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_______________ I luoghi comuni visti attraverso la pubblicità italiana

I luoghi comuni visti attraverso la pubblicità italiana

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INDICE

1.Introduzione 3

1.1. L’apprendmento di una lingua straniera 3


1.2. I linguaggi settoriali 3

2. Il linguaggio della pubblicità 4

2.1. Definizione e gli obbiettivi della pubblicità 4


2.2 Un po’ di storia 4
2.3. Strumento utile ed efficace da adottare in una classe di L2 9

3. I luoghi comuni visti attraverso la pubblicità 10

3.1. Struttura del messaggio pubblicitario 10


3.2 I luoghi comuni italiani 11

4.Attività di verifica e controllo 16

4.1 La comprenssione del messaggio pubblicitario 16


4.2 Esercizi sulla lingua: 18
4.3 Esercizi sul lessico 18
4.4 Esercizi sulla grammatica 19

5. Conclusione 20
6. Bibliografia 21

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1.Introduzione

1.1. L’apprendmento di una lingua straniera

L’apprendimento di una lingua seconda o straniera è un processo nel corso del


quale si impara una lingua diversa da quella nativa.

L’apprendente deve arrivare ad una competenza comunicativa, cioè deve avere la


capacità di produrre e capire messaggi che lo pongono in interazione comunicativa
con altri parlanti. Questa competenza si ha quando l’apprendente usa
spontaneamente la L2 per comunicare, conosce le funzioni sociolinguistiche che le
forme hanno nel contesto d’uso, sa usare la lingua come azione per le diverse
funzioni linguistiche, conosce stili e registri linguistici diversi e sa in quale
situazione è appropriato usarli. Allora questa capacità comprende non solo l’abilità
linguistica e grammaticale ma anche una serie di abilità extra linguistiche correlate
che sono sociali e semiotiche. Una persona dotata di una competenza solo linguistica
conoscerebbe le parole grammaticali della lingua, ma ignorerebbe quando parlare,
quando tacere.

Prendendo in considerazione quanto sopradetto un insegnante di L2 ai propri


discenti non deve trasmettere soltanto la conoscenza linguistica ma anche i fenomeni
socio-culturali che ne fanno parte.

Proprio per questo nell’insegnamento delle lingue c’è la tendenza di introdurre delle
discipline che tengono conto dell’uso della lingua cioè di introdurre come discipline i
linguaggi settoriali come quello della politica, economia, sport e alla fine addirittura
anche il linguaggio della pubblicità.

1.2. I linguaggi settoriali

Con il termine “linguaggio settoriale” si intende quello proprio di un certo settore


dell’attività umana. Si tratta di un linguaggio utilizzato da un gruppo di parlanti più
ristretto da quello normale. Questi linguaggi sono caraterizzati da un lessico
specializzato, da una particolare terminologia molto rigorosa.
La caratteristica principale di questi linguaggi è il significato referenziale, le parole
hanno solo denominazione, senza connotazione. Partendo da questa definizione e da
queste caratteristiche il linguaggio pubblicitario pare una eccezione dai linguaggi
settoriali. Viene utilizzato da un gruppo di persone, quelle che fanno le pubblicità
pero è destinato ad un pubblico enorme. Usa un lessico vastissimo in mille
connotazioni.
Il linguaggio della pubblicità anche se fa parte dei linguaggi settoriali è molto
interessante da punto di vista didattico proprio per le diferenze soprascritte.

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2. Il linguaggio della pubblicità

2.1. Definizione e gli obbiettivi della pubblicità

La pubblicita è una sorta di comunicazione così complessa che è veramente


difficile definirla in pocche parole. Se prendiamo in esame la parola chiave
“pubblicità” possiamo vedere che è qualcosa destinato ad un pubblico, cioè qualcosa
che deve essere messo a conoscenza di qualcuno. Infatti una delle concezioni
accettabili è quella dove la pubblicità si vede come strumento grazie al quale è
possibile esercitare una opera di persuasione sugli individui. Ancora più accettata è
l’altra definizione. Una particolare forma di comunicazione che viene commissionata
dalle aziende agli specialisti del settore per poter raggiungere molteplici obbiettivi di
tipo commerciale, come: incrementare le vendite, migliorare l’immagine dei prodotti
e contrastare le inziative dei concorenti.

