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La crisi del 600

Nel 600 quasi tutte le aree dell'Europa furono investite da un processo di trasformazione
detto la crisi generale del 600. Questa non colpì tutti i paesi nello stesso modo, settori,
tempi e attività economiche. Dalla crisi infatti alcuni paesi uscirono più deboli (Spagna,
Italia), altri più forti (Inghilterra, Olanda).

Crisi demografica-> nel corso del 600 assistemmo ad un brusco arresto della
crescita demografica e in alcuni casi anche a un decremento che colpì
particolarmente i paesi mediterranei e che determinò lo squilibrio tra nord e
sud.
Cause-> malattie, peste, guerre, carestie
l'aumento della mortalità per denutrizione
l'aumento dell'età media del matrimonio
la diminuzione delle nascite
l'aumento della mortalità infantile
Conseguenze-> nuove gerarchie urbane
la crescita dell'urbanizzazione
la contrazione dei consumi e del mercato del lavoro

Crisi agricola-> all'espansione cinquecentesca seguì una crisi agraria.


Cause-> la causa principale fu la fase climatica negativa che condizionò
l'andamento dei raccolti
il calo della domanda che fece ristagnare o decrescere i prezzi dei cereali
l'aumento del costo del lavoro
Conseguenze-> il ritorno ai pascoli
l'aumento dei gravami fiscali
l'aumento del peso sulla rendita fondiaria su fittavoli e mezzadri

Crisi economica-> anche manifatture, industria, commercio e finanza furono


colpiti dalla crisi.
L'economia fu compromessa dalla rigidità dell'organizzazione manifatturiera
che infatti portò a una crisi della vita produttiva in Italia dove si registrò una
contrazione del settore tessile. Furono invece in grande ascesa le potenze
olandesi e inglesi grazie alle loro innovazioni tecnologiche e alla capacità di
rispondere alla domanda di beni praticando prezzi più accessibili. Per quanto
riguarda il commercio internazionale il baricentro fu spostato dal
mediterraneo all'atlantico e il centro del capitalismo europeo fu situato tra
Amsterdam, Londra e Parigi. Nuove gerarchie ci furono anche nel controllo
del credito e della finanza. Ci fu infatti una contrazione fortissima dell'afflusso
dei metalli preziosi provenienti dal nuovo mondo a causa dell'esaurimento di
molte miniere e della crisi della manodopera indigena decimata dalle dure
condizioni di lavoro. Perciò il valore dell'oro ebbe una
forte impennata, le monete più pregiate si svilirono e si dovette ricorrere alle
coniazioni in rame con conseguente aumento dei prezzi. Per la scarsità di
moneta circolante il sistema finanziario internazionale faceva ricorso ai titoli di
debito pubblico emessi dallo Stato e alle lettere di cambio.

La crisi del 600 fu causata anche dalla Guerra dei 30 anni (1618-1648) che
interessò molti paesi dell'Europa centrale e in particolare la Germania. Fu
determinata da due fattori: uno politico e l'altro religioso. La Germania infatti
era divisa in due: una parte cattolica e l'altra protestante e gli Asburgo
cercavano di imporre a tutti il ritorno al cattolicesimo. Ciò portò a una lotta
devastante che si concluse con la pace di Westfalia.

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