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LEZIONE
13
CEDIMENTI
delle
FONDAZIONI
SUPERFICIALI
1
Ing.
Alessandra
Nocilla
CEDIMENTI
In
questa
forma
l equazione
mostra
che
le
tensioni
efficaci
possono
variare,
causando
effeN
misurabili,
sia
cambiando
le
pressioni
neutre
(o
intersQziali)
a
tensioni
totali
costanQ
sia
cambiando
le
tensioni
totali
e
mantenendo
inalterate
le
pressioni
intersQziali.
Inoltre,
se
gli
incremenQ
di
tensione
totale
e
neutre
sono
uguali
tra
loro,
le
tensioni
efficaci
restano
invariate.
Solo il cambiamento di tensioni efficaci influenza il cedimento del terreno!
In
questa
lezione
ci
limiteremo
al
calcolo
del
cedimento
dovuto
al
carico
trasmesso
dalle
fondazioni
superficiali.
La
sQma
dei
cedimenQ
aSesi
è
necessaria
per
valutarne
l’ammissibilità
in
condizioni
di
esercizio,
e
quindi
per
valori
del
carico
e
delle
tensioni
indoSe
molto
inferiori
a
quelli
che
producono
la
roSura
nel
terreno
(SLE
e
non
SLU)
2
CEDIMENTI
La
progeSazione
di
una
qualunque
struSura
che
interagisce
con
il
terreno
richiede
la
sKma
dei
cedimenK
della
stessa,
e
nella
maggioranza
dei
casi,
la
distribuzione
nello
spazio
e
nel
tempo
dei
cedimenQ
cosQtuisce
il
faSore
che
più
condiziona
le
scelte
progeSuali.
3
TIPOLOGIA
DEI
CEDIMENTI
Tilt
Cedimento
uniforme
(rotazione
nel
piano
verQcale)
Cedimento
disuniforme
Non
sono
in
generale
criQci.
La
La
rotazione
causa
Sono
in
generale
criQci.
Alcune
loro
limitazione
deriva
da
una
l aumento
progressivo
s t r u S u r e
p e r d o n o
l a
l o r o
c o n v e n i e n z a
t e c n i c a :
s e
della
pressione
sul
funzionalità
per
valori
molto
piccoli
superano
i
150-‐300mm
danno
piano
verso
dove
si
del
rapporto
δ/l
(distorsione
p r o b l e m i
a l l e
t u b a z i o n i
inclina,
aggravando
la
angolare).
La
loro
criQcità
è
legata
collegate
alla
struSura.
situazione.
alla
struSura
e
alla
possibilità
che
essa
ha
di
sopportarli.
4
CEDIMENTI
AMMISSIBILI
Cedimento
ammissibile
=
massimo
cedimento
che
una
struSura
può
sopportare
5
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
DIFFICOLTA
La
previsione
dei
cedimenQ
assoluQ
e
differenziali
cosQtuisce
un
compito
estremamente
difficile.
Le
cause
sono
da
ricercare
in
molteplici
faSori,
legaQ
ai
seguenQ
aspeN:
1. Esistono
molte
incertezze
per
quanto
concerne
il
calcolo
delle
tensioni
indoSe
in
un
mezzo
caraSerizzato
da
anisotropia
e
eterogeneità;
2. i
parametri
di
deformabilità
sono
influenzaK
dalla
storia
tensionale
del
deposito,
dal
disturbo
subito
dal
campione
durante
la
fase
di
prelievo
e
preparazione
in
laboratorio,
dalla
tecnica
di
riconsolidazione
uQlizzata,
dal
metodo
adoperato
per
la
misura
delle
deformazioni,
dal
livello
delle
sollecitazioni
e
dallo
stress-‐path
seguito;
3. L enQtà
dei
cedimenK
differenziali
è
condizionata
dalla
natura
del
deposito,
dalla
variabilità
spaziale
delle
sue
caraSerisQche
meccaniche,
dalle
modalità
esecuKve
della
fondazione,
dal
Kpo
della
fondazione
e
dalla
rigidezza
della
sovrastruWura.
Risulta
quindi
complicato
elaborare
un
modello
che
prenda
in
considerazione
tuN
quesQ
faSori
nel
rispeWo
delle
leggi
della
meccanica,
che
sia
aderente
alla
realtà
e
sufficientemente
agevole
da
poter
essere
facilmente
adoperato.
Nella
praKca
progeWuale
Si
fa
uso
di
METODI
SEMPLIFICATI,
a
volte
puramente
empirici,
la
cui
affidabilità
è
stata
verificata
confrontando
le
previsioni
con
le
misure
del
comportamento
di
opere
in
vera
grandezza.
È
necessario
avere
percezione
della
complessità
del
problema
fisico
e
consapevolezza
dei
limiQ
dei
modelli
e
schemi
adoSaQ.
