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MALATTIA INFIAMMATORIA
CRONICA INTESTINALE
DEFINIZIONE

 Le Malattie Infiammatorie Croniche


Intestinali (MICI) sono affezioni flogistiche
immunomediate che interessano varie sedi
della parete gastrointestinale.
PRINCIPALI PATOLOGIE

RETTO COLITE ULCEROSA (RCU)

MORBO DI CROHN
RETTO COLITE ULCEROSA (RCU)

Malattia infiammatoria a carico della mucosa del


colon.
Tendenza alle emorragie
Coinvolge sempre il retto
Si estende in senso caudo-craniale in maniera
continua .
RCU

• Macroscopicamente: IPEREMIA

ATTIVA PASSIVA

INFIAMMAZIONE
COLON

NORMALE RCU
EPIDEMIOLOGIA

RCU

 Aree a più elevata incidenza: Nord Europa,


Nord America ed Australia.
In Italia ha una bassa incidenza –
5/100.000/anno.

Colpisce prevalentemente i giovani-adulti (25-


40 anni), ma può insorgere a tutte le età.
EZIOLOGIA

RCU

 Eziologia sconosciuta
 Predisposizione genetica (circa il 25% dei
pazienti con RCU ha un parente con MICI)
 Origine infettiva
 Fattori immunologici
FISIOPATOLOGIA
Le maggiori classi di CU sono:

1. PROCTITE: infiammazione della mucosa che coinvolge solo il retto

2. PROCTOSIGMOIDITE: infiammazione del retto e del sigma

3. COLITE SINISTRA: mucosa infiammata sopra il livello della flessura


splenica

4. PANCOLITE: coinvolgimento dell’intero


colon
MORBO DI CROHN

Malattia infiammatoria a carico di tutti gli strati della


parete intestinale.
Può colpire qualunque parte del tratto intestinale, dalla
bocca all’ano.
Può essere discontinua, con aree di mucosa normali
intervallate da aree malate.
EPIDEMIOLOGIA

MORBO DI CROHN

 E’ frequente nei paesi a sviluppo industriale, rara in


quelli sottosviluppati.
 Negli ultimi 25 anni l’incidenza è triplicata
 Colpisce soggetti di sesso femminile e maschile in
ugual misura
EZIOLOGIA

MORBO DI CROHN

Eziologia sconosciuta;

POSSIBILI CAUSE:
Genetiche;
Immunologiche;
Ambientali
Alimentari
FISIOPATOLOGIA

MORBO DI CROHN

 Infiammazione transmurale che coinvolge


tutti gli strati della parete intestinale
FISIOPATOLOGIA

MORBO DI CROHN
• Le tre maggiori classi di malattia di Crohn sono:
1. Ileite regionale: infiammazione solo del
piccolo intestino (35%)
2. Malattia di Crohn ileocolica: coinvolgimento
dell’ileon e colon (45%)
3. Malattia di Crohn del colon: solo il colon
(20%)
FATTORI DI RISCHIO

Tendenza alla familiarità


Uso di contraccettivi orali
Fumo di sigaretta
Strees
PATOGENESI

Anomala risposta della flora microbica intestinale a


fattori esogeni e/o endogeni di disturbo

INFILTRAZIONE LEUCOCITARIA
DELLA PARETE INTESTINALE
(linfociti, macrofagi ed altre cellule
immunitarie)
LINFOCITI T stimolano la
produzione di citochine
infiammatorie(IL-1, IL-6 e TNF)
che a lungo andare provocano:

ALTERAZIONE DELLA PARETE INTESTINALE


SEGNI E SINTOMI
(Possiamo dividerli in intra ed extra intestinali)
RETTO COLITE ULCEROSA

INTRA-INTESTINALI EXTRA-INTESTINALI
Diarrea Ulcere del cavo orale
Dolore addominale Artrite
Febbre Uveite
Calo ponderale Pioderma gangrenoso
Tenesmo Anemia
Rettorragia Deficit elettrolitici
Ipoalbuminemia
SEGNI E SINTOMI

MORBO DI CROHN

INTRA-INTESTINALI EXTRA-INTESTINALI
 Diarrea Artrite
 Dolore addominale Stomatite
 Febbre Calcolosi vie biliari
 Astenia Deficit elettrolitici
 Calo ponderale Anemia
 Subocclusione Leucocitosi
intestinale
COMPLICANZE
RETTO COLITE ULCEROSA

