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LA VARIETÀ DELLA VITA


1 Lele terre
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U N I T

LA VARIETÀ
À

2 piante conquistano
emerse
Da quando la vita comparve sul nostro pianeta, per
un lunghissimo tempo, le terre restarono aride e de-
solate distese prive di vegetazione. Nelle acque, in-
vece, la vita ferveva: lentamente, tra gli organismi
unicellulari dalla solitaria vita autosufficiente, co-
minciarono a comparire colonie composte da mi-
gliaia di individui, sia pure con una scarsa collabo-
razione e suddivisione di compiti. Infine, attraverso
DELLE PIANTE forme di cooperazione sempre più spinta, compar-
vero i pluricellulari. A partire dai primi pluricellula-
ri, l’evoluzione conobbe un’incredibile accelerazio-
ne. Si ritiene che dalle alghe unicellulari si siano
evolute quelle pluricellulari ( paragrafo 7, UD 1) e
da queste, infine, le piante terrestri.
Il passaggio dall’acqua alla terra ha posto proble-
mi enormi, ma non insormontabili nei lunghi tempi
dell’evoluzione:


• Il primo è la disponibilità di acqua, correlata al ri-
Quali problemi hanno schio dell’essiccamento. Un’alga ha una disponi-
bilità di acqua praticamente illimitata ( figura
incontrato le piante 1a); l’acqua e i minerali in essa disciolti attraver-
per conquistare sano semplicemente la parete e la membrana del-
le terre emerse? le cellule più esterne, entrando così nel corpo da


ogni parte. Per l’abbondanza dell’acqua nell’am-
Cosa sono le briofite? biente in cui vive, un’alga non ha bisogno di


mezzi per trattenerla. Posta sulla terraferma,
Cosa sono le tracheofite? però, essa in breve tempo muore per essicca-
mento. Una pianta terrestre, invece, non muore,
Quali sono le piante più perché ha sviluppato strutture per procurarsi
antiche? Perché i tessuti l’acqua nel suolo ( figura 1b) e prevenirne l’ec-
conduttori le hanno cessiva perdita per evaporazione.
avvantaggiate? • Altri due problemi intimamente legati sono il so-


stegno e il trasporto. Un’alga nell’acqua può flut-
Quali sono le piante tuare e galleggiare senza un apparato di soste-
gno, poiché l’acqua la mantiene naturalmente in
con il seme? quello stato. Una pianta sulla terraferma, invece,
MODULO D

Cos’è il seme? Come ha bisogno di un corpo più rigido per protender-


si classificano le piante si attivamente verso la luce senza afflosciarsi sul
terreno. E all’interno di questo corpo rigido ci
che lo possiedono? deve essere un sistema di trasporto per portare

 Com’è fatto un fiore?


Cos’è l’impollinazione?
l’acqua prelevata dal suolo al resto della pianta
distante dal terreno.
• Un quarto aspetto altrettanto importante riguar-

 Come è fatto un frutto?


Cos’è la disseminazione?
da la fecondazione, ossia l’unione delle cellule ses-
suali o gameti. Mentre nell’ambiente acquatico la
strategia adottata dalle alghe è quella di produrre


molti gameti per aumentare le possibilità di in-
Come si svolgono contro nel mezzo liquido, le piante delle terre
emerse hanno dovuto escogitare strategie assai
i cicli vitali delle piante? diversificate; per esempio produrre pochi gameti

Cos’è e come avviene


la riproduzione
molto protetti e con elevate probabilità di incon-
trare il gamete corrispondente ( figura 1c).
Inoltre, se nell’acqua la sopravvivenza dei gameti
vegetativa? è abbastanza semplice, nell’aria c’è il problema

D 26 della disidratazione.
Ovviamente, questi problemi

La
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FIGURA 1
non furono risolti tutti insieme,

varietà delle piante


a. Una foresta di alghe laminarie (kelp),ancorata ai fonda-
ma per «tentativi», durante un li da semplici organi di aggrappamento. b. Le radici nodo-
lunghissimo periodo di tempo. se di una quercia la àncorano al terreno e le garantiscono
Il problema dell’essiccamen- il rifornimento idrico e salino. c. Il fiore è l’organo ripro-
to fu risolto mediante un rivesti- duttivo più sofisticato delle piante superiori.
mento ceroso, simile all’attuale
cutina. La cutina forma lo strato Oggi le piante dominano letteralmente la Terra: la
impermeabile che riveste le parti loro massa da sola rappresenta il 99% della massa
aeree delle piante terrestri, una totale di tutti i viventi del nostro pianeta. Tra
sorta di pellicola idrorepellente, muschi, felci, alberi, arbusti, erbe ecc. si contano
la cuticola, che impedisce la per- circa 285 000 specie, che possiamo suddividere in
dita dell’acqua dai tessuti. due vasti gruppi: le briofite, cui appartengono pian-
I problemi del sostegno e del te molto semplici come i muschi e le epatiche; e le
trasporto furono risolti dalle tracheofite, cui appartengono le piante dotate di
piante terrestri con la formazione tubicini o «vasi» per il trasporto dell’acqua (sistema
di un sistema di tubicini in grado a vascolare). Le tracheofite sono suddivise a loro vol-
di trasportare l’acqua verso l’alto, ta in piante vascolari senza semi (pteridofite) e pian-
il sistema vascolare. Inoltre, le te vascolari con i semi (spermatofite) ( figura 2).
cellule delle piante si dotarono di
una parete rigida, composta di per fissare i concetti
cellulosa (la sostanza di cui è fat- 1 Quali problemi hanno affrontato le piante
ta principalmente la carta), che per conquistare le terre? Come sono stati risolti?
fornisce sostegno a steli e tronchi.
2 Indica le principali caratteristiche di una pianta.
Infine, il problema della fe-
condazione fu risolto affidando a 3 Le piante possono essere suddivise in due grandi
dei «corrieri» di vario tipo, come gruppi: quali?
il vento o gli insetti, il compito di
fare incontrare le cellule ripro-
duttive.
Le piante hanno anche un’al-
tra caratteristica, che le rende
davvero speciali: sanno sfruttare
l’energia luminosa del sole per
produrre zuccheri a partire da b
sostanze semplici come l’acqua e
l’anidride carbonica. Questo pro- monocotiledoni dicotiledoni gimnosperme
cesso di fotosintesi è reso possibi-
le dalla clorofilla, una sostanza
verde (un pigmento) contenuta angiosperme
nelle parti verdi della pianta. piante con fiore
La storia delle piante, che ren- Unità 2
dono oggi la Terra un pianeta fio-
spermatofite
rito e ossigenato, è cominciata piante con seme
quindi dall’acqua. Molte delle
alghe che abitavano gli antichi
mari vi sono rimaste. Altre, attra-
verso un percorso irto di diffi- peteridofite
briofite piante senza seme
coltà, sono approdate sulle terre piante non vascolari
emerse, di cui oggi i vegetali sono
dominatori incontrastati.
Volendo riassumere, possiamo
dire che le piante:
c

• sono pluricellulari; FIGURA 2


• sono autotrofe; La figura ti aiuta a orientarti nel vasto regno delle piante,
• hanno pareti cellulari ricche di cellulosa; oltre che nelle pagine di questa UD, riassumendo i rap-
• contengono clorofilla. por ti evolutivi tra i principali gruppi di piante, che deri-
vano da alcune alghe primordiali.

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LA VARIETÀ DELLA VITA
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acqua e sali minerali dal terreno, oltre ad ancorare



2 Lele briofite
piante più semplici: le piantine. Anche il resto del corpo, seppure non
differenziato in vere foglie e fusti, presenta delle
strutture che ne fanno perfettamente le veci: le
I muschi e le altre briofite danno un’idea di come prime svolgono la fotosintesi, i secondi sostengono
dovevano essere le prime piante che conquistarono la pianta.
la terraferma. Sono piante di piccole dimensioni, Le briofite vengono classificate in tre gruppi: i
che crescono basse sul terreno, prive di un efficien- muschi, gli sfagni e le epatiche.
te sistema vascolare di trasporto dell’acqua verso I muschi, con le loro 12 000 specie, sono molto
l’alto. L’acqua, assorbita dall’aria e dal suolo, si di- diffusi: li troviamo negli interstizi dei muri, nei vasi
stribuisce di cellula in cellula per imbibizione, come dei fiori nei giardini, sui terreni umidi dove forma-
in una spugna parzialmente immersa in un liquido. no morbidi tappeti costituiti da tante piantine fitte
Questa condizione limita le dimensioni delle briofi- fitte una vicino all’altra per trattenere meglio l’ac-
te a pochi centimetri di altezza e favorisce la loro qua ( figura 3a).
diffusione ai luoghi umidi. Gli sfagni rappresentano il gruppo più ridotto
Anche oggi le moderne briofite sono organismi tra le briofite, circa 300 specie. Sono piante di que-
pionieri, sono cioè tra i primi che colonizzano luo- sto tipo quelle che formano le grandi distese dal
ghi inospitali per altri vegetali, preparando loro un tenue colore verde tipiche delle paludi «a torbiera»,
terreno adatto. i cosiddetti sfagneti ( figura 3b). Gli sfagni posso-
no assorbire acqua fino a 25 volte il peso del loro
Le briofite raggruppano oggi piante non vasco- corpo e manifestano una lieve acidità. Proprio que-
lari e di piccola taglia, provviste di lignina, una sta acidità conferisce agli sfagni la capacità di con-
sostanza assai resistente alla degradazione che servare resti di viventi in uno stato eccezionale,
rinforza le pareti cellulari conferendo una certa come ci racconta la scheda a p. D29.
rigidità. Le epatiche sono invece le briofite meno cono-
sciute; sono anch’esse delle piantine basse, talvolta
Rispetto alle alghe, da cui derivano, le briofite fogliformi con un diametro inferiore al millimetro,
mostrano un’altra importante novità: sono dotate di che vivono nelle zone umide. Devono il loro strano
estensioni filiformi chiamate rizoidi, che, sebbene nome al fatto che alcune specie assomigliano este-
non siano strutturate come delle vere e proprie riormente a un fegato umano con i suoi lobi ( fi-
radici, svolgono ugualmente il compito di assorbire gura 3c).

