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biotecnologie in Italia
Indice
Introduzione 2
Capitolo 1
Executive summary 4
Capitolo 2
Metodologia 8
Capitolo 3
Il punto di vista degli stakeholders 10
Capitolo 4
Italia: il sistema delle imprese biotecnologiche 12
Capitolo 5
Red biotech 16
Capitolo 6
White e green biotech 28
Capitolo 7
Nanobiotecnologie 34
Capitolo 8
La ricerca biotecnologica 42
Capitolo 9
Il sistema dei parchi biotech italiani 46
Capitolo 10
Benchmark internazionale sui sistemi
delle imprese pure biotech 48
Capitolo 11
L’ICE per l’internazionalizzazione 50
Capitolo 12
Il ruolo della finanza nello sviluppo
del biotech in Italia 52
Capitolo 13
Finanziamenti 56
Appendice 64
“ La nostra analisi, grazie
alla metodologia adottata,
consentirà di fare
dei paragoni omogenei
tra lo scenario italiano
e quello degli altri paesi”
Roberto Gradnik,
Presidente Assobiotec
L’industria biotecnologica italiana è cresciuta Ecco spiegata la genesi del BioInItaly Report Report fornisce il quadro del comparto in
rapidamente negli ultimi dieci anni e 2010, che porta con sé tante novità e ambito Red, Green e White biotech, senza
rappresenta oggi una solida realtà, con oltre che riteniamo possa offrire una fotografia dimenticare però le nanobiotecnologie e
300 imprese biotech, di cui circa due terzi veramente completa delle biotecnologie le altre applicazioni. Infatti, il BioInItaly
sono imprese cosiddette “pure biotech”. industriali italiane. Report offre la possibilità, attraverso
In questo arco temporale il nostro paese, Il nostro obiettivo è però ancora più singoli approfondimenti, di avere un
pur partito in ritardo nella competizione ambizioso: la nostra analisi, infatti, grazie quadro completo delle biotecnologie
biotecnologica, è riuscito a recuperare alla metodologia adottata, consentirà per italiane, comprendendo le filiali italiane
moltissimo terreno, colmando gran la prima volta di fare dei paragoni omogenei delle multinazionali estere, che svolgono
parte della distanza che lo separava dai tra lo scenario italiano e quello degli altri un importante ruolo nello sviluppo del
paesi più avanzati. Per questo motivo paesi. Un passaggio ineludibile, nell’epoca settore biotech italiano, e le aziende
oggi anche l’Italia ha una posizione assai della globalizzazione, per un comparto che farmaceutiche italiane “non-pure biotech”,
competitiva ed appare sui radar screen ambisce a rafforzare la propria competitività che costituiscono la possibile evoluzione
degli operatori internazionali. in ambito internazionale e che non teme di alcune aziende italiane tradizionalmente
Abbiamo perciò ritenuto che fosse giunto il confronto con gli altri paesi. attive nella farmaceutica verso il settore
il momento di compiere un importante Per i motivi illustrati, il BioInItaly Report delle biotecnologie.
passo in avanti: di qui la scelta di 2010 si focalizza sulle cosiddette imprese Ultima novità, un capitolo specifico sulle
Assobiotec di stringere una partnership “pure biotech”, ovvero, secondo la imprese che operano nel campo delle
strategica con Ernst & Young, per delineare definizione di impresa biotech adottata nanobiotecnologie; un settore – come
una analisi del biotech italiano secondo da Ernst & Young, le imprese nate e dimostra questo stesso rapporto –
i rigorosi parametri adottati a livello sviluppatesi intorno alle moderne tecnologie fortemente trasversale e già con un numero
internazionale da Ernst & Young. biologiche. In quest’ottica, il BioInItaly importante di imprese “dedicate”.
L’edizione 2010 del Rapporto sulle C’è una concentrazione allineato alla percentuale media europea,
Biotecnologie in Italia, a cura di Assobiotec mentre i settori di applicazione white
e Ernst & Young, ed in collaborazione con geografica in alcune regioni (biotecnologie industriali - 7%) e green
Farmindustria e ICE, adotta la definizione Da un punto di vista geografico, le (biotecnologie agro-alimentari - 13%),
di “impresa biotech” di Ernst & Young, imprese del settore si concentrano in rivelano un peso percentuale superiore alla
consentendo quindi di effettuare operazioni alcune regioni: Lombardia (36% del media europea.
di “benchmarking” tra il biotech italiano e totale delle imprese), Piemonte (12%), Nell’ambito delle red biotech, oltre il 50%
quello dei principali paesi europei. Toscana (9%), Veneto (8%), Sardegna delle imprese sono “pure biotech”, mentre
(7%) e Lazio (6%). Questa distribuzione è le altre sono filiali italiane di multinazionali,
aziende farmaceutiche italiane attive
Il biotech italiano è giovane correlata alla presenza su questi territori
di numerosi attori qualificati quali: anche nel biotech, ed altre aziende che
ma in forte crescita imprese farmaceutiche italiane e filiali di rientrano comunque nella definizione
multinazionali straniere, partner scientifici OCSE di impresa biotecnologica (tra cui,
Nonostante la difficile congiuntura
(centri di ricerca e clinici), finanziari e ad esempio società di servizi, società
internazionale, l’industria biotecnologica
professionali (studi legali, brevettuali, di consortili miste oppure imprese non
italiana è in continua crescita, ed a fine
trasferimento tecnologico e società di riconducibili alle precedenti categorie).
2009 in Italia vengono censite 319 imprese
consulenza), oltre che parchi scientifici, È comunque da sottolineare che le imprese
impegnate nella ricerca & sviluppo in ambito
dove sono localizzate il 24% delle imprese. farmaceutiche, nel complesso, coprono
biotech, di cui 187 cosiddette “pure biotech”,
circa il 70% degli investimenti in R&S del
in accordo con la definizione Ernst & Young.
settore biotech.
Il settore biotech italiano è giovane e in Il red biotech traina
evoluzione: le imprese sono infatti nate per lo
più tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000.
l’intero comparto Il fatturato è stabile
Originano nel 53% dei casi con meccanismi di Il biotech italiano è impegnato soprattutto In Italia, il giro d’affari dei prodotti
start-up e nel 24% come spin-off accademici. nell’ambito della salute umana (red biotecnologici nel 2008 ammonta a
A livello di dimensione, le imprese pure biotech): 197 aziende, pari al 61% delle 6,8 miliardi di Euro. Le pure biotech
biotech risultano prevalentemente micro imprese, sono infatti attive in questo contribuiscono nella misura dell’11%,
(41%) o piccole (27%). settore. Questo dato è sostanzialmente con un fatturato di 731 milioni di Euro.
Considerando invece il giro d’affari La pipeline di prodotti anche nell’ambito delle Scienze della Vita,
complessivo delle imprese operanti nel e nello specifico, gli ambiti attinenti ai
settore, quindi generato anche da prodotti terapeutici è promettente temi delle biotecnologie sono stati tra le
non biotech, il fatturato complessivo sale L’analisi dei prodotti in sviluppo da principali aree oggetto di pubblicazioni
a 17,8 miliardi di Euro nel 2008, in leggera parte delle imprese biotecnologiche da parte della ricerca italiana.
crescita rispetto ai valori del 2007 (+3%). (red biotech) che risiedono sul territorio Purtroppo, non sempre gli ottimi
Le pure biotech mostrano una crescita nazionale, rivela ben 233 progetti e risultati della ricerca, soprattutto in
superiore alla media del 4,6%. prodotti in sviluppo, di cui 89 in fase ambito accademico, vengono valorizzati
preclinica e 144 in clinica. Considerando adeguatamente dal punto di vista
brevettuale e di sfruttamento industriale.
Le “pure biotech” anche la presenza di ulteriori 69 progetti
Al trend positivo contribuiscono certamente
in fase early-stage (o “discovery”), il
sono focalizzate sulla ricerca totale sale a 302 progetti e prodotti.
i finanziamenti a supporto della ricerca
biotecnologica: in questo ambito si
Gli addetti del settore sono oltre 50.000, e In questo ambito è decisivo il ruolo delle
registra una crescente attenzione rivolta
di questi solo il 9% è impegnato nelle pure realtà pure biotech, che contano ben 123
al settore da parte dei Ministeri italiani,
biotech. Per quanto riguarda gli addetti prodotti in sviluppo, di cui 66 in preclinica
ma soprattutto delle Regioni, a seguito del
impegnati direttamente nella ricerca & e 57 in clinica, a cui si aggiungono 62
processo di decentramento amministrativo
sviluppo, oltre il 35% appartiene alle “pure progetti early-stage. 10 prodotti sviluppati
e strategico.
biotech”: in altri termini quasi un addetto dalle pure biotech hanno recentemente
Nel complesso, l’erogazione di fondi pubblici
su due delle aziende pure biotech è raggiunto la Fase III. La robusta e matura
per la ricerca biotech spinge ad un aumento
dedicato alla ricerca. pipeline in late-stage lascia pronosticare che
della collaborazione e dell’integrazione
L’investimento annuo medio in ricerca delle molti altri prodotti possano arrivare presto pubblico-privato: ciò potrebbe avere
pure biotech è di circa 2 milioni per azienda, al medesimo traguardo. importanti ricadute prospettiche, in termini
di cui il 34% commissionata. Confrontando i di creazione di imprese e disponibilità di
dati relativi agli investimenti in R&S con quelli La ricerca italiana prodotti e tecnologie innovative, mentre i
di fatturato, si rilevano investimenti pari al finanziamenti dedicati a specifici progetti
6% del fatturato complessivo del comparto, La ricerca italiana si rivela particolarmente del settore industriale non sembrano
con punte del 28% per le pure biotech. produttiva dal punto di vista scientifico, adeguati a sostenerne la competitività.
“Science manager” e centri all’eccellenza della ricerca italiana e alle A livello di trend, le imprese biotech italiane
costanti necessità finanziarie intrinseche del si mostrano sempre più orientate alla
di trasferimento tecnologico settore, rendono particolarmente appetibile ricerca di finanziamenti attraverso il ricorso
sono due concrete l’investimento sul territorio nazionale, che a Venture Capitalist specializzati e grants, e
oggi è ancor più dinamico e in evoluzione. meno propense al debito, come in passato.
opportunità La crescente integrazione tra le diverse Le imprese pure biotech, nonostante le
Guardando alle esperienze di successo discipline scientifiche ha reso possibile difficoltà nel reperire fondi, acuite dalla
di altri paesi emergono due aree di un maggiore impegno delle imprese crisi economica, e la fragilità economica
possibile miglioramento, anche in ottica biotech in settori di applicazione diversi tipica del modello di business (basti pensare
di innovazione: formare e sviluppare i tra loro quali red biotech, green biotech che, nel 50% dei casi, l’orizzonte di cassa
“manager della scienza”, ovvero persone e nanobiotecnologie, queste ultime in è inferiore all’anno), esprimono comunque
che siano capaci di trasformare un’idea grande sviluppo. Infatti, oggi in Italia si ottimismo, prevedendo una chiusura del
in un prodotto, e capaci di convincere rilevano 54 imprese che lavorano nel bilancio 2009 in attivo in più del 50% dei casi.
investitori privati e pubblici ad investire settore nanobiotecnologico, di cui 17
nelle loro idee; ed attivare e potenziare in modo dedicato. La principale sfida
i centri per il trasferimento tecnologico,
per il futuro: i finanziamenti
che rappresentano l’asse portante Crisi economica e difficoltà
dell’interazione tra università e industria e le misure a supporto
strutturali non scoraggiano
e la base per la creazione d’impresa. del settore
Nonostante i punti di debolezza, l’Italia il biotech italiano
è riuscita ad emergere nel panorama L’industria biotecnologica italiana è
internazionale, e porta avanti numerosi In Italia, così come in Europa, gli cresciuta rapidamente negli ultimi dieci
progetti di ricerca di elevata qualità. investimenti nel biotech sono diminuiti anni e rappresenta oggi una realtà in
a causa della crisi economica globale. espansione. Infatti, il paese, pur partito in
Parallelamente si è registrata la riduzione ritardo nella competizione biotecnologica,
Le aziende farmaceutiche dei finanziamenti, con un processo è riuscito a recuperare terreno, diventando
italiane sono partite in ritardo a cascata che ha portato a IPO quasi un player abbastanza importante a livello
inesistenti, a Venture Capitalist che hanno internazionale, ma per consolidare questa
ma stanno recuperando
preferito concentrarsi sul portafoglio posizione e puntare a risultati di assoluto
Le maggiori possibilità di crescita del di investimenti già in essere e a hedge rilievo, dobbiamo migliorare il sistema
biotech ricadono nel campo della salute fund che hanno ridotto gli investimenti di dei finanziamenti alla ricerca e avere
umana. Le aziende italiane hanno un capitale nel business biotech. adeguate misure di supporto.
potenziale ancora inespresso, in termini di Le imprese italiane, pur avendo ottenuto Nel complesso, in Italia il finanziamento
crescita del fatturato, a testimonianza del minori finanziamenti rispetto a quanto della ricerca pubblica e privata è poco
fatto che si trovano in una fase evolutiva. avvenuto negli altri paesi europei, restano efficiente, sia dal punto di vista quantitativo
Il valore delle partnership tra imprese in linea con il decremento medio delle che da quello qualitativo, con una gestione
biotech e farmaceutiche, combinato disponibilità finanziarie UE. amministrativa lenta e non in linea con
L’edizione 2010 del Rapporto sulle definita come tale se utilizza almeno una • informazioni economiche e finanziarie
biotecnologie in Italia, predisposto da tecnica biotecnologica per produrre beni sull’impresa.
