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Problematiche di progettazione dei blocchi oleoidraulici (manifold)

Article  in  Oleodinamica Pneumatica · May 2015

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Giovanni Cillo
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
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SISTEMI OLEODINAMICI Giovanni Cillo, Valentino Vetrò, Carlo Molon

Problematiche di progettazione dei


blocchi oleoidraulici
(manifold)
Questo articolo tratta le varie fasi di progettazione di un blocco oleodinamico (o manifold), mettendo
in luce gli aspetti critici e presentando una metodologia basata sull’integrazione di diversi strumenti
informatici. Le problematiche che interessano la progettazione di un blocco oleoidraulico sono
molteplici poiché bisogna sia facilitarne la produzione, sia assicurarne la funzionalità.
In merito a quest’ultimo aspetto sono di fondamentale importanza la necessità di ottimizzazione il
progetto (i.e. alleggerimento e riduzione degli spessori, maggior compattezza…) e l’individuazione,
attraverso un’analisi strutturale, dei punti soggetti a sollecitazioni critiche.

I
’ l blocco oleoidraulico o manifold è un componente di Fig. 1 – Manifold
un circuito oleoidraulico costituito da un massello op- in alluminio
di diverse
portunamente forato (più comunemente in alluminio,
dimensioni.
oleodinamica-pneumatica

acciaio o ghisa) per alloggiare valvole, bocche di ali-


mentazione, utilizzo e scarico ed elementi accessori
(fig. 1). Gli alloggiamenti dei componenti (cavità) so-
no collegati tra loro in modo da garantire una o più
funzioni oleoidrauliche complesse.
Non esiste limite alla complessità del circuito rappre-
APRILE 2015

sentato da un manifold, fisicamente un impianto può


comprendere più manifold dislocati in vari punti della
macchina operatrice. L’utilizzo dei blocchi oleoidrau-
lici consente una serie di vantaggi:
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Fig. 2 – Circuito
idraulico disegnato
su HyDraw con
elenco di reti e
componenti.

Fig. 3 – Progetto
di un manifold con
le connessioni
interne in evidenza
(in alto) e con
i componenti
assemblati
(in basso).

• layout estremamente compatto e ri- I manifold trovano ampio impiego nel quelle utilizzate nei manifold (suddivise
duzione di peso settore mobile per le caratteristiche di nei tipi a cartuccia e flangiabili) soddi-
• facilità nella costruzione di circuiti compattezza e leggerezza fornendo so- sfano gran parte delle esigenze circui-
oleodinamica-pneumatica
oleodinamici complessi luzioni funzionali e prestazioni eccellen- tali, offrono soluzioni di compattezza e
• elevata affidabilità funzionale ti per macchinari di ogni genere (movi- razionalità, occupano spazi minori e la
• rapidità di montaggio ed economia mento terra, macchine agricole, carrel- semplicità di montaggio riduce i costi
nei costi di produzione li elevatori, ecc.). Nel settore industriale di manodopera. In un manifold l’ener-
• riduzione delle perdite di carico totali stazionario il blocco idraulico ha dimen- gia è trasmessa e controllata median-
rispetto ai circuiti realizzati solo con sioni più generose e sovente si trova in te un fluido in pressione (generalmen-
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tubi e raccordi applicazioni per centrali oleodinamiche, te olio) all’interno di un circuito. È dun-
• tempi e costi di riparazione contenu- laminatoi, presse, calzaturifici, lavora- que necessario creare opportuni cana-
ti grazie alla possibilità di sostituire le zione della plastica, ecc. Analogamente li che mettano in collegamento le cavi-
singole valvole senza scollegare i tubi alle valvole di forma tradizionale, anche tà (e quindi le valvole) attraverso fora-
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SISTEMI OLEODINAMICI
Fig. 4 – Tipica
cavità di una Strumenti software dedicati
valvola a cartuccia: La progettazione di un blocco idraulico
disegno tecnico è un processo ingegneristico che ha
(in alto a sinistra), come input il circuito idraulico che do-
riproduzione nel
database (in alto a
vrà essere integrato nel manifold, insie-
destra) e sezione me ai vincoli richiesti dal progetto e al-
3D in MDTools (in le specifiche delle parti utilizzate. L’ou-
basso). tput fornito dal progettista è il layout
completo del blocco idraulico, com-
preso dell’assieme che mostra il mani-
fold con i componenti assemblati.
È stato scelto un approccio alla pro-
gettazione di un manifold che si può
suddividere in 2 fasi, ciascuna sup-
portata da uno strumento specifico:
1. la riproduzione in formato CAD 2D
del circuito idraulico
2. la progettazione in 3D del blocco
Gli strumenti utilizzati per l’attività di
progettazione sono prodotti da VEST,
azienda specializzata nello sviluppo
di software per il settore oleoidrau-
lico. La scelta è stata fatta in base
all’alto livello di specificità dei softwa-
re unito alla capacità di integrazione
Fig. 5 – Esempio tra schema e blocco 3D così da mi-
di manifold gliorare il flusso di dati, ottimizzare i
complesso con
i componenti tempi e abbattere gli errori.
assemblati. Per la prima fase è stato adoperato
HyDraw CAD700 che permette di di-
segnare e progettare circuiti idrauli-
ci con motore autonomo 2D, in am-
biente AutoCAD.
Nel circuito riprodotto su HyDraw
vengono riversate tutte le informazioni
fornite dal sistemista quali le distinte
di componenti, i prodotti e le loro ca-
ratteristiche specifiche.
Grazie ai comandi ottimizzati per il di-
segno di circuiti, una vasta libreria,
funzioni avanzate di database per col-
legare tra loro documentazione tecni-
ca e modelli 3D, HyDraw risulta uno
strumento completo e intuitivo per la
riproduzione “intelligente” di un circu-
ito idraulico (fig. 2).
La fase di passaggio al secondo step
della progettazione è resa semplice
oleodinamica-pneumatica