Infatti la pubblicità è l’arte di convincere i consumatori nella beneficenza di un


prodotto e di convincerli a comprarlo.

Dalle due definizioni proposte l’obbiettivo delle pubblicità è più che chiaro –
convincere il consumatore ad acquistare il prodotto pubblicizzato. Allora la pubblicità
deve attirare l’attenzione del pubblico, lanciare il prodotto e trasmettere il messaggio
in modo da indurre il pubblico a comprare. Proprio per poter raggiungere questo
obbiettivo la pubblicità usa delle immagini che stimolano la curiosità e un linguaggio
che garantisce l’efficacia del messaggio. Le agenzie di marketing e i copywhriter
ricorrono a diverse strategie: mostrando intime scene di famiglia, usando la natura,
l’amore, il successo, l’avventura e il benessere.

Questo uso di molti componenti fanno la pubblicità pluricomponente. C’è l’uso di


immagini filmiche, storiche, immagini che rappresentano il modo di vivere e poi c’e
la ricchissima lingua. Una lingua piena di metafore, creazioni ex-nuovo, figure
retoriche, provverbi, modi di dire, giochi di parole, lingue straniere ect.

2.2 Un po’ di storia

E’ molto difficile trovare le radici della pubblicità. Segni delle prime pubblicità si
possono trovare addiritura sui muri delle case romane a Pompei che annunciavano gli
spettacoli, le feste, le gare sportive, le fiere o esaltavano le qualità dei bagni pubblici.
Pero la pubblicità, cosi come la intendiamo noi oggi, distinguendola dalle reclamè che
mettono in evidenza l'aspetto di richiamo ad un'azione insito nel messaggio, nasce con
la rivoluzione industriale, quando assistiamo ad un aumento della produzione, della
varietà dei prodotti e alla concorrenza fra gli imprenditori.

La nascita della pubblicità è anche legata alla nasita del giornale, così anche se le
prime inserzioni pubblicitarie risalgono al Settecento, la pubblicità odierna comincia a

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svilupparsi tra l’Ottocento e il Novecento. In questo periodo si diffondono le forme


specifiche del messaggio pubblicitario: lo slogan e il cartellone murale.

La pubblicità nella seconda metà dell’Ottocento si diffonde attraverso i quotidiani


dove appaiono sempre più frequentemente le inserzioni pubblicitarie, e i manifesti,
dove si mescolano l'immagine, la parola, il colore. In questo periodo ci sono molti
analfabeti è l’immagine è molto importante. Si usano slogan dove si vede
esplicitamente l’utilizzo del modo imperativo e si fa riferimento anche ai slogan
fascistici che puntano sulla nazionalità.

Es. Balila verso il popolo!


Spumanti Cinzano, la gran Marca Nazionale!
Lanital, i tessuti dell’Impero!

Alla fine dell’Ottocento nasce il manifesto-marchio. Il manifesto marchio è una


concezione assolutamente moderna di manifesto che prevede un’immagine grafica
che sa fortemente comunicare l’essenza del prodotto e renderla memorabile.

I nomi più importanti riguardo i manifesti sono Leonetto Cappiello, Adolf


Hohenstein, Giovanni Maria Mataloni, Leopoldo Metlicovitz e Marcello Dudovich.

Es. Cappiello:

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Es. Hohenstein:

Es. Dudovich:

Con il movimento futurista per la prima volta il manifesto viene pubblicato su una
rivista. I futuristi sapevano che il manifesto avrebbe attirato l’attenzione e lo hanno
messo sulla prima pagina della loro rivista “Il Figaro”.

Di questo periodo possiamo menzionare Fortunato Depero. Un famoso


sceneggiatore, che oltre alla pittura e alla sceneggiatura si interessava dei manifesti
pubblicitari. In seguito due esempi eccezionali dei manifesti di Depero, fatti per la
bevanda Campari.

