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Anni 90

Le modifiche che intervengono sulla legge il bilancio negli anni 90 in particolare abbiamo visto l’intervento
della corte costtuzionale e poi abbiamo il patto di stabilità e crescita che è facente parte degli accorti di
mastrch del 92, la cui caratteristica principale è l’istituzione della moneta unica ed entrerà in vigore nel
2000.

La scelta di entrare nell’unione comportava la necessità degli stati aderenti di rispettare alcuni parametri in
modo che squilibri nazionali interni riguardanti in particolare la spesa pubbblica e quindi il debito pubblico
non si riperquotessero sulla stabilità monetaria dell’unione. L’adesione all’euro non fu unanime,
l’inghilterra conservò la propria moneta e i paesi dell’europa dell’est con cui si crearono accordi per un’
entrata successiva e alcuni hanno concluso altri no.:
l’desione al patto di stabiltà ha ocmportato il rispetto di determinati parametri per l’adesione alla moneta
unica:
- rapporto debito pubblico/pil non oltre 60%
- deficit pubblico 3%

In italia in quel periodo il debito era del 120% e quindi per i paesi che erano in questa situazione entra, si
afferma un principio di un obbligo di rientro dal debito, una misura di attenzione di un deficit maggiore in
modo da ottenere una riduzione dello stock di debito pubblico. Per noi irrealistico di poter rientrare entro il
ventennio.

La Preoccupazione sottesa di questo accordo e che se gli stati nazionali hanno una politica di
indebitamento di debito pubblico crescente il rapporto complessivo tra l’indebitamento e il pil all0’onterno
dell’eurozona cresce e arriva a superare il rapporto massimo e si rischia che la moneta percepisca la perdita
di valore per effetto del maggior rischio connesso alla sua circolazione, effetto di inflazione e di default.

Nel 2001 vi fu la conversione alla lira e in questi anni, Gli altri paesi si considerano autorizzati a far salire il
debito pubblico tenendo conto del rapporto già avanzato debito pubblico/pil italiano
negli altri paesi si autorizzano a far salire il loro debito pubblico rispetto all’Italia.

Con la crisi finanziaria del 2007-2008 la situazione cambia nel senso che La crisi finanziaria si riperquote
sull’andamento del debito pubblico espresso in euro nell’eurozona,
la grecia in particolare che aveva un debito pubblico rapportato al pil più elevato del nostro (140/150%) si
trova in una situazione di default del sistema bancario.
Il debito pubblico è estremamente elevato da far temere a livello di mercati globalizzati che la grecia non
fosse in grado di far fronte nel tempo ai titoli sottoscritti quindi di ripagarli entro la scadenza, con il rischio
di default della grecia e un rischio di perdite da parte degli investitori finanziari nei titoli della grecia.
All’epoca questa situazione fu risolta attraverso con la scelta fu quella di imporre una politica di
austerityriduzione drastica della spesa pubblica, fornirgli al contempo liquidità necessaria non tanto per il
sostegno all’economia, quanto piuttosto di renderla in condizione di ripagare gli investimenti alla scadenza i
titoli del debito pubblico che erano stati sottoscritti in modo prevalente dalle banche d’investimento
tedesche e francesi che avevo acquistato titoli greci attratti dal rendimento elevato, il governo greco offriva
un ritorno di interessi più consistente rispetto alla media europea (spread). In questa situazione le banche
tedesche e francesi esposte sul debito greco avrebbero rischiato un perdita in bilancio piuttosto
consistente.  la grecia è indebitata con titoli di stato espress in euro, quindi su questi titoli di stato erano
state acquistate da banche di investimento francese e tedesca. Quindi l’alternativa è stata quello di imporre
alla grecia il piano di austerità, con l’intervento dell’ue per finanziare il debito greco che sarebbe servito al
ripagare i titoli in scadenza del debito pubblico greco in modo che non vi fosse un rischio di default del
debito pubblico greco e quindi che non ci fosse una perdita nel bilancio delle banche tedesche e francesi.
Rischio di default della grecia del debito pubblico rischio di perdita dell banche che avevano investito su
questi titoli.

