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FACOLTA’ DI INGEGNERIA
Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Civile
RELATORE RELATORE
Prof. Ing. Gianvittorio Rizzano Prof. Ing. Massimo Latour
CANDIDATO
Federica Carmen Pellino
Matr.: 0612102413
Indice
I
Indice
Sommario ............................................................................ 7
La Marcatura CE ............................................................... 11
1.1 Il significato della marcatura CE..................................................... 13
1.2 La libera circolazione delle merci.................................................... 14
1.3 La marcatura CE per i prodotti extra-UE ..................................... 15
1.4 Evoluzione storica ............................................................................ 17
1.5 Inquadramento legislativo ............................................................... 19
1.5.1 Regolamento N° 764/2008 ..................................................... 20
1.5.2 Regolamento N° 765/2008 ..................................................... 21
1.5.3 Decisione N° 768/2008........................................................... 24
La marcatura CE per i prodotti da costruzione ................ 27
2.1 Il regolamento sui prodotti da costruzione ................................... 29
2.2 Operatori economici......................................................................... 32
2.3 Requisiti di base delle opere di costruzione .................................. 34
2.4 Norme armonizzate .......................................................................... 37
2.5 Documento per la valutazione europea e valutazione tecnica
europea……….. ............................................................................................ 41
2.6 Valutazione e verifica della costanza di prestazione .................... 45
2.7 Dichiarazione di prestazione ........................................................... 47
2.8 Uso della marcatura CE per i prodotti da costruzione ................ 50
2.9 Organismi di notifica e organismi di valutazione tecnica............ 51
2.10 D. lgs. N° 106/2017 ......................................................................... 52
2.11 Vigilanza del mercato ....................................................................... 54
Procedure per la Marcatura CE e procedure di notifica ... 61
3.1 Inquadramento delle possibili procedure ...................................... 63
3.2 Percorso obbligatorio ....................................................................... 64
3.3 Percorso volontario .......................................................................... 66
Sommario
L’Europa muove i primi passi alla fine della Seconda guerra mondiale, con
lo scopo di scongiurare il pericolo di guerre tra i Paesi occidentali. Sin
dall’inizio, i fondatori credettero che l’unione avrebbe potuto essere stabile
e duratura solo se gli Stati membri fossero stati legati oltre sul piano politico
anche sul piano economico. Da qui nasce uno degli obiettivi principali che
l’Europa si proponeva, ovvero la creazione di un mercato unico. Grazie alla
cooperazione tra gli Stati, l’abolizione dei dazi e dei controlli doganali nelle
frontiere interne e la formazione di un quadro normativo comune, nel 1993
nasce il mercato unico che si fonda sulla libertà di circolazione di beni,
servizi, persone e capitali. Al mercato unico vi partecipano tutti gli Stati che
fanno parte dello Spazio economico europeo (SEE), quindi agli Stati
membri dell’UE si aggiungono anche Islanda, Liechtenstein e Norvegia.
Soffermando l’attenzione sulla libera circolazione dei beni, il mercato unico
stabilisce che, i prodotti provenienti e commercializzati nel SEE non posso
essere soggetti né a costi doganali o dazi e né può esserne ostacolata o
limitata la vendita. Per salvaguardare il funzionamento del mercato unico,
l’Europa si pone l’obiettivo di accrescere la fiducia tra gli Stati e garantire la
sicurezza dei prodotti. In quest’ottica, nasce la Marcatura CE, ovvero un
processo che mira a garantire la conformità di un prodotto alle norme
europee in materia di produzione ed immissione sul mercato. Un
fabbricante che appone il Marchio CE sul proprio prodotto, dichiara che
quest’ultimo soddisfa i requisiti europei di sicurezza, salute e tutela
dell’ambiente. In questo modo, la sicurezza dei prodotti viene valutata
attraverso un unico metodo comune in tutti gli stati del SEE, solo così è
stato possibile abbattere le difformità tra i diversi requisiti di sicurezza
utilizzati dagli Stati. A consolidare il meccanismo della Marcatura CE è
l’obbligo, per alcune categorie di prodotti, di apporre il Marchio per poter
circolare liberamente nel mercato unico. A favorirne l’applicazione, è stato
il pacchetto normativo del cosiddetto Nuovo quadro legislativo, costituito:
Capitolo 1
La Marcatura CE
• Il vecchio approccio;
• Il nuovo approccio;
• Approccio globale;
• Il nuovo quadro legislativo.
Per quanto riguarda la procedura da seguire, nel caso in cui uno Stato
membro intenda negare l’immissione sul suo mercato di un prodotto, la
764/2008 impone che il Paese membro è obbligato a comunicare la
decisione in forma scritta all’operatore economico, motivandola con
elementi tecnici o scientifici che ne dimostrino la legittimità. L’operatore
economico ricevuta la comunicazione, può presentare le sue osservazioni.
