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L’ISOLA - Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n°6 – 15/30 settembre 2007 1

« Chiù dugnu… chiù sugnu! »

Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno IX - n° 6 - 15/ 30 settembre 2007
Ed. Responsabile: Francesco Paolo Catania - Bvd. De Dixmude 40/bte 5 - (B) 1000 Bruxelles - Tel/Fax: 0032 2 2174831 - 0032 475810756

Editoriale

Note di un'estate non più soltanto siciliana


Pagina 2

Siciliano ed italiano:
quale dei due è il dialetto?
Pagine 3 - 4 - 5

A quando il voto
dei Siciliani
Pagina 6 all’estero?
Le parole di
Paolo Borsellino oggi
Pagina 7

Favola che fa comprendere il mistero del denaro (Pagina 12

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EDITORIALE

Note di un'estate non più soltanto siciliana


S
civola sulla pelle unta dall'ambra solare la nostra Questi politici che ci governano grazie ad un sistema elettorale che
vacanza obbligata dal cuore in una stagione torrida, preda di si sono costruiti su misura per blindare amici e parenti, che
violenze, di fuochi e di prevaricazioni istituzionalizzate. controllano i centri decisionali, che restringono le possibilità di un
Disordine afoso, incendi, piromani, violentatori, gommoni di disperati controllo esterno ai partiti, hanno chiuso il cerchio della rabbia del
e politici in arroganza. cittadino, e se forse hanno creato un sistema antidemocraticamente
Dopo la farsa del senatore che si fa accompagnare in ambulanza per istituzionale, certamente hanno scavato un solco incolmabile tra
partecipare ad una trasmissione televisiva e, scoperto, presenta le classe politica eletta e la legittima rappresentanza che invece invoca
dimissioni e poi le ritira perchè sollecitato a gran voce dai suoi la gente.
elettori... ( che ce ne citi uno solo, tanto più che, come tutti gli eletti, A Duisburg entra in scena la «'ndrangheta»: la polizia tedesca è
l'elezione la devono al posto in lista non alle preferenze degli attonita, chiede lumi a quella italiana rincoglionita dagli eventi:
elettori...); ritorna l'equazione italiani/mafiosi, con buona pace di quei milioni di
♦ dopo il candidato leader Veltroni alle Maldive con famiglia, italiani in Germania che lavorano e con sofferenza si sono
perchè non si è nessuno se si frequentano le nostre spiagge; guadagnati il rispetto dei loro nuovi vicini.
♦ dopo la vergogna dell'acquisto con calmiere delle case di enti Ma come non indignarci e nello stesso tempo perchè indignarci se lo
derelitti da parte di tutta la classe politica, dai politici più stesso Consiglio regionale della Calabria conta nel suo interno
blasonati alle ultime “new entry”; ben 33 indagati?
♦ dopo la figuraccia di Lipari del ministro Mastella ospite nello ♦ Come definire il campione deficiente ( ma poi mica tanto!) che
yacht del calzolaio Della Valle che non puo' attraccare evade il fisco?
come semplice mortale nelle aree (poche in verità) riservate al ♦ Come definire le 2000 persone che reclamano le mutande sotto
pubblico, ma deve bloccare un molo del servizio dei pubblici casa di Corona?
traghetti, presidiati per di più dalla guardia di finanza e poi, dopo ♦ Come difendere un governo che litiga su come dividere il
aver già cambiato posto per aver divelto una bitta da traghetto tesoretto e poi conta di tassare i risparmi con il 20 % di tassa sui
evidentemente troppo debole per il megayacht del calzolaio, nel BOT?
bel mezzo della notte rischia di navigare verso casa grazie ad un ♦ Come definire un governatore (cosi’ ama farsi chiamare)
improvvido cittadino che non ne puo' più delle prevaricazioni del importante come quello della Sicilia che passa l'estate
potere e taglia gli ormeggi; pr om ettend o aer opor ti , str ade e im piant i di
♦ dopo gli incontri di Telese che almeno servono a dimostrare chi desalinazione ovunque vada a schiticchiare?
sta veramente con chi, (vale a dire tutti per uno e uno per tutti), ♦ Come non indignarci se la Val di Noto, e la sua
♦ dopo i nostri Canadair mandati in Albania a spegnere gli incendi Cattedrale, diventeranno campi di prospezione petrolifera, grazie
cosi' inusuali invece nei caldi paesi italiani; ad una concessione già ottenuta e miracolosamente bloccata da
♦ dopo la vergogna di una panda 4X4 e di un furgone con quasi due anni ?
serbatoio di 400 litri, (Naso ore 17 del 22 agosto), uniche risorse La stessa Notte di San Lorenzo è evaporata nel fumo degli incendi,
della Protezione civile di Messina e della sua provincia, la più ed è stato impossibile seguire le stelle cadenti come disegnare
estesa del paese, per spegnere un incendio avviato non da desideri irrealizzabili.
autocombustione ma, come avviene purtroppo di regola, dalla Il fuoco che ha bruciato migliaia di ettari insieme alle magie
mano di imbecilli, forestali delusi, pastori illusi e costruttori in dell'estate. Sembra una metafora oggi la Sicilia: quella dei falo' e dei
cerca di spazi, cosa volete pensare delle autorità che dovrebbero replicanti...
intervenire o pianificare gli interventi ? Eugenio Preta

STORIA BREVE

U n vecchio arabo residente a Chicago da più o meno quarant'anni, vuole piantare delle patate nel suo giardino, ma arare
la terra è diventato un lavoro troppo pesante per la sua veneranda età. Il suo unico figlio, Ahmed, sta studiando in
Francia. Il vecchio manda una e-mail a suo figlio, spiegandogli il problema: - Caro Ahmed, sono molto triste perché non
posso piantare patate nel mio giardino quest'anno, sono troppo vecchio per arare la terra. Se tu fossi qui tutti i miei problemi
sarebbero risolti. So che tu dissoderesti la terra e scaveresti per me. Ti voglio bene. Tuo padre.
Il giorno dopo il vecchio riceve una e-mail di risposta da suo figlio: - Caro papà, per tutto l'oro del mondo non toccare la terra
del giardino! Lì è dove ho nascosto ciò che tu sai... Ti voglio bene anch'io. Ahmed.
Alle 4 del mattino seguente, a casa del vecchio arabo arrivano la polizia, gli agenti dell'FBI, della CIA, gli SWAT, i RANGERS,
i MARINES, Silvester Stallone, Arnold Shwarzenegger ed i massimi esponenti del Pentagono, che rivoltano il giardino come
un guanto, cercando antrace, materiale per costruire bombe o qualsiasi altra cosa pericolosa. Non avendo trovato nulla, se
ne vanno con le pive nel sacco... Lo stesso giorno l'uomo riceve una e-mail da suo figlio: - Caro papà, sicuramente la terra
adesso è pronta per piantare le patate. Questo è il meglio che ho potuto fare, date le circostanze. Ti voglio bene. Ahmed. 

