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ATTEGGIAMENTO
L'atteggiamento, in tema ginnico, è la figura che assume il corpo, considerato indipendente dai
rapporti con ciò che lo circonda.
PREREQUISITI MOTORI
All'origine di qualsiasi movimenti volontario c'è la rappresentazione mentale di esso.
Gli schemi motori e posturali sono costituiti da tutte le forme naturali del movimento e delle loro
combinazioni più spontanee, tipiche della motricità del bambino
- Gli schemi motori di base sono forme di movimento semplici e naturali
- Gli schemi motori complessi prevedono schemi combinati in stretta successione temporale.
Le capacità motorie sono i presupposti essenziali per svolgere le attività motorie.
Le abilità motorie sono movimenti che si apprendono grazie alla continua ripetizione del
movimento fino al raggiungimento dell'automatismo del movimento stesso.
PRINCIPALI SCHEMI MOTORI DI BASE
Camminare: schema motorio naturale di movimento per eccellenza
Correre: evoluzione del camminare nel quale si aggiunge una fase aerea
Saltare: schema motorio che necessita di prerequisiti coordinativi
Lanciare – Afferrare: evoluzione del riflesso di prensione
EVOLUZIONE DELLE COMPETENZE MOTORIE (3 tappe)
- Apprendimento e consolidamento degli schemi motori di base.
- Apprendimento e consolidamento delle abilità motorie generali.
- Apprendimento e sviluppo delle abilità motorie sportive.
LA NORMATIVA
Legge n°53/03: Disposizione obbligatoria emanata dallo stato, la quale favorisce la crescita e la
valorizzazione della persona, nel rispetto dei suoi ritmi, differente e scelte, delegando al
governo la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni
in materia di istruzione e prestazione professionale.
Tale legge è influenzata da precedenti decreti emessi:
- Decreto n°59/97: Legge provvedimento provvisorio, adottato in casi di urgenza dal governo, il
quale descrive le finalità e le attività didattiche ed educative per ogni segmento scolastico.
- DPR 275/99: regolamento relativo a norme in materia di autonomia: POF, Flessibilità, ...
Successivamente sono stati emanati altri decreti a supporto di tale legge:
- Decreto Attuativo 59/04: Descrive le indicazioni nazionali ed il PECUP
- Decreto 286/04: Decreto riguardante l'istituzione del servizio di valutazione (prove invalsi)
- Circolare 84/05: Comunicazione scritta, inviata dalla scuola ad una serie di destinatari, la
quale traccia le linee guida per la definizione e l'impiego del portfolio delle competenze.
I DOCUMENTI DI RIFERIMENTO PREVISTI DALLA RIFORMA
PECUP
Il PECUP, ovvero il Profilo Educativo CUlturale e Professionale dello studente, indica ciò che lo
studente deve sapere e saper fare per essere un uomo e cittadino.
Il documento traccia il profilo atteso dello studente fungendo da bussola per l'orientamento
riguardo alle scelte educativo e didattiche da compiere.
Il PECUP ha carattere educativo, riguardo alla dimensione socio-affettiva, culturale, riguardo
alla dimensione cognitiva, e professionale, delineando le attitudini e competenze per le scelte
relative al proprio futuro.
Il PECUP è articolato in 4 contenitori:
- Identità, ovvero la conoscenza di sé stessi, la relazione con gli altri e l'orientamento.
- Strumenti culturali, ossia i campi del sapere e saper fare
- Convivenza civile, ovvero il profilo civico atteso, di carattere interdisciplinare.
- Sintesi dei traguardi attesi al termine del ciclo di istruzione.
Il PECUP va considerato uno strumento/documento ad uso pedagogico e didattico per:
- Riesaminare il progetto educativo della scuola
- Favorire la continuità tra i vari segmenti della scuola
- Permette un confronto positivo con le famiglie, associazioni territoriali e comunità religiose.
INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI
Le Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati indicano i livelli essenziali di
prestazione che devono essere garantiti, il nucleo essenziale dei saperi e gli obiettivi generali
del processo formativo (OGPF) e gli obiettivi specifici di apprendimento (OSA).
