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SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO...

Qual’è la principale differenza tra la schiavitù nell’Impero Romano e la schiavitù oggi?


Una differenza non di poco conto, indubbiamente: oggi lo schiavo non sa di essere tale.
(In un contesto nel quale vige un sistema schiavistico, che però è ben occultato, la vera minaccia è
rappresentata dall’uomo libero).
In questo paese, se uno vuol provare a vivere tranquillo, deve a mio avviso seguire alcuni semplici
precetti (non sarà sempre sufficiente né a volte necessario, ma di certo aiuterà…):

- dire solo banalità.


- vestire in modo banale.
- sempre accodarsi al giudizio della maggioranza.
- adottare uno stile improntato alla piena ipocrisia nei rapporti.
- assumere atteggiamenti servili con i potenti, e, possibilmente, arroganti con i deboli, specie in
absentia (ma sempre perché l’altro ha una qualche “colpa”, (perché si è buoni)).
- assumere l’habitus mentale del tipico piccolo-borghese (coscienza pulita, nessun problema interiore,
pensare ma non dire che tutti quelli che non sono borghesi sono degli scriteriati, dei folli ecc.)
- sfoggiare erudizione, nozioni, ma non vera intelligenza.
- sottomettersi alle imposizioni inutili e spesso dannose della burocrazia.
- girare con un’automobile ultimo modello.
- andare in chiesa la domenica, o in sezione al partito comunista, o a qualche concerto dei centri sociali
il sabato.
- dare di se stessi un’immagine di contestatori, anche se si è nel pieno conformismo.
- essere del tutto conformisti, ma non esserne consapevoli, oppure mascherare il proprio conformismo
con l’impegno sociale (volontariato, associazionismo, ecc.).
- ostentare la propria vicinanza agli umili, mostrando compassione e facendo l’elemosina ai
mendicanti, specie nelle strade più trafficate.
- mostrare ostilità, o derisione, o irrisione verso tutti coloro il cui pensiero non si accoda a quello della
maggioranza, pur ostinatamente ribadendo il proprio spirito di contestazione dei ‘poteri forti’.
- ostentare sempre una modestia che non trova riscontro nei fatti.
- ostentare un pacifismo del tutto irrilevante, e magari essere nei fatti in guerra con il vicino.
- valutare sempre da che parte stare, in una disputa, o anche in una polemica, e sostenere la posizione
che appare più forte, salvo cambiare bandiera in corsa se il vento soffia diversamente.
- dire sempre agli altri che si è tanto buoni. Che si porta pazienza. Ecc.
- ostentare un numero elevato di amicizie.
- essere presenti su qualche social network con molti amici tra infinite virgolette.
- mostrare furbizia ma nascondere l’imperdonabile colpa di essere intelligente (che infatti per Hegel è il
contrario della furbizia).

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