In ultimo, il regolamento prevede l’istituzione dei punti di contatto prodotti
(PCP), cioè organismi presenti in ogni Stato membro che offrono
informazioni ad un operatore economico oppure ad un altro Stato membro.
Le informazioni riguardano: procedure per immettere un prodotto su un
determinato mercato, regole tecniche e mezzi di ricorso in caso di
controversie con un Paese membro, attività svolte in un altro Stato membro
da parte del medesimo operatore economico, ecc. La presenza dei PCP è
garantita dai Paesi membri, che si impegnano ad istituirli sul proprio
territorio ed inoltre comunicano i loro estremi alla Commissione europea,
che provvederà a renderli noti e sempre aggiornati.
Capitolo 2
Tali requisiti di base delle opere di costruzione erano già presenti nel C.P.D.
89/106/CEE ad eccezione del settimo Infatti, tra le novità introdotte con
il nuovo regolamento, vi la sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente che
coinvolge per l'appunto anche le opere da costruzione.
definitivo. Esso sarà sottoposto ad una votazione da parte delle OEN, che
ad esito positivo, ne permetterà la pubblicazione e la trasmissione alla
Commissione.
Come ultimo passaggio, c’è la pubblicazione da parte della Commissione.
Infatti, ricevuta la norma, la Commissione si accerta che quanto elaborato
rispetti la richiesta iniziale e che i requisiti essenziali o altri requisiti di legge
sono espressi conformemente a quanto richiesto. In caso di esito positivo,
la norma armonizzata verrà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione
europea (GUUE).
Invece, può essere attivata la procedura di obiezione formale quando la
Commissione o uno Stato membro ritiene che la norma armonizzata non
soddisfi completamente o in parte le prescrizioni richieste.
In questo caso, verrà coinvolto il Comitato europeo, che provvederà a
consultare le parti interessate e deciderà se pubblicare la norma sulla GUUE,
non pubblicarla oppure di richiederne una revisione.
Dal punto di vista pratico, le norme armonizzate rivestono un ruolo
fondamentale per il funzionamento dell’armonizzazione comunitaria, infatti
sono il punto di partenza per il processo di marcatura CE.
Nello specifico dei prodotti da costruzione, le norme armonizzate
stabiliscono i metodi ed i criteri per la valutazione e la costanza della
prestazione, conformemente ai requisiti essenziali di un prodotto.
Una norma armonizzata di un determinato prodotto da costruzione
contiene: la descrizione del prodotto, l’uso previsto, le caratteristiche
essenziali e l’allegato ZA.
Tra i contenuti riveste la massima importanza l’allegato ZA, nel quale sono
espresse le clausole che un determinato prodotto da costruzione deve
rispettare, per poter essere conforme alle disposizioni delle direttive UE.
L’allegato ZA, innanzitutto specifica il campo di applicazione di una data
norma, quindi definisce i prodotti da costruzione che ne possono usufruire
e i loro usi previsti. Di questi, ne specifica i requisiti essenziali con eventuali
livelli o soglie da soddisfare, inoltre fornisce sistemi per la valutazione e
verifica della costanza di prestazione (AVCP) e le attività da svolgere in
• Verifica
Pubblicazione • Pubblicazione sulla GUUE
Richiesta
Contratto
Programma di lavoro
Prima elaborazione
Modifica e trasmissione
Modifica e pubblicazione
Attività Sistemi
1+ 1 2+ 3 4
Controllo di produzione
in fabbrica (FPC)
Prove su campioni - -
prelevati in fabbrica
Valutazione della
prestazione
Ispezione iniziale - -
(impianto e FPC)
Sorveglianza, valutazione - -
e verifica FPC
Audit-test - - - -
Legenda:
Per avere una visione d’insieme del regolamento sui prodotti da costruzione
è necessario definire gli organismi di notifica, che sono esplicitati nel capo
VIII del suddetto regolamento. In tale ambito il CPR 305/2011 si basa sulle
direttive contenute nel regolamento N° 765/2008, ritenute quindi valide
anche per i prodotti da costruzione.
Gli organismi di notifica sono enti che svolgono compiti di parte terza nel
processo di valutazione e verifica della costanza della prestazione. Questi
organismi posso svolgere una o più attività riguardanti: taratura, prove,
certificazioni ed ispezioni. Essi sono responsabili in settori di interesse
pubblico per cui devono essere rappresentati da una persona giuridica.
Gli Stati membri sono incaricati a dover designare un organismo notificato
attraverso l’ente nazionale di accreditamento.
