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LINGUA PORTOGHESE

Il Portogallo presenta una duplice natura:


• Atlantica: in quanto si affaccia sull’oceano atlantico.
• Mediterranea: perché facente parte della penisola iberica viene considerato anche un
paese Mediterraneo. La mediterraneità del Portogallo ha radici storiche, si sviluppa in
molti aspetti storico-culturali.
Il portoghese fa parte delle lingue neolatine o romanze, queste sono: francese, italiano, spagnolo,
rumeno, catalano e portoghese. La terminologia con la quale vengono chiamate si riferisce alla loro
provenienza dalla lingua latina ma non da quella classica bensì da quella volgare. Tutte hanno la
solita origine ma ognuna nel corso del tempo ha sviluppato caratteristiche, procedimenti fonetici e
morfologici unici.
LUSOFONIA
La Lusofonia è la diffusione della lingua portoghese ufficiale nazionale nei vari territori del mondo,
fra questi abbiamo:
• Portogallo.
• Azzorre: isole nell’Oceano Atlantico, in line d’aria si trovano davanti al Portogallo.
• Isole di Madeira: si trovano in corrispondenza della costa occidentale marocchina.
• Isola di Capo Verde: sono 12 isole che formano un arcipelago.
• Guinea Bissau: regione dell’Africa.
• Isole di San Tomè e Principe.
• Angola: qui è parlato da circa 17,5 milioni di persone.
• Mozambico: parlato da circa 20 milioni di persone, si trova nella costa orientale del Sud
Africa.
• Parte Est dell’isola di Timor, è un’isola dell’Indonesia , la restante parte è sotto il
governo indonesiano.
• Città di Macao: Sud della Cina. Il nome “Macao” si riferisce sia alla città che alla
penisola, separata dalla Cina solo attraverso una porta dove anticamente venivano richiesti ingenti
dazi.
PERCHE SI PARLA DI LINGUA PORTOGHESE EUROPEA E LINGUA PORTOGHESE
BRASILIANA?
Anno di nascita: questa due lingue sono nate in epoche diverse.
• Portoghese brasiliano: nasce nella pasqua del 1500 nell’attuale città di Salvador de
Bahia. Questa terra era abitata da Indios, le famiglie più importanti erano i Tupi- Guarani, che
risiedevano nella parte costiera ed entrano subito in contatto con i portoghesi, e dalla famiglia dei
Macro-je che risiedeva nelle zone amazzoniche e cioè zone più impervie e che quindi ebbero
successivamente contatti con i portoghesi. Queste famiglie Indios non avevano una scrittura , il loro
sapere veniva tramandato solo oralmente, per questo motivo i portoghesi iniziarono ad usare la
propria lingua che grazie al latino volgare era già strutturata.
• Portoghese Europeo: questa lingua si formò attorno all’anno 1000. Nel XVI secolo era già una
lingua strutturata dal punto di vista grammaticale e morfo-sintattico grazie al latino volgare. La
prima grammatica portoghese esce nel 1536 e la seconda nel 1540.

 PORTOGHESE BRASILIANO PER OSWALD DE ANDRADE


Oswald de Andrade fu uno dei padri fondatori del modernismo brasiliano dal 1922 ci furono una
serie di esposizioni artistiche e convegni che prese il nome di “semana de arte moderna”. Per la
prima volta si ragionò sul concetto di identità brasiliana e ci si posero per la prima volta alcune
domande : Cos’è la cultura brasiliana? Chi è l’individuo brasiliano? Per Oswald de Andrade il
portoghese brasiliano è una lingua senza arcaismi e quindi una lingua naturale e neologica,
comprensiva quindi di neologismi ovvero di parole inventate usate nella quotidianità e nei nuclei
familiari. De Andrade sosteneva che il brasiliano fosse “il contributo milionario di tutti gli errori. La
lingua di tutti coloro che sono brasiliani, che lo utilizzano nel parlato.”
SCOPERTA DEL BRASILE
Pedro Alvarez Cabral fu il primo che per ordine del re portoghese Manuel I arrivò in Brasile che
diventò una colonia d’esplorazione all’interno della politica mercantilistica dell’epoca umanistico-
rinascimentale del tempo. La scoperta del Brasile ebbe due spiegazioni:
• Motivazione portoghese: I portoghesi, successivamente al Trattato di Tordesillas fra la corona
spagnola e quella portoghese che tracciava una linea immaginaria da Lisbona in giù, la parte
occidentale poteva essere esplorata solo dagli spagnoli, la parte orientale solo dai portoghesi.
Secondo i portoghesi la scoperta del Brasile avvenne casualmente quando nel 1500 alcune navi
naufragarono in prossimità di Capo Verde e per ritrovarle modificarono le loro rotte e arrivarono in
prossimità di nuove coste.
• Reale motivazione: Volontà espansionistica del Portogallo.
I Portoghesi dal XVI secolo fino alla fine del XVIII secolo rimasero sulle coste, l’interno del
Brasile fu esplorato dalla fine del XVIII secolo. Dal 1415 fino a 1580 il Portogallo visse un periodo
di splendore e di affermazione nel contesto europeo, denominato il “siglo de oro.” Nel 1580 il
Portogallo perse la sua indipendenza politica perché venne annesso sotto la corona castillana fino al
1640. La storia del Portogallo da quel momento in poi non fu più la stessa si sviluppò nell’animo
portoghese un sentimento contrastante di piccolezza/ grandezza che ritroviamo nel Fado.
RIFORMA POMBALIANA, LINGUE AFRICANE
Nel 1549 entrarono in Brasile i padri gesuiti che dettero vita alla Lingua Geral che fu la più
utilizzata dalla fine del XV secolo fino al XVIII. Era una lingua indigena appartenente alla famiglia
dei Tupi-Guarani che fu semplificata e grammaticalizzata dai padri gesuiti per comunicare meglio
con gli Indios e con l’obiettivo di trasmettere loro la lingua latina e evangelizzarli, attuarono così
una politica di evangelizzazione.
Le lingue parlate all’interno del territorio brasiliano erano quelle degli Indios, il portoghese
europeo, la lingua Geral e, successivamente al 1535 data in cui vennero importati gli schiavi
africani in Brasile, anche le lingue africane appartenenti alla famiglia linguistica Bantu. Dal punto
di vista linguistico la presenza di queste lingue africane accrebbe il portafoglio linguistico
portoghese. Si suppone da alcuni studi che le parole di utilizzo portoghese derivanti da queste
lingue siano più di 300, si sostiene anche la riduzione morfo-sintattica del portoghese brasiliano
dipese dalle lingue africane, le lingue africane sono lingue semplificate, contenenti il soggetto e il
verbo spesso lasciato all’infinito, prive di declinazioni. Per questo vengono definite lingue riduttive
e pratiche. Dal 1535 al 1855 furono importati in Brasile circa 1.8 milioni di schiavi africani
provenienti principalmente da due zone:
• Angola e Congo: famiglia dei Bantu che si stabilì nello stato di Rio de Janeiro, Sao Paolo,
Maranao ecc..

 • Mozambico: stabiliti sopratutto nella zona di Bahia.


Gli schiavi neri conducevano la loro vita nelle piantagioni di caffè o zucchero o nelle case patronali
dei portoghesi. Spesso i coloni ospitavano gli schiavi africani nelle loro abitazioni o in case molto
vicine, i portoghesi davano loro un istruzione e questo consentì loro di allontanarsi dallo status di
schiavo. A volte i coloni bianchi si univano alle donne nere o alle donne Indios dando così vita alla
politica dei matrimoni misti, come conseguenza di ciò nascevano figli meticci (da un genitore
Indios e un genitore bianco) o figli mulatti ( da un genitore bianco e uno nero).
Nel 1700 il Marchese di Pombal ebbe un ruolo fondamentale, del XVIII secolo gli venne dato il
compito di ricostruire il centro storico di Lisbona successivamente ad un terremoto che lo aveva
distrutto, iniziò così una serie di riforme non solo urbanistiche ma anche linguistiche che
prevedevano:
• L’obbligo dell’insegnamento portoghese nelle colonie d’oltremare.
• Proibì l’utilizzo della lingua Geral e nel 1759 i gesuiti furono cacciati dal territorio
brasiliano.
La riforma di Pombal da un lato rafforzò ed incentivò l’insegnamento pubblico l’alfabetizzazione,
dall’altro alcune lingue locali, fra cui anche la Lingua Geral, ne risentirono fino a scomparire,
questa riforma intaccò anche alcuni creoli di base portoghese. Fu in questo periodo che, a causa
delle guerre napoleoniche, la famiglia reale si trasferì in Brasile a Rio de Janeiro che divenne
capitale, in questo momento si affermò l’insegnamento della lingua portoghese .
La cultura dal XVI secolo fino alla fine del XVIII era una cultura popolare con un registro basso. Si
svilupparono si sviluppò una differenza fra lingua scritta e lingua parlata, la lingua scritta era una
lingua colta ed erudita ed era parlata solamente dai padri gesuiti, dai laureati e dalle piccole elite di
intellettuali, la lingua popolare invece era parlata dai brasiliani analfabeti.
La prima grammatica brasiliana venne pubblicata nel 1585 a Coimbra in pieno territorio portoghese,
l’autore di essa fu Josè de Anchieta, il titolo era “A arte de gramàtica”.
Il più grande divario fra portoghese europeo e brasiliano si avrà fra il 1822 in poi.
ASPETTI DI CONTRASTO FRA BRASILE E PAESI SPAGNOLI
• Unità coloniale: a differenza dal colonizzazione inglese e spagnola, i portoghesi riuscirono a
mantenere l’unità della colonia. Nel continente sudamericano il Brasile è unico paese dove si è
mantenuta unità politica e linguistica, non si sono mai verificate guerre interne e non si è mai
fratturato a differenza delle colonie spagnole dove ciascun paese ha la propria indipendenza
politica.
• Istruzione: Mentre gli spagnoli crearono collegi e università, nel Brasile coloniale del XVIII
secolo esistevano solo pochi istituti, poche scuole e soltanto per l’insegnamento primario e
secondario, l’esistenza di questi fu quasi un miracolo, e quelli che esistevano furono fondati dai
padri gesuiti. Tutti coloro che volevano un istruzione superiore dovevano recarsi a Coimbra in
Portogallo.
• Diffusione della stampa: In Perù la stampa si diffonde nel 1584, in Messico era già presente nel
1535, in Brasile si diffonde solo nel 1808.
• Razzismo: Nelle colonie spagnole e inglesi le forme di razzismo presenti erano legate al colore
della pelle, in Brasile non troveremo mai discriminazioni di questo tipo ma troveremo razzismi
presenti legati all’appartenenza di un ceto sociale più alto rispetto ad uno più basso.