e affidabile dall’estrema integrazione


di HyDraw con il software di proget-
tazione MDTools. Ogni informazione
inserita nel circuito, infatti, viene im-
portata in MDTools in modo da lega-
ture realizzate dall’esterno: si tratta dei tori, cilindri, ecc) è rappresentato dalle re completamente il circuito al bloc-
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cosiddetti “fori di costruzione” che an- porte di uscita o ingresso, ad esse ven- co. Il progettista non deve più, quin-
dranno poi tappati durante le fasi di as- gono collegati tubi rigidi, tubi flessibili di, consultare e ripercorrere il cir-
semblaggio. Il collegamento tra i mani- o altri componenti (quali accumulatori, cuito idraulico ma può concentrar-
fold e il resto dell’impianto (pompe, mo- manometri, filtri, ecc.). si esclusivamente sulla modellazione
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SISTEMI OLEODINAMICI

Fig. 6 – Parametri monitorati per


2 distinti progettisti (A e B) e per 5
progetti differenti (#1,…,#5).

Fig. 7 – porte e delle luci di collegamento, at-


Sollecitazioni di Von traverso un’interfaccia 3D a colori in-
Mises ottenuti con
tuitiva (Figura 3).
l’analisi FEM
sulle pareti esterne Con le informazioni associate alle ca-
del manifold (in vità, crea automaticamente un assie-
alto) e sulle pareti me 3D per verificare il montaggio e
esterne delle cavità gli ingombri del manifold assemblato
(in basso).
e un disegno costruttivo professiona-
le con tabella di foratura. Inoltre, nel
software è integrato un database che
permette di ricreare intuitivamente le
cavità utilizzate per poi utilizzarle in
fase di progettazione (fig. 4).
La fase di verifica del blocco è am-
piamente supportata da MDTools
che permette facilmente di control-
lare la funzionalità del blocco pro-
gettato per quanto riguarda gli spes-
sori minimi, le velocità in gioco dei
flussi di olio, gli utensili necessa-
ri, i collegamenti errati, mancanti o
di cattiva qualità. HyDraw e MDTo-
ols consentono di abbattere i tempi
e migliorare la qualità della proget-
oleodinamica-pneumatica