Per essere accreditati gli organismi di notifica devono rispondere ad una
serie di requisiti, di tipo morale come imparzialità, riservatezza, integrità
professionale ecc. A questi si aggiungono requisiti di tipo professionale
necessario per svolgere le attività che gli competono quali: personale con
conoscenze tecniche ed esperienza, capacità di riprodurre le procedure,
conoscenze e comprensione delle norme armonizzate, solida formazione
tecnica e professionale, capacità di redigere i certificati ed altri ancora.
Gli organismi di valutazione tecnica (TAB) sono enti che effettuano e
rilasciano le valutazioni tecniche europee. Essi fanno parte
dell’organizzazione EOTA e sono designati dagli Stati membri che in più si
occupano anche di controllare le attività e le competenze attraverso
procedure nazionali.
I requisiti a cui i TAB devono essere conformi sono indicati nell’allegato IV
del regolamento sui prodotti da costruzione; anche in questo caso si
dividono in requisiti morali e professionali e seguono gli stessi principi dei
requisiti richiesti agli organismi di notifica.
Capitolo 3
• La qualificazione nazionale;
• Il certificato di valutazione tecnica.
Figura 5- Esempio illustrativo dei titoli e dei riferimenti riguardanti le norme armonizzate
1) Il numero e il titolo
2) Il numero e il titolo dell’EAD sostituito;
3) Le osservazioni.
Figura 6- Esempio illustrativo dei titoli e dei riferimenti riguardanti i documenti per la valutazione europea
• Sistema 1+ e 1
Certificato di costanza della prestazione del prodotto da
costruzione;
Documenti di valutazione delle prestazioni (Rapporti di prova sotto
notifica).
• Sistema 2+
• Usi previsti
Deve essere indicato l’uso o gli usi previsti per il prodotto da
costruzione conformemente alle specifiche tecniche armonizzate. A
tal proposito devono essere riportati i testi pertinenti, reperibili o
nell’allegato ZA della norma armonizzata oppure nel documento
della valutazione europea.
• Fabbricante
Deve essere indicato: il nome, la denominazione commerciale o il
marchio registrato e l’indirizzo di contatto del fabbricante.
• Mandatario
Deve essere indicato il nome e l’indirizzo di contatto del
mandatario. Il mandatario deve essere citato solo se il fabbricante
ne ha designato uno.
• Sistema AVCP
Deve essere indicato il sistema o i sistemi della valutazione e verifica
della costanza della prestazione, come indicato dall’allegato ZA della
norma armonizzata oppure dal documento per la valutazione
europea.
• Norma armonizzata
Qualora la dichiarazione di prestazione si basa su una norma
armonizzata, deve essere indicato il numero di riferimento e la data
di emissione della norma armonizzata adottata per dimostrare la
conformità del prodotto da costruzione.
In aggiunta, deve essere inserito il numero di identificazione
dell’organismo o degli organismi notificati che hanno espletato i
compi della valutazione e verifica della costanza della prestazione
qualora siano stati coinvolti.
• Prestazioni dichiarate
Devono essere indicate tutte le caratteristiche del prodotto da
costruzione riportati nell’allegato ZA della norma armonizzata
oppure nel documento per la valutazione europea. Per ogni
caratteristica essenziale, la prestazione dichiarata deve esse espressa
in livelli o classi o tramite una descrizione, invece per le prestazioni
non dichiarate si riporta la dicitura “NPD” (Prestazione non
dichiarata). Le prestazioni devono essere dichiarate in modo chiaro
ed esplicito per questo ci si può avvalere dell’aiuto di una tabella che
mette in relazione ogni caratteristica essenziale con le relative
prestazioni e i sistemi AVCP applicati.
I livelli o le classi di prestazione riportati nei documenti di
riferimento devono essere riprodotti nella dichiarazione di
prestazione, solo nel caso delle prestazioni riferite al
comportamento strutturale di un prodotto da costruzione è
possibile esprimere un rimando alla documentazione pertinente, che
dovrà essere allegata alla DoP.
• Firma
Il fabbricante che redige e si assume la responsabilità della
dichiarazione di prestazione, firma il documento indicando oltre al
nome e al cognome la data e il luogo di emissione.
• Il marchio CE
Il simbolo grafico, il formato, le dimensioni e le proporzioni sono
stabiliti dalla Comunità europea (vedi fig. 11).
Per essere adattato al prodotto, il marchio può essere ingrandito o
rimpicciolito ma senza variare le proporzioni la grafica. Le due
lettere devono essere sostanzialmente della stessa dimensione
verticale
• Fabbricante
Deve essere indicato: il nome, la denominazione commerciale o il
marchio registrato e l’indirizzo di contatto del fabbricante.