per fissare i concetti


4 Perché le briofite sono organismi pionieri?
5 Come avviene nelle briofite la distribuzione
dell’acqua?
6 Per quale motivo le briofite non possono
svilupparsi eccessivamente in altezza?
MODULO D

a
FIGURA 3
a. L’obiettivo macro ha trasformato
i muschi del genere Polytrichum, alti in
realtà 2 cm, in un filare di «palme».
Privi di tessuti conduttori, i muschi e
le briofite in genere non raggiungo-
no mai grandi dimensioni. b. Gli sfa-
gni sono delle briofite tipiche degli
ambienti umidi; dai loro resti si for-
ma la torba. c. Un’epatica del gene-
b re Marcanthia.

D 28 c
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La
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NELLE TORBIERE UN PASSATO DA SCOPRIRE

varietà delle piante


S C H E D A

Esili briofite dai tenui colori, gli sfagni Il ruolo scientifico delle torbiere non si
raggiungono pochi decimetri di lun- ferma ai resti animali o vegetali. Queste
ghezza al massimo, ma non crescono mai zone si rivelano infatti preziosissime
isolati. Nelle zone umide formano anzi per gli archeologi perché la torba man-
grandi distese che talvolta ricoprono tiene i cadaveri in ottimo stato di con-
molti kilometri quadrati, gli sfagneti, e la servazione. Grazie all’ambiente privo di
loro caratteristica più singolare è che a ossigeno, che inibisce il proliferare di
mano a mano che si accrescono, la loro molti batteri e funghi decompositori, i
base muore – un po’ come fanno i coral- resti umani si conservano meravigliosa-
li, che si lasciano alla base una barriera mente, un po’ come accade nei ghiac-
ormai divenuta roccia. Per ciascuna cel- ciai alpini. «Mummie delle torbiere»
lula che muore, gli sfagni ne riformano consentono di studiare il tipo di abbi-
una nuova all’apice, quindi le «foglioli- gliamento, le suppellettili, gli ornamen-
ne» continuano a rinnovarsi lungo il fu- ti, gli strumenti musicali, le abitudini
sticino, che non smette mai di allungarsi. religiose, le malattie e persino il conte-
Cosicché la parte viva del singolo indivi- nuto dello stomaco di uomini e donne
duo, superficiale e sempre giovane, è vissuti migliaia di anni fa ( figura A).
sempre della stessa dimensione, ma la Uno dei casi più studiati riguarda l’uo-
base dello sfagno si perde in profondità, mo di Lindow, trovato nel 1984 in una
in un ammasso denso di tessuti vegetali, torbiera nei pressi di Manchester, in
ricco di umidità e piuttosto acido. FIGURA A Inghilterra, e oggi conservato in atmo-
È facile immaginare come in questi sfera controllata al British Museum di
sfagneti via via che si accrescono gli Lo straordinario stato di conservazione di Londra.
strati superficiali restino intrappolati una «mummia della torba». Questo tipo Mentre le mummie di questo tipo
altri materiali biologici, per esempio di reperti risale in genere a 2000-3000 an- che sono state ritrovate in varie zone
animaletti morti, foglie, semi, pollini, ni fa. del Nordeuropa (isole britanniche,
che lentamente vengono inglobati e Olanda, Germania, Danimarca e Sve-
seppelliti in profondità. Tra i resti vegetali sono importantissimi zia) risalgono a 2000-3000 anni fa, le
Gli antichi sfagneti, contemporanei i granuli di polline, che si sono stratifi- mummie di Windover Pond, in Florida
per esempio alle ere glaciali quando cati in senso cronologico (cioè più in (le uniche rinvenute al di fuori dell’Eu-
l’Europa era ammantata di ghiacci e i profondità i pollini di piante più anti- ropa) riguardano nativi d’America vis-
mammut vagavano per le pianure del che, più in superficie quelli di piante suti tra 7000 e 8000 anni fa. La popola-
nord, oggi costituiscono vaste torbiere, più recenti). Grazie a trivellazioni nelle zione locale utilizzava infatti le torbiere
da cui si estrae ancora in parte la torba torbiere, i paleobotanici (studiosi della come luoghi di sepoltura.
che usiamo come terriccio da giardi- vegetazione del passato) riescono a risa-
naggio o come combustibile. Nelle tor- lire dal polline alle specie di piante cor- per fissare i concetti
biere che si sviluppano in condizioni di rispondenti. In base al tipo di vegeta-
Unità 2
• Come si formano le torbiere?
ambiente acido e di clima freddo, la zione i paleoclimatologi (coloro che • Quali sono le condizioni che
decomposizione è lenta. Essa sono dun- studiano i climi del passato) possono
hanno consentito la conservazione
que un prezioso scrigno di inestimabile invece stabilire le condizioni climatiche
di resti di viventi all’interno
valore scientifico, grazie ai resti che di lunghi periodi di tempo, a partire da
delle torbiere?
conservano, spesso in ottimo stato. migliaia di anni fa.

Le tracheofite comprendono tutte le piante ve-



3 Nelle tracheofite compaiono
i primi tessuti conduttori
re e proprie che conosciamo, dalle più primitive
felci alle più evolute piante con i fiori.

Mentre le briofite non possono trasportare attiva- Le felci, i pini, le piante con il fiore sono tutte dota-
mente acqua verso l’alto, un efficiente sistema di te di un sistema di tubicini, i vasi conduttori, che
trasporto ha consentito all’altro grande gruppo di servono al trasporto dei liquidi. Non solo: la rete di
piante terrestri, quello delle tracheofite o piante va- vasi gonfi d’acqua conferisce rigidità e sostegno alla
scolari (dal latino vasculum = vaso, tubicino), di svi- pianta.
lupparsi notevolmente in altezza. Le tracheofite Il corpo delle piante vascolari, detto cormo, è
rappresentano più del 90% delle piante conosciute. ben differenziato in radici, fusto e foglie.

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LA VARIETÀ DELLA VITA

• Le radici assorbono l’acqua e i


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sali minerali dal sottosuolo


spingendosi anche a grande
profondità. Le radici dell’erba
medica, per esempio, affonda-
no nel terreno per circa 6 m,
una lunghezza dieci volte mag-
giore dell’altezza della pianta.
• Il fusto, che si erge al di sopra
delle radici, ha funzioni di so-
stegno e di trasporto. È infatti
interamente percorso dai vasi
conduttori che si estendono dalle radici alle fo- FIGURA 6
glie, dove sono visibili sotto forma delle familiari
(a sinistra) Sulla buccia di un frutto come la mela o la pera
nervature ( figura 4).
si possono osservare le lenticelle, delle vere e proprie
• Le foglie, oltre alla funzione primaria della foto- «prese d’aria» di cui la pianta si serve per scambiare gas con
sintesi, possono assolvere altri compiti: i petali l’ambiente. (a destra) Anche le sottili linee scure, ruvide al
sono per esempio foglie modificate colorate che tatto,su questo tronco di betulla sono lenticelle.
richiamano gli insetti; i cotiledoni sono invece
foglie ingrossate che, nel seme, fungono da riser-
va (ben visibili nel caso di un fagiolo aperto in no una pellicola idrorepellente, la
due, formato da due cotiledoni); le spine sono cuticola. Tutte le parti verdi della
foglie modificate a scopo di difesa. pianta, i fiori, i frutti sono rivestiti dalla
cuticola. Essa impedisce all’acqua di sfuggi-
Nelle tracheofite esistono due sistemi di vasi: uno re dall’interno e fa scivolare via l’acqua piovana.
per il trasporto della linfa grezza, costituita dall’ac- Per proteggere il fusto, le piante terrestri più gran-
qua e dai sali in essa disciolti e diretta dalle radici di si sono anche attrezzate del sughero, che è un
alle parti fotosintetiche, e l’altro per il trasporto materiale impermeabile: se notate, un tappo di
della linfa elaborata, costituita dai prodotti della sughero galleggia senza bagnarsi.
fotosintesi e diretta a tutti i distretti della pianta che Ma allora, visto che tutta la pianta, dalla base del
ne hanno bisogno. fusto fino all’ultima foglia, è completamente imper-
Oltre ai vasi conduttori, le tracheofite hanno un meabilizzata, in che modo può scambiare i gas, come
rivestimento impermeabilizzante di cere che forma- l’anidride carbonica e l’ossigeno, con l’ambiente
esterno? Per risolvere questo problema tutte le pian-
FIGURA 4  te terrestri si sono dotate di «prese d’aria», delle
aperture che si trovano soprattutto nelle foglie. Que-
Nelle tracheofite ci sono sistemi vascolari che trasportano ste aperture sono gli stomi. Stóma in greco significa
e distribuiscono acqua e nutrienti in ogni distretto della bocca: infatti gli stomi sono costituiti da due cellule
pianta.L’acqua in eccesso evapora («traspira») soprattutto contrapposte, a forma di labbra, che si aprono e si
attraverso gli stomi, minuscole aperture regolabili che si
MODULO D

chiudono secondo le necessità ( figura 5). Attraver-


trovano sulle foglie ( figura 5). so gli stomi passano non solo i gas, ma anche l’acqua
in eccesso, che traspira dalla pianta.
Oltre agli stomi, sui frutti ma in particolare sui
fusti, ci sono altre piccole aperture che permettono
il passaggio dei gas della respirazione: le lenticelle
( figura 6). Per vederle provate a osservare con una
lente i puntini scuri che si trovano sulla superficie di
una mela, oppure il fusto del sambuco, una pianta
molto comune in campagna.