 LINGUA NORMA, LINGUA VARIANTE


La lingua del portoghese brasiliano è considerata una variante del portoghese europeo perché ha
come matrice linguistica la lingua portoghese europeo ma si differenzia da essa a livello morfo
sintattico e lessicale.
La norma (padrão) è quella lingua che viene ritenuta il modello linguistico da esportare al di fuori
del proprio paese natio. La lingua portoghese europea è la norma perché nel corso dei secoli è
diventato il modello linguistico esportato in tutti gli altri sparsi di lingua portoghese.
LINGUA NORMA PADRÃO = PORTOGHESE EUROPEO
LINGUA VARIANTE= PORTOGHESE BRASILIANO
Questo concetto di variante inizia ad essere applicato anche alla lingua angolana e a quella
mozambicana , entrambe lingue africane ma di base portoghese. In Angola e Mozambico questo è
un processo in corso, è un procedimento in fase di sviluppo ed è complesso perché in entrambi i
paesi il portoghese europeo è già lingua ufficiale il che significa che a livello governativo,
scolastico e culturale è la lingua più utilizzata. Il portoghese europeo però non è lingua ufficiale
nazionale significa cioè che ci sono altre lingue , che sono quelle africane, che vengono utilizzate.
In Angola e Mozambico il panorama linguistico è molto variegato , si stimano 30 lingue africane in
Angola e 40 in Mozambico, queste sono lingue usate nella quotidianità, il portoghese europeo è
appreso a livello scolastico, non viene definita lingua ufficiale nazionale perché usata solo in alcuni
ambiti. In corso c’è un processo di costruzione di lingua angolana e mozambicana come varianti
della lingua portoghese europea e allo stesso modo si riflette sul concetto di identità nazionale ,
queste riflessioni vengono sviluppate anche in ambito letterario e si
possono ritrovare nei testi di Paolina Chizione.
IL CREOLO (CRIOULO)
Il creolo è una lingua nuova che si forma sopratutto per esigenze comunicative fra individui parlanti
lingue materne diverse.
Creoli di base portoghese in Africa:
• Creolo Capoverdiano: si sviluppa nelle isole di Capo Verde ed è il più attivo, viene sia
parlato che scritto. Le isole di Capo Verde sono divise in due raggruppamenti, a settentrione
troviamo le isole di Sopravento (Barlavento) qui ci sono l’isola di Sal, Boa Vista, Sao Nicolao, Sao
Vicente e isola di Sao Antão. L’isola più importante è l’isola di Sao Vicente dove c’è la città di
Mindelo, la più importante a livello culturale. La capitale di tutto l’arcipelago di Capo Verde è la
città di Praia nell’isola di Sao Tiago che si trova a meridione, nel gruppo di Sottovento (Sotovento).
In questo secondo raggruppamento abbiamo l’isola di Fogo, l’isola di Maio e l’isola Brava. In realtà
a livello lessicale abbiamo delle differenze fra il raggruppamento delle isole settentrionali e
meridionali. Nel creolo settentrionale ci sono molte più parole europee portoghesi in confronto al
creolo capoverdiano del gruppo meridionale dove a livello lessicale ci sono sempre parole
portoghesi ma anche molte parole africane. Quello settentrionale è più europeo il meridionale e più
africano. La struttura e la stessa per tutte le isole le singole isole capoverdiane. Ogni singola isola ha
sviluppato nel corso dei secoli dei propri tratti distintivi, che, soprattutto a livello fonetico, il suono
è diverso da isola a isola. I tratti distintivi dipendono dalla insularità .
• Creolo Guineense: Si sviluppa in Guinea Bissau che in linea d’aria si trova davanti a Capo Verde.
A differenza del creolo capoverdiano questo viene usato come lingua veicolare e che quindi si
presta alle comunicazioni fra le varie etnie africane presenti. In Guinea Bissau le etnie sono più o
meno una ventina. La differenza fra la Guinea Bissau, l’Angola e il Mozambico è che tutte e tre
hanno come denominatore comune il portoghese europeo ma solo in Guinea Bissau si
svilupperanno le lingue creole. In
   
 Guinea Bissau il panorama linguistico è vario, il portoghese europeo è la lingua ufficiale, ci sono
20 lingue africane e il creolo guineense, usato esclusivamente come lingua veicolare.
• Creolo Santomense: sviluppato nell’isola di San Tomè e Prìncipe e nell’isola di Ano Bom, nel
golfo di Guinea. In realtà in queste tre isole non si parla un solo creolo ma si parla ancora oggi un
altro creolo che si chiama Angolar, questo nome ha a che fare col territorio dell’Angola , la parola
deriva da alcuni schiavi neri che nel corso del sedicesimo secolo vennero importati dall’Angola,
non erano tutti propriamente nati in Angola svilupparono questo creolo per poter parlare fra loro.
Creoli di base portoghese in Asia:
• Creolo di Malacca: si sviluppa nella parte settentrionale della Malesia. È un creolo
particolare perché a livello lessicale ha varie parole di origine olandese per motivi storici, nel 600 in
tutto il sud est asiatico l’Olanda giocò un ruolo molto importante dal punto di vista economico. Il
Portogallo si era già impossessato dei porti più importanti per i traffici commerciali fra oriente e
occidente tra cui anche quello di Malacca. Nel 1603 fu fondata la Compagnia olandese delle Indie
Orientali, l’Olanda voleva quindi togliere il monopolio dei traffici commerciali ai portoghesi anche
se non riusciranno mai in questa impresa, ma alcuni mercanti si stanziarono pacificamente a
Malacca, si inserirono nel contesto sociale, convivendo con i portoghesi. Questo portò ad un
arricchimento del lessico di questo creolo con parole olandesi.
• Creolo Macaense: Macao é una città al sud della Cina. Oggigiorno questo creolo è usato ed è vivo
a livello familiare (parlato da circa 10 famiglie), a livello letterario e teatrale, viene considerato un
creolo caduto in disuso ma non viene abbandonato ne dimenticato grazie a gruppi teatrali e ad
alcuni scrittori che lo mantengono in vita. Viene usato però solamente in ambienti colti ed esclusivi.
• Creolo Indiano: Questo creolo venne parlato in 3 città, due che si trovano a nord e sono le città di
Diu e Daman (Damão in portoghese), e una a centro sud chiamata Goa. Il creolo indiano di base
portoghese si sviluppò a partire dal XVI secolo fino al 1961, data in cui il governo indiano si
rimpossessò di queste città che prima erano governate dai portoghesi. Dal 1961 il governo indiano
attuò una politica di decreolizzazione. Tuttavia questo creolo viene ancora parlato dagli abitanti di
un villaggio chiamato Korlai che si trova vicino alla città di Daman. Anche in Srilanka ci sono
alcuni villaggi dove questo creolo sopravvive.
DIFFERENZE E ASPETTI COMUNI DEI CREOLI AFRICANI E ASIATICI
I Creoli di base portoghese in Asia si sono formati per gli stessi motivi di quelli africane ovvero per
necessità comunicative ma l’aspetto contrastivo risiede nel fatto che questi creoli di base portoghese
in Asia si sono formati all’interno della politica dei matrimoni misti e cioè all’interno di nuclei
familiari fra parlanti lingue materne diverse e mai di schiavitù. Il concetto di colonizzazione lo
dobbiamo usare in Africa ma non in Asia, i portoghesi non colonizzarono ne schiavizzarono in Asia.
Le persone locali indiane, cinesi e giapponesi non vennero mai messe in schiavitù come avvenne in
Africa.
IL PIDGIN
Il pidgin è quella fase che da avvio al procedimento di creolizzazione, una fase primordiale, iniziale.
Un creolo prima di diventare tale è un pidgin. Se il pidgin dura nel tempo ed è usato da tutti i
membri di una comunità, sia dagli anziani che dai giovani, allora questo può trasformarsi in creolo.
    
 L’unico caso di pidgin si formò in Angola nel XVI secolo quando alcuni schiavi africani, che erano
scappati dalla costa angolana, crearono un villaggio e visto che le loro lingue erano tutte diverse
tentarono di sviluppare una nuova lingua che però rimase solo un pidgin.
CONQUISTE PORTOGHESI
La formazione di questi creoli di base portoghese è avvenuta a seguito dei viaggi di scoperta
intrapresi dai portoghesi che iniziarono nel 1415, in questa data i portoghesi conquistarono la prima
roccaforte che dette l’avvio ai veri e propri viaggi di scoperta, in questa data venne conquistata la
città di Ceuta che si trova sulla costa marocchina settentrionale di fronte allo stretto di Gibilterra, fu
conquistata per un motivo strategico e cioè per poter controllare i traffici commerciali fra il
Mediterraneo e l’Oceano Atlantico, lo stretto era governato dagli arabi, i portoghesi conquistando
questa roccaforte marocchina iniziano a togliere agli arabi il monopolio che detenevano per i
trasporti commerciali fra i due mari. Successivamente a questa data i portoghesi occuparono altre
isole fra cui le Azzorre nel 1425 , e nel 1427 anche le isole di Madeira entrambe disabitate che si
trovano in linea d’aria davanti la costa marocchina atlantica, la conquista di queste isole fu facile.
Attorno al 1450 conquistarono le isole di Capo Verde anche queste disabitate e nella stessa data si
impossessarono della Guinea Bissau abitata da re africani con i quali i portoghesi non si scontrarono
mai, questa occupazione fu pacifica, non ricorsero a armi perché riuscirono a diventare amici dei
locali in quanto nell’Africa nel quindicesimo erano molte le etnie che si facevano guerra fra loro,
quando arrivano i portoghesi che erano abili nell’utilizzo delle armi, nelle tecniche nautiche e
astronomiche, avevano una serie di conoscenze che i re locali ignoravano, la loro presenza venne
vista come una presenza amica per poter contrastare meglio gli attriti con le altre etnie , gli attriti
interni. La scoperta delle isole di San Tomè e Príncipe avvenne nel 1470 erano isole completamente
disabitate. La conquista dell’Angola avvenne nel 1480/1485. Il Mozambico nel 1498 quando i
portoghesi riuscirono a circumnavigare l’Africa grazie a Vasco de Gama che nel 1498 raggiunge
l’India. La conquista di questi territori avvenne in modo parallelo al viaggi di scoperta. Nell’epoca
umanistica il desiderio dei re portoghesi era quello di scoprire un nuovo percorso marittimo per
raggiungere l’Oriente. L’India, la Cina e il Giappone erano i tre grandi territori asiatici sui quali in
epoca medievale erano circolate tante notizie da vari esploratori, ad esempio Marco Polo che arrivò
in Mongolia via terra. Le informazioni che i vari esploratori europei riportarono erano molto
falsificate, erano veritiere ma non erano tutte notizie vere perché all’epoca si lasciavano prendere
dai propri sentimenti, dall’entusiasmo, non riportavano fedelmente le notizie, erano informazioni
poco chiare. Fra tutti i viaggiatori Vasco de Gama fu il primo che riesce a circumnavigare l’Africa,
gli altri si fermarono a Capo di Buona Speranza, dove si incontrano i due oceani e a causa delle
correnti le navi naufragarono, così successe a Bartolomeo Diaz che dovette arrendersi.
IL PORTOGHESE INSTAURATO NELLE COLONIE
I portoghesi iniziarono ad abitare le isole conquistate, ad abitarle erano soprattutto galeotti o
contadini, il Portogallo del quindicesimo secolo era un paese povero, di sussistenza. Su queste navi
salirono anche governatori, cronisti di bordo, mozzi ecc.. c’era una varietà di individui di bassa
elevatura, di basso ceto sociale, alcuni erano anche analfabeti e ancora la lingua portoghese era
priva di sue grammatiche , l’unica lingua modello era il latino volgare. A livello linguistico quindi il
portoghese trapiantato in queste isole era una lingua povera e popolare non era un portoghese colto,
nel lessico del creolo capoverdiano le parole portoghesi ancora visibili sono arcaiche , di epoca
umanistica, parole che oggi sono cadute in disuso ma sono rimaste in questo creolo capoverdiano e
saotomense. Nel corso del sedicesimo secolo i portoghesi si rendono conto di non essere
  
