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LA DEMOCRAZIA,
PERCORSI
DI ANALISI
Juan Russo
Redazione e grafica di copertina: Edizioni Altravista
Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione, anche parziale e con qualsiasi
mezzo, non è consentita senza la preventiva autorizzazione scritta dell’editore.
Finito di stampare nel mese di novembre 2017 presso Digitalandcopy (MI)
Libro a stampa: Prima edizione novembre 2017
© Copyright 2017 Edizioni Altravista
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tel. 0385 09 16 00 fax 0385 09 15 99
www.edizionialtravista.com
ISBN 978-88-99688-26-4
Teoria e Ricerca Sociale e Politica
Direzione
Andrea Spreafico (Università di Roma Tre; Paideia; CEMS-IMM, Paris)
Tommaso Visone (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa)
Comitato Scientifico
Maurice Aymard (École des Hautes Études en Sciences Sociales e
Fondation Maison des Sciences de l’Homme, Paris)
Karen A. Cerulo (Rutgers, The State University of New Jersey)
Wayne Cristaudo (Charles Darwin University, Casuarina)
Marina D’Amato (Università di Roma Tre)
Luca Greco (Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3)
Alberto Marradi (Università di Firenze e Buenos Aires; Paideia)
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Paolo Montesperelli (Sapienza Università di Roma; Paideia)
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Louis Quéré (Centre d’étude des mouvements sociaux-Institut Marcel
Mauss/EHESS-CNRS, Paris)
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Luca Scuccimarra (Sapienza Università di Roma)
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CNRS, Paris)
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Andrea Spreafico (Università di Roma Tre; CEMS-IMM/EHESS-
CNRS, Paris)
Romina Paola Tavernelli (Instituto de Investigaciones ‘Gino Germani’,
Universidad de Buenos Aires)
Francesco Tibursi (Sapienza Università di Roma)
Anna Maria Paola Toti (Sapienza Università di Roma)
Andrea Valzania (Università di Siena)
Tommaso Visone (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa)
§
Prologo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 205
PROLOGO
1. Teorici della democrazia come Norberto Bobbio prestano una attenzione particolare
a questo aspetto riferito ai cittadini. Cosi Bobbio afferma che il primo dovere di un
cittadino è “Il dovere di rispettare gli altri. Il superamento dell’egoismo personale.
Accettare l’altro. La tolleranza degli altri”, e per il governante “Il senso dello Stato,
ovvero il dovere di perseguire il bene comune e non il bene particolare o individuale”
(Bobbio 2002: 42-43).
2. In realtà, Robert Dahl (1971: 12) parla della perfetta corrispondenza tra richieste dei
cittadini e politiche dei governi.
16 La democrazia, percorsi di analisi
3. Bertrand Russell provò anche, senza successo, a scartare il concetto di causa. Con
questo scopo scrisse nel 1912 “On the Notion of Cause”, testo ristampato in
Mysticism and Logic (Hammondsworth, Eng.: Penguin Books, 1954), pp.171-96.
4. A questo proposito, l’opera di Norberto Bobbio è un eccellente esempio di ciò. Mi
I. - Democrazia, uguaglianza, politica e cittadinanza 17
riferisco al saggio contenuto nel “Il futuro della democrazia” (1984), una riflessione
sulle promesse e le realtà.
18 La democrazia, percorsi di analisi
7. Rispetto a tale questione uno sviluppo significativo si può trovare in Morlino 2009.
I. - Democrazia, uguaglianza, politica e cittadinanza 29
L’approccio istituzionale
Tra gli studi sul potere, come oggetto che implica una sfida alle
democrazie contemporanee, si evidenziano autori come C. Wright
Mills (1956, trad. sp. 1987), fino a studiosi come Steven Lukes
(1974). L’enfasi è associato a fenomeni invisibili del potere politico
come l’influenza manipolatoria delle istituzioni, e così come il con-
trollo e la gestione dell’agenda politica da parte dei gruppi d’inte-
resse. Gli ostacoli per la buona democrazia, seguendo un’impronta
non solo marxista, ma anche liberale, sono i gruppi d’interesse e le
alleanze con i governi e le èlite politiche, a discapito della libertà e
dell’uguaglianza dei cittadini. Questi studi della democrazia ebbero
un’importante influenza nei decenni dagli anni ’50 fino agli anni
’70, con un successivo declino da allora.
