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rischio, danno
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Pericolo, rischio, danno
Fai confusione tra un termine e l’altro… la differenza ti Solo l’esposizione del lavoratore a tale pericolo potrà tuttavia determinare
è poco chiara? Anche se spesso utilizziamo tali parole un danno.
per una stessa situazione, è bene capire fin da subito
che non si tratta di sinonimi! Il rischio è cioè la probabilità che un danno associato a un pericolo possa
effettivamente verificarsi.
Questa definizione attribuisce al rischio una connotazione evidentemente
più soggettiva rispetto a quella di pericolo.
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Pericolo, rischio, danno
ad agenti chimici (le sostanze chimiche sono infatti classificate dal Per poter correttamente individuare i pericoli presenti sul luogo di lavoro,
nuovo Regolamento CLP come pericoli fisici, per la salute e per può essere utile effettuare un’attenta analisi degli infortuni avvenuti in
l’ambiente); passato. Queste informazioni erano contenute all’interno del registro
ad agenti fisici (rumore, vibrazioni, radiazioni ionizzanti e non); degli infortuni, soppresso con il D.Lgs. 151/2015, ma nulla vieta al datore
ad agenti biologici, cancerogeni e mutageni; di lavoro di dotarsi di uno strumento per annotare queste e altre
ma anche a fattori di processo (energia termica, energia meccanica); informazioni relative agli infortuni aziendali.
ed ergonomici (posture incongrue, errata movimentazione manuale
dei carichi, sovraccarico biomeccanico degli arti superiori). Più importante ancora del registro infortuni è il registro su cui annotare
gli incidenti, indipendentemente dal fatto che questi abbiano poi dato
Infine i pericoli di natura organizzativa riguardano la carenza di luogo ad un infortunio. Tale registro non è obbligatorio.
formazione, informazione, addestramento dei lavoratori, ma anche
pericoli più recenti, come lo stress lavoro correlato, nonché quelli derivanti
dalle differenze di età, di genere e legati alla provenienza da altri paesi,
Rischio
il lavoro monotono e ripetitivo. Diventa fondamentale in questa fase il
maggior coinvolgimento possibile dei lavoratori e la loro partecipazione
Il rischio, come detto, è la probabilità che si raggiunga un livello di danno
attiva al processo di valutazione dei rischi aziendali.
nelle condizioni di esposizione ad un determinato fattore pericoloso.
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Pericolo, rischio, danno
Ridurre il rischio
Per capire meglio la differenza tra prevenzione e protezione,
L’obiettivo della valutazione del rischio è quello di ridurre il rischio ad un facciamo un esempio.
livello che l’organizzazione possa sostenere, sempre nel rispetto della
normativa di riferimento e dei criteri eventualmente stabiliti nella politica Quando sei alla guida, puoi abbassare la probabilità che si verifichi
della sicurezza aziendale. un incidente con le tue scelte e il tuo comportamento. Conoscere
Per ridurre il rischio si deve quindi agire sui due fattori che ne determinano il Codice della strada e rispettarlo è il primo passo. Inoltre, puoi
l’entità. scegliere di prendere l’auto in orari in cui c’è meno traffico o solo
Si possono introdurre misure di prevenzione per ridurre la di giorno, per avere sempre la massima visibilità, o ancora puoi
probabilità di accadimento dell’evento. decidere di non guidare se piove.
Si può ricorrere a interventi di protezione, privilegiando sempre le
misure di protezione collettiva a quelle di protezione individuale, per Tutto ciò può essere utile per prevenire un incidente ma a volte può
ridurre la gravità e le conseguenze dell’evento. non bastare perché gli incidenti possono capitare anche a guidatori
prudenti… E in questo caso? Entrano in gioco cinture e airbag, ossia
Con il termine prevenzione si indicano tutte le misure che il datore di gli strumenti di protezione che (a incidente avvenuto) sono gli unici
lavoro, servendosi in particolare del servizio di prevenzione e protezione, in grado di ridurre il danno.
adotta per evitare o almeno ridurre i rischi professionali a un rischio
residuo accettabile, tenendo conto della peculiarità del lavoro, delle
mansioni, dell’esperienza, della tecnica e non perdendo di vista il rispetto
per la salute della popolazione e per l’integrità dell’ambiente.
