato
dell’Associazione ADU di Galatina, rappresen-
tata dall’Avv. A. M. Congedo che fornisce una
lectio magistralis sulla normativa di riferimento
partendo dalla direttiva comunitaria che recepi-
sce la “Convenzione di Instanbul” del 2011, ra-
tificata in Italia nel giugno del 2013. Si sofferma
sul concetto di vulnerabilità riconosciuto per la
prima volta nell’impianto normativo e sul “Co-
VENErDì 11 DICEMBrE 2020 3
dice rosso” che permette una riduzione dei tem-
pi d’indagine: il PM può e deve sentire la donna
entro tre giorni da quando ha sporto denuncia.
La vulnerabilità e la ridotta autodeterminazione
della vittima di violenza, necessitano del sup-
porto psicologico offerto da O. GIDIULI, una
delle psicologhe del Cav Malala.
riguardo al concetto di violenza economica,
la referente del Servizio SPIOL dell’ATS di Ga-
latina, A.L. Marinello, componente e vice-pre-
sidente della CPO di Galatina, fornisce uno
spaccato sugli strumenti a
disposizione del Cav Malala
per favorire l’inserimento
socio-lavorativo delle donne
vittime di violenza, sottoli-
neando l’opportunità ma an-
che i limiti di tali strumenti.
L’Avv. G. Capodacqua, vice
presidente del Comitato Uni-
co di Garanzia del Comune
di Galatina, che si propone
di promuovere il benessere e
la parità di genere sul posto
di lavoro, cita la Direttiva
n.2/2019 che ha implemen-
tato e valorizzato il ruolo del
CUG all’interno della P.A.
La preziosa testimonianza di
un’ex donna vittima di vio-
lenza, che grazie al supporto del Cav Malala è
riuscita a rompere il ciclo della violenza, ha si-
gillato il senso dell’incontro. Si ringrazia la Vice
Sindaco e Assessore alle P.O. Giaccari e il Sin-
daco Amante che ha ribadito l’importanza della
prevenzione e dell’informazione, suggerendo al-
le eventuali vittime di violenza in ascolto di non
illudersi di poter gestire la violenza in famiglia,
ma di rivolgersi ai professionisti presenti sul ter-
ritorio. È sempre possibile contattare il CAV
Malala ai seguenti numeri: tel.0836633463 (ora-
rio di ufficio); cell.3336488367 (pronto inter-
vento); e-mail: cavmalala@ambitozonagalati-
na.it Pagina Fb: Cav Malala Ats di Galatina. Un
sentito ringraziamento va a C. Leonardo, al
Consigliere P. De Matteis per il supporto tecnico
fornito nella diretta del “Caffè alla Pari” e a S.
Ingrosso, componente della CPO di Galatina,
che ha moderato l’evento.
Anna Lisa Marinello
(vice-presidente CPO Galatina)

Alcune misure del decreto legge Ristori quater La Commissione

Nel giorno di scadenza per il pagamento dei
secondi acconti di imposta (IrPEF, IrES, IrAP,
addizionali e cedolare secca.), il Consiglio dei
Ministri ha licenziato il decreto nr. 157 del 30
novembre 2020 (ristori quater) per entrare in
vigore nello stesso giorno di pubblicazione.
Innanzitutto le proroghe previste nel decreto
non interessano i versamenti in capo alla singola
persona fisica, intesa come priva della partita
IVA, anche se socia di società, fissati al 30 no-
vembre 2020. Per gli esercenti attività di impre-
sa, di lavoro autonomo, arti o professioni, il ter-
mine per il versamento dei se-condi acconti di
imposta sono prorogati al 10 dicembre 2020. Al-
la stessa data è fissata la scadenza della presen-
tazione delle dichiarazioni dei redditi, come già
avvenuto per il 770.
I soggetti per i quali sono stati approvati gli
ISA e che dichiarano ricavi o compensi inferiori
al limite sta-bilito, il termine di versamento dei
secondi acconti di imposte è prorogato al 30
aprile 2021 se, nel pri-mo semestre del 2020,
hanno subito una diminuzione del fatturato o dei
corrispettivi di almeno il 33 percento rispetto al-
lo stesso periodo dello scorso anno. Stessa sca-
denza con la medesima verifica della perdita di
fatturato o corrispettivi per chi non è sottoposto
agli ISA, ma ha registrato un volume di ricavi o
compensi inferiore a 50 milioni di Euro nel pe-
riodo di imposta precedente e ha il domicilio fi-
scale, se-de legale e operativa in Italia.
Gli operatori economici il cui codice attività
rientra nell’elenco degli allegati 1 e 2 del ristori
bis, che han-no domicilio fiscale o sede opera-
tiva in una zona caratterizzata da uno scenario
di massima gravità e da un livello di rischio alto
(zone rosse) e gli esercenti attività di ristorazio-
ne nei territori caratterizzati da uno scenario di
elevata gravità con un livello di rischio alto (zo-
ne arancioni), a prescindere dal livello dei ricavi
o compensi dell’anno precedente e da diminu-
zioni di fatturato o corrispettivi per quello in
corso, i termini di versamento dei secondi ac-
conti sono prorogati al 30 aprile 2021.
Le scadenze dei versamenti fiscali previsti
per il mese di dicembre 2020 a carico degli ope-
ratori economici che hanno avuto un volume di
ricavi o compensi inferiori a 50 milioni di Euro
nell’anno precedente e che hanno subito una di-
minuzione del fatturato o dei corrispettivi per il
mese di novembre 2020 rispetto allo stesso mese
del 2019 almeno pari al 33%, sono sospese.
Parimenti sospese sono le scadenze per chi ha
intrapreso la propria attività successivamente al
30 novembre 2019, come pure per gli operatori
economici, a prescindere dai requisiti relativi ai
ricavi o compensi o diminuzioni di fatturato o
corrispettivi, la cui attività è stata sospesa dal
DPCM del 3 novembre 2020, gli operatori di at-
tività di ristorazione in zona rossa o arancione,
secondo l'ordinanza del Ministro della salute del
26 novembre 2020, nonché i soggetti la cui atti-
vità rientra nell’elenco dell’allegato 2 del ristori
bis, e ai soggetti che esercitano attività alber-
ghiera, di agenzia di viaggio o di tour operator
nelle zone rosse, secondo l'ordinanza del Mini-
stro della salute del 26 novembre 2020.