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All’inizio del Novecento, sopratutto agli anni venti le pubblicità tramite la radio
(1924) entrano nelle case della gente. Grazie a queste trasmissioni via radio la
pubblicità si diffonde di più e si avvicina al popolo. Questo si fa con l’utilizzo dei
dialoghi, e dei dialetti. Per rendere i messaggi più memorabili si comincia ad usare
anche la rima, si aggiungono la musica e diversi rumori.

In questo periodo appaiono anche le prime sponsorizzazioni, che al tempo si


chiamavano offerte. Le ditte industriali vedono il successo della pubblicità e per
ottenere maggior successo nel lavoro e per mettere in prima linea i loro prodotti
cominciano a pubblicizzarsi sulla radio. La prima che ha fatto una sponsorizzazione e
la Buitoni Perugia nel 1930. Questa ditta ha sponsorizzato la trasmissione Eccezionale
Varetà e subito dopo le altre ditte seguono l’esempio.

Segue il periodo degli anni ’40 o il periodo dei tormentoni. I tormentoni sono gli
slogan che restano nella memoria e non si dimenticano mai. Si usa il linguaggio
semplice, con tante figure retoriche, con tanta rima. Si parla di amore, di amicizia,
della natura.
Es. Fate l'amore con il sapore. (Mueller)
Salute e bellezza secondo natura. (Antica Erboristeria)
Torna alla natura con Mulino Bianco Barilla. (Mulino Bianco)

Poco a poco siamo arrivati all’anno 1957, più precisamente il 3 febbraio dell’anno
957.
Il primo CAROSELLO. La prima rubrica televisiva interamente dedicata alla
pubblicità.

Il Carosselo aveva delle regole fissate molto rigide. All’ inizio conteneva solo 4
spot, poi questo numero è aumentato a 6. La durata per ogni spot in totale era 1
minuto e 45 secondi dei quali solo 20-30 potevano essere dedicati alla menzione del
prodotto, il nome del quale, comunque non poteva essere ripetuto più di 3 volte.
C’erano anche regole ben definite riguardo il contenuto. Non si potevano utilizzare
immagini o storie che insinuano la violenza, il vizio, il sesso ect.

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A parte le regole il Carosello era molto amato dagli italiani. Questo spettacolo
rappresentava un momento di intrattenimento leggero su cui gli italiani, i pochi
possessori di un televisore e i molti che comunque vi si riunivano intorno nei locali
pubblici o in case private, potessero quotidianamente contare.

Però la cosa che esalta Carosello è che questo programma diventa il propulsore in
primo piano che contribuisce allo sviluppo del costume, contribuisce alla
alfabetizzazione del popolo. Il Carosello afferma una pubblicità unica sul teritorio
nazionale che unifica il popolo italiano e lo convince che il prodotto pubblicizzato
abbia uno standard stabile di qualità e di prezzo che possa compensare la perdita di
accuratezza e di personalizzazione del prodotto artigianale.

Questo è un periodo abbastanza interessante e sopratutto molto importante perchè


l’Italia si trova nel suo boom economico. Lo sviluppo della industria (detersivi,
automobili, motorini ect.) e la tendenza dei giovani alla libertà e al distacco dai
genitori porta dei nuovi valori. I’importanza della pulizia, della cura per il proprio
corpo, della voglia di spostarsi e la voglia di appartenere ad un certo gruppo sono
presenti nelle pubblicità.
Dagli slogan utilizzati si possono vedere alcuni dei valori propinati.

Es. Asborno, i detersivi di ogni giorno. (detersivo Asorbino)


Più bianco non si può. (detersivo Dash)
Un'ondata di pulito fino al cuore delle fibre. (Bio Presto, Liquido)
Chi vespa mangia le mele, chi non vespa no.(Piaggio, Vespa)
L’auto più amata dalle done (Fiat 126)
Con vespa si può. (Piaggio, Vespa)

Con sommo dispiacere per tanti italiani il 18 marzo del 1977, il Carosello smette di
esistere. Si può dire che in questo periodo il Carosello è ormai superato dai tempi. Il
numero delle aziende e dei prodotti è aumentato, tutti gli imprenditori non sono
d’accordo con le regole previste e così la pubblicità viene sparsa per tutto il
programma televisivo in qualsiasi ora del giorno.

