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La radio
Il primo prototipo fu usato ad una distanza non superiore ai 2 km, per poi essere
perfezionata, il fatto che la trasmissione avvenisse attraverso l’etere, senza nessun cavo o mezzo
trasmissivo guidato, scavalcava molte barriere che fino a quei tempi sembravano insormontabili.
La trasmissione via etere, poi distintasi in vari campi, da quello radio a quello satellitare ha
conosciuto un’evoluzione non indifferente, grazie comunque all’ausilio di altre tecnologie e metodi
che applicati a quest’ultima permettevano il perfezionamento.
Il mezzo trasmissivo è un supporto fisico tramite il quale si propaga un segnale a seconda della
distanza, della frequenza che a cui si trasmette e della tecnologia a disposizione.
Le categorie attuali sono:
Cavi coassiali:
Sono costituiti da due conduttori coassiali separati da un dielettrico(aria, dischi distanziatori,
materiale plastico).
Vengono utilizzati a frequenze elevate perché risultano meno sensibili ai disturbi esterni.
I cavi coassiali tipicamente utilizzati hanno un’impedenza caratteristica di 75Ω e presentano
ad 1Mhz un’attenuazione di tipo α=10dB/Km (10 decibel/chilometro).
Tale attenuazione purtroppo aumenta con la frequenza, infatti già ad una frequenza di 10Ghz
si è costretti ad utilizzare delle guide d’onda.
Guide d’onda: Sono conduttori cavi (vuoti al centro ), infatti una guida d'onda è una
struttura che confina e guida un campo elettromagnetico.
Possono essere di tipo tubolare, di solito rettangolare o circolare o con pareti di materiale
conduttore (metalliche).
Fibra ottica: sono in grado di guidare raggi di luce che rimbalzano indefinitamente nella
struttura senza uscita.
Possono essere monomodali o multimodali.
All'interno di una fibra ottica il segnale può propagarsi in modo rettilineo oppure essere
riflesso un numero molto elevato di volte.
Le fibre monomodali consentono la propagazione di luce secondo un solo modo (Il modo di
propagazione rettilineo si dice di ordine zero ) ed hanno un diametro del core compreso tra 8
µm e 10 µm, quelle multimodali consentono la propagazione di più modi, e hanno un
diametro del core di 50 µm o 62.5 µm.
In generale si può dire che Il termine ponte radio si utilizza per indicare la connessione in
radiofrequenza al fine di trasmettere a distanza dati, fonia, video o altre informazioni
opportunamente codificate.
Ecco alcuni parametri fondamentali nell’ambito delle telecomunicazioni:
λ che rappresenta la lunghezza d’onda, cioè il punto in cui il segnale torna alle
caratteristiche della posizione di partenza.
C che rappresenta la costante di velocità nel vuoto, che è equiparata a quella della luce,
circa 300.000 km/s.
λ = C/F
MF (medie) 300 ÷ 3000 kHz 1 ÷ 0,1 km Trasmissione in onde medie. Sistemi marittimi e
radiofonici
HF (alte) 3 ÷ 30 MHz 100 ÷ 10 m Trasmissione in onde corte. Radiofonia e
telefonia.
VHF (molto alte) 30 ÷ 300 MHz 10 ÷ 1 m Trasmissione in onde corte. Radiofonia e
televisione
UHF (ultra alte) 300 ÷ 3000 MHz 1 ÷ 0.1m Trasmissione in onde ultra piccole (microonde).
Televisione
SHF (super alte) 3 ÷ 30 GHz 10 ÷ 1 cm Trasmissione in microonde speciali
(radar, satelliti)
EHF (extra alta) 30 ÷ 300 GHz 10 ÷ 1 mm Trasmissioni via satellite.
Modulazione
Le modulazioni sono delle tecniche che si applicano al segnale da trasmettere a distanza, allo scopo
di adattarlo alle caratteristiche del canale di comunicazione, mantenendo però invariata la sua
informazione.
Se si provasse ad inviare un segnale a bassa frequenza, per ipotesi sui 5kHz, come la voce umana,
il segnale irradiato avrebbe le stesse frequenze della voce stessa che si deve trasmettere, il che
comporta dei determinati svantaggi:
Le dimensioni delle antenne, cioè λ/4 o λ/2 sarebbero, non dico proibitive, ma
assolutamente impensabili, visto che alla frequenza di 5KHz, la lunghezza d'onda
corrispondente è di 60 Km e quindi le antenne, per avere una buona efficienza, dovrebbero
essere lunghe o 15 Km o 30 Km.