I versamenti interessati riguardano l’IVA
(compreso l’acconto del 28 dicembre), le rite-
nute alla fonte sui redditi da lavoro dipendente
e assimilati con le addizionali e i contributi as-
sistenziali e previdenziali. Tali versamenti sa-
ranno effettuati il 16 marzo 2021, senza appli-
cazione di sanzione e interessi, o mediante ra-
teizzazione in quattro mensilità di pari importo
a partire dal 16 marzo 2021.
Importante: la scadenza prevista per il 10 di-
cembre 2020 relativa alle definizioni agevolate,
rottamazio-ne ter e saldo e stralcio, è prorogata
al 1° marzo 2021.
Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore
turistico, degli stabilimenti balneari, dello spet-
tacolo e degli incaricati alle vendite non occa-
sionali, che hanno cessato involontariamente il
rapporto di lavoro dopo il 1° gennaio 2019 a
causa dell’emergenza epidemiologica, è ricono-
sciuta un’indennità una tantum di Euro mille.
Stesso contributo ai lavoratori autonomi privi di
partita IVA, non iscritti ad altre forme di previ-
denza obbligatoria, che dal 1° gennaio 2019 sia-
no stati titolari di un contratto autonomo occa-
sionale ai sensi dell’articolo 2222 del codice ci-
vile e iscritti, alla data del 17 marzo 2020, alla
Gestione separata INPS. Si allarga anche la pla-
tea dei beneficiari del contributo a fondo perduto
agli agenti e rappresentanti di commercio, così
come elencati nell’allegato A allo stesso decreto
Ristori quater.
Tommaso Manzillo
Pari Opportunità
del Comune di Galatina
La Commissione Comunale per le Pari Op-
portunità, è istituita presso il Comune di Ga-
latina con delibera del Consiglio comunale n.
34 del 25/06/2018 ed ha una durata pari a
quella del mandato elettivo del Consiglio co-
munale in carica. E’ un organismo permanente
e indipendente che si propone di contribuire
all’effettiva attuazione dei principi di ugua-
glianza e di parità tra cittadini, sanciti dagli
artt. 3 e 51 della Costituzione e ai sensi nor-
mativa vigente. La CPO si fa garante della
partecipazione dei cittadini alla vita politica,
economica, sociale, culturale e civile. La
Commissione intende promuovere la sensibi-
lizzazione sui temi delle pari opportunità coin-
volgendo la cittadinanza anche con incontri
informali per stimolare eventuali confronti ed
acquisire nuove idee. Si avvale di una pagina
facebook (@cpogalatina) e di una profilo In-
stagram (Commissione P.O. Galatina), oltre
che dei canali istituzionali quali il sito web del
Comune di Galatina.
La CPO di Galatina è così composta:
Presidente: Costanza Luceri. Vice Presi-
dente: Anna Lisa Marinello. Componenti:
Sonia Giausa; Concetta Valente; Eleonora
Longo; Elisabetta Sabella; Maria Chiara Man-
dorino; Loreta Apollonio; Francesca Corchia;
Simona Ingrosso; Daniela Natale; romina
Giulia Mele; Carolina Di Prizio; Tiziana Mar-
ti; Anna Galante; rita Maria Colazzo; raffa-
ella De Pascalis; Carla Casolari.
4 VENErDì 11 DICEMBrE 2020
VENErDì 11 DICEMBrE 2020 5
6 VENErDì 11 DICEMBrE 2020
LVIII
Intrattenimento. Occorre risemantizzare
le parole, attribuire loro il corretto significato
e ad esse far corrispondere comportamenti
adeguati. Che cos’è oggi l’intrattenimento e
che cosa potrebbe essere? Michael Chabon,
Perché leggiamo, ne “La repubblica” di sa-
bato 23 gennaio 2013, p. 43 (il testo è un bra-
no di Mappe e leggende, Indiana Milano
2013) ne parla a proposito del leggere e dello
scrivere, ma la parola intrattenimento non ri-
guarda solo queste attività, bensì tutti i rap-
porti umani. Ecco cosa Chabon scrive: “Il
senso originario, e incantevole, della parola
“intrattenimento”, è quello di un reciproco so-
stenersi, come due alberi cresciuti insieme, in-
trecciati, che si sorreggono e si danno forza a
vicenda. Suggerisce una sorta di trasferimento
aereo di energia, di contatto attraverso un vuo-
to, come il groviglio di acciaio e cavi tra due
pilastri solitari di un ponte. Non riesco ad im-
maginare un’approssimazione migliore del
rapporto fra lettore e scrittore. Il senso che ne
deriva – di scambio proficuo, mi mutuo so-
stentamento, di accoglienza offerta, di com-
prensione e reciproca relazione, di un breve
intervallo di attenzione bilaterale nel quale si
dà e si riceve – anima ancora nella sua forma.
(…) … l’intrattenimento – così come io lo de-
finisco, piacere compreso – rimane l’unico
modo sicuro che abbiamo per superare, o al-
meno illuderci di aver superato, l’abisso di co-
scienza che ci separa gli uni dagli altri. La mi-
gliore risposta a chi vorrebbe svilirlo e sfrut-
tarlo consiste non nello screditare o ripudiare,
bensì nel rivendicare l’intrattenimento come
un’occupazione degna degli artisti e del pub-
blico, uno scambio equo di attenzione, di
esperienza, e della fame universale di rapporti
umani”.
***
Citazioni. Scrive Michel de Montaigne,
Saggi, Libro II, cap. XVIII: “Che cosa c’è da
ridire, dunque, se presto un po’ più attenta-
mente orecchio ai libri, da quando sto all’erta
se posso sgraffignare qualcosa per abbellire e
puntellare il mio?”.
***
Respice finem. Scrive Søren Kierkeegard,
Postilla conclusiva non scientifica, in Opere,
1972, p. 508: “Il latino dice: respice finem, e
usa quest’espressione sul serio; ma l’espres-
sione in se stessa contiene una specie di con-
traddizione in quanto che finis, la fine, non è
ancora venuta e quindi sta davanti, mentre re-
spicere significa guardare indietro: una con-
traddizione simile è in fondo la spiegazione
umoristica dell’esistenza. Essa afferma che se
l’esistere è come l’avanzare per un cammino,
allora la caratteristica dell’esistenza è che lo
scopo sta indietro e però si è costretti ad an-
dare avanti, perché l’andare avanti è natural-
mente l’immagine per indicare l’esistere.”.
Se vivere è un continuo respice finem, per-
ché la scrittura non dovrebbe anch’essa vol-
tarsi indietro nel mentre procede verso la fine?
