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GENUINO CLANDESTINO – MOVIMENTO DI RESISTENZA CONTADINA

Decine di coltivatori, allevatori, pastori e artigiani si uniscono


nell'attacco alle logiche economiche e alle regole cucite sulle
tycoon dell’agroindustria, per difendere la libera lavorazione dei
prodotti e l’immenso patrimonio di saperi e sapori della terra.
Da questa rete nasce la campagna Genuino Clandestino, con
uomini e donne da ogni parte d’Italia impegnati in nuove forme di
resistenza contadina.
Mentre le norme igienico-sanitarie bandiscono dal mercato migliaia
di piccoli produttori, le persone continuano a subire, spesso
inconsapevolmente, modelli di produzione del tutto inadeguati a
garantire genuinità ed affidabilità nella grande distribuzione.

il 16 e 17 Aprile la carovana di Genuino Clandestino farà


tappa a Napoli, in occasione della giornata internazionale
delle lotte contadine per rendere un omaggio alla lotta per la
terra e a favore dei diritti dei contadini.
Un movimento di produttori e consumAttori che si impegnano e
lavorano per il sostegno dell’agricoltura contadina che rappresenta
un nuovo e allo stesso tempo antico modo di fare agricoltura, legato
a un rapporto più stretto con la terra, a un modo di produrre pulito
senza l’uso di prodotti chimici, alla semplicità, alla qualità dei
prodotti, alla loro stagionalità. L’agricoltura contadina valorizza le
risorse abbondanti, in particolare il lavoro umano, e fa economia su
quelle rare, come il territorio e l’acqua, sostiene gli insediamenti
rurali, salvaguarda l’ambiente e le risorse naturali, la biodiversità e
la qualità degli alimenti.
L’agricoltura contadina si pone in contrasto all’agricoltura
convenzionale, all’agro business, alle sofisticazioni genetiche, a un
modo di fare agricoltura che fa uso di grandi quantità di prodotti
chimici e di macchinari per massimizzare le produzioni a rischio
della salute dei consumatori, a scapito della qualità dei prodotti e in
modo assolutamente innaturale.

Perchè Napoli?
L’esigenza di una tappa a Napoli, nasce dalla necessità del
collettivo ragnatela*autoproduzioni di fare rete e portare nella
nostra regione, agricoltori, pastori, artigiani, persone, movimenti
che in altre parti d’Italia e non solo, sono impegnate come noi in
forme di resistenza contadina. Pertanto al terzo incontro nazionale
dopo Roma e Perugia tiriamo le somme relative ad un primo ciclo di
appuntamenti relativi la Campagna Genuino Clandestino, per la
libera lavorazione dei prodotti contadini, torneremo a
confrontarci ancora una volta per sostenere i piccoli produttori,
quelli che hanno problemi a conformarsi perfettamente alle leggi
vigenti. Leggi pensate ad hoc per tutelare le grandi aziende
agricole.

Sarà anche occasione per il rilancio e l’incontro con La Campagna Popolare


per l’Agricoltura Contadina http://www.agricolturacontadina.org/ con
uno sguardo a quanto si sta muovendo in Europa dove il crescente
risentimento verso una politica agricola sempre più attenta agli interessi delle
multinazionali e sempre meno a quelli dei piccoli e medi produttori agricoli,
nonché dei consumatori, ha portato 11 reti europee, 2 reti internazionali e
centinaia di organizzazioni in 24 paesi europei (agricoltori, consumatori,
ambientalisti, altermondialisti e ong) ad aderire alla “Dichiarazione Europea
sull'Alimentazione”: per una Politica Agricola e Alimentare Comune
sana, sostenibile, giusta e solidale”
Noi ci opponiamo a questo sistema e in
alternativa:
Proponiamo un sistema di certificazione partecipata, che veda
coinvolti produttori e consumatori attraverso regole e norme
autogestite e condivise sulla produzione e la vendita dei prodotti nei
mercati. Attraverso il confronto sociale che implica e rende visibili le
responsabilità del produttore e la qualità dei prodotti.