per fissare i concetti


7 Quale espediente ha consentito alle tracheofite
di diventare le piante più diffuse sul pianeta?
FIGURA 5 8 Che cos’è il cormo? Da quali parti è composto?
9 Quali altre funzioni, oltre alla fotosintesi, possono
Immagine fortemente ingrandita degli stomi sulla superficie
svolgere le foglie?
di una foglia. Come minuscole bocche, gli stomi si aprono
e si chiudono in risposta alle necessità di traspirazione del- 10 Descrivi brevemente le funzioni svolte da:

D 30 la pianta. cuticola, sughero, vasi conduttori, stomi.


cesso è dovuto al fatto che le pteridofite oggi fossi-

La
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4 Lele pteridofite li sono state le prime piante vascolari, capaci di por-

varietà delle piante


tracheofite più antiche:
tare l’acqua (come pompe) decine di metri al di
sopra del suolo, senza che vi fosse la competizione
Le più antiche piante vascolari sono le pteridofite con piante più moderne.
(dal greco ptéris = felce e phytón = pianta), dette an- Anche se vivono bene sulla terraferma, le pteri-
che piante vascolari senza semi. I loro tessuti va- dofite si possono riprodurre solo se c’è acqua per-
scolari, seppure non altamente differenziati, hanno ché solo in essa può avvenire la fecondazione (come
permesso a queste piante di colonizzare ambienti per i muschi): per questo devono vivere in habitat
meno umidi di quelli tipici delle briofite. A diffe- piuttosto umidi o comunque attendere l’arrivo del-
renza delle briofite, le pteridofite hanno una cutico- l’acqua per la fase riproduttiva.
la ben sviluppata, che rende minime le perdite di
acqua, e stomi utili alla regolazione degli scambi per fissare i concetti
gassosi con l’esterno. 11 Quali sono le differenze e le somiglianze
Le pteridofite sono suddivise in tre gruppi prin- tra un muschio e una felce riguardo ai tessuti con-
cipali: le felci, gli equiseti e i licopodi. duttori e alla riproduzione?
Le felci sono ampiamente conosciute e familiari
12 Quando, nella storia della Terra, le pteridofite
per la loro diffusione nelle zone umide e ombrose
ebbero massima diffusione?
( figura 7a). Anche se sono soprattutto tropicali,
alcune di esse sono diffuse e abbondanti alle nostre
latitudini, altre ancora riescono a crescere nei deser-
ti. Le loro dimensioni possono essere ragguardevo-
li: alcune delle loro fronde raggiungono una lun-
ghezza di 9 m per 5 m di larghezza!
Gli equiseti, detti anche «code di cavallo», sono

5 L’invenzione del seme:
le spermatofite
poco noti ma, se guardate la  figura 7b, probabil-
mente riconoscerete di averli già notati a volte Se ci pensate, non vi sarà certamente mai capitato di
lungo i fossi. Comprendono un unico genere, osservare semi di una felce (e neppure i licopodi o
Equisetum, con 15 specie. gli equiseti hanno semi). Invece li trovate quando
Infine, i licopodi, meno comuni, sono piantine tagliate l’anguria, spremete un limone oppure an-
striscianti con foglioline squamiformi, discendenti che alla base delle squame nelle pigne di un abete o
di grandi pteridofite fossili. Oggi vivono soprattut- di un pino.
to nei boschi di montagna ( figura 7c).
Le felci, gli equiseti e i licopodi di oggi hanno Le tracheofite che hanno il seme sono dette
dimensioni prevalentemente medio-piccole, ma nel spermatofite (dal greco spérma = seme e phytón
periodo detto Carbonifero, 200 milioni di anni fa, = pianta, cioè «piante con seme»).
misuravano anche 30 metri di altezza ed erano i
dominatori incontrastati delle foreste. L’antico suc- Il seme è costituito da una masserella di cellule,
l’embrione, corredata di sostanze di riserva e pro-
tetta da un rivestimento, il tegumento. L’embrione
FIGURA 7
è una vera e propria piantina in miniatura, con un
Tipi di pteridofite. a. Le felci sono tipiche di ambienti umidi abbozzo di fusto. Una volta abbandonata la pianta Unità 2
e ombrosi. b. Gli equiseti,o code cavalline,vivono su terre- di origine e trovato un luogo adatto, l’embrione si
ni poveri. c. I licopodi sono soprattutto alpini. nutrirà delle sostanze di riserva che contiene, dando

a b c

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LA VARIETÀ DELLA VITA
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6 Lele gimmnosperme
spermatofite più antiche:

Le gimnosperme (dal greco gymnós = nudo e spér-


ma = seme) sono le spermatofite più antiche. Pen-
sate a un pino o a un abete. In queste piante gli ovuli
non si trovano in un fiore, ma alla base di squamette
verdi che formano i coni femminili (quelli che noi,
quando diventano legnosi, chiamiamo «pigne»). Il
polline è invece prodotto in strutture simili ma se-
parate, i coni maschili ( figura 9, a destra). I gra-
nuli di polline, trasportati dal vento, s’insinuano tra
FIGURA 8 le squame dei coni femminili. Avvenuta la feconda-
Nelle gimnosperme (a sinistra) i semi sono nudi, posti in zione, il seme che si forma, come il pinolo di un pi-
vista tra le squame della pigna, mentre nelle angiosper- no, è alloggiato alla base di quelle che ormai sono
me si trovano in frutti derivati da un ovario (a destra). diventate le squame legnose della pigna ( figura
9b). Così si spiega l’etimologia della parola gimno-
origine a una nuova pianta a tutti gli effetti. Il com- sperme: il seme è «nudo» perché non ha altro rive-
pito del seme è dunque la diffusione di nuove pian- stimento che le squame della pigna, che in parte lo
te lontano dalla pianta di origine, la pianta madre. ricoprono.
Il seme si forma in seguito a un processo di fe-
condazione, quando una cellula sessuale (o gamete) Le gimnosperme comprendono circa 700 spe-
maschile si unisce con un gamete femminile. Nelle cie, non molte ma diffusissime. Le più distribui-
spermatofite la fecondazione è completamente indi- te e comuni sono le conifere (dal latino conife-
pendente dall’acqua. Infatti, il gamete maschile è ru(m) = portatore di coni), cui appartengono
trasportato nell’aria all’interno di quei microscopici pini, abeti, cipressi, sequoie, ginepri, araucarie.
granuli che noi chiamiamo polline. Anche il game-
te femminile è ben protetto all’interno di una minu- In Italia il 16% delle foreste è composto da conife-
scola struttura chiamata ovulo, in genere all’interno re, che dominano mediamente sopra gli 800 m. Le
di un fiore ( figura 8b). Avvenuta l’unione dei specie che si spingono più in quota sono i ginepri e
gameti, dall’ovulo fecondato si forma il seme. i larici. Tra tutte le conifere il genere Pinus, il più
Il seme rappresenta una delle innovazioni più diffuso, conta oltre 100 specie. Le conifere forni-
importanti nell’evoluzione delle piante: grazie al
seme le piante hanno potuto allontanarsi progressi- FIGURA 9
vamente dagli ambienti umidi e colonizzare le pia-
nure, i versanti montani e persino i deserti. (nella foto) La nuvola di polline prodotta dal cono maschi-
le di una conifera viene affidata al vento per disperdersi. Il
per fissare i concetti polline feconderà gli ovuli posti alla base delle squame
(nel disegno) e dopo la fecondazione,il cono femminile di-
13 Descrivi la struttura del seme. Quali vantaggi
MODULO D

venterà la pigna che tutti conosciamo.


portano i semi alle piante che li possiedono?
14 Come si forma il seme?