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Siciliano ed italiano: quale dei due è il dialetto?


“Al giorno d'oggi, in tempi – che si spera possano durare a quello siciliano.
lungo – di ricostruzioni del passato culturale prive di qualsiasi
pregiudizio o impulso di tipo romantico-nazionalista, il A questo punto il problema dell'origine della letteratura e della lingua
problema non si pone più” italiana si intreccia con quello della liceità o meno di classificare il
siciliano come lingua o come dialetto.
(Storia della Letteratura Italiana diretta da Enrico Malato, Salerno Editrice srl)
Una delle critiche più plausibili verso la rivalutazione del siciliano a

I
l problema delle origini della lingua e della letteratura italiana, lingua riguarda proprio la mancanza di una letteratura siciliana in
nonché quello della classificazione del siciliano come lingua o siciliano, di una organica sistemazione dell'idioma: la scoperta (forse
come dialetto, sono avvolti in una specie di nube per districarsi non enfatizzata abbastanza) del sonetto sopra riportato dimostra il
dalla quale si ricorre di solito a teorie che sembrano prese pari pari contrario, e cioè che esiste una letteratura “alta” in siciliano non
dalla cosmologia speculativa più ardita. modellata su esempi di importazione, ma che anzi ha mostrato la
strada ai toscani per quella che sarà poi la “koinè” e la forma poetica
Secondo i luminari nostrani pare infatti che la lingua italiana (e la di cui parla Dante (il sonetto fu invenzione di Jacopo da Lentini): la
letteratura ad essa connessa) si sia formata a seguito scuola poetica siciliana segna il passaggio del siciliano da dialetto
dell'addensamento della nebulosa gassosa dei volgari regionali per popolare a lingua vera e propria.
merito della maestria toscana e grazie alla “piccola” spinta della
scuola “siciliana”, con siciliana rigorosamente tra virgolette. Tutto ciò pone i rapporti tra italiano e siciliano sotto una luce
totalmente diversa: non più nascita dell'italiano in Sicilia, ma nascita
Il ruolo di guida dato dai “siciliani”, innegabile e noto da sempre, è dell'italiano DAL siciliano, della letteratura italiana DALLA letteratura
rimasto però indigesto a molti centri di potere culturale tosco-padano siciliana. A questo punto mi chiedo: come fa il siciliano (idioma
che non sono riusciti a trafugarlo come hanno fatto con l'oro rimasto pressoché immutato negli ultimi 800 anni) ad essere dialetto
millenario delle nostre banche, ma che continuano a tenerlo in di una lingua che da esso deriva le sue forme espressive più
ostaggio. I tentativi di sabotaggio anche in questo caso sono stati pregnanti, la sua letteratura?
parecchi, ma in fondo piuttosto maldestri, tanto che potrebbero aver
ottenuto l'effetto opposto. Ma si sa, in Italia è possibile avere la botte piena e la moglie
ubriaca, e così per la cultura ufficiale il siciliano rimane un dialetto e
Dante Alighieri, nel De Vulgari Eloquentia, fu il primo a sostenere italiano e letteratura italiana sono nati in Toscana. Per ripetere una
quella democratica ed improbabile teoria della koinè, secondo cui citazione di Sciascia che mi piace tanto, la Scuola Poetica Siciliana
nell'italiano nessun volgare regionale prevarrebbe sugli altri. Egli non sarebbe altro che “un sogno fatto in Sicilia”.
comunque ammette che «in effetti questo volgare (il siciliano)
sembra avocare a se una fama superiore agli altri, perchè tutto ciò
che gli italiani fanno in poesia si può dire siciliano». A questo punto Un xciuri nel deserto di Sicilia
l'edizione dell'opera in mio possesso (Garzanti, 1991 con traduzione

U
di Vittorio Coletti) inserisce una nota che recita così: n problema che spesso si pone di fronte a chi “osserva” la
Magna Curia federiciana nel suo complesso è dato da
Alluderà alla fama del siciliano come lingua poetica; ma sarà quell'apparente essere cresciuta sotto vuoto, in un
anche legato al fatto che Dante (come mostrano gli esempi che ambiente cioè che i libri di storia patria ci dipingono totalmente
collega) leggeva i poeti siciliani in veste già toscanizzata. asettico. Una sorta di nascita miracolosa (per virtù dello spirito
italico) in un deserto assoluto. D'altronde è così che il regno
L'arrogante nota suggerisce che Dante teneva il siciliano in grande
normanno viene fatto apparire all'improvviso sui libri di storia
stima solo perchè non leggeva la versione originale delle poesie in
scolastici tra il XII ed il XIII secolo: un fiore nel deserto le cui spore
questione, che se lo avesse fatto di certo non avrebbe potuto che
deridere la rozzezza meridionale. Proprio su tale idea si basa uno sono poi volate lontano senza più germinare sull'isola, un deus ex
dei tentativi più sudici di screditare la “Magna Curia”. machina necessario al corretto prosieguo della commedia.
Purtroppo però ci sono prove inconfutabili che l'isola, tra la fine
D'altronde, che le versioni giunte sino a noi di quelle poesie siano
dell'impero romano e l'arrivo dei normanni non cessò di esistere ma,
scritte in una lingua diversa dall'originale è certo. Quella che
invece di subire i disordini e gli stupri che sommergevano il resto
sembrerebbe la prova inconfutabile, è la versione originale di
un'opera di Stefano Protonotaro, Pir meu cori alligrari, rintracciata dell'Europa nel medioevo, continuò a fiorire come sempre
nella cinquecentesca “Arte del rimare” di Giovanni Maria Barbieri: (ovviamente escludendo le parentesi romane...) prima nell'orbita
bizantina e poi nella forma di un califfato.
La virtuti ch'ill'avi Malgrado questo, i boriosi cattedratici tricolori, facendo finta di non
d'alcirim' e guariri,
sapere che a sud di Roma nel XIII secolo esisteva uno stato
a lingua dir nu l'ausu
pir gran timanza c'aiu nu lli sdigni; nazionale moderno, uno dei meglio organizzati d'Europa, capace di
pirò precu suavi scambi continui con tutti gli altri regni dell'epoca a nord delle Alpi,
piatà chi mov'a giri continuano a sostenere che il linguaggio giullaresco francese, da cui
e faza in lei ripausu poi la scuola poetica siciliana avrebbe attinto, poteva giungere a sud
solo attraverso la “Lombardia”.
Guariri, sdigni, ripausu: non ci sono dubbi, questo è siciliano. Inoltre
in tutte le poesie “toscanizzate” vi sono degli errori di rimatura che Facendo a gara, novelli Virgilio, per cercare di dare una nobile
vengono risolti non appena al vocalismo toscano si sostituisca (Segue a pagina 4)

