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Il trasporto di molecole attraverso la membrana avviene con movimenti spontanei da regioni ad alta
concentrazione verso regioni a bassa concentrazione, ovvero SECONDO GRADIENTE DI CONCETRAZIONE.
Ogni differenza di energia a cavallo della membrana agisce come FORZA, che può essere:
CHIMICA: quando una sostanza è presente in due diverse concertazioni ai due lati della membrana
e si crea un GRADIENTTE DI CONCETRAZIONE a cavallo della membrana. Se le molecole si muovono
da una zona a c concertazione più alta a una a concentrazione più bassa si muovono SECONDO
GRADIENTE, nel caso invero si muovono CONTRO GRADIENTE. Il gradiente può essere visto come
una FORZA CHIMICAQQ che spinge le molecole in una determinata direzione.
ELETTRICA: si genera da un POTZIALE DI MEMBRANA, che si crea poiché ne liquidi corporei cono
presenti degli anioni e dei cationi, la carica totale del nostro corpo è 0, ma nel liquido extra
cellulare e intracellulare c’è una differenza. Nel liquido intracellulare ci sono più cariche negative e
in quello extracellulare più cariche positive, queste cariche si attraggono e si posizionano lungo la
membrana. Essendo l’interno della membrana negativo (solitamente -70mV), grazie al potenziale di
membrana i cationi sono attratti verso l’interno e i cationi vengono respinti
ELETTROCHIMICA: il movimento degli ioni è influenzato da due fattori
1. Una forza chimica che fa muovere lo ione secondo gradiente
2. Una forza elettrica che riflette la tendenza dello ione a essere spinto in una
direzione nell’altra dal potenziale di membrana
La velocità con la quale una sostanza viene trasportata dipende dal numero di molecole che attraversano la
membrana in un determinato periodo di tempo ed è detto FLUSSO.
TRASPORTO PASSIVO
TRASPORTO ATTIVO
Le molecole si muovono attraverso la membrana contro gradiente richiedendo uno spreco energetico,
ovvero ATP, affinché le molecole possano muoversi contro la forza elettrochimica. Il trasporto attivo viene
distinto in: TRASPORTO ATTVIO PRIMARIO E TRASPORTO ATTIVO SECONDARIO
Le proteine utilizzate durante il trasporto attivo PRIMARIO sono dette POMPE, invece il trasporto attivo
SECONDARIO utilizza L’ENERGIA di un GRADIENTE ELETTROCHIMICO o di CONCETRAZIONE creato
precedentemente da un trasporto attivo primario.
N.B. i trasporti attivi posso trasportare le molecole preferenzialmente in una delle due direzioni, i carrier in
assenza del gradiente di concentrazione hanno le stesse probabilità di trasportare da una parte o l’altra
della membrana, ciò perché i carrier hanno stessa affinità per i soluti ad entrambi i lati della membrana
mente le pompe hanno affinità diverse ai due lati della membrana.
Dopo il trasporto quando il soluto ha le stesse possibilità di essere trasportato da una parte o dall’altro si
raggiunge uno STATO STAZIONARIO.
Un esempio di trasporto attivo primario è la pompa sodio/potassio, ad ogni ciclo 3 ioni SODIO vengono
trasportati FUORI dalla cellula e 2 ioni POTASSIO vengono trasportati DENTRO la cellula contro gradiente e
ad ogni ciclo viene idrolizzata una molecola di ATP. Possiamo notare che a differenza di un carrier che ha
affinità con molecole su entrambi i lati della membrana, i siti di legami della pompa di modificano durante il
ciclo, in modo che l’affinità sia maggiore quando è disposta su uno dei due lati della membrana.
Il sodio si lega alla pompa ⟹Idrolisi ATP ⟹fosforilazione pompa ⟶cambia conformazione⟶ rilascia il
sodio fuori⟶ lega il potassio⟶ perdita del gruppo fosfato⟶ rilascio potassio
Una proteina trasportatrice accoppia il flusso di una sostanza a quello di un’altra, vuol dire che:
una sostanza si muove SECONDO GRADIENTE PASSIVAMENTE⟶ liberando ENERGIA ⟶ sfruttata per far
muovere un’altra sostanza CONTRO GRADIENTE
Il trasporto accoppiato di due sostanze che si muovono nella stessa direzione è detto COTRASPORTO O
SIMPORTO es. trasporto del glucosio legato al sodio
Il trasporto accoppiato di due sostanze che si muovono in una diversa direzione è detto
CONTROTRASPORTO O ANTIPORTO es. antiporto sodio/idrogeno
N.B. il trasporto attivo è influenzato da SOLI 2 fattori la velocità di trasporto delle singole pompe e il
numero di pompe.