Assobiotec con il supporto di Ernst & Young o servizi e/o per fare ricerca e sviluppo in
e in collaborazione con Farmindustria e campo biotech. Alcune di queste società Le società target, inizialmente individuate
l’Istituto Nazionale per il Commercio Estero, possono essere di dimensioni elevate quale campione per l’analisi, sono state
presenta la novità sostanziale, rispetto con una minima parte della loro attività 440 (figura 2.1).
alle edizioni precedenti, di utilizzare una economica attribuibile al biotech”. Dopo una prima scrematura, dovuta
definizione di “impresa biotech” coerente In sintesi, coniugando la definizione Ernst all’impossibilità di reperire informazioni
con la metodologia Ernst & Young. & Young per le imprese “pure biotech” e la o alla mancata attinenza delle attività
Secondo tale definizione, le imprese biotech definizione OCSE, le imprese che operano svolte, alcune società sono state eliminate
sono quelle che “utilizzano moderne nel settore delle biotecnologie sono state restringendo così il campione finale a
tecniche biologiche per sviluppare prodotti o segmentate in 2 categorie principali: 319 imprese, che vengono riportate in
servizi per la cura dell’uomo o degli animali, • pure biotech appendice al rapporto. Per le imprese che
la produttività agricola, la lavorazione dei • non pure biotech non hanno risposto al questionario, i dati
generi alimentari, le risorse rinnovabili, (dove possibile) sono stati raccolti tramite
la produzione industriale e la tutela Le fonti informative principali sono state analisi dei bilanci (relativi all’anno 2008)
dell’ambiente”. Le imprese che in queste costituite da un questionario inviato e informazioni fornite dai siti internet
attività hanno il loro core business vengono da Assobiotec alle imprese del settore, delle stesse.
quindi indicate come “pure biotech”. dall’analisi dei bilanci disponibili, dai siti
L’impiego della metodologia sopra illustrata internet e, per la parte di benchmarking, Nelle analisi che seguono, le imprese sono
consente operazioni di “benchmarking” a dall’analisi del database internazionale di state segmentate rispetto al settore di
livello internazionale, e il confronto tra la Ernst & Young sulle imprese del settore. applicazione, nelle seguenti categorie:
situazione italiana e quella dei principali • Red biotech
paesi attivi nel biotech. Il questionario ha permesso di rilevare i • Green biotech
seguenti parametri: • White biotech
Mentre la definizione di Ernst & Young • anagrafica della società • Genomica, proteomica e tecnologie
permette di definire le imprese “pure • informazioni relative alle attività biotech abilitanti (altrimenti definite GPTA)
biotech”, al fine di analizzare tutte le realtà svolte (red, green, white, genomica
che si occupano di biotecnologie, anche non proteomica e tecnologie abilitanti, Per quanto concerne il settore red biotech,
come “core business”, e coerentemente con nanobiotecnologie) ovvero quello che si occupa della salute
la metodologia OCSE (Organizzazione per • origine dell’impresa (start-up, spin-off, etc.)
umana, vi è una ulteriore suddivisione in 4
la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), • localizzazione dell’impresa (sede categorie:
sono state analizzate anche altre imprese autonoma, parco, etc.) • pure biotech
biotech, in particolare le farmaceutiche • presenza di collaborazioni esterne
• imprese farmaceutiche italiane
italiane e le filiali di multinazionali estere con • dimensione internazionale • imprese multinazionali (farmaceutiche
una sede in Italia. Secondo la metodologia • principali forme di finanziamento e non) con sede in Italia
OCSE, infatti “un’impresa biotech può essere dell’impresa (VC/PE, IPO, grants, etc.) • altro: in questa categoria sono comprese
tutte le società che non rientrano nei avanzati, liposomi, anticorpi, terapia le tecnologie di “bioremediation” per
cluster precedenti come, ad esempio, cellulare, etc). l’ambiente.
società consortili miste di varia natura, CRO • Tissue engineering (altrimenti detta • Biotecnologie agro-alimentari
(Contract Research Organization), e altre medicina rigenerativa): sostituti biologici (green biotech): uso di moderni metodi
imprese con attività marginale nel biotech. per la ricostruzione o il ricambio di tessuti o biotecnologici per la produzione di piante
funzioni organiche, ottenuti attraverso l’uso e/o colture vegetali per applicazioni nel
Inoltre, in analogia con la metodologia Ernst di cellule staminali e di altre terapie cellulari, settore alimentare, chimico, produttivo,
& Young applicata in “Beyond borders: nuovi biomateriali e fattori di crescita. pharming molecolare (produzione
global biotechnology report 2009”, le • Diagnostica molecolare: test e metodi di farmaci in piante), test per la
attività delle imprese red biotech sono state basati sul DNA/RNA per la diagnosi, rilevazione di ingredienti/contaminanti
segmentate rispetto alle seguenti voci: prognosi e predisposizione ad una nei prodotti alimentari.
• Terapeutici: sviluppo di farmaci e altri malattia, per l’analisi di meccanismi • Genomica, proteomica e tecnologie
approcci terapeutici, come le terapie patogeni e per test di paternità abilitanti (GPTA): tutte le attività
basate su geni o cellule. (non sono considerati i classici approcci genomiche (analisi della struttura e
• Tecnologie e servizi per la “drug
immuno-diagnostici). funzioni dei geni) e proteomiche (analisi
discovery”: sintesi, ottimizzazione e di espressione, struttura, modificazioni
caratterizzazione dei farmaci candidati, Rispetto agli altri settori di applicazione, nel post-traduzionali, interazione e
sviluppo di saggi e attività di screening e lavoro sono state comprese le imprese che funzione di proteine); tecnologie
validazione sui farmaci. rispondono alle seguenti definizioni: bioinformatiche, biochips e altri strumenti
• Drug delivery: tecnologie per veicolare
• Biotecnologie industriali (white biotech): collegati alle biotecnologie; produzioni
i farmaci ad un sito specifico mediante uso di moderni metodi biotecnologici per biofarmaceutiche etc.
ottimizzazione dell’assorbimento e la produzione e lavorazione di prodotti
distribuzione del farmaco (materiali chimici, materiali e carburanti, incluse L’area delle nanobiotecnologie, data la
sua trasversalità e rilevanza in termini di
Figura 2.1
potenziale di sviluppo, è stata analizzata
Risultati della raccolta dati: imprese target e imprese analizzate
separatamente. Sono state, pertanto,
individuate le imprese che operano nel
124 settore delle nanobiotecnologie in modo
dedicato (definizione “core nanobio”) o
che hanno almeno un’area di ricerca in
440 195 quest’area (definizione “anche nanobio”).
e questo le elide la possibilità di diventare intensificare il legame con l’industria del In Italia in definitiva il settore delle
fully integrated. farmaco, attraverso partnership e aumento biotecnologie può sposarsi con il farmaceutico
della capitalizzazione. Scenario reso possibile e richiamare nuovi investimenti dall’estero,
La disponibilità di capitali per l’industria anche dalla scelta di autofinanziamento ancor di più in presenza di una politica a
biotech è tipicamente una criticità: in negli anni passati di alcune start up, che, se sostegno della ricerca e della certezza della
quest’ottica cosa può fare a supporto ne ha limitato la crescita, le ha d’altra parte normativa vigente. Una opportunità per
l’industria farmaceutica? preservate – almeno parzialmente – dalla crisi l’economia e per l’intero Paese.
Gradnik: L’industria farmaceutica può fare finanziaria internazionale. Gradnik: Il biotech italiano oggi è attrattivo
quello che in parte già fa, cioè stringere Oggi queste realtà hanno strutture patrimoniali quanto quello francese o inglese.
accordi di licenza costruiti in modo tale non compromesse e quindi offrono vantaggi Nel panorama attuale ciò che importa,
da garantire il necessario apporto di competitivi alle imprese del farmaco. naturalmente, è il prodotto.
capitale anche in fase di sviluppo, o che, Credo che ormai l’Italia abbia colmato il gap
ancor meglio, prevedano la possibilità per In cosa oggi il biotech italiano può essere rispetto agli altri competitor: oggi infatti non
l’azienda biotech di continuare ad avere dei attrattivo per una grande multinazionale dobbiamo avere più complessi di inferiorità.
diritti in alcuni territori, tali da garantire farmaceutica? Anche a livello di percezione del nostro
alla controparte la possibilità di diventare Dompé: La struttura industriale delle business sono stati fatti passi in avanti
una azienda integrata. A livello generale, imprese biotecnologiche, prevalentemente notevoli negli ultimi anni e l’Italia, a merito,
sarebbe però necessario un po’ più di di piccole e medie dimensioni, con appare sui radar screen degli operatori
coraggio negli investimenti nelle tante un’elevata qualità delle risorse umane, è la internazionali, grazie ad una competitività che
piccole biotech companies promettenti che base per un network mirato e d’avanguardia fonda le basi su una robusta pipeline.
sono nate in questi ultimi anni. che si segnala per le sue capacità Non a caso l’Italia è stata scelta come sede,
Uno strumento di particolare importanza progettuali diffuse e innovative. per ben due volte, nel 2007 e nel 2009, da
potrebbe essere rappresentato dalla creazione Un’area quindi di notevole interesse per una delle principali manifestazioni
di un fondo di venture capital, a base le grandi aziende internazionali. di biopartnering, BIO-Europe Spring.
industriale, che investa nel biotech italiano, sul Anche “l’esplosione” degli studi clinici in Certamente la competizione è dura, e le
modello di quanto fatto da Novartis e Merck Italia (+51% tra il 2000 e il 2008), con nostre imprese devono ancora maturare nel
Serono a livello internazionale. una crescente concentrazione nelle fasi modo in cui viene presentata l’opportunità
Dompé: Uno dei problemi principali delle 1 e 2 - dal 28,7% del totale nel 2000, al potenziale investitore, vale a dire nella
imprese biotech, sia nella fase di costituzione hanno superato il 40% nel 2008 – può costruzione del business plan. In questa
sia nella fase di sviluppo, è il reperimento di rappresentare un elemento di attrattività direzione Assobiotec è impegnata da
risorse finanziarie. Compito particolarmente del sistema nel suo complesso. alcuni anni con un evento annuale, il
arduo in Italia dove il capitale di rischio e in E non solo. Il nostro Paese ha anche la più alta BioInItaly Investment Forum, che, oltre a
particolare il venture capital sono merce rara. incidenza di pubblicazioni sulle malattie rare fare formazione sulle modalità relative alla
Per rafforzare la capacità delle imprese di sul totale delle Scienze della Vita (10,4% tra presentazione dei progetti, rappresenta una
produrre valore e di investire nella ricerca, il 2000 e il 2008) rispetto a Giappone (9%), concreta occasione di incontro, per le aziende
utilizzando al massimo le capacità innovative, Francia (8,6%) e Germania (8,3%). Un’area di che hanno progetti meritevoli,
è quindi assolutamente importante particolare elezione proprio per il biotech. con gli investitori internazionali.
18% 13%
21% 14%
6%
8%
7% 6%
41% 59%
56% 51%
n Pure biotech n Non pure biotech n Green n More Core n Red n Green n More Core n Red
n White n GPTA n White n GPTA
Focalizzando l’attenzione sulle aziende pure biotech) di 17,8 miliardi di Euro nel 2008, mentre le grandi imprese, che generano ben
biotech (figura 4.3), il peso percentuale in leggera crescita rispetto ai valori del il 74% del fatturato dell’intero segmento,
delle red biotech passa dal 56% al 51%, 2007 (+3%). Le pure biotech mostrano una rappresentano soltanto il 3%.
compensato soprattutto da una crescita crescita superiore alla media del 4,6%. Nella totalità, il 67% delle imprese presenta
di 3 punti percentuali delle imprese che Mediamente il fatturato biotech rappresenta un attivo di bilancio al 2008, mentre, tra le
si occupano di GPTA (dal 18% al 21%). il 40% dell’intero fatturato di tutte le pure biotech, il dato si attesta al 61% circa.