Le indicazioni si pongono in relazione al processo di autonomia e sono perciò caratterizzate da
una minore pervasività rispetto ai precedenti programmi. Sono inoltre corredate dalle
Raccomandazioni, documenti necessari alla loro comprensione teorico e pratica (operativa).
ESPRESSIVITÀ CORPOREA
Espressività corporea significa rivelare se stesso agli altri attraverso il proprio corpo, il quale è
collegato e gestito dal SNC, che organizza diverse funzioni (psichiche affettive, cognitive e
mentali, psicomotorie e operative) in un'unica manifestazione immediata.
L'espressività corporea riflette la vita interiore ed esteriore dell'uomo, è espressione del suo
dinamismo e comportamento sociale.
Il bambino usa il movimento per esprimersi, per conoscere e per esplorare: è fondamentale
perciò che acquisisca la coscienza delle possibilità di movimento, del rapporto schema
corporeo/spazio, delle capacità esplorative, fattori che portano allo sviluppo dell'intelligenza.
Nella Scuola Primaria si prevede lo sviluppo del linguaggio mimico-gestuale e
dell'espressività corporea per l'acquisizione di altre competenze (stimolare la curiosità verso
l'apprendimento). È quindi importante favorire:
- La percezione e la conoscenza del proprio corpo;
- Il consolidamento dello schema corporeo;
- Una piena conoscenza di sé;
- Stimolare fantasia e creatività motoria, al di là delle prime risposte imitative;
- Il giusto equilibrio fra correttezza motoria e spontaneità (uso di attrezzi codificati e non per
sviluppare la creatività e diventare strumento di interazione).
Le finalità della scuola primaria prevedono il passaggio dalla dimensione dell'espressività
spontanea alla comunicazione gestuale intenzionale.
CAPITOLO 3: A SCUOLA CON IL BAMBINO AVENTE DISABILITÀ
Diversamente abile non è riferito a persone aventi handicap o svantaggi socioculturali ma è
riferito a ogni singolo individuo, poiché tutti sono diversamente abili nel fare qualcosa.
Il compito della scuola è considerare la diversità come un valore aggiunto, al fine di fornire le
impalcature per la costruzione di una società civile e cooperativa, in cui i valori sono quelli della
tolleranza, della pace, del rispetto, della reciproca accettazione.
Integrazione è diverso dal semplice “inserimento” che significa semplicemente ammettere,
senza una connotazione qualitativa, senza interventi adattivi nei processi e nelle dinamiche
internazionali. L'esperienza formativa di tutti gli alunni parte dal superamento del concetto di
uguaglianza (il bambino handicappato è il più possibile come gli altri) per arrivare a quello di
diversità (ciascuno è diverso dagli altri ed è una risorsa individuale).
Il percorso normativo ha previsto:
- L. 118/71: riconosce il diritto degli alunni con handicap all'educazione in classi normali
(ad esclusione di chi presenta gravi deficienze intellettive o menomazioni fisiche).
- CM 227/75: estensione della suddetta legge agli handicappati psichici;
- L. 517/77: sancisce il principio della programmazione anche mediante attività scolastiche
integrative, prevede la possibilità di interventi individualizzati, istituisce la figura
dell'insegnante di sostegno, abolisce i voti a favore di giudizi che devono essere subordinati
alla programmazione.
- L. 270/82: si estende alla Scuola Materna l'istituzione di posti di sostegno.
- CM 258/83: si sottolinea il raccordo fra servizi sociosanitari e amministrazione scolastica al
fine di promuovere il diritto allo studio e all'integrazione; si raggiunge un linguaggio comune
nella certificazione dell'handicap.
- CM 250/85: si danno le disposizioni normative sull'azione di sostegno per alunni portatori di
handicap e si definisce la responsabilità collegiale verso l'alunno disabile.
- Sentenza Corte Costituzionale 215/87: si estende la necessità di facilitare la frequenza della
scuola media superiore ai disabili.