Rivendichiamo il diritto all’accesso alla terra fuori dalla logica


dell’agro-business. Attraverso percorsi e processi produttivi
rispettosi della Terra e delle sue risorse, terre libere per tutti/e
coloro che vogliono investire le proprie energie senza interminabili
ostacoli burocratici. Nella condivisione dei progetti e stili di vita
legati alla sostenibilità e alla solidarietà fra co-produttori.

IL DOCUMENTARIO
Attraverso il lavoro e le voci dei “clandestini”, insu^tv
http://www.produzionidalbasso.com/pdb_459.html racconta
l’evolversi di questa campagna semplice nel suo messaggio ma
determinata nelle sue forme, insieme alle implicazioni in materia di
alimentazione,sviluppo economico, sfruttamento del lavoro,
salvaguardia dell'ambiente,accesso alla terra e all'acqua. Il
documentario sarà presentato in anteprima in occasione
dell’appuntamento di Napoli.

LA TERRA NON E’ UN SUPERMERCATO !


IL CIBO NON E’ UNA MERCE !
Sovranità alimentare e diritto alla terra

Il cibo non è una merce. Ha un valore che va oltre l’aspetto economico.


Può fare bene o male a seconda di come è prodotto e trasformato perché
nutre non solo il corpo ma anche lo spirito. Non ce ne accorgiamo subito
ma molte delle patologie che affliggono la nostra società dipendono dal
cibo.
Tornare alla sovranità alimentare significa quindi in primo luogo
condividere la fatica ed il piacere del cibo fra chi lo produce e chi lo
consuma riconoscendone il valore intrinseco e la peculiarità di questa
relazione.
Sovranità alimentare è quindi il diritto di produrre, trasformare,
commercializzare e consumare il cibo secondo natura e non come delle
leggi economiche ci impongono di fare. Bensì produrre senza usare
prodotti chimici, senza ogm, coltivando le varietà locali, seguendo i ritmi
naturali, serve ad avere un cibo ricco di qualità nutrizionali, di principi
attivi, di essenza della vita. E’ il consumatore che deve poter scegliere il
cibo che preferisce in base alla propria consapevolezza anche a dispetto
delle norme vigenti, ingiuste perché penalizzano il piccolo contadino.
Senza sovranità territoriale non vi può essere sovranità alimentare.
Cardine della sovranità territoriale è la comunità locale alla quale deve
essere restituito il potere decisionale su ogni aspetto che riguarda la
gestione del proprio territorio inteso come bioregione: delimitazione
basata su dei confini geografici di vallata avente la consapevolezza della
specificità delle relazioni di quell’ecosistema. Non seguendo le indicazioni
dei burocrati, della politica agricola che programma a tavolino le
coltivazioni di base ad una previsione di produzione e consumo che è
finalizzata ad un mercato artificiale dettato dall’agrobusiness. Non sono i
bisogni reali, infatti: un anno viene finanziato una coltura, l’anno dopo
viene dismessa, gli impianti vengono distrutti come l’eccesso di
produzione - oppure stoccati nei frigo per tirarli fuori al momento
opportuno quando il prezzo è conveniente. Mentre invece è necessario
reclamare ed ottenere una legislazione ad hoc per la piccola azienda
contadina che preveda l’esenzione dagli obblighi sanitari, fiscali e
burocratici - come già in parte per le produzione tipiche locali - e
l’introduzione di un nuovo marchio per questa specificità di produzione:
A.E.N., ossia proveniente da Agricoltura Etica Naturale. Per queste
produzioni di piccola scala, vale l’autocertificazione; sarà compito del
comune e della comunità locale vigilare affinché nessuno ne abusi. Le
condizioni per averne diritto dovranno essere valutate in base a dei
parametri regionali e comune per comune in funzione della produttività e
del reddito.
Per tenere un prezzo omogeneo è valido porre l’indicazione del prezzo
alla sorgente sull’etichetta del prodotto, cioè il prezzo di quando esce
dall’azienda, prezzo che sarebbe necessario indicare anche per le grandi
produzioni in modo che sia chiaro quanto viene maggiorato prima di
arrivare al consumatore - il consumatore può valutare se è giustificato o
no.
Dare vita al ciclo corto o filiera corta, ossia al minor percorso dalla terra
alla bocca significa incentivare la vendita localmente attraverso mercati
locali, gruppi di acquisto, vendita diretta dal produttore al consumatore
al fine di stabilire quella conoscenza e fiducia reciproca necessarie a
creare un rapporto di cooperazione, poiché gli interessi sono gli stessi, se
si vuole evitare di essere preda della grande distribuzione,
dell’agrobusinness, del cibo spazzatura. Ne deriva: un minor costo
aggiunto, una migliore qualità, un vantaggio per entrambi, produttore e
consumatore, un vantaggio per la natura, per il minor spreco di risorse,
una maggiore consapevolezza del cibo, da dove viene, come e perché,
una relazione con il territorio e un minor prodotto interno lordo che va
nel senso della decrescita felice, unico modello di sviluppo sostenibile
ecc. Va a svantaggio dell’agrobusiness, della grande distribuzione,
dell’industrializzazione delle campagne, del controllo delle merci e dei
capitali da parte delle multinazionali, della contraffazione alimentare ecc.
Amore e consapevolezza per quello che si fa e si mangia, fare territorio
nelle comunità locali, fattorie didattiche, praticare l’orticoltura con i
ragazzi nelle scuole, educazione ambientale e rapporto con le istituzioni
locali su programmi concreti di tutela e valorizzazione delle risorse
naturali che vedano al centro l’interesse collettivo, il bene pubblico e la
natura, le attività sociali