Restano pressoché costanti i pesi relativi di imprese analizzate. Mentre nelle pure Le imprese biotech nascono prevalente
green, white e more core. biotech il fatturato biotech è superiore come start-up (nel 53% dei casi);
al 60% del fatturato globale, per le altre nel 24% dei casi si tratta invece di spin-off
Se si considera la dimensione economico- imprese (non pure biotech) il fatturato accademici (figura 4.6).
finanziaria relativa ai soli prodotti biotech, biotech rappresenta una quota compresa
si registra un fatturato complessivo del tra il 10% ed il 40% del fatturato totale. Parallelamente alla crescita delle imprese
comparto di 6,8 miliardi di Euro. start-up biotecnologiche, si è assistito
Le pure biotech contribuiscono nella Dall’analisi dimensionale (figure 4.4 e 4.5), alla nascita e al consolidamento di un
misura dell’11%, con un fatturato di 731 si registra come le grandi imprese che numero importante di incubatori e di
milioni di Euro. superano i 250 addetti (14% del campione) parchi scientifici, ai quali è dedicato un
siano responsabili dell’84% del fatturato capitolo specifico. Tale fenomeno ha una
Spostando l’attenzione al giro d’affari complessivo, mentre le micro-imprese (41%) considerevole importanza: infatti, a fronte
complessivo delle aziende che operano producono meno dell’1% del fatturato. di un 59% di casi in cui le imprese
nel settore biotech (prodotto quindi anche Limitando l’analisi alle pure biotech, più biotech hanno una sede autonoma, ben
da prodotti non biotech), si registra un dell’80% del campione risulta essere il 34% è localizzato presso un parco
fatturato complessivo stimato (non solo composto da micro e piccole imprese, scientifico/incubatore.
14% 13%
1%
0,3%
41% 17% 53%
84,8% 24%
2,3%
12,6%
27% 9%
n Grande n Media n Piccola n Micro n Grande n Media n Piccola n Micro n Altro n Spin-off o spin-out
n Filiale di multinazionale industriale
n Spin-off accademico n Start-up
Figura 4.9
Numero medio addetti totali rispetto agli addetti R&S
(Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
600
508
500
400
300
200
100
23 11 22
0
Pure biotech Non pure biotech
Intervalli fatturato in milioni di Euro Addetti di Ricerca e Sviluppo n Numero medio addetti n Numero medio addetti R&S
9% 100%
52% 31%
90%
80%
35% 70%
55%
60%
91% 65% 50%
33%
40%
30%
20%
10% 14% 15%
0%
Pure biotech Non pure biotech
n Pure biotech n Non pure biotech n Pure biotech n Non pure biotech n Stabile n Crescita n Contrazione
26
1%
0%
19
1%
91% 9% 4% 110
2% 42
1%
n Red n More core n Red e Green n Red, Green e GPTA n Pure biotech n Farmaceutiche italiane
n Red, Green e White n Red, Green, White e GPTA n Red e GPTA n Red e White n Multinazionale estere n Altro
Umbria 1
Il red biotech rappresenta il settore
Abruzzo 1
principale anche in termini di occupazione,
Puglia 4
impegnando oltre il 90% degli addetti.
Segmentando le imprese per numero di Marche 4
18%
n R&S n Produzione n Vendita n Grande (oltre 250 addetti) n Media (50-250 addetti)
n Piccola (10-50 addetti) n Micro (meno di 10 addetti)
Figura 5.6 Per quanto riguarda l’analisi dei principali coinvolgimento di università e centri clinici
Scomposizione investimenti R&S interna per tipologia investimenti sostenuti dalle imprese nazionali (70% dei casi). Questo dato
di imprese biotech
analizzate, è opportuno focalizzare riflette l’importante ruolo svolto dagli
(Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
l’attenzione sulla ricerca. Le aziende IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura
farmaceutiche italiane, pur rappresentando a Carattere Scientifico).
44%
il 10% delle imprese che operano nel red
3%
biotech, con specifico riferimento alla ricerca Si registra invece una minore tendenza ad
svolta internamente, sostengono il 44% degli instaurare collaborazioni internazionali:
investimenti in R&S del settore, per circa 460 nella maggioranza dei casi si tratta di
milioni di Euro (figura 5.6). relazioni attivate con università estere.
26% 27% A tal proposito, si evidenzia che, rispetto agli L’importanza e la tipologia di collaborazioni
investimenti totali di R&S, il 12% (pari a 143 delle imprese biotech a livello nazionale
n Altro n Italian pure biotech
milioni di Euro) è rappresentato da ricerca ed internazionale vengono approfondite
n Multinazionale estere n Farmaceutiche italiane commissionata. Il dato cambia radicalmente nel capitolo 11, dedicato al tema
se si prendono in considerazione solo le dell’internazionalizzazione del
imprese pure biotech, come approfondito biotech italiano.
Figura 5.7 nelle sezioni successive. In questo caso, la
Dettaglio per
Analisi investimenti in R&S, imprese red biotech ricerca commissionata rappresenta il 19% del
(Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
totale, pari a 68 milioni di Euro (figura 5.7).
12%
La scomposizione degli investimenti in tipologia di impresa
Ricerca & Sviluppo per le diverse linee di
prodotto evidenzia, coerentemente con i Nella tabella che segue (tabella 5.2),
dati di fatturato, una netta predominanza viene riportata una sintesi delle principali
dei terapeutici, ambito nel quale vengono caratteristiche delle 197 imprese che
operati i maggiori investimenti, che operano nel settore red biotech: pure
ammontano a 970 milioni di Euro. biotech, filiali di multinazionali estere,
88% farmaceutiche italiane. Non si riportano
L’analisi delle fonti di finanziamento mostra i dati delle imprese che sono confluite
che fino ad oggi le imprese si sono finanziate nella categoria “altro” in quanto, per le
n R&S commissionata n R&S interna
prevalentemente attraverso il ricorso al caratteristiche di alcune di queste (CRO,
debito e l’ottenimento di fondi da contributi ad esempio), la lettura dei dati potrebbe
regionali, statali, europei o, ancora, tramite essere fuorviante.
finanziamenti internazionali. La situazione
nei prossimi due anni, come approfondito Pure biotech
in seguito, dovrebbe mutare grazie ad un
maggiore ricorso a fondi per il finanziamento Come visto in precedenza, le pure
alla ricerca, alleanze e finanziamento ad biotech rappresentano la principale realtà
opera di Venture Capital e Private Equity (in termini di numero di imprese) nel
(soprattutto per le imprese pure biotech). panorama delle biotecnologie italiane.
Elemento critico appare essere l’orizzonte Questo è confermato anche nel settore
di cassa limitato delle imprese pure biotech delle red biotech, dove rappresentano il
che operano nel settore red, che nel 50% 56% dell’intero comparto.
dei casi è inferiore ad 1 anno. Data la rilevanza delle imprese pure
biotech nel panorama del red biotech, il
Il tipo di collaborazione più rilevante paragrafo successivo verrà dedicato ad un
tra imprese e parti terze prevede il approfondimento specifico.
Tabella 5.2
Sintesi dei dati delle imprese che operano nel red biotech (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
Figura 5.8
Analisi per settore di applicazione delle imprese pure biotech, settore red (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
4%
2%
87% 1%
13%
1% 1%
4%
35% 21%
54%
81%
15%
8%
n Grande n Media n Piccola n Micro n Altro n Filiale di multinazionale n R&S commissionata n R&S interna
n Spin-off accademico n Spin-off o spin-out
n Start-up industriale
L’industria farmaceutica italiana I dati esposti appaiono ancora più rilevanti capacità di sviluppare prodotti innovativi in
contribuisce alle attività di R&S in ambito se si tiene conto che sono stati considerati numerose aree terapeutiche (figura 5.13).
clinico e preclinico (con una leggera progetti e prodotti frutto di attività di
prevalenza della clinica), mentre il dato R&S italiana. Pertanto nel caso di imprese La presenza di 62 ulteriori progetti per
proveniente dalle multinazionali estere multinazionali sono stati rilevati solo i nuovi terapeutici in Discovery porta quindi il
è fortemente incentrato sulle ultime fasi prodotti/progetti per i quali ci sia stato un portafoglio delle imprese pure biotech ad un
di sviluppo clinico. Quest’ultimo aspetto impegno prevalente sul territorio nazionale. totale di 185 progetti e prodotti.
conferma l’Italia quale paese ricco di Aggregando invece i prodotti in sviluppo in I valori della ricerca early-stage dimostrano
competenze cliniche, soprattutto in ambito Italia da parte delle imprese nazionali (pure l’alta specializzazione delle più piccole pure
oncologico, nonostante le perduranti biotech, farmaceutiche italiane e “altro”) vi biotech a cui sempre più spesso le grandi
difficoltà di tipo burocratico. sono complessivamente 31 prodotti aziende si rivolgono in out-sourcing.
in Fase I, 33 in Fase II e 15 in Fase III,
In ambito clinico le imprese pure biotech per un totale di 165 prodotti in sviluppo I dati complessivi evidenziano la capacità
hanno all’attivo 23 prodotti in Fase I, 24 in (tabella 5.3; figura 5.12). del comparto biotecnologico italiano di
Fase II e 10 in Fase III. Globalmente invece il Il comparto biotecnologico italiano, con 10 ottimizzare gli investimenti in ricerca:
sistema italiano conta 36 prodotti in Fase I, prodotti in Fase III, frutto della R&S delle ne consegue la crescente produzione di
62 in Fase II e 46 in Fase III. imprese pure biotech, mostra una notevole valore, negli anni, testimoniata dall’alto
numero di prodotti in sviluppo clinico e
Tabella 5.3 preclinico sul territorio, ben 233 in totale.
Analisi dei prodotti per fase di sviluppo e tipologia di impresa (Fonte: elaborazioni Assobiotec) Questo valore, se confrontato con quello
dell’anno precedente (209 prodotti)4,
Pure biotech Farmaceutiche Multinazionali Altro Totale prodotti si conferma in crescita, nonostante la
italiane a capitale estero scomparsa dallo scenario nazionale di
Preclinica 66 13 3 7 89 alcune imprese di rilievo.
La segmentazione delle imprese pure
Fase I 23 8 5 0 36
biotech per drug candidate in fase di
Fase II 24 9 29 0 62 sviluppo più avanzata rivela che circa
la metà delle imprese è tutt’ora in fase
Fase III 10 4 31 1 46
preclinica, il 19% ha raggiunto la Fase I o la
Totale 123 34 68 8 233 Fase II, mentre il restante 7% ha almeno un
prodotto in Fase III (figura 5.14).
Multinazionali a
capitale estero
21,0%
Farmaceutiche
italiane
Pure
biotech 21,0%
15,6%
0 50 100 150 200 250
Figura 5.14
Analisi delle imprese pure biotech per prodotto
in fase di sviluppo più avanzata
(Fonte: elaborazioni Assobiotec)
7%
20%
54%
19%
n Fase I n Fase II
n Fase III n Preclinica
una volta in campo oncologico (8%). Orientamento delle principali attività di ricerca per area
terapeutica e per tipologia di impresa. Valori arbitrari
Estendendo l’analisi al più ampio insieme Il settore dei farmaci orfani rappresenta (1-4) attribuiti proporzionalmente alla percentuale di
di imprese biotech secondo la definizione un‘indubbia opportunità per la ricerca studi condotti per le principali aree terapeutiche indicate
OCSE, emerge, al secondo posto, biotech a livello internazionale. Anche (Fonte: elaborazioni Assobiotec)
Oncologia
l’impiego di anticorpi monoclonali per in Italia sono numerose le aziende attive 4
l’oncologia (10%). in questo campo. In particolare, 15 3
hanno ottenuto almeno un’Orphan Drug Infiammazioni 2 Neurologia
I prodotti e i progetti in corso in Italia Designation, di cui 6 pure biotech, 5 e malattie
autoimmuni 1
traggono origine prevalentemente da farmaceutiche italiane e 4 multinazionali 0
ricerca propria (63%), mentre casi di estere, per un totale di 31 prodotti (1 dalla
in-licensing e accordi di co-sviluppo FDA, 7 dall’EMEA e 23 sia dall’EMEA sia
rappresentano ancora una quota dalla FDA) come mostrato nella tabella 5.4. Cardiovascolare Malattie
ed ematologia infettive
minoritaria (15% ciascuno), così come Si tratta in prevalenza di prodotti che
le cessioni da casa madre, pari al 7% hanno applicazione terapeutica in ambito Malattie metaboliche, epatiche ed endocrine
(figura 5.18). Queste percentuali si rilevano oncologico (50%) e che si trovano già Pure biotech Farmaceutiche Multinazionali
sia per le imprese pure biotech sia per
n n n
brevettuale risultano elevati: più dell’80% salute umana, rientrando nell’area n Co-sviluppo n Cessione dalla casa madre
dei progetti e prodotti in studio presenta oncologica (37%), delle malattie infettive
Figura 5.19
infatti almeno un brevetto concesso. (25%) e dell’infiammazione e malattie
autoimmuni (24%) (figura 5.19). Analisi dei diagnostici in sviluppo riconducibili ad una
In particolare, il 40% dei brevetti è inerente specifica area terapeutica
l’area oncologica, il 10% riguarda l’area Tra le tecnologie in essere si evidenziano (Fonte: elaborazioni Assobiotec)
cardiovascolare ed ematologica, ed il 9% l’uso di peptidi (11%) e di anticorpi
37%
l’area dell’infiammazione e delle malattie monoclonali (4%), mentre numerose sono
autoimmuni. le tecnologie che si basano sulla versatilità 2%
4%
Tabella 5.4
8% 25%
Analisi delle Orphan Drug Designations concesse (Fonte: elaborazioni Assobiotec)
26%
fatturato totale delle imprese in esame. In Focus su progetti, prodotti e detergenti (surfattanti) per il trattamento
particolare, le pure biotech hanno investito di reflui, falde acquatiche e superfici,
in R&S 7 milioni di Euro. L’orizzonte di e tecnologie oltre che la fitoingegneria.