Nella perspettiva sistemica, tradizionalmente si presta atten-
zione a un insieme di processi: input, output, feedback, sostegno, ri-
chieste. E rispetto al tema della buona democrazia, si propongono
delle analisi integrate nei processi citati di Responsiveness, Rule of
law, e Accountability.1 Il sistema politico è un ambito caratterizza-
to dall’assegnazione imperativa di valori e ciò succede in tre modi:
la tradizione, lo scambio e il potere politico. Il sistema politico ha
come funzione principale quella di regolare i conflitti che potreb-
bero condurre alla disintegrazione della società. Le condizioni di
scambio sono fondamentali tra il sistema e l’ambiente. La società
è il contesto, cosi come altri sistemi politici nazionali. All’interno
del sistema politico ci sono almeno tre sub-sistemi: i partiti poli-
tici, i gruppi di pressione e la burocrazia. Le necessità dei gruppi e
della società possono trasformarsi in richieste politiche. E queste
richieste sono numerose e complesse, e coloro che le selezionano
sono i regolatori dell’accesso (Gatekeepers). In questo processo, i
gruppi risultano essere attori che articolano le richieste, e i par-
titi, attori che aggiungono richieste. Rispetto al regime politico,
risulta utile prestare attenzione al concetto di sostegno, (insieme
di attitudini positive verso il sistema); in particolare per precisare
1. Uno studioso vicino all’approccio sistemico, dedicato agli studi sulla democrazia, è
Leonardo (2003).
II. - La democrazia, prospettive teoriche 39
Una questione che emerge è relativa alle relazioni tra gli approcci
orizzontali e verticali della democrazia. Si tratta di punti di vista
che hanno aspetti in comune. Un esempio è la partecipazione poli-
tica, indicatore, allo stesso tempo, di civiltà e di buona democrazia.
D’altro lato, difficilmente non si possono includere, in una defi-
nizione completa di buona democrazia, i valori del regime politi-
co. Ciò implica che gli aspetti prettamente istituzionali, sprovvisti
di valori o tratti culturali, non sono sufficienti per costituire una
buona democrazia. In questo modo, una democrazia può posse-
dere livelli adeguati accoutability e rule of law, però, contempora-
neamente, elevati livelli di intolleranza, o poca inclusività da parte
della comunità nativa rispetto alle comunità di immigrati (come
dimostrato in paesi come la Francia, con la rivolta dei giovani afro-
francesi della banlieu). D’altra parte, che succede quando una co-
munità valuta in modo insufficiente aspetti come l’accountability
dei governanti, come succede al giorno d’oggi in Argentina, dopo
crisi economiche molto acute. Ossia, la democrazia difficilmente
può prescindere dai valori che predominano e dalla qualità delle
relazioni sociali, cioè dal capitale sociale. Ciò significa che si debba
considerare la democrazia al difuori del regime politico? Abbiamo
già sollevato questa questione e adesso ci torneremo più dettagliata-
mente, però prima, faremo un breve accenno ad un aspetto impli-
cito negli studi americani sul capitale sociale. Il moralismo. Il nesso
tra capitale sociale e democrazia attraverso l’evoluzione della citta-
dinanza, può indurre al moralismo. Nessuna scienza politica inte-
ressante si costruisce con il moralismo. In questo senso si dovrebbe
definire la democrazia considerando l’autonomia della politica e
dell’etica pubblica, che si riassume nella preoccupazione per la salus
republicae, ossia la salvaguardia della cosa pubblica ed il bene della
città (Panebianco ibidem: 78).
42 La democrazia, percorsi di analisi
Precisazioni
Non
consolidazione Ordine Buona
Democrazia
dell’ordine politico democrazia
politico
Disposizione
dei leader agli
No Si Si Si
accordi
Osservanza
degli accordi
da parte della No Si Si Si
popolazione
Cittadinanza
Si Si
politica
Cittadinanza
civile e
Si
culturale
Cittadinanza
X
civile
reciprocità
Cittadinanza
X X X X X
III. - Cittadinanze, comunità e qualità
politica
Cittadinanza
X X X X X
sociale
Cittadinanza
X X X X X X
multiculturale
Reciprocità
Democrazia e potere
2. Persino nelle democrazie, nelle piccole organizzazioni e dove non è molto quello che
è in gioco, non siamo esenti da questa descrizione di Calvino riportata da Bobbio:
“Dove c’è il tiranno, c’è il complotto; se non esiste, viene creato. Lo scongiurato è
la necessaria controfigura del tiranno. Come sarebbe felice e benevolo il tiranno se
il potere tenebroso che lo minaccia non si nascondesse in ogni angolo del palazzo,
perfino nella propria sala del palazzo, perfino nella propria sala del trono, dietro le
sue spalle. In uno dei suoi ultimi scritti, Calvino descrive “il re ascoltando”, seduto
sul suo trono, immobile, cui giungono tutti i rumori, anche i più piccoli, della reg-
gia, e ogni rumore è un avvertimento, un segnale di pericolo, l’indizio di chi sa quale
sovvertimento: «Le spie sono appostate dietro tutti i tendaggi, le cortine, gli arazzi.
