Ho sempre pensato di sapere esattamente ciò che volessi, in una occasione mi ero a
nche sbagliato, certo accorgersene dopo,
non serve a molto, se non a lasciare dell'amaro in bocca, ma questa volta è divers o, perchè la sensazione di volere a tutti costi convincermi che sia sbagliato volere una cosa non mi impedisce di volerla lo stesso, più mi allontano e più è lei ad avvicinarsi, è come se fosse l'insistente e ripetitivo suono di uno scacciapensier i, assurdo se ci pensi, mai nome fu meno adatto, più cerco di scacciare certi pensieri è più il suono si fa forte, cosi forte c he sono giorni che non riesco a prendere sonno se non all'alba, quando realizzo di non potercela fare a rimanere sveglio scivolo via, non è che non lo sappia gia da prima che non ce la farei a rimanere sveglio, ma il bello sta proprio in questo, nello scivolare via. Negli ultimi anni poi ho maturato l'idea che provo piacere a nutrirmi dei raccon ti degl'altri, come un vampiro. Ed è di notte che i vampiri come me si nutrono ed è all'alba che poi scivolano nella loro bara, e come accade per i vampiri, che si nutrono del fluido vitale che priva la vittima e rafforza il carnefice, c osi io mi nutro dei racconti delle vite altrui, l'unico problema è che nel mio caso procura l'effetto opposto, svuota il carnefice e rafforza la vittima, in un gioco sleale , in cui io scrivo le regole ed io stesso le infrango. Nei periodi come questi di insonnia le prime luci dell'alba creano un limbo un luogo fisico, racchiuso in una bolla, fragilissima, il cui destino è segnato dalla realtà che la c irconda, infatti basta che sfiori una qualsiasi delle cose intorno a lei che svanisce, e con lei quel limbo quel l uogo fisico dove risiedo per un attimo anche io, incredibile quante cose si vedono e si sentono da li dentro. A volte, la bol la arriva a toccare il solaio, e ricadere è molto doloroso, perche sotto ci sono i ricordi affilati come rasoi ad aspettarti . Come ho gia detto ho sempre saputo ciò che volevo e sopratutto di quali storie nut rirmi, e di solito soddifatto il mio istinto, come un ladro a cui riesce la truffa, me ne andavo via fiero, orgoglios o. Ma si, cinico pessimista, razionale, e poi? cos'altro? niente? davvero non vedet e nient'altro?, eppure vi posso assicurare che almeno una volta nella vostra vita sono riuscito a vedere attraverso i vostri oc chi. Questi occhi come porte, porte socchiuse ma non per caso, porte lasciate aperte di proposito, e avete anc he fatto finta di meravigliarvi, "ops ma sei entrato?" "e certo davvero pensi che la tigre si lasci scappare una gazzella ferita?". Voglio sentire con quanta forza stringerai la mia mano, mentre affondo con la bo cca nella carne, non chiuderai neanche gli occhi, per guardarmi mentre pian piano saro io a soccombere e subire, fino ad arrivare al punto di incontro in cui per un attimo sentirò le tue ugnhie aggrapparsi alla mia schiena nel tentativo di strapparmi via l'ani ma da dietro, e crolleremo l'una sull'altro con delle ferite in più da leccare, e cicatrici da accarezzare, perchè a quello serv ono le cicatrici, ad essere accarezzate.