cassa è sempre inferiore ai 2 anni e, nel Anche il campo delle energie alternative
44% dei casi, inferiore all’anno. Nel panorama white biotech si registra da è ben presidiato: sono infatti allo studio la
Il business delle imprese white dedicate alcuni anni un crescente impegno nella produzione di biogas da reflui industriali
è per lo più stabile nel caso delle pure Ricerca & Sviluppo di progetti, prodotti e ed enzimi a scopo energetico. Inoltre è in
biotech (71%), in crescita per il restante tecnologie frutto di know-how sempre più costruzione una moderna bioraffineria per la
29% (figura 6.4). italiano (circa il 70% dei progetti deriva produzione di etanolo di seconda generazione.
esclusivamente da ricerca propria). Il campo dei biomateriali vede l’Italia attiva
L’origine più diffusa delle imprese white In particolare, nel 2009 sono stati rilevati anche dal punto di vista della produzione,
dedicate è quella di start-up (66% dei 23 progetti sviluppati da 15 imprese, di oltre che della ricerca: è oggi disponibile
casi), mentre nel 14% dei casi si tratta di cui 9 pure biotech e 6 rientranti nella su scala industriale il prodotto Mater-Bi®,
spin-off accademico, nel 10% di spin-off categoria “altro”. un polimero biodegradabile di seconda
o spin-out industriale, di altra origine nel generazione frutto della R&S di Novamont.
10% dei casi (figura 6.5). La maggior parte dei progetti in corso
Nel 24% dei casi le imprese white gravita attorno alle cosiddette tecnologie Nel complesso le tecnologie in sviluppo
dedicate sono localizzate presso un parco di “bioremediation” per la bonifica in Italia nel settore delle white biotech
scientifico o un incubatore, mentre nel dell’ambiente, tra cui “biopile” per la lasciano prevedere interessanti
71% hanno sede autonoma. bonifica del suolo, microrganismi naturali prospettive per il futuro.
7% 10%
100%
71% 60%
27% 90%
80% 14%
70%
60%
50%
40%
40% 10%
67% 30%
20% 29%
10% 66%
0%
Pure biotech Altro
Bioraffineria M&G
Un impianto per la produzione di bioetanolo di seconda generazione biomassa è eco-sostenibile e conveniente per l’agricoltore.
da biomassa lignocellulosica: una realtà in Italia, grazie alla Ha senso parlare di biocarburanti solo se la biomassa cresce
Chemtex Italia, una società del Gruppo Mossi & Ghisolfi di Tortona su terreni che precedentemente non venivano coltivati oppure
(Piemonte). L’impianto, che verrà inaugurato nel 2011, sarà avevano rese vegetali marginali (ciò che prevede il progetto
il primo su scala industriale in Europa e uno dei primi nel mondo. avviato in Piemonte).
L’azienda italiana sta mettendo a punto 4000 ettari di filiera Non si distruggono foreste pluviali per piantare in sostituzione
per produrre un minimo di 160.000 tonnellate di Arundo Donax. colture che “respirano meno” e che stravolgono il territorio.
L’obiettivo è di alimentare dal prossimo anno un impianto Il bioetanolo ha un potere calorifico che è circa il 70% di quello
dimostrativo da 35-40.000 t/a di etanolo. della benzina, quindi, a parità di potere calorifico, il costo è
Il bioetanolo non potrà sostituire la benzina ma, con una riduzione comparabile se è il 70% di quello della benzina. Per esempio,
delle emissioni di CO2 di circa il 90%, anche solo sostituire il 25% se la benzina costa mediamente 0,50 €/lt, l’etanolo, per essere
dei 12 milioni di tonnellate del mercato italiano porterebbe a competitivo, deve costare 0,35 €/lt (che, con una densità di
un risultato cospicuo. Con una resa di 12,5 t/ha di etanolo, per 0,785 kg/dm³, significa 450 €/t).
sostituire 3 milioni di tonnellate di benzina servirebbero 4,25 milioni In questo caso, l’operazione è sostenibile economicamente
tonnellate di etanolo. Quindi 340.000 ettari, su un seminativo di 9 perché la biomassa è prodotta localmente vicino all’impianto
milioni di ettari e su un recupero del set aside di 600.000 ettari. di modo che i costi logistici non penalizzino l’intero processo.
Il bioetanolo – dicono gli esperti – è conveniente se sequestra Inoltre, coltivare la biomassa deve avere un senso per chi lo fa.
molta CO2 in più di quanta se ne generi nella sua produzione. Le coltivazioni devono essere sostenibili nel tempo, non
È economicamente conveniente anche con il petrolio mettere a repentaglio le colture feed e food e non impattare
a 30-40 US$/barile. In tali circostanze, la produzione della né sul territorio, né sulle risorse idriche già scarse.
14%
77% 61% 62%
n Pure Biotech n Altro n Multinazionali estere n Grande n Media n Piccola n Micro n Pure Biotech n Altro n Multinazionali estere
variabilità nei diversi segmenti, che va dai complessivo proviene da multinazionali Figura 6.11
10 nelle pure biotech ai 638 nelle filiali estere (figura 6.9). Trend dei profitti, imprese green dedicate
(Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
italiane di multinazionali estere), per una Il fatturato si prospetta stabile per il 53%
stima complessiva di circa 1700 addetti. delle green biotech, in crescita per il 35% 100% 7% 22% 19%
Gli addetti delle imprese green dedicate ed in contrazione per il 12% (figura 6.10). 90% 93%
(figura 6.6) si concentrano in prevalenza 80% 81%
78%
nelle filiali di multinazionali estere (circa il Riguardo all’analisi dei profitti per le 70%
77%), mentre nelle pure biotech lavorano imprese green, dopo una flessione tra 60%
circa 260 addetti (15% del totale). il 2007 ed il 2008, per l’anno 2009 si 50%
prospetta una ripresa, con un aumento 40%
Al pari del settore white, anche il settore rispetto all’anno precedente delle aziende
30%
green si caratterizza per la presenza in attivo di bilancio (figura 6.11).
20%
predominante di imprese di micro e piccole
10%
dimensioni, che rappresentano oltre l’80% del La media degli investimenti in Ricerca
0 2007 2008 2009
campione (figura 6.7). & Sviluppo è di 0,8 milioni di Euro per
ogni impresa green, con un investimento n Perdita n Profitto
Gli addetti impegnati in Ricerca & Sviluppo stimato complessivo di 29 milioni di Euro,
nelle imprese “green dedicate” sono circa ovvero il 2% circa del fatturato complessivo Figura 6.12
200, cioè l’11% del totale addetti nelle del comparto. Il 56% degli investimenti in Analisi degli investimenti in R&S per tipologia
imprese green, di cui il 62% operante nelle Ricerca & Sviluppo è sostenuto dalle pure di imprese green dedicate
pure biotech (figura 6.8). biotech (figura 6.12). (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
20% 25%
92% 9% 12%
0 8%
Pure Multinazionali Altro Totale
33%
biotech estere
n Pure Biotech n Altro n Multinazionali estere n Stabile n Crescita n Contrazione n Altro n Filiale di multinazionale
n Spin-off accademico n Spin-off o spin-out
n Start-up industriale
Focus su progetti, progetti individuati, la quasi totalità nutraceutici, functional foods e probiotici,
(32) deriva dall’attività di R&S delle oltre che diagnostici utili in campo
prodotti e tecnologie imprese pure biotech. agricolo e zootecnico.
Grande importanza viene data anche
Nel settore green biotech sono state in quest’ambito al settore della salute. Anche nel settore green è prevalente
ricavate informazioni relative ai progetti, Infatti, mediante l’uso di tecnologie green l’impegno della ricerca italiana, infatti il
prodotti e tecnologie da 19 imprese, biotech, sono in corso diversi progetti di 67% dei progetti deriva da ricerca propria
di cui 13 pure biotech, 1 farmaceutica ricerca inerenti la produzione di principi e complessivamente circa il 50% ha almeno
italiana e 5 “altre”. Sul totale dei 39 attivi terapeutici in organismi vegetali, un brevetto concesso.
Agrofood
Esiste un vasto e crescente mercato per le applicazioni delle le aziende alimentari sono solitamente interessate a
moderne biotecnologie nel settore agro-alimentare, sia per comprendere la causa della eventuale contaminazione: per
migliorare la qualità dei prodotti sia per controllarne l’origine, esempio ingredienti, macchinari utilizzati durante il processo,
includendo: produttori alimentari, produttori di mangimi, etc. L’identificazione dei microorganismi a livello di specie è
cooperative agricole, consorzi tipici di prodotti alimentari, spesso insufficiente, e mediante metodi basati sul test del
aziende sementiere, vivai per piante, grandi retailers, industrie DNA si possono distinguere le diverse varietà batteriche e
alimentari, laboratori di analisi e istituzioni pubbliche. quindi individuare la fonte della patologia.
Gran parte di questo mercato è ancora inesplorato e vi sono
numerose applicazioni che nei prossimi anni probabilmente Analisi di allergeni alimentari
potranno migliorare la qualità dei cibi e la loro sicurezza. Le recenti Direttive Europee (2000/13/CE e 89/2003/CE)
Di seguito si riporta una breve lista di applicazioni che la impongono che ogni prodotto contenente ingredienti conosciuti
biotecnologia sta già offrendo al settore agro-alimentare. come allergeni alimentari, debba riportarli sull’etichetta.
Tutti gli allergeni alimentari non possono essere facilmente
Rilevazione di contaminanti alimentari identificati nei cibi utilizzando i metodi tradizionali che
I metodi classici di microbiologia alimentare applicati alla solitamente vengono impiegati nei laboratori di analisi, mentre
scoperta di agenti patogeni nel cibo sono costosi e richiedono ciò è possibile mediante tecnologie più avanzate come quelle
tempi lunghi, mentre l’industria alimentare ha bisogno basate sulle tecnologie del DNA (PCR).
di test rapidi e con costi limitati per ottenere risultati tangibili
in poche ore al fine di accelerare i passaggi produttivi. Identificazione di OGM
Oggi esistono nuovi metodi assai sensibili che permettono di Le analisi per indagare la presenza di prodotti OGM
verificare rapidamente (24-48 ore) l’eventuale presenza di mediante biotecnologie sono già una procedura standard,
agenti patogeni nel cibo (es. Salmonella, Listeria largamente adottata, come richiesto dalla regolamentazione
and Escherichia coli O157:H7). sull’etichettatura dei prodotti (Reg.1830/2003). Il servizio
utilizzato e consolidato oggi, che utilizza protocolli standard,
Identificazione del genotipo di un patogeno negli alimenti verrà ampliato nei prossimi anni grazie all’adozione di nuovi
Nel caso di agenti patogeni presenti nei cibi – contaminazioni metodi di identificazione dell’origine e della relativa quantità
come la Salmonella spp e la Listeria monocitogena – dei contaminanti.
nelle nanotecnologie e, per ciò che con numeri più bassi, non gioca un ruolo mercato che spaziano dall’agroalimentare,
riguarda le imprese, sono presenti sia secondario, essendo presenti strutture che all’ambiente, alla cosmetica, alla medicina.
grandi imprese, che rappresentano circa vantano competenze ed apparecchiature di Proprio sulla nanomedicina sono forse
il 30% delle strutture facenti riferimento livello elevato ed una buona massa critica. riposte le aspettative più grandi. In una
all’industria, che PMI. Numerose iniziative sono state intraprese prospettiva di medio-lungo periodo del
negli ultimi anni con l’obiettivo di migliorare mercato legato alle nanotecnologie, quello
Tra le grandi imprese sono presenti l’uso delle risorse, aumentare l’efficienza relativo al settore medicale/farmaceutico
nomi largamente conosciuti come ad operativa complessiva e rafforzare è considerato, per dimensioni, subito dopo
esempio Centro Ricerche Fiat-CRF, l’impegno. Centri di eccellenza focalizzati quello dei nanomateriali e dell’elettronica.