Gli anni ’80 sono segnalati dalla nascita delle TV in colori e la nascita delle reti
private e queste novità portano dei cambiamenti nella pubblicità. Appaiono nuovi
valori, nuove tendenze e sopratutto nuove pubblicità. Per la prima volta si assiste ad
una pubblicità che fa riferimento ai viaggi, al godere della vita.

Es. Turista fai-da-te? No Alpitour? Ahi ahi ahi ahi ahi


Che cosa vuoi più dalla vita? Un Lucano (Amaro Lucano)
Voglio il meglio (Amaro Lucano)$$$$$$$$$

Poi nascono delle campagne a puntate come quelle della Lavazza, e poi anche le
“passa parola”. Si assiste ad un richiamo alla natura, ai valori della famiglia. Per poi
vedere la “wonder woman” o la donna che con tutte le responsabilità a casa e con i
bambini riesce anche ad emanciparsi, riesce ad entrare nel mondo degli uomini, cioè
di diventare una donna in carriera.

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Con tutti questi cambiamenti dei valori, delle tendenze è naturale che cambi anche il
linguaggio usato. Abbiamo un forte utilizzo della retorica, l’apparenza dei testimonial,
immagini un po provocative, linguaggio virile ect.

2.3. Strumento utile ed efficace da adottare in una classe di L2

Abbiamo visto come la pubblicità possa essere ritenuta una sorta di comunicazione
pluricomponenziale, e come col passare del tempo, dalla prima pubblicità fino ai
nostri giorni la lingua nelle pubblicità cambi nello stesso modo in cui cambiano le
circostanze storiche. Sulle base di quanto sopraesposto riteniamo sia indispensabile
che essa venga inserita in un corso di lingua straniera/seconda. Abbiamo già detto che
lo scoppo di un insegnante non è soltanto di portare i propri discenti a una
competenza linguistica ma anche una competenza comunicativa, dove viene inclusa
anche la funzione socio-culturale.

La pubblicità ci accompagna in ogni momento della nostra vita: la troviamo sulle


pagine di riviste e giornali , alla fermata dell’autobus, allo stadio di calcio,
naturalmente alla TV quando gli spot pubblicitari interrompono il nostro programma
preferito. La pubblicità oggi è ognipresente ed è indispensabile che un insegnante di
L2 la inserisca nella sua classe.

Questo perchè in primo piano le immagini servono come una spinta alla
riflessione, danno l’opportunita di svolgere una lezione interessante per i discenti. Si
tratta sopratutto di immagini ambigue, allusive, evocative, capaci cioè di veicolare
messaggi che influiscano sulle emozioni del pubblico e nello stesso tempo sulle
emozioni del discente. Queste immagini attirano l’attenzione del discente e poi viene
la lingua, come detto sopra una lingua ricchissima.

Con immagini o spot pubblicitari si possono svolgere lezioni su diversi argomenti


sotto tutti gli aspetti della lingua: modo imperativo, verbi riflessivi, l’uso degli
aggettivi, composizione di frasi, lingue straniere, formazioni ex-nuovo, giochi di
parole, lessico, polisemia delle parole, dialetti, analogie e paragoni, anafore, antitesi,
rime, metafore, richiami a strutture binarie e tanti altri. Usando la pubblicità, le sue
immagini, e payoff si possono svolgere anche lezioni sui luoghi comuni degli italiani.

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3. I luoghi comuni visti attraverso la pubblicità

I lughi comuni, noti anche come stereotipi sono un’opinione, non sempre vera, o un
concetto la cui diffusione, ricorrenza o familiarità ne determinano l'ovvietà o
l'immediata riconoscibilità. O possiamo anche definirli come idee generali,
valori, giudizi condivisi dall'uditorio, anche se non sempre in modo
consapevole.Normalmente come per tutte le cose anche per i luoghi comuni
esistono varie definizioni, c’e chi è pro e c’e chi è contro. Comunque i luoghi comuni
sono molto presenti nelle pubblicità e se vogliamo durante una lezione di lingua
trasmettere la competenza linguistica e fare caso appunto all’aspetto socio-culturale
possiamo semplicemente usare una di queste pubblicità.

