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CIG IN
DEROGA
Disciplina, soggetti coinvolti,
termini e scadenze
Aprile 2020
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CIG IN DEROGA
Sommario
Emergenza Coronavirus: CIG in deroga - Tratto dalla Nota Redazionale di
Tuttolavoro ............................................................................................................................... 4
CIG in deroga: Decreto “Cura Italia” e Decreto “Liquidità”......................................... 4
CIG in deroga: zona rossa .................................................................................................. 10
CIG in deroga: zona gialla ...................................................................................................12
Richiesta di CIG in deroga - Causale Covid-19 nazionale - Tratto da In Pratica.... 14
Chi...............................................................................................................................................14
Datori di lavoro interessati.................................................................................................14
Datori di lavoro esclusi........................................................................................................14
Lavoratori interessati............................................................................................................14
Disciplina speciale per ex “zona rossa”..........................................................................15
Precondizioni...........................................................................................................................15
Flusso di lavoro......................................................................................................................15
Scade il..................................................................................................................................... 16
Sanzioni.....................................................................................................................................17
settore agricolo, qualora l’azienda non possa chiedere la tutela ordinaria per aver
fatto ricorso, per altre causali, al numero massimo annuale di giornate fruibili.
Pertanto, sono esclusi dalla CIG in deroga i datori di lavoro domestico e i datori
di lavoro rientranti nel campo di applicazione della CIGO, del FIS o dei Fondi di
solidarietà che devono, pertanto, richiedere la prestazione con causale “COVID-19
Nazionale” alla propria gestione di appartenenza (INPS mess. n. 1287/2020).
Possono, altresì, accedere alla prestazione in parola le aziende che, avendo di-
ritto solo alla CIGS, non possono accedere ad un ammortizzatore ordinario con
causale “COVID-19 nazionale” (a titolo meramente esemplificativo e non esausti-
vo, rientrano nella fattispecie descritta le aziende del commercio e le agenzie di
viaggio e turismo sopra i 50 dipendenti) (INPS circ. n. 47/2020).
La prestazione è aggiuntiva rispetto alle disposizioni già adottate per i trattamen-
ti in deroga concessi alle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna e per la
cosiddetta “zona rossa” dal D.L. n. 9/2020 (INPS mess. n. 1525/2020; v. infra).
L’accordo non è richiesto per i datori di lavoro che occupano fino a 5 dipendenti.
Per i lavoratori è riconosciuta la contribuzione figurativa e i relativi oneri acces-
sori (ANF).
Il trattamento in deroga, limitatamente ai lavoratori del settore agricolo, per le
ore di riduzione o sospensione delle attività, è equiparato a lavoro ai fini del cal-
colo delle prestazioni di disoccupazione agricola.
Inizialmente l’art. 22 del D.L. n. 18/2020 aveva disposto che il trattamento in de-
roga fosse riconosciuto a decorrere dal 23 febbraio 2020 e limitatamente ai di-
pendenti già in forza alla medesima data. Tra tali lavoratori rientravano anche
i lavoratori intermittenti occupati alla data del 23 febbraio 2020. L’accesso dei
lavoratori intermittenti al trattamento in deroga è riconosciuto ai sensi della cir-
colare INPS n. 41/2006e nei limiti delle giornate di lavoro effettuate in base alla
media dei 12 mesi precedenti (INPS circ. n. 47/2020).
Il D.L. 8 aprile 2020 n. 23 (c.d. decreto Liquidità), in vigore dal 9 aprile 2020, mo-
dificando le norme speciali del decreto Cura Italia, estende le norme sulla cassa
integrazione COVID nazionale di cui all’art. 22, D.L. n. 18/2020 ai lavoratori assunti
tra il 24 febbraio 2020 e il 17 marzo 2020. Di grande rilievo è poi la novità introdot-
ta dall’art. 41, comma 3 del D.L. n. 23/2020: l’esenzione dall’imposta di bollo per
le domande di cassa in deroga presentate alle regioni in base all’art. 22, comma
4, del D.L 18/2020.