STMicroelectronics, Gruppo Finmeccanica sulle nanotecnologie sono stati creati
(tra cui in particolare Alenia Aeronautica, presso varie università con il supporto La Piattaforma Europea per la
MBDA, Thales Alenia Space, Elsag del Ministero per l’Università e la Ricerca Nanomedicina individua tre aree nelle quali
Datamat, Selex Sistemi Integrati, Selex (MIUR). Inoltre, diverse università hanno le nanotecnologie possono avere un ruolo
Communications), ENI, Bracco Imaging, attivato corsi di laurea (di II livello), master e determinante. Si tratta di: diagnostica
Colorobbia, Centro Sviluppo Materiali-CSM, dottorati dedicati alle nanotecnologie. (in vivo imaging, in vitro diagnostic),
CTG-Italcementi, Mapei, Fidia Advanced drug delivery (nanopharmaceuticals,
Biopolymers, Saes Getters. Variegato è Tra i Distretti Tecnologici creati in alcune nanodevices) e medicina rigenerativa
il mondo delle PMI che rappresentano il regioni con il supporto del MIUR per (smart biomaterials, cell therapies).
grosso delle strutture industriali censite. favorire lo sviluppo tecnologico in settori I vantaggi attesi dalle nanotecnologie
Circa l’80% di esse sono piccole (meno di 50 avanzati specifici, diversi sono quelli che in questi ambiti si prospettano di valore
addetti) o “micro” (meno di 10 addetti), ed hanno nanotecnologie e nanobiotecnologie assoluto, spesso rivoluzionari, in grado di
il loro ruolo è molto importante per favorire tra gli obiettivi prioritari delle loro attività. rimodellare il futuro della cura della salute
la diffusione delle nanotecnologie. Tra questi i distretti tecnologici Veneto e favorire lo sviluppo di una medicina
Nanotech (Veneto – nanotecnologie personalizzata e della teranostica.
Lo spettro delle attività di ricerca è molto applicate ai materiali), CBM - Centro Il documento di riferimento, dal titolo
ampio e gli obiettivi non differiscono per la Biomedicina Molecolare (Friuli “Roadmaps in Nanomedicine towards
in maniera sostanziale passando dalle Venezia Giulia - nanobiotecnologie), 2020”, edito dalla Piattaforma, fornisce
strutture di ricerca pubbliche alle imprese, DHitech (Puglia, Nanoscienze, Bioscienze, un quadro delle prospettive di sviluppo
ma l’attenzione è focalizzata in primo Infoscienze), IMAST (Campania, Materiali future nelle tre aree sopra citate.
luogo su materiali (strutturali e funzionali), Polimerici e Compositi). In tali settori, si registra in Italia un’attività
bioscienze, nanoelettronica, fotonica e di R&S piuttosto intensa, che vede
strumentazione. Quale è la situazione delle impegnate sia ricerca pubblica che imprese.
Le potenziali ricadute applicative sono nanobiotecnologie in Italia? Anche l’edizione 2009 del rapporto
molteplici e vanno dalla cura della Le nanobiotecnologie occupano un “Tecnologie Prioritarie per l’Industria”,
salute, all’elettronica e ICT, dai trasporti, ruolo importante nel panorama delle pubblicato ogni due anni da AIRI, vede
all’ambiente, all’energia, ma anche nanotecnologie in Italia. L’impegno le nanobiotecnologie avere un ruolo di
settori tradizionali, tipici del Made in Italy, è ampiamente giustificato in quanto primo piano, particolarmente in due
come ad esempio il tessile e la moda, il settore delle nanobiotecnologie è settori: “Farmaceutica e Biotecnologie” e
il packaging alimentare o i materiali da uno di quelli che maggiormente si “Microelettronica e semiconduttori”1.
costruzione possono trarre vantaggio dalle possono avvantaggiare dall’uso delle
nanotecnologie. nanotecnologie, sia per il contributo 1. Lo studio AIRI identifica nell’area “Farmaceutica e
di innovazione che possono dare, Biotecnologie le due tecnologie prioritarie: “Nanotecnologie
applicate alla medicina” (sistemi di somministrazione di farmaci,
L’attività è distribuita praticamente su tutto che per le potenzialità di mercato. In nanomateriali per dispositivi medici, biosensori, nanobisturi,
il territorio nazionale, ma la concentrazione particolare, l’interazione tra tecnologie nuovi sistemi di diagnostica e imaging) e “Sistemi di trasporto”
(“delivery systems”: nanoparticelle fosfolipidiche contenenti
più elevata è nel Centro Nord, con la micro e nanoelettroniche e biotecnologie molecole con azione farmacologica per la somministrazione
Lombardia, che fa da capofila con più del (elettronica molecolare, biosensori, mirata dei farmaci). Nell’area “Microelettronica e semiconduttori”
le nanobiotecnologie sono citate nella tecnologia prioritaria
20% di strutture ed il 30% degli addetti sistemi di diagnostica, etc.) ha enormi “Nano on Micro” (integrazione di nanomateriali su piattaforme
censiti. Va detto, tuttavia, che il Sud, pur potenziali applicativi in molteplici settori di microlavorate per sensori e biochip).
Delle strutture presenti nel Censimento per le Nanotecnologie). Infine, nell’area A Genova molte delle attività in ambito
AIRI/Nanotec IT, circa il 60% ha indicato di Trento, sono presenti alcune attività su universitario sono confluite nell’Istituto
di avere attività collegabili con le medicina rigenerativa (Università di Trento) Italiano di Tecnologie (IIT), dove è attiva
nanobiotecnologie e per più del 35% di esse e biosensori (ITC-IRST-Institute for Scientific una “Nanobiotech facility” dedicata a
le nanobiotecnologie risultano tra le attività and Technological Research). sviluppare ricerche nell’ambito delle
di ricerca principali. nanobiotecnologie. L’IIT è parte di una
Presso l’Università di Pisa è in corso lo rete di centri di ricerca che coinvolge
Per quanto riguarda la ricerca pubblica, studio di materiali polimerici bioattivi per alcuni importanti laboratori nazionali sulle
gruppi attivi nelle nanobiotecnologie sono applicazioni di drug delivery e la medicina nanotecnologie, quali il CNR-NNL, il CNR-
presenti in diversi dei poli universitari regenerativa. In Calabria, presso l’Università NEST, la Scuola Superiore Sant’Anna di
italiani. Il panorama è piuttosto articolato e della Magna Grecia di Catanzaro il Pisa e conduce, anche attraverso questa
complesso, pertanto risulta difficile fornire laboratorio BIONEM svolge attività in diversi rete, attività di ricerca specifiche sulla
un quadro esaustivo. ambiti della nanomedicina, in particolare nanomedicina (oltre che in altri settori
drug delivery, analisi e diagnostica quali per esempio materiali intelligenti,
A titolo di esempio, si possono citare i due molecolare, mentre l’Università di Palermo produzione e conservazione di energia).
centri di eccellenza NIS (Nanostructured è focalizzata principalmente sul drug
Interfaces and Surfaces), con attività delivery (nanoparticelle polimeriche). Tra le iniziative più recenti, vi è la
di ricerca di base sui biomateriali, e costituzione in Lombardia, a febbraio
LATEMAR (Laboratory of Miniaturized Importanti attività di network, anche sulle 2010, della Fondazione Centro Europeo di
Electrobiochemical Technologies for the attività nanobio, sono svolte dai Consorzi Nanomedicina (CEN), su iniziativa di alcuni
Analysis and the Research), impegnato Universitari, ai quali afferiscono diverse dei principali attori pubblici e privati attivi in
nell’ambito della genomica/proteomica delle realtà universitarie sopracitate. questo settore a livello regionale.
per lo sviluppo di dispositivi e sistemi Tra questi l’INSTM, con sede a Firenze La Fondazione è dedicata a sviluppare
per la teranostica, ambedue nell’area di (Consorzio Interuniversitario Nazionale soluzioni innovative per la prevenzione,
Torino e le attività nel campo della (nano) per la Scienza e Tecnologia dei Materiali), la diagnosi e la cura di patologie tumorali,
medicina rigenerativa, con ricerche TEFARCO Innova, con sede a Parma cardiovascolari e neurologiche.
legate alla bioingegneria, al Politecnico di (Consorzio Interuniversitario Nazionale
Milano, e quelle per lo sviluppo di materiali di Tecnologie Farmaceutiche Innovative) All’intensa attività di ricerca in campo
biocompatibili e drug delivery all’Università e CSGI, con sede a Firenze (InterUniversity accademico fa riscontro una crescente
Milano Bicocca. Consortium for Colloid and Surface attività da parte di imprese private.
Science). La maggior parte di queste sono PMI nate
Nel Nord–Est, presso l’area di ricerca di negli ultimi tempi, ma anche alcune grandi
Trieste, la collaborazione dei tre centri Diversi dei principali centri del CNR attivi imprese sono impegnate in questo campo.
di ricerca CBM (Consorzio per il Centro nelle nanotecnologie hanno importanti Le attività di ricerca riguardano i diversi
di Biomedicina Molecolare), Sincrotrone attività anche in campo nanobio. Tra questi ambito applicativi, ma una attenzione
Trieste e CNR TASC (Advanced Technology vi sono il CNR-NEST (National Enterprise particolare si riscontra nel campo della
and Nanoscience National Laboratory), for nanoScience and nanoTechnology) nanomedicina.
offre importanti infrastrutture e facilities per di Pisa, attivo in aree di ricerca quali
la nanofabbricazione e nanomanipolazione, biofotonica, sviluppo di bionanostrutture, Tra le grandi e medie imprese vi sono:
utilizzate per lo sviluppo di nuovi sistemi medicina molecolare, il CNR-NNL di Lecce Bracco Imaging, STMicroelectronics
di trasporto e rilascio di farmaci, agenti di (National Nanotechnology Laboratory), (diagnostica, nanodevices), Farmabios,
contrasto, analisi molecolare, biosensing e impegnato soprattutto nell’elettronica Italfarmaco, (drug delivery), Fidia Advanced
sviluppo di biochip. biomolecolare (DNA, protein chips), il Bioplymers, Istituti Ortopedici Rizzoli
CNR S3 (NanoStructures and bioSystems (medicina rigenerativa), Colorobbia
Lo studio delle superfici, lo sviluppo di at Surfaces) di Modena, le cui principali (nanomateriali per applicazioni biomediche).
nanoarrays e di sensori biochimici sono tra aree di ricerca nelle nanobio riguardano Tra le piccole imprese: Silicon Biosystem,
le principali attività in corso presso il CIVEN la diagnostica molecolare e lo sviluppo di Bioage, Biosensor, Gipharma, Molecular
(Coordinamento interuniversitario Veneto sensori e disposivi biomolecolari. Stamping, Xeptagen, Tethis, APE Research
(diagnostica, nanodevices), Sinerga, notevole livello, oltre che la crescita di un applicativo dei risultati della ricerca,
Farmabios, Nanovector (drug delivery), Fin- impegno industriale significativo. favorendo l’interscambio e le collaborazioni
Ceramica (medicina rigenerativa), Mavi Sud, Tale situazione pone le premesse per lo e mettendo anche a disposizione un ampio
Lea Nanotech (cosmetics). sviluppo del settore, ma vi sono anche altri spettro di servizi e di facilities.
fattori in grado di contribuire.
Quali sono i fattori di competitività Anche l’esistenza nel Paese di un settore
delle nanobiotecnologie in Italia? La presenza di parchi e “meta-distretti” biotech ormai consolidato, con una realtà
Come visto, il settore delle (es. IIT) tecnologici, aventi tra gli industriale di riferimento operativa ed una
nanobiotecnologie occupa ormai un ruolo obiettivi prioritari della loro missione le attenzione da parte del mondo finanziario,
importante nel panorama della ricerca in nanotecnologie e nel cui ambito convivono può rappresentare una opportunità per
Italia e l’attività di questi ultimi anni ha imprese, università e centri di ricerca, lo sviluppo del nanobio il quale con le
portato alla creazione di un patrimonio può servire infatti a sostenere questo biotecnologie ha punti di contatto e affinità
di competenze in ambito accademico di impegno ed al trasferimento sul piano a volte difficili da distinguere.
