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PERIODIZZAZIONE DEL SISTEMA RELIGIOSO NEL LUCCHESE

Le attestazioni più antiche di edifici religiosi a Lucca risalgono al VI secolo. Con


l'arrivo dei Longobardi, furono avviati i lavori di ristrutturazione di alcune chiese, tra
cui quella di San Vincenzo, poi dedicata a San Frediano e denominata anche
"Basilica Longobardorum". Nel periodo altomedievale, la città contava almeno una
quarantina di chiese. Si assiste ad una vera e propria esplosione di fondazioni
ecclesiastiche nella città e nella suburbs contando più di settanta chiese che
nell’VIII secolo raggiungono l’apice quantitativo.
Al tempo di Matilde di Canossa (secc. XI-XII), la prosperità della città fu
accompagnata dal rinnovamento dell'edilizia, in particolare quella religiosa.
L'apporto della cultura dell'area padana e di quella pisana ha dato origine al
romanico lucchese. Un ruolo determinante è quello che fu svolto dal vescovo
Anselmo da Baggio (divenuto poi papa Alessandro II): tra le chiese da lui fatte
ristrutturare, quella di S. Alessandro, costruzione a pianta basilicale di derivazione
classica, con colonne e capitelli antichi e semplice facciata, rappresenta oggi
l'esempio più straordinario del romanico locale. Alla metà del XII secolo l'influenza
pisana è avvertibile in S. Michele in Foro, S. Maria Forisportam, S. Giusto, S. Pietro
Somaldi per la presenza di archeggiature cieche (in alcuni casi ornate da losanghe),
di loggette sovrapposte e della bicromia a fasce orizzontali. Nello stesso periodo, fu
completamente rinnovata la basilica di S. Frediano, ruotata di 180° verso la città: a
tre navate, con semplice facciata ornata da una finta loggetta architravata sopra la
quale domina il grande mosaico dei Berlinghieri, presenta sul fianco sinistro, in
prossimità dell'abside, una poderosa torre campanaria. Caratteri di una più decisa
transizione verso il gotico sono presenti nella facciata della piccola chiesa di S.
Giulia. L'adesione al gotico è riscontrabile soprattutto nelle chiese degli ordini
mendicanti: in S. Francesco, ad aula unica con tre cappelle assiali e copertura
lignea, in S. Agostino, in S. Maria dei Servi e in S. Romano. Del Trecento sono
l'oratorio di S. Maria della Rosa, caratterizzata da eleganti quadrifore traforate, il
battistero di S. Giovanni, annesso alla chiesa di S. Giovanni, con una cupola ogivale
del 1398.
Tramontato il sogno di un primo Umanesimo goticheggiante, sotto la signoria di
Paolo Guinigi, all'inizio del Quattrocento, è nell'ultimo quarto dello stesso secolo che
si assiste a una modernizzazione del gotico con la bottega di Matteo Civitali: ne è
un esempio l'oratorio di S. Maria Annunciata o dell'Alba. Decisamente fiorentina, di
derivazione sangallesca, è la Chiesa dei SS. Paolino e Donato, iniziata da Baccio da
Montelupo e da Donato Benti. Il rinnovamento liturgico tridentino interessò
maggiormente gli interni delle chiese di S. Maria Corteorlandini (o S. Maria Nera) e
di S. Maria Forisportam (o di S. Maria Bianca), mentre S. Pietro Maggiore - non più
esistente - ebbe una facciata romaneggiante, a doppio ordine con lesene tuscaniche
binate, forse progettata dall'Ammannati, al cui stile si ispira anche la facciata della
chiesa della SS. Trinità, per l'uso del bugnato e per il coronamento a obelischi della
facciata.
La Lucca del Seicento si dedica al restauro degli edifici sacri medievali e alla
costruzione di nuovi oratori (Angeli Custodi, Madonnina, S. Carlo Borromeo). Lo
spirito barocco continua anche nel Settecento: particolarmente interessante è la
Chiesa di S. Caterina (1738) di Francesco Pini, a pianta ovale con una facciata
convessa ornata da sculture. Il Neoclassicismo è presente nella Cappella Orsetti
(1824), all'ingresso del Cimitero cittadino, progettata da Lorenzo Nottolini. Nel
periodo dei restauri stilistici, è Giuseppe Pardini a dirigere gli interventi
medievaleggianti in S. Agostino, S. Francesco, in S. Cristoforo e, soprattutto, nella
facciata di S. Michele in Foro, inserendo, tra gli archetti delle loggette, le teste
marmoree di alcuni protagonisti del Risorgimento e delle glorie patrie. L'unico
esempio ragguardevole di gusto liberty è rappresentato da una cappella del 1917
nella Chiesa di S. Leonardo ai Borghi.

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