un vecchio articolo di Mario Cecchi


Per una Politica Agricola e Alimentare Comune sana,
sostenibile, giusta e solidale

Un ampio schieramento di organizzazioni è interessato a contribuire al dibattito


sul futuro del cibo e dell’agricoltura in Europa. Così come in altre aree del
mondo, anche in Europa sta crescendo il numero di individui e
organizzazioni al lavoro per costruire un sistema alimentare più giusto,
inclusivo e sostenibile. Molti di loro sono attivamente impegnati nel dare
vita a un’alternativa credibile all’attuale sistema di produzione,
distribuzione e consumo degli alimenti che parta dal protagonismo delle
realtà di base e dei territori: un nuovo sistema agricolo e alimentare che
affondi le sue radici nell’equità, nel diritto universale al cibo, nella
trasparenza e nella buona governance.

Un variegato numero di attività innovative, quali la crescente quota di alimenti


locali consumati dalle famiglie, i mercati di prossimità, gli acquisti pubblici su
base territoriale, lo scambio di sementi e altro ancora, sta emergendo e
assumendo dimensioni sempre più importanti in tutti i Paesi europei.
Analogamente, movimenti istituzionali, quali le Regioni OGM-free, o di cittadini,
come dimostrato dal proliferare di gruppi di acquisto, alimentano il dibattito
locale e nazionale sulle politiche alimentari rispondendo all’interesse crescente
nell’opinione pubblica a favore di un sistema alternativo di produzione e
circolazione del cibo. Le attività dei gruppi di base e i movimenti locali non
sono però sufficienti per affrontare la sfida di una radicale riformulazione delle
politiche agricole e alimentari. Noi crediamo sia giunto il momento di dar vita
ad un’ampia coalizione europea di organizzazioni sociali capace di aprire una
discussione fruttuosa sulla Politica Agricola Comune (PAC) e sui piani
prefigurati dalla Commissione Europea e dai governi dei Paesi membri dell’UE
sulla sua riforma prevista per il 2013. Questi piani esprimerebbero l’ambizione
di mantenere una competitività globale dell’industria agroalimentare europea,
quale obiettivo primario della PAC. Il processo politico per la riforma della PAC
2013 si sta avviando: è necessario che un forte messaggio sia inviato alle
istituzioni comunitarie e nazionali a sostegno di una nuova visione della politica
agricola europea per il 21° secolo Abbiamo redatto una “Dichiarazione europea
sull’alimentazione: per una Politica Agricola e Alimentare Comune sana,
sostenibile, giusta e solidale”. Questa dichiarazione articola la nostra riflessione
sugli obiettivi politici che deve assumere la PAC nel corso dei prossimi decenni.
Invitiamo le organizzazioni, i gruppi e le singole persone a sottoscrivere questa
dichiarazione e a usarla come strumento per promuovere la discussione sulle
politiche agricole e alimentari cui aspiriamo. Auspichiamo inoltre che questa
dichiarazione sia socializzata dal e tra il più vasto alveo di organizzazioni e
movimenti che si battono per un sistema alimentare migliore. Il nostro
obiettivo è di raccogliere il maggior numero di firme possibile all’interno delle
nostre reti organizzative entro la fine di gennaio 2010, così da poter aprire la
discussione nella società e invitare l’opinione pubblica a sottoscriverla a partire
dal mese di febbraio. Questa dichiarazione rappresenta il primo passo di un
impegno a costruire un ampio movimento per il cambiamento in Europa volto a
politiche e pratiche fondate sulla sovranità alimentare. Stiamo inoltre
pianificando un grande appuntamento europeo aperto a individui e
organizzazioni attivi su queste questioni e interessati a unire le forze per
raggiungere obiettivi comuni. Chiunque fosse desideroso di essere coinvolto
nella preparazione e organizzazione di questo forum è pregato di contattarci.