6
METODI
SEMPLIFICATI
PER
IL
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
1. Si determina il profilo geotecnico del terreno, in base alle indagini eseguite.
2. Si
calcolano
gli
incremenK
di
tensione
verKcale
nel
terreno
di
fondazione,
incremenQ
determinaQ
dai
carichi
agenQ
sul
piano
di
fondazione.
5. Si
valuta
l andamento
dei
cedimenK
nel
tempo,
per
terreni
a
bassa
permeabilità.
Differenziazione
fra
un
cedimento
in
condizioni
non
drenate
(a
breve
termine)
e
uno
in
condizioni
drenate
(a
lungo
termine).
7
CALCOLO
CEDIMENTO
EDOMETRICO
8
COMPRESSIBILITÀ E CONSOLIDAZIONE EDOMETRICA
CALCOLO
DEL
CEDIMENTO
CONDIZIONI
CALCOLO
DEL
CEDIMENTO
TOTALE
DI
CONSOLIDAZIONE
PRIMARIA
IN
TERRENO
COESIVO
EDOMETRICHE
In
condizioni
edometriche
è
possibile
calcolare
il
cedimento
ΔH,
considerando
l’altezza
inziale
dello
strato
H0
.
V’ cL’indice
V’ dei
+'V vuoQ
inziale
e0
e
la
variazione
dell’indice
dei
vuoQ
Δe,
conseguente
all’applicazione
del
carico.
v0 v
'V
v
'H
V’ , e ) H
v0 0 0
C
c
V’ (log)
v
ΔVcedimento
il calcolo del ΔH di e0 − e1 Δe primaria di euno
consolidazione 0 "e
strato
1 Hdi0
= = = !H = = !e
V0 H0 1 + e0 1 + e0 1+ e0 1+ e0
9
afico e-logV’v si può infatti osservare che nel caso più generale
CALCOLO
CapitoloDEL
7CEDIMENTO
CONDIZIONI
COMPR
CALCOLO
DEL
CEDIMENTO
TOTALE
DI
CONSOLIDAZIONE
PRIMARIA
IN
TERRENO
COESIVO
EDOMETRICHE
e
H0
!H = !e V’ V’ c V’ +'V
1+ e0 v0 v0 v
! 'c ! ' + !! v
!e = Cr log + Cc log v0 V’ , e )
v0 0
! 'v0 ! 'c 'e
C
c
Se
si
fa
riferimento
all’espressione
con
mv
,
si
deve
tenere
conto
che
tale
parametro
dipende
dal
livello
tensionale
e
quindi
va
scelto
opportunamente
in
funzione
dell’intervallo
considerato.
V’ c n V’ +'V
v0 v
!H = " H 0i # !! vi # mvi
i=1
'V
Nel
caso
di
carico
uniformemente
v
distribuito
sul
piano
campagna.
Il
carico
è
'H
costante
con
la
profondità.
H0i
mv0i
i
!! vi = !! v V’ , e )
v0 0 H
0
C
c
n
!H = "1 H 0i # !! v # mvi
i=1
V’ (log) 11
v
CALCOLO
DELLE
TENSIONI
Per
calcolare
i
cedimenQ
occorre
conoscere
lo
stato
di
tensione
prodoSo
nel
terreno
dai
carichi
applicaQ
sul
piano
di
fondazione.
Δq
INCREMENTO
DI
CARICO
IN
CONDIZIONI
EDOMETRICHE.
z z
σ v0 = γ z σ v = σ v 0 + Δq = γ z + Δq
H H
C E D I M E N T O
d e l l o
strato
di
spessore
H:
w = ∫ ε z dz = ∫ mv Δσ v dz w = mv Δσ v H
0 0 a s s u m e n d o
m v =
c o s t
e
Δσv=
cost
P
INCREMENTO
DI
CARICO
DOVUTO
A
CARICO
PUNTUALE
z z
?
σ v0 = γ z σ v = σ v0 +
12
CALCOLO
DELL’INCREMENTO
DELLO
STATO
TENSIONALE
IN
CONDIZIONI
DI
CARICO
NON
EDOMETRICHE
13
CALCOLO
DELLE
TENSIONI
INCREMENTO
DI
TENSIONE
DOVUTO
A
CARICO
PUNTUALE
L esperienza
ha
dimostrato
che
la
tensione
verQcale
può
essere
TEORIA
DELL’ELASTICITA
determinata,
aSendibilmente,
ricorrendo
alla
È
indipendente
da
E
e
dal
modulo
di
Poisson
ν.
14
NB:
il
valore
di
σv
è
da
intendersi
come
incremento,
ovvero
come
un
Δσv.
Il
cedimento
è
dovuto
solo
all’incremento.