MEGACOLON TOSSICO (dilatazione della parete colica)

ULCERE FACILMENTE SANGUINANTI

PSEUDOPOLIPI (di natura infiammatoria e non neoplastica)

CARCINOMA DEL COLON


COMPLICANZE

MORBO DI CROHN
FISTOLE INTESTINALI (enteroenteriche, enterovescicali,
enterocutanee ecc)

OSTRUZIONE INTESTINALE (conseguenza di fibrosi)

MALASSORBIMENTO

PERFORAZIONE

PERITONITE
DIAGNOSI
Si compone di:

1. ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA DEL PZ

 Familiarità per patologie infiammatorie croniche


intestinali
 Viaggi recenti in paesi esteri, dove e quando
 Uso prolungato di antibiotici
 Assunzione di alcool, fumo
 Alimentazione
 Patologie sistemiche correlate (colite infettive,
artrite..)
 Caratteristiche dei sintomi
DIAGNOSI

2. ESAME OBIETTIVO

Ispezione stato generale del paziente ed in


particolare dell’addome

Palpazione dell’addome(valutare se è globoso, teso)

Segno di Blumberg

Auscultazione rumori intestinali(nelle malattie


intestinali sono diminuiti)

Esplorazione rettale
DIAGNOSI
3. DIAGNOSTICA STRUMENTALE

Rettosigmoidoscopia
Colonscopia(solo se le condizioni del pz lo
consentono)
Clisma del tenue(più utile nel Crohn per evidenziare
presenza o meno di ulcere)
Ecografia(per valutare presenza o meno di ascessi)

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DIAGNOSI

4. DIAGNOSTICA DI LABORATORIO

Esame delle feci


Esame colturale delle feci (per escludere origine infettiva o meno)
Emocromo (possibile anemia, leucocitosi ecc)
Ves (di solito aumentata)
Stato elettrolitico ( per valutare carenze di Ca, Fe, folati ecc)
COSA EVIDENZIANO QUESTI ESAMI?

RETTO COLITE MORBO DI CROHN


ULCEROSA  Lesioni granulomatose
 Mucosa iperemica  Interessamento
 Fragile discontinuo della parete
 Parete intestinale intestinale
uniformemente  Ascessi
interessata  Stenosi
 Pseudo polipi  Fistole
 Essudati
 Ulcerazioni
TERAPIA FARMACOLOGICA

• Antiinfiammatori non- • Corticosteroidi:


steroidei:  Prednisone
 5-ASA  Budesonide
 Sulfasalazina  Beclometasone
• Immunosopressori: • Antibiotici:
 Ciclosporina  Metronidazolo
 Azatioprina  Ciprofloxacina
 6-MP
 Infliximab (anti TNF-alfa)
TERAPIA FARMACOLOGICA DELLA
RETTOCOLITE ULCEROSA

OBIETTIVO:

1. Controllo dell’infiammazione

2. Rimpiazzo delle perdite nutrizionali


Terapia:

Retto colite Ulcerosa


Lieve-Moderata
 Terapia Orale:
Mesalamina (5-ASA)  Terapia Topica:
Sulfasalazina Mesalamina (Supposte)
Prednisone Mesalamina (Clistere)
E/O + Idrocortisone (schiuma)
Terapia Antibiotica: Budesonide
Ciprofloxacina
Metronidazolo
Terapia

Retto colite ulcerosa


Grave
Terapia orale:
 Azatioprina Terapia chirurgica:
 6-mercaptopurina Procto-colectomia
 Ciclosporina (anche intravenosa) restaurativa
Colectomia subtotale
con ileostomia
Terapia endovenosa: temporanea
 Infliximab anti TNF – alfa
TERAPIA FARMACOLOGICA MORBO
DI CROHN

OBBIETTIVI:
– quelli di tenere sotto controllo i sintomi,
– prevenire eventuali complicazioni
– impedire il ritardo di crescita nei bambini,
– portare la patologia in uno stato di remissione e
mantenere questo stato il più a lungo possibile.
Terapia

Morbo di crohn

 Terapia farmacologica: simile a quella della RCU;

Terapia nutrizionale: NPT (fase severa);