Perché vi era tanta preoccupazione per il debit pubblico greco? La perdita sarebbe stata contenibile
attraverso

Perché si è scelto un piano di austerità piuttosto che intervenire con un intervento rapido, poiché erano
relativamente contenuti? La preoccupazione era quella che se si fosse aiutata la grecia senza imporre dei
limiti alla spesa si sarebbe innescato un processo di emulazione da parte degli altri stati indebitati,
obbligando poi paesi euro virtuosi attraverso il fondo salva stati appositamente costituito aveva obbligato
ad intervenire con interventi sempre più massicci, obbligando la comunità europea nel suo insieme di far
fronte al debito dei paesi meno virtuosi.
Entra in gioco in concetto di moral azard far debito spettando che gli altri a compartecipino al suo
pagamento
per la grecia quindi sarebbe stato in realtà un intervento limitato ma avrebbe dato via al moral azard che
avrebbe comportato l’emulazione, Scaricando quindi il comportamento di azzardo morale sulla
compartecipazione al debito degli altri stati.

Le banche investono nei titoli più ad alto rendimento, i titoli greci pagavano un tasso d’interesse superiore
rispetto ai territori dell’eurozona (tasso conveniente)le banche d’investimento tedesche e francesi
acquistavano titoli greci espressi in euro perché rendevano di più rispetto agli altri, c’era una convenienza.
tutto questo avveniva nell’idea che rimanesse stabile la conversione del debito in euro .
Nessuno all’epoca pensava che ci sarebbe stata la crisinon si pensava che il problema greco diventasse
sistemico.

Spred differenza tra il tasso decennale dei titoli tedeschi bund rispetto agli altri paesi.

Spred è relativamente basso fino alla crisi del 2007, segnala un maggior costo del debito dei paesi più
indebitati e conviene investire in questi titoli poiché non si pensava che vi potesse essere un problema di
default degli stati membri.
cambia il quadro  la crisi del 2008 (che fa salire il debito greco)

Nel 2008 vi è una crisi esogena per il sistema dell’eurozona che viene indotta dalla cosiddetta crisi subprime
e del mercato immobiliare, che comportano una contrazione della liquidità del mercato finanziario e quindi
una induzione di questa crisi del mercato finanziario europeo.

Il problema che si ha in questo periodo è la crisi delle banche quindi l’emerge il debito greco come
problema di rischio sistemica poiché la questa crisi si innesta su una più generale delle banche di
investimento.

a grecia era indebitata con titoli di credito euro,

debito greco--<crisi sistemica

- Banche di investimento-investimenti in titoli, quindi investimento nel medio lungo termine sia
come operazione finanziaria sia di prestiti, hanno una situazione di maggiore esposizione a rischio,
maggiore difficolta in rientrare nella liquidità che hanno prestato.
- Banche commerciali esercitano il credito a breve termine

Le banche europee sono in crisi come le americane poiché anche loro avevano investito in Titoli derivati del
genere subpriem che alla scadenza devono essere trasformati in liquidità, le banche non hanno la capacità
di rispondere alla richiesta di liquidazione di questi titoli che vengono espresse in via generale dagli
investitori aritaail, cioè gli investitori di fronte alla crisi del sistema finanziario indotta dalla crisi dei
subprime chiedono di venderli e vogliono tornare in una condizione di liquidità
Siccome il mercato finanziario è globalizzato e le banche d’investimentoe uropeo hanno anche investito su
questi titoli derivati dati dai subprime, le banche d’investimento sono a rischio di default, in particolare le
banche tedesche, francesi e olandesi.
il valore del mercato nominale dei titoli derivati era 10 volte il pil mondiale.

