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Lo scopo dei ricercatori australiani era sapere se la transcranial Direct current stimulation
(tDcs), che consiste nell’applicare degli elettrodi al cervello facendo scorrere tra i neuroni delle
piccole correnti, oltre ad aumentare le abilità matematiche, quelle mnemoniche e il livello di
attenzione, riuscisse anche a migliorare la capacità di risolvere dei rompicapi. In particolare gli
scienziati volevano vedere se si può indurre il cervello a pensare in maniera diversa, ad
aumentare le capacità intuitive con la tDCS. Il primo passo degli studiosi è stato quello di
reclutare 60 partecipanti e di sottoporgli da risolvere alcuni rompicapi matematici, come
correggere operazioni aritmetiche scritte utilizzando fiammiferi. Una prima volta, i volontari
dovevano riorganizzare la distribuzione dei fattori in modo che formassero l’operazione corretta
senza stimolazioni elettroniche. Successivamente dovevano correggerne altre due ma
sottoposti a stimolazioni tDCS.
Per alcuni queste erano eccitanti nel lobo temporale anteriore destro e allo stesso tempo
inibenti in quello sinistro, per altri viceversa, mentre un terzo gruppo era semplicemente indotto
a credere di ricevere scosse elettriche. La scelta della zona del cervello da sottoporre a
scariche elettriche non è stata casuale. La Atl destra è infatti nota come la zona più intuitiva
della corteccia cerebrale, quella dedicata a vedere il mondo sotto una nuova luce, quella sinistra
quella più abitudinaria e legata a ipotesi acquisite.
Analizzando le risposte dei volontari, gli scienziati hanno scoperto che quanti avevano ricevuto
una stimolazione nel lobo temporale destro e un’inibizione in quello sinistro avevano una
probabilità tre volte maggiore a tutti gli altri di trovare le giuste risposte nel giro di sei minuti.
L’ipotesi avanzata dai ricercatori per spiegare questo risultato è con questa combinazione di
stimolazione/inibizione si induce il cervello a pensare in modo diverso rispetto al solito e a
elaborare nuove strategie. “È affascinante quando una stimolazione del cervello porta a un
aumento delle performace, perchè di solito siamo abituati a pensare che questo tipo di
manipolazione sia distruttiva” ha concluso Jonathan Schooler, psicologo dell’ Università
della California di Santa Barbara
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