Credo in me, ma ad ogni loro passo c'è un collasso;
ad un'azione una reazione; la forza vitale muore per rinascere come tale.
Tra stereotipi e luoghi comuni mi dimeno,
per appigliarmi a ciò che resta di vero; non credo sia un arcobaleno quello che vedo, ma un ologramma che mi inganna.
Un intelletto che tracanna,
si infiamma e trapassa la faccia traditrice di un diavolo tentatore, che spiana un passaggio, come un miraggio, per portarmi altrove.
Dove non si muore,
uno spiraglio è un abbaglio di speranza; fragranza di bruciato rimuove dalla memoria ciò a cui hai rinunciato.
Percepisco l'eco di una stanza svuotata,
privata delle finestre da cui la luce era nata, scappata dalla strada di un mondo tutto tondo, di barriere e confini che non lasciano spazio neppure ai fili, che ci muovono avanti e indietro in un percorso già trascorso.