tazione oleoidraulica, fornendo stru-


menti software all’avanguardia per
efficienza e produttività e ottimiz-
zando il flusso di informazioni.
3D del manifold. Ciò implica, ovvia- facilmente blocchi integrati grandi e
mente, l’eliminazione di tutti gli erro- complessi, velocemente e senza er- Problematiche
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ri di esportazione e la minimizzazio- rori. L’ambiente scelto su cui si pog- di progettazione


ne dei tempi. Le ultime due fasi so- gia il software è Autodesk Inventor. Le problematiche che interessano la
no supportate da MDTools che forni- MDTools guida il progettista nel posi- progettazione di un blocco idraulico
sce strumenti potenti per progettare zionamento delle singole cavità, delle sono molteplici, poiché bisogna tene-
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Fig. 8 –
Concentrazione
delle tensioni in
un’area interna
al manifold.

re conto di tutti gli aspetti che riguar- Statistiche di progetto nalità del blocco con il minor numero
dano sia la produzione del manifold, La soluzione al primo problema vie- di fori di collegamento esterni alle ca-
sia il suo utilizzo e, quindi, le sue ca- ne sviluppata gradualmente dal pro- vità (su cui vengono montati i tappi) in
ratteristiche funzionali (fig. 5). gettista con l’esperienza e con una modo da ridurre un altro aspetto del
Per quanto riguarda la produzione sempre maggiore abilità nell’utilizza- costo del manifold, questa volta sul
del blocco oleodinamico è neces- re i software di supporto alla proget- versante delle lavorazioni meccani-
sario che il progettista sia a cono- tazione dei manifold. che. L’analisi dei risultati evidenzia al-
scenza di alcuni aspetti fondamenta- Di conseguenza è risultata utile la co- cune costanti riguardo il rapporto tra
li presenti nel flusso di fasi che con- struzione di un sistema di raccolta volume del finito e volume del grez-
duce dalla materia prima conduce al dati dedicato: in particolare sono stati zo: questo potrebbe indicare una me-
prodotto finito. Sono presenti aspetti scelti alcuni parametri da colleziona- todologia di progettazione coerente
che riguardano l’economia del bloc- re al termine di tutti i progetti ultima- nel tempo e una sua diminuzione po-
co (come l’utilizzo di sezioni stan- ti. Questa attività permette di creare trebbe essere un obiettivo importan-
dard di materiale grezzo o di un nu- una statistica con i dati raccolti che te da raggiungere. Osservando il se-
mero elevato di utensili differenti), consente di monitorare nel tempo la condo parametro si notano differen-
la qualità delle lavorazioni (come la capacità di ottimizzare i progetti rea- ze dovute probabilmente alla diversi-
presenza di forature molto lunghe) e lizzati in un’azienda (o da un singolo tà dei progetti in termini di comples-
il tempo ciclo (come l’utilizzo sbaglia- progettista). sità dei collegamenti interni, ma, so-
to di fori inclinati). Il sistema è stato dunque testato su prattutto, in termini di tipologie e nu-
In fase di progettazione è necessa- cinque progetti, scelti appositamen- mero di componenti da sistemare sul
rio, però, prestare attenzione anche te di difficoltà differente. La figura manifold. Infine le distanze tra i valori
alle criticità funzionali del manifold. 6 riporta una tabella con i parame- che si evidenziano tra i due progettisti
Le problematiche sulle quali ci si fo- tri monitorati per due distinti proget- sottolineano l’esistenza di più soluzio-
calizza sono: tisti. I valori evidenziati in rosso sono ni progettuali (anche completamente
oleodinamica-pneumatica
1. ottimizzare il progetto del blocco due indicatori basilari del processo di diverse) per uno stesso circuito.
nelle sue dimensioni e nel numero progettazione. Il primo parametro evi- Altri parametri che possono esse-
dei fori di collegamento denzia la capacità del progettista di re inseriti in questo tipo di collezione
2. assicurare gli spessori minimi di ma- “svuotare” il manifold, cioè di adden- di dati per migliorare il monitoraggio
teriale tali da garantire la sicurezza sare il più possibile il numero di fora- delle prestazioni di progettazione so-
