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14 giugno 2020 - Edizione Pesaro
Covid e ricerca, l’Ateneo è in prima linea
L’Universitàdi Urbinoè entrataa far parte di unarete internazionaledi cinquecento laboratori. Preziosocontributo dalla nostracittà
URBINO
L’Università di Urbino è entrata
a far parte di una rete internazio-
nale di 500 laboratori che si oc-
cupano di ricerca sulla pande-
mia da Covid-19: «Il nostro con-
tributo consisterà nella messa a
punto di un metodo rapido e di-
retto per la determinazione di
ormoni ed altri biomarkers in
plasma in modo da evidenziare
potenziali criticità nei pazienti
Covid-19.
Il metodo si rivolge alle struttu-
re ospedaliere con equipaggia-
mento adeguato ma che cerca-
no test rapidi ed affidabili per la
caratterizzazione del profilo or-
monale dei pazienti con Co-
vid-19 per adeguare al meglio i
protocolli di cura», spiega il pro-
fessor Achille Cappiello, respon-
sabile del laboratorio del Diparti-
mento di Scienze Pure e Appli-
cate della Carlo Bo.
Lo scorso aprile è nata la «Co-
vid-19 Mass Spectrometry Coali-
tion», una rete mondiale, per
mettere in comune risorse, me-
todi e dati sulla ricerca sulla pan-
demia, di oltre 500 laboratori di
spettrometria di massa (MS); tra
i 17laboratori del «Gruppo Italia-
no Covid-19 MS Coalition», c’è
anche quello urbinate.
L’Università di Urbino ha una tra-
dizione consolidata nello svilup-
po e nell’uso della spettrome-
tria di massa, la tecnica analiti-
ca più importante attualmente
disponibile in campo biomedi-
co. Diversi nuovi strumenti so-
no stati acquisiti grazie a colla-
borazioni del gruppo di ricerca
del professor Cappiello con
partner industriali internazionali
e altri due nuovi strumenti di ele-
vate prestazioni, di cui uno di
Ateneo, sono in arrivo nei prossi-
mi mesi.
«Questa crisi di salute pubblica
senza precedenti ha rivelato la
necessità di capire meglio chi è
più vulnerabile all’infezione da
Covid-19 e quando essa si verifi-
ca più frequentemente – spiega
Cappiello -. Prove aggiornate
hanno dimostrato che uno dei
dati epidemiologici più riportati
è la mortalità legata al sesso.
Gli uomini sono più inclini a sof-
frire di gravi esiti acuti e morte
rispetto alle donne, specialmen-
te quando sono in età avanzata,
raggiungendo quasi il 70% degli
eventi di morte nell’età compre-
sa tra 60 e 70 anni.
Questi risultati suggeriscono il
possibile legame con una su-
scettibilità correlata al maschio,
eventualmente legata al livello
degli ormoni sessuali».
La misurazione dei livelli di or-
moni sessuali può essere racco-
mandata al momento in cui un
paziente è diagnosticato con
Covid-19.
Di conseguenza, la richiesta di
tecniche affidabili, in particola-
re la spettrometria di massa, sta
emergendo nell’analisi clinica e
negli studi clinici: «Il Laborato-
rio LC-MS dell’Università di Urbi-
no ha recentemente sviluppato
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una tecnologia chiamata MOI-

LEI-MS che consente in pochi
minuti di risalire alla composizio-
ne del campione biologico in
esame.
Questa tecnica è già stata appli-
cata con successo all’analisi del
Fentanyl nelle urine, un potentis-
simo oppioide sintetico che
può anche essere usato come
droga di abuso.
Aspettiamo con ansia di tornare
a lavorare a pieno regime», con-
clude Cappiello.
l.o.

TRAGUARDO

Proprio da qui
partirà un rilevante
apporto al mondo
della scienza
IL PARTICOLARE

Tradizione nello
sviluppo e nell’uso
della spettrometria
di massa

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