cono
femminile

polline

ovuli

D 32
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7 Lele angiosperme
scono resine e solventi come la trementina, sostanze
balsamiche come il mentolo, e cellulosa destinata

varietà delle piante


spermatofite con il fiore:
all’industria cartiera. Il loro legno è utilizzato come
materiale da costruzione e nella produzione di stru-
menti musicali. Le angiosperme sono le piante con il fiore e rappre-
Tra le conifere troviamo gli alberi più alti e lon- sentano le spermatofite più evolute. Al contrario
gevi che si conoscono, sequoie comprese. Le foglie delle gimnosperme, il cui seme è «nudo», nelle an-
sono ridotte a squame nei cipressi e ad aghi nei giosperme il seme è protetto; angiosperma (dal gre-
pini, negli abeti, nei larici, nei cedri, nei tassi. Nei co angêion = vaso e spérma = seme) significa appun-
pini le foglie sono riunite in fascetti da 2 a 5 aghi; to «seme in un vaso». Infatti l’ovulo se ne sta ben
negli abeti, i tipici alberi di Natale, gli aghi sono protetto all’interno del fiore, in una fogliolina av-
impiantati a uno a uno sui rametti, come i denti di voltolata su se stessa, l’ovario. Dopo la fecondazio-
una spazzola cilindrica. Le conifere con foglie ne, dall’ovario si formerà il frutto, al cui interno,
aghiformi vengono chiamate aghifoglie. ben protetto, si svilupperà il seme ( figura 10).
Le conifere sono piante adatte ai climi freddi e Delle circa 300 000 specie di piante che abitano
secchi. La resina che trasuda dal tronco, oltre a pro- la Terra, circa 250 000 sono angiosperme ovvero
teggere dall’attacco degli insetti e dei funghi, ha piante con il fiore.
proprietà anticongelanti tali da impedire alla linfa
di gelare e all’albero di morire. La superficie delle Una delle ragioni più importanti del successo
foglie così ridotta e lo spesso strato di cutina che le delle angiosperme sta nel fatto che possiedono
riveste impediscono la perdita dell’acqua per eva- un fiore e, di conseguenza, un frutto e un seme
porazione. protetto dal frutto.
La maggior parte delle conifere non perde le
foglie tutte in una volta, ma le rinnova con conti- I fiori non sono sempre grandi e vistosi. Spesso anzi
nuità, così come succede con i nostri capelli. È per non li notiamo perché sono molto piccoli e poco
questo che sono dette piante sempreverdi. Le foglio- colorati come quelli dell’ortica, dell’edera, della vi-
line si mantengono in ogni caso a lungo sulla pian- te, del platano. Altre piante come la lattuga, la cico-
ta e perciò sono particolarmente sensibili ai danni ria, gli spinaci hanno fiori colorati che difficilmente
dell’inquinamento ambientale, per esempio all’at- vediamo perché, per avere verdure tenere, le piante
tacco delle piogge acide. Tra le conifere, solo il lari- vengono colte prima della fioritura.
ce (Larix decidua, dal latino decídere = cadere), Le angiosperme erbacee (cioè a portamento
come indica il nome scientifico, in autunno perde le basso, senza fusti legnosi), le più numerose, si sono
foglie, che a terra formano un soffice manto giallo. adattate a svariati ambienti, dal sottobosco delle
foreste temperate alle paludi, dalle praterie alle
per fissare i concetti savane. Alcune sono addirittura ritornate nell’ac-
15 Spiega il significato del termine gimnosperma. qua, adattandosi nuovamente alla vita sommersa. È
questo il caso di Poseidonia che forma estese prate-
16 Dove sono contenuti gli ovuli e i granuli di polline rie nel mare e ha assunto l’aspetto esteriore di un’al-
nelle gimonsperme? Che cosa si forma dopo ga, pur mantenendo il fiore ( figura 11).
la fecondazione? Nelle angiosperme, i vasi conduttori del fusto
17 A che cosa serve la resina? hanno un diametro maggiore che nelle gimnosper-
Unità 2
stame
residui degli
stami e dei sepali

parete del
seme frutto

sepalo
ovulo

FIGURA 10
Nelle angiosperme, il fiore è la complessa struttura in cui
s’incontrano i gameti maschile e femminile. Dalla feconda-
zione avranno origine i semi,destinati a dare origine a nuo-
ve piante,e il frutto,che li circonda e li nutre.

D
33
LA VARIETÀ DELLA VITA
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Vediamo come si possono distinguere tra loro ( fi-


gura 12).

• Una prima differenza, come suggeriscono i nomi,


riguarda il numero di cotiledoni, le foglioline del
seme in cui sono immagazzinate le riserve: le mo-
nocotiledoni hanno il seme con un solo cotiledo-
ne, le dicotiledoni ne hanno due: i cereali come
l’orzo e il mais hanno un cotiledone, mentre nel
fagiolo voi stessi potete facilmente dividere il se-
me in due.

• Una seconda differenza riguarda la struttura della


radice. La radice delle monocotiledoni è fascico-
lata, cioè composta da molte radici simili, che
partono tutte dalla base del fusto. La radice delle
dicotiledoni, invece, è solitamente a fittone, costi-
tuita cioè da una radice principale da cui ne par-
FIGURA 11 tono altre, più sottili, secondarie.
La posidonia forma delle vere e proprie praterie subacquee • Una terza differenza riguarda la posizione dei vasi
su fondali sabbiosi. Contrariamente a quanto può sem- conduttori all’interno del fusto. Nelle monocotile-
brare, non è un’alga, ma un’angiosperma che ha radici, fo- doni i vasi sono sparsi in tutto il fusto. Nelle dico-
glie che ondeggiano nell’acqua, fiori e frutti. tiledoni, invece, i vasi che trasportano l’acqua so-
no disposti verso il centro del fusto e quelli che
trasportano i prodotti della fotosintesi sono di-
me e, di conseguenza, il trasporto dell’acqua e dei sposti verso l’esterno, sotto la corteccia.
prodotti della fotosintesi è più rapido e scorrevole.
Questo vantaggio potrebbe andare a discapito del • Una quarta differenza riguarda la disposizione
sostegno. Ma il legno delle angiosperme è costitui- delle nervature fogliari. Le monocotiledoni hanno
to anche da fibre che danno rinforzo e sostegno. Le foglie allungate con nervature parallele (foglie pa-
foglie, per la disponibilità di luce e di acqua, com- rallelinervie) e senza picciolo; le dicotiledoni han-
piono così un’intensa fotosintesi, con il vantaggio di no foglie espanse con una o più nervature centra-
crescere più in fretta e di produrre più cibo che può
essere immagazzinato nel frutto, nel seme o negli orga-
ni di riserva (come i tuberi, per esempio).
FIGURA 12
Sulla base della struttura del seme, le angiosper- Le principali differenze nelle strutture che distinguono i due
me si dividono in due gruppi: le monocotiledo- grandi gruppi di angiosperme: le monocotiledoni e le di-
ni e le dicotiledoni. cotiledoni.
MODULO D

numero di cotiledoni struttura della radice disposizione dei nervature delle foglie struttura del fiore
vasi conduttori
monocotiledoni

vasi con nervature di solito presenti


un cotiledone fascicolata disposizione sparsa di solito parallele in numero di tre
dicotiledoni

di solito presenti
vasi con nervature in numero
due cotiledoni a fittone disposizione radiale di solito reticolate di quattro o cinque

D 34
li, da cui ne partono altre che formano una rete

La
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(foglie reticolate).

varietà delle piante


spore
• La struttura del fiore è molto variabile; in genera- gametofito
le, però, nelle monocotiledoni i petali del fiore so- sporofito
no in numero di 3 o di multipli di 3, come nel tu-
lipano o nel mughetto; nelle dicotiledoni i petali
del fiore sono 4 o 5 o loro multipli. cellula
uovo
Le dicotiledoni, il gruppo più numeroso delle angio-
sperme in termini di specie, includono piante di
tutti i tipi: alberi a latifoglie (cioè con foglie larghe, zigote
come faggi e querce), arbusti, piante erbacee, ram-
picanti ecc. spermatozoi
Le monocotiledoni includono invece pochi albe-
ri come le palme, ma comprendono, oltre a varie FIGURA 13
piante erbacee come gigli, orchidee, aglio e cipolla, Alternanza di generazioni nelle piante: lo sporofito è la ge-
le graminacee, come il grano e la segale, cui è affida- nerazione che si riproduce per spore,il gametofito è la gene-
ta l’alimentazione dell’umanità. razione che si riproduce per gameti.

per fissare i concetti


che sono tanti, piccoli e si muovono agitando il loro
18 Che cosa differenzia il seme delle angiosperme da flagello. Anche se l’uovo viene raggiunto da molti
quello delle gimnosperme? spermatozoi, soltanto uno riesce a penetrare nella
19 Prova a elencare alcuni dei motivi del successo delle cellula uovo e a fecondarla.
angiosperme.
20 Che cosa differenzia monocotiledoni La fecondazione è l’unione del gamete femmini-
e dicotiledoni? le con quello maschile a formare un’unica cellu-
la, lo zigote. Lo zigote, per successive divisioni
21 Rosa, fragola, tulipano, ciliegio sono tutte piante dico-
cellulari, dà origine a un nuovo individuo.
tiledoni, tranne una: quale?
22 Il mais è una monocotiledone. Descrivine il seme, le A questo punto, però, nelle piante, succede un fatto
radici, la disposizione dei vasi nello stelo particolare. Il nuovo individuo cambia modalità di
e delle nervature nelle foglie. riproduzione e non si riproduce più per via sessua-
ta, ma mediante spore.