Metamercato finanziario collega tutti gli investitori a livello globale, tendenzialmente unificato.
A seguto della crisi dei subprime si trovano esposti ad una situa di crisi di liquidità,
le banche di investimento sono in crisi di liquidità perché avevano investito, le europee in particolare
tedesche, olandesi e francesi, in titoli derivati che sono titoli che nascono dal mercato immobiliare, che
vengono estratti dai loro crediti, i quali vengono cartolarizzati, cedute da queste agenzie che fanno queste
opere di cartolarizzazione alle banche d’investimetno finanziario le quali a loro volta li rivendono nel
mercato finanziario.
VANTAGIO DI QUESTO MECCANISMO: le banche di credito immoìbiliare si liberano dal tenere in bilancio
posizioni passive, quindi se le banche di credito rilasciano mutuo devono iscrivere per 20 anni a bilancio
l’importo di questa operazione, quindi le banche di credito immobiliare hanno un blocco di liquidità.
Che cosa fanno?
questi rapporti di mutui estraggono il titolo di credito (es. il signor X deve tot alla banca), cartolarizzano
questi titoli di credito in documenti a parte che attribuiscono al possessore del documento il titolo alla
discussione e cedono titoli alle banche di investimento le quali a loro volta li acquistano ridando liquidità
alle banche di credito immobiliare, le quali possono nuovamente sottoscrivere nuovi mutui e con questa
liquidita va ad alimentare il mercato dei mutui immobiliari.
Contemporaneamente le banche d’investimento avendo acquistato questi titoli li vendono al mercato e
Vengono acquistati al mercato ritail questi titoli derivati da investotori privati anche piccoli investitori e
banche.

Con la crisi subprime, questi titoli cartolarizzati che derivavano dal mercato immobiliare questi titoli
diventano rigidi, non riescono più a dare un ritorno, il meccanismo è: i crediti nascebti da mutui vengono
cartolarizzatile banche che hanno cartolarizzato i titoli li cedono alle banche d’investimento le quali
daranno un ritorno di liquidita le banche di credito immobiliare possono quindi finanziare nuovi mutui.

Le banche di investimento che acquistano i titoli cartolarizzati a loro volta gli rivendono perché sono
appetibili nel senso che avendo acquistato questo credito cartolarizzato che nasce dal mutuo, la banca ha
diritto di ricevere a parte del creditore un certo tasso di interesse per la restituzione del capitale. Chi
acquistava questi titoli davano una liquidita immediata e riceve nell’arco di 15/20 anni un rendimento fisso
trimestrale (onere dell’acquirente del mutuo). È un gioco che crea ricchezza virtuale nel mercato dei titoli
finanziari.

Quando c’è la crisi dei sub prime (sono quelli che vengono colpiti per primi dalla crisi del mercato
immobiliare), che è una crisi che si manifesta nel mercato immobiliare, i soggetti passivi dei rapporti di
credito non riescono più pagare gli interessi, abbandonano le case.
Questa crisi fa si che questo rivolo ascendente di interessi e capitale che doveva essere restituito per poi
andare alle banche d’investimento si blocca, non ci sono soldi per far fronte alla crisi.

molte banche europee hanno investito in questo mercato, in particolare doich bank era piena di questi titoli
poiché interveniva globalmente, la crisi del credito greco di innesta su una crisi di liquidità generale delle
banche.

Perché le banche tedesche erano piene di titoli derivati? Perché investivano in derivati più delle altre banche?
Non venivano considerati rischiosi, poiché il comportamento delle banche di invesitmento è di una logica di breve
periodo non a lungo, e investono nei titoli che considerano più remunerativi.
questa crisi si riperquote sui bilanci delle banche, poichè le banche non riescono più a vendere e quindi
determinano una crisi di liquidità.
Perché le banche hanno investito tanto in questi titoli?

Perché le banche olandesi, francesi e tedesche hanno due caratteristiche: sono banche universali cioè sia
commerciali che di investimento, ovvero prende i soldi dai depositanti e gli investimenti possono essere a
breve e a lungo termine, quindi di diversa tipologia.
i titoli derivati, investimenti su mercato finanziario vengono percepiti dalle banche come particolarmente
redditizi e meno rischiosi, poiché vengono prodotti in modo esponenziali dal sistema finanziario stesso,
rispetto alle imprese ad economia reale.

le banche tedesche investono nel mercato dei derivati e queste immobilizzazioni sono particolarmente
pesanti, le banche europee quindi con la crisi si trovano con questa contrazione della liquidità
quindi hanno bisogno di essere alimentate e di non essere esposte ad un rischio di default, hanno diversi
investimenti a medio lungo termine che non possono tornare liquidi e quindi contemporaneamente i
detentori dei conti correnti verso queste banche possono abbandonare le loro posizioni di fronte al rischio
di fallimento della banca . quindi bisogna evitare che vi sia rischio del fallimento delle banche, poichè
altrimenti i depositanti si trasferiscono ad altre banche.