Chi si meraviglierà allora se questo Zibaldone
procede allo stesso modo?
***
Per chi scrive, il pericolo dello snobismo è
sempre in agguato. quante volte ne ho parlato
in questo Zibaldone, citando alcuni scrittori
che ne hanno avvertito il rischio! riassumerei
la faccenda in questi termini: lo snobismo, ri-
sultato della mancanza di senso critico, inevi-
tabilmente produce pose letterarie che rendo-
no innaturale la scrittura e determinano il fal-
limento dello scrittore. Vada sé che quando di-
co dello scrittore, vale per ogni uomo incapa-
ce di pensiero.
***
Nei confronti del potere, tre possono essere
gli atteggiamenti dell’uomo: 1) essere fautore
del potere; 2) contrastarlo; 3) ammirarlo (l’at-
teggiamento dello snob).
***
Il titolo di questa rubrica, Zibaldone gala-
tinese, contiene un omaggio a Giacomo Leo-
pardie al suo Zibaldone. L’aggettivo galatine-
se è dovuto al luogo in cui è stato pensato,
scritto e pubblicato.
Nella lettera ad Antonio Fortunato Stella da
recanati, del 22 novembre 1826, n. 1021
dell’Epistolario, a cura di Franco Brioschi e
Patrizia Landi, Bollati Boringhieri, Torino
1998, p. 1268, Leopardi definisce con due ag-
gettivi il suo Zibaldone: “quell’immenso vo-
lume ms. o scartafaccio” e “quel mio smisu-
rato manoscritto”: immenso e smisurato. Sem-
bra che non esista altro modo per qualificare
la natura dello Zibaldone; anche di questo
mio.
Mi chiedo se l’immensità e la smisuratezza
di cui parla Leopardi siano riferibili solo alle
numerosissime pagine, ben 4525, di cui è fat-
to il suo Zibaldone oppure se altra sia la ra-
gione. Ebbene, nelle pagine di questo mia ru-
brica ho sperimentato di persona, e il lettore
con me, che la ragione di tutto questo è nella
natura del pensiero critico, il cui orizzonte si
allontana man mano che esso progredisce. La
critica dell’esistente va di pari passo con la ri-
cerca di un nuovo sapere, tutto da inventare,
da pensare. Occorre muoversi in tutte le dire-
zioni, percorrere nuove strade, avere il corag-
gio di avanzare in territori incogniti, dove al-
l’improvviso può apparire, come accade nel
Dialogo della Natura e di un Islandese, “una
forma smisurata di donna seduta in terra, col
busto ritto, appoggiato il dosso e il gomito a
una montagna; e non finta ma viva; di volto
mezzo tra bello e terribile, di occhi e di capelli
nerissimi”. La “smisurata” Natura – si noti
l’aggettivo -, sbarra la strada al povero Islan-
dese e gli oppone un sapere certo e indubita-
bile, in cui si compendia tutta la dismisura del
mondo rispetto all’uomo: “Immaginavi tu for-
se che il mondo fosse fatto per causa vostra?”
(Giacomo Leopardi, Operette morali, in Poe-
sie e prose II, a cura di rolando Damiani,
Mondadori, Milano 2003 (X edizione dei Me-
ridiani), pp. 76 e 81). questo sapere smisurato
(nel senso che stabilisce una volta per tutte il
nostro essere un nulla nel mondo in cui vivia-
mo) costituisce il nostro limite invalicabile,
che richiede tutta la nostra forza e il nostro co-
raggio per apprenderlo. La scrittura dello zi-
baldone ha precisamente la forma “immensa”,
“smisurata” che gli si addice, congrua rispetto
all’oggetto della ricerca. Mi immagino che nel
suo viaggio il povero Islandese si portasse
dietro tutto il suo sapere come nei suoi spo-
stamenti Leopardi portava sempre con sé il
suo “immenso volume ms. o scartafaccio”,
col fine non tanto nascosto d’esser pronto a
misurarsi con la Natura.
Non c’è altra ragione per questo mio Zibal-
done galatinese, che dichiara, sin nel titolo,
l’omaggio a Leopardi, ovvero l’assunzione in-
condizionata della scrittura zibaldoniana co-
me l’unica in grado di rappresentare la condi-
zione esistenziale della nostra vita.
Gianluca Virgilio
MUSICALBOX - Siamo tutti suonati di raffaele Astore
INTERVISTA LUIGI BRUNO LEADER DEI MUFFX
E giunge così anche il nuovo
momento dei Muffx, band pro-
gressive del Salento che ancora
una volta dimostra le sue enormi
capacità non solo nel fare musica
ma soprattutto nel proporre idee
sempre nuove ed affascinanti.
Non mancano neanche le conta-
minazioni tanto care alla band che
in questo nuovo album mostra
senza veli di sorta la maturità rag-
giunta che li conduce a riservarsi
direttamente un posto di riguardo
nell’olimpo del progressive rock
italiano. Con la coproduzione di
riccardo rinaldi per la riccardo-
rinaldiED snc e della Black Wi-
dow records del caro amico Mas-
simo Gasperini, la band guidata
dal cantante e chitarrista Luigi
Bruno, leader della Mediterranean
Psychedelic Orkestra, fondatore
del Collettivo Sbam e della Ill Sun
records, al quale si aggiungono
Alberto ria alla batteria, Mauro
Tre alla farfisa, synth e tastiere e
Ilario Suppressa al basso, propone
sette brani - cinque live e due pre-
cedentemente registrati allo Sbam
Club - per un disco più dolce, in-
trospettivo ma con tocchi dal re-
spiro psichedelico più vellutati in
rapporto ai precedenti. In questi
giorni di allerta covid, non è stato
possibile incontrarci ma abbiamo
contattato Luigi Bruno che si è re-
so disponibile, anche per la nostra
amicizia, a rilasciarci l’intervista
che segue.
D. Cinque album sul filo del
rinnovamento continuo tra pro-
gressive, psychedelia e quel rock
che penetra nelle radi-
ci della terra salentina.
Come nasce “Confini”
la vostra ultima produ-
zione discografica?
r. Nasce nella can-
tina dello Sbam Club
come tutti gli altri la-
vori, dopo ore e ore di
prove, letture, ricerche
e esperimenti… la
fonte di ispirazione
principale è stato il ru-
dere del castello di
Fulcignano che si tro-
va tra le campagne di
Galatone e le leggende
che orbitano intorno
ad esso. Si trova a po-
chi metri dalla nostra
sala prove. Abbiamo
scritto e suonato chiedendoci con-
tinuamente: “se stessimo guardan-
do un film girato in quelle quattro
mura questa sarebbe la musica
giusta”? È stato questo il motore
creativo principale.