• Prestazioni dichiarate
• Organismo notificato
Qualora per la valutazione e verifica della costanza della prestazione
sia stato coinvolto uno o più organismi notificati, deve essere
inserito il loro numero identificativo.
• Usi previsti
Deve essere indicato l’uso o gli usi previsti per il prodotto da
costruzione conformemente alle specifiche tecniche armonizzate. A
tal proposito devono essere riportati i testi pertinenti, reperibili o
nell’allegato ZA della norma armonizzata oppure nel documento
della valutazione europea.
Marchio CE
Caratteristica 1: ****
Livello/Classe: **** Prestazioni dichiarate
Caratteristica 2: ****
Livello/Classe: ****
www.anyco-ltd.eu Sito web
Documento per la
Norme armonizzate
valutazione europea
hEN
EAD
Dichiarazione di prestazione
DoP
Procedure
Percorso CEN Percorso EOTA semplificate e
microimprese
Documentazione
Valutazione tecnica
Prove iniziali tecnica europea appropriata o
ETA Documentazione
tecnica Specifica
• Rapporti di prova
• Rapporti di prova sotto notifica
• Certificato di costanza della prestazione
• Certificato di conformità del controllo di produzione in fabbrica
In particolare, citando suddetta norma: "si definiscono materiali e prodotti per uso
strutturale quelli che consentono ad un’opera ove questi sono incorporati permanentemente
di soddisfare in maniera prioritaria il requisito base delle opere n.1 “Resistenza meccanica
e stabilità”.
I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere:
– identificati univocamente a cura del fabbricante,
– qualificati sotto la responsabilità del fabbricante,
– accettati dal Direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione
di identificazione e qualificazione, nonché mediante eventuali prove di accettazione.
In particolare, per quanto attiene l’identificazione e la qualificazione, possono presentarsi
i seguenti casi:
A) materiali e prodotti per i quali sia disponibile, per l’uso strutturale previsto, una
norma europea armonizzata il cui riferimento sia pubblicato su GUUE. Al termine del
periodo di coesistenza il loro impiego nelle opere è possibile soltanto se corredati della
“Dichiarazione di Prestazione” e della Marcatura CE, prevista al Capo II del
Regolamento UE 305/2011;
B) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non sia disponibile una norma
europea armonizzata oppure la stessa ricada nel periodo di coesistenza, per i quali sia
invece prevista la qualificazione con le modalità e le procedure indicate nelle presenti
norme. È fatto salvo il caso in cui, nel periodo di coesistenza della specifica norma
armonizzata, il fabbricante abbia volontariamente optato per la Marcatura CE;
C) materiali e prodotti per uso strutturale non ricadenti in una delle tipologie A) o B. In
tali casi il fabbricante dovrà pervenire alla Marcatura CE sulla base della pertinente
“Valutazione Tecnica Europea” (ETA), oppure dovrà ottenere un “Certificato di
Valutazione Tecnica” rilasciato dal Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici, previa istruttoria del Servizio Tecnico Centrale, anche sulla base di Linee
Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ove disponibili; con decreto
del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, su conforme parere della
competente Sezione, sono approvate Linee Guida relative alle specifiche procedure per il
rilascio del “Certificato di Valutazione Tecnica”.
In sintesi, per poter commercializzare e impiegare materiali e prodotti ad
uso strutturale nelle opere di costruzione esistono tre possibili casi, che
seguono una determinata gerarchia.
Il primo caso riguarda le disposizioni europee, ovvero la marcatura CE sotto
la guida del CPR 305/2011, il quale deve essere eseguito quando ai prodotti
da costruzione è applicabile una norma armonizzata.
Nel secondo punto, relativo alle disposizioni nazionali, ricadono le categorie
di prodotti che non rientrano nel campo di applicazione di una norma
armonizzata ma che sono regolamentati dall’NTC 2018 come: calcestruzzo,
acciaio, componenti prefabbricati in calcestruzzo armato, componenti
prefabbricati calcestruzzo armato e precompresso, dispositivi antisismici
ecc. La mancanza di direttive europee per una determinata categoria di
prodotti è colmata della qualificazione nazionale, che mira a garantire il
controllo sia dello stabilimento di produzione sia del prodotto generato da
esso. La procedura per la qualificazione nazionale varia a seconda dei
materiali e dei prodotti da costruzione ad uso strutturale, che di volta in
volta è specificata nell’NTC 2018. L’ente che si occupa del rilascio delle
qualificazioni è Servizio Tecnico Centrale presso la Presidenza del Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici.
L’ultimo caso riguarda quelle categorie di prodotti da costruzione ad uso
strutturale per i quali non è disponibile né una norma armonizzata né una
norma nazionale. Questi prodotti possono presentare o la marcatura CE
tramite il percorso volontario EOTA oppure un Certificato di valutazione
tecnica (CVT) valido a livello nazionale.