 in grado di coltivare queste terre a causa del clima ed è qui che si instaura la schiavitù su queste
isole importando schiavi africani dal Senegal, dalla Costa d’Avorio, dal Congo e dall’Angola,
territori dove si parlavano tante altre lingue materne africane, appena arrivano si ha un problema
linguistico, si discute su quale lingua usare. Per queste esigenze comunicative da parte di individui
che parlavano lingue materne diverse si inizia a creare il pidgin per poi passare alla formazione del
creolo vero e proprio. Questi creoli africani si sono formati tutti all’interno di un regime di schiavitù
le persone che arrivano a popolare queste isole sono solamente schiavi.
DEFINIZIONE DI
I creoli sono lingue naturali formate rapidamente per necessità di comunicazione fra individui di
una comunità multilingue, i creoli nascono a partire dai pidgin ossia una forma di linguaggio
veicolare molto semplice per un uso ristretto ma efficace, il creolo pertanto è una lingua nativa che
si forma in circostanze particolari. Una lingua creola è parlata da una comunità i cui antenati hanno
perso in parte i legami socio linguistici e culturali di origine ovvero europei. È per questo che molte
lingue creole di sono formate in un contesto di schiavitù.
DEFINIZIONE DI BECCARIA
Le lingue creole traggono origine dal pidgin nel momento in cui attraverso un processo chiamato
creolizzazione diventano lingue nazionali ovvero lingue madri per le seconde generazioni. Le cause
della creolizzazione possono essere diverse e hanno a che vedere con la storia delle singole
popolazioni ad esempio il pidgin può diventare lingua franca per il commercio tra gente di lingua
diversa ed essersi espanso a tal punto da venire usato in un secondo tempo anche in ambito
familiare oppure in ambito lavorativo.
LA STORIA E LA FORMAZIONE DELL PORTOGHESE EUROPEO.
L’anno 1000 è l’anno in cui si forma la lingua portoghese europea, questo anno prende il nome di
“anno dell’Europa linguistica”, è a partire da questo anno che si creano tutte le lingue nazionali e
cioè la lingua portoghese, spagnola, italiana, francese e rumena. Per Il portoghese e lo spagnolo, che
sono iberiche, a partire dall’anno 1000 dovremmo parlare di lingua gallego portoghese
indicativamente fino al 1390, e di lingua castillana. Per la lingua gallego portoghese il “Gallego”
rimanda alla regione della Galizia che all’epoca ebbe un ruolo importante e strategico per la
formazione della lingua portoghese, si formò precisamente in un ambiente ecclesiastico, nel
santuario di Santiago de Compostela, nel medioevo il luogo della cultura era la chiesa, ai monaci
che vivevano nel santuario si deve il merito di aver iniziato a usare per iscritto questa in ambito
letterario, i primi testi scritti sono componimenti poetici, nasce come lingua letteraria, solo
successivamente, all’interno del XIII secolo questa lingua inizierà a essere usata per iscritto per
redigere documenti non solo letterari ma soprattutto notarili. A partire dall’anno 1000 si presentano
due momenti diversi per l’utilizzo scritto della lingua gallego portoghese, la prima fase va dall’anno
1000 al XVIII secolo ed è la fase dell’utilizzo scritto della lingua gallego portoghese in ambito
letterario. La seconda fase va dal XVIII secolo in poi, la lingua gallego portoghese verrà utilizzata
per documenti notarili, entra nella vita popolare, di tutti i giorni. Prima era solo una lingua d’élite.
Si forma proprio nel santuario di Santiago de Compostela perché prima dell’anno 1000, nel IX
secolo nel santuario ci fu un ritrovamento di fondamentale importanza per la cristianità, e cioè il
ritrovamento della tomba di San Giacomo, primo martire cristiano. San Giacomo proveniva dalla
Palestina e venne mandato nella penisola iberica per combattere i mori, gli arabi, che vi si trovavano
  
 e avevano già conquistato la penisola iberica nell’VIII secolo. La conquista araba inizió nel 711 e si
concluse nel 733 quindi fu breve , Giacomo venne chiamato mata-mouros. Come figura Giacomo fu
un precursore dei crociati. Fu la notizia epocale e si diffuse in tutta Europa ed è per questo che a
seguito di questo ritrovamento, Santiago de Compostela iniziò a diventare meta europea di
pellegrinaggi religiosi e non solo, anche vari poeti, fra cui sopratutto i poeti trovadorici provenzali,
cioè coloro che provenivano dalla Provenza, si recavano molto frequentemente nel santuario e la
loro presenza è andata a influenzare culturalmente la letteratura poetica di lingua gallego
portoghese. Le tracce culturali lasciate dai poeti trovadorici sono molte , di derivazione provenzale,
i primi componimenti poetici scritti in lingua gallego portoghese sono chiamati cantigas e recano al
loro interno tante tracce linguistiche provenzali.
LA CONQUISTA ARABA
La conquista araba della penisola iberica nella parte più meridionale e avvenuta indicativamente fra
il 711 e il 733. Si svolse in un tempo piuttosto rapido. Quando gli arabi (non solo marocchini
tunisini cioè di quei paesi dell’Africa settentrionale più vicini alla penisola iberica ma provenivano
anche dall’Egitto e da altre parti dell’Africa
settentrionale, provenivano quindi da vari paesi arabi, dettaglio importante dal punto di vista
linguistico, visto che provenivano da vari paesi vari introdussero nella penisola varie parlate arabe.)
Nel momento in cui gli arabi conquistarono la penisola iberica non fecero tabula rasa delle lingue e
delle popolazioni già esistenti sulla penisola. Ci furono delle guerre e delle battaglie ma nonostante
ciò gli arabi comunque si inserirono in questo nuovo tessuto territoriale e non imposero alle
popolazioni già esistenti a convertirsi alla religione islamica o a utilizzare la lingua araba.
Lasciarono sempre libertà di scelta, chi voleva poteva convertirsi alla religione islamica e utilizzare
come prima lingua quella araba, coloro che volevano mantenere la religione cattolica e la Latina
volgare come prima lingua poteva farlo. Gli arabi arrivarono a conquistare la penisola iberica per un
desiderio espansionistico, anche gli arabi volevano ampliare i propri territori, soprattutto per motivi
commerciali, agli arabi interessava ampliare i propri commerci occupando dei territori precisi, non
volevano limitarsi a occupare una o due città del sud della penisola iberica, volevano occupare più
territori possibili per avere un certo monopolio e controllo fra i commerci fra il mediterraneo e
l’oceano Atlantico. Per questo riuscirono a occupare tutta la parte meridionale imponendo la loro
presenza sul territorio pur lasciando molta libertà, volevano persone che lavorassero per loro.
Questa libertà culturale permise all’epoca la nascita di una comunità che prese il nome di comunità
Mozaraba (moçarabes in portoghese e cioè mezzarabi) si creó non solo in Portogallo ma anche in
alcune località della Spagna. Questi mozarabi erano quelle persone che lavoravano per gli arabi
senza però arrivare mai a convertirsi del tutto alla fede islamica o alla lingua, ma erano persone che
avevano appreso anche la lingua araba a differenza di chi si convertiva alla fede islamica o
rimanevano legati alla fede cattolica.
La comunità mozaraba, a partire dal VIII secolo ma soprattutto nel secolo successivo, sviluppò una
letteratura mozaraba che andò a influenzare la letteratura successiva gallego portoghese. La
letteratura mozaraba a influenzato il gallego portoghese perché:
• Era una letteratura composta da componimenti poetici, come sarà anche la gallego portoghese
nella sua fase iniziale.
• Fra i temi principali dei componimenti mozarabi domina il tema amoroso, questo tema sarà anche
il tema dominante delle cantigas gallego portoghesi.
 
 • Aspetto linguistico: queste poesie mozarabe erano scritte nella lingua latino volgare ma a livello
lessicale in queste poesie possiamo ritrovare tantissime parole di origine araba, ebraica e castillana.
Furono i primi esempi di componimenti poetici iberici e arabi perché racchiudono al loro interno
parole appartenenti a tante aree linguistiche.
Questa conquista araba lasciò tantissime parole arabe nel vocabolario comune , questi lasciti
lessicali arabi li ritroviamo non solo nelle opere letterarie, ma anche nella lingua quotidiana e la
presenza di questo numero di parole arabe di uso comune si possono ritrovare ancora oggi
sfogliando un vocabolario di lingua portoghese, per saper individuare queste parole di origine araba
di uso comune abbiamo due prefissi -od e -al. (Odemira città portoghese, Algarve regione
portoghese.)
AVVENIMENTI FONDAMENTALI PER LA FORMAZIONE DEL PORTOGHESE
EUROPEO.
• V secolo: Prima della conquista araba nella penisola iberica, indicativamente nel V secolo scesero
le popolazioni germaniche, è stato un secolo importante per le conquiste germaniche nella penisola
iberica , le popolazioni germaniche che conquistarono la penisola iberica furono i Goti, gli Svevi e i
Visigoti. I Visigoti rimasero sempre nella parte dell’attuale Spagna. Svolsero un ruolo duplice e
importante i Goti e gli Svevi che si stanziarono nella parte settentrionale del Portogallo, al confine
con la Galizia e altre regioni spagnole. Stanziandosi nella parte settentrionale occidentale del
Portogallo a partiture dal V secolo crearono dei veri e propri regni, il più importante fu quello dei
Goti che ebbe come città principale la città di Braga. La riconquista Cristina cioè la liberazione
della penisola iberica dai mori parti proprio dal regno dei Goti, verso il sud, a partire dalla fine
dell’VIII secolo ma questo avvenimento non fu solo un episodio storico, politico fu anche un
fenomeno linguistico, permise dal punto di vista linguistico di uniformare quella parte della
penisola iberica che si chiamerà Portogallo e che fino a quando non si forma il regno di Portogallo è
una zona composta soltanto da vari feudi, imponendo graduatamene la lingua gallego portoghese
come lingua ufficiale, a posto del latino volgare che rimarrà sempre di vitale importanza a fianco
del gallego portoghese. La riconquista cristiana permetterà l’affermazione graduale della lingua
gallego portoghese da nord a sud inglobando anche le tante parole arabe che erano presenti nella
zona centro meridionale. Il lascito lessicale delle popolazioni germaniche fu di un numero molto
inferiore, un numero esiguo e sono parole che appartenevano all’ambito bellico e agricolo perché
queste popolazioni germaniche vivevano di guerre e agricoltura a differenza degli arabi che
rilasciarono parole che rimandavano all’astronomia, matematica. Il bagaglio linguistico arabo è
molto più ampio e districato.
• 218 a.C.: Fu una data molto importante per la formazione del portoghese e per il castillano. Fu la
romanizzazione. Tutto ebbe inizio dalla conquista Romana, i legionari Romani invasero la penisola
iberica a partire da questo anno e iniziarono la romanizzazione, durò molto, indicativamente si
concluse in epoca augustea nel 26 d.C. con l’imperatore Augusto. I Romani che dettero avvio alla
romanizzazione erano romani legionari che parlavano il latino volgare quindi è questa la tipologia
che penetra nella penisola iberica, il latino del volgo, del popolo, erano soldati che provenivano da
varie zone della nostra attuale Italia, non è solo il latino volgare che si parlava a Roma ma era un
latino volgare comprensivo di tante sfumature dialettali, questo latino volgare che si va a imporre
nella penisola iberica era composto da varie sfumature linguistiche e al momento in cui i legionari
romani arrivano nella penisola iberica lo scenario linguistico, etnico era abitato da tante
popolazioni, era ampiamente popolato da varie etnie, che provenivano da varie zone, alcuni
provenivano dall’Africa settentrionale chiamati Iberi, altri l’altro gruppo era quello composto dai
Celti, questo grande gruppo etnico dei Celti
  