CALCOLO
DELLE
TENSIONI
INCREMENTO
DI
TENSIONE
DOVUTO
A
CARICO
PUNTUALE
TENSIONE
VERTICALE
σv
IncremenK
dello
sforzo
verKcale
causaK
da
un
carico
puntuale.
Curve
di
uguale
pressione
verKcale
15
z=0 è infinita
decrescere tendendo al per
valore poi decrescere monotonicamente
zero. A titolo di esempioalincrescere Figuradi 6.4
z. Per r>0,rappresentate
sono la pressione le
distribuzioni verticale
di vale 0 alla
tensione profondità
verticale z=0, da
indotte poi
CALCOLO
cresce
un
DELLE
con zconcentrato
Tcarico
ENSIONI
fino ad un valore
P = massimo
100kN alleper poi
distan-
INCREMENTO
D I
T ENSIONE
decrescere tendendo al valore zero. A titolo di esempio in Figura 6.4 sono rappresentate le
ze rDOVUTO
= 0m, A2m e 5m.
CARICO
distribuzioni PUNTUALE
di tensione verticale TENSIONE
VERTICALE
σv
indotte da un carico concentrato P = 100kN alle distan-
ze r = 0m, 2m e 5m. Vz (kPa)
12
0 1 Vz (kPa)
2 3 4 5
12
0 0 1 2 3 4 5
Z = 2m 0
Z = 2m
Z = 5mZ = 5m
8 8 Z = 10m
Z = 10m
55
Vz (kPa)
Vz (kPa)
z (m)
10
z (m)
4 10
4
r = 0m
15
r = 2m
r = 0m
15 r = 5m
0 r = 2m
-10 -5 0 5 10 20 r = 5m
0 r (m)
-10 -5 0 5 10 20
Figura 6.3 - Distribuzioni di tensione verticale Figura 6.4 - Distribuzioni di tensione vertica-
r (m)
indotte in un semispazio alla Boussinesq da un le indotte in un semispazio alla Boussinesq da
carico P=100kN alle profondità z = 2m, 5m e un carico P = 100kN alle distanze r = 0m, 2m
ANDAMENTO
Figura 6.3 -10mDistribuzioni DELLA
TENSIONE
di tensione VERTICALE:
verticale ANDAMENTO
Figura DELLA
TENSIONE
VERTICALE:
5m 6.4 verQcali
eTensioni
- Distribuzioni di tensione vertica-
indoSe
in
un
semispazio
di
Tensioni
verQcali
indoSe
in
un
semispazio
di
indotte Boussinesq
in un semispazio alla Boussinesq da
da
un
carico
P=
100kN
alle
un le indotte in un semispazio
Boussinesq
da
un
carico
P=
100kN
allaalle
Boussinesq
distanze
da
Poiché
carico P=100kN
profondità
2per
m,
5l’ipotesi
z=
alle m
e
10m
di elasticità
profondità z = 2m, lineare
5m èevalido ilr
=principio
un carico
0m,
2P e
di
m
= m
sovrapposizione
5100kN alle distanze deglireffet-
= 0m, 2m
10m ti, la soluzione di Boussinesq è stata integrata per ottenere le soluzioni elastiche relative a
e 5m 16
differenti condizioni di carico applicato in superficie.
Le più frequentemente usate nella pratica professionale sono le seguenti.
CALCOLO
DELLE
TENSIONI
INCREMENTO
DI
TENSIONE
DOVUTO
A
CARICO
PUNTUALE
TENSIONE
VERTICALE
σv
SOLUZIONE
DI
WESTERGAARD,
1938:
altra
soluzione
presente
in
leSeratura.
Considera
l ammasso
elasQco
suddiviso
in
straK
sofli
orizzontali
e
vicini,
formaQ
da
materiale
non
elasKco
che
ammeSe
deformazioni
verQcali
ma
non
orizzontali.
I
risultaQ,
rispeSo
a
Boussinesq,
sono
diversi
e
la
differenza
diviene
importante
nelle
immediate
vicinanze
dell impronta
di
carico.
2 −3 / 2
Q 1 ⎡ ⎛ r ⎞ ⎤
σ z = qv = I wi I wi = ⎢1 + 2⎜ ⎟ ⎥
z2 π ⎢⎣ ⎝ z ⎠ ⎥⎦
17
Una fondazione superficiale trasmette al terreno il carico proveniente dalla struttura in e-
levazione. Le pressioni mutue all’intradosso della fondazione sono dette pressioni di
PRESSIONI
contatto. La ONTATTO
delle pressioniRIGIDEZZA
DI
Cdistribuzione di contattoDELLA
dipende FONDAZIONE
dall’entità e distribuzione
del carico all’estradosso della fondazione, dalla rigidezza della struttura di fondazione e
dalla rigidezza del terreno di fondazione.