Ai fini del riconoscimento del trattamento in deroga non si applicano le disposi-
zioni relative:
• al requisito dell’anzianità di effettivo lavoro;
• al contributo addizionale;
• alla riduzione in percentuale della relativa misura in caso di proroghe dei trat-
tamenti di cassa integrazione in deroga.
Anche per la CIG in deroga richiesta con la causale COVID-19 nazionale, come per
la CIGO e l’assegno ordinario, l’eventuale presenza di ferie pregresse non è osta-
tiva all’accoglimento dell’istanza (INPS circ. n. 47/2020).
I trattamenti sono concessi con decreto delle Regioni e delle Province autonome
interessate, da trasmettere all’INPS in modalità telematica entro 48 ore dall’ado-
zione, la cui efficacia è in ogni caso subordinata alla verifica del rispetto dei limiti
di spesa previsti. Le Regioni e le Province autonome, unitamente al decreto di
concessione, inviano la lista dei beneficiari all’INPS, che provvede all’erogazione
delle prestazioni, previa verifica del rispetto, anche in via prospettica, dei limiti
di spesa.
Le domande sono presentate alla Regione e alle Province autonome, che le istru-
iscono secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse.
Qualora dal monitoraggio effettuato dall’INPS emerga che è stato raggiunto, an-
che in via prospettica il limite di spesa, le Regioni non potranno in ogni caso
emettere altri provvedimenti concessori.
Il monitoraggio avviene tenendo conto della stima dell’impegnato di CIG in de-
roga effettuata sulle domande di CIG in deroga concesse a fronte di un decreto
della Regione o Provincia autonoma e la spesa effettiva delle domande per le
quali l’INPS ha effettuato l’istruttoria ed emesso la relativa autorizzazione (au-
torizzazione INPS). Il calcolo è effettuato moltiplicando le ore autorizzate per il
costo medio di un’ora di CIG stimato per l’anno 2020 in un importo medio orario
di 8,10 euro, comprensivo di contribuzione figurativa e ANF.
Le risorse finanziarie messe a disposizione per l’erogazione dei trattamenti in
deroga sono ripartite tra le Regioni e le Province autonome interessate con uno
o più decreti del Ministro del lavoro di concerto con il Ministro dell’Economia e
delle finanze.
Le risorse finanziarie relative ai trattamenti in deroga, destinate alle Province
autonome di Trento e di Bolzano, sono trasferite ai rispettivi Fondi di solidarietà
bilaterali del Trentino e dell’Alto Adige.
vore di lavoratori che siano tuttora alle dipendenze di imprese fallite, benché
sospesi (ML circ. n. 8/2020).
L’istanza, unitamente alla documentazione come sopra evidenziata, deve essere
inoltrata in modalità telematica tramite la piattaforma CIGS online con la causale
“COVID - 19 Deroga”.
Nel caso di datori di lavoro richiedenti la prestazione con unità produttive site
in 5 o più Regioni o Province autonome, il Ministero del lavoro, entro 30 giorni
dall’invio della domanda da parte dell’azienda, effettua l’istruttoria e, nel caso
in cui accerti la sussistenza dei presupposti, quantifica l’onere previsto e lo tra-
smette all’INPS. Il provvedimento di concessione è emanato con decreto del Mini-
stero del lavoro, nel rispetto dei limiti di spesa programmati. Al fine di consentire
un corretto monitoraggio della spesa, il provvedimento di autorizzazione deve in-
dicare il numero dei beneficiari coinvolti, il periodo dell’intervento e le ore com-
plessivamente autorizzate.