Le tue spie, gli agenti del tuo servizio segreto, che hanno il compito di redigere
rapporti minuziosi sulle congiure del palazzo. La corte pullula di nemici, tanto che
è sempre più difficile distinguerli dagli amici: si sa per certo che la congiura che ti
detronizzerà sarà formata dai tuoi ministri e dignitari. E tu sai che non c’è servizio
segreto che non sia infiltrato di agenti del servizio segreto avversario. Forse tutti gli
agenti stipendiati da te lavorano per i congiurati, sono essi stessi congiurati; ciò ti
costringe appunto a continuare a stipendiarli per tenerteli buoni il più a lungo pos-
sibile». Ma anche il silenzio è minaccioso: «Da quanto tempo non senti il cambio
delle sentinelle? E se il drappello delle guardie a te fedeli fosse stato catturato dai
congiurati?».”(Bobbio 1986: 356)
III. - Cittadinanze, comunità e qualità 61
1. Consolidamento democratico
a. Caratteristiche dissimili
b. Fattori condizionanti
c. Caratteristiche comuni
Orientamento
Contesto Modello di Distribuzione
della classe Analogie
Internazionale competizione delle risorse
politica
Polarizzazione Tendenze Coalizione
Italia Verso il conflitto
Guerra fredda centrifughe dominante
d. Similitudini e differenze
Congelamento
Ampio Ridotto
Consolidamento esteso Consolidamento ridotto
2. La destituzione autoritaria
3. Rispetto al ruolo del conflitto nei processi di cambio di regime si veda A.Przeworski
(1986); e sul conflitto nella democrazia argentina vedere J.C. Portantiero (1986)
4. Casi che possono essere considerati seguendo una strategia di casi most different
(Przeworski e Teune 1970)
96 La democrazia, percorsi di analisi
La rilevanza di Alfonsin
7. Vuol dire che l’aumento della forza di Alfonsin è direttamente relazionato alla de-
bilità degli altri attori politici: maggiore centralità di Alfonsin, minore centralità
dell’opposizione.
8. Sto considerando fondamentalmente le posizioni che prestano maggiore attenzione
alle strutture del regime politico senza includere quelle che enfatizzano il processo di
legittimazione come elemento centrale del consolidamento. Rispetto a quest’ultima,
vedere per esempio G. Di Palma (1988)
IV. - Due processi complementari 99
a. Il fattore istituzionalizzazione
10. Per esempio il cap.1 dell’opera classica di S. Huntington (1968) Political Order in
Changing Societies, Yale University Press, New Haven and London.
IV. - Due processi complementari 103
b. l’esercizio democratico
care seri problemi. E dall’altra parte le leggi del punto finale e del-
la dovuta obbedienza fornirono all’opposizione forti argomenti
per mostrare ad Alfonsin basicamente come un leader pragmatico
che era disposto a fare concessioni perfino su quegli aspetti che
gli risultavano più importanti. Perciò i dubbi che dalla ribellione
della settimana di pasqua incombevano sul presidente contribui-
rono alla perdita della sua immagine di unico garante della nuova
democrazia.se a ciò aggiungiamo la legittimazione dell’alternativa
peronista, allora contiamo con le condizioni sufficienti per spie-
gare la perdita della centralità di Alfonsin.
ARGENTINA, IL RISCHIO EGEMONICO
Il problema dell’alternanza
Repubblica Argentina1
Fronte Pese Solidario 4.878.696 29,2
Alleanza Giustizialista
7.254.147 38,3
per il cambio
1. Le fonti di tutte le tabelle qui esposte sono del Ministero degli Interni argentino; la
V. - Argentina, il rischio egemonico 117
2. Per una prospettiva di sociologia politica sulla distribuzione territoriale del voto si
veda Francisco Delich (2000).