In Figura 6.1
PRESSIONI
DI
sono qualitativamente
CONTATTO:
rappresentati
la
distribuzione
gli effettidi
delle
pressioni
della rigidezza
contaSo
delladall’enQtà
dipende
struttura e
distribuzione
del
carico
di fondazionedeella
all’estradosso
della rigidezzaddel
fondazione,
alla
terreno di dappoggio
rigidezza
sulladdistribuzione
ella
struSura
i
fondazione
edella
dalla
pressione
rigidezza
del
terreno
di
fondazione.
di contatto per fondazioni soggette ad un carico uniforme.
q max q
su argilla q m in R I G I D E Z Z A
M I N O R E
r i s p e S o
a l l a
min
q max
fondazione)
:
le
pressioni
di
contaSo
sono
massime
al
bordo
e
minime
in
mezzeria.
Wmin p Wmin
W max W p Wmax
p
p 2) SABBIE
(RIGIDEZZA
ELEVATA)
le
pressioni
di
q
su sabbia q min
q max max
Figura 6.1: Pressioni di contatto e cedimenti per fondazioni superficiali su terreno omogeneo
soggette a carico
FONDAZIONE
verticale uniforme
FLESSIBILE
(BASSA
RIGIDEZZA)
:
Lo
schema
si
applica,
ad
esempio,
alle
fondazioni
dei
rilevaQ.
1)
Se laARGILLE
fondazione(BASSA
RIGIDEZZA
è priva ovvero
di rigidezza, RIGIDEZZA
ovvero UGUALE
aalla
non resistente fondazione)
flessione, la
distribuzione
delle
pressioni
di
la distribuzione
dellecontaSo
pressioni è
ediguale
contattoalla
dèistribuzione
necessariamentedel
carico
eguale applicato,
e
la
sua
deformata
alla distribuzione del carico si
adaSa
applica- ai
cedimenQ
del
terreno.
to, eSABBIE
2) la sua deformata
(RIGIDEZZA
si adatta
ELEVATA
ai cedimenti del terreno.
ovvero
RIGIDEZZA
Se ELEVATA
PIU’
il terreno di appoggio
della
ha egua-
fondazione)
il
cedimento
è
minimo
in
le rigidezza sotto ogni punto della fondazione (argilla), il cedimento è massimo in mezze-
mezzeria
e
massimo
al
bordo.
ria e minimo al bordo, ovvero la deformata ha concavità verso l’alto. Se invece il terreno
18
di appoggio ha rigidezza crescente con la pressione di confinamento (sabbia), il cedimen-
to è minimo in mezzeria e massimo al bordo, ovvero la deformata ha concavità verso il
PRESSIONI
DI
CONTATTO
RIGIDEZZA
DELLA
FONDAZIONE
Effef della rigidezza su suolo di diversa rigidezza (argille o sabbie)
CEDIMENTI
Fondazione
flessibile
19
INCREMENTO
DI
TENSIONE
DOVUTO
A
CALCOLO
DELLE
TENSIONI
CARICO
DISTRIBUITO
SU
AREA
FINITA
TENSIONE
VERTICALE
σv
Ipotesi:
1. Membrana
flessibile
2. Carico
distribuito
uniforme.
SOLUZIONE
DI
BOUSSINESQ:
integrando
la
relazione
per
carico
punQforme
ad un area
di
dimensioni
finite,
secondo
il
principio
di
sovrapposizione
degli
effef.
σ z = qv = q I s
Is
è
un
coefficiente
adimensionale,
funzione
della
forma
della
fondazione
(ovvero
dell’area
di
distribuzione
del
carico)
e
del
rapporto
z/B
(B=
più
piccola
dimensione
trasversale
della
superficie
di
carico).
20
INCREMENTO
DI
TENSIONE
DOVUTO
A
CALCOLO
DELLE
TENSIONI
ANDAMENTO
IN
CORRISPONDENZA
CARICO
DISTRIBUITO
SU
AREA
FINITA
TENSIONE
VERTICALE
σv
DELLA
VERTICALE
AL
CENTRO
DELL AREA
DI
CARICO.
Fondazione
nastriforme
21
INCREMENTO
DI
TENSIONE
DOVUTO
A
CALCOLO
DELLE
TENSIONI
CARICO
DISTRIBUITO
SU
AREA
FINITA
TENSIONE
VERTICALE
σv
22
INCREMENTO
DI
TENSIONE
DOVUTO
A
CALCOLO
DELLE
TENSIONI
ANDAMENTO
SULLA
VERTICALE
CARICO
DISTRIBUITO
SU
AREA
FINITA
TENSIONE
VERTICALE
σv
p e r
L A N G O L O
d i
A R E A
RETTANGOLARE
DI
CARICO.