La procedura da attuare per il rilascio del certificato di valutazione tecnica è
standard e si basa sulle Linee guida che vengono emanate e aggiornate
periodicamente dal Servizio Tecnico Centrale (STC).
• Parere negativo
Il Consiglio comunica al richiedente l’esito della pratica.
Il fabbricante, se interessato, potrà iniziare una nuova procedura di
rilascio.
• Parere interlocutorio
Il Consiglio ritiene che momentaneamente non ci siano le
condizioni per esprimersi a parere favorevole.
La pratica potrà essere riesaminata dopo che il fabbricante abbia
provveduto ad attuare le disposizioni avanzate dal Consiglio.
• Parere favorevole
Il Consiglio comunica al richiedente l’esito che potrebbe essere
accompagnato da eventuali raccomandazioni o prescrizioni.
Richiesta
Valutazione e accettazione
Prove
Rilascio CVT
3.10.1 Accredia
3.10.2 Accreditamento
• Il manuale di qualità;
• Organigramma nominativo del laboratorio e curricula del personale;
• Ultimo verbale del riesame della Direzione;
ispettori, sia per la verifica in sito sia durante le verifiche che verranno
effettuate nel corso del ciclo di accreditamento. Le prove, per le quali è
richiesto l’accreditamento, vengono campionate secondo una suddivisione
in gruppi omogenei. Per ogni gruppo, viene stabilito il numero di prove
ritenuto sufficiente a determinare la competenza del laboratorio. Almeno
una delle prove sarà sottoposta a verifica di tutti i requisiti applicabili come:
qualifica del personale, taratura delle apparecchiature, incertezza della
misurazione, campionamento dei rapporti di prova, ecc. mentre le altre sono
eseguite valutando uno o più requisiti a seconda delle circostanze. Il piano
di campionamento delle prove deve essere approvato dalla direzione di
dipartimento e nel corso del periodo di accreditamento può subire delle
modifiche. Il gruppo di valutazione, prima della visita, elabora il piano di
visita che verrà comunicato al laboratorio; esso contiene: una o più date nel
quale verranno eseguite le verifiche, i nomi degli ispettori incaricati, la
tempistica necessaria a svolgere le attività, il personale del laboratorio che
deve presenziare alla visita. A sua volta, il laboratorio deve comunicare ad
Accredia l’accettazione della verifica e deve trasmettere le informazioni sui
rischi esistenti nell’ambiente di lavoro e le misure di tutela tramite il modello
MD-19; nel corso della visita gli ispettori si impegnano a rispettare le
istruzioni ricevute.
La visita di valutazione prevede le seguenti fasi:
1) Riunione preliminare
Vi partecipa l’organo di valutazione e un rappresentante della
direzione di Accredia che ha il compito di richiamare l’attenzione
degli ispettori sui criteri generali dell’esecuzione della visita, inoltre
viene stabilito il programma temporale della visita.
2) Riunione iniziale
Vi partecipa l’organo di valutazione e il personale del laboratorio,
durante la riunione l’ispettore illustra il compito di ogni elemento
del personale e chiarisce lo scopo della visita
4) Riunione intermedia
Vi partecipano gli ispettori tecnici e l’ispettore incaricato del
coordinamento, viene effettuata solo se ritenuta necessaria.
6) Riunione finale
Vi partecipano gli ispettori, il responsabile del laboratorio e alcuni
membri del personale. Durante la riunione l’ispettore espone un:
riassunto delle attività svolte, il parere sviluppato e le non
conformità riscontrate, mentre il responsabile del laboratorio firma
un documento con il quale attesta la presa visione del giudizio
formulato.
In base alle non conformità riscontrate nel corso della visita, il laboratorio
dovrà provvedere tramite piano di adeguamento, che dovrà essere
approvato da Accredia e attuato dal laboratorio cosicché la procedura di
accreditamento possa essere completata.