del blocco e la sua funzionalità ture di collegamento per ridurre l’in- no, ad esempio, il tempo necessario
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3. assicurare una buona efficienza gombro del pezzo e, quindi, il costo di completamento di un progetto, il nu-
energetica in modo da minimiz- materiale necessario. mero e la complessità delle reti di col-
zare le perdite di carico durante il Il secondo parametro, invece, si rife- legamento tra le cavità e le perdite di
suo utilizzo risce all’abilità di assicurare la funzio- carico indotte nel manifold.
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SISTEMI OLEODINAMICI
Riassumendo queste considerazioni ri-
sulta molto importante effettuare un’a-
nalisi strutturale di un blocco idraulico
nelle sue condizioni di funzionamento
al fine di:
• evitare problemi di rottura interna
quando viene sottoposto alla pres-
sione di esercizio a causa di una sot-
tostima degli spessori tra le pareti
delle cavità
• evitare intensificazione degli sforzi in
punti critici del blocco
• ottimizzare la progettazione (ridu-
zione degli ingombri, migliore posi-
zionamento delle valvole, ecc.) co-
noscendo gli spessori minimi in cia-
scun punto interno al blocco
Per tali ragioni si è scelto di approfon-
Fig. 9 – Risultati dire questa tematica ed effettuare op-
di sollecitazione portune verifiche strutturali attraverso
per due cavità
limitrofe poste in un analisi con il metodo agli elemen-
pressione ottenuti ti finiti (FEM) che è una tecnica nume-
con l’analisi rica atta a cercare soluzioni approssi-
FEM (in alto) e mate di problemi descritti da equazio-
confronto con i ni differenziali alle derivate parziali, ri-
valori derivanti
dalla teoria dei ducendo queste ultime a un sistema di
gusci spessi (in equazioni algebriche.
basso). La caratteristica principale di questo
metodo è la decomposizione dello spa-
Analisi strutturale sica, in particolare la teoria dei gusci zio attraverso la creazione di una gri-
applicata al manifold spessi: essa, a partire dalle variabili so- glia (mesh) composta da celle elemen-
Una delle verifiche più importanti da pra citate, permette di ricavare la sol- tari (elementi finiti) di forma codifica-
effettuare in fase di progettazione di lecitazione sulle superfici (ad esempio ta. In questo caso lo scopo è di deter-
un blocco idraulico è il controllo degli sotto forma di tensione equivalente di minare la distribuzione delle tensioni,
spessori di materiale che separano le Von Mises) e, quindi, un coefficiente di delle deformazioni e degli spostamen-
delle cavità tra di loro e con le pare- sicurezza per la progettazione. Tutta- ti all’interno di un blocco idraulico. Per
ti del blocco. È fondamentale garantire via i valori degli spessori di parete in un l’analisi FEM si è utilizzato il software
gli spessori minimi tali da assicurare la manifold vengono spesso scelti soprat- Autodesk Inventor, ambiente nel qua-
sicurezza del manifold e la sua funzio- tutto in base all’esperienza, cosa che le viene anche progettato il blocco con
nalità. Il software MDTools permette di richiede, ovviamente, un approccio al MDTools.
progettare facilmente un blocco idrau- problema piuttosto conservativo. La scelta di effettuare simulazioni con
lico e di verificare velocemente, duran- Un altro aspetto di cui non si tiene con- moduli integrati all’interno di un unico
te la creazione di un progetto, gli spes- to attualmente in fase di progettazione software porta a numerosi vantaggi in
sori di materiale tra tutte le cavità in- è l’intensificazione degli sforzi in alcuni termini di velocità di ottenimento dei ri-
serite al suo interno o intorno a cavità punti critici. Nei solidi elastici ogni di- sultati, rapidità di modifiche in corso di
stabilite. Ciò che però è ancora tutto- scontinuità geometrica altera la distri- progettazione ed eliminazione dei pro-
ra oggetto di studio è quale sia il valo- buzione delle tensioni nel suo intor- blemi legati all’esportazione del solido
re adeguato di tali spessori in modo da no, provocando generalmente un in- per la generazione della mesh.
oleodinamica-pneumatica