 non si stanziò solo in Irlanda o in altri paesi del nord Europa, in un epoca molto antica
di stanziò sia nel nord Europa che nella penisola iberica.
• 5000 a.C. Questo movimento migratorio che coinvolse molte popolazioni avvenne nel
5000 a.C., fu il primo grande momento migratorio di tante popolazioni indo europee che
provenivano dall’Asia, attuale Pakistan, al di là degli Urali e si stanziarono nel mar morto e poi
disperdersi nel continente europeo nel nord Europa e il sud Europa dando vita a ceppi etnici fra cui
il ceppo dei Celti e degli iberi. Ecco perché nel 218 a.C. I legionari trovarono Iberi e Celti, questi
due grandi ceppi arrivarono anche a unirsi e diventare Celtiberi. I gruppi etnici presenti quindi erano
quindi i Celti, gli Iberi, i Celtiberi e anche i Lusitani. I Lusitani erano stanziati nella penisola iberica
proprio in prossimità di ciò che successivamente diventò il regno di Portogallo in epoca medievale.
I Lusitani non erano autoctoni ma provenivano dalla Grecia e anche loro durante il periodo
migratorio si stanziano nella penisola iberica.
SITUAZIONE LINGUISTICA IN PORTOGALLO AL MOMENTO DELLA
ROMANIZZAZIONE
Nel momento in cui i romani arrivano nella penisola iberica questa era ampiamente popolata da vari
gruppi etnici, anche dal punto di vista linguistico questi gruppi etnici pre romanici parlavano lingue
diverse, da un punto di vista propriamente storico i Romani diventarono i padroni di tutta la
penisola, sterminarono tanti gruppi etnici soprattutto coloro che negavano e si ribellarono alla loro
presenza, e alcuni si convertirono subito alla religione cristiana e alla lingua latina. Nonostante
l’atteggiamento di ribellione che alcuni di questi gruppi etnici manifestarono nei confronti dei
romani da un punto di vista linguistico i romani inglobarono all’interno della lingua latino volgare
tutte queste lingue già esistenti nella penisola iberica, se da un lato uccisero e sterminarono
dall’altro non fecero mai tabula rasa delle lingue pre esistenti. La base linguistica, la matrice per la
formazione della lingua portoghese è stato il latino volgare ma un latino volgare che durante il
periodo della romanizzazione si è iberizzato. Il latino volgare, che diventa la base della formazione
della lingua portoghese, non è solo il latino volgare italico ma è un latino volgare che si è iberizzato
grazie all’inserimento delle tante lingue iberiche già esistenti nel territorio. È un latino volgare che
si è contaminato con altre lingue già esistenti sul territorio, a questo latino volgare iberico dobbiamo
aggiungere le tracce linguistiche lasciate dalle popolazioni germaniche, al quale poi si sono
aggiunge le parole arabe durante la conquista araba, e poi finalmente a partire dal anno 1000 si
inizierà a parlare di lingua gallego portoghese. La lingua gallego portoghese è una lingua
ampiamente contaminata, frutto di un percorso culturale molto lungo.
Il portoghese è una lingua romanza cioè al pari dell’italiano, francese, spagnolo, Catalano, romeno,
è il risultato di una evoluzione talvolta spontanea talaltra condizionata del latino e in quanto tale,
reca ancora ben evidente il marchio di origine e manifesta numerose e notevoli affinità e
convergenze accanto a non meno numerose e rilevanti divergenze.
Ciò che è rimasto sono aspetti sia convergenti che divergenti, nella lingua portoghese si riscontrano
aspetti innovatori e conservatori, alcuni aspetti linguistici hanno subito variazioni, altri no.
  
 SITUAZIONE POLITICO-LINGUISTICA NELLE DATE FONDAMENTALI PER LA
FORMAZIONE DELLA LINGUA PORTOGHESE
• Situazione ante 218 a.C.: Quando i Romani arrivarono nella penisola iberica nel 218 a.c. La
penisola iberica era ampiamente popolata, i ceppi etnici che vi risiedevano erano: il gruppo dei
Celtiberi, frutto dell’unione del gruppo Celta e Ibero e che risiedeva nella zona centro settentrionale.
I Celti propriamente detti invece risiedevano nella parte meridionale occidentale e all’estremo sud.
Nella parte più a sud vi erano i turdetani, bastetani, oretani, edetani , carpetani ecc.. facenti tutti
parte del gruppo Ibero. I Lusitani furono i più importanti perché dettero vita alla Lusitania stanziati
proprio a quello che in futuro diventerà il Portogallo.
• 27 d.C. fase conclusiva della romanizzazione: Al momento della conclusione della
romanizzazione cioè approssimativamente nel 27 d.C. in piena epoca augustea, abbiamo una
penisola iberica suddivisa in 3 parti o province: la parte settentrionale orientale è chiamata Hispania
Citerior o Tarraconesis ed e la parte più grande, la seconda che è la più occidentale è chiamata
Hispania Ulterior o Lusitania e corrisponde a quello che diventerà il regno portoghese e a quella che
oggi è la Galizia. La terza provincia che si crea è quella più meridionale e prenderà il nome di
Hispania Ulterior Baetica.
IL PERIODO CHE VA DALLA ROMANIZZAZIONE ALLA CONQUISTA ARABA VIENE
DEFINITO PERIODO PRE-ISTORICO DELLA LINGUA.
• Fase finale della conquista araba, attorno al 753: la parte più grande della penisola iberica è
occupata dagli arabi, il toponimo “Andaluz” che indicava il regno arabo entrò a pieno titolo nel
vocabolario, L’Andalusia attuale è solo una parte del regno arabo e si trova al sud della penisola
iberica. La parte settentrionale era suddivisa nei veri regni germanici, il regno più importante era
quello di Galizia, che corrispondeva alla parte più settentrionale e occidentale della penisola iberica,
la città più importante era Santiago de Compostela ed era un regno svevo. A fianco al regno della
Galizia esisteva il regno delle Asturie governato dai Goti, la città più importante era Leão (Leone), a
fianco a questo c’era il regno di Castiglia che aveva come città più importante la città di Burgos
governati sempre dai Goti, a fianco di questo c’era il Regno Basco, ancora oggi questa parte della
penisola che confina sia con la Spagna che con la Francia, dal punto di vista linguistico ha parlate
sia spagnole che francesi, questi paesi sono una sorta di isola linguistica all’interno della penisola
iberica, si parla la lingua basca che non è una lingua indoeuropea e che ha una struttura
completamente diversa rispetto alle le nostre lingue nazionali distante sia dallo spagnolo che dal
francese. Anche nell’VIII secolo esisteva il regno basco, era gestito in modo assestante e autonomo
non era governato da re germanici.
• Anno 1000: A settentrione troviamo il regno di Galizia che non riguardava solo ciò che è il
territorio Galiziano attuale ma arrivava fino alla città di Coimbra, era molto più esteso e ampio
rispetto all’attuale. A fianco al regno di Galizia c’era il regno di Leone, a Sud c’era la Spagna
Musulmana occupata dai mori. La parola Spagna in questo periodo era una parola di provenienza
Latina derivante dalla parola Hispania e indicava tutta la penisola iberica, era un sinonimo di
penisola iberica. Nel regno di Galizia troviamo come città più rappresentativa la città di Braga, la
città di Coimbra e la città di Portucale, è un luogo che si trova indicativamente sulla costa atlantica,
un luogo costiero che è abbastanza vicino a Braga, la parola Portucale corrisponde all’attuale città
di Porto, nell’anno 1000 era un semplice villaggio di pescatori situato alla foce del fiume Douro.
Portucale è la parola dalla quale prenderà vita la parola “Portogallo”. Dal punto di vista linguistico
nella parte che corrisponde alla Galizia e in parte all’attuale Portogallo si parlava il gallego
portoghese, a fianco, e cioè nella regione di Trás-os -montes dell’attuale Portogallo e cioè quella
parte settentrionale confinante con l’attuale Spagna si parlava il leonese. Esiste ancora oggi la città
Miranda do Douro che è capoluogo e che si trova in prossimità del fiume Douro, dove fu
proclamata attorno agli anni 90 del secolo scorso l’unico esempio di lingua ufficiale regionale
portoghese che prende il nome di Mirandese. Il Mirandese è una lingua che deriva dal Leonese
medievale e ne ha mantenuto nel corso dei secoli tante parole. A fianco alla zona dove veniva
parlato il Leonese, si parlava il Castigliano e accanto a quuesto troviamo il Navarrese in territorio
spagnolo, l’Aragonese in territorio spagnolo e il Guascone in territorio francese. Queste 3 lingue si
possono sentire ancora oggi recandosi nei Paesi Baschi. A fianco all’Aragonese si parlava il
Catalano nell’attuale zona di Barcellona, in tutto il resto della penisola iberica si parlavano lingue
Arabe o Mozarabe.
• XII secolo: la lingua gallega viene usata e parlata in prossimità di quella che è l’attuale Galizia, i
confini politici sono più vicini a quelli che conosciamo attualmente. Dal punto di vista politico e
geografico il regno di Portogallo era suddiviso in due parti, il Nord del Portogallo, che
comprendeva la città di Braga e in Portogallo centro meridionale che comprendeva la città di
    