D. Nell’album avete ospitato
Claudio Cavallo Giagnotti dei
Mascamiri e Gianluca De Mitri
che hanno suonato strumenti al-
quanto inusuali. Una scelta di ge-
nere o una sorta di sperimentazio-
ne integrata alla vostra musica?
r. È stata una scelta legata alle
tematiche del disco, abbiamo
scritto la colonna sonora di una vi-
cenda che è accaduta alcuni secoli
fa in un luogo di incontro tra di-
verse culture, volevamo suoni che
avessero quel sapore. Probabil-
mente molti degli strumenti suo-
nati dai nostri ospiti nel disco han-
no suonato nel corso della storia
anche a Fulcignano. È verosimile
considerata la sua storia.
D. Mi è sembrato che Confini
sia un album molto psichedelico,
almeno le sonorità sono quelle, da
cosa è stata dettata questa scelta, è
una scelta voluta o casuale o il vo-
stro modo di fare musica scivola
sempre di più verso il psychedelic
rock?
r. Credo sia la nostra cifra so-
nora attuale che orbita tra psiche-
delia e certo progressive di matri-
ce italiana. Ci viene naturale.
D. In Confini ci sono delle parti
registrate live ed altre in studio.
questa scelta è stata dettata da co-
sa?
r. In realtà tranne due brani
“Confini” è un album interamente
live. Intanto dopo mesi di chiusura
avevamo voglia di fare un live,
non sapevamo se avremmo potuto
farne altri (e a quanto vedo dai
nuovi dpcm ci avevamo visto be-
ne) pertanto abbiamo voluto foto-
grafare quell’avvenimento appro-
fittandone per registrare. Ci anda-
va poi di confrontarci con
un’esperienza mai fatta prima,
lontani dalle comodità degli studi
di registrazione… registrare un
concerto cambia totalmente l’ap-
proccio e la filosofia rispetto ai di-
schi fatti in studio e questo ci ha
stimolati molto. È stato davvero
divertente.
D. Come state vivendo da mu-
sicisti il momento pandemico che
ci accomuna? Come arrivate al
pubblico ora che avete anche un
nuovo album che sinceramente
entusiasma?
r. Per ora possiamo solo affi-
darci alle magie del web e aspet-
tare con pazienza di poter fare un
tour promozionale. La stiamo vi-
vendo giorno per giorno, passo
dopo passo, non vedo altri modi…
devo dire che nel primo lockdown
io personalmente ho avuto un
crollo creativo che è esploso appe-
na hanno riaperto e abbiamo po-
tuto ritrovarci. Ad esclusione de
“L’Istante prima” (brano che ave-
vamo in cassetto da circa sette an-
ni) il resto del disco è venuto fuori
nei due mesi di prove prima del li-
ve. Per certi versi la chiusura è sta-
ta funzionale al disco, come una
specie di rincorsa.
D. Confini cosa si porta dietro
delle vostre precedenti produzio-
ni? A me è sembrato che con il
precedente album, L’Ora Di Tutti,
vi sia stato una specie di cordone
ombelicale, la prosecuzione del-
l’idea che avevate maturato pro-
prio con quel lavoro del 2017.
r. Intanto è la seconda parte
della “trilogia delle lame” iniziata
proprio con L’Ora Di Tutti. Poi il
risalto delle parti strumentali ac-
comuna molto i due album nono-
stante in quest’ultimo abbiamo
scelto una linea più strutturata ri-
spetto al precedente lavoro sul
quale abbiamo lavorato più di
istinto. Credo che il primo brano
“ritual” rappresenti la congiun-
zione e allo stesso tempo l’evolu-
zione del precedente lavoro, poi
prendono subito strade diverse…
invece l’ingrediente base di tutta
la nostra produzione discografica
è la ricerca.
D. Parlaci un po' del video che
avete prodotto, di come è nata
l’idea e dove è stato girato?
r. Ci siamo affidati a Gaetano
Mangia e Luca De Paolis, loro so-
no principalmente registi di corto-
metraggi (anche molto apprezzati
nel circuito indipendente) quindi
hanno una visione meno “video-
clip” e più “cinema d’autore”, e
già questo ci ha intrigato conside-
rato il brano molto particolare, an-
che se si tratta di una ballad rock.
Naturalmente è stato girato nel Sa-
lento, esattamente a Torre San
Giovanni. La cosa interessante è
che sia l’operatore che il protago-
nista, rispettivamente Michele
Giurgola e Antonio Mogavero so-
no due atleti di apnea di fama in-
ternazionale…solo con loro si po-
teva girare un video interamente
sott’acqua! I registi hanno avuto
delle ottime intuizioni.
D. Con i vostri dischi vi siete
guadagnati un posto nel panorama
rock nazionale, sono in tanti quelli
che apprezzano i vostri lavori che
orami sembrano a cadenza fissa.
Considerato che per ora, purtrop-
po, di concerti live non se ne parla,
quali sono i vostri prossimi pro-
getti?
r. Scrivere il più possibile. En-
tro massimo i primi mesi del 2022
vogliamo chiudere la
trilogia e contempora-
neamente stiamo già
lavorando a materiale
nuovo parallelo alla
trilogia, bisogna solo
capire come va a finire
e soprattutto quando
andrà a finire tutta
questa storia, ora co-
me ora abbiamo anche
difficoltà a ritrovarci
per provare. Ma sono
fiducioso.
D. A differenza di
altri artisti che, dato il
momento, scelgono di
utilizzare in tutti i mo-
di il web, voi non lo
avete ancora fatto. È
una scelta o una lunga
riflessione?
r. Non abbiamo posizioni
estreme su nulla, non escludo in
futuro di fare un uso più pesante
delle risorse web, per ora ci basta
essere presenti il giusto indispen-
sabile.
D. Un’ultima domanda, stavol-
ta personale. Luigi a quale album
che avete prodotto sei più legato e
perché?
r. questa è la domanda più dif-
ficile che potessi farmi…perso-
nalmente dal punto di vista emo-
tivo ogni lavoro è legato a mo-
menti particolari della mia vita,
ora fare una classifica mi risulta
impossibile. Se però dovessi bi-
lanciare l’emotività alla logica di
impatto direi “L’ora di tutti”. È
uscito lo stesso anno in cui è nata
mia figlia, non producevamo di-
schi da molti anni e allo stesso
tempo ha segnato un nuovo per-
corso creativo per la band. Da quel
disco in poi la formazione è rima-
sta stabile e abbiamo trovato un
equilibrio che prima non c’era.
quindi se proprio devo, scelgo
questo album.