120 La democrazia, percorsi di analisi
rispetto alla fiducia che l’elettorato avrà nel governo, così come
rispetto ai tempi di attesa che conceda per l’adozione di decisioni
che soddisfino le richieste politiche.
Rispetto alla situazione di B, in primo luogo contribuisce alla
vulnerabilità di A la diposizione di risorse elettorali (quantità di
voti nelle elezioni precedenti), come delle risorse organizzative
e d’alleanza con altri attori, attraverso l’appoggio delle organiz-
zazioni sindacali, della chiesa o degli attori imprenditoriali, che
mobilizzano settori della popolazione nel rifiuto delle politiche
del governo. In secondo luogo, la capacità politica di B per sotto-
porre Test ricorrenti che possono consistere nella valutazione sul
grado di soddisfazione di certi attori internazionali, o nazionali,
rispetto alle politiche di governo. In terzo luogo, risulta rilevan-
te considerare la capacità di governo che ebbe in passato, o se
l’attore proponga un cambio tale che permette all’elettore pri-
vilegiare la dimensione prospettiva, piuttosto che la retroattiva,
nella valutazione politica, o per ultimo, nei casi in cui esiste una
responsabilità di A (per azioni di boicottaggio o di slealtà) rispetto
alla incapacità di governo di B (caso estremo di partiti contro il
regime), e allora la denuncia di collusione politica può convertire
la debolezza di B in un punto di forza.
Per ultimo, rispetto agli elettori, si richiede innanzitutto,
un’indipendenza di risorse di quest’ultimi relativamente ad A e
B. Ossia, in primo luogo le fonti di risorse non devono essere
possedute da coloro che non partecipano né al governo, né all’op-
posizione. In secondo luogo, la disponibilità dipenderà dalle
esperienze passate o dalle promesse future che B o A possano fare.
In terzo luogo, la vulnerabilità dipende dal fatto che gli eletto-
ri distinguano tra governo e opposizione. Quindi, la strategia di
cancellare le differenze tra entrambe le sfere, sia da parte di A che
da parte di B, si basa sul tentativo di congelare le differenze che
favoriscono l’uno o l’altro.
Oggigiorno non ci sono opzioni di governo per il PJ. Ossia,
il fatto che esista un pluripartitismo, non implica che ci siano
partiti che compitano come “governi potenziali”. Può succedere
che gli elettori, anche se si identificano con il partito A, votino il
partito B, per il fatto di considerarlo l’unica opzione di “gover-
V. - Argentina, il rischio egemonico 135
% Voti
% voti partiti individuali
Partito Blocco
1983 1989 1995 1999 2003
Partito Giustizialista 40,23 47,3 49,8
Unione Civica Radicale 51,9 32,4 17,1
Partito Intransigente 2,33
Fronte Paese Solidario 29,2
Alleanza per il lavoro, la
48,4
Giustizia e l’Educazione
Alleanza Giustizialista per il
38,3
Cambio
Alleanza Azione per la
10,2
Repubblica
Unione del Centro Democratico 6,27
Sinistra Unita 2,48 1,72
Partito Socialista G. Estévez
1,31 1,12
Boero - Alfredo Bravo
Movimento per la Dignità e
l’Indipendenza (Aldo Rico - Julio 1,77
Fernández Pezzano)
Blocco Peronista - Menem
(24,45%) Kirchner (22,24), 62,8
Rodríguez Saa (14,11)
Blocco non-peronista – Lopez
Murphy (16,37), Carrió (14,05), 32,7
Moreau (2,34)
Altri partiti 5,54 10,2 2,11 3,33 3,61
% Voti
% Voti
Partito blocco
1983 1989 1995 1999 2003
Partito Intransigente 2,33
Fronte Paese Solidario 29,2
Alleanza per il lavoro, la
48,4
Giustizia e l’Educazione
Alleanza Azione per la
10,2
Repubblica
Unione del Centro
6,27
Democratico
Sinistra Unita 2,48 1,72
Partito Socialista G.