Sulla base della visita in sede Accredia redige il rapporto di valutazione del
laboratorio che viene approvato dalla Direzione. La decisione di accreditare
un laboratorio spetta unicamente al Comitato Settoriale di accreditamento
che esamina tutta la documentazione prodotta e può decidere di: concedere
Domanda di accreditamento
Valutazione in sede
Delibera dell'accreditamento
Certificato di accreditamento
Sorveglianza periodica
Capitolo 4
Casi studio
• Resistenza termica
RD: resistenza termica dichiarata
hD: conducibilità termica dichiarata
• Reazione al fuoco
CLASSE
• Resistenza a compressione
CS (10): sollecitazione di compressione al 10% di deformazione
• Resistenza a flessione/trazione
BS: resistenza alla flessione
TR: resistenza a trazione perpendicolare alle facce
• Permeabilità all’acqua
WL (P): assorbimento d'acqua a lungo termine per immersione
parziale
WL (T): assorbimento d'acqua a lungo termine per immersione
totale
PT PT
FPC FPC
D D
Resistenza Resistenza alla
termica e 1 ogni flessione 1 ogni
10 4
conducibilità 24h giorno
termica
Lunghezza e Resistenza alla 1 ogni
1 ogni
larghezza 4 trazione 4 settiman
2h
a
Spessore Deformazione
1 ogni a compressione 1 ogni 5
4 4
2h e temperatura anni
specificata
Ortogonalità 1 ogni Comportament 1 ogni 5
4 4
4h o a taglio anni
Reazione al Comportament
fuoco del o sotto
1 ogni 1 ogni 5
prodotto 1 caricamento 4
anno anni
immesso sul ciclico
mercato
Stabilità Assorbimento
dimensional d'acqua a
1 ogni 5 1 ogni 5
e in normali 4 lungo termine 4
anni anni
condizioni di per immersione
laboratorio
Stabilità Assorbimento
dimensional d'acqua a
1 ogni 5 1 ogni 5
e in 4 lungo termine 4
anni anni
condizioni di per diffusione
temperatura
e umidità
specificate
Resistenza a Resistenza al
compression gelo / disgelo
1 ogni 1 ogni 5
e al 10% di 4 4
giorno anni
deformazion
e
Trasmission Compressibilità 1 ogni
1 ogni 5
e del vapore 4 4 settiman
anni
acqueo a
Rigidità Reazione al
dinamica fuoco del
prodotto in
1 ogni 1 ogni
assiemi
4 settiman 1 settiman
standardizzati
a a
che simulano le
condizioni
d'uso finale
Figura 17 - Determinazione PDT e FPC
Per rendere completo lo studio del cassero in EPS è stata svolta una prova
di laboratorio, presso il Laboratorio Prove Materiali e Strutture
(STRENGTH) del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli
Studi di Salerno. Il pannello in EPS, soggetto alla prova, è stato fornito da
un imprenditore locale, che è interessato a testare il prodotto e a chiarire gli
aspetti relativi alla commercializzazione, che riguardano la marcatura CE
e/o il CVT. Lo scopo è quello valutare e verificare almeno una delle
𝑘𝑔
𝑄𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 = [𝐴(𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑡𝑡𝑜) + 𝐴(𝑠𝑜𝑙𝑒𝑡𝑡𝑎) ]𝑃𝐶𝑆𝐿 = 106,5 𝑚
Considerando che:
(0,12+0,13)0,14
𝐴(𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑡𝑡𝑜) = = 𝑂, 𝑂175 𝑚2
2
𝐴(𝑠𝑜𝑙𝑒𝑡𝑡𝑎) = 0,05 𝑥 0,49 = 0,0245 𝑚2
𝑘𝑔
𝑃 = 2500 𝑚3
𝑘𝑁 𝑘𝑔
𝑄 ∗ = 1,5 = 150𝑥 0,49 = 73,5 𝑚
𝑚2
𝑄𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 ≅ 7 𝑠𝑎𝑐𝑐ℎ𝑖
𝑄 ∗ ≅ 5 𝑠𝑎𝑐𝑐ℎ𝑖.
Figura 28 - Frattura
Attraverso un’analisi dei cedimenti misurati dai trasduttori, per primo è stato
ricavato il diagramma Tempo – Cedimento (vedi fig. 29), in cui si riscontra
che l’abbassamento maggiore si è manifestato in corrispondenza della
mezzeria. Tra i 3 trasduttori posizionati nella sezione di mezzeria (3 – 8 –
13), la deformazione maggiore è stata rilevata dal trasduttore 13, con un
valore δ=45,5 mm (vedi fig 30). A partire dalla sezione longitudinale più
sollecitata, costituita da trasduttori 11-12-13-14-15, si ricavano le deformate
corrispondenti ad ogni step di carico (vedi fig. 31).
50,00
40,00
Cedimento [mm]
30,00
20,00
10,00
0,00
0 300 600 900 1200 1500
Tempo [s]
50
40
Cedimento [mm]
30
20
10
0
0 300 600 900 1200 1500
Tempo [s]
350
300
250
Carico [kg/m]
200
150
100
50
0
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
Cedimento [mm]
(𝑄 − 𝑄1 ) 𝑥 (𝛿2 − 𝛿1 )
𝛿= + 𝛿1
(𝑄2 − 𝑄1 )
Considerando che:
Q1= 83,33
𝒌𝒈 δ1 = 7,84 mm
𝒎
Q2 = 166,67
𝒌𝒈 δ2 = 16,13 mm
𝒎
Q3 = 250,00
𝒌𝒈 δ3 = 23,72 mm
𝒎
Q4 = 333,33
𝒌𝒈 δ4 = 45,52 mm
𝒎
𝑘𝑔
𝑄𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 = 106,5 → 𝛿𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 = 11,52 mm
𝑚
𝑘𝑔 𝑘𝑔 𝑘𝑔
𝑄𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 = 𝑄𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 + 𝑄 ∗ = 106,5 + 73,5 =180 →
𝑚 𝑚 𝑚
𝛿𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 = 17,32 mm.
