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_______________ I luoghi comuni visti attraverso la pubblicità italiana
INDICE
1.Introduzione 3
5. Conclusione 20
6. Bibliografia 21
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1.Introduzione
Proprio per questo nell’insegnamento delle lingue c’è la tendenza di introdurre delle
discipline che tengono conto dell’uso della lingua cioè di introdurre come discipline i
linguaggi settoriali come quello della politica, economia, sport e alla fine addirittura
anche il linguaggio della pubblicità.
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Dalle due definizioni proposte l’obbiettivo delle pubblicità è più che chiaro –
convincere il consumatore ad acquistare il prodotto pubblicizzato. Allora la pubblicità
deve attirare l’attenzione del pubblico, lanciare il prodotto e trasmettere il messaggio
in modo da indurre il pubblico a comprare. Proprio per poter raggiungere questo
obbiettivo la pubblicità usa delle immagini che stimolano la curiosità e un linguaggio
che garantisce l’efficacia del messaggio. Le agenzie di marketing e i copywhriter
ricorrono a diverse strategie: mostrando intime scene di famiglia, usando la natura,
l’amore, il successo, l’avventura e il benessere.
E’ molto difficile trovare le radici della pubblicità. Segni delle prime pubblicità si
possono trovare addiritura sui muri delle case romane a Pompei che annunciavano gli
spettacoli, le feste, le gare sportive, le fiere o esaltavano le qualità dei bagni pubblici.
Pero la pubblicità, cosi come la intendiamo noi oggi, distinguendola dalle reclamè che
mettono in evidenza l'aspetto di richiamo ad un'azione insito nel messaggio, nasce con
la rivoluzione industriale, quando assistiamo ad un aumento della produzione, della
varietà dei prodotti e alla concorrenza fra gli imprenditori.
La nascita della pubblicità è anche legata alla nasita del giornale, così anche se le
prime inserzioni pubblicitarie risalgono al Settecento, la pubblicità odierna comincia a
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Es. Cappiello:
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Es. Hohenstein:
Es. Dudovich:
Con il movimento futurista per la prima volta il manifesto viene pubblicato su una
rivista. I futuristi sapevano che il manifesto avrebbe attirato l’attenzione e lo hanno
messo sulla prima pagina della loro rivista “Il Figaro”.
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All’inizio del Novecento, sopratutto agli anni venti le pubblicità tramite la radio
(1924) entrano nelle case della gente. Grazie a queste trasmissioni via radio la
pubblicità si diffonde di più e si avvicina al popolo. Questo si fa con l’utilizzo dei
dialoghi, e dei dialetti. Per rendere i messaggi più memorabili si comincia ad usare
anche la rima, si aggiungono la musica e diversi rumori.
Segue il periodo degli anni ’40 o il periodo dei tormentoni. I tormentoni sono gli
slogan che restano nella memoria e non si dimenticano mai. Si usa il linguaggio
semplice, con tante figure retoriche, con tanta rima. Si parla di amore, di amicizia,
della natura.
Es. Fate l'amore con il sapore. (Mueller)
Salute e bellezza secondo natura. (Antica Erboristeria)
Torna alla natura con Mulino Bianco Barilla. (Mulino Bianco)
Poco a poco siamo arrivati all’anno 1957, più precisamente il 3 febbraio dell’anno
957.
Il primo CAROSELLO. La prima rubrica televisiva interamente dedicata alla
pubblicità.
Il Carosselo aveva delle regole fissate molto rigide. All’ inizio conteneva solo 4
spot, poi questo numero è aumentato a 6. La durata per ogni spot in totale era 1
minuto e 45 secondi dei quali solo 20-30 potevano essere dedicati alla menzione del
prodotto, il nome del quale, comunque non poteva essere ripetuto più di 3 volte.
C’erano anche regole ben definite riguardo il contenuto. Non si potevano utilizzare
immagini o storie che insinuano la violenza, il vizio, il sesso ect.
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A parte le regole il Carosello era molto amato dagli italiani. Questo spettacolo
rappresentava un momento di intrattenimento leggero su cui gli italiani, i pochi
possessori di un televisore e i molti che comunque vi si riunivano intorno nei locali
pubblici o in case private, potessero quotidianamente contare.