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(Segue da pagina 3) Di più, nella Toscana del XIII secolo la lingua comune era diventata il
origine padana all'idioma nel quale compongono i loro sproloqui, si latino da circa 1500 anni, mentre nella Sicilia “liberata” dai normanni
scomodano fantomatici canzonieri occitanici che una dinastia veneta esso era una lingua minoritaria, surclassata da arabo e greco per
avrebbe donato a Federico II e da cui ne conseguirebbe che la diffusione. E nemmeno si può credere che quella islamica sia stata
Scuola Siciliana nasce, almeno idealmente, nel Veneto (A. solo una parentesi, poiché vi sono forti indizi a suggerire che anche
Roncaglia, 1983 in Per il 750° anniversario della Scuola Poetica la Sicilia imperiale parlasse greco (e secondo Apuleio anche fenicio,
Siciliana): un po' come se il presidente della Repubblica Italiana particolare questo di notevole interesse come vedremo tra poco) ed
volesse donare un'edizione tascabile della bibbia alle biblioteche usasse il latino solo nell'ufficialità e per comunicare con i “padroni”
vaticane sostenendo poi l'origine partenopea del cristianesimo. romani, incentivi questi venuti meno alla caduta dell'impero ed al
Almeno idealmente. passaggio nell'orbita bizantina.
Il fatto che quasi tutto quello che viene di solito propagandato come A dare sostegno alla tesi dell'immutato utilizzo del greco durante il
quintessenza dell'italianità, dalla pasta, al caffè, sino alle sequenze di buio periodo seguito alle guerre puniche vi è una importante traccia:
Fibonacci (tanto per passare all'ambito scientifico) sia nato nel in un ampia fascia della provincia di Reggio Calabria, la cosiddetta
califfato (indipendente) della Sicilia islamica (e non araba, che i area grecanica, si parla ancora il greco dei coloni che fondarono la
siciliani sempre siciliani erano) non consiglia loro prudenza! Come civiltà della Magna Grecia. Oggi ovviamente si tratta di una
d'altronde la malcelata presenza di una importantissima scuola eccezione, ma non sarebbe scandaloso pensare che nella Calabria
poetica di etnia araba in Sicilia non suggerisce a nessuno che un come nella Sicilia (e forse anche nella Puglia meridionale: le tre aree
deserto vero e proprio quest'isola non doveva essere, nemmeno dal dove oggi si parla siciliano) del XIII secolo ciò fosse normale.
punto di vista letterario (si veda a tal proposito la Biblioteca Arabo-
E potremmo spingerci ancora più indietro nel tempo, facendo notare,
Sicula di M. Amari).
ad esempio, la strana assonanza tra il nome dato dai greci al vulcano
Un codice francese databile al secolo XI conserva i versi di un (Aitna, vocabolo dalle origini forse fenicie) e il nome siciliano della
poemetto, in hoc anni circulo, che si apre con queste righe: protettrice di Catania i cui atti miracolosi più importanti sono legati
proprio alle ire di fuoco del monte, e cioè Sant'Aita: è Aita storpiatura
Mei amic e mei fiel
del greco Agathos, o piuttosto è Agathos la versione greco-bizantina
laisat estar lo gazel!
del culto del dio fenicio Aton?
Aprendet u so noel
de virgine Maria Andare oltre nei nostri ragionamenti in questa sede sarebbe
pretestuoso, che non abbiamo i mezzi per scavare in profondità nella
Lasciate perdere il gazel: gazel è un termine arabo che indica un
materia. D'altronde chiunque esplorasse la possibilità che il siciliano
componimento erotico tipico della lirica classica araba. Questo viene
del 1200 non sia stato un volgare, implicitamente ammetterebbe il
a dire due cose (cito dalle storie patrie di letteratura): che la lirica
suo status di lingua. E' interessante però chiedersi il perchè tali idee
araba spagnola era conosciuta in Francia e che, vista la somiglianza
siano bocciate a priori dai cattedratici, i quali non si degnano
metrica tra il poemetto francese e le liriche arabe, forse queste ultime
neanche di discuterle dal punto di vista scientifico limitandosi a
hanno anche influenzato la nascita della poesia “trobadorica” (da cui
mostrare la stessa sdegnata noncuranza con cui di solito
proverrebbe il fantomatico canzoniere veneto).
accantonano maghe e “mavari”.
Guarda caso, in Sicilia il sostrato lirico arabo era presente in loco:
La diatriba tra siciliano lingua e siciliano dialetto è in realtà
non doveva arrivare da oltre i Pirenei come per la Francia. Quello
inesistente, poiché per la comunità scientifica internazionale il
che più colpisce in tutta questa storia è che la prosopopea di regime
siciliano è una lingua a tutti gli effetti (essendo riconosciuta come tale
non ammette neanche lontanamente la possibilità di una origine
anche nella classificazione ISO con il codice scn), che gode
totalmente autoctona (siciliana cioè) del sonetto: per assicurarsi
addirittura di buona salute . Ma allora il problema sorge solo per
nobili ascendenti meglio dare il merito ai francesi che ai terroni.
italica ignoranza? E no.
Anche se poi, da Garibaldi in poi, sostengono di considerarci
Aggrapparsi all'ignoranza sarebbe voler essere magnanimi con i
compatrioti.
colpevoli, e noi non lo saremo.

Dialetto siciliano o linguaggio Esiste una eccezionale raccolta di articoli che può far luce
sull'argomento: essa è stata pubblicata con il titolo “La fiera del
politico italiano? Nigrò” da Sellerio e mette insieme gli scritti sul siciliano di Salvatore
C. Trovato, professore di linguistica all'Università di Catania (si noti
come sia l'autore che la casa editrice siano siciliani...).

