Sei sulla pagina 1di 3

Antiche Pescherie nel Borgo "Si no sabir, tasir"

Antiche Pescherie nel Borgo nasce da un'idea del vulcanico e grande appassionato
Maurizio Venegoni, collezionista di esperienze musicali e già mente dei "Consorzio
Acqua Potabile"(CAP).

Il progetto nasce dall'unione entusiastica di due elementi dei "Jumbo":Alvaro Fella


(voce) e Dario Guidotti (Voce,Flauto e Sassofono), il chitarrista dei "Gamba de Legn"
Paolo Doria, l'altra tastiera dei CAP Enrico Venegoni e due professionisti nella
sezione ritmica: Augusto Gentili al basso elettrico agli arrangiamenti e alla produzione
esecutiva e Massimiliano Varotto alla batteria. A causa dei grandi impegni sia familiari
che lavorativi Paolo si vede costretto ad abbandonare APnB terminata la registrazione
dell'album "Si no sabir, tasir" e viene sostituito da Luca Musso chitarrista
professionista di lunga data già attivo in collaborazioni passate con Augusto e
Massimiliano.

L’ispirazione per questo lavoro è stata la chiacchierata di una sera a tavola con il
giornalista-amico Aldo Pedron:”Quante canzoni hanno avuto successo tra gli anni 60-
70 proprio perchè sono state tradotte o trasposte in lingua italiana? Più di tremila e la
loro sorte forse sarebbe stata l’anonimato se in quegli anni il mercato italiano non fosse
stato così attento e protagonista di un loro recupero”
Il repertorio di questa esperienza musicale è sostanzialmente una rilettura forse in
chiave più attuale, ma con strumenti e passione vintage ,di gemme rock tra le meno
conosciute da tutto il mondo in quegli anni tanto ricchi di energia e originalità creativa:
Argentina ,Francia, Stati Uniti,Germania,Paesi dell’Est Europeo.
Il lavoro necessitava di un filo conduttore “concept” tra i diversi brani come nella
migliore
ma dei testi nuovi che potessero mettere in risalto le voci di Alvaro e Dario e le melodie
tradizione PROG di quegli anni.e Venezia è stato il “set” ideale per l’ambientazione di
nuove originali storie e anche la riesumazione di antiche e misteriose leggende

La ripresa delle composizioni del passato, che spesso ha visto l’autorizzazione


sorpresa e entusiastica degli esecutori originali dell’epoca, il loro riarrangiamento nel
rispetto dell'idea musicale originale ha innescato una ulteriore curiosa valorizzazione
nella stesura dei nuovi testi prevalentemente in lingua Sabir e parte in italiano.
La lingua Sabir era questa forma di “Esperanto” o lingua comune in auge dalla fine del
1600 in buona parte delle città di mare italiane ma anche mediterranee. Consentiva agli
uomini di mare di dialogare durante le operazioni di attracco e di sbarco ed era una
lingua composta in buona parte di parole tratte dal veneziano, ma anche dal
portoghese-genovese,dal greco e dal turco .
All’ingresso di alcuni porti ancora oggi sono presenti scritte in questa lingua….una su
tutte ….SI NO SABIR…TASIR, che ci ha molto affascinato per dare il nome a questo
lavoro: “”Se non conosci la lingua Sabir…non parlare perchè complicheresti le
operazioni di attracco !” Non sono quindi state eseguite delle semplici traduzioni delle
canzoni scelte ma, spesso, salvaguardandone i contenuti figurati e poetici della stesura
originale.sono state “asservite” a questa ambientazione veneziana databile attorno al
1700.
E tutte con un “ fil rouge” che pare unirle in un unico respiro di fascino veneziano

Brani presenti nell'op di prossima uscita in vinile 33 giri

Corte Sconta dal brano dei Germanici Eloy Illumination del 1980 presente nell'album
..in Sabir riprendendo l’antica leggenda veneziana dei orti misteriosi con porte fatate
che permettevano,quasi come uno stargate spazio-temporale,con l’obbligo di bere tanto
Rosolio dagli abitanti del cortile prodotto,per volare in mondi lontanissimi.
“Tse maligni a Venessia e se dise ..anche il Polo (Marco) passò di qua.”
Bianco Magno dal brano degli argentini El Reloj "Harto y Cunfundido" del 1976.
I musicisti di El Reloj sono stati i più entusiuasti e i più stupiti nel ritrovarsi riscoperti
dopo quasi 45 anni e a 30.000 km di distanza dal loro ambito musicale originario.
L’energia del loro “Harto y Confundido” è diventato la diatriba tra due venditori di pesce
che si contendono la cliente sul mercato cittadino di Venezia. Nel 1700 in pochi in città
apprezzavano il pesce come cibo. I canali erano le fognature a cielo aperto purtroppo e
i pesci ne erano gli abitanti principali. Ecco una ritrosia quasi endemica verso il pesce
da parte dei Veneziani che Dario Guidotti e Alvaro Fella, veri imbonitori della
piazza,cercano di convincere a superare con dell’ottimo “pescato” in mare aperto