 Coimbra, città di Faro e di Lisbona. Accanto alla lingua Gallego portoghese si parlano la lingua
Asturiana e Leonese, accanto a questa si apre un vasto territorio dove si parla la lingua Castigliana,
oltre a queste si parla la lingua Aragonese a nord e la lingua Andalusa a sud. La parte orientale
settentrionale é dominata dalla lingua Catalana e sotto si sviluppa la lingua Valenciana e cioè quella
di Valencia, nelle Isole Baleari si sviluppa la lingua Balearica.
LA NASCITA DEL REGNO DEL PORTOGALLO
Il regno del Portogallo nasce a partire dal 1143, questo procedimento riguardante la formazione del
regno di Portogallo si concluderà nel 1179, il 1143 corrisponde alla salita al trono del primo re di
Portogallo , ma verrà proclamato a pieno titolo re di Portogallo attraverso una bolla papale solo nel
1179, il re in questione è Dom Afonso Henriques (Alfonso Enrico), questo re apparteneva alla prima
dinastia portoghese che era quella dei Borgonha (Borgogna). Questa dinastia prende questo nome
per un motivo storico che ha a che fare con un matrimonio, nello specifico Alfonso Enrico era figlio
del conte di Borgogna Enrico e della principessa Teresa figlia a sua volta del re Alfonso che era un
re Svevo che governava la contea di Portucale. Alfonso salí al trono e governò la contea di
Portucale che corrisponde all’odierna città di Porto, dove successivamente si creo il regno di
Portogallo. Questa prima dinastia governò dal 1143 al 1385 perché nel 1385 si verificò un altro
episodio storico.
Nel nome di Don Afonso Henriques la desinenza “es” veniva abbinata ai nomi di persona di origine
germanica. Afonso era figlio di Enrico e lo si capisce dalla desinenza “es”.
PAROLE DI ORIGINE CELTICA,GERMANICA, ARABA
Esempi di parole portoghesi di origine celtica:
Suffisso “briga” :
Coimbra < Coninbriga. All’epoca della Romanizzazione veniva chiamata Coninbriga questa parola
era una parola latina ma è una parola che ha un suffisso di origine celtica. Ogni volta che si trova
una parola portoghese con questo suffisso vuol dire che è una parola di origine celtica.
Lagos < Lacobriga che è una città al sud del Portogallo.
Alenquer < Arabriga.
2 toponimi di città portoghese di origine Celtica ma senza suffisso “briga”
Faro < Ossonoba
Évora < Equabonna
Queste due città venivano chiamate così nel periodo della romanizzazione, sono parole celtiche.
Esempi di parole di origine Germanica:
Guerra < Guerra/ Bellum (lat.) < Werra.
Questa parola deriva dal latino dalla parola Guerra o Bellum, non deriva solo dal latino ma proviene
da una parola ancora più antica da una parola indoeuropea e cioè dalla lingua Germanica “Werra”.
Burgo < Burgus < Burgs.
La parola burgo porta deriva dal latino dalla parola Burgus ma anche dal germanico dalla parola
Burgs.
Suffisso “hart” : Bernardo < Bernhart.
Questo suffisso è un suffisso germanico, tutte le parole che terminano in -ardo hanno come origine
etimologica la lingua germanica.
Esempi di Lemmi di origine Araba:
Prefisso “od” = Odivelas, Odemira.
Prefisso “al” = Algarve, Alfama (nome di quartiere di Lisbona in zona portuale, fu per tempo il
cuore della comunità araba a Lisbona), alface (lattuga), alecrim (rosmarino), algodão (cotone).
Termini legati all’ agricoltura, matematica, astronomia: arroz, laranja, xarope (sciroppo), açucar,
zénite (Zenit) , álgebra.
Tra i due prefissi quello che ha avuto un esito maggiore nel vocabolario portoghese è il prefisso
“Al”.
Espressione “oxalá” = Se Dius quiser. Questa espressione fu ampiamente utilizzata nell’epoca dei
viaggi di scoperta, questi viaggi furono viaggi verso l’ignoto, i navigatori sapevano da dove
partivano ma non sapevano se sarebbero arrivati a destinazione qualunque questa fosse stata.
Partivano Da Lisbona verso il sud Africa o verso il Brasile durante questi navigazione e usavano
questa espressione.
  
 CONCETTO DI SUPER E SOSTRATO.
Il periodo che va dalla romanizzazione alla conquista araba viene chiamato il periodo pre-storico,
che ha preceduto la fase propriamente storica della lingua, all’interno di questo periodo pre istorico
ci sono due concetti fondamentali:
• Lingua di Sostrato: la lingua latino volgare. Viene definita tale perché è stata la matrice
linguistica per la formazione della lingua gallego portoghese.
• Lingua di Superstrato: le lingue germaniche e la lingua araba. Quelle lingue che si sono
aggiunte al latino volgare e che hanno contribuito alla formazione della lingua gallego
 portoghese.
PERIODO ANTICO
 Per periodo Antico si intende il periodo che ha riguardato la nascita della lingua gallego
portoghese, approssimativamente va dall’anno 1000 al 1385. L’anno 1000 fu la formazione
dell’Europa linguistica, l’anno 1385 è importante perché si verificò un episodio storico molto
importante, fu una battaglia combattuta fra portoghesi e castillani e prese il nome di battaglia di
Aljubarrota, combattuta tra il 1383 e il 1385 che decretò i portoghesi vincitori, si combatte perché i
castillani avrebbero voluto occupare il regno di Portogallo. Fu un tentativo molto accurato con il
chiaro intento di occupare e conquistare il regno di Portogallo, anche prima del XIV secolo avevano
tentato di annettere sotto la corona castillana anche quella portoghese a partire dal 1179 fino al
1383, solo che i tentativi che ci furono in questi due secoli furono molto approssimativi che non
produssero conseguenze particolari e che furono bloccati subito, quello che per la storia della
Spagna e del Portogallo ha avuto un peso considerevole è stata questa battaglia. Questo fu il primo
vero tentativo di annettere il regno di Portogallo a quello di Castilla, anche se i portoghesi
riuscirono a vincere e a mantenere la propria indipendenza politica , ma oltre a questa battaglia nel
1385 muore l’ultimo re della prima dinastia portoghese dei Borgogna il quale muore senza lasciare
eredi maschi, a partire da questa data si crea un problema dinastico, viene fatto salire al trono il
figlio di uno dei fratelli di questo re senza eredi, solo che dal 1385 si apre la seconda dinastia
portoghese che permarrà fino al 1580 ed è la dinastia degli Avíz. È una dinastia nuova. Nel 1390
come conseguenza della battaglia e della seconda dinastia portoghese indicativamente attorno al
1390 la lingua gallega e la lingua portoghese prendono due strade linguistiche separate e
continueranno in modo autonomo il proprio percorso linguistico. La battaglia di Aljubarrota andò a
modificare comunque i confini territoriali se pur in modo lieve, quindi la lingua gallega entrerà a far
parte a pieno titolo dell’evoluzione della lingua spagnola. Come conseguenza di questa battaglia, la
lingua gallega e quella portoghese iniziarono a seguire due percorsi separati, la lingua gallega
seguirà quella Castillana, si inizia a parlare da qui di Lingua portoghese.
L’altra data da ricordare è il 1290, importante per la prima dinastia portoghese dei Borgogna, la
lingua gallego portoghese nel 1290 venne utilizzata per la prima volta dalla Cancelleria reale per
redigere documenti reali e questo vuol dire che diventò a pieno titolo lingua ufficiale nazionale del
regno di Portogallo, viene quindi usata da tutti e in tutti gli ambiti con il re Don Dionici (D. Dinís).
LINGUE USATE NEL PERIODO ANTICO
• LATINO VOLGARE (iberico), non è più il vero e proprio latino volgare parlato nella penisola
Italica, è un latino volgare che si è iberizzato nel corso dei secoli a partire dalla romanizzazione fino
alla conquista araba, al suo interno ha accolto tante parlate,pre romane, celtiche, ibere e poi anche
parole germaniche e arabe. Il latino volgare veniva usato dappertutto sia per documenti notarili, per
la vita quotidiana che per i testi letterari, veniva usata sempre.
• GALLEGO-PORTOGHESE, si è formato sulla base di questo latino volgare iberico.
Fra le due la lingua latino volgare era la più strutturata dal punto di vista morfo sintattico e
grammaticale, al contrario della lingua gallego portoghese che era priva di grammatiche, vocabolari
e strumenti linguistici grammaticali di supporto. C’erano dei cambiamenti linguistici che
avvenivano soprattutto a livello orale, successivamente poi potevano essere scritti in poesia o in
documenti ma non erano presenti nelle grammatiche. Compariranno volumi e grammatiche solo nel
periodo successivo, cioè in quello Medio che va dal 1385 al 1580. Il gallego portoghese viene usato
a livello scritto in una prima fase nell’ambito letterario, ovvero per scrivere i primi componimenti
poetici (dall’anno 1000 fino al 1214). A partire dal 1214 questa lingua inizierà ad essere usata per
iscritto per redigere testi e documenti non più letterari ma testi di altra natura soprattutto documenti
notarili. Nel 1214 ci fu il primo ritrovamento notarile di un documento scritto in gallego portoghese
ed era il testamento del re Alfonso e il ritrovamento del documento Notícia do Torto , documento
che riguarda un torto che è stato fatto ad un proprietario terriero da parte di un altro proprietario.
 
   •

ASPETTI LINGUISTICI INNOVATIVI E CONSERVATORI DEL PORTOGHESE ANTICO
Aspetti innovatori:
All’interno di questo periodo antico compaiono due digrammi e cioè il digramma -lh e quello -nh,
sono entrambi suoni palatali. La comparsa di questi due digrammi corrisponde a un procedimento
fonetico e cioè alla Palatalizzazione di L e N, è un processo di tipo innovativo della lingua
portoghese. Subentra in confronto al latino un aspetto innovatore, la lingua gallego portoghese non
rimane conservatrice ma trasforma attraverso la palatalizzazione queste due consonanti, fa un
processo innovativo.
Filius (lat.) < FILHO. Maneana (lat.) < MANHÃ.
Compare l’accento tilde, tipicamente portoghese e serve a nasalizzare la vocale su cui viene posto.
Manu (lat.) < MÃ sarebbe dovuto rimanere MAU ma si preferisce indicare graficamente una sola
vocale che viene nasalizzata e per rendere la nasalizzazione viene usata la tilde.
Lana (lat.) < LÃA in questo caso vengono mantenute tutte e due le A dove la prima viene
nasalizzata e si mantiene anche l’ultima vocale perché in questo periodo antico non esistono delle
vere e proprie regole è un periodo dove viene lasciata molte libertà grafica , si prova a costruire una
lingua diversa dalla lingua latina ma non compaiono mai delle regole precise e ferme. Furono i
primi tentativi di costruzione di una nuova lingua , tentativi di cambiamenti per dare dei risultati
diversi da quelli latini.
Cane (lat.) < CÃ.
Trasformazione consonantica, del nesso consonantico -pm -cl -fl, questi tre nessi consonantici
latini vengono trasformati nel gallego portoghese in -CH, abbiamo la palatizzazione dei nessi
consonantici in -CH.
Pluvia < CHUVA
Clamare < CHAMAR Si pronunciano come -c e non come -sh
Flamma < CHAMA
Questa pronuncia non è scomparsa, si può trovare nei piccoli villaggi del Sud del Portogallo. Si è
mantenuta come pronuncia dialettale.
• Fenomeni di sincope della consonante in posizione intervocalica,
LANA (lat.) < LÃA in gallego portoghese (si pronuncia in modo nasale grazie alla tilde), LÃ in
portoghese attuale.
DOLORE (lat.) < DOOR in gallego portoghese. DOR in portoghese attuale.
FIDELE (lat.) < FIEL in gallego portoghese e anche in portoghese attuale.
PALATIU (lat.) < PAAÇO in gallego portoghese e PALAÇO in portoghese attuale.
Aspetti conservatori:
• Forme finali -om / -an in -ão/-õe, l’abitudine più ricorrente era quella di mantenere la consonante
nasale finale.
Coraçom (gal. port) < CORAÇÃO in portoghese attuale .
Joham (gal. port) < JOÃO in portoghese attuale.
Man (gal.port.) < MÃO in portoghese attuale.
PERIODO MEDIO
Periodo antico= Formazione del portoghese (1000-1385) Periodo medio= Evoluzione del
portoghese (1385 al 1580).
Il Periodo medio, è il periodo dell’evoluzione perché è un periodo che viene dopo quello antico ed è
per forza di cose un periodo di evoluzione. La parola evoluzione racchiude tanti aspetti linguistici e
culturali che hanno visto il coinvolgimento in prima persona della Lingua portoghese, fu il periodo
della vera a propria rivoluzione della lingua portoghese sia per motivi esterni che per motivi interni.
• Motivi Interni (Mediterranei) : In questa nuova epoca umanistica e rinascimentale (dal XV al XVI
secolo) all’interno del bacino del mediterraneo, la lingua portoghese si è arricchita di tantissime
parole soprattutto italiane, ma anche francesi e parole castillane, questo arricchimento lessicale
soprattutto italiano è dipeso da quella rete culturale che si instaurò a partire dall’epoca umanistica.
La circolazione di intellettuali, esploratori, navigatori, mercanti, che ha contraddistinto l’epoca
umanistica e rinascimentale ha prodotto una vera e propria circolazione linguistica. Questi viaggi
non erano mirati per qualcosa di specifico ma iniziavano come viaggi per portare le merci da un
territorio all’altro ma l’aspetto più mercantilistico e economico veniva accompagnato da altri aspetti
linguistici e culturali. Si verificavano scambi culturali e questi