Terapia chirurgica: resezione intestinale, colectomia,


stritturoplastica
PIANO DI ASSISTENZA:
PAZIENTE AFFETTO DA PATOLO
AMMATORIA CRONICA INTESTIN
PROBLEMI COLLABORATIVI
COMPLICANZE POTENZIALI:

 SQUILIBRIO IDROELETTROLITICO;

 OSTRUZIONE INTESTINALE;

 FISTOLE-RAGADI-ASCESSI;

 SANGUINAMENTO GASTRONTIESTINALE;

 ANEMIA

 MEGACOLON TOSSICO;

 UROLITIASI

 RITARDO DI CRESCITA;
INTERVENTI:
 Monitorare gli esami di laboratorio per rilevare
squilibri elettrolitici: Potassio, Sodio, Calcio, Fosforo,
Magnesio, zinco;

 Monitorare per rilevare segni e sintomi di


disidratazione: Tachicardia, Secchezza della cute e
delle mucose, Elevato peso specifico delle urine, Sete;

 Monitorare le entrare e le uscite;

 Raccogliere campioni di urine delle 24 ore una volta la


settimana per la valutazione di elettroliti, calcio, fosfati,
urea e azoto;
…continua INTERVENTI
 Monitorare per rilevare segni di anemia: Riduzione,
dell’emoglobina, Diminuzione dei globuli rossi, Deficienza di
vitamina B12, Deficienza di folati;

 Monitorare per rilevare segni e sintomi di ostruzione


intestinale: Dolore addominale intermittente, Vomito (di succhi
gastrici, o biliare che progredisce verso il fecaloide),
Distensione addominale, Modificazione dei suoni intestinali
(inizialmente iperattivi, tendono poi a divenire assenti);
 In caso di sospetta ostruzione intestinale, interrompere la
somministrazione di alimenti e liquidi e riferire al medico

 Monitorare per rilevare segni e sintomi di sanguinamento


gastrointestinale:
• Riduzione dell’emoglobina e dell’ematocrito,
Affaticamento, Irritabilità, Pallore, Tachicardia,
Dispnea, Anoressia;
 Monitorare per rilevare segni e sintomi di fistole,
ragadi o ascessi:
• Drenaggio purulento, Drenaggio fecale dalla vagina,
Dolore addominale ingravescente, Dolore rettale
urente dopo la defecazione, Indurimento, gonfiore,
rossore e zone di cianosi nella regione perianale,
Segni di sepsi (per esempio: febbre, aumento dei
globuli bianchi);

 Monitorare per rilevare segni e sintomi di urolitiasi:


• Dolore lombare, Febbre, brividi;

 Monitorare i pazienti adolescenti per rilevare segni e


sintomi di ritardo di crescita:
• Ritardata crescita ossea, Perdita di peso, Ritardo di
sviluppo dei caratteri sessuali secondari
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE MALATTIA
INFIAMMATORIA CRONICA INTESTINALE
 DOLORE CRONICO, correlato a processo
infiammatorio intestinale
INTERVENTI:
1) Riconoscere la presenza del dolore del paziente;
2) Chiedere al paziente di valutare l’intensità del dolore
su una scala, nonché il suo livello di tolleranza del
dolore;
3) Determinare la relazione fra l’assunzione di alimenti e
bevande e il dolore addominale;
4) Determinare la relazione fra l’evacuazione o la
flatulenza e il sollievo dal dolore;
5) Determinare gli effetti del dolore cronico sullo stile di vita
del paziente;

6) Determinare se il dolore si verifica o meno durante la


notte;

7) Provvedere al sollievo dal dolore:


a) aiutare a cambiare posizione
b) applicare la borsa dell’acqua calda sull’addome ad
eccezione delle fasi acute della malattia
infiammatoria;
c) incoraggiare gli esercizi di rilassamento;
d) incoraggiare attività diversive quali visite dei familiari,
chiamate telefoniche e coinvolgimento nella cura di sé;

8) Valutare l’efficacia del piano di gestione del dolore


DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

 NUTRIZIONE ALTERATA, correlata a


Restrizione dietetiche, Nausea, Diarrea, Crampi
addominale associati ad assunzione dei cibi o
ad ulcere dolorose della mucosa orale

INTERVENTI:

1) Somministrare NPT se prescritta, e intervenire come


segue:
a) insegnare la gestione del catetere venoso a lungo
termine
b) mantenere il digiuno
c) fornire sostegno psicosociale e rassicurazione durante il
riposo intestinale e la NPT
d) Aiutare il paziente a deambulare con l’asta della fleboclisi