Le spore sono cellule riproduttive che produco-



8 I cicli vitali delle piante no da sole un nuovo organismo senza unirsi con
un’altra cellula. A loro è dunque affidata la ri-
Negli organismi unicellulari (batteri, lieviti, proto- produzione per via asessuata.
zoi, alghe unicellulari) la riproduzione di solito è
abbastanza semplice. Quando la cellula raggiunge Il nuovo individuo nato dalla spora, quando si ri-
una certa dimensione, si divide in due, come nella produce, a sua volta cambia modalità di riproduzio- Unità 2
scissione di un batterio, o forma una protuberanza ne: non genera più spore ma di nuovo gameti.
che si stacca e genera un nuovo individuo, come
nella gemmazione di un lievito ( figura 29, UD 1). L’individuo che si riproduce per gameti è detto
gametofito, mentre quello che si riproduce con
Negli organismi pluricellulari, e quindi anche spore è detto sporofito.
nelle piante, la riproduzione avviene normal-
mente in un modo più complesso, per via ses- Il ciclo vitale delle piante è dunque caratterizzato da
suata. Ciò significa che ogni nuovo individuo un’alternanza di generazione ( figura 13): a una
deriva dall’unione di due cellule riproduttive, le generazione che si riproduce per via sessuata (il ga-
cellule sessuali o gameti. I gameti maschili sono metofito) si alterna una generazione che si riproduce
gli spermatozoi, quelli femminili le cellule uovo. per via asessuata (lo sporofito).
L’alternanza di generazione è presente in tutto il
La cellula uovo di solito è molto più grande dello regno delle piante, dalle briofite più semplici alle
spermatozoo perché immagazzina sostanze di riser- angiosperme più specializzate. Essa però si attua in
va che serviranno per lo sviluppo del nuovo organi- modo diverso nei diversi gruppi di piante, in rela-
smo. Poiché il suo movimento richiederebbe ener- zione al loro livello evolutivo e al grado di indipen-
gia, e quindi consumo delle riserve, se ne sta immo- denza dall’ambiente acquatico. Vediamo alcuni
bile al sicuro e viene raggiunta dagli spermatozoi, esempi.

D
35
LA VARIETÀ DELLA VITA

dal vento. Quando germineranno, si formerà un nuovo


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spermatozoi
fecondazione gametofito che riprenderà il ciclo riproducendosi
per via sessuata, con i gameti.
Le briofite presentano dunque un’alternanza di
generazione in cui il gametofito è «dominante», sia
come dimensioni sia dal punto di vista nutritivo.

NELLE PTERIDOFITE DOMINA LO SPOROFITO. Anche


nelle pteridofite c’è alternanza di generazione, ma
cellula uovo contrariamente ai muschi la generazione «dominan-
te» è lo sporofito. Prendiamo per esempio una felce.
gametofito
La pianta che conosciamo, dotata di ampie fronde,
è lo sporofito, che è indipendente dall’acqua in
quanto possiede sia pur semplici vasi conduttori.
spore in fase
Avrete senz’altro notato che le fronde delle felci
di germinazione spore a volte portano nella pagina inferiore, quella rivolta
sporofito verso il suolo, delle piccole strutture sferiche, alli-
FIGURA 14 neate con regolarità: sono i sori al cui interno si tro-
vano le spore portate da sporangi ( figura 15).
Il ciclo vitale dei muschi.Nelle briofite la generazione di gran
Le spore cadono nel terreno e, dalla loro germi-
lunga dominante è il gametofito,che produce cellule uovo
nazione, ecco spuntare il gametofito, che nelle pte-
e spermatozoi. Lo sporofito viene nutrito dal gametofito.
ridofite viene chiamato anche protallo. Il protallo
delle felci, minuto come una piccola lenticchia ver-
NELLE BRIOFITE DOMINA IL GAMETOFITO. Nelle brio- de nascosta nel terreno, porta spermatozoi flagella-
fite, per esempio in un muschio, il gametofito e lo ti che possono raggiungere la cellula uovo solo nuo-
sporofito non sono uguali ( figura 14). Questo tando in un velo d’acqua, analogamente a quelli
fatto può incuriosire. Le piantine di muschio in un
bosco sembrano sempre uguali nel tempo, ma a ben
guardare non è così. Nei muschi il gametofito è la FIGURA 15
piantina a noi nota, dotata di radichette, foglioline e Il ciclo vitale delle felci.Quella che vediamo usualmente è la
fusticino. Essa possiede organi specializzati all’inter- generazione dello sporofito, che è dominante. Il rilascio
no dei quali vengono prodotti, rispettivamente, gli delle spore dà inizio all’altra metà meno familiare del ciclo,
spermatozoi e le cellule uovo. Gli spermatozoi per quella del gametofito.
raggiungere la cellula uovo si
spostano con dei flagelli (analo- soro (sezione)
ghi a quelli di certi protisti uni-
cellulari) nuotando nel velo d’ac-
qua che riveste la piantina. I
muschi, dunque, per la riprodu-
zione sessuata hanno bisogno di
MODULO D

acqua ed è questo uno dei motivi,


oltre al fatto di non possedere sori
vasi conduttori, per cui sono co- sporangio
stretti a vivere in luoghi molto
umidi. sporofito adulto
Lo sporofito delle briofite che cellula
si forma in seguito alla feconda- uovo spore
zione è in genere molto piccolo e
passa inosservato. Ma se guarda-
te bene una piantina di muschio, spore in
germinazione
vedrete talvolta ergersi uno stelo fecondazione
apparentemente secco, con una
piccola capsula all’estremità. Si
tratta proprio dello sporofito. Lo
sporofito dei muschi non contie- zigote
ne clorofilla e quindi dipende per
la sua nutrizione dal gametofito. spermatozoi
Le spore, prive di flagelli e rive-
stite da uno strato protettivo, giovane gametofito

D 36 vengono disperse nell’ambiente sporofito (protallo)


La
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dominanza dello sporofito Nei paragrafi che seguono analizzeremo in modo
particolare la riproduzione delle angiosperme,

varietà delle piante


piante in cui i semi si sviluppano dentro una strut-
tura del fiore chiamata ovario.

per fissare i concetti


23 Indica la differenza tra lo zigote e la spora.
24 Che cosa significa alternanza di generazione?
25 Descrivi a grandi linee l’alternanza
di generazione in un muschio, in una felce,
in una angiosperma.

muschi felci spermatofite

dominanza del gametofito 


9 Struttura e funzioni del fiore
FIGURA 16
Il fiore, l’organo riproduttivo delle angiosperme, è
un insieme di foglie particolari disposte in modo
Nell’evoluzione delle piante si assiste a una progressiva ri- concentrico attorno a un asse, tutte più o meno mo-
duzione del gametofito in favore dello sporofito, che rag- dificate in funzione della riproduzione.
giunge il suo culmine nelle spermatofite. In un fiore ideale – adatto per la descrizione
generale – le varie parti sono disposte alla sommità
delle briofite. Quando uno spermatozoo feconda la del gambo o stelo ( figura 17). La prima parte che
cellula uovo, dallo zigote prende origine un nuovo incontriamo, dal basso verso l’alto, è il talamo o
sporofito. E il ciclo ricomincia. ricettacolo, su cui sono inserite delle foglioline più
Come nei muschi, così nelle felci è necessaria esterne verdi: i sepali. L’insieme dei sepali forma il
l’acqua perché avvenga la fecondazione, e infatti calice. Più internamente al calice si inseriscono i
anche queste piante non sono completamente af- petali, spesso colorati, che nel loro insieme forma-
francate dagli ambienti umidi. no la corolla.
All’interno della corolla si trovano sia gli organi
NELLE SPERMATOFITE CI SONO SPOROFITI GIGANTI E riproduttivi femminili sia quelli maschili. Quello
GAMETOFITI IN MINIATURA. Come ricorderete, le femminile è costituito dal pistillo, che contiene gli
spermatofite sono le piante più evolute che, oltre a ovuli; quello maschile dagli stami, che portano il
possedere vasi conduttori efficienti, producono i polline. Per questo un fiore di questo tipo si dice
semi: sono spermatofite le gimnosperme, come i ermafrodito (da Ermes = Mercurio e Afrodite = Ve-
pini e gli abeti, e le angiosperme, che rappresenta- nere, la dea dell’amore, per sottolineare la duplice
no le piante più diffuse. Nelle gimnosperme e nelle sessualità).
angiosperme la generazione «dominante», ossia la
pianta che noi vediamo, è lo sporofito ( figura 16).
Le spore, però, a differenza delle altre piante vasco-
lari già viste, non cadono a terra ma restano sulla antera Unità 2
pianta e lì producono gametofiti maschili e femmi- stame
nili ridotti a poche cellule. filamento

Nelle spermatofite i gametofiti maschili sono i petalo


granuli di polline; i gametofiti femminili sono stigma
pistillo
gli ovuli. stilo

La soluzione di rimpicciolire o «miniaturizzare» i ovario


gametofiti e di trattenerli sulla pianta ha consentito
alle spermatofite la riproduzione senza l’acqua e ha sepalo
decretato il loro successo sulle terre. Per la fecon-
dazione basta infatti che tutto il gametofito maschi-
le, il granulo di polline, raggiunga il gametofito fem-
minile, l’ovulo, che racchiude al suo interno la cel-
FIGURA 17
lula uovo. Il trasporto avviene per «via aerea», ossia
per opera del vento o di animali. Avvenuta la fecon- Le parti principali di un fiore «ideale».
dazione, l’embrione, circondato da sostanze di riser- I sepali, nell’insieme, formano il calice