Però la cosa che esalta Carosello è che questo programma diventa il propulsore in
primo piano che contribuisce allo sviluppo del costume, contribuisce alla
alfabetizzazione del popolo. Il Carosello afferma una pubblicità unica sul teritorio
nazionale che unifica il popolo italiano e lo convince che il prodotto pubblicizzato
abbia uno standard stabile di qualità e di prezzo che possa compensare la perdita di
accuratezza e di personalizzazione del prodotto artigianale.
Con sommo dispiacere per tanti italiani il 18 marzo del 1977, il Carosello smette di
esistere. Si può dire che in questo periodo il Carosello è ormai superato dai tempi. Il
numero delle aziende e dei prodotti è aumentato, tutti gli imprenditori non sono
d’accordo con le regole previste e così la pubblicità viene sparsa per tutto il
programma televisivo in qualsiasi ora del giorno.
Gli anni ’80 sono segnalati dalla nascita delle TV in colori e la nascita delle reti
private e queste novità portano dei cambiamenti nella pubblicità. Appaiono nuovi
valori, nuove tendenze e sopratutto nuove pubblicità. Per la prima volta si assiste ad
una pubblicità che fa riferimento ai viaggi, al godere della vita.
Poi nascono delle campagne a puntate come quelle della Lavazza, e poi anche le
“passa parola”. Si assiste ad un richiamo alla natura, ai valori della famiglia. Per poi
vedere la “wonder woman” o la donna che con tutte le responsabilità a casa e con i
bambini riesce anche ad emanciparsi, riesce ad entrare nel mondo degli uomini, cioè
di diventare una donna in carriera.
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Con tutti questi cambiamenti dei valori, delle tendenze è naturale che cambi anche il
linguaggio usato. Abbiamo un forte utilizzo della retorica, l’apparenza dei testimonial,
immagini un po provocative, linguaggio virile ect.
Abbiamo visto come la pubblicità possa essere ritenuta una sorta di comunicazione
pluricomponenziale, e come col passare del tempo, dalla prima pubblicità fino ai
nostri giorni la lingua nelle pubblicità cambi nello stesso modo in cui cambiano le
circostanze storiche. Sulle base di quanto sopraesposto riteniamo sia indispensabile
che essa venga inserita in un corso di lingua straniera/seconda. Abbiamo già detto che
lo scoppo di un insegnante non è soltanto di portare i propri discenti a una
competenza linguistica ma anche una competenza comunicativa, dove viene inclusa
anche la funzione socio-culturale.
Questo perchè in primo piano le immagini servono come una spinta alla
riflessione, danno l’opportunita di svolgere una lezione interessante per i discenti. Si
tratta sopratutto di immagini ambigue, allusive, evocative, capaci cioè di veicolare
messaggi che influiscano sulle emozioni del pubblico e nello stesso tempo sulle
emozioni del discente. Queste immagini attirano l’attenzione del discente e poi viene
la lingua, come detto sopra una lingua ricchissima.
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I lughi comuni, noti anche come stereotipi sono un’opinione, non sempre vera, o un
concetto la cui diffusione, ricorrenza o familiarità ne determinano l'ovvietà o
l'immediata riconoscibilità. O possiamo anche definirli come idee generali,
valori, giudizi condivisi dall'uditorio, anche se non sempre in modo
consapevole.Normalmente come per tutte le cose anche per i luoghi comuni
esistono varie definizioni, c’e chi è pro e c’e chi è contro. Comunque i luoghi comuni
sono molto presenti nelle pubblicità e se vogliamo durante una lezione di lingua
trasmettere la competenza linguistica e fare caso appunto all’aspetto socio-culturale
possiamo semplicemente usare una di queste pubblicità.
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Sapendo tutte queste cose per i discenti sarà molto più facile capire il messaggio che
la pubblicità trasmette, ma la verità è che gli sarà molto più facile di distinguere
l’argomento lunguistico e socio-culturale che si deve analizzare durante la lezione.