𝐿
Essendo stato imposto il limite 𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 ≤ 180 = 10 𝑚𝑚 , il cedimento
risulta essere maggiore in corrispondenza del carico di costruzione ma anche
del carico di getto. Effettuando la stessa verifica per un carico minore,
calcolato in base ad una soletta di csl di 4 cm, risulta:
𝑘𝑔
𝑄𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 = 92,75 → 𝛿𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 = 8,80 mm
𝑚
𝑘𝑔 𝑘𝑔 𝑘𝑔
𝑄𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 = 𝑄𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 + 𝑄 ∗ = 92,75 + 73,5 =166,3 →
𝑚 𝑚 𝑚
𝛿𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 = 16,09 mm.
𝑓
freccia teoria con quella sperimentale mediante il parametro 𝜂 = ,
𝛿
espresso in percentuale, si ricava lo scarto tra i due parametri.
Q1= 0,84 𝒎
𝒌𝑵 δ1= 7,84 mm f1 = 10,25 mm 𝜼
= 𝟑𝟎, 𝟕𝟒%
𝒌𝑵 𝜹𝒈 = 11,52 mm 𝒇𝒈 =13,01 mm 𝜂 = 12,93%
𝑸𝒈 = 1,07 𝒎
Q2 = 1,67
𝒌𝑵 δ2 = 16,13 mm f2 = 20,50 mm 𝜂 = 27,10%
𝒎
𝒌𝑵 𝜹𝒄 =17,32 mm 𝒇𝒄 =22,14 mm 𝜂 = 27,83%
𝑸𝒄 = 1,07 𝒎
Q3 = 2,50
𝒌𝑵 δ3 = 23,72 mm f3 = 30,75 mm 𝜂 = 29,65%
𝒎
Q4 = 3,34
𝒌𝑵 δ4 = 45,52 mm f4 = 41,00 mm 𝜂 = 11,02%
𝒎
Nella pratica, definire per quali valori di luci il cassero è in grado di reggere
i carichi di getto e di costruzione e a presentare un cedimento accettabile,
equivale a dire a quale distanza devono essere posti i puntelli. Per questo, è
stato condotto uno studio calcolando la luce massima che può intercorrere
𝐿
tra due puntelli affinché i valori delle frecce siano minori del 𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 = 180.
Nel calcolo si è tenuto conto che l’elemento potrebbe essere soggetto a
carichi di getto differenti, che possono dipendere dalla dimensione della
soletta, inoltre è stato considerato che un solaio può presentare diverse luci.
In virtù di ciò sono stati definiti i carichi 𝑄𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 e 𝑄𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 , indicati
dalla prassi di riferimento, in base a una soletta di 4, 5 e 6cm e applicati su
uno schema di trave in semplice appoggio e di trave continua su 3 e 4
appoggi. I carichi applicati sono uniformemente distribuiti in modo tale da
avere una stima conservativa della realtà.
