camerata dei Bardi. - Galieli studia a Firenze e successivamente torna a Pisa per intraprendere gli studi universitari di medicina. - Quando torna a Firenze senza laurea inizia i suoi primi studi di meccanica e, nel 1592, all’università di Padova, scopre alcune innovazioni tecnologiche tra cui il cannocchiale il quale era già stato inventato in Olanda. Nel 1609 Galilei lo perfezione e grazie a quest’ultimo scopre le imperfezioni della Luna, le fasi di Venere e i quattro satelliti di Giove. - Le sue scoperte con il cannocchiale ispirano il “Siderius Nuncius”, un opera scritta in latino del 1610. Questo testo è dedicato al Granduca di Toscana Cosimo II de’Medici e riferisce le scoperte astronomiche rese possibili grazie all’uso del cannocchiale. Galilei racconta la scoperta della vera natura della superficie lunare, la quale è molto simile a quella della terrà poiché presenta alcuni rilievi, osserva che il numero delle stele fisse è più elevato di quanto si pensasse, indaga la struttura delle nebulose e scopre i quattro satelliti di Giove ai quali da il nome di “Astri Medicei”. - Successivamente Galilei torna a Firenze alla corte del Granduca Cosimo II. Lì si dedica alla ricerca e intraprende un’azione di convincimento rivolta agli ecclesiastici perché riconoscano l’autonomia della scienza dalla fede. Per questo scrive le “Lettere Copernicane”, quattro epistole rivolte alla Duchessa Cristina di Lorena e scritte tra il 1613 e il 1615. In queste lettere Galilei affronta il problema del rapporto tra teoria copernicana e verità di fede, sostenendo il principio dell’autonomia della ricerca scientifica dai vincoli dell’autorità ecclesiastica. Galilei si sforza di trovare un modo per conciliare la ragione e la rivelazione. - Nel 1616 viene denunciato all’Inquisizione e tra il 1618 e il 1623 polemizza con Orazio Grassi sulla natura delle comete scrivendo “Il Saggiatore”. Quest’opera, pubblicata nel 1623, è un trattato in forma epistolare rivolto all’accademico dei Lincei, Virgino Cesarini e contiene anche una dedica a Papa Bonifacio VIII. Galilei si inserisce in una polemica in merito alla natura delle comete, rispondendo al trattato di Orazio Grassi. Intitola la sua opera “Il Saggiatore” per sottolineare che nelle dispute astronomiche non sono sufficienti delle valutazioni generiche ma è necessaria grande passione, essendo il saggiatore il bilancino di precisione utilizzato dagli orefici. La tesi di Galilei era errata ma la sua opera è l’esempio della vivacità argomentativi dell’autore. - In seguito Galieli inizia un progetto sul modello tolemaico e quello copernicano dal quale nasce il “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano”. Inizialmente l’opera era intitolata “Discorso del flusso e reflusso del mare”, però Galilei venne obbligato ad apportare modifiche e, dopo essere stato pubblicato nel 1632, dovette dichiarare che la tesi copernicana era soltanto un’ipotesi matematica. L’opera riferisce una conversazione immaginaria avvenuta in quattro giorni a Venezia nel palazzo di Francesco Sagredo. Gli interlocutori sono tre: Sagredo, il moderatore e il più impulsivo, Salviati, il sostenitore del copernicanesimo di indole pacata e riflessiva, e Simplicio, sostenitore del geocentrismo e personaggio fittizio. Lo scopo di Galilei era quello di confrontare la teoria tolemaica a quella copernicana facendo prevalere la seconda. Il dialogo permette di esporre complessi argomenti e l’uso della lingua volgare mostra la volontà divulgativa dell’autore. - Galilei muore nel 1642 e solo nel 1992 Papa Giovanni PaoloII riconoscerà l’errore della chiesa. - Galieli ha condotto importanti ricerche che contribuirono all’affermazione del sistema eliocentrico, pose le basi della scienza moderna ed è il fondatore della prosa scientifica. Egli definisce anche il metodo scientifico basato sulle <<sensate esperienze>> e sulle <<necessarie dimostrazioni>>. Ogni nuova scoperta si fonda sull’osservazione della realtà e su esperienze sensibili che devono essere confermate sulla base di teorie matematiche. - La fisica aristotelica non smentiva le verità contenute nelle Sacre Scritture ma, secondi Galilei, se il testo biblico contraddice le leggi della natura, dovrà essere interpretato in modo allegorico. - Galilei si impegnò per diffondere le proprie scoperte in un pubblico di media cultura e per fare ciò adotta il volgare nella maggior parte delle sue opere. Questo porta alla creazione del lessico specialistico della fisica.