Sei sulla pagina 1di 2

154 CAPITOLO 8.

STATICA

Sistemi piani di forze centrifughe

Consideriamo un sistema rigido contenuto in un piano π che ruota con velocità angola-
re costante ω attorno a un asse del piano, che sceglieremo come asse y: ω = ω j. Scelto
un polo O sull’asse di rotazione, supponiamo per semplicità di calcolo che il sistema sia
formato da n punti materiali {(P i , m i ), i = 1, . . . , n}, con OP i = xi i + y i j e Q i P i = xi i. Mo-
streremo ora come in questo caso sia possibile effettuare la riduzione del sistema di forze
centrifughe.

• Il momento delle forze centrifughe è pari a


n   
n
MO = m i OP i ∧ ω2Q i P i = − m i xi y i ω2 k = I x y ω2 k,
i=1 i=1

dove I x y è il prodotto d’inerzia del sistema rispetto all’asse di rotazione, e all’asse or-
togonale ad esso e contenuto nel piano del sistema. Utilizzando la proprietà (5.24)
possiamo riferire I x y al prodotto d’inerzia rispetto a una coppia di assi (x̄, ȳ) paral-
leli ad (x, y), ma passanti per il baricentro del sistema (vedi Figura 8.31). Successiva-
mente, la (5.32) ci consente di esprimere tale prodotto d’inerzia I x̄ ȳ in funzione dei
momenti principali centrali di inerzia I 1 , I 2 , e dell’angolo θ che il primo degli assi
principali centrali di inerzia determina con l’asse x̄:
   
MO = I x̄ ȳ − mxG yG ω2 k = (I 1 − I 2 ) sin θ cos θ − mxG yG ω2 k,

dove bisogna sottolineare che nell’utilizzare la (5.32) c’è stato un cambio di se-
gno nel prodotto di inerzia dovuto al fatto che l’angolo θ definito in Figura 8.31 è
l’opposto di quello utilizzato in (5.32).
Il momento risultante MO è ortogonale al piano del sistema, e in particolare al ri-
sultante. Ciò implica che ogni volta che quest’ultimo non sia nullo (e quindi sem-
pre che il baricentro del sistema non si trovi esattamente sull’asse di rotazione), il
sistema di forze centrifughe ammetterà retta di applicazione del risultante.

u2 ȳ
u1

y θ

ω G x̄

O x
Figura 8.31: Sistema rigido in piano ruotante
8.8. STATICA RELATIVA 155

• Supposto xG = 0, il sistema di forze centrifughe è equivalente al solo risultante


applicato in un punto P ∗ di ordinata

Ix y (I 1 − I 2 ) sin θ cos θ
y∗ = − = yG − . (8.61)
mxG mxG

Qualora, in particolare, i due momenti principali centrali di inerzia coincidano


(I 1 = I 2 ) è sicuramente possibile applicare il risultante delle forze nel baricentro.
Ciò avviene, per esempio, se il sistema è un disco o una lamina quadrata omogenei.

Esempio. Determiniamo il risultante delle forze centrifughe e la sua retta di applicazione


nel caso di un’asta omogenea AB di lunghezza l e massa m, vincolata a muoversi in un
piano (x, y) che ruota con velocità angolare costante ω = ωj, nell’ipotesi che l’estremo A
dell’asta appartenga all’asse di rotazione (vedi Figura 8.32). Detto θ l’angolo che l’asta
determina con l’asse di rotazione si ha xG = 12 l sin θ, IG1 = 0, IG2 = 12
1
ml 2 , e quindi

l 1 2
R = m ω2 sin θ i y ∗ = yG + l cos θ =⇒ AP ∗ = l.
2 6 3
In altre parole, il risultante si calcola assumendo che tutta la massa sia concentrata nel
baricentro, ma si applica in un punto che si trova a 23 della lunghezza dell’asta, rispetto al
punto che appartiene all’asse di rotazione.

B
y P∗

Rcen = mω2 2l cos θ i


ω 2l/3 l, m
θ

A x
Figura 8.32: Riduzione delle forze centrifughe agenti su un’asta ruotante

Sistemi generici di forze centrifughe

Quando il sistema non è piano non è detto che l’invariante scalare I = R · MO sia nul-
lo, e quindi che il sistema di forze centrifughe sia riducibile al suo risultante. Può co-
munque risultare utile determinare in quali casi particolari la sollecitazione centrifuga sia
equivalente al suo risultante applicato nel baricentro.
Il risultante della sollecitazione centrifuga è sempre esprimibile come mω2QG, dove
Q è la proiezione di G sull’asse di rotazione. Supposto QG = 0, la sollecitazione centrifuga
sarà equivalente al suo risultante (applicato in qualche punto da determinarsi) se e solo se
il suo trinomio invariante è nullo

mω2QG · MO = 0. (8.62)

Potrebbero piacerti anche