N
el XIII secolo le liriche della Scuola Poetica di Federico II ci
L'autore ci porta per mano attraverso la Sicilia linguistica schiudendo
offrono un siciliano già abbastanza sviluppato da poter
davanti ai nostri occhi i segreti di modi di dire e di vocaboli che
fornire la base per la nascita della forma letteraria più
inglobano millenni di stratificazioni. Scopriamo ad esempio (ed è un
raffinata di tutto il Mediterraneo sin dalla caduta dell'impero romano
particolare importante) che un elevato numero di parole a radice
(parlare di Europa per quel periodo non avrebbe senso): il sonetto.
latina esistenti nel siciliano non provengono direttamente dal latino
Ciò pone un problema di non secondario rilievo riguardo all'origine
ma dalle lingue romanze (francese, spagnolo, italiano). In questi
stessa del siciliano, dai toscani considerato un volgare. Bisogna
cammei egli si dimostra oltremodo competente trasudando dal suo
innanzitutto osservare (per rendersi conto di quanto angusto fosse
indagare un amore per la materia certamente fuori del comune. Dove
l'orizzonte culturale dei tanto decantati comuni italiani) come Dante
però troviamo qualcosa di stonato non è tanto nel suo posizionarsi
non riusciva nemmeno a capire che i sonetti siciliani da lui letti non
tra i sostenitori della teoria del dialetto, ma nella veemenza con la
erano quelli composti da Jacopo e dagli altri aedi facenti parte della
quale sembra proporci la sua tesi.
Magna Curia, e che quindi la sua idea di “siciliano” fosse fortemente
alterata. (Segue a pagina 5)

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Quando questi articoli apparivano saltuariamente
su riviste dalla periodicità dilatata la cosa forse non
saltava all'occhio, ma ora che vengono riproposti
tutti assieme l'insistenza del professore riguardo
alla cosa diventa ossessiva, quasi tentasse di
inculcarci una qualche ideologia. Si va dal
A Nostra Lingua
fantasioso uso della definizione di “dialetto
regionale” (inapplicabile per un idioma dalla
Danti e a lingua siciliana
diffusione tanto vasta quanto quella del siciliano, di Joe Frederick Privitera
parlato anche in Calabria ed in Puglia) sino allo Traduzioni di Gaetano Cipolla
scomposto sbeffeggiamento del famoso studioso

L
’annu scorsu a casa editrici Legas pubblicau u me studiu Sicilian: the Oldest
Giovanni Ragusa (“un insegnante di Modica...”) Romance Language unni cugghìu provi ca u sicilianu apparsi cincu seculi prima
colpevole di aver proposto la tesi di una origine di l’autri lingui rumanzi cioè u francisi, portughisi, spagnolu e talianu. Ma non
diversa dalla neo-latina per la lingua siciliana. sulu fu u sicilianu a prima lingua romanza, iddu fu puru a prima lingua digna di essiri
usata in puisia. Chistu lu dici u Patri dâ lingua taliana Danti Alighieri. E’ intirissanti
E' tanto preso il nostro da questa rabbia inquisitiva nutari chiddu ca Danti dissi supra u sicilianu ntô so trattatu De vulgari eloquentia (ca
da non accorgersi, nel corso degli anni attraverso i 1302-1305). Citu stu branu picchí indica chiaramenti ca a puisia taliana fu prima scritta
quali scrive i suoi articoli, di aver fatto due errori dî Siciliani:
clamorosi, i quali in fondo spiegano tutto quello che “Tra ddi vulgari passati ô sitacciu (pi modu di diri) facennu paraguni tra chiddi ca
c'è da spiegare sulla storia ufficiale della cultura ristarunu ntô sitacciu vulemu scegliri brevimenti u chiù onurevuli tra d’iddi. E
italiana. Il primo è una strana omissione comune a primeramenti esaminamu lu geniu supra u sicilianu datu ca pari ca u vulgari
tutti coloro i quali discettano in termini simili ai suoi sicilianu divintau cchiù famusu di l’autri tantu ca tutti i puisii ca sunnu scritti di
di siciliano: costoro partono dal presupposto che il l’italiani s’hannu a cunsiddirari scritti in sicilianu, comu nta ddi canzuni ca
cumincianu cu “Anchor che l’aigua per lo focu lassi” e “Amor che lungiamenti
siciliano non sia una lingua senza sentire il bisogno m’hai menatu.” (di Guido delle Colonne, unu dî pueti chiù canusciuti dû gruppu
di dirci come mai siano giunti a tale conclusione. canusciutu come “a Scola Siciliana”).
Nella Fiera del Nigrò codesta conclusione viene Ma sta fama dâ terra di Sicilia si l’esaminamu currettamenti ristau sulu pi la
urlata, gli oppositori repressi, la semplice pretesa vrigogna dî principi taliani picchí iddi non vivunu in manera eroica ma in manera
derisa senza alcuna giustificazione. In base a quali barbarica assicutannu la superbia. Ma ddi illustri eroi Federicu Cesari e u so ben
dati incontrovertibili il siciliano dovrebbe essere nasciutu figghiu Manfredi, dimustrannu a nobiltati e a drittizza dâ so forma,
mentri ca a furtuna li accumpagnava, vissiru siguennu i cosi umani e sdignannu i
classificato come dialetto? Quale sarebbe la cosi bestiali. E u pirchí di chissu era ca si sfurzarunu di aderiri a la maistati di
definizione di lingua e quale quella di dialetto? principi accussì granni e fu accussì ca a ddu tempu tuttu chiddu ca li eccellenti
Diteci cosa sfugge a noi comuni mortali, così Taliani cumpunevanu nisceva nta la curti di stu granni re. E datu ca u seggiu riali
so era ntâ Sicilia, addivenni ca tuttu chiddu ca i nostri pridicissuri scrissiru in
potremo metterci il cuore in pace con questa vulgari si chiama sicilianu. E chistu è chiddu ca pinsamu puru niautri e i posteri ca
stupidata della “nazione siciliana”. Niente: omertà venunu doppu di niuatri non ponnu cangiarlu….Ora dicemu ca si vulemu pigghiari
assoluta! u vulgari sicilianu cioè si duvemu giudicari di chiddu ca nesci dâ bucca di midiocri
paisani, allura avemu a conchiudiri ca iddu non è dignu di essiri misu avanti a
Il secondo è poi la spiegazione del primo: al l’autri, picchí havi assai ca non si pronunzianu versi comu a chistu “tragemi d’este
capitolo XXXVII la koinè siciliana viene focora se t’este a boluntate”. Ma si non vulemu pigghiari chistu ma chiddu chi
sbrigativamente definita un miraggio. La nesci dâ bucca di Siciliani principali, comu chiddu nta li canzuni minziunati prima,
motivazione dietro questo accanimento non ha si pò vidiri comu non è in nenti differenti di chiddu ca niautri cunsiddiramu
nulla di scientifico, ed infatti lo studioso laudibilissimu, comu emu ora a dimustrari cassutta.”
candidamente (ed incredibilmente) ammette che (Dante, De Vulgari Eloquentia, edited and translated by Steve Botterill,
«Nè va sottaciuto il fatto che il concetto di koinè si Cambridge University Press,1996, p.29)
trascina dietro il pregiudizio che il dialetto regionale Ntô paragrafu ca segui, Danti sâ pigghia cû vulgari tuscanu dicennu ca iddi sunu
sia una lingua e non un dialetto. Conseguenza nsinsati e arruganti attribuennu ô toscanu u titulu di vulgari illustri.Iddu cunnanna tutti
innocua, se dietro al concetto di lingua non stia i vulgari parrati ntê città dâ Toscana cunsiddirannu pero’ ca ci sunnu certi pueti ca
usanu un linguaggiu cchiù dignu comu a Lapo Gianni e Cinu di Pistoia. Infini
spesso (o non sia stato) quello di nazione».
conchiudi ca a lingua ca iddu cerca comu u vulgari illustri dignu di essiri usatu pi scriviri
Commentare sarebbe superfluo. Tranne che per puisia non esisti ntâ Toscana.
sottolineare sino a che livello possa essere E’ importanti sapiri sti cosi cunsiddirannu chiddu ca si dici dû nostru sicilianu. E’
importanti ca Danti, e puru Petrarca dopu di iddu, appiru palori di lodi pû sicilianu. A
lottizzata la cultura siciliana “ufficiale”. raggiuni pi cui u sicilianu cissau di essiri usatu comu lingua nta tutta l’Ialia fu na
E pensare che credevamo di essere capitati dal raggiuni politica. L’impurtanza dû sicilianu dicadìu dopu a morti di Federicu II ntô
1250 e dî so figghi Manfredi e Curradu l’urtimu ntô 1266. Siguennu sta linea di
lato giusto del muro di Berlino. Ma sarà poi mai
raggiunamentu si putissi pinsari ca si a putenza dû partitu ghibellinu, cioè chiddi a favuri
esistito questo “lato giusto”? di l’impiraturi, non avissiru persu a guerra contru i forzi alliati dû papa e di Carru
Il consiglio dell’Abate Vella d’Angiò, cu sapi comu eva a finiri dû puntu di vista linguisticu. Unu putissi pinsari,
http://ilconsiglio.blogspot.com siguennu stu raggiunamentu, ca si Federicu II e u so partitu non avissiru statu distrutti
oggi in Italia forsi a genti parrassi talianu cu l’accentu sicilianu.
Nta nautra parti dû libru De vulgari eloquentia, Danti minziona di passaggiu u sunettu ca
divintau a forma puetica principali (a parti a Divina Cummedia unni usa a terza rima) di
iddu e di l’autri pueti toscani inclusu Petrarca. Danti certamenti sapeva ca u sunettu fu
usatu pâ prima vota dâ Scola Siciliana a Palermu e ca fu ‘nvintatu a curti di Federicu. Cu
sapi picchí non ci desi creditu ê Siciliani pi st’autru primatu. Forsi pi orgogliu riggiunali?
Io mû dumannu! 