3.1. Struttura del messagio pubblicitario

Prima di passare ad una lezione basata sulle pubblicità dobbiamo trasmettere ai


discenti alucne delle basi per poter capire il messaggio pubblicitario. I discenti devono
sapere quali sono gli elementi che occorono alla costituzione di una pagina
pubblicitaria. Deve imparare a “vedere” la pubblicità non da punto di vista di
consumatore ma dal punto di vista di un “linguista”. Devono saper quali sono le parti
da identificare sia sul piano dell’immagine che sul piano della struttura.
Ci sono 3 fasi importanti da non trascurare:

1. Gli elementi che concorrono alla costituzione di un annuncio


- Visual – l’immagine, la grafica, tutto l’insieme visivo.
- Head line – il titolo dell’annuncio.
- Body copy – la parte dove sono indicati tutti i benefici e qualità del
prodotto.
- Pay off – La frase finale che infatti è lo slogan.
- Logo – della ditta, il qualle prodotto si pubblicizza.

2. Le strategie usate in pubblicità a livello iconico


- immagine con il punto di vista dal basso può comunicare potere,
idealismo, utopia.
- L’immagine con il punto di vista dall’alto può comunicare proprietà,
possesso, appagamento, ecc.
- L’immagine all’altezza dell’occhio dell’osservatore può comunicare
equilibrio, testimonianza, insegnamento, ecc.

3. Si devono illustrare i diversi tipi di format


- Dimostrazione delle caratteristiche del prodotto.
- Dimostrazione del suo uso.
- Espediente visivo o format mnemonic device.

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- Fetta di vita o format slice of lice.


- Stile di vita.
- Testimonial
- Umoristico

Sapendo tutte queste cose per i discenti sarà molto più facile capire il messaggio che
la pubblicità trasmette, ma la verità è che gli sarà molto più facile di distinguere
l’argomento lunguistico e socio-culturale che si deve analizzare durante la lezione.

3.3 I luoghi comuni italiani

C’e una pubblicità macedone per una scuola di lingue straniere nella qualle
appaiono dei discenti che pronunciano delle parole italiane. Si tratta delle parole:
mangiare, parlare, cantare, pizza, amore, calcio, ciao. E perchè tutte queste parole
sono cosi importanti? Proprio perchè ci offrono la maggioranza dei luoghi comuni
italiani.
Gli stereotipi più famosi italiani sono:
- gli italiani grandi bevitori del caffé.
- gli italiani amanti della buona tavola, soprattutto della pasta, loro alimento
base;
- l’allegrezza e la giovialità;
- la bellezza, la passionalità e l’eleganza della donna italiana;
- valori quali la famiglia, a volte grande, numerosa e molto unita;
- l’italiano mammone, prepotente e ‘macho’, Don Giovanni, farfallone e pazzo
per le donne;
- la passione per il calcio (la qual cosa si evince soprattutto negli ultimi spot
televisivi che adoperano come testimonials i giocatori di calcio della
nazionale.
- l’amore per il canto (stereotipo presente in molte pubblicità dove il testo
dell’annuncio è cantato);
- il paese della mafia (molti spot sono delle parodie al “padrino”);
- la passione per le auto (la maggior parte degli spot pubblicizzano automobili
- la passione per il gioco;
- gli italiani sono dei latin lovers;
- gli italiani si arrangiano sempre;
- gli italiani sono credenti;
- gli italiani sono superstiziosi;
- l’Italia è il paese della moda;
- l’Italia è il paese dove si produce il buon vino, ecc.

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Adesso vediamo alcune pubblicità e rifletiamo. 1. 1.

2.

3. 4.

5.
6.

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7. 8.

Le prime tre immagini mettono in evidenza il primo e uno dei più famosi luoghi
comuni sugli italiani: gli italiani grandi bevitori di caffè.