D
va, forma il seme. e i petali formano la corolla. 37
LA VARIETÀ DELLA VITA
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a b c
FIGURA 18 in uno stadio segnalano la loro presenza con uno
a. e b. Impollinazione entomofila. Un’ape e una farfalla suc- stendardo o una bandiera colorata, così i petali
chiano il nettare e s’imbrattano di polline. L’insetto non sa colorati hanno funzione vessillifera (dal latino vexil-
che aiuterà la pianta a riprodursi trasportando il polline al lum = stendardo), perché segnalano la loro presen-
fiore di una pianta della stessa specie. c. Nelle piante a im- za agli insetti. Questi ultimi, visitando un fiore dopo
pollinazione anemofila, come questa graminacea del gene- l’altro per procurarsi il nettare, diventano inconsa-
re Lolium, spesso i fiori hanno una struttura pendula, in pevoli trasportatori di polline. Tutte le piante con
modo da oscillare al minimo soffio di vento disperdendo il fiori appariscenti affidano la loro impollinazione
polline. agli insetti.
L’impollinazione affidata al vento, detta anemo-
fila (dal greco ánemos = vento e phílos = amico)
Nel pistillo, normalmente al centro del fiore, gli avviene invece in piante che hanno un fiore ridotto,
ovuli sono contenuti nell’ovario. L’ovario è bene di forma e colori quasi sempre poco appariscenti
individuabile: è la parte alla base del pistillo ingros- ( figura 18c).
sata a forma di fiaschetto. Il «collo» di questo In molte piante, sullo stesso individuo, sono pre-
ingrossamento, lo stilo, in alcuni casi, come nel senti fiori di un solo sesso non ermafroditi. I due
mais, può essere lungo anche 50 cm. Lo stilo termi- tipi di fiore possono essere portati dalla stessa pian-
na con un’apertura allargata, lo stigma. La superfi- ta, come per esempio il mais, e in questo caso si
cie dello stigma è – strategicamente – vischiosa in parla di piante monoiche, oppure da individui
modo da trattenere più facilmente i granuli di pol- diversi, che sono quindi maschili o femminili, e in
line una volta che ci si posano. questo caso si parla di piante dioiche, come per il
Negli stami il polline è contenuto nelle antere, salice e il pistacchio.
poste all’estremità dei filamenti. Gli stami, più di Il polline, prodotto in grande quantità, ha super-
uno, sono disposti in cerchio attorno al pistillo. ficie variamente corrugata ed è minuto e leggero
Talvolta, come nel tarassaco o nella margherita,
MODULO D

quello che appare come un fiore unico e colorato è


in realtà un insieme di tanti piccoli fiori. Fiori di
questo tipo appartengono alla famiglia delle compo-
site. Altre volte, invece, come nel frumento, il fiore
sembra rinunciare a petali colorati per confondersi
con le altre parti verdi della pianta. Queste differen-
ze nella disposizione e nell’aspetto del fiore dipen-
dono dalle diverse modalità di trasporto del polline,
cioè dal tipo di impollinazione.

L’impollinazione è il trasporto di polline dalle


antere allo stigma, e può essere realizzata in mo- FIGURA 19
di diversi.
I granuli di polline hanno forme diverse e superfici di va-
L’impollinazione operata dagli insetti è detta ento- ria foggia, secondo la pianta da cui provengono. I granuli
mofila (dal greco éntomon = insetto e phílos = ami- lisci, in genere, sono tipici di piante impollinate dal vento.
co) ( figura 18a e b). È il sistema evolutosi in pian- I granuli ispidi sono adatti per aderire al corpo degli in-
te con fiori ermafroditi, profumati, colorati e ricchi setti mentre i granuli della gimnosperme (non nella foto)
di nettare, le piccole riserve zuccherine poste come sono lisci, leggeri e hanno addirittura piccole sacche ae-

D 38 apposite esche alla base della corolla. Come i tifosi ree per migliorare l’efficienza di volo.
❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘

La
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STRATEGIE DI IMPOLLINAZIONE

varietà delle piante


S C H E D A

Dalla descrizione del processo di guinei» vengono possibil-


impollinazione, si potrebbe pensare che mente evitate, mentre sono
la fecondazione avvenga in modo sem- agevolate le unioni tra cellule
plice. Infatti, perché essa avvenga, nei riproduttive provenienti da
fiori ermafroditi (con organi maschili e genitori diversi, naturalmente
femminili insieme) dovrebbe bastare della stessa specie.
che il polline cada nell’ovario dello stes- Per evitare l’autoimpolli-
so fiore che lo ha prodotto. In questo nazione, la maggior parte
modo, però, la stessa pianta sarebbe delle angiosperme realizza
contemporaneamente sia padre sia l’impollinazione incrociata,
madre della nuova piantina. Essa sareb- cioè il trasferimento di polli-
be molto simile all’unico genitore, e ne dal fiore di una pianta al
non potrebbero comparire caratteri fiore di un altro individuo
nuovi. In natura, le unioni tra «consan- della stessa specie. Uno dei
mezzi più usati per ottenere
questo effetto incrociato è l’autosteri- FIGURA B
lità, cioè l’inefficacia del polline a
fecondare l’ovulo sia dello stesso fiore Questo insetto,Eucera nigrilabris,è tratto in
sia di tutti i fiori presenti sullo stesso inganno da un’orchidea che assomiglia in
individuo. Oltre a impedimenti di que- modo impressionante alla femmina della
sto tipo, l’autoimpollinazione può esse- sua specie.
re anche resa inattuabile dal diverso
tempo di maturazione dei gameti dei mento da cui traggono un vantaggio ali-
due sessi. mentare. Ma alcuni fiori non fornisco-
Moltissime piante si sono evolute no delizie alimentari bensì traggono in
affidando il loro polline ad agenti ester- inganno gli insetti puntando su un altro
ni. Gli animali impollinatori più noti istinto fortissimo, quello dell’accoppia-
sono certamente gli insetti, ma vi sono mento. Per esempio alcune orchidee si
anche molti uccelli e pipistrelli ( figu- «travestono» da api», non soltanto imi-
ra A). Essi trasportano il polline da un tando l’aspetto dell’ape femmina ma
fiore all’altro con una precisione infalli- persino il suo odore, che funziona da
bile, anzi, questo tipo di comportamen- richiamo per il maschio. I maschi non
to è spesso specie-specifico (una specie vanno tanto per il sottile e cercano di
di pianta ha una propria specie animale accoppiarsi con il fiore: nell’ingannevo-
impollinatrice). le abbraccio si imbrattano di polline
Perché gli animali impollinatori pre- che poi andranno a depositare su qual-
stano servizio alle angiosperme? La che altro fiore, attirati da un altro
risposta è semplice: l’animale viene inganno ( figura B). Unità 2
FIGURA A
ricompensato con nettare dolce ricco di
I colibrì si nutrono di nettare senza nep- energia, o con un polline ricco di pro- per fissare i concetti
pure bisogno di posarsi sui fiori, grazie al teine. Gli insetti, gli uccelli come i coli- • Elenca alcune strategie adottate dalle
perfetto meccanismo di volo librato e al brì o i pipistrelli non sono coscienti del piante per favorire l’impollinazione.
lungo becco. servizio reso, ma questo è un comporta-

nelle piante con impollinazione anemofila; è invece per fissare i concetti


appiccicoso, con la superficie ruvida (per essere più 26 Qual è la funzione del fiore?
aderente) nelle piante con impollinazione entomo-
27 Descrivi un fiore ideale, indicando le parti
fila ( figura 19). Trasportato dall’aria a volte causa
che lo compongono. Perché un fiore di questo
le allergie primaverili. Si è calcolato che in Europa
tipo è un ermafrodito?
in 1 cm2 di terreno in un anno cadono in media
27 000 granuli di polline di ogni specie. 28 Illustra le differenze tra le piante a impollinazione
La scheda qui sopra illustra alcuni «trucchi» che anemofila ed entomofila.
le piante hanno adottato per rendere più efficace
l’impollinazione.

D
39
LA VARIETÀ DELLA VITA

angiosperme: avendo la duplice funzione di proteg-


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10Il frutto e la disseminazione gere i semi e favorirne la dispersione, si è specializ-
zato in modo da svolgere al meglio questi compiti.
Quando i granuli di polline giungono sullo stigma Alla fine della maturazione il frutto può essere
(in cima al pistillo) restano invischiati da una so- definito secco oppure carnoso. Sarà secco, per esem-
stanza appiccicosa. Comincia così l’impresa della pio come nel nocciòlo o nella segale, se la parete
fecondazione. Ogni granulo di polline emette un dell’ovario è diventata dura e legnosa, carnoso
sottile prolungamento detto tubetto pollinico ( fi- come nella pesca o nell’uva se, invece, la parete è
gura 20a). Il tubetto pollinico percorre tutto lo stilo diventata spessa e succosa. Avrà tanti semi se sono
e, penetrato nell’ovario, consente al gamete maschi- state fecondate tante cellule uovo, un solo seme se
le posto alla sua estremità di raggiungere e feconda- ne è stata fecondata una sola.
re la cellula uovo ( figura 20b). Per la biologia sono frutti, oltre a ciò che comu-
nemente chiamiamo frutta, anche i pomodori, le
granuli
stigma di polline melanzane, le zucchine, che nel linguaggio corrente
chiamiamo verdure. Anch’essi, infatti, si formano
dall’ovario di un fiore che si è ingrossato e modifi-
tubetto
stilo pollinico cato in seguito alla fecondazione: come gli altri frut-
ti, anch’essi contengono e proteggono i semi.
spermatozoo
La produzione di frutti succosi e colorati oppu-
re secchi e incolori avviene allo scopo di favori-
cellula uovo
ovulo re la disseminazione, cioè la dispersione dei
semi: portati lontano dalla pianta madre per evi-
ovario
tare qualsiasi tipo di competizione con essa, po-
tranno germinare e generare una nuova piantina.