C’e una pubblicità macedone per una scuola di lingue straniere nella qualle
appaiono dei discenti che pronunciano delle parole italiane. Si tratta delle parole:
mangiare, parlare, cantare, pizza, amore, calcio, ciao. E perchè tutte queste parole
sono cosi importanti? Proprio perchè ci offrono la maggioranza dei luoghi comuni
italiani.
Gli stereotipi più famosi italiani sono:
- gli italiani grandi bevitori del caffé.
- gli italiani amanti della buona tavola, soprattutto della pasta, loro alimento
base;
- l’allegrezza e la giovialità;
- la bellezza, la passionalità e l’eleganza della donna italiana;
- valori quali la famiglia, a volte grande, numerosa e molto unita;
- l’italiano mammone, prepotente e ‘macho’, Don Giovanni, farfallone e pazzo
per le donne;
- la passione per il calcio (la qual cosa si evince soprattutto negli ultimi spot
televisivi che adoperano come testimonials i giocatori di calcio della
nazionale.
- l’amore per il canto (stereotipo presente in molte pubblicità dove il testo
dell’annuncio è cantato);
- il paese della mafia (molti spot sono delle parodie al “padrino”);
- la passione per le auto (la maggior parte degli spot pubblicizzano automobili
- la passione per il gioco;
- gli italiani sono dei latin lovers;
- gli italiani si arrangiano sempre;
- gli italiani sono credenti;
- gli italiani sono superstiziosi;
- l’Italia è il paese della moda;
- l’Italia è il paese dove si produce il buon vino, ecc.
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7. 8.
Le prime tre immagini mettono in evidenza il primo e uno dei più famosi luoghi
comuni sugli italiani: gli italiani grandi bevitori di caffè.
Ci sono persone che sono d’accordo con questo stereotipo e che lo dichiarano come
verissimo. Come indicato sul sito Italica “il caffé, in particolare l'espresso, ed il
cappuccino sono parte della vita quotidiana degli italiani. Il caffé si beve sempre: a
colazione, dopo pranzo, dopo cena, durante le brevi pause di lavoro, a casa o al bar.La
particolarità del caffé italiano è che deve essere "ristretto", fatto, cioè, con pochissima
acqua.“
Però ci sono italiani che si dimostrano contro. Per esempio secondo il personale della
Salus Caffè “Il luogo comune che vuole gli italiani grandi intenditori di caffè è quanto
di più errato possa esistere. Già il consumo non è dei più elevati ma anche il livello
qualitativo proposto non è dei migliori.
Le altre immagini, dalla 4 alla 6 riguardano il secondo luogo comune, anche questo
famosissimo, la pasta. La pasta è un'autentica tradizione italiana, questo è verissimo.
In particolare gli spaghetti, conditi con moltissimi sughi diversi, sono una specialità
che è difficile trovare ben cucinata all'estero. La verità è infatti che solo in Italia si sa
cuocere la pasta alla perfezione. La pasta deve essere scolata al dente: non deve, cioè,
essere troppo cotta. Per gli spaghetti, ad esempio, otto minuti di cottura bastano: un
minuto in più li rovina e li rende immangiabili per un italiano.
Passiamo alle immagini 7 e 8, o meglio dire al Mulino Bianco. Dalle immagini qui
è difficile cogliere il significato dei luoghi comuni ma basta vedere alcuni degli spot
del Mulino Bianco e possiamo subito notare almeno 3 di loro.
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Vediamo ancche uno degli spot della Barilla. Per esempio le “Farfalle” che si può
trovare sul link http://www.youtube.com/watch?v=A76mpzud3u0. Uno spot redatto
nel 1999, un capolavoro. Due giovani, innamorati, lei a Roma, lui a Londra collegati
via messanger. Si preparano le farfalle pensando uno all’altro e fanno cena insieme,
sempre nelle diverse città e sempre comunicando via messanger. Lei gli dice che sta
aspettando il suo bambino. Si sentono così vicini, così felici, circondati dal loro
amore.
Italia, la patria della mafia. Questo è forse il luogo comune per eccellenza. Quello
più noto e anche più stra-usato. La presenza della mafia in Italia per la prima volta
nella pubblicità si è vista tramite i cartelloni che faceva Toscani per la Benetton,
usando delle vere e proprie fotografie (9).