Ci sono persone che sono d’accordo con questo stereotipo e che lo dichiarano come
verissimo. Come indicato sul sito Italica “il caffé, in particolare l'espresso, ed il
cappuccino sono parte della vita quotidiana degli italiani. Il caffé si beve sempre: a
colazione, dopo pranzo, dopo cena, durante le brevi pause di lavoro, a casa o al bar.La
particolarità del caffé italiano è che deve essere "ristretto", fatto, cioè, con pochissima
acqua.“
Però ci sono italiani che si dimostrano contro. Per esempio secondo il personale della
Salus Caffè “Il luogo comune che vuole gli italiani grandi intenditori di caffè è quanto
di più errato possa esistere. Già il consumo non è dei più elevati ma anche il livello
qualitativo proposto non è dei migliori.

Le altre immagini, dalla 4 alla 6 riguardano il secondo luogo comune, anche questo
famosissimo, la pasta. La pasta è un'autentica tradizione italiana, questo è verissimo.
In particolare gli spaghetti, conditi con moltissimi sughi diversi, sono una specialità
che è difficile trovare ben cucinata all'estero. La verità è infatti che solo in Italia si sa
cuocere la pasta alla perfezione. La pasta deve essere scolata al dente: non deve, cioè,
essere troppo cotta. Per gli spaghetti, ad esempio, otto minuti di cottura bastano: un
minuto in più li rovina e li rende immangiabili per un italiano.

Passiamo alle immagini 7 e 8, o meglio dire al Mulino Bianco. Dalle immagini qui
è difficile cogliere il significato dei luoghi comuni ma basta vedere alcuni degli spot
del Mulino Bianco e possiamo subito notare almeno 3 di loro.

Prima prendimao in esame il “Panettiere immaginario” che si trovare su questo


link: http://www.youtube.com/watch?v=pLMZlb4tcOA. Un bimbo che sogna come
durante la notte la loro cucina di casa scomparre e vengono degli “uomini della
farina” che fanno il pane morbido e gustoso. La mattina il bimbo è a tavola con la sua
sorellina, la mamma ed il papà. Tutti fanno colazione in un’atmosfera armonica. Tutti
hanno delle facce felici e non vedono l’ora di fare la colazione perche il pane è così
buono.

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Vediamo ancche uno degli spot della Barilla. Per esempio le “Farfalle” che si può
trovare sul link http://www.youtube.com/watch?v=A76mpzud3u0. Uno spot redatto
nel 1999, un capolavoro. Due giovani, innamorati, lei a Roma, lui a Londra collegati
via messanger. Si preparano le farfalle pensando uno all’altro e fanno cena insieme,
sempre nelle diverse città e sempre comunicando via messanger. Lei gli dice che sta
aspettando il suo bambino. Si sentono così vicini, così felici, circondati dal loro
amore.

Da questi spot possiamo notare la gioventù, l’allegria, l’amore, l’importanza


della famiglia ma anche si può notare la donna italiana che da tempo rappresenta il
simbolo della bellezza e della eleganza.

Italia, la patria della mafia. Questo è forse il luogo comune per eccellenza. Quello
più noto e anche più stra-usato. La presenza della mafia in Italia per la prima volta
nella pubblicità si è vista tramite i cartelloni che faceva Toscani per la Benetton,
usando delle vere e proprie fotografie (9).

9.

La mafia è diventata un marchio dell’ intero paese, esportato anche all’estero.


La tentazione di spiegare in poche parole come e perchè questo stereotipo si è così
diffuso in Italia è impossibile. Comunque un’ immagine della diffusione, dell’utilizzo
e dell’abuso di questo luogo comune possiamo vedere dai seguenti spot pubblicitari:

Pepsi Italian Mafia Girl Commercial


http://www.youtube.com/watch?v=lNNDr1vH83Y&feature=related; si tratta di una
ragazzina che entra nel bar con il suo nonno e ordina un Pepsi. Il barista la vede
piccola e pensando che lei non sarebbe in grado di notare la differenza le da un
bicchiere di Coca Cola. All’improviso la ragazza cambia voce e comincia a parlargli
con la voce del “padrino”, il barista si spaventa e subito le da la bevanda ordinata. La
cosa più interessante è che tutti nel bar seguono la situazione e sono stupiti dalla
ragazzina, e quando l’altro barista fa quel rumore con la gomma da masticare sono
tutti a terra. Forse avranno pensato siccome la ragazzina parla come un mafioso, che
porta anche la pistola.