“Non c’è male,
grazie. E ssignurìa?”
riguardo all’at-
teggiamento verso la
salute personale, il
genere maschile può
essere suddiviso in
due macrocategorie: gli strafottenti e
gli ipocondriaci.
Tra i primi possiamo collocare due
sottospecie, ovvero: a) “Sto sempre
bene, grazie a Dio”, e b) “C’ave d’es-
sere mai”, per i quali ogni malanno, di
qualsiasi gravità, si risolve con una
tazza di brodo caldo e una dormita. Mi
inquadro tra questi ultimi, in tutta one-
stà. Più problematica per i parenti
stretti, in particolare per le mogli, è la
convivenza con i malati immaginari e
la gestione delle loro paturnie caratte-
Il prestigio di Galatina nel panorama
pallavolistico nazionale
Sale agli onori della cronaca spor-
tiva Galatina pallavolistica, matrice
identitaria Salento Best Volley, capeg-
giando con autorità il girone blu della
Serie A3 nazionale di pallavolo.
Matricola di un campionato impor-
tante in cui è entrata in punta di piedi,
come si addice a chi siede ad un tavo-
lo tecnicamente prestigioso, ha fatto
valere fin dall’avvio la personalità del
gruppo, giusto mix di talento ed espe-
rienza, tanto da guadagnare e mante-
nere la testa della classifica.
L’avventura nella terza serie nazio-
nale, in incubazione
da almeno un triennio,
è frutto di una sinergia
collaborativa tra i co-
presidenti Corrado
Panico e Luigi Santo-
ro, i quali hanno sapu-
to coagulare risorse
umane ed economiche per varare una
struttura organizzativa capace di ap-
prontare un roster di alto livello.
Il tutto senza tralasciare o mettere
in stand by il potenziale di quegli atle-
ti che il settore giovanile di Sbv ha fin
qui prodotto e che oggi sono in prima
squadra: a calcare il palcoscenico del-
la serie A la nota di merito è per Apol-
lonio, Antonaci e Pepe.
Ed ecco che le attenzioni nazionali
per l’umbilicus salentino vengono ri-
volte oggi, non solo al patrimonio ar-
tistico ed eno-gastromico, o alla rino-
mata arte dolciaria, ma anche al mo-
vimento pallavolistico di Olimpia Sbv
che ha saputo fare sistema con alcune
imprese, attestandosi su posizioni di
preminenza sportiva.
Il triennale impegno di Efficienza
Energia nella veste di main-sponsor,
nel rapporto di condivisione del “Pro-
getto serie A”, ha consentito la valo-
rizzazione del territorio in un ambito
specifico, quello pallavolistico, che
non è secondo a nessuno nel Salento.
La conferma del settore tecnico, a
guida Stomeo-Bray, ha poi stabilizza-
riali. Convocare il sacerdote al capez-
zale per l’estrema unzione con 37° di
febbre, dettare al notaio le disposizio-
ni testamentarie all’insorgere del più
piccolo disturbo di stomaco, stalkera-
re al cellulare il medico curante per un
insignificante rash cutaneo. Abitudini
che conosce bene il familiare dell’ipo-
condriaco: c’è chi ne sorride con bo-
nomia e chi invece si esaurisce a sua
volta. A questi va la nostra solidarietà
e comprensione. Oltre al consiglio
pratico che l’indimenticato poeta dia-
lettale Cino da Portaluce stilava con
grazia quasi un secolo fa: “…ti giuru
ca ste mosse, ti le cuarìa cu na stuc-
cata d’osse”
Pasquino Galatino
to il gruppo ritagliandone una collo-
cazione identitaria su cui hanno agito
da volano i mirati innesti di atleti di
valore.
Le sei vittorie su altrettante gare
collezionate da capitan Buracci e
compagni non sono affatto una sor-
presa o una combinazione favorevole
del calendario. Aver sconfitto nell’or-
dine Palmi, Tuscania, Ottaviano, Aci-
castello, roma e Modica, alcune delle
quali candidate a posizioni di indi-
scussa superiorità, denotano una capa-
cità di adattamento della squadra alla
nuova realtà agonisti-
ca veramente proposi-
tiva.
quest’avvio scop-
piettante sarà messo a
dura prova nelle due
trasferte consecutive
che impegneranno la
formazione galatinese. La prima in
terra d’Abruzzo ospite di un Pineto ri-
vitalizzato dall’arrivo dell’opposto
Morelli e, nell’infrasettimanale recu-
pero, in casa di una Gestione & Solu-
zioni Sabaudia che, bloccata da tre
giornate di stop, ha ben nove punti a
disposizione per scalare la vetta della
classifica.
“Un tosto doppio esame, dichiara il
dirigente Francesco Liguori, che potrà
darci ulteriori indicazioni sulla tenuta
mentale della squadra. Non sarà faci-
le opporsi ad avversari che, moltipli-
cando il proprio impegno nell’affron-
tare la capoclassifica, non molleran-
no di un niente. Saranno prove deci-
sive per saggiare la nostra maturità”.
Un quadro più chiaro delle aspetta-
tive che potrà fornire in prospettiva
Efficienza Energia, lo si potrà avere a
cavallo delle festività natalizie che de-
termineranno la fine del girone di an-
data. Società e tifosi sono in attesa di
scartare sotto l’albero un piacevole
dono.
Piero de Lorentis
Questo passa il convento…
È, tornato il Morbo che già molto prima aveva colpito
con furia. È tornato minaccioso e crudele, dilaga per tutto
il mondo impietosamente, lasciando sul suo cammino do-
lore e morte.
La scienza è in affanno e si sforza di cercare le giuste
risposte all’ imperversare della pandemia.
I portoni sono sbarrati, le chiese vuote, i preti fuggiti
nelle vicine campagne, per le strade deserte solo lugubri
ronde di truci gendarmi. Lunghe file di carri trasportano
corpi inermi verso inique pire.
I lazzaretti sono ricolmi di umanità sperduta e dispe-
rata. Un nebbioso tanfo acre avvolge le città.