2%
17%
8%
38% 42%
4%
71%
12% 6%
37% nel settore red biotech. Questo dato introdotto nei bandi finalizzati la key word processo di trasferimento tecnologico,
testimonia la prevalente diffusione delle “nano”; che parte dalle esigenze dell’utente.
nanobiotecnologie nelle applicazioni nel • Fonti europee: la principale fonte rimane La Lombardia, che è la regione con il numero
campo della salute (figura 7.3). il 7° Programma Quadro; maggiore di imprese biotech e di imprese
Le imprese impegnate nel settore delle • Fonti private: stanno prendendo spazio attive nel mondo delle nanobiotecnologie,
nanobiotecnologie contano in Italia circa in Italia iniziative di Venture Capital, è anche la regione con il maggior numero
6.300 addetti totali, di cui circa 900 attivi che comunque hanno una significatività di IRCCS.
nella Ricerca & Sviluppo (figura 7.4). ancora molto inferiore rispetto agli altri
paesi leader del settore.
Figura 7.6
L’investimento totale stimato della R&S Distribuzione geografica delle imprese
nelle imprese nanobiotecnologiche è di Oltre il 50% delle imprese che operano nanobiotecnologiche (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
91,5 milioni di Euro, di cui 72,3 milioni per nelle nanobiotecnologie è concentrato
ricerca interna e 19,2 milioni per ricerca in 3 regioni: Lombardia, Piemonte e
2
commissionata a terzi (figura 7.5). Veneto (figura 7.6). Questa distribuzione 1
geografica, soprattutto la concentrazione 14 5
6
Il fatturato per prodotti e servizi biotech in Lombardia, riflette la distribuzione
3
relativo alle imprese che lavorano nelle degli IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a 1
nanobiotecnologie è stato di circa 860 Carattere Scientifico) . 4 2
milioni di Euro nel 2008, mentre, rispetto al Confrontando l’Italia con le realtà
fatturato totale delle 52 aziende analizzate, internazionali nel settore delle
circa 470 milioni di Euro derivano da nanobiotecnologie, emerge la potenzialità 3
imprese pure biotech. legata alle possibilità di integrazione diretta 4 1
tra utenti (clinici e pazienti) e tecnologi.
In particolare, il mondo degli IRCCS svolge 4
Rispetto alle fonti di finanziamento
del settore è possibile fare le seguenti il ruolo di facilitatore per l’instaurazione
considerazioni: di una comunicazione virtuosa tra utenti
• Fonti pubbliche: la maggioranza dei e tecnologi. Si tratta di un soggetto non
finanziamenti provengono dal MIUR. presente in altri paesi, che facilita il legame 2
Il Ministero della Salute solo di recente ha tra la ricerca e lo sviluppo, attraverso un
n Adetti n Addetti R&S n Costo stimato R&S commissionata n Costo stimato R&S
Indicatori di attività
5% 4% 4%
4% 3%
pubblicati 394.400 articoli scientifici nelle 0% Spagna Italia Francia Germania Regno Unito
diverse discipline (fonte: rapporto COTEC –
Rapporto annuale sull’innovazione 2009 della n High e medium tech n Medium e low tech
3.000 2.365
Restringendo il campo alle scienze
biocliniche, così come indicato dal rapporto, 2.000
tra il 1998 ed il 2008 l’Italia ha avuto circa 1.000 421 97%
180
1,2 milioni di citazioni di articoli scientifici
0
(fonte: rapporto COTEC 2009). Biotech Totale
Il finanziamento della ricerca pubblica e del nostro paese. Una ragione importante Cosa fare per accrescere e
privata è poco efficiente sia dal punto di vista è che in Italia non mancano gli scienziati consolidare la R&S accademica ed
quantitativo che da quello qualitativo. I pochi biotecnologici, ma mancano i manager industriale in Italia?
fondi vengono allocati secondo procedure della scienza, le persone che siano capaci
estremamente complesse, lentissime, di trasformare un’idea in un prodotto, Rino Rappuoli
in larga parte non correlate al contenuto che siano capaci di convincere investitori Lo sviluppo dell’industria biotecnologica
scientifico dei progetti, inadeguate al privati e pubblici che vale la pena investire richiede lo sforzo di creare distretti o
raggiungimento degli obiettivi, e soprattutto nelle loro idee. regioni che sappiano compensare a queste
mancanti di criteri di valutazione attendibili. La seconda ragione è che mancano deficienze e siano capaci di scommettere
investitori privati e pubblici che capiscano che che la ricerca sia l’investimento migliore
Giuseppe Martini l’investimento in scienza e innovazione è il per avere una economia competitiva in
Assisteremo nei prossimi anni al completo più grande investimento che un paese possa futuro. Alcune regioni italiane hanno fatto
affermarsi di una nuova biologia basata fare per assicurarsi una economia fiorente questa scelta. L’esempio che conosco
su approcci fortemente interdisciplinari, nel mondo globale. Infine in Italia manca una meglio è quello della Toscana, dove la
orientata su grandi progetti e capace di università che sappia sostenere l’innovazione. cultura di trasformare la ricerca in prodotti
produrre significative ricadute su un infinito Purtroppo l’università italiana ha una struttura utili per la salute dell’uomo era presente
numero di settori. In Italia abbiamo notevoli chiusa che rende la vita difficile ai più bravi e da un secolo nell’Istituto Sclavo di Siena
punte di eccellenza presenti sull’intero non ha la flessibilità di attrarre i migliori. che aveva sviluppato e prodotto vaccini
territorio nazionale che in alcuni casi – dal 1904. La presenza di un gruppo di
come nel caso della vaccinologia – sono Maria Grazia Roncarolo ricerca all’avanguardia nel mondo in questo
state all’avanguardia nell’affermare la Durante la mia carriera di medico ricercatore, istituto rese l’Istituto Sclavo attraente agli
validità del nuovo approccio. Per andare ho avuto la straordinaria opportunità di investitori internazionali e nel 1992 la
avanti in questa direzione è necessario lavorare sia in istituzioni accademiche, sia ditta di biotecnologie californiana Chiron
tener conto dei nostri principali punti di nell’ambito biotecnologico. Negli Stati Uniti, decise di investire in Italia e acquistare il
debolezza e quindi superare particolarismi, ed in particolare nella Silicon Valley, dove business vaccini e la ricerca dell’Istituto
rendere più efficienti i processi decisionali ho svolto la mia attività per molti anni, i Sclavo. Nel periodo 1992-2006 i dipendenti
nel settore pubblico, migliorare la nostra “due mondi” sono strettamente connessi ed aumentarono da 230 a più di 1000,
partecipazione ai programmi internazionali. integrati con continuo interscambio culturale finché la Chiron divenne attraente per la
Il Piano Nazionale della Ricerca recentemente e di risorse umane tra le grandi istituzioni ditta farmaceutica Novartis che nel 2006
varato dal MIUR richiama concetti tipici della accademiche e il settore biotech. acquistò la Chiron continuando a investire
new biology e pertanto offre spunti positivi In Italia questa sinergia fatica a realizzarsi. nel sito italiano. Oggi i dipendenti sono
per un più forte posizionamento dell’Italia in La ricerca accademica italiana, pur essendo circa 1500 e sono forse il miglior esempio
quella che molte fonti autorevoli considerano di altissimo profilo, soffre di scarsa flessibilità in Italia dove l’investimento in scienza si
la principale linea direttrice di sviluppo e mobilità delle risorse umane, causate anche traduce direttamente in posti di lavoro
tecnico-scientifico del nostro secolo. da un sistema di finanziamenti a pioggia che di alta qualità.
non sempre si ispira a criteri di meritocrazia
Rino Rappuoli e trasparenza, e a valutazioni “accreditate” Riccardo Cortese
Da scienziato che durante gli ultimi secondo standard internazionali. A fronte del successo di un notevole
venti anni ha avuto la fortuna di gestire In particolare, nel settore biotech italiano, numero di imprese biotech nate da spin-
contemporaneamente laboratori sia in Italia all’alta produttività scientifica non sempre off industriali, sono molto meno numerosi
che negli Stati Uniti, sono sempre stato si accompagna un’adeguata protezione i casi di biotech nate da organizzazioni
sorpreso dalla qualità e dalla voglia di fare brevettuale, importante catalizzatore accademiche. Questo stato di cose è in
dei giovani italiani, che ho sempre trovato per la ricerca traslazionale e l’interazione contraddizione con quanto avviene negli
tra i migliori al mondo. Nonostante questo con il mercato. Inoltre le aziende italiane, altri paesi industrializzati e rivela la vera
il settore biotech in Italia è nato tardi e ha storicamente “risk adverse”, tendono ad grande debolezza della ricerca italiana.
stentato a decollare. investire soprattutto su prodotti in fase di A parte ritardi culturali, centralizzazione
Le ragioni sono multiple e hanno a che fare sviluppo avanzato (fase clinica 2-3) a discapito burocratica etc., la principale causa
soprattutto con la struttura e la cultura dei prodotti brevettati “early stage”. responsabile di questo stato di cose è la
quasi generale mancanza, o inadeguatezza, Maria Grazia Roncarolo aziende biotech e farmaceutiche di rilievo
di centri per il trasferimento tecnologico. È necessario promuovere la R&S accademica nazionale, oltre che regioni sensibili al tema
Tutte le importanti università dei in Italia creando un sistema di valutazione dell’innovazione e dell’integrazione nel
paesi industrializzati si sono dotate di accreditato dei progetti e concentrando territorio. A tal fine è necessaria una visione
formidabili organizzazioni specializzate i finanziamenti su selezionati centri di strategica nazionale in cui le eccellenze
nell’identificazione di scoperte idonee ad ricerca d’eccellenza. Per contro, per favorire dei singoli istituti e delle industrie vengano
essere sviluppate in progetti industriali le partnership industriali, è auspicabile messe a sistema per costruire un progetto
e commerciali. Il ruolo di tali centri di l’attivazione di politiche di promozione della unitario e incisivo.
trasferimento tecnologico non può essere tutela brevettuale quali: (i) a livello nazionale,
sottovalutato: essi costituiscono l’asse l’adeguamento dell’art 65 del Codice della Giuseppe Martini
portante dell’interazione tra università Proprietà Industriale che riporti la titolarità L’Italia può offrire grandi talenti e grande
e industria. L’università italiana ha dei risultati brevettabili prodotti da università capacità di “lateral thinking”. Va poi
molti centri di eccellenza ma manca e centri di ricerca in capo alle istituzioni; considerato il basso costo del lavoro
sostanzialmente di capacità di valorizzare i (ii) l’adozione a livello di finanziamenti altamente qualificato e le condizioni
prodotti dell’ingegno. governativi, bancari, di fondazioni non-profit incentivanti per gli investimenti esteri, forse
etc., di una politica di valorizzazione che ancora troppo poco conosciute.
Giuseppe Martini eviti la frammentazione della titolarità dei
Dobbiamo lavorare per una concreta e brevetti favorendone la potenziale attrattiva Riccardo Cortese
continua osmosi fra ricerca accademica e per le aziende licenziatarie, e per i Venture Il primo e più rilevante motivo risiede
industriale che abbia come riferimenti fissi Capital. Inoltre, allo scopo di colmare il gap nell’abbondanza di giovani ricercatori
la qualità scientifica e il mercato, e allo esistente tra ricerca accademica e sviluppo italiani estremamente qualificati, con
stesso tempo valorizzi tutte le modalità industriale sarebbe opportuno (i) investire notevole esperienza internazionale, che
di interazione pubblico/privato in una nella creazione di alleanze strategiche sono fortemente motivati a continuare
cornice operativa che gli economisti della con istituti di ricerca selezionati, al fine la loro ricerca in Italia. Non esiste paese
scuola di Boston hanno definito Open di sviluppare e condividere infrastrutture al mondo che dispone di tanta riserva
Innovation. Una più decisa politica di crediti adeguate per il trasferimento in clinica dei di talenti, purtroppo sotto-utilizzata.
fiscali a favore della ricerca aziendale e il risultati della ricerca (ad esempio, il San Naturalmente gli incentivi a tali investimenti
continuo miglioramento delle procedure Raffaele, centro di eccellenza per la terapia in Italia sono forse non sufficientemente
di valutazione di tutti i progetti basati su genica e cellulare, ha attivato un progetto di pubblicizzati.
finanziamenti pubblici possono costituire creazione di una facility per la conduzione
la base di uno sviluppo cui siamo chiamati di studi clinici di fase 1 e 2) e (ii) spingere le Rino Rappuoli
tutti a contribuire. Per quanto riguarda il agenzie di finanziamento internazionali a Riprendendo il caso Toscana, l’esempio
Consiglio Nazionale delle Ricerche – l’ente co-sponsorizzare lo sviluppo clinico “early che investire in scienza genera posti di
di ricerca del governo nazionale per il stage” di nuovi farmaci. lavoro ha stimolato sia la Fondazione
quale lavoro – un processo di riforma ha Monte dei Paschi di Siena che la stessa
portato ad un aggiornamento della mission Quali possono essere i motivi per investire Regione Toscana a investire nel settore
dell’ente, ad una nuova governance basata in R&S e in imprese biotech in Italia? delle biotecnologie creando la ditta
su dipartimenti nazionali e su un ridotto Siena Biotech e il Parco Toscana Life
numero di Istituti, nonché ad un completo Maria Grazia Roncarolo Sciences che ha lo scopo di promuovere
rinnovamento della dirigenza della rete di L’Italia ha grandi potenzialità e può l’innovazione che deriva dalle Università
ricerca. Si vedono oggi crescere rapporti diventare altamente competitiva rispetto di Firenze, Pisa e Siena.
molto stretti non solo con le università, al resto d’Europa in termini di qualità della L’insieme di questi avvenimenti ha creato
nostre alleate di sempre, ma anche con ricerca di base e clinica, di innovazione, in Toscana un cluster di competenze
enti di governo locale ed industrie, ed offrendo cluster biotecnologici quali Friuli biotecnologiche che rende questa
è sempre più frequente un ruolo del Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto, regione competitiva nel panorama delle
CNR di collegamento fra queste diverse in cui, accanto alla presenza di una forte biotecnologie e un posto dove le persone
componenti e di integrazione di grandi componente di ricerca di base, si affiancano migliori possono trovare l’ambiente adatto
programmi attraverso la sua rete nazionale. strutture ospedaliere di alta qualità e per realizzare le loro idee.
