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Regime stazionario
Postulato ed equazione di
FOURIER
Condizioni per la trasmissione
Lo squilibrio termico che determina la trasmissione del calore è
misurato dalla variazione della temperatura T funzione dello
spazio e del tempo: T = T (x, y, z, t ) (equazione generale della
conduzione) L’unione di tutti i punti aventi eguale temperatura individua
delle superfici dette ISOTERME che rappresentano l’insieme dei punti
ad eguale temperatura. Queste superfici non possono intersecarsi e
nemmeno avere dei punti di tangenza altrimenti si verificherebbe
l’assurdo che il punto di tangenza ha due diversi valori di temperatura :
quindi ogni punto apparterrà ad una ed una sola superficie isoterma che
sarà continua all’interno del mezzo. In regime variabile le isoterme
variano nel tempo La direzione in cui si propaga il flusso (formata
dall’insieme dei vettori del flusso) si chiama LINEA
DI FLUSSO; le linee di flusso sono sempre normali
alle isoterme se così non fosse il flusso (vettore)
avrebbe una componente lungo l’isoterma cosa non
possibile. Le linee di flusso non possono intersecarsi
perché in tale punto si avrebbero due isoterme
Costruzione linea di flusso (impossibile); unica eccezione sono i pozzi e le
sorgenti di calore
Strato piano con sup. isoterme
A T1 T2
Q t
L
Nota Ovviamente il sistema considerato è perfettamente
isolato ai suoi lati in modo da realizzare un flusso
monodimensionale , le due superfici sono isoterme, siamo
in regime stazionario e il mezzo è continuo, omogeneo e
isotropo
Tale risultato può essere esteso ad un tubo di flusso
infinitesimo e per trasformare la proporzionalità in
uguaglianza si può aggiunge un coefficiente di
proporzionalità λ (conducibilità)
dAdT W
dQ dt : conducibilità termica
dn mK
La conducibilità termica interna viene anche indicata come conduttività interna
Se si rimuove l’ipotesi che la superficie infinitesima sia isoterma, la relazione
precedente da la sola componente normale alla superficie dA. Una ulteriore
elaborazione, apparentemente semplice, ma con un profondo significato
concettuale, è quella di scrivere la relazione precedente come
T
dQ dA dt T T ( x, y , z, t )
n n è il vettore unitario
normale alla sup.
considerata, orientato
𝑑𝑄 = −𝜆𝑑𝐴(𝑔𝑟𝑎𝑑𝑇 ⋅ 𝑛)dt nella direzione in cui si
propaga il calore
La relazione può essere interpretata come l’espressione della quantità di calore
che fluisce in direzione normale ad una superficie infinitesima qualsiasi.
POSTULATO DI FOURIER, dimostrabile solo a posteriori attraverso la
verifica della sua applicazione
Viene aggiunto un segno meno per
rendere positiva la potenza termica
trasmessa nel verso positivo della
«normale» che è assunta avere la
direzione della propagazione del calore
ovvero verso le T decrescenti (e pertanto
il loro gradiente, che compare nel
postulato, è negativo
Riferendosi per semplicità al caso monodimensionale
stazionario con T1 T2
(T1 T2 ) QL
Q A =
L A(T1 T2 )
QL
=
A(T1 T2 )
Un esempio di semplice
apparecchiatura utilizzabile per
misurare la conducibilità di
materiali solidi in generale
La temperatura è una misura dell’energia cinetica delle
particelle (atomi o molecole) che è dovuta al loro
movimento casuale, nei gas e liquidi, nonché a
vibrazioni e rotazioni; quando due molecole che
possiedono energie cinetiche differenti (T differenti)
collidono si ha trasferimento di energia. Maggiore è la
temperatura più velocemente si muovono le particelle,
più elevato è il numero degli urti e migliore è la
trasmissione del calore.
La teoria cinetica dei gas prevede
che la conducibilità termica dei
gas e proporzionale alla radice
quadrata della temperatura
assoluta T ed è inversamente
proporzionale alla radice quadrata
della massa molare M.
Altri due aspetti debbono essere considerati dal punto di vista pratico;
Evol
Qx Q x x E gen Equazione di bilancio (I°principio della
t termodinamica ovvero conservazione
dell’energia)
Evol Et t Et mc p (Tt t Tt ) Vc p (Tt t Tt ) c p Ax (Tt t Tt )
W
E gen e gen V e gen Ax con e gen potenza generata per unità di volume [ 3
]
m
Evol
Sostituendo nella equazione di bilancio precedente Qx Q x x E gen
t
Qx Q x x Q T
A
x
lim x0
x x x
Passando ai limiti
lim t 0
Tt t Tt T
t t
1 T T
A e gen c p
Ax x t
Nel caso di corpo isotropo, omogeneo e continuo, λ è indipendente da x (come dalle altre
coordinate y e z) è pertanto
1 T e gen c p T 1 T
A
Ax x t t
L’Area A può essere portata fuori dal segno di derivata se non dipende da x: ad esempio
lastra piana . Pertanto in questo caso si avrebbe
T e gen 1 T
xx t
Equazione di FOURIER
T e gen 1 T
2
monodimensionale per corpi
omogenei e isotropi in
x 2
t coordinate cartesiane
1 T e gen 1 T
A
Ax x t
1 T e gen 1 T
2 rL
2 rL r r t
1 T e gen 1 T
r
r r r t
Nel caso di simmetria sferica, utilizzando le coordinate
sferiche T=T(r,t) . In questo caso l’eq. di Fourier diventa
A 4 r 2 1 2 T e gen 1 T
r
r r r
2
t
c pV Tt t Tt
Qx Q y Qz Q x x Q y y Q z z e gen V
t
V xyz
2T 2T 2T e 1 T
2 2
x y z
2
t
2 2 2
2 2 2 1 T e
T
2
2 Equazione di Fourier
x y z
t
Nomenclatura ricorrente
2T 2T 2T e
2 2 0
x y z
2
2T 2T 2T 1 T
2 2
x y z
2
t
2T 2T 2T
2 2 0
x y z
2