      
 viaggi intrapresi periodicamente fra Italia e penisola iberica hanno lasciato sul territorio portoghese
un bagaglio enorme di parole italiane di epoca umanistica e rinascimentale. È in questo periodo
medio che noi vediamo la ricezione delle opere del Petrarca nella penisola iberica grazie ad una
serie di intellettuali italiani di spicco che venivano invitati alla corte di Lisbona, ad esempio Angelo
Poliziano, Cataldo Siculo ecc.. Erano invitati dai Re che si sono succeduti all’interno del periodo
antico, come conseguenza di questi inviti a corte gli intellettuali hanno potuto lasciare un bagaglio
culturale italiano, viceversa anche l’Italia dell’epoca si è arricchita di vocaboli e parole portoghesi.
Anche la Francia meridionale ha lasciato delle parole.
• Motivi esterni : Il periodo medio fu il periodo delle scoperte, il Portogallo iberico è uscito dal
contesto europeo è si è affacciato sul panorama mondiale per conoscere e farsi conoscere. Come
conseguenza di questi viaggi che si sono estesi e divulgati da ovest a est del globo verso il Brasile,
l’Africa e l’Asia la lingua portoghese si è arricchita di tantissime parole non europee , ovvero di
parole indigene brasiliane, africane, indiane, malesi, indonesiane (dall’isola di Timor), cinesi e
giapponesi. Questo periodo fu il Siglo de Oro portoghese. Storicamente questo fu l’unico periodo di
vera e propria grandezza del regno di Portogallo e della cultura portoghese. Il piccolo Portogallo si
sente grande, il binomio di piccolezza/grandezza è il tipico sentimento oscillatorio portoghese, la
parola saudade racchiude questo sentimento nostalgico di un periodo di gloria che si è concretizzato
per davvero ma che è scomparso ma si spera che un giorno possa di nuovo ritornare. Questo
sentimento si forma a pieno titolo durante questo periodo.
FINE DEL PERIODO MEDIO, 1536-1580.
• Il 1580 fu una data ricca di avvenimenti storici, uno dei motivi per cui si fa concludere il periodo
medio nel 1580 è perché muore l’ultimo re della dinastia che ha marcato il periodo medio e cioè
quella degli Avíz. Il re in questione è Don Sebastião che mori senza lasciare eredi maschi e il suo
corpo non venne mai più ritrovato perché mori in battaglia in Marocco. Con la sua morte si avviò
una seconda crisi dinastica che comportò uno scenario politico completamente diverso e decretò la
fine dell’indipendenza politica portoghese. Nel 1580 il regno di Portogallo viene annesso alla
corona Castillana. Del 1580 fino al 1640 il Portogallo venne governato da Castilla, questo periodo
venne chiamato il periodo della “monarchia duale”, i re portoghesi continuarono ad esistere ma non
avevano più poteri governativi, la corona fu gestita da 3 re castillani tutti e tre di nome Filippo,
questo fu il periodo più scuro e buio del Portogallo. La saudade iniziò a svilupparsi soprattutto in
questo periodo, i portoghesi nutrivano un sentimento di sconfitta e umiliazione. Il 1580 fu una data
cardine anche per la morte del poeta Camões. Viene considerato il vate lusitano del Portogallo, alla
stregua di Dante Alighieri, si chiamava Luis Vaz de Camões e fu massimo poeta portoghese, fu
l’autore del primo poema epico nazionale, un componimento che si chiama “Os Lusíadas” ovvero
“I Lusiadi”, pubblicato da Camões stesso nel 1572, permise alla lingua portoghese di diventare una
lingua classica, l’aspetto classico della lingua portoghese lo si deve alla lingua che ha usato per
scrivere la sua opera, questa lingua è una lingua portoghese aulica, classica, comprensiva di quei
latinismi classici che fino al 1572 erano mancati. Camões rende la lingua portoghese una lingua
classica e lingua matrice che verrà poi esportata in tutte le colonie. In quanto componimento epico
nazionale, “i Lusiadi” parlano della storia della vita portoghese dalle sue origine pre romane fino
all’epoca delle scoperte marittime, fino al XVI secolo. Scrisse molti sonetti su quelli modello
petrarchesco. I Lusiadi fu recepito subito in ambito castillano, dal punto di vista culturale la
maggior parte degli intellettuali castillani compresero subito l’importanza di questo poeta
portoghese, lo stesso poema venne subito tradotto in lingua castillana all’interno del XVI secolo, nel
1580 e ne seguì subito un’altra. Dovremmo aspettare il 1600 per avere una prima traduzione italiana
de I Lusiadi, per la traduzione francese si dovrà aspettare il XIX secolo.
• Il periodo classico può combaciare in parte col periodo medio per una data, il 1536, è una data
comune ad entrambi i periodi. Tradizionalmente il periodo medio finisce col 1580 ma non sarebbe
un errore dire che il periodo medio può finire anche nel 1536. Nel 1536 compaiono per la prima le
grammatiche portoghesi, con la comparsa in Portogallo delle prime grammatiche propriamente
portoghesi possiamo far avviare il periodo classico.
All’interno del XIIX secolo e del XIX secolo il Portogallo guarderà con molta attenzione al Brasile
per cercare di arrocchiare la sua situazione economica. Il Brasile era un territorio che i portoghesi
avevano scoperto e conosciuto solo a livello costiero, dal 1500 fino al 1640, per secoli rimasero
sulla costa, solo verso la fine del XIIX secolo e a partire dal secolo successivo i portoghesi
esplorarono anche l’interno del Brasile, che ha portato alla scoperta di tante miniere e giacimenti
    
 minerali. Il Brasile interno da questo momento in poi inizia ad essere sfruttato per cercare di
rimpinguare le casse reali, ma questo sfruttamento del suolo brasiliano comportò in realtà solo un
arricchimento di alcuni re portoghesi, la crescita non fu una crescita economica nazionale, non andò
a beneficio nazionale ma solo a beneficio di alcuni reali quindi anche tra il questi due secoli
l’economia portoghese non si arricchì, non riuscì ad avviare una vera e propria crescita economica,
alcuni re arrivarono a voler creare del palazzi su modello della chiesa di San Pietro a Roma facendo
arrivare in Portogallo marmo di Carrara.
FENOMENI LINGUISTICI DI EVOLUZIONE DELLA LINGUA PORTOGHESE NEL
PERIODO MEDIO
• Comparsa del dittongo nasale finale “ão”. ANT-AM-ANE-ANU-ADUNT (lat.) < ã-an/am (port.
antico)< ão (port. medio)
PANE (lat.)<pã in gallego portoghese<PÃO (port.medio). MANU (lat.) < mã/man (gall.port.) <
MÃO
UM-UNT-ONE-UDINE (lat.) < õ-on/om (port. antico) < ão (port medio) MULTITUDINE<
multidõ< multidão.
ORATIONE (lat.) < oraço< oração.
• Regolarizzazione del genere (maschile-femminile).
PERIODO CLASSICO,1580,1640, GRAN BRETAGNA.
Il periodo classico può iniziare dal 1536 per la comparsa delle prime grammatiche portoghesi o nel 1580 a
seguito delle due morti o a seguito della monarchia

classico fino al XIX secolo, dal XIX secolo in poi si parlerà di periodo moderno-contemporaneo.

Dal 1580 al 1640 si apre la monarchia duale, dal punto di vista storico, dal punto di vista linguistico
e culturale questo periodo fu l’unico periodo di bilinguismo castillano e portoghese. Spesso i
proverbi e i modi di dire di questo periodo sono gli stessi, alcune parole magari sono scritte con dei
cambiamenti, anche i temi e i contenuti affrontati dai vari poeti sono gli stessi. Se da un l’unto di
vista politico e storico questo periodo 1580-1640 ha significato una frustrazione per la perdita della
propria indipendenza politica, parallelamente da un punto di vista culturale fu un periodo
ampiamente rigoglioso e produttivo sia dal versante castillano che da quello portoghese, vengono
pubblicate tantissime opere in prosa, in versi e teatrali all’interno dei quali è possibile riscontrare
tanti aspetti in comune, molti poeti e scrittori portoghesi di questo periodo arrivarono a scrivere le
proprie opere sia in lingua portoghese che castillana, ad esempio il padre del teatro portoghese Gil
Vicente scriveva delle pieces teatrali usando sia la lingua castillana e portoghese, proveniente da
una formazione colta per loro era normale usare le due lingue, per altri poeti e scrittori la cui
formazione non era così colta, l’utilizzo della lingua Castillana non era così spontanea, ma
nonostante queste diversità di formazione quello che fu un denominatore comune fu l’utilizzo di
entrambe le lingue. Nonostante ciò solo pochi poeti castillani arrivarono a scrivere opere in
portoghese, come simbolo di egemonia sulla corona portoghese la lingua più usata era il castillano.
Durante il siglo de oro Lope de Vega in alcune delle sue opere reca dei contenuti portoghesi, in
alcune opere parla del Brasile, in altre opere ricorda Camões.
Il 1640 fu l’anno della restaurazione dell’indipendenza portoghese, dal punto di vista linguistico gli
altri prestiti linguistici che adotterà il Portogallo saranno sopratutto prestiti francesi, la Francia
diventerà il modello culturale per eccellenza per la cultura portoghese, dal 1640 fino a tutta l’epoca
dei Lumi penetreranno non solo parole francese di uso comune ma anche tante mode di origine
francese, ad esempio nel vestire, molti tessuti arriveranno da Parigi, le dame, nobili portoghesi
seguiranno anche molti modelli comportamentali portoghesi e ovviamente in questo periodo
classico continueranno a entrare nelle la lingua portoghese parole italiane, castillane. Viceversa dal
XIX a tutto il XX secolo il nuovo modello culturale sarà quello inglese. La Gran Bretagna da un
punto di vista politico dal 1640 in poi diventerà una figura ostile apparentemente amica, nel 1640 la
restaurazione dell’indipendenza portoghese avvenne grazie all’intervento della Gran Bretagna in
cambio il Portogallo poteva importare solo merci inglesi e questo danneggiò l’economia
portoghese, dal 1640 in poi il Portogallo visse una grave crisi economica a causa di questo
compromesso con la Gran Bretagna, a partire dalla seconda metà del 700 e all’interno del 800 il
Portogallo iniziò ad esplorare le zone interne del Brasile, scopre tantissime miniere di pietre
preziose e giacimenti minerari, l’illusione è quella di riuscire a rimpinguare le casse portoghesi
grazie a questa grandissima ricchezza mineraria brasiliana ma in realtà andranno solo a beneficio
dei reali. Sempre nel XIX secolo ricompare l’ombra oscura della Gran Bretagna perché nel 1890 la
    