Tabella 10.1
Sintesi dei principali parametri dell’industria biotech in vari paesi (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
Euro per addetto) in linea con UK e Svezia, appare evidente dall’analisi, riguarda la
e molto superiore agli altri paesi (che percentuale di imprese che operano nel
oscillano tra 0,12 e 0,19 milioni di Euro). green e nel white. In Italia il 20% delle pure
Per quanto riguarda gli investimenti in biotech ha attività in questi due settori
R&S, l’Italia è allineata con gli altri paesi d’applicazione. Negli altri paesi considerati,
(Danimarca a parte). La figura 10.1, mostra questa percentuale è di gran lunga inferiore,
la suddivisione delle aziende di ogni paese mentre si registra una predominanza del
per settore d’applicazione. comparto red biotech1, superiore a quella
riscontrata in Italia.
È da sottolineare come l’Italia sia
maggiormente diversificata in termini di 1. La percentuale di red biotech per l’Italia, include anche le imprese
settori di applicazione. Una differenza che classificate come “more core”(attività prevalente di tipo red)
Figura 10.1
Analisi per settore di applicazione (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
40%
30%
20%
10%
Sostenibilità attraverso
la creazione di distretti
(Clusters)
Al fine di sfruttare il proprio potenziale e di
creare un’industria autosufficiente, l’Italia
ha la necessità di creare massa critica.
Negli ultimi 30 anni, paesi con consolidate
industrie biotech hanno costruito masse
critiche attraverso la creazione di distretti
tecnologici come Boston e San Francisco negli
USA, Cambridge e Oxford in Gran Bretagna,
Monaco e Francoforte in Germania,
Parigi in Francia, solo per citarne alcuni.
Questi distretti tecnologici offrono numerosi
vantaggi: creano un mercato del lavoro
stabile e flessibile; rafforzano le relazioni
migliorando lo scambio di conoscenza;
rendono più agevole l’identificazione
delle migliori tecnologie e degli investimenti
più promettenti.
I distretti, tuttavia, sono “politicamente
scorretti” per natura. Raggrupparsi significa
distribuire risorse in maniera disomogenea
in modo tale da essere sicuri che l’area più
forte continui a beneficiare di un ingiusto
vantaggio competitivo.
L’Italia deve decidere se vuole creare
un’industria biotecnologica sostenibile
investendo sostanzialmente in uno o due
Figura 12.1 distretti a livello nazionale, o se preferisce è una condizione necessaria per una forte
Analisi dell’orizzonte di cassa dichiarato dalle aziende costruire più mini-distretti geograficamente industria biotech. Questo può realizzarsi
biotech italiane – dati fine 2009
dispersi. Entrambe le strategie sono cercando o di attirare nuovamente le
(Fonte: Elaborazioni Ernst & Young)
interessanti per gli investitori internazionali: principali case farmaceutiche internazionali
6,1% solo una è auto-sostenibile e crea valore per verso i principali distretti del paese, o
5,2% 22,6% il paese nel complesso. aiutando le società farmaceutiche locali a
formulare e implementare una strategia di
13,9% crescita internazionale, invece di una
Fondi in entrata…
per il mercato locale.
fondi in uscita
Le imprese biotech analizzate nel BioInItaly
Un’industria sostenibile ha bisogno di creare Report 2010 hanno dichiarato nel 50%
20,0% 32,2%
imprese, posti di lavoro, prodotti e infine, un dei casi un orizzonte di cassa limitato, con
ritorno degli investimenti (dal punto di vista disponibilità inferiore a 1 anno (figura 12.1).
degli investitori). Nel biotech, vi sono due
n Meno di 6 mesi n 2 - 3 anni
n 6 mesi - 1 anno n 3 - 5 anni strade principali che portano ad un ritorno In questo scenario, si prevede che per
n 1 - 2 anni n Oltre 5 anni degli investimenti: la quotazione e il M&A. finanziarsi nei prossimi due anni le imprese
L’Italia deve affrontare problemi addizionali faranno minore ricorso ad operazioni
in queste operazioni rispetto ad altri paesi. di debito, a vantaggio di operazioni che
La Borsa in Italia è molto indietro rispetto coinvolgano Venture Capital, Private
ad altri cambi europei. I tre principali paesi Equity e alleanze con altre aziende (figura
attivi nelle biotecnologie, Gran Bretagna, 13.2). A questo proposito, si rimanda
Figura 12.2 Svizzera e Francia, sono anche dotati di tre all’analisi più approfondita sulle fonti di
Analisi delle fonti di finanziamento passate, efficienti borse che facilitano la reperibilità finanziamento, riportata al capitolo 13
e intenzioni a 2 anni, dichiarate dalle imprese biotech di finanziamento per le società e facilitano del rapporto.
italiane – dati fine 2009 l’ottenimento di liquidità per gli investitori.
(Fonte: Elaborazioni Ernst & Young)
I prossimi saranno
10 anni chiave
Nel corso dell’ultima decade, l’Italia ha
posto le basi della sua industria biotech.
Il paese ha assistito alla nascita dei primi
spin-off industriali, le università hanno dato
vita a numerose start-up, sono nate
le prime società locali di Venture Capital
e la classe politica ha iniziato a
comprendere le potenzialità dell’industria
delle biotecnologie.
Lo sviluppo delle biotecnologie, I finanziamenti R&S sostenuti dalle 146 imprese cosiddette
“biotech R&D” censite dall’OCSE, sono
in termini di ricerca, innovazione in Italia ammontati a 248.6 milioni di dollari
(PPP$), di cui 169.8 relativi alle 75 (51%)
e relative applicazioni, dipende in
I dati OCSE (Organizzazione per la “dedicated biotechnology R&D firms”.
modo significativo dal contributo Cooperazione e lo Sviluppo Economico)
dei diversi attori del sistema quali evidenziano un costante aumento degli Nel rapporto vengono analizzati in
aziende, università, centri di investimenti in R&S in Italia, come indicato dettaglio i dati relativi alle 319 imprese
dai dati presentati di seguito. In particolare, biotech italiane, che rappresentano un
ricerca pubblici e privati, mondo il paese, a fronte di una spesa di 249 più ampio campione rispetto a quello
delle istituzioni e della finanza etc. milioni di dollari (PPP$, Purchaising Power considerato da OCSE, mostrando
Le biotecnologie rappresentano Parity, 2006), è all’undicesimo posto per investimenti per quasi 1,3 miliardi di Euro
investimenti in R&S biotech. in R&S biotecnologica (figura 13.1).
un settore industriale
In termini di investimento medio per Di questi, 1,1 miliardi sono stati investiti
con un elevatissimo tasso impresa biotech dedicata, l’Italia si in ricerca interna e 200 milioni in ricerca
di investimenti in Ricerca posiziona invece all’ottavo posto, con commissionata a terzi. Focalizzando
e Sviluppo, e per questo motivo una spesa di 2.26 milioni di dollari l’attenzione sulle sole pure biotech, 187
(PPP$, 2006). Gli investimenti in R&S imprese secondo la definizione Ernst &
è particolarmente importante biotecnologica si attestano al 2.7% Young, il valore degli investimenti in R&S
analizzare come le imprese rispetto al totale delle spese in R&S è pari a 462 milioni di Euro, di cui 346 per
riescano a finanziarsi. sostenute nel 2006. investimenti in ricerca interna e 116 in
Nello stesso anno, gli investimenti totali in ricerca commissionata a terzi.
Confrontando questi dati con quelli riportati Stanziamenti pubblici Nel corso degli ultimi tre anni, oltre la metà
da OCSE, pur tenendo conto della diversa degli stanziamenti pubblici è stata destinata
definizione e numerosità del campione, si Finanziamenti nazionali a questi due obiettivi, con un andamento
conferma una netta crescita tra il 2006 e il 2007. Dal 2006 al 2008 l’ammontare complessivo diverso: tra il 2006 e il 2007, infatti, vi è
degli stanziamenti pubblici per la ricerca stato un aumento di 3 punti percentuali per
Per il finanziamento alla ricerca, le imprese scientifica da parte delle Amministrazioni entrambi gli obiettivi, mentre tra il 2007
ricorrono a diverse fonti economiche (figura Centrali mostra una tendenza e il 2008 una riduzione di circa 8 punti
13.2): in prevalenza (62% delle imprese) moderatamente positiva (figura 13.3). percentuali per la ricerca universitaria e di 1
grants, che comprendono finanziamenti Si rileva infatti l’aumento di questi punto per la ricerca nel campo della salute.
pubblici, nazionali e regionali e fondi europei ultimi del 4% tra il 2006 e il 2007, ma
ed internazionali, cui segue il ricorso al solamente dell’1% tra il 2007 e il 2008 Focalizzando l’attenzione sui fondi per
debito (48% delle imprese). Le forme di (fonte: elaborazioni MIUR sui dati dei la ricerca nell’area della salute e delle
finanziamento non sono mutuamente diversi Ministeri). biotecnologie, i ministeri che in Italia erogano
esclusive, quindi le imprese possono la maggior parte dei finanziamenti sono:
ricorrere a più fonti di finanziamento, come La distribuzione degli stanziamenti pubblici • Ministero dell’Istruzione, dell’Università
indicato in figura 13.2. alla ricerca per tipo di obiettivo, evidenzia e della Ricerca (MIUR)
che circa il 40% è destinato alla ricerca • Ministero della Salute
In sintesi, la ricerca biotecnologica in Italia è universitaria (circa 3.500 milioni di Euro), • Ministero dello Sviluppo Economico (MISE)
finanziata soprattutto attraverso: mentre il 12,2% alla ricerca nel campo Nell’ambito dei finanziamenti pubblici per la
• finanziamenti pubblici nazionali e regionali della salute (circa 1.100 milioni di Euro), ricerca, soprattutto da parte del MIUR e del
• fondi e programmi internazionali entrambi definiti obiettivi socio-economici Ministero della Salute, una parte rilevante
• finanziamenti privati dai Ministeri di competenza (figura 13.4). riguarda la salute.