23
ESEMPIO
1
INCREMENTO
DI
TENSIONE
DOVUTO
A
CARICO
DISTRIBUITO
SU
AREA
FINITA
TENSIONE
VERTICALE
σv
Immaginiamo
di
applicare
un
carico
di
1500kN
su
una
fondazione
superficiale
quadrata
con
B=L
=2m.
Determinare
la
tensione
verQcale
per
un
punto
alla
profondità
z
di
5m
soSo
il
centro
della
fondazione
nelle
ipotesi:
1. Il
carico
è
uniformemente
distribuito
sul
piano
della
fondazione
2. Il
carico
è
puntuale
sul
centro
del
piano
della
fondazione.
B/2 1
m=n= = = 0,2
z 5
Fadum
(come
in
verde
slide
precedente)
K = 0,018
1
2
I p = I i = 0,478
3
4
Q 1500
σ z = 4qK = 4 × 375 × 0.018 = 27 kN / m2 σz = I
2 i
= 2
× 0,478 = 29kN / m2
z 5
z
=5m,
B=2m,
ovvero
z
<
3B,
l assunzione
del
carico
puntuale,
per
profondità
inferiori
a
3B
(in
questo
caso
intesa
come
la
massima
dimensione
della
fondazione),
non
dovrebbe
considerarsi,
perché
comporta
una
sovrasQma
dell’incremento
del
carico.
24
INCREMENTO
DI
TENSIONE
DOVUTO
A
ESEMPIO
2
CARICO
DISTRIBUITO
SU
AREA
FINITA
TENSIONE
VERTICALE
σv
B = 3m L = 6m
B1 = 3m L1 = 4,5 B2 = 3m L2 = 1,5
A P P O R T O
P O S I T I V O
B1 3 L1 4,5
m= = =1 n= = = 1,5 K1 = 0,193
RETTANGOLI
(1)
z 3 z 3 Fadum
A P P O R T O
B 3 L2 1,5 K2 = 0,120
N E G A T I V O
m = 2 = =1 n= = = 0,5 Fadum
z 3 z 3
RETTANGOLI
(2)
qLB
'V v (z) !
L z B z
Se
si
fa
riferimento
all’espressione
con
mv
,
si
deve
tenere
conto
che
tale
parametro
dipende
dal
livello
tensionale
e
quindi
va
scelto
opportunamente
in
funzione
dell’intervallo
considerato.
Nelle Eq. 7.17 e 7.18 il valore dell’incremento di pressione verticale, 'Vvi, è r
mezzeria di ciascun sottostrato.
Nel
caso
in
cui
il
carico
sia
distribuito
ed
infinitamente
esteso,
il
conseguente
incremento
della
tensione
verQcale
si
Impronta di carico
riduce
al
crescere
della
profondità
e
varia
in
direzione
orizzontale.
Tale
incremento
è
B
calcolato
con
la
teoria
dell’elasKcità
in
funzione
della
geometria
dell’impronta
di
carico.
In
prima
approssimazione
si
piò
L
ipoQzzare
che
il
carico
si
diffonda
con
un
rapporto
2:1.
L
APPROCCIO
SEMPLIFICATO
2
z z
q"L"B 1
!! 'v (z) =
'Vvi
(L + z)" (B + z)
z/2 z/2
L+z
Figura 7.11 – Schema semplificato per il calcolo della diffusione26delle
tensio
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
PER
TERRENI
COESIVI
27
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
COESIVI
St = Si + Sc + Ss
Il
cedimento
totale
è
pari
alla
somma
del
cedimento
istantaneo
(a
breve
termine,
in
CND)
più
il
cedimento
legato
alla
consolidazione
(a
lungo
termine,
CD)
più
infine,
il
cedimento
legato
a
fenomeni
di
consolidazione
secondaria.
St = Si + S c
Rilevante
solo
per
terreni
argillosi
ad
alta
e
media
28
plasQcità
o
per
bassa
plasQcità
e
struSura
instabile.
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
COESIVI
CEDIMENTO
IMMEDIATO
Si
Il
cedimento
immediato
si
manifesta
via
via
che
viene
applicato
il
carico
durante
la
costruzione
dell’opera
geotecnica,
e
pertanto
spesso
è
poco
temibile,
sia
perché
può
essere
recuperato
riportando
in
quota
la
struSura,
sia
perché
normalmente
precede
la
messa
in
opera
delle
parQ
più
vulnerabili
(pavimentazioni,
rivesQmenQ,
finiture).
Viene
di
norma
calcolato
in
termini
di
tensioni
totali
e
in
CND
con
la
teoria
dell’elasQcità
(TDE).
L’applicazione
della
TDE
è
in
parte
giusQficata
dal
basso
valore
delle
tensioni
(e
quindi
delle
deformazioni)
indoSe
dal
Si = teoria dell ' elasticità carico
Capitolo 16 di
esercizio.