Dichiarazione europea sull’alimentazione


Noi, sottoscritti, dichiariamo che l’Unione Europea deve rispondere alle sfide
urgenti che l’Europa sta affrontando in materia di agricoltura e di
alimentazione.
Dopo più di mezzo secolo di industrializzazione della produzione agricola ed
alimentare, l’agricoltura a conduzione familiare è stata fortemente ridotta e i
circuiti alimentari locali hanno regredito in tutta Europa. Oggi, il nostro sistema
alimentare è dipendente da carburanti fossili a prezzo sostenuto, non tiene
conto che l’acqua e la terra sono risorse limitate e sostiene regimi alimentari
dannosi per la salute, ricchi di calorie, grassi e sale e poveri di frutta, ortaggi e
cereali. In futuro, il prezzo crescente dell’energia, la perdita drastica della
biodiversità, il cambiamento climatico e la diminuzione delle terre e dell’acqua
disponibili costituiscono una sfida per la produzione alimentare. Allo stesso
tempo, una popolazione mondiale in espansione deve affrontare la
contraddizione di un contemporaneo aumento della fame e delle malattie
croniche causate dallla sovralimentazione.
Noi riusciremo a rispondere positivamente a queste sfide solo con un approccio
completamente diverso nei confronti delle politiche agricole e alimentari.
L’Unione Europea deve riconoscere e sostenere il ruolo cruciale dell’agricoltura
contadina per l’approvvigionamento alimentare della popolazione. Tutti devono
aver accesso a un’alimentazione sana, sicura e nutriente. I modi con cui
coltiviamo, distribuiamo, prepariamo e mangiamo cibo dovrebbero rendere
onore alla diversità culturale dell’Europa fornendo un’alimentazione equa e
sostenibile.

La Politica Agricola Comune (PAC) attuale è in discussione in vista della sua


riforma prevista per il 2013. Dopo decenni di dominazione delle imprese
transnazionali e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) sulle
scelte di politica agricola ed alimentare, è arrivato il momento per la
popolazione europea di riappropriarsi della propria politica agricola ed
alimentare: è l’ora della sovranità alimentare. Noi crediamo che una nuova
Politica Agricola e Alimentare Comune debba garantire e proteggere uno spazio
di cittadinanza nell’UE e nei paesi candidati e la possibilità e il diritto di definire
i propri modelli di produzione, di distribuzione e di consumo, partendo dai
seguenti principi.

La nuova Politica Alimentare e Agricola


Comune :
1. deve considerare il cibo come un diritto umano universale e non come una
semplice merce.

