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Il codice civile, agli artt. 117 e ss.

, prevede e disciplina le fattispecie di


invalidità del matrimonio e, cioè, le situazioni idonee a produrre la nullità del matr
imonio o, comunque, la possibilità del suo annullamento; in particolare, poi, l'ar
t. 128 c.c. disciplina gli effetti del matrimonio putativo sul coniuge di buona
fede con riferimento agli atti compiuti prima dell'annullamento del matrimonio.
Deve, comunque, sottolinearsi che è opinione comune quella secondo cui le fattispe
cie di annullamento e nullità del matrimonio contemplate dal c.c. non siano tassat
ive.
Il codice non distingue le fattispecie di nullità del matrimonio (la cui azione no
n è soggetta a prescrizione, che possono essere fatte valere da chiunque abbia un
interesse legittimo e relativamente alle quali non è ammessa sanatoria), dalle fat
tispecie di annullamento del matrimonio (la cui azione è soggetta a prescrizione d
ecennale e che possono essere oggetto di sanatoria).
Costituiscono, secondo la prevalente opinione della dottrina, cause di nullità del
matrimonio
la sussistenza di rapporti di parentela, affinità e adozione costituenti impedimen
ti impedienti alla celebrazione del matrimonio ex art. 87 cc (si tratta dei matr
imoni tra ascendenti e discendenti in linea retta sia legittimi che naturali; fr
atelli e sorelle germani - figli degli stessi genitori-, consanguinei - figli de
llo stesso padre - o uterini - figli della stessa madre-; affini in linea retta
- genero e suocera, nuora e suocero - ; adottante e adottato e suoi discendenti;
adottante e coniuge dell'adottato; affiliante, affiliato e suoi discendenti; af
filiato e figli o coniuge dell'affiliante; affiliante e coniuge dell'affiliato).
la condanna per l'omicidio consumato o tentato da parte di uno dei nubendi nei c
onfronti del coniuge dell'altro.
la sussistanza di altro valido vincolo di coniugio riferita ad uno o ad entrambi
i nubendi
In altre ipotesi la dottrina ha invece inquadrato le invalidità nell'ambito dell'a
nnullabilità; le peculiarità sono la legittimazione estesa all'azione (distinguendos
i ipotesi di annullabilità assoluta e di annullabilità relativa), il termine di pres
crizione decennale anzichè quinquennale ed un peculiare regime di sanatoria.
Costituiscono, invece, causa di annullamento del matrimonio (c.d. annullabilità as
soluta) i rapporti di parentela, affinità e adozione per i quali è ammessa la dispen
sa (si tratta dei rapporti tra zii e nipoti; dei rapporti in linea collaterale i
n secondo grado - cognati). Per queste ipotesi l'azione di annullamento del matr
imonio non può essere esperita decorso un anno dalla celebrazione.
Qualora, al momento della celebrazione del matrimonio, uno dei nubendi risulti i
nterdetto ovvero sia già infermo (ove successivamente, per detta infermità, venga in
terdetto) può essere esperita l'azione d'annullamento da chiunque vi abbia interes
se, salvo che, successivamente alla revoca dell'interdizione, vi sia stata coabi
tazione tra i coniugi per un anno (anche in questa ipotesi l'invalidità viene rico
ndotta nell'ambito delle cc.dd. annullabilità assolute).
Identico regime è previsto per l'azione d'annullamento per il caso in cui si assum
a che uno dei nubendi sia stato incapace di intendere e volere al momento della
celebrazione del matrimonio (la domanda è, cioè, improponibilie ove, successivamente
alla cessazione della situazione d'incapacità, vi sia stata coabitazione per un a
nno). Tuttavia, in detta ipotesi, contrariamente alla precedente l'azione è esperi
bile dal coniuge dai genitori o dal pubblico ministero (c.d. annullabilità relativ
a)
In caso di matrimonio concluso dal minore d'età l'azione d'annullamento non è ammess
a ove il minore, in qualunque momento, compia la maggiore età ovvero se vi sia sta
to concepimento o procreazione e vi sia la volontà di conservare il matrimonio. La
legittimazione all'azione compete sempre ai coniugi ai genitori e al pubblico m
inistero.

Il codice contempla, quali ulteriori cause d'annullamento del matrimonio, i vizi


della volontà di uno dei coniugi (o di entrambi) al momento della celebrazione. S
i tratta della violenza e, cioè, del matrimonio concluso sotto la minaccia, anche
causata da un terzo, di esporre sè stessi o i propri beni ad un male ingiusto e no
tevole, purchè la minaccia sia tale da fare impressione ad una persona sensata, te
nuto conto dell'età, del sesso e della condizione, del timore che deve avere origi
ne in un fatto esterno (la dottrina annette tale efficacia invalidante anche al
timore putativo) e dell'errore.
L'errore che può condurre all'annullamento del matrimonio deve avere per oggetto l
'identità personale ovvero qualità personali dell'altro coniuge ritenute essenziali.
Le azioni d'annullamento del matrimonio per errore, per violenza o timore non so
no più proponibili ove vi sia stata coabitazione per un anno dopo la scoperta dell
'errore o la cessazione della violenza o dello stato di timore.
L'azione d'annullamento del matrimonio può essere anche promossa qualora i coniugi
l'abbiano concluso con l'intendimento di non adempiere agli obblighi e di non e
sercitare i diritti che discendono dal matrimonio (si tratta dell'azione di simu
lazione); l'azione non è esperibile se, successivamente alla celebrazione del matr
imonio, i coniugi abbiano convissuto e non è ammessa per il caso della riserva men
tale non esplicitata (in tal senso, è stata considerata non suscettibile di deliba
zione la sentenza di un Tribunale Ecclesiastico che aveva dichiarato nullo il ma
trimonio sulla scorta di una mera riserva mentale non esplicitata)

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