2) Svezzare il paziente dalla NPT quando prescritto:


a) adottare un approccio rilassato, fiducioso e coerente
alla cura del catetere per NPT
b) Fornire sostegno emotivo durante il processo di
svezzamento
c) Rassicurare il paziente che la perdita di peso durante
la prima settimana senza NPT è dovuta a perdita di
liquidi
d) Aiutare il paziente a stabilire realistiche aspettative di
aumento di peso dopo la cessazione della NPT
e) Incoraggiare l’uso di bevande ad alto contenuto
proteico durante i pasti
f) Programmare un incontro del paziente con il dietista
3) Aiutare il paziente a riprendere l’alimentazione per via
orale:
a) incoraggiare liquidi dal contenuto calorico piuttosto che
caffè, tè, acqua e simili;
b) Verificare il grado di accettazione e la risposta del
cliente all’assunzione di liquidi per via orale;
c) Iniziare con una formula alimentare diluita e progredire
verso un apporto completo se tollerato;
d) Offrire una varietà di sapori di cibi elementari e
mantenerli freddi;
e) Aiutare nel passaggio a una dieta con cibi morbidi,
leggeri, a basso residuo; incoraggiare pasti piccoli e
frequenti ricchi di calorie, proteine, vitamine e carboidrati
f) Insegnare al cliente ad evitare frutta e verdura cruda,
condimenti, cereali integrali, cibi fritti e che formano gas,
alcol e bevande ghiacciate
g) Secondo prescrizione, integrare la dieta del paziente
con ac.folico, ac. Ascobico, ferro, calcio, rame e zinco
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

 DIARREA, correlata a processo


infiammatorio intestinale
INTERVENTI:

1) Accertare:
a) diminuzione delle defecazioni
b) aumento della consistenza delle feci
c) diminuzione dell’urgenza di defecare
2) Mantenere l’ambiente del paziente privo di odori:
a) svuotare immediatamente la comoda o la padella
b) cambiare le lenzuola sporche
c) deodorare la stanza
3) Garantire un’adeguata igiene perianale;

4) Diminuire l’attività fisica durante gli episodi acuti di


diarrea;

5) Determinare le reazioni fra episodi di diarrea e


ingestione di specifici alimenti;

6) Osservare per rilevare segni e sintomi di squilibrio


elettrolitico:
a) Ipokaliemia
b) Iponatriemia

7) Sostituire i liquidi e gli elettroliti con liquidi orali


contenenti elettroliti appropriati: succo di mela
(potassio), cola, ginger, chinotto (sodio);
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

Rischio elevato di coping inefficace della


persona, correlato a cronicità della
condizione e mancanza di trattamento
definitivo;

INTERVENTI:
1. Eliminare i misconcetti sulla M.I.C.I. Sottolineare che i
sintomi psichici sono la reazione alla malattia e non la sua
causa;

2. Identificare e ridurre al minimo i fattori che contribuiscono


all’ansia (spiegare tutti gli esami diagnostici, e sostenere il
paziente durante ogni procedura);
3) Permettere al paziente di avere un certo controllo
sull’assistenza;

4) Stabilire dei limiti appropriati se il paziente richiede


attenzioni continue;

5) Riservare dai 15 ai 30 min. al giorno per permettere al


paziente di esprimere le sue paure e frustrazioni;

6) Rinforzare le strategie di coping efficace;

7) Coinvolgere nell’assistenza i familiari o altre persone


significative;

8) Indirizzare il paziente e la famiglia a un’associazione


specifica;
Rischio elevato di gestione inefficace del
regime terapeutico, correlato ad insufficiente
conoscenza della condizione, delle indagine
diagnostiche, della prognosi, del trattamento e
dei segni e sintomi di complicanze;

INTERVENTI:

1) Spiegare le indagine diagnostiche (coloscopia, radiografia


dell’addome, biopsia, esami del sangue);

2) Spiegare gli aspetti familiari della M.I.CI;

3) Spiegare la possibile eziologia della M.I.C.I;

4) Discutere della prognosi della M.I.C.I;

5) Discutere del trattamento della M.I.C.I;


GRANIERI STEFANO
BOVE FABIOLA
ADDESI FRANCESCA
ELIZABETH COLLAZOS

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