Il Morbo non perdona … e non si ferma davanti a no-
vene e processioni. Troppo tardi … si cercano gli untori
per metterli alla gogna e, ancora una volta, la gente cerca
Mister Nuzzo: “Senza il volley manca qualcosa
d’imprescindibile che era parte della quotidianità”
La pallavolo si trova in un momento di difficoltà, co-
me del resto tutte le discipline sportive. Purtroppo, la re-
altà è ancora più dura negli sport di squadra, dove non si
è mai da soli e le emozioni condivise in partita vengono
a mancare. Così la vita di spogliatoio e la seduta di alle-
namento: non c’è ricordo delle pacche sulle spalle, degli
abbracci in campo, delle forti emozioni
che ti regala una bella partita che possa
tenere.
“Tutto si è fermato d’improvviso,
nonché inaspettatamente, poiché fino a
poco tempo fa chi mai si sarebbe atteso
una situazione di emergenza come
quella stiamo vivendo - dichiara il di-
rettore della Scuola Volley Showy Boys
Gianluca Nuzzo - senti mancare quello che tutti i giorni
era parte di noi: per chi scende in campo una realtà per
cui hai lottato per anni con passione, ottenendo risultati
di cui inorgoglirsi; per chi lavora da fuori, come i miei
dirigenti, una realtà che hai contribuito a far crescere e
sviluppare giorno dopo giorno. Improvvisamente ci si ri-
trova soli, con i propri pensieri e con l’augurio che tutto
possa a breve riprendere con la sua ‘normalità’. Adesso
siamo a sperare che questo brutto momento passi al più
presto per poi tornare finalmente tra quelle quattro mura,
prendere in mano il pallone e stare tutti insieme più forti
di prima”. La sensazione descritta è che a tutt’oggi man-
chi qualcosa d’imprescindibile che era parte della quoti-
Porcedduzzi e cartellate
INGREDIENTI:
500 g di farina 00
100 g d’olio d’oliva
1 bustina di lievito per dolci
100 g di vino bianco
un pizzico di sale
olio d’arachidi per friggere
miele
pinoli
confettini
codette colorate
PROCEDIMENTO:
Versate la farina sulla spianatoia, unite l’olio, il
vino, il lievito, il sale, fino ad ottenere un impasto
bello liscio. Lasciatelo riposare per 1 ora. Divide-
telo in due parti.
CARTEDDATE:
tirate una sfoglia sottile e con
una rotella dentata ricavate
delle strisce larghe 3-4 cm e
lunghe 20 cm.
VENErDì 11 DICEMBrE 2020 7
di allontanare i diversi: di colore, di genere, di religione.
Se un tempo c’era chi avvelenava i pozzi, oggi c’è chi
manipola virus in spettrali laboratori, se un tempo il me-
dico s’accostava al malato vestendo di nero e con una ma-
schera imbevuta d’aceto, oggi si veste con tuta e scafan-
dro. Non è cambiato molto. Nonostante la gravissima pe-
stilenza, Petrarca cantò la sua amata Laura e Boccaccio
cercò di sdrammatizzare la catastrofe incombente, e poi
il grande Alessandro scrisse struggenti pagine in nome di
Cecilia e di sua madre. Anche il canto del poeta di Orano
sembrava un doloroso pianto … pieno di affanni e ma-
linconici rimpianti.
Tutto questo ci manca, ma ci sono buoni farmaci che
limitano i decessi.
Peter Pan
dianità di tanti pallavolisti, di tanti allenatori e dirigenti.
Di tutti gli allievi della Scuola Volley Showy Boys.
“Penso ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze che stan-
no perdendo l’opportunità di allenarsi e dare continuità
di lavoro in palestra - aggiunge l’ex Nazionale Gianluca
Nuzzo - una situazione che va avanti da più mesi e che
penalizza in particolare quelle società
che hanno scelto di promuovere il set-
tore giovanile e la sua formazione tec-
nica. Penso alla passata stagione, con i
nostri ragazzi primi in classifica fino a
quando è arrivato lo stop forzato a po-
che giornate dalla fine del torneo. que-
st’anno si era ripartiti ancora una volta
con grande entusiasmo e si stava cer-
cando di ottimizzare al meglio il lavoro in palestra.
quando si iniziavano a raccogliere i primi risultati ecco
arrivare un nuovo blocco delle attività sportive - conclu-
de il tecnico Nuzzo - probabilmente molti dei nostri al-
lievi non avranno l’opportunità di dimostrare le loro ca-
pacità. Non ci resta che sperare in una ripresa degli alle-
namenti perché c’è tanto da fare con l’augurio che la si-
tuazione di emergenza legata al Covid-19 possa con il
tempo permetterci di tornare alla nostra quotidianità, alla
nostra più bella passione”.
Daniele G. Masciullo
www.showyboys.com
Ogni 2 cm, pizzicate la striscia la pasta per incol-
larne i lembi; poi arrotolatela fino a formare dei
rosoni.
PURCIDDUZZI:
con la parte restante dell’impasto formate dei ro-
tolini del diametro di 1 cm circa e tagliate con un
coltello in piccoli tocchetti lunghi 1 cm.
Friggete le carteddate e i purcidduzzi in abbon-
dante olio fino a doratura, girandoli con delica-
tezza. Una volta fritti, poneteli su carta assorben-
te.
A parte, versate abbondante miele in una padella
a fuoco basso e quando questo sarà sciolto, uni-
tevi i purcidduzzi e le carteddate mescolando
molto delicatamente, in modo da far attaccare il
miele da entrambi i lati. Disponeteli poi su di un
vassoio, e decorateli con pinoli, confettini e codet-
te colorate. Non conservateli in frigo.
8 VENErDì 11 DICEMBrE 2020

Chi trova una quercia trova un tesoro ANDREA E LA CARTAPESTA

proprio monumento della natura.
questo albero appartiene alla stessa specie della più
famosa “quercia dei Cento Cavalieri” di Tricase, una si-
gnora ultracentenaria con i suoi 700 anni portati benissi-
mo. questa specie è presente non solo nel Salento, ma
anche in Grecia, Albania e lungo le coste orientali del
Mediterraneo.
Il nostro esemplare ha una circonferenza e una chioma
di tutto rispetto; è un gigante accogliente con i rami tesi
verso il cielo e le fronde che risuonano al vento. Si rima-
ne incantati a guardarla. Le foglie dentellate si stanno
tingendo di giallo e marrone, i colori dell’autunno. Ai
suoi piedi ghiande enormi con le cupole ricciolute, da
cui in passato si ricavava il tannino, una sostanza utiliz-
zata nella lavorazione delle pelli. Molti esemplari di Val-
lonea nel corso del tempo sono via via scomparsi nel Sa-
lento per lasciare spazio all’ulivo e alle altre colture. So-
no troppo pochi, purtroppo, gli alberi sopravvissuti.
