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NATURALMENTE

BUONI.
</b>L’autore, Frans de Wall, un primatologo dimostra attraverso lo studio
delle scimmie antropomorfe che in
natura non sono presenti solo atti di violenza ma anche azioni di solidarietà e
di tolleranza fra gli animali
capaci di una reciproca collaborazione. Litigano, e poi con rituali suggestivi,
fanno anche la pace. Cooperano
e organizzano la propria vita sociale secondo una gerarchia per il
mantenimento della stabilità di gruppo.
L’essere umano ( e gli animali da cui deriva) in realtà NON è solo cattivo e
crudele come sostengono gli
evoluzionisti ma ogni tanto dimostra anche atti di solidarietà. De Wall è un
continuista è un antipatina. Gli
evoluzionisti sostengono che l’uomo è per natura crudele e che la condotta
morale è un’invenzione
umana,una vernice sotto la quale siamo rimasti immorali. Per de Wall non era
così e per provarlo concentrò i
suoi studi sulle scimmie simili all’uomo: macaco,scimpanzé,bonobo,gorilla,
ecc…
</p><p>Mozu è un macaco femmina nata senza mani ne piedi ma riuscì ad
allevare cinque piccoli,tutti
sani,considerando che i piccoli dipendono dalla madre per un lungo
periodo,nessuno avrebbe preveduto il
successo di una femmina costretta a strisciare nel terreno. Il caso di Mozu ha
insegnato a de Wall che anche
se un gruppo di primati esiste la collaborazione in modo che anche i membri
di scarso valore trovano un loro
spazio. La sopravvivenza di persone inabili e deboli è la prova, per de wall
che anche gli animai sono morali.
Lo sviluppo morale ha portato alla nascita della sociobiologia. Il padre
fondatore di tale disciplina fu Wilson.
Essa studia le basi biologiche e i meccanismi evolutivi che sottendono al
comportamento sociale di tutte le
specie animali.
</p><p>L’altruismo non è limitato alla nostra specie ma aiutare gli altri
assumendo dei rischi è un comportamento
diffuso nel mondo animale. Secondo de Wall i due modelli etologici
dell’altruismo cioè il modello di
Hamilton della selezione di parentela ( che spiega l’altruismo tra membri
dello stesso gruppo,parenti) e
quello di Trivers dell’altruismo reciproco (che spiega l’altruismo tra membri
non imparentati) si completano
reciprocamente. L’altruismo reciproco comporta dei costi prima di fruttare
dei benefici.
</p><p>Esso ha varie caratteristiche:
</p><p>1. Colui che elargisce il gesto altruistico in un primo momento si
troverà svantaggiato.
</p><p>2. