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MALATTIA INFIAMMATORIA
CRONICA INTESTINALE
DEFINIZIONE
MORBO DI CROHN
RETTO COLITE ULCEROSA (RCU)
• Macroscopicamente: IPEREMIA
ATTIVA PASSIVA
INFIAMMAZIONE
COLON
NORMALE RCU
EPIDEMIOLOGIA
RCU
RCU
Eziologia sconosciuta
Predisposizione genetica (circa il 25% dei
pazienti con RCU ha un parente con MICI)
Origine infettiva
Fattori immunologici
FISIOPATOLOGIA
Le maggiori classi di CU sono:
MORBO DI CROHN
MORBO DI CROHN
Eziologia sconosciuta;
POSSIBILI CAUSE:
Genetiche;
Immunologiche;
Ambientali
Alimentari
FISIOPATOLOGIA
MORBO DI CROHN
MORBO DI CROHN
• Le tre maggiori classi di malattia di Crohn sono:
1. Ileite regionale: infiammazione solo del
piccolo intestino (35%)
2. Malattia di Crohn ileocolica: coinvolgimento
dell’ileon e colon (45%)
3. Malattia di Crohn del colon: solo il colon
(20%)
FATTORI DI RISCHIO
INFILTRAZIONE LEUCOCITARIA
DELLA PARETE INTESTINALE
(linfociti, macrofagi ed altre cellule
immunitarie)
LINFOCITI T stimolano la
produzione di citochine
infiammatorie(IL-1, IL-6 e TNF)
che a lungo andare provocano:
INTRA-INTESTINALI EXTRA-INTESTINALI
Diarrea Ulcere del cavo orale
Dolore addominale Artrite
Febbre Uveite
Calo ponderale Pioderma gangrenoso
Tenesmo Anemia
Rettorragia Deficit elettrolitici
Ipoalbuminemia
SEGNI E SINTOMI
MORBO DI CROHN
INTRA-INTESTINALI EXTRA-INTESTINALI
Diarrea Artrite
Dolore addominale Stomatite
Febbre Calcolosi vie biliari
Astenia Deficit elettrolitici
Calo ponderale Anemia
Subocclusione Leucocitosi
intestinale
COMPLICANZE
RETTO COLITE ULCEROSA
MORBO DI CROHN
FISTOLE INTESTINALI (enteroenteriche, enterovescicali,
enterocutanee ecc)
MALASSORBIMENTO
PERFORAZIONE
PERITONITE
DIAGNOSI
Si compone di:
2. ESAME OBIETTIVO
Segno di Blumberg
Esplorazione rettale
DIAGNOSI
3. DIAGNOSTICA STRUMENTALE
Rettosigmoidoscopia
Colonscopia(solo se le condizioni del pz lo
consentono)
Clisma del tenue(più utile nel Crohn per evidenziare
presenza o meno di ulcere)
Ecografia(per valutare presenza o meno di ascessi)
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DIAGNOSI
4. DIAGNOSTICA DI LABORATORIO
OBIETTIVO:
1. Controllo dell’infiammazione
OBBIETTIVI:
– quelli di tenere sotto controllo i sintomi,
– prevenire eventuali complicazioni
– impedire il ritardo di crescita nei bambini,
– portare la patologia in uno stato di remissione e
mantenere questo stato il più a lungo possibile.
Terapia
Morbo di crohn
SQUILIBRIO IDROELETTROLITICO;
OSTRUZIONE INTESTINALE;
FISTOLE-RAGADI-ASCESSI;
SANGUINAMENTO GASTRONTIESTINALE;
ANEMIA
MEGACOLON TOSSICO;
UROLITIASI
RITARDO DI CRESCITA;
INTERVENTI:
Monitorare gli esami di laboratorio per rilevare
squilibri elettrolitici: Potassio, Sodio, Calcio, Fosforo,
Magnesio, zinco;
INTERVENTI:
1) Accertare:
a) diminuzione delle defecazioni
b) aumento della consistenza delle feci
c) diminuzione dell’urgenza di defecare
2) Mantenere l’ambiente del paziente privo di odori:
a) svuotare immediatamente la comoda o la padella
b) cambiare le lenzuola sporche
c) deodorare la stanza
3) Garantire un’adeguata igiene perianale;
INTERVENTI:
1. Eliminare i misconcetti sulla M.I.C.I. Sottolineare che i
sintomi psichici sono la reazione alla malattia e non la sua
causa;
INTERVENTI:
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