Tocheti Pocheti ,dal brano strumentale dei francesi Minimum Vital “En superbo” è
diventata la simpatica e antichissima ricetta medievale “gustosamente” suggerita da
Alvaro Fella per la preparazione del Bisato alla Venexiana.
“No tsè un serpente, ma lui sta nel mar”

“4TRO o Quattro” è la rivisitazione suggestionale ,e carica di esoterismo fantasy e di


paradosso, che ruota, a nostro dire…originalmente solo a nostro dire, attorno al numero
QUATTRO.
Il brano si ispira a una canzone della discogra fia recente del grandissimo David Crosby
ed è una dedica figurata, ma espressa, ai quattro dei CSN&Y mediata attraverso la
figura incredibile del mitico baffone David.
E la voce di Alvaro Fella ,ogni volta, a con fidarne quasi soavemente ,in immagini, il suo
lunghissimo percorso artistico.

“Sorriso nel Vedru por l’homo feliz” ha visto la partecipazione creativa di tutto il
gruppo nella fusione di due brani : un antico tradizionale irlandese reinterpretato
qualche anno fa, alla Uillean Pipe ,dall’amico di Bretagna RONAN LE BARS unito a uno
dei brani più stimolanti dei famosissimi statunitensi HAPPY THE MEN “Service with a
smile”.
Cotanto contesto musicale ci ha permesso di ambientare una nostra pièce originale: la
storia di un giovane e talentuoso garzone vetraio, mirabilmente interpretata al canto da
Dario Guidotti, che s fidando la pena di morte allora sancita e spesso frettolosamente
eseguita dai guardiani naviganti attorno a Murano, piani fica la fuga notturna.
Nel suo racconto non manca l’empatica s fida verso il suo personale Mastro Vetraio ,il
burbero-domato Alvaro Fella, e l’intera Venezia biecamente e crudelmente impegnata
,in buona parte della sua storia gloriosa, nella forzosa custodia dei propri talenti nell’arte
del vetrare.

“Il mio nome è Lemuel” è dedicata “all’arte” del viaggiare di cui Venezia da sempre
incarna perfettamente lo spirito e Gulliver, nell’opera di Jonathan Swift; ne è grande
protagonista. E’ l'unica traccia interamente originale del gruppo APnB in questo LP. e
vuole essere il primo contributo originale della Première di questo nuovo Ensemble
musicale8 o Supergruppo come si usava chiamare una volta) al mondo della musica
progressiva.
E’diviso in due parti e quindi in due momenti in cui il protagonista si racconta e dialoga
affettuosamente con il proprio Autore-Ideatore

Brani che si aggiungeranno all’opera nella successiva edizione in CD:

Melanocetus
Piccola digressione nella disciplina della biologia marina in questo brano leggermente
scherzoso.
E’ dedicato a un curioso abitante delle profondità abissali degli Oceani e alla sua
piccola Lanterna blu’ utilizzata alla bisogna per attirare le prede

Tomba Masso Poeta Strega


Si ritorna alla Venezia più misteriosa che parla di Streghe in città.
“Dalla tomba di un poeta prendi masso e è Strigarrìa”.
Ogni Sestiere della città (così chiamati in luogo degli urbani e terrestri quartieri) ha
sempre avuto angoli e anfratti dove si era soliti praticare la Stregoneria per le necessità
più svariate .
I luoghi erano riconoscibili per una masso, di dimensioni le più svariate,
misteriosamente esposto su determinati muri e in curiose posizioni. Il sasso veniva
riconosciuto come segnale e doveva necessariamente e curiosamente provenire dalla
tomba di un poeta.
Il brano originale è tratto dalla intrigante quanto misteriosamente ristretta del gruppo
folk-psyco-sabbatico dei MELLOW CANDLE del 1972 “Boulders on my Grave”.

Bhairavi
Una composizione strumentale che si ispira ad un tema del maestro indiano Ustad
Usman Khan basato sull'omonimo raga.
Le navi che tornavano dall'oriente portavano con loro assieme a carichi di merci anche
profumi e suoni che andavano a mescolarsi con le culture d'origine dei viaggiatori
europei dando vita ad interessanti fusioni... Così questo brano composto e arrangiato
da Augusto come tributo al grande Maestro indiano e alla musica di questo
subcontinente.

PRECISAZIONI TECNICHE. Unica e straordinaria la partecipazione tecnica e anche


emotiva alla consulenza audio e all’intera registrazione del lavoro da parte del giovane
fonico Vittorio Mazzola al suo debutto prog.
Musicista, appassionato, laureato in fisica con diploma americano in sound Engineer ha
dipinto tutto questo lavoro con il suo entusiasmo e competenza in stretta collaborazione
ormai consolidata da anni con Augusto.

Potrebbero piacerti anche