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A quando il voto dei Siciliani all’estero?


Da tempo, da quando
nel lontano 1998,
lanciammo insieme
all’Unione Siciliana Svizzera
considerazione in cui sono tenuti i siciliani all’estero
dalla classe politica che ancora non permette alla
nostra comunita’ di scegliere nel suo ambito i propri
rappresentanti?" Quei voti sarebbero certamente
una campagna per il voto dei andati al candidato della circoscrizione estera se
Siciliani all’estero, nessuno, soltanto questa fosse esistita.
ma proprio nessuno, dei
nostri cosidetti politicanti ha L’Altra Sicilia-Antudo torna a chiedere alla classe
voluto prendere in politica di ripensare al concetto di rappresentanza
considerazione questa nostra che deve avere oggi, come punto di riferimento,
proposta a favore della numerosa comunità siciliana l’intero corpo sociale nazionale, quello residente in
che vive e lavora all’estero. patria e quello che fuori dei suoi confini opera e vive.

Ricordiamo a tutti l’importanza della richiesta che Per questa ragione, i Siciliani che vivono all’estero,
questa nostra comunità rivolge alla patria lontana, devono poter essere coinvolti nella massima
ma ricordiamo pure che questa patria lontana si cura partecipazione politica che si esprime con l’esercizio
così poco dei suoi figli, ... del voto di candidati residenti all’estero e votati in
una circoscrizione estero.
La tematica del voto dei siciliani all’estero che ieri
L’Altra Sicilia, associazione al servizio della Sicilia e Se la classe politica siciliana avrà capito ciò, la
dei Siciliani, ed oggi L'Altra Sicilia-Antudo, il comunità residente all’estero potrà riacquistare
movimento politico dei Siciliani "al di qua e al di là quella dignità e quell’ orgoglio di appartenenza finora
del Faro", porta avanti non è stata minimamente ostacolati sia dalle ovvie difficoltà di poter ritornare
affrontata da alcun partito forse perché non esiste un in patria in occasione degli appuntamenti elettorali,
vero partito siciliano in quanto i partiti presenti in sia soprattutto dal disinteresse causato dal fatto di
Sicilia rappresentano le rispettive segreterie romane dover votare qualcuno che non si conosce e che non
dove si decide tutto. Purtroppo, ancora una volta, conosce i bisogni e le esigenze di chi deve
scende l’oblio su quel diritto negato, nonostante le rappresentare.
comunità all’estero abbiano dimostrato di essere
determinanti nell’assegnazione dei seggi. L’Altra Sicilia-Antudo invita pertanto l’Assemblea
regionale siciliana a mettere in opera urgentemente
Citiamo, ad esempio, il caso tutti gli strumenti legislativi per istituire le
di un eletto CCD, oggi leader circoscrizioni estere e concedere all’altra sicilia
di un movimento cosidetto l’esercizio di quel diritto di voto, cosi’ lungamente
autonomista, che si negato che moralmente le spetta. Se poi i
guadagnò il seggio di responsabili del governo regionale non arrivassero a
Strasburgo, alle ultime questo grado di maturità, allora non avrebbero più
elezioni europee, con i voti alcun titolo per affermare di essere i maggiori
determinanti della comunità responsabili di una Regione a Statuto Speciale,
siciliana all’estero, e proprio perchè altre Regioni hanno dimostrato di aver
continuiamo a chiederci: saputo utilizzare al meglio il loro semplice statuto
"forse proprio in questo si ordinario.
puo’ identificare la scarsa Raffaele Lombardo L’ALTRA SICILIA - Antudo

I nostri sacri simboli:


la TRINACRIA e l'AQUILA DI SICILIA;
i nostri sacri colori:
il GIALLO e il ROSSO del VESPRO
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Le parole di Paolo Borsellino oggi


"L'
equivoco su cui spesso si gioca è questo: quel
politico era vicino ad un mafioso, quel politico
è stato accusato di avere interessi convergenti con le
organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha
condannato quindi quel politico è un uomo onesto. E
no, questo discorso non va perché la magistratura può
fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale,
può dire, beh, ci sono sospetti, ci sono sospetti anche
gravi ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria
che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però
siccome dalle indagini sono emersi altri fatti del
genere altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari
delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia dovevano
trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che
non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile
nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti
perchè ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non
è mai stato condannato quindi è un uomo onesto. Il sospetto dovrebbe
indurre soprattutto i partiti politici quantomeno a fare grossa pulizia, non
soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno
di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti
inquietanti anche se non costituenti reati."