Incertezza
sulla
scelta
CEDIMENTI DIdei
parametri
FONDAZIONI SUPERFICIALI
elasQci
più
appropriaQ.
ni di terreno almeno in parte disturbato e sono affette da errori di varia natura che com-
COEFFICIENTE
DI
POISSON
ν
portano tutti una sottostima della rigidezza, D
MODULO
siaI
perché nel volume significativo
DEFORMAZIONE
Eu
la defor-
mazione media in condizioni di esercizio è molto inferiore al valore Haf/FS.
Pertanto, o si dispone di misure sperimentali di laboratorio eseguite con apparecchiature
In
CND
le
variazioni
di
volume
sono
nulle.
Si
di fa
riferimento
grande precisione2 sual
modulo
campioni secante
a minimo disturbo, per
oppuredeformazioni
assiali
valori
è preferibile utilizzare εa
pari
a
½
mediante
di Eu ottenuti o
⅓
del
valore
empiriche
correlazioni della
daεaprove
a
roSura.
in sito e/o daValori
misure ditroppo
cedimenti
εv
=
0.
Per
la
LEGGE
DI
HOOKE
si
ha:
cautelaQvi
di opere in verase
non
si
Ad
grandezza. hanno
esempioapparecchiature
in Tabella 16.1 sono presentati che
misurano
tale
i valori orientativi
1 # del rapporto fra il modulo
rigidezza
con
estrema
E , stimato mediante back analyses di strutture
u precisione
e
accuratezza
su
campioni
realizzate sudi ter-
!1 = ! $" 1 " # (" 2 + " 3 )%& reni coesivi diversi, e la resistenza al taglio non drenata, cu, ottenuta con prove triassiali
minimo
disturbo.
Meglio
riferirsi
a
correlazioni
empiriche.
E non drenata su campioni “indisturbati” di terreno.
Tabella 16.1: Stima del modulo di deformazione non drenato per terreni a grana fine
1! 2 " Eu/cu
!V = !1 + ! 2 + !3 = (# 1 + # 2 + # 3 ) = 0 !"#$
E IP < 30 30 < IP < 50 IP > 50
<3 800 400 200
3y5 500 300 150
Da
cui
deriva
che
:
>5 300 200 100
dimensioni finite determina una pressione di contatto e un cedimento che dipendono dal
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
COESIVI
CEDIMENTO
IMMEDIATO
Si JANBU
ET.
AL.
(1956)
L/B
µ1
Mezzo
elasKco
Eu
e
ν=
0,5
L’applicazione
di
un
carico
su
area
finita
in
superficie
producono
in
generale
incremenQ
delle
tensioni
principali
maggiori
e
minori
diverse
fra
loro
(Δσ1≠
Δσ2).
Il
cedimento
di
consolidazione
è
dovuto
alla
dissipazione
delle
Δu
che
si
determinano
per
effeSo
di
questo
incremento
di
tensioni
e
che
possono
essere
valutate
secondo
l’espressione
fornita
da
Skempton:
Ciò
premesso,
il
cedimento
di
consolidazione
di
una
fondazione
superficiale
di
area
finita
su
argilla
satura
dovrebbero
essere
determinare
tenendo
in
considerazione
le
effefve
condizioni
al
contorno,
che
in
generale
non
corrispondono
alle
condizioni
edometriche.
TuWavia
la
sQma
dei
cedimenQ
è
abitualmente
oSenuta
con
un
metodo
calcolo
semplificato
(METODO
DI
TERZAGHI)
che
si
basa
sulle
ipotesi
di
consolidazione
edometrica,
tenendo
conto
dell’effeNvo
incremento
del
carico
valutato
con
la
teoria
dell’elasQcità
e
modificando
il
risultato
oSenuto
con
opportuni
coefficienK
correfvi
che
tengono
contro
delle
approssimazione
indoSo.
31
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
COESIVI
CEDIMENTO
EDOMETRICO
Capitolo 16 Sed METODO
DDII
FTONDAZIONI
CEDIMENTI ERZAGHI
(1943)
SUPERFICIALI
Valutazione
peso di volume,di
J,un
cedimento
l’indice dei vuoti,di
e0,Qpo
monodimensionale,
gli indici di compressione, Cc,prodoSe
e di ricompres- da
carico
di
limitate
dimensioni.
APPROCCIO
EMPIRICO.
Hp:
1.
Deformazioni
sione-rigonfiamento, del
terreno
Cs, nonché la profondità dellasolo
falda. verQcali
(εr
=0).
2.