A seguito dell’avvenuta emanazione, l’azienda invia la richiesta di pagamento di
CIG in deroga all’INPS sulla piattaforma CIGWEB indicando il numero del decreto
di concessione. L’INPS, effettuata l’istruttoria, emette l’autorizzazione inviandola
all’azienda a mezzo PEC. Successivamente alla ricezione del provvedimento di
autorizzazione, i datori di lavoro devono inoltrare all’Istituto la documentazio-
ne per la liquidazione dei pagamenti, avvalendosi del modello SR 41, al fine di
consentire alle Strutture territoriali di erogare le prestazioni in argomento con le
stesse modalità in uso per le prestazioni di CIG in deroga.
Nel caso delle plurilocalizzate si applicano le disposizioni previste per la decreta-
zione regionale in relazione al requisito soggettivo dell’anzianità lavorativa, all’e-
senzione del contributo addizionale e alla riduzione percentuale.
Anche a questo trattamento, concesso direttamente dal Ministero del lavoro, si
applica l’art. 44, comma 6-ter, del D.Lgs. n. 148/2015.
Per i datori di lavoro plurilocalizzati, ma con unità produttive site in meno di 5 Re-
gioni o Province autonome, la domanda è effettuata, ove ricorrono i presupposti,
presso le Regioni dove hanno sede le singole unità produttive (INPS circ. n. 47/2020).
Chi
In conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus COVID-19, con rife-
rimento ai datori di lavoro del settore privato, le Regioni e le Province autonome
interessate possono riconoscere in costanza di rapporto di lavoro, trattamenti di
cassa integrazione salariale in deroga, per la durata della sospensione del rap-
porto di lavoro e comunque per un periodo non superiore a nove settimane. Le
Regioni, previa verifica di mancato superamento dell’intero periodo concedibile,
possono con ulteriore decreto, concedere il periodo residuo, sempre nel rispetto
del limite delle nove settimane di concessione.
Lavoratori interessati
Lavoratori in forza al 23 febbraio 2020. Sono inclusi i lavoratori intermittenti per
i quali l’accesso al trattamento è riconosciuto nei limiti delle giornate di lavoro
effettuate in base alla media dei 12 mesi precedenti.
Precondizioni
• Il datore non deve avere accesso ad alcun altro strumento ordinario di tutela
previsto dalle vigenti disposizioni (CIGO e assegno ordinario garantito dal FIS o
dai Fondi di solidarietà bilaterali).
• Il datore di lavoro deve aver operato nel periodo emergenziale da Coronavirus,
che ha avuto inizio il 23 febbraio 2020; è richiesta un’anzianità di servizio del
dipendente decorrente dal 17 marzo 2020 (art. 41 D.L. n. 23/2020; precedente-
mente l’art. 19 D.L. n.18/2020 aveva fissato l’anzianità al 23 febbraio 2020).
• L’eventuale presenza di ferie pregresse non è ostativa all’accoglimento dell’i-
stanza.
Flusso di lavoro
Il datore di lavoro deve:
1) concludere un accordo (anche in via telematica) con le organizzazioni sindacali
comparativamente più rappresentative sul territorio nazionale, per la richiesta
del trattamento; l’accordo non è necessario per i datori di lavoro che occupano
meno di cinque dipendenti; l’accordo si considera esperito con la finalizzazione
della procedura di informazione, consultazione ed esame congiunto INPS circ.
n. 47/2020);
2) presentare la domanda alla Regione (o Provincia autonoma) interessata; le
pratiche sono istruite in ordine cronologico di presentazione;
3) una volta ottenuta l’autorizzazione (ricevuta tramite PEC), trasmettere all’INPS a
consuntivo i dati necessari per il pagamento diretto da parte dell’ente ai
Scade il...
Durata dell’integrazione salariale: nove settimane.
Trasmissione dei dati all’INPS per il pagamento diretto: entro sei mesi dalla fine
del periodo di paga in corso alla scadenza del termine di durata della concessione
o dalla data del provvedimento di concessione se successivo.
Sanzioni
Mancata trasmissione dei dati necessari per il pagamento diretto all’INPS: il pa-
gamento della prestazione e gli oneri ad essa connessi rimangono in capo al da-
tore di lavoro inadempiente.
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