Estévez Boero - Alfredo 1,31 1,12
Bravo
V. - Argentina, il rischio egemonico 143
% Voti
% Voti
Partito blocco
1983 1989 1995 1999 2003
Movimento per la
Dignità e l’Indipendenza
1,77
(Aldo Rico - Julio
Fernández Pezzano)
Candidati dei tre partiti
peronisti non ufficiali
- Menem (24,45%) 62,8
Kirchner (22,24),
Rodríguez Saa (14,11)
Candidati del Blocco
extra adicale – Lopez
30,4
Murphy (16,37), Carrió
(14,05)
Altri 5,54 10,2 2,11 3,33 3,61
10. Anno del primo colpo di stato militare, e inizio di un ciclo di più di mezzo secolo di
instabilità politica (il cosí chiamato pendolo civile-militare).
148 La democrazia, percorsi di analisi
non avere nessun interesse per la politica”, e “uno di ogni due in-
tervistati ha dichiarato di vedere o ascoltare programmi e notizie
che parlano di politica, anche se solo due su cinque ha risposto
correttamente alla domanda “quanto tempo durano i deputati nel
loro incarico”. Ciò è congruente con il fatto che “il 65% degli
intervistati considera che la politica è complicata o molto com-
plicata, e uno su due ammette di ascoltare generalmente le per-
sone quando stanno parlando di politica, però senza partecipare
mai alla discussione”. Il primo sondaggio Encup fu realizzato nel
2001, a molta poca distanza della storica alternanza nella qua-
le il partito egemonico veniva sconfitto, e riconosceva tale fatto
alle urne. Sono i momenti di speranza, di ciò che gli spagnoli
chiamarono “l’incanto” della democrazia. Un rialzo delle aspetta-
tive, una grande mobilizzazione dei cittadini, la cresta dell’onda,
un momento irripetibile, ciò che Francesco Alberoni chiamò lo
stato nascente (1981). Che succede in Messico? Nel Encup 2001
viene affermato che “Noi messicani siamo poco inclini a parlare
di politica”, visto che il 67% degli intervistati ha riferito di non
aver trattato il tema all’interno dell’ambito familiare, durante i
sette anni precedenti alla intervista. Inoltre, il 44% ha affermato
che è durante le riunioni con amici o conosciuti, quando si parla
di politica, anche se uno su cinque cittadini dice che all’ascolta-
re parlare di politica, smette di prestare attenzione. Il 52% degli
intervistati descrive la sua condizione di cittadino come quella
di una “persona con i diritti e i doveri che le leggi del suo paese
determinino”. Alla domanda rispetto al grado di conoscenza dei
diritti dei messicani stabiliti dalla Costituzione Politica, il 60%
rispose che era scarsa, e il 35% disse che era nullo. D’accordo ai
risultati ottenuti, le persone maggiori di 55 anni sono coloro che
hanno minore conoscenza dei loro diritti (50%), mentre solo il
24% dei giovani tra i 18 e i 24 si trovano nella stessa situazione.
La scarsa conoscenza cittadina rispetto alla vita politica istituzio-
nale si percepisce al constatare che solo il 40% degli intervistati
sa che è il Congresso della Unione l’organo autorizzato per ap-
provare le riforme della Costituzione, e non il Presidente della
Repubblica, come rispose il 29%; inoltre, due su dieci intervistati
ha affermato di non sapere su chi ricade tale facoltà, e il 4,4%
166 La democrazia, percorsi di analisi
Totalmente /Abbastanza 15
Poco / Nulla 43
Ns / Nr 5
Tab. 6.4 Quanto crede che Lei e i suoi vicini possano influire sulle
autorità
Non appartiene
Tipo di organizzazione
nord centro sud insieme
Associazione religiosa o chiesa 82 87 80 84
Associazione sportiva/ricreativa
90 88 92 90
(palestra, squadre sportive
Associazione di quartiere o di vicini 95 94 94 94
Sindacato 95 96 95 95
Organizzazione di proprietari di terreni
95 98 93 96
in comune, contadini, o di agricoltori
Organizzazione o gruppi di autoaiuto
95 96 95 96
(AA, ecc)
Organizzazione o Partito politico 98 96 96 97
Organizzazione studentesca o di
98 98 97 98
giovani
Media della non associazione 93,5 94,1 92,7 93,7
Totalmente /Abbastanza 24
Poco / Nulla 43
Totalmente /Abbastanza 42
Poco / Nulla 43
Tab. 6.10 Quanto crede che Lei e i suoi vicini possano influire sulle
autorità?