La disseminazione può avvenire a opera del vento,


come per i semi alati dell’acero o dell’olmo, per i
FIGURA 20
semi dotati di «paracadute» come nel tarassaco
a. Un granulo di Brassica campestris giunto sullo stigma ( figura 22a) o muniti di un piccolo batuffolo di
di un fiore emette il tubetto pollinico. b. Nel granulo di bambagia, come nel pioppo. Oppure può avvenire
polline ci sono gli spermatozoi che fecondaranno le cel- a opera di animali: in un primo tipo, uccelli o mam-
lule uovo negli ovuli del fiore. miferi dopo essersi cibati di frutti, vanno a deposi-
tare con le feci i semi indigeriti lontano dal luogo di
Avvenuta la fecondazione, il fiore si trasforma: raccolta; in un secondo tipo, i semi sono dotati di
sepali e petali non servono più e, di solito, si strutture di adesione (uncini, spine, setole) e resta-
seccano, si staccano e cadono. La parete dell’o- no facilmente impigliati nel pelo (o, nel nostro caso,
vario invece incomincia a modificarsi e ingros- nei vestiti) ( figura 22b). Infine, la disseminazione
sarsi: forma il frutto, che al suo interno racchiu- può essere affidata all’acqua, come avviene normal-
de l’embrione circondato da sostanze di riserva: mente per le piante acquatiche e di ripa: i semi in
MODULO D

il seme ( figura 21). questo caso sono impermeabili e hanno organi di


galleggiamento ( figura 22c).
Il frutto è una struttura molto sofisticata e diver- Il seme contiene pochissima acqua: è disidratato
sificata, presente solo nelle piante più evolute, le in vario grado. In questo modo può sopravvivere in

FIGURA 21
Dal papavero al frutto pieno di semi. La capsula del frut-
to deriva evidentemente dall’ingrossamento dell’ovario

D 40 del fiore, che ha il compito di proteggere i semi.


La
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
FIGURA 22

varietà delle piante


Le piante hanno sviluppato molti modi per diffondersi in
areali sempre più vasti. a. I semi a paracadute del tarassa-
co si lasciano trasportare dal vento. b. Le spine a uncino
del frutto della bardana proteggono i semi e nel contem-
po permettono la dispersione con l’aiuto involontario di
un cane. c. Il seme del cocco, a bordo di una noce, può
a essere trasportato dall’acqua del mare anche a kilometri
di distanza dalla pianta madre.

per fissare i concetti


29 Come avviene la fecondazione?
30 Descrivi come si forma il frutto. Quali sono le sue
funzioni?
b c 31 Disponi i seguenti termini secondo un ordine
logico: germinazione, fecondazione, disseminazione,
condizioni avverse, come il freddo o la siccità, senza formazione del frutto, impollinazione.
patire. Poi, dopo un certo tempo, in presenza del-
l’acqua e in condizioni termiche adatte, avviene la
germinazione, ossia lo sviluppo della nuova pianta.
Abbiamo visto come i semi rappresentino delle
piante in miniatura, dei potenziali nuovi individui
di specie vegetali. E questo vale naturalmente non

11La riproduzione vegetativa
soltanto per le specie selvatiche ma anche per i Campi coltivati, prati fioriti e pascoli, sono domina-
vegetali coltivati. Ma un pericolo incombe: molte ti dalle piante erbacee, quelle che comunemente
piante si stanno estinguendo di pari passo con l’al- chiamiamo erbe. A differenza degli alberi, che ogni
terazione e la distruzione di habitat tra i più vari, anno nella stagione fredda sacrificano solo le foglie,
dalle foreste tropicali alle brughiere, dalle paludi ai molte erbe all’inizio dell’inverno sembrano scom-
terreni agricoli coltivati in modo tradizionale. Una parire. La scomparsa è apparente perché nel terre-
tendenza che sembra inarrestabile. Le banche dei no restano rizomi, tuberi, bulbi, gli organi di soprav-
semi, istituti scientifici che conservano i semi, rap- vivenza che con la stagione favorevole riprodurran-
presentano una piccola àncora di salvezza della no l’intera pianta ( figura 24).
diversità del mondo vegetale, oggi in serio pericolo I rizomi sono fusti sotterranei ricchi di sostanze
( figura 23). di riserva che persistono durante la stagione fredda,

FIGURA 23 FIGURA 24
Centinaia di milioni di semi, di migliaia di specie, sono im- I bulbi, come quelli di cipolle e tulipani, i rizomi, come
magazzinati in questa banca del seme in Gran Bretagna. quelli di iris e gramigna, e i tuberi, come quelli della pata-
Sono mantenuti in contenitori a tenuta stagna di vetro e ta, sono organi sotterranei dai quali si sviluppano nuovi Unità 2
alluminio, a –20 °C. In questo modo essi si conservano germogli sfruttando le sostanze di riserva che vi sono
per molti decenni. immagazzinate.

bulbo rizoma tubero

D
41
piante annuali piante biennali piante perenni
LA VARIETÀ DELLA VITA

sottoterra riserve da immagazzinare nuovamente


....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

per l’anno seguente.


Anche gli stoloni, gli steli lunghi e sottili che si
spingono lontano dalla pianta madre, servono a
moltiplicare la pianta. Essi si sviluppano orizzontal-
mente nel terreno e portano all’estremità le gemme
che diffondono lontano nuove piante, come nella
pianta di fragola o nella infestante gramigna.

Rizomi, bulbi, tuberi e stoloni permettono di


primo
anno propagare la pianta per via vegetativa. La pro-
pagazione vegetativa è tipica delle piante ed è
una riproduzione asessuata che produce piante
esattamente uguali a quella di partenza.

semi Le piante erbacee che si riproducono in uno di que-


sti modi vegetativi possono essere considerate
perenni, come tutte le piante con un fusto legnoso
( figura 25a). Alcune erbe, come il prezzemolo e la
carota, sono invece biennali ( figura 25b). Nella
stagione di crescita del primo anno, le foglie della
carota producono sostanze di riserva che vengono
secondo
anno
immagazzinate nella radice. L’anno successivo le
riserve serviranno per la produzione di nuove
foglie, ma questa volta l’apparato vegetativo ha lo
scopo di produrre fiori e frutti. Ai semi sarà affida-
ta la diffusione di una nuova pianta. Quella vecchia,
compiuto il breve ciclo di due anni, muore. Si può
dire che quando mangiamo una carota grossa e
nutriente «trafughiamo» delle riserve economizzate
dalla pianta nel primo anno di vita per affrontare le
«spese» riproduttive dell’anno successivo.
FIGURA 25 Molte altre erbe, dette annuali, compiono la fase
Le piante annuali esauriscono il ciclo vita- vegetativa e riproduttiva in un solo anno ( figura
le nel corso di una sola stagione vegeta- 25c). I semi prodotti sono tanti e piccolissimi. Essi
tiva; le piante biennali accumulano possono allontanarsi anche di molto dalla pianta
anni
sostanze di riserva nel primo anno e seguenti che li ha generati. Restano dormienti nell’inverno
durante il secondo le usano per fruttifica- per svilupparsi poi nella primavera successiva.
re; le piante perenni producono nuove Questo ciclo breve garantisce la protezione durante
foglie, ingrandiscono la parte legnosa e la stagione fredda e la diffusione.
MODULO D

fruttificano ogni anno. Le erbe, per i cicli brevi annuali o per le altre
strategie riproduttive che abbiamo esaminato, sono
le piante spontanee più adatte ad affrontare gli
quando la pianta, in superficie, ha eliminato le fo- habitat difficili. Ecco perché nelle condizioni pre-
glie. Le sostanze di riserva servono per la crescita carie dell’ambiente urbano esse riescono a insediar-
quando, nella primavera successiva, saranno emessi si e a diffondersi in modo talvolta stupefacente.
nuovi germogli.
I tuberi, rappresentati tipicamente dalle patate,
per fissare i concetti
come i rizomi sono anch’essi fusti sotterranei, ma
più carnosi e rigonfi di sostanze alimentari. Il tube- 33 Perché alcune piante erbacee, scomparse
ro è un efficace organo di sopravvivenza: gli in autunno, ricompaiono la primavera successiva?
«occhi» della patata sono in realtà piccole gemme 34 Che cosa sono gli «occhi» della patata?
che possono produrre, germogliando, nuove pianti- 35 Come si propagano le piante infestanti come
ne che crescono a spese delle sostanze immagazzi- la gramigna?
nate nel tubero.
36 Fai qualche esempio di pianta annuale, biennale
I bulbi sono come gemme protette da spesse
e perenne.
foglie in cui sono immagazzinate riserve. A prima-
vera i bulbi mettono le radici e sviluppano le foglio-
line verdi che, a loro volta, oltre a produrre sostan-