La protezione invece è prevalentemente, ma non solo, legata all’uso dei
dispositivi di protezione individuale, i DPI, che il lavoratore deve utilizzare
per preservare la sua salute contro i rischi che possono minacciarlo. I
DPI comunque devono essere utilizzati come ultima soluzione, dopo aver
tentato di abbattere il rischio con misure di prevenzione e di protezione
collettiva, metodi di riorganizzazione del lavoro.
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Pericolo, rischio, danno
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Pericolo, rischio, danno
di origine “sociale” (legati all’inserimento in società di un grave Sono infatti le malattie professionali e gli infortuni i danni a cui si pensa
infortunato o di un lavoratore affetto da patologie di origine immediatamente quando si parla di sicurezza sui luoghi di lavoro, danni
professionale, o nella peggiore e più grave delle ipotesi alla perdita che, tra l’altro, obbligano anche il datore di lavoro ad aggiornare e
di un lavoratore); rivedere il documento di valutazione dei rischi e le misure di prevenzione
legati all’immagine dell’azienda, al suo buon nome ed affidabilità. e protezione adottate.
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Pericolo, rischio, danno
mantenimento di posture incongrue e impegno di forza può richiedere Inoltre, per i lavoratori che utilizzano un’attrezzatura munita di
senza bisogno di ulteriore dimostrazione l’indennizzo all’INAIL. L’INAIL può videoterminali, in modo sistematico o abituale, per 20 ore settimanali,
però indennizzare anche malattie professionali non tabellate. In questo la periodicità delle visite di controllo è biennale per i lavoratori classificati
caso sarà onere dell’assicurato dimostrare l’origine rigorosamente idonei con prescrizioni e limitazioni e per i lavoratori che abbiano compiuto
patologica della malattia di cui l’attività lavorativa sia causa o concausa. il cinquantesimo anno di età. Quinquennale negli altri casi. Per chi utilizza
una vettura aziendale e per gli autisti la periodicità è invece annuale.
In casi particolari il medico competente può stabilire periodicità diverse.
Tutela della salute
Come può il datore di lavoro tutelare la salute dei lavoratori?
La risposta è: tramite la sorveglianza sanitaria. Infortunio
La sorveglianza sanitaria è definita come l’insieme degli atti medici Diversamente dalla malattia professionale, i cui sintomi potrebbero non
finalizzati alla tutela dello stato di salute dei lavoratori, in relazione essere immediatamente percepibili, ma manifestarsi nel tempo, la causa
all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio, alle modalità di svolgimento della di un infortunio sul lavoro è sempre violenta e imprevedibile.
attività lavorativa; è quindi una misura generale di tutela ed è appunto lo
strumento a disposizione del datore di lavoro per tenere sotto controllo L’infortunio per essere indennizzato dall’INAIL deve avvenire in “occasione
lo stato di salute dei propri lavoratori. di lavoro”; ciò significa che deve esserci un rapporto infortunio-lavoro da
intendersi in senso più ampio rispetto alla malattia professionale. Si dovrà
La legge in proposito prevede obblighi specifici. Ad esempio, se un pertanto andare a vedere il nesso di causalità tra l’infortunio e l’attività
lavoratore deve cambiare mansione all’interno dell’azienda è necessaria lavorativa, verificando la presenza di tre condizioni: la causa violenta
una visita medica preventiva per valutare l’idoneità alla nuova mansione. come elemento determinante; l’occasione lavorativa come elemento
Oppure, se il lavoratore si assenta per motivi di salute per un lungo circostanziale; l’inabilità (o la morte) come elemento consequenziale.
periodo (durata superiore ai 60 gg. continuativi), prima di riprendere il
lavoro è necessario effettuare una visita medica, per verificare l’idoneità Da evidenziare poi come l’infortunato presenti sempre, oltre al trauma fisico
alla mansione. dell’infortunio, una serie di sintomatologie post-traumatiche quali ansia,
depressione, irritabilità che rendono la sua condizione ancora più delicata.
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