Un altro spot che tratta questo argomento in maniera un po scherzosa è quello della
Renault. http://www.youtube.com/watch?v=J0c-PJKbNU0. Due aiutanti del padrino,
dei cugini più vicini caricano la macchina con dei corpi morti involati nelle buste

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nere. Uno dimentica di chiudere lo sportello e riesce ad farlo proprio quando arriva la
nonna con un piatto. Tutti la salutano come se sono gli uomini più buoni del mondo,
con un sorriso che rende le loro personalità ancora più buffe.

Italia – il calcio. Lo sport più praticato e seguito in Italia è il calcio. Gli italiani
sono appassionati di calcio e questo stereotipo si può prendere come verissimo. In
Italia, del calcio si parla in continuo. Il calcio, come la pubblicità è onnipresente. Forsi
non giocano tutti ma tutti parlano con passione e amore. Anche le donne sono
appassionate di questo gioco. Forse non tanto dal gioco che dai giocatori. I calciatori
italiani, naturalmente famosissimi, bellissimi sono gli uomini più desiderati dalle
giovanette. Comunque tutti gli italiani sia gli uomini che le donne apprezzano i
calciatori. Proprio per questo sono molto presenti nelle pubblicità di vari prodotti.
Per esempio Totti nella pubblicita della Pepsi che si può vedere sul sito:

http://www.youtube.com/watch?v=LW7Toq1ljqo . Il famoso calciatore, bravo nel


gioco pare che non è così bravo come attore. Non riesce a comunicare l’unica frase
per la pubblicità. E questo lo fa apposta per bere più della bevanda che gli piace tanto.
Totti è un giocatore importantissimo, e se lui trasmette il messaggio che la bevanda è
buona allora il successo è garantito.

Ci sono anche delle pubblicità dove appaiono più giocatori di una squadra. Nello spot
della L’Oreal (http://www.youtube.com/watch?v=FZpzNc-IU2A&feature=related)
fanno parte più giocatori della Juventus. Giocano con la crema da viso come se fosse
una palla. E la frase finale: Ragazzi, anche voi valete! Questa frase ci dice tutto.
Sapendo il valore che hanno questi calciatori in Italia e nel mondo, sapendo il loro
volre c’è uno che dice “ANCHE voi valete”. Come se volesse dire “la crema vale
tanto, è perziosa, ma non preoccupatevi, anche voi valete”. Esaltando il prodotto a
questo punto il successo, così come nel primo esempio è garantito.
Poi ci sono anche le pubblicità della Gilette, Nike, Adidas, Nivea, Uliveto e mille
altri che soltanto conferma l’importanza del gioco nella vita degli italiani.

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4. Attività di verifica e controllo

4.1 La comprenssione del messaggio pubblicitario.

1. Individuare e descrivere gli elementi costituzionali delle pubblicita in seguito:

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2. Individuare quali sono le strategie usate a livello iconico:

3. Individuare i diversi tipi di format nelle seguenti pubblicita:

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4.2 Esercizi sulla lingua:

1. Guardate le foto dal numero 1 fino al numero dieci e indicate quali sono i
luogi comuni che rappresentano.

2. Guardate la foto numero 6. Quale luogo comune rappresenta? Come è che da


una scritta del ristorante possiamo cogliere il significato del luogo comune?

3. Guardate la foto nr.5. Fate una ricerca di quale periodo si tratta. Cosa vuol dire
“Liberi! Naturalmente....a tavola!

4. Guardate il video del Mulino Bianco: http://www.youtube.com/watch?


v=pLMZlb4tcOA
Raccontate cosa significa lo slogan “Scegli un mondo genuino!

5. Guardate il video della Barilla:


http://www.youtube.com/watch?v=A76mpzud3u0
Raccontate cosa significa lo slogan “Dove c’è Barilla, c’è casa”

6. Guardate il video della pepsi:


http://www.youtube.com/watch?v=lNNDr1vH83Y&feature=related
Descrivete l’aspetto fisico della ragazza e la sua voce.