D 42 ze per la crescita della pianta, provvedono a inviare


❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘

....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
P E R R I C O R D A R E

per fare il punto


 Quali problemi hanno
incontrato le piante per
ne, corredata di sostanze di riserva e di
un tegumento. Grazie ai semi le piante
opera del vento, con l’aiuto di animali,
oppure grazie all’acqua. I semi, quando
hanno potuto affrancarsi dall’acqua e raggiungono un ambiente adatto, dan-
conquistare le terre emerse? colonizzare ambienti terrestri. no luogo alla germinazione.
I problemi che le piante hanno dovuto Nelle gimnosperme (come le conifere)


affrontare per diventare indipendenti il seme è nudo, perché l’ovulo feconda-
dall’ambiente acquatico sono stati di- to da cui deriva non è contenuto in un Come si svolgono i cicli
versi: il rischio dell’essiccamento venne ri- frutto. Nelle angiosperme (tutte le vitali delle piante?
solto grazie a un rivestimento imper- piante con fiori), invece, il seme è pro- Le piante sono caratterizzate da due ti-
meabile di cutina; i problemi di sostegno tetto da un frutto. Sulla base della strut- pi di generazioni, una che si riproduce
e di trasporto delle sostanze all’interno tura del seme le angiosperme si divido- per via sessuata mediante gameti, e
della pianta furono risolti con sistemi di no in monocotiledoni e dicotiledoni. Le una che si riproduce per via asessuata
tubicini in grado di trasportare i liquidi monocotiledoni hanno un solo cotile- mediante spore. L’individuo che produ-
(sistemi vascolari); il problema della fe- done, la radice fascicolata, i vasi condut- ce gameti è detto gametofito, quello
condazione aerea è stato risolto con tori sparsi nel fusto, le nervature delle che produce spore è detto sporofito. Il
meccanismi particolari. foglie parallele e fiori con 3 o multipli di ciclo della vita delle piante è caratteriz-
3 petali. Le dicotiledoni hanno due co- zato da un’alternanza di generazioni, in

 Cosa sono le briofite?


tiledoni, la radice a fittone, i vasi con- cui al gametofito si alterna lo sporofito.
duttori separati, le nervature delle fo- Nelle briofite domina il gametofito: lo
glie reticolate e fiori con 4 o 5 petali o sporofito è il filamento che si sviluppa
Le briofite, cui appartengono i muschi, loro multipli.
sono piante non vascolari molto sem- dalla piantina di muschio, il gametofito è
plici, ancora largamente dipendenti dal- la piantina stessa. Nelle pteridofite do-


l’acqua per la riproduzione. Le briofite mina lo sporofito: lo sporofito è la felce
comprendono anche gli sfagni e le epa- Com’è fatto un fiore? che vediamo, il gametofito è molto pic-
tiche. Cos’è l’impollinazione? colo e viene chiamato anche protallo.
Nelle spermatofite gli sporofiti possono
Il fiore è l’organo riproduttivo delle an- essere anche giganti, sono infatti le
 Cosa sono le tracheofite?
Quali sono le piante
giosperme. In genere è ermafrodito
perché porta gli organi di riproduzione
piante che noi vediamo, mentre il ga-
metofito è costituito dal polline (game-
sia maschili sia femminili. Il polline, che tofito maschile) e dagli ovuli (gametofi-
più antiche? Perché i tessuti contiene il gamete maschile, è prodotto
conduttori le hanno to femminile), è cioè miniaturizzato.
negli stami; l’ovulo, che contiene il ga-
avvantaggiate?
mete femminile o cellula uovo, è prodot-
Le piante vascolari o tracheofite sono
quelle dotate di tessuti conduttori. Le
to nell’ovario, che fa parte del pistillo.
Le piante monoiche hanno fiori ma-  Cos’è e come avviene
la riproduzione vegetativa?
tracheofite più semplici e più antiche schili e femminili sullo stesso individuo,
sono le pteridofite (felci, equiseti e lico- le piante dioiche hanno fiori maschili e La riproduzione vegetativa avviene
Unità 2
podi); sono piante senza semi e ancora femminili portati da individui diversi. quando una parte di una pianta dà ori-
in parte legate all’umidità per la ripro- L’impollinazione è il trasporto del pol- gine a un individuo con caratteristiche
duzione. Le tracheofite più evolute so- line di un fiore sul pistillo di un altro fio- identiche alle proprie. Rizomi, tuberi,
no le spermatofite, con semi. Il loro re. Può essere affidata al vento (ane- bulbi e stoloni sono le strutture depu-
corpo è ben differenziato in radici, fu- mofila), agli insetti (entomofila) o ad al- tate alla riproduzione vegetativa.
sto, foglie. Le radici servono all’assorbi- tri animali. Le piante in cui prevale la riproduzione
mento dell’acqua; il fusto al trasporto e vegetativa, come le erbe dei prati, sono
le foglie alla fotosintesi. Grazie ai tessu- perenni; quelle biennali affidano la ve-
ti conduttori le tracheofite hanno potu-
to ingrandirsi, soprattutto in altezza.  Come è fatto un frutto?
Cos’è la disseminazione?
getazione del secondo anno a una radi-
ce ricca di sostanze di riserva; quelle
annuali vegetano per un solo anno.


In seguito alla fecondazione, l’ovario si
Quali sono le piante ingrossa formando il frutto, al cui inter-
con il seme? Cos’è il seme? no si trova l’ovulo fecondato, il seme (o
Come si classificano le piante i semi). I frutti possono essere secchi o
che lo possiedono? carnosi. La disseminazione è la disper-
Le spermatofite sono le piante con il sione dei semi (e quindi dei frutti) lon-
seme. Il seme è una piantina in embrio- tano dalla pianta madre. Può avvenire a

D
43
❘ ❘ ❘ ❘ ❘
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

T E S T

❘ ❘
per fare il punto

A Scegli il completamento corretto B Scegli il completamento errato


delle seguenti affermazioni. delle seguenti affermazioni.

1 Le felci 7 Le briofite
a sono spermatofite perché hanno il seme. a hanno rizoidi per ancorarsi al terreno.
b sono tracheofite perché hanno i vasi b non hanno vasi conduttori.
conduttori. c hanno radici, fusto e foglie.
c non hanno lo sporofito. d assorbono l’acqua per imbibizione.
d hanno polline o ovuli.

2 Tutte le piante che hanno gli ovuli


hanno anche
8 I muschi presentano le seguenti
caratteristiche:
a sono piccole piante che non possono
a il fiore. svilupparsi in altezza.
b l’ovario. b nella fase di sporofito producono spore
c il frutto. che sono trasportate dall’aria.
d il seme. c hanno organi per la produzione dei gameti.
d si diffondono mediante i semi.

3 Le tracheofite
9 Le pteridofite
a comprendono solo le monocotiledoni
e le dicotiledoni. a sono piante come le felci e gli equiseti.
b sono tutte piante dotate di vasi conduttori. b sono indipendenti dall’acqua
c comprendono anche i muschi. per la riproduzione.
d vivono solo in luoghi umidi. c ebbero una grande diffusione
nel Carbonifero.

4 Un seme si origina
d sono dotate di spore.

a
b
in seguito alla fecondazione dell’ovulo.
da un granulo di polline.
10 Sono piante vascolari senza semi
a le felci.
MODULO D

c dallo stigma del fiore.


b le gimnosperme.
d dall’ingrossamento del talamo.
c gli equiseti.
d i licopodi.
5 Il frutto è presente
a
b
in tutte le spermatofite.
solo nelle angiosperme
11 Sono foglie modificate per compiere
funzioni diverse dalla fotosintesi
a le radici a fittone. c le spine.
c nei muschi.
b i petali. d i cotiledoni.
d nelle felci.

6 Le monocotiledoni
12 Alberi come i pini e le sequoie
a sono gimnosperme.
a sono pteridofite.
b hanno prevalentemente impollinazione
b hanno il fiore. anemofila.
c hanno foglie con nervature a rete. c hanno coni maschili e femminili.
d hanno radici a fittone. d hanno ovuli protetti dall’ovario.

D 44
❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘ ❘❘

....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
D O M A N D E & P R O B L E M I

1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o


5 Completa lo schema della figura utilizzando i ter-

per fare il punto


false (F). Se false, riscrivile corrette sul quaderno. mini elencati qui sotto.

a Tutte le tracheofite hanno vasi conduttori tranne le felci. angiosperme • abeti • araucarie • felci
V F • spermatofite • monocotiledoni • pesco
• equiseto • palma • cipolla • fragola
b In tutte le piante i gameti maschili sono mobili.
V F tracheofite
c Nelle piante terrestri c’è alternanza di generazione pteridofite ................................
e quella dominante è il gametofito. (.................... , ....................)
V F gimnosperme ................................
d Tutte le tracheofite producono il seme tranne (.................... , ....................)
le gimnosperme. ................................ dicotiledoni
V F (.................... , ....................) (.................... , ....................)

2 Compila la tabella e rispondi alla domanda: quali


piante hanno raggiunto la completa indipenden-
za dall’acqua?
6 In una foresta di conifere difficilmente si sente il
ronzio di un insetto che vola. Spiega perché.

vasi
presenti
vasi
assenti
gameti gameti
mobili immobili 7 Il leccio è una pianta con fiori di un solo sesso.
Esamina nella figura il frutto e i fiori. Quali ti sem-
brano i fiori maschili e quali i femminili? Motiva la
muschi ................ ................ ................ ................ tua risposta.
felci ................ ................ ................ ................
conifere ................ ................ ................ ................
angiosperme ................ ................ ................ ................

3 C’è un gruppo di piante che presenta i seguenti


caratteri: quale? Individua quello estraneo.

a radici a fittone

b fiore composto da 3 petali

c foglie con venatura parallelinervia Unità 2


d seme con un cotiledone

e vasi sparsi nel fusto


Si tratta delle ...............................................................................................
8 Una pianta produce semi. In base a questa affer-
mazione, indica quali sono gli altri caratteri che
essa necessariamente possiede, scegliendoli tra i se-
guenti.

a è una tracheofita
4 In base ai caratteri elencati qui sotto, individua di
quali piante si tratta.
b ha fiori colorati
hanno il seme, ma non il frutto • il gametofito
c ha tuberi come organi di riserva
è ridotto a poche cellule • manca il fiore
• il polline è portato dal vento d è una pianta annuale

Si tratta delle ............................................................................................... e produce ovuli e polline

D
45

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