9.
Un altro spot che tratta questo argomento in maniera un po scherzosa è quello della
Renault. http://www.youtube.com/watch?v=J0c-PJKbNU0. Due aiutanti del padrino,
dei cugini più vicini caricano la macchina con dei corpi morti involati nelle buste
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nere. Uno dimentica di chiudere lo sportello e riesce ad farlo proprio quando arriva la
nonna con un piatto. Tutti la salutano come se sono gli uomini più buoni del mondo,
con un sorriso che rende le loro personalità ancora più buffe.
Italia – il calcio. Lo sport più praticato e seguito in Italia è il calcio. Gli italiani
sono appassionati di calcio e questo stereotipo si può prendere come verissimo. In
Italia, del calcio si parla in continuo. Il calcio, come la pubblicità è onnipresente. Forsi
non giocano tutti ma tutti parlano con passione e amore. Anche le donne sono
appassionate di questo gioco. Forse non tanto dal gioco che dai giocatori. I calciatori
italiani, naturalmente famosissimi, bellissimi sono gli uomini più desiderati dalle
giovanette. Comunque tutti gli italiani sia gli uomini che le donne apprezzano i
calciatori. Proprio per questo sono molto presenti nelle pubblicità di vari prodotti.
Per esempio Totti nella pubblicita della Pepsi che si può vedere sul sito:
Ci sono anche delle pubblicità dove appaiono più giocatori di una squadra. Nello spot
della L’Oreal (http://www.youtube.com/watch?v=FZpzNc-IU2A&feature=related)
fanno parte più giocatori della Juventus. Giocano con la crema da viso come se fosse
una palla. E la frase finale: Ragazzi, anche voi valete! Questa frase ci dice tutto.
Sapendo il valore che hanno questi calciatori in Italia e nel mondo, sapendo il loro
volre c’è uno che dice “ANCHE voi valete”. Come se volesse dire “la crema vale
tanto, è perziosa, ma non preoccupatevi, anche voi valete”. Esaltando il prodotto a
questo punto il successo, così come nel primo esempio è garantito.
Poi ci sono anche le pubblicità della Gilette, Nike, Adidas, Nivea, Uliveto e mille
altri che soltanto conferma l’importanza del gioco nella vita degli italiani.
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1. Guardate le foto dal numero 1 fino al numero dieci e indicate quali sono i
luogi comuni che rappresentano.
3. Guardate la foto nr.5. Fate una ricerca di quale periodo si tratta. Cosa vuol dire
“Liberi! Naturalmente....a tavola!
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- morbido _____________
- gustoso ______________
- forte ________________
- buono _______________
- alto _________________
- profondo _____________
Per una ________pasta oltre alla qualità, che dipende dalla percentuale di grano
______ usato, è importante il tempo di _______. Ogni pasta ha il suo tempo di
cottura, che _________ dalla forma e dalla grandezza, la pasta va scolata quando è al
________, condita e mangiata subito. Esistono infiniti _________ della pasta, il più
semplice e anche uno tra i più ________, è "Aglio, olio e peperoncino" , la più usata
è la salsa di ___________, la pomarola, di solito servita con foglie di basilico, e il
sugo alla __________ che è conosciuto anche come ragù.
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- L’aspirapolvere è molto costosa.
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- Il ragazzo fa una collazione abbondante.
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5 Conclusione
Alla fine possiamo concludere dicendo che la pubblicità è uno strumento molto utile
da usare nella classe di una L2. Tutte le immagini piene di colori accendono la
fantasia dei discenti, attirano la loro attenzione e li spingono alla riflessione. Parlando
dei luoghi comuni italiani, guardando degli spot pubblicitari, le immagini dei
cartelloni i discenti arrivano a una competenza molto più che linguistica. Arrivano ad
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Bibliografia
Internet:
www.google.com
http://www.nottingham.ac.uk/language-centre/
http://www.psicolinea.it/c_e/
http://www.funzioniobiettivo.it/
http://guide.supereva.it/
http://www.edscuola.it/
http://it.wikipedia.org/
www.italica.rai.it/
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