26/01/1989 - Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa


Lezione di Paolo Borsellino tre anni prima di saltare per aria

“Quando i “ politici” dicono che nel Sud lo Stato è assente, sanno benissimo di mentire, in quanto esso è
presente appunto nei panni delle stesse cosche mafiose. Tale coincidenza è spiegata dal fatto che lo Stato
non fa nulla di decisivo per combattere la criminalità organizzata. Lo Stato - eccettuati naturalmente alcuni
suoi singoli esponenti o organismi - non solo è complice di questa criminalità, ma ha addirittura delegato ad
essa molte sue funzioni. In un territorio ove la criminalità domina incontrastata, le funzioni dello Stato o non
esistono (ovvero sono ridotte al minimo) oppure sono quelle stesse della mafia (...)”

«LA MA FIA NON È LA VERGOGNA DELLA SICILIA,


MAFIA
MA DEL GOVERNO CHE LA MANTIENE...»
Giuseppe de Felice
(23 novembre 1899)

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L’ISOLA
L’ISOLAPOESIA No al declassamento della
Sicilia e dei suoi aeroporti
TURI LIMA
V ero nome Venero Maccarrone, nato a
Catenanuova il 18/08/1925, e morto a Catania il
10/12/1996. Poeta civile sicilianista, catanese
E' davvero l'ennesima (e a dir il vero per nulla necessaria)
comprova della pervicace volontà del Governo Prodi di
d'adozione. Ha lottato tutta la vita, con dibattiti, isolare, de facto, la Sicilia e i Siciliani.
conferenze ed infine con la poesia, per dare alla Sicilia Ci riferiamo al Disegno di Legge delega predisposto dal
una maggiore autonomia politica e ai Siciliani un
Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi che intenderebbe
concetto più alto della loro storia. Nel 1970 insieme allo
storiografo avv. Natale Turco ed altri, fonda il " Centro
riclassificare nell'ambito del nuovo Piano di Trasporto Aereo,
Studi Storico Sociali Siciliani ", ricoprendo la carica di gli Aeroporti Siciliani privandoli,in concreto, dei voli low cost.
Segretario Generale sino alla sua morte avvenuta nel Si tratterebbe di un salto indietro nel tempo e che avrebbe
dicembre del 1996. Nel 1978 ha fondato con altri l'unico, evidente scopo di ricacciare i Siciliani e la loro
l'emittente radiofonica " R. T. Trinacria " poi denominata
economia ai margini di qualsivoglia processo di rinascita o
Antenna Trinacria, che ha come preciso programma,
quello di far conoscere la Sicilia ai siciliani, nel campo
rilancio.
della cultura e della poesia in perticolare. Nel biennio Una simile ipotesi si spiega solo con il tentativo surrettizio di
1982-1983 ha ottenuto quindici primi premi in concorsi ridare in una sorta di "monopolio" le rotta da e per la Sicilia
letterari di grande importanza. Turi lima ha pubblicato alla macilenta ex compagnia di bandiera, Alitalia.
due raccolte di poesie siciliane: "Ju peddi scura" e
"Fora". Per Focus Trinakria, sodalizio culturale e THINK TANK
dell'indipendentismo siciliano progressista, pacifista e
Suli democratico, si tratta di un gravissimo attacco alla Sicilia e ai
Siciliani.
Suli, ca supra st'isula sfruttata
di centu razzi, E' il momento di contrapporre a questa ipotesi la mobilitazione
tu passi vasciu cu li raggi ardenti degli uomini e delle donne di Sicilia,che già stanno assistendo,
e nfochi petri e ciumi preoccupati ed offesi, in questi mesi, al progressivo
e duni vita a mennuli e frumentu; disimpegno, di fatto, delle Ferrovie dalla Sicilia.

c'abbruci li ramigni e li ristucci E ' c h i a r o i l t e n t a t iv o i n a t t o : I S O L A R E


e la nivi ti porti nfinu a mari; ECONOMICAMENTE E CULTURALMENTE LA SICILIA.
suli, ca fai sbucciari Si tratta di una evidente follia politica e di una pacchiana
li zagari d'aranci e di lumei, sottovalutazione del ruolo della Sicilia nel Mediterraneo.
e di spiranza tingi Focus Trinakria protesta e continuerà ad opporsi
lu celu cilistrinu; democraticamente perché quest'ennesima offesa ai diritti e
suli, c'alluminasti lu caminu all'intelligenza dei Siciliani non riesca!
di lu granni Duceziu e di li Vespri;
suli, c'ha' vistu nasciri pueti, Palermo, 27 agosto 2007
scienti e analfabeti,
FOCUS TRINAKRIA
c'ha vistu curaggiusi e tradituri pri la kultura siciliana 'nto munnu
c'hannu fattu la storia
di sta terra azziccata nta lu mari;
suli ca po' parrari « L’ISOLA »
ppi diri li turmenti e li duluri
e la putenti carrica d'amuri la voglia di scoprire
ca ci avi la me genti L’ALTRA SICILIA
ca sapi stari povera e cuntenti;
tu ca nascisti cu la terra mia,
fermati 'n-celu ppi tri jorna sani
e nfocacci lu sangu ntra li vini
a lu populu miu, ch'è nta li spini.
dacci curaggiu e forza,
e jinculu di luci nta la menti,
pi truvari la strata, tuttu unitu,
pi conquistari paci e libirtà.
  

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Acireale (CT) - Piazza Duomo

Vieni in Sicilia...

Lampedusa – Isola dei Conigli

...te ne
Trapani, veduta panoramica con le Isole Egadi, foto Arturo Safina - fonte APT Trapani innamorerai !
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“ Le autorità siciliane spendono


miliardi per fare conoscere
i nostri prodotti all’estero
dimenticando che le comunità
siciliane all’estero conoscono i
prodotti tipici siciliani, li cercano, li
trovano, li mangiano, li amano.

Questi prodotti rappresentano uno


dei ricordi più potenti, insieme al
paesaggio di Sicilia, che le nostre
comunità si sono lasciate dietro le
spalle con nostalgia.

COMPRA SICILIANO !

ACCATTA SICILIANU !