Le frequenze sarebbero le stesse di tutti gli utenti, cioè il canale, senza modulazione,
sarebbe unico, per cui tutti ascolterebbero tutti, cioè tutte le persone nel raggio del segnale
si ascolterebbero contemporaneamente, rendendo assolutamente impossibile qualunque
trasmissione.
Da quanto detto se ne deduce l'assoluta necessità della modulazione che, traslando in frequenza il
segnale, ed allocando in canali diversi le trasmissioni di utenti diversi, invece, produce esattamente
tutti i vantaggi opposti:
Essendo la frequenza della trasmissione molto elevata, la lunghezza delle antenne diventa
umanamente e praticamente possibile, per esempio in FM a 100 MHz, risulta: 75 cm =λ/4
Come:
La modulazione avviene attraverso un circuito prefissato per
questo scopo.
Il circuito ha per ingresso un segnale modulante, ovvero il
segnale origine(parlato,video ecc), che unirà ad un altro segnale secondario
chiamato segnale portante.
L’unione di questi due segnali crea il segnale modulato,
ovvero un segnale che viaggia ad altissime frequenze idoneo ad essere propagato nel canale previsto,
il segnale portante avrà frequenza molto maggiore del segnale modulante.
Modulazione AM(Amplitude Modulation) in DSB-FC
(double side band full carrier)
I tre segnali:
1.Il segnale modulante
Sm(t) = Am * cos(ωmt)
Sp(t) = Ap * cos(ωpt)
m detto indice di modulazione, (esso si ricava da Ka*Am/Ap dove Ka è una costante definita dal
modulatore) deve essere minore di 1
Quindi ricapitolando
ωp>>ωm
m<1
Rispettatti questi vinncoli possiamo ottenerre la formula del seg nnale modulaato
Continuaando a sviluupparla
sostituenndo otteniamo
Osservanndo la formmula finalee possiamoo cominciaare a deduurre che (11 + m) sarà la massima
ampiezzaa del segnaale modulatto nel caso cos(ωmt) sia uguale aad 1.
Invece ((1 - m) saràà la massimma ampiezzza del segnale modul aato nel casoo cos(ω mt) sia uguale a
-1.
Questo ccomunque avviene neella modulaazione AM base, ovv eero detta aanche DSB-FC(Doubl ee Side
Band – FFull Carrier)) cioè doppia banda l aaterare – coompleta di portante.
Trasmetttere la porttante però è uno sprreco di eneergia e trassmettere il doppio della banda rriduce
drasticammente il numero di ca nnali.
Perciò haanno invenntato altre modulazio nni in AM che permet ttono di non trasmet ttere la porttante,
ovvero la DSB-SC(Double side band- Soppressed Carrier) e le SSBB-L/U (Singgle side baand –
Lower/Uppper) che ppermettonoo di trasmetttere una singola bandda del segnnale inizialee.
Grazie a questo perrfezionameento di moddulazione, ssi possono aumentaree i canali e diminuire i
costi
di potenzze.
Anche see però agevvola la trasmmissione mma rende la ricezione ppiù complicaata,
Parlando di potenzaa, quella della portannte equivalee a (Veff) //R,(Veff = valore effi ccace) e sappendo
che il valore efficaace della portante èè (Ap/√2) ovvero AA9 /2 possiamo calcoolare la pootenza
necessarria alla porttante in queesto modo otteniamo A p /2R
2
2 2
PPORT = AAp /2R
2
Avendo le potenzee delle singole bandee uguali aad (m /4)* PPORT per trovare laa potenza totale
La demodulazione èè il processso inverso alla modulazione, ch ee consiste nel riporta rre il segnalle alle
frequenze originali e se il caaso di elimminare la portante e ribaltare ssingolarizzare la ban dda del
canale.
Come giàà definito nnel titolo, qquesto tipo di demoduulazione è utilizzata pper la moduulazione DSSB-
FC
perché l’oonda portante è trasmmessa con iil segnale, e quindi noon deve esssere ricostrruita a
diffeerenza
di una ddemodulazioone di un segnale DSSB-SC, di cui per demodulare iil segnale c’è il bisoggno di
ricostruirre la sinusooide portantte.
La demoodulazione è, normalmente, reaalizzata utilizzando uun dispositiivo non linneare, che nella
maggior parte dei ccasi è un dioodo, seguitto da un filttro passa bbasso in graado di ricostruire il
seggnale.