VI. Messico: la sfida del disaccoppiamento 175
4. Secondo Negri e Sciola “il punto centrale consiste nel rigenerare la fiducia nelle isti-
tuzioni, in assenza della quale la civiltà rimane una virtù privata, utile per il mercato,
però non per la politica. In tal caso, la partecipazione tende a chiudersi nell’etica
della convinzione, poco sensibile alla responsabilità (1998: 16).
VI. Messico: la sfida del disaccoppiamento 185
Stato 15,6
Pubblica
Società civile Partiti 11
Sociale-privata Chiesa (61), vicini (44) 52,5
Privata
Privata Famiglia 82
L’ideale civico
Individuale e collettivo
L’identità territoriale
Dalle analisi effettuate, emerge che, dopo una grande affinità con
il proprio comune, c’è un sentimento d’identificazione con lo sta-
to, con la regione e con la nazione.
È stato richiesto agli intervistati di indicare qual è l’ambito
territoriale al quale si sentono più vicini, al punto d’identificarsi
come messicano o come parte dello stato: il 56% si considera
innanzitutto messicano, contro il 15% che si considera più del-
lo stato d’appartenenza che messicano. In realtà, questo 15% è
una proporzione molto alta della popolazione, in quanto si tratta
dell’identità nazionale. Questo dato presuppone non solo che gli
stati siano forti, ma anche che la base territoriale è importante e
prioritaria, come organizzazione dell’identità.
VI. Messico: la sfida del disaccoppiamento 193
Orientazione 2. 2. 2. 2.
preponderante Territoriale Individualista Instituzionale Comunitaria
per decisivi lasciti storici) nel paese e nelle sue principali istitu-
zioni statali e nazionali, obbliga la maggior parte dei cittadini a
pensare alla cultura civica come un dover essere di tipo morale, e
frequentemente addirittura moralista.
Orbene, nelle figure presentate, sono considerati i cittadini
che partecipano in qualche modo alla vita politica. L’enfasi viene
posto nell’orientamento dei partecipanti, fatto, questo, parados-
sale, visto che, come si è visto con i valori dell’associazionismo o
della fiducia, la maggior parte dei messicani si trova vincolato alle
alternative del non-associazionismo e della sfiducia. Però qual è il
profilo dei non-partecipanti, che caratterizzano buona parte del
Messico contemporaneo? Dopotutto, il disaccoppiamento di cui
abbiamo parlato all’inizio, ha la pretesa di spiegare la non-parteci-
pazione. Pertanto, la necessità di un’altra tipologia complemente-
rebbe in un certo modo quella anteriore. Nella seguente tabella si
concentrano quelle caratteristiche del capitale sociale che funzio-
nano a favore del disaccoppiamento dall’azione sociale, e perciò
rimangono senza senso d’appartenenza, provocando la disaffezio-
ne e la mancanza d’impegno rispetto alle questioni pubbliche.
Nel nostro sondaggio si può osservare che i cittadini in ge-
nerale hanno una notevole fiducia nella famiglia, e molto poca
nei concittadini e nelle istituzioni. L’interesse che hanno relativo
alla politica è basso, c’è un scarsissimo associazionismo, un’elevata
sensibilità rispetto al sentirsi discriminato, e al sostegno all’auto-
rità. La ricerca della sicurezza si realizza all’interno della famiglia
e nell’autorità. Nella prima è sempre, o quasi sempre, realizzabile,
mentre nella seconda è una ricerca irraggiungibile e costosa.
VI. Messico: la sfida del disaccoppiamento 201
Footnotes
1. Le fonti di tutte le tabelle qui esposte sono del Ministero degli Interni argen-
tino; la guia electoral.com.ar e le pagine officiali delle provincie.
2. L’indice di competitività corrispondente in questo modo al Margine di vit-
toria, forza dell’opposizione, differenza di vittorie partitarie, è stato estratto
da (2003:144-150). Indice di competitività = [(100-MV) + FO+DV]/ 3.
FO: Forza d’opposizione, DV: Differenza tra il numero di vittorie per par-
tito, MV: Margine di vittoria.
3. I tipi di partecipanti corrispondono a Barnes et al. (1979).
Altri titoli in collana
Landri Paolo; Prendersi cura del Welfare. Le politiche sociali nella lente della pratica.
Spanò Emanuela; Femina Academica. Donne leader nell’università che cambia.
Curatela e traduzione di Edoardo Caniglia, Andrea Spreafico, Federico
Zanettin; Harvey Sacks - Fare Sociologia.