- CM 262/88: rende possibile l'iscrizione e la frequenza della scuola secondaria di secondo
grado a tutti gli allievi con handicap fisico, psichico e sensoriale.
- L 104/92: raccoglie disposizioni precedenti e colma vuoti legislativi in merito al sostegno a
famiglie, scuola, lavoro, salute, tempo libero integrazione.
Sancisce il superamento della cultura dell'assistenza, in particolare gli artt.12e16 riguardano
l'integrazione scolastica volta alla costruzione di un progetto globale e individuale che
coinvolge il singolo come la realtà territoriale, prevedendo larga coordinazione di servizi
culturali, ricreativi, sanitari, scolastici.
- L. 59/97: legge dell'autonomia scolastica che favorisce l'integrazione attraverso il principio
dell'individualizzazione.
- L. 449/97: cambi i criteri per il calcolo numerico degli insegnanti di sostegno.
- Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea (2000).
- L. 289/02: autorizzazione all'attivazione di posti di sostegno in deroga da parte del Dirigente
dell'USP e la proposta di nuove modalità e incarichi per la certificazione.
- Nella L. 53/03 si fa leva sulla personalizzazione per rispondere a esigenze che rispettino
differenze individuali, mentre la pratica didattica ed educativa è personalizzata per tutti.
L'Integrazione è il traguardo di un percorso fatto di 3 I:
- Inserimento: mettere dentro;
- Inclusione: far partecipe del medesimo mondo;
- Integrazione: riconoscimento reciproco dei valori, potenzialità, bisogni, opportunità, diritti,
doveri, realtà, sogni.
Nel caso dell' integrazione scolastica completa (rivolta non solo agli alunni disabili), si può
parlare di “speciale normalità” come idea e pratica pedagogica e didattica rispondente ai bisogni
di ogni bambino: l'intervento educativo è arricchito di una specificità non comune, basata su dati
scientifici e necessaria per la pluralità e complessità di bisogni educativi e speciali.
Oggi le classi sono caratterizzate da eterogeneità crescente che comporta bisogni educativi
speciali in aumento, accanto a una sempre maggiore consapevolezza della singolarità degli
alunni.
Troviamo una speciale normalità nel costruire le risorse:
- Gli insegnanti, che devono abbandonare la visione della specializzazione separata,
condividendo la titolarità della classe e progettando congiuntamente,
- I compagni, che possono essere facilitati da genitori e insegnanti a stabilire le relazioni fra loro
e che possono essere utilizzati come tutor,
- La famiglia, che può offrire un grosso contributo condividendo il progetto di vita del soggetto.
Le attività motorie possono rappresentare forme educative eccellenti per l'integrazione
scolastica e sociale, favorendo la socializzazione e l'accettazione della diversità.
La motricità può essere considerata come un metodo di intervento nel percorso educativo
dell'alunno diversamente abile, affermandosi come attività ludica e di conquista dell'autonomia
personale, di avviamento alla pratica sportiva per il miglioramento dell'autostima e del senso di
gratificazione.
Quando il linguaggio verbale non può svolgere la funzione primaria nella comunicazione, si
possono sviluppare altre modalità e contenuti che danno vita alla relazione e rendono possibile
l'incontro significativo con l'altro.
Il vissuto senso-motorio del bambino parte dall'azione corporea, dalla dimensione non verbale
per stimolare livelli di comprensione logico-concettuali e per giungere a obiettivi di tipo cognitivo
e socio-affettivo.
Il gioco è il grande sfondo integratore all'interno del quale si possono contestualizzare
esperienze emotive, cognitive e relazionali, oltre che favorire i processi creativi.
L'attività motoria e sportiva è fondamentale nell'intervento su soggetti diversamente abili perché:
- Sviluppa le potenzialità individuali
- Incrementa l'integrazione in contesti di vita, ricchi di relazioni significative
Le attività motorie e sportive favoriscono il corretto sviluppo fisiologico, motorio, emotivo,
cognitivo e socio-relazionale della persona.