 Gran Bretagna proclama un ultimatum al Portogallo, ovvero lo obbliga a rinunciare a un progetto
espansionistico nel sud dell’Africa ovvero nel XIX secolo sia la Gran Bretagna che i, Portogallo
avrebbero voluto occupare dei territori africani per poter collegare e unire i loro possedimenti
africani che già avevano conquistato, nello specifico il Portogallo avrebbe voluto unire l’Angola e il
Mozambico occupando i territori africani intermedi, anche la Gran Bretagna che aveva già molti
territori africani avrebbe voluto unire il sud Africa all’Egitto, quando si crea questo contenzioso fra
Gran Bretagna e Portogallo a causa del territorio della Rodesia, l’Inghilterra invia al Portogallo
l’ultimatum obbligandolo a rinunciare a questo progetto altrimenti avrebbe bombardato, fu costretto
a rinunciare a questo progetto e ad accettare questo ultimatum firmato nel 1890. Anche in questo
caso come conseguenza di questo ultimatum dal 1890 in poi il Portogallo vivrà un nuovo momento
di profonda crisi economica, politica, mentale collettiva, si instaura all’interno della collettività un
profondo sentimento di impotenza e debolezza e questo sentimento andrà a creare in ambito
letterario soprattuto due correnti, per cercare di studiare questa nuova situazione di lacerazione
creata a livello nazionale col tentavo di uscire da questi sentimenti, gli atteggiamenti più propositivi
si sono avuti in ambito letterario, con le correnti del:
• Saudosismo la più propriamente portoghese che si basava sul concetto della Saudade, azione
propositiva del recupero della propria tradizione lusitana, speravano e credevano in una rinascita del
Portogallo, cercando di focalizzarci sul recupero della propria storia. Atteggiamento propositivo e
collettivo.
• Simbolismo-Decadentismo, sono stati intellettuali che non sono mai riusciti a credere in un vero
recupero del Portogallo, e come conseguenza di questo atteggiamento più pessimista l’unica
soluzione più concreta era per loro la fuga, visto che per loro il Portogallo non sarebbe mai riuscito
a risorgere la soluzione migliore era quella di lasciare il Portogallo e andare in altri paesi spesso
molto lontani ed esotici, perché recandosi in Brasile, India, Cina e Giappone sarebbe stato più facile
ricreare un futuro migliore. Atteggiamento individuale e frustrante.
   • Afro/asiatico:
LESSICO EXTRA-EUROPEO- di utilizzo attuale.
 Mandarim= funzionario, consigliere< Malesia. Bengala=bastone da passeggio, Xale=Scialle<
India. Chá=the, Chávena=tazza da the<Cina. Biombo=paravento<Giappone.
Ananás<África bantu.
• Brasiliano (tupi)
Flora: buriti, jocarandá, caju, maracujá, abacaxi.
Fauna: capivara, piranha.
Personaggi mitologici/leggendari: sacri=folletto/elfo dispettoso e neretto che porta sempre un
berretto dai poteri magici.
Caipora=guardiano della natura, della flora, e fauna.
ASPETTI LINGUISTICI DEL PERIODO CLASSICO
• ancora confusione nella grafia, anche se si stavano diffondendo già nel periodo medio alcune
regole fonetiche a livello grafico ancora avremo una certa confusione e cioè libertà grafica. Una
lettera dell’alfabeto poteva essere scritta in più di un modo, soprattutto per la vocale “i”, poteva
essere scritta con la “i” ma anche con la “y” o la “h”. es. MINHA (port.attuale), sia in epoca media
che in epoca classica poteva essere scritto MIA, MYA e MHA.
• presenza del suono affricato palatale [t] che si afferma nel periodo classico = c dolce, CHAMA,
CHUVA, CHAMA.
In questo periodo classico penetrano parole di origine:
francese CHAPÉU< CHAPEAU in Francese.
• Italianismi.
• Latinismi classici.
• Castillano viene usato come seconda lingua dai portoghesi colti grazie alla monarchia duale,
periodo del bilinguismo.
 •
 
 TRE GRAMMATICHE PORTOGHESI CINQUECENTESCHE
• 1536 prima grammatica propriamente portoghese, scritta in lingua, il titolo fu la “Grammatica da
lingoagem portughusa” di Fernão de Oliveira, “grammatica” veniva scritto con due m, rientrava
nella libertà grafica. Questa del 1536 non è una vera e propria grammatica come la intendiamo noi,
non troveremo spiegazioni e regole grammaticali ma solo tante parole in lingua portoghese, più che
una grammatica è una sorta di vocabolario ma oltre a elenchi di tante parole troviamo anche qualche
piccola spiegazione più grammaticale che permette di comprendere certi passaggi vocalici e
consonantici avvenuti dal latino volgare al portoghese.
• 1540 seconda grammatica portoghese, “Grammatica da Lingua Portuguesa” di João de Barros,
lieve distinzione nel titolo rispetto la 1536, la parola “Lingua” nella prima grammatica comprare
come Lingoagem di chiara provenienza latina, nel secondo caso la parola Lingua appare in una
forma più moderna. Anche in questo caso i contenuti sono molto simili.
(1572 pubblicazione del l’epopea nazionale Os Lusiadas di Camões, grazie a questo componimento
la lingua portoghese diventa lingua classica, scrive con una lingua portoghese aulica e colta, sarà
considerata da qui in poi una lingua classica.)
• 1576 viene stampata la grammatica di Duarte Nunes de Leão, Orthographia da Lingoa Portuguesa
ritenuta necessaria per scrivere bene la lingua portoghese, spagnola e latina e qualsiasi altra che
dalla latina abbia origine. Fornisce indicazioni sull’ortografia delle parole, viene definita la terza
grammatica cinquecentesca. All’interno vengono esplicitati anche i problemi di scrittura dell’epoca.
DIZIONARI PORTOGHESI PIÙ IMPORTANTI
• Il primo dizionario risale al 1562, l’autore e Jerónimo Cardoso, il titolo è Dictionarum ex
Lusitanicum in Latinum Sermonem. È un titolo latino, fino al 1562 gli altri prototipi di dizionari
venivano tutti stampati e scritti in lingua latina, fino al XVIII la lingua latino volgare verrà usata
come lingua di riferimento. Troviamo singole parole portoghesi derivanti dal latino volgare e ogni
tanto spiegazioni dei passaggi fonetici e ortografici dalla lingua latino volgare a quella portoghese.
• Agostinho Barbosa, Dictionarium Lusitanicum-Latinum, 1611, col titolo sempre in latino.
• Amaro Roboredo, Raizes da lingua latina mostra dal em hum tratado e diccionario, 1621
spiegazioni sulle radici della lingua latina.
• Raphael Bluteau, Vocabulario Portuguez e Latino, stampato nel 1712-1713 a Coimbra.
L’autore è francese ed è un bibliografo. É il primo vero dizionario in 4 tomi. Fra il 1716 e il 1721
c’è la seconda edizione pubblicato in 8 volumi a Lisbona.
• Secondo dizionario più importante settecentesco, Diccionario da lingua Portuguesa composto
pelo padre D. Rafael Bluteau reformado, e accrescentado por Antonio de Morales Silva do Rio
de Janeiro, 1789. Questo dizionario fu scritto prendendo ad esempio quello di Bluteau.
• Diccionario da lingua portugueza, scritto e pubblicato dalla prima accademia reale delle scienze
di Lisbona, 1793.
• Diccionario bibliographico portuguez di Innocencio da Silva nel 1858. È un dizionario
bibliografico, ci sono tutte le opere scritte dagli autori portoghesi importanti, anche se non tutte
sono arrivate ai nostri giorni. Documento comprobatorio.
• Antonío Houaiss, Dicionário da língua portuguesa, 2003. Edizione in tre tomi. É il primo
dizionario lessicografico, di ogni parola riporta l’origine etimologica e l’anno di comparsa della
parola scritta nella lingua portoghese.
  
 GRAMMATICHE BRASILIANE
• Padre José de Anchieta, 1595. prima grammatica brasiliana fu scritta da un padre gesuita. Questa
prima grammatica brasiliana non venne stampata in Brasile ma in territorio portoghese, nel XVI
secolo in Brasile ancora non esisteva la stampa che arriverà solo nel XIX secolo. Tutti i testi scritti
in Brasile dovevano essere stampati in altri paesi, primo fra cui in Portogallo. Il titolo è “Arte de
grammatica da lingoa mais ufada na cofta do Brafil. Feyta pelo padre Iofeph de Anchieta de IESU.”
Abbiamo nel titolo la parola Arte, anche in questo caso non si tratta di una vera e propria
grammatica ma è un trattato che parla anche di questioni grammaticali, ma include informazioni
riguardanti la storia della formazione della lingua brasiliana. Nella seconda parte del titolo viene
sottolineato anche che questa lingua era parlata lungo la costa brasiliana. All’interno di questo
trattato si parla anche della lingua geral. Nel frontespizio troviamo anche l’autore, il luogo in cui fu
scritto, Coimbra, e la data.
• Catecismo Brasílico, stampata nel 1618 a Lisbona. Non si tratta di una vera e propria grammatica
ma di un testo con informazioni e insegnamenti prettamente religiosi all’interno del quale vengono
inserite spiegazioni linguistiche sulla lingua geral e sulle lingue Indios brasiliane. Fu composto non
da un solo padre gesuita ma da padri dotti della compagnia di Gesù.
DIZIONARI BRASILIANI
• “Diccionario da Lingua Geral do Brazil”, 1771 scritto nella città del Pará regione del nord est
brasiliano non sappiamo con certezza dove è stato stampato perché nel frontespizio non è
evidenziato, probabilmente fu stampato o a Coimbra o a Lisbona ma non ne abbiamo la certezza. É
il primo esempio di dizionario brasiliano, incentrato sulle parole della lingua geral e non su quella
portoghesi brasiliane. È circoscritto solo all’interno dello stato del Pará, non riguarda la lingua geral
di altri stati del Brasile. Possiamo immaginare che anche questo sia stato scritto da dei padri gesuiti
perché ancora non erano stati espulsi dal Brasile avvenuto nel 1775.
• “Dicionário da Lingua Tupi” di Gonçalves Dias, è il secondo dizionario brasiliano più importante,
pubblicato in una libreria di San Paolo nel 1858. È il primo vero e proprio dizionario riguardante la
lingua indigena Tupi. Ci sono un elenco di parole Tupi seguite dal corrispettivo Portoghese.
GRAMMATICHE CAPOVERDIANE
Tutte le altre grammatiche di lingua portoghese che si affermeranno in Africa, usciranno solo
all’interno del XIX secolo per lo stesso motivo per cui anche in Brasile abbiamo avuto il vero e
primo dizionario solo nel XIX secolo. Sia in Brasile che nei territori africani la stampa si afferma
solo nel XIX secolo. Un aspetto che accomuna il Brasile e i territori africani è la comparsa della
stampa. Nei 5 territori africani di lingua portoghese le prime grammatiche usciranno nel XIX
secolo.
• La prima grammatica Capoverdiana, risale al 1887 ed è curata da Antonio de Paola Brito. Il titolo
è “Dialectos crioulos-portugueses. Apuntamentos para a grammatica do crioulo que se fala na iha de
Santiago de Cabo Verde.” Cioè: Annotazioni per la grammatica del creolo che si parla nell’isola di
Santiago di Capo Verde. In questo titolo viene evidenziata la presenza sia della parola “dialetto” che
della parola “creolo”. Questi creoli di base portoghese non sono dialetti. Nel XIX secolo sia in
Portogallo che nelle colonie non esisteva la differenza fra creolo e dialetto, i linguisti avevano
difficoltà e confusione a illustrare e definire un creolo o un dialetto, si pensava che potessero essere
la stessa cosa. È una grammatica che parla del creolo che si concentra solo sul creolo capoverdiano
parlato solo nell’isola di Santiago dove c’è la capitale Praia.
Il dialetto è una variante della lingua ufficiale, è una parlata, è qualcosa che ha a che fare con la
lingua ufficiale ma se ne distacca. Ha a che fare con un contesto popolare non è qualcosa di aulico o
colto. Il creolo deve essere inteso come una lingua nuova. I creoli di base portoghese sono delle
lingue nuove, non sono dialetti. A differenza dei dialetti I creoli possono avere un’evoluzione
diversa ed essere usati in ambiti e contesti dove i dialetti non sono mai usati. Il creolo capoverdiano
viene usato ancora oggi in tutti gli ambiti cultuali, musicale, letterario, pubblicitario della società ad
eccezione delle ambito governativo ecco perché la lingua ufficiale è
  