Se vi va di andare a trovare la nostra amica quercia,
potete dare un’occhiata alla mappa che vedete nella foto;
non sarà difficile, perché è nei pressi dell’ospedale. Una
Non poter uscire dal Comune di residenza può essere
volta trovata, abbracciatela, godetevi la sua compagnia
un’occasione unica per andare a spasso per la propria cit-
e custoditela, perché è un bene prezioso. Chissà se ha le
tà e per le campagne circostanti. Si possono fare incontri
foglie caduche? E se ce ne fossero anche altre nelle no-
sorprendenti. Così ho scoperto per puro caso a Galatina
stre campagne? Tocca a voi scoprirlo.
una quercia vallonea maestosa, straordinaria, un vero e
L’ARTE CHE VIENE DALLA TERRA
Andrea ha 29 anni e lavora la car-
tapesta in una sorta di grotta del cen-
tro storico di Galatina. Di giorno pre-
ferisce la luce naturale che entra dalla
porta e usa una candela per la zona più
scura della stanza, di sera si è instal-
lato un piccolo pannello fotovoltaico
sulla finestra del piano di sopra. Ha
ha messo a punto. Poi progetta e mo-
della le sue figure. Per fare una statua
si inizia dall’anima di ferro, per il cor-
po si usavano in passato paglia o scar-
ti di lavorazione del legno, ora si usa
carta di giornale; mani, piedi e testa
sono in terracotta poi si dà forma alla
veste con la carta, lui usa quella degli
incarti del pesce.
Lì c’è il suo mistero da svelare: tro-
vare il modo di piegare cellulosa, am-
morbidita da farina, acqua e solfato di
rame, per dare sinuosità, perché la fi-
gura prenda vita. Poi si spennella con
colla e gesso. A quel punto la model-
lazione continua col fuoco, per questo
si sta facendo sistemare il camino:
con arnesi arroventati si smussano i
lembi, si correggono i dettagli.
Infine il colore, gli piacerebbe ri-
farlo come prima, usando pigmenti
naturali, ma per ora usa normali colori
per dare sentimento al viso e tingere

VIVERE “QUESTO” TEMPO…

la statua con le tonalità giuste. La car-
tapesta è considerata arte minore, per-

CON L’EQUILIBRIO DENTRO

Vivere questo tempo di piena pan-
demia, porta inevitabilmente a dover
mettere in discussione alcune nostre
scelte, rinunciare a molte delle nostre
consolidate abitudini. Tutti siamo sot-
toposti a stress e momenti angoscian-
ti. Abbiamo volute sentire il parere di
un’esperta per comprendere meglio
come gestire questi periodi complicati
e come rendere più accettabile e meno
disagevole il tutto alle persone anzia-
ne della nostra famiglia. questa setti-
mana incontriamo la dottoressa Ales-
sandra Papadia, Psicologa ad indiriz-
zo Neuropsicologico laureata presso
la Seconda Universi-tà degli studi di
Napoli-Luigi Vanvitelli. Da diversi
anni, oramai, la dottoressa si occupa
di valuta-zione, stimolazione e riabi-
litazione cognitiva in pazienti con de-
menza, con particolare attenzione
agli aspetti psicologici che investono
non solo il paziente ma anche i care-
giver ( familiari che assi-stono la per-
sona bisognosa) e l’intero nucleo fa-
miliare, al fine di migliorare la qualità
della vita dell’ammalato, rallentare il
declino cognitivo – funzionale e ge-
stire i disturbi del comportamento,
compensando le disabilità causate
dalla malattia. Alla dottoressa chiedo
quanto sia concreta, la possibilità che
gli anziani, individui più fragili anche
perché più esposti alle complicanze
della ma-lattia, cadano nel baratro
della depressione e come si possa aiu-
tarli e farli sentire meno soli.
“La diffusione dell’epidemia da
COVID-19 ci ha colti di sorpresa e sta
purtroppo limitando la no-stra quoti-
dianità e facendo vacillare le nostre
certezze. La necessità di frenare il
contagio ha tra-sformato le interazioni
personali in un fattore di rischio, da
scongiurare attraverso il distanzia-
mento sociale. È così che, soprattutto
per le persone doppiamente fragili per
età e per patologie pregresse, il mon-
do esterno diviene una minaccia dalla
quale proteggersi e isolarsi, per lo più
tra le mura domestiche. Il ritiro socia-
le però rischia purtroppo di minare il
senso di sicurezza e la sa-lute degli
anziani e può far aumentare la proba-
bilità che si manifestino vissuti di so-
litudine, sin-dromi depressive e/o di-
sturbi cognitivi e comportamentali.
Possono, infatti, insorgere aggressivi-
tà, irritabilità, agitazione psicomoto-
ria, disturbi del sonno, timore di am-
malarsi/morire e ansia generalizzata.