Lettere in libertà... Aforismi


MALARAZZA di Ezra Pound
Dedico il testo della canzone "Malarazza" a tutti
Se un uomo non è disponibile a correre qualche
quei siciliani che si lamentano, ma all'atto di
prendere iniziativa, dicono "tengo famiglia" o "loro rischio per le proprie idee, o le sue idee non
hanno il cortello dalla parte del manico", quelli valgono nulla o è lui che non vale nulla
che delegano sempre gli altri, ecc.   
Un servu tempu fa d'intra na piazza
Prigava a Cristu in cruci e ci dicia Gli indifferenti non hanno mai fatto la storia, non
Cristu lu mi padroni mi strapazza hanno mai neanche capito la storia.
Mi tratta comu un cani pi la via
Si pigghia tuttu cu la sua manazza   
Mancu la vita mia dici che è mia
Distruggila Gesù sta malarazza Lo schiavo è quello che aspetta qualcuno a
Distruggila Gesù fallu pi mmia
liberarlo
Tu ti lamenti ma che ti lamenti,
pigghia nu bastoni e tira fora li renti
E Cristu m'arrispunni dalla cruci
Forsi si so spizzati li to vrazza
L’ISOLA
Cu voli la giustizia si la fazza Quindicinale di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana
Nisciuni ormai chiù la farà pi ttia
Editore: L’ALTRA SICILIA
Si tu si un uomo e nun si testa pazza Bvd.de Dixmude 40/bte 5 - (B) 1000 Bruxelles
Ascolta beni sta sentenzia mia
Ca iu 'nchiodatu in cruci nun saria
S'avissi fattu ciò ca dicu a ttia Direttore responsabile
Ca iù 'inchiadatu in cruci nun saria Francesco Paolo Catania
Tu ti lamenti ma che ti lamenti,
pigghia nu bastoni e tira fora li renti
0032 (0) 475 810756
Se na stu munnu ce la malarazza...
cu voli la giustizia si la fazza... fpcatania@yahoo.it
Marcello Russo

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L’ISOLA
L’ISOLALIBRI
LIBRI
PIERO CARBONE
CARBONE,, Il giardino della discordia - Racalmuto nella
Sicilia dei Whitaker
Presentazione di Rosario Lentini, 2006, f.to 17 - 24 cm, 8 °, pp. 176, €uro 18,00

Piero Carbone è nato nel 1958 a Racalmuto


in provincia di Agrigento. Vive a Palermo
dove insegna nelle scuole pubbliche. Tra il
1985 e il 1987 ha ideato e realizzato
Zmaragdos e Nivuretta, due spettacoli di
cultura etnografica. Ha curato una serie di
mostre di artisti siciliani e suoi testi figurano
in numerose edizioni d’arte. Collabora
saltuariamente con giornali e riviste. Nel 1996
a Pierrefeu du Var, in Provenza, è stata
realizzata la mostra fotografica Lune
sicilienne, ispirata al suo libro di poesie La
luna. Nell’ambito del “Festival Italia 1997”
ha tenuto a Stuttgart un recital di brani tratti dalle sue opere. Nel gennaio
del 2002 è stato rappresentato il suo dramma in versi Dialogo nel bosco
nello spazio teatrale della Libreria Tikkun a Milano.
Il libro trae spunto dall’eccezionale ritrovamento di alcune carte
d’archivio il cui racconto fa parte integrante del libro stesso. Venuto a
sapere casualmente che alcune carte storiche, provenienti probabilmente
da un’antica abitazione racalmutese, erano state buttate in una discarica,
l'autore, corso a raccoglierle, tra i vari documenti si è imbattuto nella
corrispondenza della “Ingham & Whitaker” di Palermo indirizzata al
notaio loro procuratore. La prima lettera era del 1877, l’ultima del 1922.
Le circa duecento lettere si distendono lungo quarantacinque anni: dal
governo della Sinistra storica all’avvento del fascismo; esse sono state
aggregate intorno ad un’unica vicenda burocratico-amministrativa da far
risalire addirittura al 1826 quando Benjamin Ingham, a saldo di un
debito, aveva ottenuto dal Principe di Pantelleria don Michele Requisenz
e Bonanno il Giardino grande della Fontana di Racalmuto con la relativa
rendita annuale derivante dalla concessione in gabella.
Numerose riproduzioni e cartoline d'epoca corredano il testo.
  
ALBA ALLOTTA
ALLOTTA, I sapori del mare mare,, Cuscus e ricette siciliane
pesce,, 2004, f.to: 12,5 x 15,5, pp. 96, €uro 7.50
di pesce

S icilia e mare, un binomio indissolubile. Si


parla dell’isola del sole e si fantastica: mare
pulito e pescoso, spiagge dorate, scogliere
selvagge. Promesse mantenute che non lasciano
spazio a nessun rimpianto. La Sicilia è esattamente
quello che ci si aspetta. È la tavola più di ogni altro
luogo a rivelare la sua essenza mediterranea: una
cucina semplice che anche quando cede alle
tentazioni di assomigliare ad una delle civiltà che
l’hanno occupata, lo fa sempre con uno stile suo, un sigillo che ha
adattato e modificato la gastronomia che appartiene alla sua storia. La
cucina di mare è la più fedele alla identità di questa terra.
Cento e più ricette di cucina marinara sullo sfondo di una Sicilia ricca di
tradizioni gastronomiche legate alla sua più importante risorsa: la pesca.
Ricette col tonno, col pesce spada, il cuscus, lo stoccafisso, la pasta con
le sarde, le zuppe di pesce e tante altre prelibatezze siciliane. 
COPPOLA EDITORE - Via Giudecca, 15 - 91100 Trapani
licchia@virgilio.it - coppol32@coppolasalvatore.191.it - Tel: 0039 3497874143

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Favola che fa comprendere il mistero del denaro