Sovrappressione
inziale
in
c.
edometriche
(Δu=Δσv).
q
J D p = q -J D
B
V'v OperaQvamente
:
q
D D -‐ S i
determinano
i
profili
della
ZW
pressione
efficace
preesistente
σ’v0
H1 H1
NoQ i valori di σ’v0 , σ’c , Δσz , e0, Cc, Cr , il cedimento di ogni strato va valutato:
-‐
Se
(σ’v0
+
Δσv)
>
σ’c
>
σ’v0
Hi " ! 'c ! 'v0 + !! v %
!H i = $Cr log + Cc log '
terreno
OC
che
diventa
NC:
1+ e0 # ! 'v0 ! 'c &
In alternaQva, noQ i valori di mv , il cedimento di ogni strato va valutato:
Con mvi , in generale, variabile per ogni strato: !H i = H i " !! vi " mvi
33
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
COESIVI
C E D I M E N T O
D I
CONSOLIDAZIONE
Sc CORREZIONI
DI
SKEMPTON
E
BJERRUM
(1957)
Il
cedimento
di
consolidazione
viene
calcolato
modificando
opportunamente
quello
edometrico
perché
in
generale
Δu
<
Δσv.
Le
deformazioni
reali
sono
in
genere
inferiori
a
quelle
valutate
con
il
metodo
di
Terzaghi.
Condizioni
di
carico
S k e m p t o n
m o n o d i m e n s i o n a l e ,
Δu = Δσ v Δu = Δσ 3 + A (Δσ1 − Δσ 3 ) Bjerrum
tengono
considerata
con
Terzaghi
conto
Δu
<
Δσv
H
∫ Δσ 3 ⋅ dz
µ = A + α (1 − A) α= 0
H
∫ Δσ 1 ⋅ dz
0
La
relazione
(*)
è
più
aderente
alla
realtà,
per
quanto
riguarda
le
Δu,
ma
rimane
fondamentalmente
ancorata
all’ipotesi
che
la
relazione
tra
la
deformazione
assiale
e
tensione
verQcale
sia
di
Qpo
edometrico.
1 2
Si = 0,1 St Si = − St
3 3
Il
cedimento
istantaneo
è
un
Il
cedimento
istantaneo
è
un’aliquota
importante
dii
piccola
parte
di
quello
totale
quello
totale.
Burland
et
al.(1977).
1/3
per
terreni
con
pronunciato
comportamento
anisotropo
e
eterogeneo,
Sc = Sed 2/3
per
straQ
di
spessore
rilevante
e
modulo
constante
con
la
profondità.
In
generale
possiamo
dire
che:
i
valori
di
µ
sono
prossimi
a
1
Si = 0, 6 Sed
Sc = 0, 4 Sed
St = Si + Sc = 1,1 Sed
Relazione
ricavata
tramite
o s s e r v a z i o n e
d i r e S a
s u l
comportamento
di
opere
reali.
St = Sed
35
INFLUENZA
DELLA
RIGIDEZZA
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
COESIVI
DELLA
FONDAZIONE
POULOS
E
DAVIS
(1974),
JANBU
ET.
AL.
(1956)
Il
calcolo,
fino
adesso,
è
stato
condoSo
nell’ipotesi
di
carichi
applicaQ
su
una
superficie
flessibile.
Se
la
fondazione
è
infinitamente
rigida:
a) Calcolo
degli
incremenK
di
tensione
in
più
punQ
significaQvi
al
di
soSo
della
fondazione
b) Esecuzione
in
laboratorio
di
prove
triassiali
seguendo
percorsi
tensionali
(stress
paths)
prima
determinaQ.
c) Uso
delle
deformazioni
misurate
nelle
prove
per
calcolare
i
cedimenQ
37
CALCOLO
DEL
CEDIMENTO
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
COESIVI
SECONDARIO
Ss
Il
cedimento
di
consolidazione
secondaria,
salvo
il
caso
delle
torbe
e
delle
argille
organiche,
viene
trascurato.
Viceversa
viene
usualmente
condoSo
uQlizzando
la
relazione:
t
S s = cαε ⋅ H 0 ⋅ log
t100
Cαε=
coefficiente
di
consolidazione
secondaria,
pari
all’incremento
di
deformazione
che
si
ha
nel
dove
corso
di
una
prova
edometrica
(soSo
tensioni
efficaci
costanQ)
per
ciclo
logaritmico
del
tempo;
H0
=
altezza
dello
strato
compressibile;
T100
=
tempo
necessario
all’esaurimento
del
processo
di
consolidazione
primario.
38
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
PER
TERRENI
INCOERENTI
39
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
NON
COESIVI
Per
i
terreni
non
coesivi:
l’enQtà
dei
cedimenQ
è
sicuramente
in
molQ
casi
più
contenuta.
Il
loro
calcolo,
ad
ogni
modo,
risulta
assai
complesso
essendo
i
parametri
di
compressibilità
non
facili
da
ricavare
→
difficoltà
di
prelevare
campioni
indisturbaQ.