 il portoghese. Ci sono case editrici e tipografie a Capo Verde che fanno uscire cd e libri di cantanti
e scrittori capoverdiani che cantano e scrivono in creolo.
Le altre grammatiche usciranno nel 900. Quest’ultime si differenzieranno molto e andranno ad
approfondire il discorso linguistico e grammaticale usato e parlato anche nelle altre isole
dell’arcipelago. Gli studiosi si recheranno anche nelle altre isole per mettere in risalto anche altre
specificità appartenenti ad ogni singola isola. Essendo isole in quanto tali nel corso dei secoli sono
subentrati varietà dialettali del creolo.
LA LINGUA PORTOGHESE IN MOZAMBICO
In Angola e Mozambico il procedimento linguistico e culturale è ancora in corso di formazione, ci
sono ancora oggi una serie di questioni culturali, identitarie che devono essere risolte e devono
ancora arrivare a completamento, ancora oggi non sono esistite vere grammatiche angolane e
mozambicane ma questo non vuol dire che nel corso degli anni non siano comparsi degli strumenti
di supporto grammaticali ritenuti dei prototipi di grammatiche.
A lingua Portuguesa em Mozambique di Mia Couto, 2003.
È un articolo, scritto da uno degli scrittori mozambicani di lingua portoghese più importante a
livello internazionale, ha una formazione di biologo ha sviluppato poi un interesse verso le arti
umanistiche , le letterature ma è sempre stato uno scrittore attento al discorso linguistico e culturale
del Mozambico. L’articolo riguarda la lingua portoghese in Mozambico. Questa sua osservazione
attenta riguarda anche il rapporto che continua a essere molto forte fra i vari abitanti del Mozambico
e la natura. Questo è un rapporto simbiotico sia in Mozambico che in Angola. In questo articolo
ricorda che solo il 40% dei Mozambicani sia di formazione portoghese , questo 40% parla e usa il
portoghese europeo come seconda lingua, la prima lingua è una di quelle africane, solo il 3% usa il
portoghese europeo come propria lingua materna. L’idioma portoghese non è la lingua
mozambicana è una lingua aggiuntiva, a volte veicolare. L’idioma portoghese non è la lingua dei
mozambicani ma parallelamente è la lingua della “mozambicaneità” cioè della cultura
mozambicana. Nel periodo coloniale nelle colonie si sviluppò il vero colonialismo, Mia Couto
vuole spiegare il rapporto che la lingua portoghese ha avuto nel periodo coloniale, questo periodo
che va dal XIX secolo fino agli anni 70 del secolo scorso, dal 1975 i paesi hanno ottenuto
l’indipendenza, in questo momento la lingua portoghese fu considerata dal popolo angolano e
mozambicani una lingua imposta, legata alle guerre coloniali, sentito come un obbligo politico,
questo fu il periodo più buio e difficile della lingua portoghese. Nel 1975 circa l’80% dei
mozambicani non parlava portoghese. L’utilizzo del portoghese come lingua culturale è subentrato
dopo il 1975. Come garantire una convivenza senza nuove egemonie fra la lingua portoghese
europea e le lingue mozambicane? Questa è tutt’oggi una domanda attuale. L’obiettivo sta nel
trovare sempre meglio un equilibrio culturale e linguistico fra queste lingue, questo è l’obiettivo
ultimo da concretizzare e ci stanno ancora oggi lavorando. Secondo lui già nel 2003, ma ancora
oggi, c’erano i segnali salubri per realizzare una convivenza pacifica, ci sono segnali propositivi, ci
sono le premesse per poter realizzare questo progetto linguistico di convivenza, perché esistono già
altre esperienze che hanno portato avanti un bilinguismo. Una soluzione sarebbe quella di osservare
tutti quei territori che nel corso dei secoli hanno dato vita a dei fenomeni di bilinguismo. Tutti gli
scrittori mozambicani scrivono in portoghese per un discorso strategico, per poter essere letti da un
pubblico più ampio ma anche perché altri scrittori mozambicani sentono la lingua portoghese come
propria lingua culturale, c’è una rispondenza ad utilizzare questa lingua come la propria. Tuttavia
questa lingua portoghese non è la lingua propria del Portogallo, è comunque una lingua portoghese
mozambicanizzata, risente degli elementi culturali prettamente mozambicani.
PROTOTIPI DI GRAMMATICHE MOZAMBICANE
   “A construção de una gramatica de português em Mozambique: aspectos da estrutura argumental
dos Verbos” di Perpetua Gonçalves. Pubblicato nel 1991 a Lisbona, è la sua tesi di dottorato, è stato
il primo tentativo di parlare, da un ottica grammaticale, della lingua portoghese usata in
Mozambico.
• Faria. “Aspectos da sintaxe do Português de Moçambique.” Pubblicato nel 1996, è uno studio
dove si evidenziano gli aspetti sintattici del portoghese in Mozambico.

 
 PRIMO DIZIONARIO MOZAMBICANO
• 2011, “Dicionário Changana-Português apresentado em Maputo”. Fu il primo esempio di
dizionario mozambicano focalizzato sulla lingua Changana del Mozambico, fu realizzato da Ezra
Chambal Nhampoca docente dell’Università in Mozambico, è uno dei tre dialetti parlati in
Mozambico e più usati nella regione del Maputo dove si trova la capitale Luanda.
LA LINGUA PORTOGHESE IN ANGOLA, dizionari e grammatiche.
Il procedimento angolano ha dato più frutti in confronto al contesto mozambicano. In Angola sono
già state pubblicati molti studi e saggi riguardanti l’utilizzo del portoghese in Angola. Ecco le più
antiche:
• 1804, primo dizionario curato da un frate Bernardo Maria de Canicattìm, il nome è “Diccionario
da lingua bunda ou angolense explicada na portuguesa e latina”, dizionario della lingua bunda o
angolana spiegata sia nella lingua portoghese che in quella latina. Fu stampato nel 1804 a Lisbona
presso la tipografia della casa reale.
• 1964, pubblicata la prima grammatica angolana chiamata Gramatica Umbundu a Lingua do centro
de Angola, pubblicata da un frate Josè Valente a Lisbona. La grammatica riguardava una delle
lingue più diffuse in Angola parlata soprattutto nella zona centrale, la lingua Umbundu.
• 2012, presentato a Luanda il libro “Livro da gramatica tchokwe” , riguardava la lingua tchokwe
dell’Angola, pubblicato nella capitale dell’Angola.
RIFORME ORTOGRAFICHE DELLA LINGUA PORTOGHESE NEL ‘900.
La lingua portoghese che ci viene insegnata e utilizzata è frutto di una serie di riforme ortografiche
che hanno interessato la lingua portoghese parlata ed usata nei vari territori a partire dal 900,
riguardano la messa a punto di norme ortografiche che servivano per scrivere in modo corretto in
lingua portoghese.
• Le prime riforme ortografiche vanno dal 1907 al 1943, hanno riguardato solo la lingua portoghese
del Portogallo quindi della PE. Sistemano e aggiustano alcuni aspetti ortografici. Dal 1911 al 1943
queste riforme hanno visto il coinvolgimento della PE e della PB.
• Dal 1986 al 2009, le ulteriori riforme ortografiche hanno riguardato la messa a punto di aspetti
ortografici di tutti i territori di lingua portoghese. Hanno visto il coinvolgimento della lingua
portoghese in tutti i territori, CPLP (Comunidade dos Paises de Lingua Portuguesa) con l’obbiettivo
di unificare la lingua in tutti i territori.
LESSICOGRAFIA
• Lusitani (1572): < lat. lusitãnus= della Lusitania; relativo alla Lusitania, regione della Hispania
romana; relativo al Portogallo o ai suoi abitanti.
• Lusófono (1950)= colui che parla portoghese come lingua ufficiale.
• Lusofonia (1950)=insieme dei territori dove il portoghese è lingua ufficiale: Brasile, Capo Verde,
Guinea Bissau, São Tomè e Príncipe, Angola, Mozambico, Macao, Timor-est.
• Portogallo:< lat. Portu cales = caletta del Porto, Portucale.
• Saudade (XIII sec):<lat. solitãtis= solitudine, ritiro; sentimento malinconico di incompletezza che
include anche la nostalgia.
• Fado (XV sec):< fãtum= profezia, oracolo; sorte, destino; musica e canto popolare tipicamente
portoghese.
• Mouraria (XIV sec): < port. mouro + aria= quartiere dei mori, quartiere di epoca antica dove i
cristiani obbligarono gli arabi a vivere.
• Mouro (XI sec):< lat. maūrus= della Mauritania; relativo ai mori= ai musulmani, a coloro che
seguivano la fede islamica e avevano un colore di pelle scura; berberi del Nord Africa, arabi
della penisola iberica, abitanti del Sahara Occidentale.
• Lisboa: fenicio Alis Ubbo (1200 a. C.); epoca romana Olissipo/ Ulissipo/ Ulyssipo: arabo
Lixbuns/ Al Usbuna; Lisbõa (XIV sec).
• Brazil:< port. braça/brasa+il = pau-brasil, albero autoctono del Brasile dalla corteccia color
cenere.

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