Demodullatore:
Anche see dopo il cirrcuito deve essere colllegato ad uun circuito ppassa alto.
Quindi si ottiene un circuito di questo tipo:
Come si può vedere il circuito ora è composto da un diodo che ha il compito di eliminare la parte
negativa del segnale, da due condensatori e due resistenze con il compito di filtrare
opportunamente il segnale.
Questo tipo di filtro lascia passare le componenti del segnale ad alta frequenza e blocca invece
quelle a bassa frequenza.
Viceversa la resistenza R1 ed il condensatore C1 sono disposti in modo da ottenere un filtro passa
basso con il compito più importante di estrapolare l’inviluppo dal segnale modulato.
Come si può intuire dal grafico il valore del condensatore C1, e quindi la sua velocità di scarica,
rappresenta il parametro più importante che pregiudica il funzionamento dell’intero demodulatore.
Questo perché se il condensatore C1 fosse troppo grande la sua scarica avverrebbe troppo
lentamente perdendo così la forma dell’inviluppo e quindi del segnale originario, lo stesso
accadrebbe se il suo valore fosse troppo piccolo. Di solito la rete RC usata ha un tempo di
scarica di circa 5RC=t dove t=1/f e f è la frequenza portante.
I vari picchi che raggiunge la tensione di carica del condensatore verranno poi unificati tra di loro, per
poi
ottenere in segnale d’origine.
Purtroppo, dato il difetto della scarica del condensatore, date le interferenze e tutti i picchi che
provocano dei balzi che rendono imprecisa l’unificazione, il segnale non è proprio identico a quello
d’origine, ma comunque grazie a vari artifici, come l’inserimento di un filtro passa-basso tra il
demodulatore ed il filtro passa-alto(artificio al quale dobbiamo la risoluzione del fenomeno ripple,
cioè elimina le armoniche superiori ormai inutili), possiamo rendere il segnale demodulato quanto
più fedele al segnale d’origine.
Altre modulazioni
Oltre alla modulazione AM, tra le modulazioni analogiche esistono anche le modulazioni FM e PM.
La prima(FM) opera su una portante che invece di agire sull’ampiezza lo fa sulla frequenza stessa,
la seconda(PM) invece si occupa di cambiare la fase del segnale.
Per motivi di qualità oggi giorno è molto sfruttata la modulazione FM.
La modulazione d’ampiezza è usata per le comunicazioni TBT sin dagli inizi dell’aviazione.
E’ tuttora usata nelle bande HF VHF e UHF questo perché nonostante la sua vulnerabilità a livello di
sicurezza consente una maggiore intelligibilità anche in caso di segnali ricevuti di debole intensità
e una banda occupata più stretta.
A scopo esplicativo si vuole mostrare un trasmettere AM in onde medie ,nello specifico circa 1Mhz
Tarabile a nostro piacimento e relativo ricevitore.
Nelle telecomunicazioni aeronautiche T/B/T (terra bordo terra) si utilizzano lo spettro di frequenza
che va da circa 117 Mhz a 137 Mhz utilizzando la modulazione d’ampiezza.
Si usano nelle comunicazioni a lungo raggio anche le frequenze nella banda HF sempre in AM.
I velivoli militari oltre alle menzionate bande di frequenza utilizzano anche la banda UHF sia in AM
che in modulazione digitale con tecnologia HAVE QUICK e Frequency Hopping.
Il trasmettitore proposto opera alla frequenza di 1400 khz in modulazione di ampiezza. Il trasmettitore
è stato pretarato prima di essere alloggiato nel contenitore;di relativa semplice costruzione presenta
anche una presa BNC dalla quale si può misurare l’uscita RF .
Un'altra presa BNC è posta sul lato sinistro con deviatore per poter collegare un fonte di BF esterna
oltre al microfono interno.
Il ricevitore non è di tipo supereterodina cioè non ha l’oscillatore locale in quanto data la semplicità di
costruzione a solo scopo didattico non si è ritenuto necessario.
Inoltre data la bassa frequenza in gioco è possibile rivelare il segnale con una semplice rete di diodi.
La sintonia invece avviene con un circuito risonante semplice formato essenzialmente da una bobina e
da una serie di diodi varicap.
Ad essi si applica una tensione continua di valore variabile in modo tale che essi cambino la loro
capacità cambiando così la frequenza di risonanza del circuito LC senza dover usare un vecchio ed
ingombrante condensatore variabile.