evitare rotture del blocco a causa del- cremento della sollecitazione massima Si definiscono il materiale, le condizio-
le elevate pressioni del fluido che scor- in aree chiamate zone di concentrazio- ni al contorno (rappresentate da ca-
re all’interno. ne delle tensioni. Inoltre solitamente le richi di pressione e vincoli di sposta-
Questo valore dipende, principalmen- tensioni massime e i gradienti di ten- mento), le preferenze della mesh ed
te, dal tipo di materiale di realizzazio- sione risultano tanto più elevati quanto eventuali sue intensificazioni in pun-
ne del manifold e dalla pressione in più brusca è la discontinuità. I compo- ti critici: immessi questi criteri è possi-
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condizioni di esercizio. Attualmente gli nenti oleodinamici contengono spes- bile eseguire la simulazione e osserva-
spessori utilizzati nella progettazione sissimo variazioni di forma localizzate e re il funzionamento rispetto alle condi-
dei blocchi sono forniti da calcoli ba- fori e condotti presenti in un manifold zioni definite. Il test case analizzato ha
sati sulla teoria della meccanica clas- ne sono un classico esempio. fornito i risultati mostrati in figura 7, ot-
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tenuti a fronte di un caricamento in termini di pressione agente all’in-
terno delle cavità: come ci si aspettava, la sollecitazione minore si tro-
va sulle pareti del blocco, eccetto che in corrispondenza di alcune ca-
vità che presentano sollecitazioni più elevate a causa degli spessori ri-
dotti di materiale rispetto alle superfici esterne.
Osservando gli andamenti delle tensioni nelle zone interne al blocco,
si nota che zone con sollecitazioni più elevate rispetto alle pareti ester-
ne si trovano sulle superfici delle cavità, mentre i punti più sollecitati
si trovano nelle intersezioni con i fori di collegamento. Questo risultato
rispecchia le aspettative sulla teoria di concentrazione delle tensioni,
poiché le sollecitazioni massime si trovano proprio in corrispondenza
delle discontinuità geometriche e, a causa degli elevati gradienti ten-
sionali, tali zone risultano poco estese (fig. 8).

Conclusioni e sviluppi futuri


Il confronto tra i risultati ottenuti da queste analisi e quelli ricavati dalla
teoria dei gusci spessi ha portato alla necessità di uno studio più ap-
profondito di tutti gli aspetti riguardanti l’analisi FEM sui blocchi idrau-
lici (fig. 9). Tra i più critici ci sono la scelta delle condizioni al contor-
no (in particolare i vincoli e le condizioni di carico) e la scelta di una
mesh che meglio si adatti alle complesse geometrie specifiche carat-
terizzanti i manifold. Lo scopo è la ricerca di un valore affidabile de-
gli spessori di materiali tra le cavità e l’individuazione dei punti critici
di concentrazione delle tensioni per ottimizzare gli ingombri e, soprat-
tutto, garantire la tenuta idraulica e la funzionalità del manifold. Un’ul-
teriore conferma potrebbe essere fornita da una campagna di prove
(utile a validare e conferire maggiore confidenza nei risultati delle ana-
lisi FEM) che sarebbe composta da test sperimentali al banco su ma-
nifold reali, posti nelle condizioni di funzionamento con del fluido in
pressione che scorre nei canali interni.
Gli sviluppi futuri sono orientati alla ricerca di una soluzione, oltre che
al problema strutturale, anche a quello, citato in precedenza, che ri-
guarda la minimizzazione delle perdite di carico dovute ai percorsi
‘tortuosi’ del fluido all’interno del manifold.
L’idea consiste nello sviluppo di un codice e nella conseguente costru-
zione di un sistema integrato nel software di progettazione che possa
dare un supporto all’utente in modo interattivo.
In questo modo il progettista, infatti, sarebbe in grado di individuare
e risolvere facilmente le criticità strutturali del manifold e, allo stesso
tempo, assicurare una buona efficienza energetica nel suo funziona-
mento direttamente in fase di progettazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

BIBLIOGRAFIA
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Pneumatica, maggio 2014.
[8] C. Molon, Progettazione efficiente di blocchi idraulici, Oleodinamica-
Pneumatica, aprile 2013.

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