Intervengono quindi le banche centrali con politiche di quantitative easy, a partire dal 2010 fino al 2012 la
BCE comincia ad intervenire sul mercato dei titoli in possesso delle banche prima con interventi a medio
termine poi lanciando quantitative easy cioè iniezioni di liquidità che vengono fatte in particolari modi
la banca centrale europea immette liquidità nel sistema ritirando titoli derivatiinterviene attraverso il
quantitative easy cioè la banca centrale libera le banche d’investimento dai titoli nel bilancio che provocano
il fallimento, liberano i titoli e li mettono a bilancio della BCE e restituiscono in cabio di questi titoli
liquiditàoperazione commerciale,, le banche di investimento danno questi titoli alla banca centrale o
vendono o danno in garanzia.
La banca ottiene questi titoli come collaterali dei prestiti che realizza rispetto a queste banche e restituisce
alle banche commerciali liquidità, e in questo modo le banche riescono a far circolare moneta, non
subiscono l’abbandono dei clienti, non rischio di fallimento interventi pesantissimi in termini monetari

La BCE attraverso questi investimenti libera le banche dai crediti in sofferenza, la banca centrale lascia
queste politiche per risollevare le banche commerciale e di investimento dei titoli che hanno in bilancio
dando liquidità e le banche possono ricominciare ad operare normalmente.
il rischio all’ asimmetrica tra l’esposizione nel lungo termine e i conti correnti che sono restituibili ai clienti
viene ridimensionato attraverso liquidità che proviene dalla banca centrale e che contemporaneamente
libera le banche da questi titoli in bilancio che osno titoli poco solvibili ch potrebbero portare le banche al
fallimento se venissero richiesti. Scopoevitare l fallimento delle banche

L’importo complessivo di queste politiche messe in atto dall BCE mettendo denaro nel mercato
interbancario a partire dal 2011, la banca centrale emetterà intorno ai 12.000 miliardi (di acquisti che la BCE
fa di bond di titoli degli stati membri europei è limitato, la maggior parte in titoli rischiosi).

La crisi capiamo quindi che investe il mercato finanziario, mercato dei titoli derivati,
in questo contesto il default finanziario della grecia e il mancato pagamento delle banche avrebbe
provocato una crisi maggiore di questo sistema.
la scelta è stata di evitare che alla crisi finanziaria che riguardava soprattutto le banche, si sommasse per
effetto della copertura del dafault greco cioè di dover intervenire pagando, dando alla greci ala liquidità
necessaria (che in realtà era limitata per far fronte ala crisi), non si fa poichè
si teme un rischio di contagio sui conti pubblici nazionali e quindi cumulandosi avrebbe determinato un
maggior rischio di instablità del sistema, quindi per evitare si far fallire, o ridurre il rischio sistemico sulle
banche si preferisce far scontare agli stati la loro esposizione al mercato del debito dei titoli pubblici e
obbligati a rientrare dal’esposizione. L’intervento quindi principale della BCE riguarda per lo più la
liberazione dei titoli dai bilanci delle banche.
La crisi del debito pubblico greco quindi si iscrive in questa crisi finanziaria.
Interviene anche l’europa attraverso la costituzione di un fondo costituito con la contribuzione degli stati
membri che presta denaro allo stato in crisi obbligandolo a rispettare determinati parametri.
debito pubblico viene sostenuto a condizione che questi soldi non siano per il sostegno dell’ economia
interna.

- Cartolarizzazione: trasformi un mutuo in un ttolo azionario compravendibille


- contratto report: contratto di prestito, a tempo determinato, operazione commerciale, non è un
atto unilaterale, la banca centrale deve ricevere un ritorno, facendo in modo di evitare di perdere
titoli sistema di equilibrio

perché non generano inflazione? perchè Girano esclusivamente nel mercato bancario

- inflazione quando aumentano i prezzi, minor potere d’acquisto

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