Gli stanziamenti del solo MIUR (che Euro, distribuiti su 40 progetti. finanziamento della ricerca sono passate
rappresentano circa il 65% degli stanziamenti Tra il 2005 ed il 2007, i fondi assegnati in modo importante alle regioni, che hanno
pubblici per la ricerca scientifica), tra il 2006 agli IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura emesso diversi bandi di finanziamento,
ed il 2007 hanno registrato un aumento a Carattere Scientifico) per la ricerca con importi variabili.
del 3%, mentre tra il 2007 ed il 2008 una ordinaria sono passati da 150 a quasi 190 Come conseguenza, la situazione dei
riduzione del 7% (figura 13.5). milioni di Euro. Nel 2008 si è registrato un finanziamenti della ricerca si presenta
ulteriore incremento degli stanziamenti assai eterogenea tra le diverse regioni,
Nel 2008, quasi il 53% dei finanziamenti che hanno raggiunto i 200 milioni di Euro, con una maggiore intensità in quelle
MIUR è stato destinato alla ricerca ripartiti tra 43 IRCCS. che si caratterizzano per una maggiore
universitaria (promozione della conoscenza Anche i fondi per la ricerca finalizzata sono presenza di imprese biotech. In generale,
di base) e il 2,3% alla protezione e più che raddoppiati tra il 2005 ed il 2007, è possibile affermare che, se continuerà
promozione della salute umana, per un passando da 15 a 38,5 milioni di Euro il processo di decentramento in atto,
valore di circa 206 milioni di Euro. (figura 13.6). i finanziamenti regionali potranno
Il Ministero della Salute prevede rappresentare una fonte sempre più
fondi per la ricerca ordinaria (ricerca Anche il Ministero dello Sviluppo importante per le imprese del settore.
scientifica diretta a sviluppare nel tempo Economico (MISE) è attivo sul fronte della
le conoscenze fondamentali in settori ricerca nel campo delle biotecnologie, con
specifici della biomedicina e della sanità diverse iniziative, come lo stanziamento
Fondi e programmi
pubblica) e fondi per la ricerca finalizzata nell’anno 2008 di 5 milioni di Euro a internazionali
(attuazione degli obiettivi prioritari, valere sul Fondo speciale rotativo per
biomedici e sanitari, individuati dal Piano l’innovazione tecnologica (FIT). I fondi Le principali fonti di finanziamento
Sanitario Nazionale). In entrambi i casi vi sono stati erogati per promuovere progetti internazionale a disposizione della
è stata una progressiva crescita dei fondi transnazionali di innovazione industriale in ricerca riguardano prevalentemente il
assegnati (fonte: Ministero della Salute). tutti i campi applicativi delle biotecnologie. 7° Programma Quadro per la Ricerca e
A questi si sono aggiunti taluni finanziamenti lo Sviluppo Tecnologico (7PQ), che è il
annuali, relativi a programmi straordinari, Finanziamenti regionali principale strumento con cui l’Unione
come quello del 2006 sull’oncologia, che ha Già oggi, con la modifica dell’articolo V della Europea finanzia la ricerca in Europa.
portato all’assegnazione di oltre 20 milioni di Costituzione, le competenze in materia di Il 7PQ, in vigore dal 2007 al 2013, è
più esteso e più completo rispetto ai In particolare, secondo quanto emerso dal Figura 13.6
programmi quadro precedenti. rapporto OCSE 2009 emerge che in Italia: Analisi stanziamenti assegnati dal Ministero
della Salute per la ricerca ordinaria e finalizzata,
Il programma ha a disposizione uno • gli investimenti di Venture Capital nel anni 2005-2007. Valori in milioni di Euro
stanziamento di bilancio di 53,2 miliardi settore Life Sciences sono stati pari a (Fonte: elaborazioni dati Ministero della Salute)
di Euro in sette anni, il maggiore finora 19,1 milioni di dollari (PPP$) nel 2007;
200
erogato. Il 7PQ contiene alcune differenze • rispetto al PIL, gli investimenti di Venture 180
fondamentali rispetto ai precedenti Capital rappresentano lo 0,001%; 160
programmi di ricerca comunitari, quali: • gli investimenti in ambito Life Sciences 140
• Uno stanziamento di bilancio maggiore rappresentano il 5,7% del totale degli 120
del 63% rispetto al 6° Programma Quadro investimenti nazionali di Venture Capital; 100
80
ai prezzi correnti, il che significa maggiori • la media degli investimenti di Venture 60
risorse a favore della ricerca europea. Capital in ambito Life Sciences nel 2007
40
Il crescente stanziamento sottende un è stata pari a circa 1,6 milioni di dollari 20
forte messaggio politico rivolto agli Stati (PPP$), valore in linea con la media OCSE. 0
2005 2006 2007
membri dell’UE, che si sono impegnati
ad aumentare la spesa per la ricerca Negli USA tra i migliori settori in borsa n Ricerca finalizzata n Ricerca corrente
diminuiti negli anni (figura 13.8), fino ad In particolare l’indice biotecnologico ha reso 3.000.000
attestarsi attorno al milione di Euro nel il +178% contro circa il 30% degli altri due. 2.500.000
2008-2009 (fonte: dati NIH). La maggior parte delle imprese italiane 2.000.000
quotate è presente su listini esteri, quali 1.500.000
Finanziamenti privati Parigi (NicOx), Zurigo (BioXell, Cosmo
1.000.000
Venture Capital e Private Equity sono Pharmaceuticals e Newron), New York
500.000
utilizzati come strumenti di finanziamento (Gentium), mentre solo due sono presenti
0
dal 31% delle imprese biotech italiane. a Milano (MolMed e DiaSorin). 2007 2008 2009
Figura 15.9
Analisi dei finanziamenti ottenuti dalle imprese biotech europee in 10 anni. Valori in milioni di Euro (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
7.000,00
6.000,00
5.000,00
4.000,00
3.000,00
2.000,00
1.000,00
0,00 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
n Grants e finanziamenti pubblici n Debito bancario n Aumenti di capitale/Private Eqity n IPO n Venture Capital
Figura 15.10
Analisi finanziamenti operazioni di Venture Capital ottenuti per paese dalle imprese del settore biotech (2008-2009). Nella scala a sinistra (istogramma) sono riportati i totali
delle operazioni di Venture Capital nei diversi paesi, nella scala a destra (linea di trend) i valori delle singole operazioni. Valori in milioni di Euro (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
250 25
200 20
150 15
100 10
50 5
0 Svizzera Regno Germania Danimarca Austria Spagna Olanda Francia Belgio Irlanda Italia Norvegia Svezia Finlandia Israele 0
Unito
il ricorso alla quotazione, sebbene nel banche alle aziende biotecnologiche. fortemente risentito della crisi finanziaria
2000 sia stata la principale fonte di • Benefici d’imposta: in Francia, Danimarca (figura 13.11).
finanziamento. L’andamento negli ultimi e Austria e Italia, lo Stato riduce le tasse
anni presenta una brusca frenata del trend sulle spese in ricerca e altre agevolazioni Negli ultimi due anni vi è stato un calo
positivo che aveva caratterizzato il periodo sui crediti tributari. del valore delle operazioni di finanza
2002-2007, dovuto alla crisi dell’economia • Partnership silenziose: in Austria il straordinaria soprattutto dovuto al calo
globale. Nel 2009 il trend risulta governo investe in azioni delle società delle operazioni tra imprese biotech,
comunque in crescita rispetto all’anno biotecnologiche. mentre il livello degli accordi tra aziende
precedente; è curioso notare un netto Per concludere l’analisi finanziaria a farmaceutiche e aziende biotech
aumento dei flussi provenienti da livello europeo, è necessario focalizzare è rimasto essenzialmente in linea con
finanziamenti pubblici grazie alle nuove l’attenzione sulla situazione dei principali quello del 2008.
politiche europee già illustrate nelle accordi formalizzati dall’industria biotech Per quanto riguarda le alleanze registrate
sezioni precedenti. europea negli ultimi anni. negli ultimi 5 anni, la situazione è
Per completare l’analisi relativa ai La situazione delle fusioni ed acquisizioni nettamente migliore: la contrazione dovuta
finanziamenti dell’industria biotecnologica che hanno interessato le imprese biotech alla crisi è meno evidente e il trend generale
europea, è necessario spostare l’attenzione europee, mostra come il settore abbia resta comunque stabile (figura 13.12)
sulla situazione relativa ai singoli paesi,
sulla base di un campione significativo Figura 13.11
(figura 13.10).
Valore M&A nell’industria biotech europea. Nella scala a sinistra (istogramma) sono riportati i totali delle
operazioni M&A per anno, nella scala a destra (linea di trend) il numero di M&A. Valori in milioni di Euro
Negli ultimi anni l’industria biotecnologica (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
italiana ha ottenuto finanziamenti da
18.000 40
Venture Capital inferiori rispetto a quelli 16.000 35
dei principali paesi europei, come riportato 14.000 30
in figura 13.2. Ottenendo un maggiore 12.000
25
livello di fondi, l’industria potrebbe sfruttare 10.000
20
meglio il suo potenziale e competere 8.000
15
maggiormente con l’elite europea. 6.000
4.000 10
L’analisi della media dei finanziamenti,
2.000 5
mostra comunque come l’Italia sia in linea 0
0 2005 2006 2007 2008 2009
con il livello medio europeo.
n Farmaceutico-biotech grandi deal n Farmaceutico-biotech n Biotech-biotech
Anche in Europa, il trend nei prossimi
n Biotech-biotech grandi deal n Numero di M&As
dai vari Stati per finanziare le imprese Valore alleanze nell’industria biotech europea. Nella scala a sinistra (istogramma) sono riportati i totali delle
alleanze per pr anno, nella scala a destra (linea di trend) il valore medio delle singole operazioni. Valori in milioni
biotecnologiche sono spesso differenti, di Euro (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
come indicato di seguito.
12.000 220
• Fondi dedicati: utilizzati prevalentemente 200
in Germania, Norvegia, Gran Bretagna 10.000 180
e Belgio, sono specifici fondi che hanno 8.000
160
140
spesso dimensioni notevoli (fino a 1 120
6.000
miliardo di Euro). Anche in Italia vi è uno 100
stanziamento per le Scienze della Vita 4.000 80
60
ancora in attesa di essere attivato. 2.000 40
• Fondi extra per le banche: utilizzati in 0
20
0
Austria e in Belgio, in questo caso lo Stato 2005 2006 2007 2008 2009
garantisce per i prestiti dati dalle n Farmaceutico-biotech n Biotech-biotech n Biotech-biotech valore medio n Farmaceutico-biotech valore medio
Negli ultimi 5 anni si registra una netta settore biotech italiano (figura 13.15).
prevalenza (valore) delle alleanze tra Un trend molto interessante che si sta
imprese farmaceutiche e imprese verificando negli ultimi anni nell’industria
biotecnologiche. biotech europea è l’aumento delle
In merito alla tipologia di alleanza, in Europa partnerhip tra aziende biotecnologiche e
nel 2009 hanno prevalso le cooperazioni aziende farmaceutiche (figura 13.16).
con il 42% del valore complessivo delle
alleanze, e la vendita di licenze (39%), Gli introiti dei cosiddetti “Bio-dollari”, che
come illustrato nella figura 13.13. rappresentano il valore potenziale delle
alleanze (comprensivo dell’anticipo e
Passando all’analisi a livello di paese, delle scadenze di pagamento) riferito alle
è interessante notare la posizione italiana, alleanze per le quali questi valori sono stati
dove il valore delle alleanze nel 2009 è pubblicati, hanno ormai superato il canale
stato nullo (figura 13.14); questo dato più tradizionale dei finanziamenti azionari.
potrebbe suggerire che in pochi stiano Questo trend va sicuramente letto in ottica
sfruttando le potenzialità delle imprese strategica, poiché da un lato evidenzia
biotech italiane. Un altro motivo che spiega l’importanza e la criticità che già oggi hanno
la situazione descritta dalla figura 13.6 le relazioni con le aziende farmaceutiche e,
è la presenza, nel mercato italiano, dall’altro, questo tipo di relazione potrebbe
di numerose piccole e medie imprese che rappresentare il futuro del biotech.
sicuramente non facilitano alleanze Le imprese farmaceutiche sono dotate di
e altre operazioni simili. liquidità e strutture ampiamente sufficienti
per poter incidere anche nel breve periodo
Focalizzando l’attenzione sulle operazioni di in modo importante nel panorama globale
Mergers & Acquisitions, il dato che colpisce delle biotecnologie.
dal confronto con i paesi più sviluppati in
termini di biotecnologie, è che in Italia non La tabella 13.1 riporta quanto hanno
ci siano stati movimenti paragonabili investito nel biotech a livello europeo,
ad altri paesi. Questa sostanziale stabilità attraverso alleanze, le principali aziende
potrebbe emergere da una sfiducia farmaceutiche negli ultimi anni
che i potenziali investitori hanno nel (2005-2008).
Figura 13.14
Valore delle alleanze per paese e valore medio per alleanza, anno 2009. Nella scala a sinistra (istogramma) sono riportati i totali delle alleanze per paese, nella scala a
destra (linea di trend) il valore medio delle singole operazioni. Valori in milioni di Euro (Fonte: elaborazioni Ernst & Young)
2.500,00 400
350
2.000,00
300
1.500,00 250
200
1.000,00 150
100
500,00
50
0,00 Regno Danimarca Irlanda Olanda Germania Belgio Svezia Francia Svizzera Israele Austria Italia 0
Unito
1.800,00 12
993
1.600,00
10
1.400,00
1.200,00 8
1.000,00 585 6
800,00
600,00 4
400,00 287 289
163 2
200,00 25 41
0,00 Italia Danimarca Francia Olanda Regno Svezia 0 2005 2006 2007 2008
Unito
Assobiotec:
Rita Fucci
Leonardo Vingiani
Alessandro Sidoli - Axxam
Germano Carganico - Toscana Life Sciences
In collaborazione con:
Farmindustria:
Maria Adelaide Bottaro
Agostino Carloni
Maria Grazia Chimenti
Carlo Riccini
Impaginazione:
In Pagina sas, Saronno (VA)
Stampa:
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