2. deve avere come priorità quella di una produzione di alimenti e mangimi


destinata all’Europa e prevedere il commercio internazionale dei prodotti
agricoli nel rispetto dei principi di equità, giustizia sociale e sostenibilità
ambientale. La PAC non deve danneggiare i sistemi agricoli ed alimentari dei
paesi terzi.

3. deve promuovere modelli alimentari sani indirizzandosi verso diete basate


sui vegetali e su un minor consumo di carne, di grassi saturi, di alimenti ricchi
in energia e altamente trasformati, rispettando i modelli alimentari culturali e
le tradizioni regionali.

4. deve dare priorità al mantenimento di un’agricoltura che coinvolga un alto


numero di contadini su tutto il territorio europeo, nel soddisfacimento della
duplice funzione di produzione di cibo e di salvaguardia dell’ambiente rurale.
Ciò non è realizzabile senza prezzi agricoli giusti e certi, che devono
permettere un reddito adeguato per contadini(e) o salariati(e) agricoli e prezzi
giusti per i consumatori.

5. deve assicurare condizioni giuste e non discriminatorie ai contadini(e) e ai


lavoratori agricoli dell’Europa Centrale ed Orientale e sostenere un accesso
giusto ed equo alla terra.

6. deve rispettare l’ambiente globale e locale, proteggere le risorse limitate del


suolo e dell’acqua, fomentare la biodiversità, rispettare il benessere animale.

7. deve garantire che l’agricoltura e la produzione animale restino liberi da


OGM, incoraggiare l’uso delle sementi contadine e promuovere la diversità
delle specie domestiche che costituiscono il patrimonio culturale locale.

8. deve cessare di favorire l’utilizzo e la produzione di agro-carburanti


industriali e dare la priorità alla riduzione del trasporto in generale.

9. deve assicurare la trasparenza lungo tutta la filiera alimentare, in modo che i


cittadini sappiano come viene prodotto il cibo, da dove proviene, cosa contiene
e cosa è incluso nel prezzo finale di acquisto.

10. deve ridurre la concentrazione del potere nei settori della produzione
primaria, della trasformazione e della distribuzione alimentare e l’influenza
esercitata dai gruppi dominanti su ciò che viene prodotto e consumato, oltre a
promuovere sistemi alimentari che accorcino la distanza fra produttori e
consumatori.

11. deve incoraggiare la produzione e il consumo di prodotti locali, di stagione,


di alta qualità, rimettendo in connessione i cittadini con la loro alimentazione e
con i produttori di cibo.

12. deve destinare risorse per insegnare ai giovani le pratiche e le conoscenze


necessarie a produrre, preparare e apprezzare un’alimentazione sana e
nutriente.
Se lo scambio non avviene in amore e giustizia

di Gibran Khalil Gibran, Il profeta

Ed un mercante disse: Parlaci dell’Acquistare e del


Vendere. Ed egli rispose e disse: a voi la terra cede il suo frutto, e voi non
sarete nel bisogno se saprete come riempire le vostre mani.

È nello scambiare i doni della terra che voi troverete


abbondanza e sarete soddisfatti.

Tuttavia se lo scambio non avverrà in amore e giustizia


benevola esso non farà che portare alcuni alla cupidigia ed altri alla fame.

Quando nella piazza del mercato voi lavoratori del mare e


dei campi e dei vigneti incontrate i tessitori e i vasai e i raccoglitori di
spezie, fate appello allora allo spirito-giudice della terra, a che venga in
mezzo a voi e santifichi la bilancia e il calcolo che soppesa valore a fronte di
valore.

E non tollerate che prendano parte alle vostre


contrattazioni gli sterili di mano, i quali venderebbero le loro parole in
cambio del vostro lavoro.

A uomini siffatti voi dovreste dire: «Venite con noi al


campo, o andate con i nostri fratelli al mare a gettare la vostra rete;

«Poiché il suolo e il mare saranno munifici con voi proprio


come con noi».

E se giungono i cantori e i danzatori e i suonatori di


flauto, fate acquisto pure dei loro doni.