Considerando lo spessore della soletta s paria 4 cm:
𝑘𝑔
𝑄𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 = 92,75 𝑚
𝑘𝑔 𝑘𝑁
𝑄𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟 = 73,50 𝑚 → 𝑄𝑇𝑂𝑇 = 1,67 𝑚
Per 𝑠 = 5𝑐𝑚:
𝑘𝑔
𝑄𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 = 106,5 𝑚
𝑘𝑔 𝑘𝑁
𝑄𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟 = 73,50 𝑚 → 𝑄𝑇𝑂𝑇 = 1,80 𝑚
Per 𝑠 = 6𝑐𝑚:
𝑘𝑔
𝑄𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 = 117,25 𝑚
𝑘𝑔 𝑘𝑁
𝑄𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟 = 73,50 𝑚 → 𝑄𝑇𝑂𝑇 = 1,91 𝑚
𝐿𝑚𝑎𝑥 = 1,40 𝑚
𝑓 = 7,76 𝑚𝑚
𝐿
𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 = = 7,77 𝑚𝑚
180
Caso 2: 𝒔 = 𝟓 𝒄𝒎
𝐿𝑚𝑎𝑥 = 1,36 𝑚
𝑓 = 7,57 𝑚𝑚
𝐿
𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 = = 7,75 𝑚𝑚
180
Caso 3: 𝒔 = 𝟔 𝒄𝒎
𝐿𝑚𝑎𝑥 = 1,34 𝑚
𝑓 = 7,42 𝑚𝑚
𝐿
𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 = = 7,44 𝑚𝑚
180
𝐿𝑚𝑎𝑥 = 1,87 𝑚
𝑓 = 10,40 𝑚𝑚
𝐿
𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 = = 10,38 𝑚𝑚
180
Caso 2: 𝒔 = 𝟓 𝒄𝒎
𝐿𝑚𝑎𝑥 = 1,83 𝑚
𝑓 = 10,14 𝑚𝑚
𝐿
𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 = = 10,16 𝑚𝑚
180
Caso 3: 𝒔 = 𝟔 𝒄𝒎
𝐿𝑚𝑎𝑥 = 1,79 𝑚
𝑓 = 9,94 𝑚𝑚
𝐿
𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 = = 9,95 𝑚𝑚
180
𝐿𝑚𝑎𝑥 = 1,73 𝑚
𝑓 = 9,61 𝑚𝑚
𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 = 9,61 𝑚𝑚
Caso 2: 𝒔 = 𝟓 𝒄𝒎
𝐿𝑚𝑎𝑥 = 1,69 𝑚
𝑓 = 9,38 𝑚𝑚
𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 = 9,38 𝑚𝑚
Caso 3: 𝒔 = 𝟔 𝒄𝒎
𝐿𝑚𝑎𝑥 = 1,66 𝑚
𝑓 = 9,21 𝑚𝑚
𝛿𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑒 = 9,22 𝑚𝑚
Profilo 1- 2
𝑊1−2 = 863 𝑚𝑚3
𝐼1−2 = 15600 𝑚𝑚4
𝑓𝑦𝑑 = 280 𝑀𝑃𝑎
𝐸 = 210000 𝑀𝑃𝑎
Profilo 3
𝑊3 = 899 𝑚𝑚3
𝐼3 = 19535 𝑚𝑚4
𝑓𝑦𝑑 = 280 𝑀𝑃𝑎
𝐸 = 210000 𝑀𝑃𝑎
𝑘𝑁
𝑄3 = 0,61 → 𝑓3 = 20,56 𝑚𝑚 → 𝑘3 = 26,67 𝑘𝑁
𝑚
𝑘𝑁
𝑄𝑇𝑜𝑇 = 1,80 → 𝑓𝑇𝑂𝑇 = 23,13 𝑚𝑚 → 𝑘𝑇𝑂𝑇 = 77.82 𝑘𝑁
𝑚
5 𝑄 𝑙4
Si può ricavare la freccia tramite l’espressione 𝑓 = e la rigidezza
384 𝐸𝐼
𝑄
𝐾= 𝛿
1,25
1
0,75
0,5
0,25
0
0 20 40 60 80 100
Cedimento [mm]
Conclusioni
Nel presente lavoro di tesi è stato affrontato il tema della marcatura CE che
garantisce la sicurezza dei prodotti e il funzionamento del mercato unico
europeo. In particolare, sono stati analizzati i regolamenti e le procedure che
disciplinano i prodotti da costruzione.
La marcatura CE è il “simbolo” che definisce la conclusione di un processo,
il quale stabilisce l’idoneità di un prodotto alle norme europee. Sulla base
dell’elaborazione dei documenti legislativi è stato possibile riscostruire:
Oltre al mezzo per giungere alla Marcatura CE, sono stati studiati a fondo i
metodi di sicurezza che rendono valido e funzionante questo meccanismo.
• La procedura di accreditamento;
• La procedura di notifica.
Bibliografia
EC (2008). Regolamento (CE) n. 764/2008 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 9 luglio 2008, “che stabilisce procedure relative
all’applicazione di determinate regole tecniche nazionali a prodotti
legalmente commercializzati in un altro Stato membro e che abroga la
decisione n. 3052/95/CE”. In G.U.U.E. L 218/21 del 13/08/2008.
Sitografia
https://europa.eu/ (ultimo accesso 26/02/2020)
https://www.eota.eu/en-GB/content/home/2/
(ultimo accesso 10/02/2020)
https://www.marcaturace.net/ (ultimo accesso 28/01/2020)
http://www.technoservicestudio.it/ (ultimo accesso 19/01/2020)
http://www.itc.cnr.it/(ultimo accesso 24/02/2020)
http://italiantab.it/index.php/cos-e-itab (ultimo accesso 20/02/2020)
https://www.accredia.it/ (ultimo accesso 20/02/2020)
https://www.poliespanso.it/prodotti/solaio-plastbau-metal/
(ultimo accesso 20/02/2020)