A tal proposito, alcune istituzioni tra
cui il Ministero della Salute e l’Ordi-
ne nazio-nale degli Psicologi hanno
messo punto alcune indicazioni e sug-
gerimenti utili per gestire e con-trasta-
re gli esiti dell’isolamento da Corona-
virus. Tra i consigli, si ricorda di svi-
luppare e mantene-re una routine quo-
tidiana basata su attività semplificate
e sequenziali; incorporare nella routi-
ne quotidiana attività occupazionali
che siano significative/piacevoli, co-
me ad esempio: pelare la verdura, la
frutta, fare torte, far visionare e com-
mentare album fotografici, seguire
funzioni reli-giose, telefonare ad ami-
ci o familiari, curare se stessi, la pro-
pria casa, il proprio animale domesti-
co e il proprio giardino, leggere sem-
plici testi o audiolibri, fare esercizi di
enigmistica, giocare a carte, lavorare
a maglia, ascoltare musica, visionare
film e documentari”. Alla nostra ospi-
te “vir-tuale”, domando, a questo pun-
to, come possiamo noi familiari con-
tribuire al benessere del no-stro anzia-
no. “Nel concreto, innanzitutto - ci
avverte la psicologa- sincerarsi che il
nostro caro ab-bia compreso bene
l’importanza delle misure di preven-
zione, dei dispositivi di sicurezza
(ma-scherine, gel igienizzante ecc.) e
del loro corretto utilizzo” ma, la dot-
toressa sostiene che sia di fondamen-
tale importanza difendersi e difenderli
dall’eccesso di informazioni, sce-
gliendo al mas-simo due momenti al
giorno per informarsi sulla situazione
della pande-
mia ed evitan-
do di farlo nel-
le ore serali, in
quanto questo
potrebbe di-
sturbare la
qualità del
sonno. Infine,
un altro im-
portante invito
della psicolo-
ga è quello di “incoraggiare l’anziano
a muoversi anche semplice-mente in
casa, in giardino o in balcone, se non
è possibile fare delle passeggiate al-
l’aperto ed, in ultimo…fornire vici-
nanza, rassicurazione e supporto emo-
tivo”. Cerchiamo di comprendere ora,
grazie alle competenze della dottores-
sa Papadia, come possono difendersi
gli adulti dagli scon-volgimenti psico-
logici, inevitabilmente generati dalla
pandemia in corso. Come preservare
l’armonia familiare? quali i segnali
che presupporrebbero la necessità di
un aiuto psicologico? Come gestire le
nostre ansie, le inevitabili paure? “Co-
me già detto, potrebbe essere utile se-
guire alcuni piccoli accorgimenti: tra
tutti quello di evitare di imbattersi in
notizie false e pericolose per la salute
fisica e mentale, facendo esclusivo ri-
ferimento a fonti istituzionali ufficiali
e certificate. Occorrerà, inoltre, essere
responsabili e seguire tutte le misure
atte a prevenire la diffusione del con-
tagio; ciò ci aiuterà ad affrontare e
prevenire concretamente il problema.
È importante, poi, tenere sempre a
mente che, in un momento del genere,
è del tutto normale provare emozioni
come la paura e sentire il peso dell’in-
certezza. Tuttavia, questi vissuti non
dovrebbero arrivare a sovrastarci, né
ad intaccare irreversibilmente il no-
stro benessere psicofisico. Se avver-
tiamo un ta-le peso, se sentiamo di
non essere in grado di farcela a “ge-
stire tutto questo” autonomamente, è
in quel momento che potrebbe essere
opportuno rivolgersi ad un professio-
nista. È fondamenta-le, però, coltivare
la consapevolezza che nulla è perma-
nente e che tutto passa. Diventa, quin-
di, essenziale non perdere di vista i
nostri piani per il futuro e i nostri de-
sideri: darci degli obiettivi basati su
qualcosa di concreto e facilmente rea-
lizzabile, può aiutarci per guardare al
domani con maggiore fiducia e sere-
nità”. Ad ogni modo e per ogni eve-
nienza, la dottoressa ci informa che
già ad Aprile era stato attivato dal Mi-
nistero della Salute e dalla Protezione
Civile un numero verde di supporto
psicologico per tutti e che, per gli an-
ziani in particolare, Senior Italia Fe-
deranziani con la collaborazione di
Windtre e Sipem Sos, la Società ita-
liana di Psicologia dell’Emergenza,
ha riattiva-to, proprio lo scorso 26 no-
vembre, il numero verde
800.99.14.14.
Maria Grazia Sederino
studiato alla sezione Metalli e Orefi-
ceria dell’Istituto d’arte, ma dopo il
diploma ha deciso di seguire una sorta
di chiamata interna, il suo pungolo da
quando era piccolo. La nonna lo por-
tava in chiesa a onorare i santi nelle
varie ricorrenze, è davanti a San Luigi
che per la prima volta ha sentito
quell’ardore, forse perché fisicamente
gli somiglia: un ragazzino magro col
naso che taglia il viso e un giglio in
mano.
La statua del santo era bellissima,
Andrea era incantato dagli incavi del-
la faccia e dalla veste con le sue pie-
ghe e le sue ombre. quando ha sco-
perto che era fatta di carta non poteva
crederci: come è possibile? Come si
fa a realizzare una cosa tanto bella con
la carta?
quando gli chiedo perché ha scelto
l’istituto d’arte mi dice che semplice-
mente l’arte lo accompagna da sem-
pre, ma è l’arte locale che lo seduce e
gli fa muovere le mani. Ci sono do-
mande da bambino che uno si porta
dietro per anni, ci gira intorno, fa ri-
cerche, poi studia, si documenta e a un
certo punto bisogna iniziare a dare
una risposta. Così decide di frequen-
tare un corso dal maestro cartapestaio
leccese Mario Di Donfrancesco, ma lì
capisce che la trasmissione del sapere,
specie se diventato di nicchia, è reti-
cente, non si lascia afferrare. Come
dice lui: «Il sapere te lo devi guada-
gnare», così comincia a sperimentare
da solo, a cercare di capire come si
può con pochi gesti dar vita a quelle
forme.
Inizia a modellare qui, nel suo an-
tro, che era il deposito per gli attrezzi
agricoli dello zio. qualche tempo fa
ha barattato da un’anziana signora
una statua malconcia di una Madonna
con delle uova e l’ha restaurata.
Il restauro gli serve a rifare i movi-
menti di chi è venuto prima di lui, a
ritentare le tecniche che qualcun altro
ché effimera. Gli domando come mai
nell’arte sacra si utilizzi un materiale
minore.
Lui mi spiega che la cartapesta è
un’arte popolare: sostituì il legno per-
ché era più leggera e adatta alle pro-
cessioni dei santi. «La processione è
l’espressione religiosa del popolo».
quello che lo affascina è il legame
profondo tra la materia e la terra. An-
drea ha una visione complessa eppure
semplice di cosa sia l’arte tradiziona-
le: usare la materia che c’è a disposi-
zione, adattarsi al limite fisico delle ri-
sorse economiche, trasformando il po-
co che si ha in risorsa. La paglia, i tru-
cioli, la carta, la terracotta, le erbe per
colorare, farina, acqua: un condensato
di ciò che chiunque aveva a disposi-
zione, lì dov’era, con la materia di cui
era fatto il paesaggio.
La natura è sacra e l’arte è la mani-
festazione sacra di quel particolare
contesto, di quella particolare terra.
quando modella Andrea lo sa. Si sen-
te ancora acerbo in quello che fa, ma
è in cammino: ripete gesti antichi,
convinto che il centro è qui dove sia-
mo, che l’arte scaturisca dalla linfa del
luogo in cui si poggiano i piedi.
La candela è ancora accesa.
Maira Marzioni