Poiché anch’essi sono raccoglitori di frutta e incenso, e


ciò che essi portano, benché fatto di sogni, è abbigliamento e cibo per la
vostra anima.

E prima che voi lasciate la piazza del mercato, fate in modo


che neppure uno solo sia andato per la sua strada a mani vuote.

Poiché lo spirito-giudice della terra non dormirà tranquillo


sul vento fino a che i bisogni del più piccolo tra voi non siano soddisfatti.
Ciao a tutti, il 6 Febbraio torna “SAMENTA” appuntamento per
lo SCAMBIO SEMI che abbineremo alla Ragnatela di quel mese c/o “FUORI di
ZUCCA” ex MANICOMIO di Aversa (NA) http://www.fattoriafuoridizucca.it/

In occasione di tale evento coloro che potrebbero essere interessati allo


scambio potrebbero farci sapere cosa ne pensano e le loro disponibilità di semi
da scambiare. Oltre ai semi abbiamo pensato che si potrebbero scambiare
anche piantine, marze, lieviti per il pane, fermenti per lo yogurt o kefir, starter
per aceto.

Siete tutti invitati a completare la scheda inserendo quante più informazioni


possibili ed inviando a vetromiele@hotmail.com (Roberto)
Alla fine, quando tutti avranno inviato le schede compilate (termine orientativo
20 gennaio), sarà stilata una lista completa che girerà tra tutti gli scambiatori.
Chiunque abbia suggerimenti o idee da condividere al proposito, anche
relativamente all’evento del 6 Febbraio, si faccia avanti ;-)
Se conoscete, inoltre, altre persone che potrebbero essere interessate a questa
iniziativa informateli!
E’ chiaro che allo scambio sono ammessi solo semi ad impollinazione aperta
(esclusi quindi gli ibridi industriali) e piantine autoriprodotte!

TIPOLOGIA CLASSIFICAZIONE CARATTERISTICHE


QUANTITA’

(Seme, piantina, (Genere, Specie, Nome (Quando si pianta, cure,


marza, lievito) Volgare) come si usa)
CALENDARIO ITINERANTE RAGNATELA

6 FEBBRAIO – “SAMENTA” SCAMBIO SEMI – c/o FUORI di ZUCCA ex


MANICOMIO di AVERSA (NA)
6 MARZO – CENTRO SOCIALE “LA SALETTE” – SOCCAVO (NA)
18-19-20 MARZO – “ENOTICA” c/o terraTERRA - FORTE PRENESTINO – ROMA
3 APRILE – ISOLA di PROCIDA – VILLA SCOTTO PAGLIARA -
http://www.vivara.it/

16-17 APRILE 2011 (VESUVIO&NAPOLI - P.za MERCATO) RAGNATELA ospita il


3°incontro nazionale GENUINO*CLANDESTINO in occasione della GIORNATA
INTERNAZIONALE DELLE LOTTE CONTADINE
5 GIUGNO - RAGNATELA c/o FIUME DI PIETRA – VESUVIO (NA)
3 LUGLIO - RAGNATELA c/o FIUME DI PIETRA – VESUVIO (NA)
16/21 AGOSTO - Forum & Camp di Nyéléni per la Sovranità Alimentare -
KREMS – AUSTRIA http://www.eurovia.org/spip.php?article358&lang=en

calendario delle PES (Piazze Economia Solidale) per i primi 4 mesi del 2011:
Piazza Giovanni Paolo II (Scampia): 3/2 - 24/3 - 7/4 (giovedì pomeriggio 16 - 20)
Cortile di Santa Chiara: 15/1 - 12/2 - 12/3 - 09/4 (sabato mattina 10 - 14)
Parco Ventaglieri: 22/1 - 19/2 - 19/3 (sabato mattina 10 - 14)
Parco Viviani: 29/1 - 26/2 - 26/3 (sabato mattina 10 - 14)
Piazza Mercato: 17/4 PES straordinaria, DES NAPOLI aderisce alla Campagna
Nazionale Genuino Clandestino (domenica 10 - 20)
www.ragnatela.noblogs.org *
ragnatela@autoproduzioni.net

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