6. Il dio della civiltà

- "Signor Martin, poiché siete banchiere,


voi non lavorerete sull'Isola. Vi
occuperete solamente dello nostro denaro."
- "Io me ne disobbligherò colla soddisfazione,
- "Un ultimo punto, miei amici. Gli affari sono gli affari, anche tra grandi amici.
Prima di toccare il suo denaro, ognuno di voi, firmerà questo documento: c'è
l'impegno per ognuno di voi di rimborsare capitale ed interessi, su pena di
confisca delle proprietà. Oh! Una semplice garanzia. Io non tengo per nulla
ad avere mai le vostre proprietà, io mi contento del denaro. Io sono sicuro
che voi conserverete i vostri beni e che mi restituirete il denaro."
come ogni banchiere, di stimolare la prosperità - "È pieno di buon senso, Signor Martin. Noi raddoppieremo d'ardore al
comune." lavoro e vi rimborseremo tutto."
- "Signor Martin, vi costruiremo una dimora - "Va bene. E rivenite a vedermi ogni qual volta che avete dei problemi. Il
degna di voi. Nel fra tempo, vi possiamo installare nell'edificio che serve alle banchiere è il migliore amico di tutti... Adesso, ecco ad ognuno i suoi 200
nostre riunioni pubbliche?" dollari."
- "Molto bene, amici miei. Ma incominciamo a sbarcare tutto ciò che sono Ed i nostri cinque uomini se ne vanno contenti, la testa e le mani piene di
riuscito a salvare dal naufragio: una piccola pressa, della carta e soprattutto dollari.
un piccolo barile che tratterete con molta cura."
Si sbarca tutto. Il piccolo barile intriga la curiosità della nostra brava gente. 9. Un problema d'aritmetica
- "Questo barile, dichiara Martin, è un tesoro senza pari. È pieno d'oro!"
Pieno d'oro! Cinque anime mancarono di sprigionarsi da cinque corpi. Il dio
della civiltà entrato nell'Isola dei Naufraghi. Il dio giallo, sempre nascosto, ma
I l denaro di Martin ha circolato nell'Isola. Gli scambi
si sono moltiplicati, semplificandosi. Tutti si
rallegrano e salutano Martin con rispetto e gratitudine.
potente, terribile, di cui la presenza o l'assenza o i minimi capricci possono
Frattanto, Tommaso, l'ingegnere, è inquieto. I suoi
decidere della vita di 100 nazioni!
prodotti sono ancora sotto la terra. Non ha più in tasca
- "Dell'oro! Signor Martin, vero grande banchiere! Ricevete i nostri omaggi ed
che qualche dollaro. Come potrà rimborsare alla
i nostri giuramenti di fedeltà."
prossima scadenza il banchiere?
- "Dell'oro per tutto un continente, miei amici. Ma non è l'oro che deve
Dopo aver ragionato a lungo sul suo problema
circolare. Bisogna nascondere l'oro: l'oro è l'anima di tutto il denaro sano.
individuale, Tommaso considera questo socialmente:
L'anima deve restare invisibile. Io vi spiegherò tutto ciò quando vi darò il
"Considerando la popolazione dell'Isola tutta intera, pensa, siamo noi in
denaro."
grado di mantenere i nostri impegni ? Martin ha fatto una somma totale di
7. Un seppellimento senza testimoni $1,000. Egli domanda una somma di $1,080. Persino se prendessimo
insieme tutto il denaro dell'Isola per portarglielo, ciò farebbe $1,000 e non
P rima di separarsi per la notte, Martin gli
rivolge un'ultima domanda:
"Per incominciare, di quanto denaro avreste
$1,080. Nessuno ha-fatto i $80 in più. Noi facciamo prodotti, non dollari.
Martin potrà dunque sequestrare tutta l'Isola, poiché noi tutti insieme, non
possiamo restituire capitale ed interessi.
bisogno sull'Isola, per facilitare i vostri "Quelli che sono capaci rimborsano per loro stessi, senza preoccuparsi degli
scambi?" altri, molti cadranno subito, altri sopravvivranno. Ma, il turno degli altri verrà
Si guardano. Consultano umilmente lo stesso ed il banchiere prenderà tutto. Dunque meglio vale mettersi insieme
Martin. Colle suggestioni del benevolo immediatamente e regolare quest'affare socialmente."
banchiere si conviene che $200 per ognuno paiono abbastanza per Tommaso non ha difficoltà a convincere gli altri che Martin li ha imbrogliati.
incominciare. Appuntamento fissato per domani sera. Tutti si danno appuntamento presso il banchiere.
Gli uomini si ritirano, scambiano tra di loro, riflessioni commosse, vanno a
dormire tardi, s'addormentano bene soltanto verso il mattino, dopo avere a 10. Benevolenza del banchiere
lungo sognato d'oro cogli occhi aperti. Martin, lui, non perde tempo.
Dimentica la sua stanchezza per non pensare che al suo avvenire di
banchiere. Allo spuntare del giorno scava un fosso e rotola il barile dentro, lo
M artin indovina il loro stato d'animo, ma fa buona faccia.
L'impetuoso Francesco presenta il caso:
- "Come possiamo noi portarvi $1,080 quando non ce n'è che
copre di terra, lo dissimula con dei ciuffi d'erba accuratamente posti, vi
$1,000 in tutta l'Isola?"
trapianta un piccolo arbusto per nasconderne ogni traccia. Poi egli mette in
- "È l'interesse, miei buoni amici. Non è la vostra produzione aumentata?"
moto la sua piccola pressa, per stampare mille biglietti da un dollaro.
- "Si, ma, il denaro, lui, non è aumentato. Ora, c'è giustamente del denaro
Vedendo i biglietti uscire della pressa, tutti nuovi, sogna in se stesso:
che voi reclamate e non dei prodotti. Voi solo potete fare del denaro. Ora voi
- "Come sono facili a fare questi biglietti! Essi tirano il loro valore dai prodotti
non avete fatto che $1,000 e ne domandate $1,080. Questo è impossibile!"
che serviranno a comprare. Senza prodotti, i biglietti non varrebbero nulla. I
- "Aspettate, miei amici. I banchieri si adattano sempre alle condizioni per il
miei cinque ingenui clienti non pensano a ciò. Essi credono che è l'oro che
più gran bene del pubblico... Io non vi domanderò che l'interesse. Niente che
garantisce i dollari. Io li tengo per la loro ignoranza!"
$80. Voi continuerete a tenere il capitale."
Arrivata la sera, i cinque arrivano correndo presso Martin.
- "Voi ci abolite i nostri debiti?" — "No, mi dispiace, ma un banchiere non
8. A chi il denaro fatto di fresco? rimette mai un debito. Voi mi dovete ancora tutto il denaro prestato. Ma voi
non mi rimetterete ogni anno che l'interesse. Se voi siete assidui a pagare
C inque mucchietti di biglietti erano là, sulla tavola.
— "Prima di distribuirvi questo denaro, disse il
banchiere, bisogna intendersi."
l'interesse, io non vi incalzerò per il rimborso del capitale. Qualcuno di voi
può divenire incapace di pagare persino il proprio interesse, poiché il denaro
"Il denaro è basato sull'oro. L'oro, collocato nella volta della va da una persona all'altra. Allora organizzatevi come una nazione e fondate
mia banca, è mio. Dunque il denaro è mio ... Oh! Non siate un sistema di collezione. Ciò si chiama tassare. Voi tasserete di più quelli
tristi. Io vi presterò questo denaro e voi l'userete a vostro che avranno più denaro, e gli altri meno. Purché voi mi portiate
piacere. In attesa, io non vi carico che gli interessi. Visto che il denaro è raro collettivamente il totale dell'interesse, io sarò soddisfatto e la vostra nazione
sull'Isola, essendo che non ce n'è affatto, io credo di essere ragionevole, andrà bene." I nostri uomini rincasano metà calmati e metà pensierosi.
domandandovi solo un piccolo interesse dell'otto per cento."
— "In effetti, Signor Martin, voi siete molto generoso." Louis Even ( 2. - Continua )

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