La
maggior
parte
dei
metodi
si
basa
sull’uso
direWo
dei
risultaK
delle
prove
in
sito.
Tale
metodo
è
uQlizzato
per
la
sQma
del
cedimento
di
fondazioni
su
sabbie
NC
e
OC,
dai
risultaQ
di
prove
SPT,
e
si
basa
su
un analisi
staQsQca
di
oltre
200
casi
reali,
comprendenQ
fondazioni
con
0.8m<B<135m
⎡⎛ 2 ⎞ ⎤ Nel
quale
q’
rappresenta
la
pressione
efficace
media
sul
piano
della
S = C1C2C3 ⎢⎜ q'− σ vʹ′0 ⎟ B 0, 7 I c ⎥ fondazione
in
kPa,
σ’v0
la
pressione
verQcale
efficace
preesistente
sullo
⎣⎝ 3 ⎠ ⎦ stesso
piano
in
kPa,
B
la
larghezza
della
fondazione
in
metri.
in
mm
1, 706 L indice
di
compressibilità
Ic
è
calcolato
in
funzione
del
valore
di
NSPTm
che
rappresenta
il
Ic = valore
medio
di
NSPT
alla
profondità
significaQva
zi
prima
indicata,
quando
NSPT
è
costante
N 1,4
SPTm o
crescente
con
la
profondità.
Con
valori
decrescenQ
di
NSPT,
la
media
va
faSa
entro
una
profondità
pari
a
2B.
Per
sabbie
fini
e/o
limose
soWo
falda
NSPT
va
correSo:
→
N
=
15
+
0.5(NSPT-‐15)
40
Per
ghiaie
e/o
sabbie
con
ghiaia
NSPT
va
incrementato
del
25%
→
N =
1,25(NSPT-‐15)
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
NON
COESIVI
METODO
DI
BURLAND
E
BURBIDGE
(1985)
zi = profondità significaKva
Valori
della
zi,
profondità
significaKva,
in
funzione
della
larghezza
della
fondazione
B.
(Burland
e
Burbidge,
1985)
41
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
NON
COESIVI
METODO
DI
SHMERTMANN
(1970)
E
SHMERTMANN
ET
AL.
(1978)
H
I zΔz
S = C1C2 qn ∑
0 E
Per
i
terreni
non
coesivi:
si
basa
analogamente
sull uso
direWo
dei
risultaK
delle
prove
in
sito
e,
in
parQcolare,
della
prova
penetrometrica
staQca.
Tiene
conto
della
profondità
del
piano
Fondazioni
quadrate
della
fondazione
o
circolari
Tiene
conto
della
B
c o m p r e s s i o n e
secondaria
dove
t
Fondazioni
r a p p r e s e n t a
i l
conKnue
tempo
in
anni
dopo
l a
fi n e
d e l l a
fondazione
per
il
q u a l e
s i
v u o l e
calcolare
S.
I z
=
FaWore
di
d e f o r m a z i o n e .
Iz
Varia
con
la
p r o f o n d i t à
i n
Il
valore
di
Iz
diventa
nullo
a
2B
(fondazioni
f u n z i o n e
d e l l a
circolari
o
quadrate)
o
4B
(fondazioni
conQnue).
g e o m e t r i a
e
dell’enQtà
di
qn
NB:
è
necessaria
un adeguata
suddivisione
della
profondità
significaQva
in
vari
straQ
per
i
quali
i
42
valori
del
faSore
di
deformazione
Iz
e
il
valore
del
modulo
E
possano
ritenersi
costanQ.
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
NON
COESIVI
METODO
DI
SHMERTMANN
(1970)
E
SHMERTMANN
ET
AL.
(1978)
In
figura
è
riportato
lo
schema
di
una
fondazione
quadrata
che
trasmeSe
al
terreno
una
pressione
di
250
kPa.
Si
vuole
determinare
il
valore
del
cedimento
iniziale
e
del
cedimento
dopo
30
anni
uQlizzando
i
risultaQ
della
prova
penetrometrica
staQca
illustraQ
nella
stessa
figura.
La
pressione
σ v0
a
quota
fondazione
vale
27,96
kPa
e
la
pressione
neSa
Δq
è
pari
a
222,04
kPa.
H
I zΔz
S = C1C2 qn ∑
0 E
43
CALCOLO
DEI
CEDIMENTI
TERRENI
NON
COESIVI
METODO
DI
SHMERTMANN
(1970)
E
SHMERTMANN
ET
AL.
(1978)
H
I zΔz
S = C1C2 qn ∑
0 E
44
NORMATIVA
VECCHIA
NORMATIVA
45
NORMATIVA
NTC
FONDAZIONI SUPERFICIALI
FONDAZIONI PROFONDE
46