OSMOSI
La quantità d’acqua presente nelle cellule solitamente non cambia, infatti in normali condizioni le cellule
non si gonfiano né raggrinziscono, poiché non si verifica nessun flusso netto d’acqua attraverso la loro
membrana, poiché le forza che creano movimenti sono assenti. Il flusso d’acqua attraverso la membrana è
sempre passivo, secondo gradiente di concentrazione, e viene detto OSMOSI. La direzione del flusso
passivo dell’acqua all’interno o all’esterno della cellula dipende dalla direzione del gradiente di
concentrazione dell’acqua a cavallo della membrana plasmatica.
La concentrazione totale di molecole di soluto in una soluzione viene definita OSMOLARITA’, una mole di
soluto è definita OSMOLE. L’osmolarità dipende dalla concentrazione di TUTTE le particelle presenti in
soluzione.
Due soluzioni con la stessa osmolarità sono dette isoosmotiche (hanno stessa concentrazione di soluti e di
acqua), una soluzione la cui osmolarità è maggiore di un’altra è detta iperosmotica (minor concentrazione
di acqua, maggiore di soluti), una soluzione la cui osmolarità è minore di un’altra è detta ipoosmotica
(maggiore concentrazione di acqua, minore di soluti)
La PRESSIONE OSMOTICA indica la concentrazione totale dei soluti di una soluzione. Al crescere della
concentrazione totale dei soluti (osmolarità) cresce la pressione⟹ quando l’acqua si muove per osmosi da
basse concertazioni di soluto verso zone ad alte concertazioni di soluto, si muove CONTRO GRADIENTE DI
PRESSIONE OSMOTICA.
La TONICITÀ di una soluzione dipende dalla concentrazione di soluti e dalla capacità dei soluti di permeare
le membrane cellulari, una soluzione è isotonica quando non altera il volume cellulare, ipertonica quando
causa raggrinzimento, ipotonica quando provoca rigonfiamento.
ENDOCITOSI E ESOCITOSI
Le macromolecole hanno dimensioni che non possono attraversare la membrana neanche aiutate da
proteine trasportatrici, perciò hanno bisogno di essere inglobate da vescicole, le molecole presenti nel
liquido extracellulare entrano nelle cellule tramite endocitosi, invece le molecole escono dalla cellula
tramite esocitosi, processo attraverso il quale le molecole vengono richiuse in vescicole secretorie, che si
fondono con la membrana rilasciando il contenuto.
ENDOCITOSI
1. FAGOCITOSI: “cellula mangia”⟶ tramite movimenti la cellula estende la membrana attorno ad una
particella situata nel liquido extracellulare, quando la membrana circonda completamente la
particella i due estremi della membrana si fondono formando un fagosoma nel citoplasma, la
cellula ingloba la particella, la quale una volta all’interno della cellula si fonde con la membrana di
un lisosoma, formando un fagolisosoma, vari enzimi frammentano la particella per riutilizzare i
composti utili
2. PINOCITOSI: “cellula beve” ⟶ la membrana plasmatica si invagina a formare una vescicola
endocitotica, il cui contenuto è composto da fluidi con soluti disciolti
3. ENDOCITOSI MEDIATA DA RECETTORI: la membrana presenta specifici recettori che riconoscono
sostanze presenti nel fluido extracellulare⟶ dopo l’attacco recettore-ligando⟶ si crea una
fossetta rivestita di clatrina in corrispondenza della quale la membrana si invagina formando la
vescicola ricoperta di clatrina che si distacca presto dalla vescicola, la quale avendo perso il
rivestimento si fonde con il lisosoma formando un endolisosoma.
ESOCITOSI:
ha tre funzioni:
Le prime due funzioni aggiungono entrambe materiale alla membrana come proteine, fosfolipidi o
carboidrati o rimpiazzare porzioni della membrana perse durante l’endocitosi. I processi di endocitosi
ed esocitosi devono svolgersi in modo bilanciare senza alterare le dimensioni della membrana.