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4.3 Esercici sul lessico

1. Quale è l’equivalente delle seguente espressioni:

- gli umini della farina sonо_____________


- l’opinione o il pregiudizio comune è ______________
- la donna che aspetta un bambino è ________________
- l’apparecchio per fare il caffè si chiama ________________
- il parmigiano si grattuggia con _________________
- il caffè fatto con pocchissima acqua ____________

2. Scrivete i contrari degli aggettivi sotto riportati:

- morbido _____________
- gustoso ______________
- forte ________________
- buono _______________
- alto _________________
- profondo _____________

3. Completa con le parole elencate:


bolognese duro pomodori dipende dente condimenti buoni
cottura buono

Per una ________pasta oltre alla qualità, che dipende dalla percentuale di grano
______ usato, è importante il tempo di _______. Ogni pasta ha il suo tempo di
cottura, che _________ dalla forma e dalla grandezza, la pasta va scolata quando è al
________, condita e mangiata subito. Esistono infiniti _________ della pasta, il più
semplice e anche uno tra i più ________, è "Aglio, olio e peperoncino" , la più usata
è la salsa di ___________, la pomarola, di solito servita con foglie di basilico, e il
sugo alla __________ che è conosciuto anche come ragù.

4.4 Esercizi sulla grammatica:

1. Metti i verbi nella forma giusta:

- _________(mangiare) sano e _______(vivere) meglio. (Mullino


Bianco, Barilla)
- __________(aprire) l'occhi, _______(bere) Giommi. (Giommi,
bevanda)
- _________(comprare) sicuro, ________(comprare) Marzotto.
(Marzotto, abbigliamento)

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- __________(scappare) con Superissima! (BP, Superissima)


- ________(prendere) la cornetta, Mondial Casa ti aspetta. (Mondial
Casa)

2. Metti i verbi nella forma giusta:


- L’Italia ___________(essere) famosa per la pasta.
- Gli italiani____________ (mangiare) la pasta quasi ogni giotno.
- La pasta più famosa ________ (essere) gli spaghetti.
- Ogni pasta ________ (avere) il suo tempo di cottura
- __________(esistere) infiniti condimenti della pasta.

3. Scegi la forma giusta


- Profumo _____(da, per, di) uomo.
- Grattugia _____ (da, per, di) formaggio
- Macchina ______ (da, per, di) caffè.
- Spazzolino ______(da, per, il) denti.
- La donna _______(da, per, di) pulizie.

4. Metti le seguenti frasi in plurale


- Il calciatore più famoso italiano è Totti.

-------------------------------------------------(Gattuso, Del Piero)


- La donna italiana è bella, elegante ed moderna.

---------------------------------------------------------
- L’aspirapolvere è molto costosa.

----------------------------------------------- (la lavastoviglie)


- La ragazza preferisce bere il sugo di frutta.

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- Il ragazzo fa una collazione abbondante.

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5 Conclusione

Alla fine possiamo concludere dicendo che la pubblicità è uno strumento molto utile
da usare nella classe di una L2. Tutte le immagini piene di colori accendono la
fantasia dei discenti, attirano la loro attenzione e li spingono alla riflessione. Parlando
dei luoghi comuni italiani, guardando degli spot pubblicitari, le immagini dei
cartelloni i discenti arrivano a una competenza molto più che linguistica. Arrivano ad

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_______________ I luoghi comuni visti attraverso la pubblicità italiana

una competenza comunicativa. Anche se l’aspetto linguistico non viene trascurato,


come si può evincere dagli esercizi proposti.
Questo è solo un esempio come tramite un’argomento di civiltà si può svolgere una
lezione di lingua straniera/seconda.

Bibliografia

Internet:
www.google.com

http://www.nottingham.ac.uk/language-centre/

http://www.psicolinea.it/c_e/

http://www.funzioniobiettivo.it/

http://guide.supereva.it/

http://www.edscuola.it/

http://it.wikipedia.org/

www.italica.rai.it/

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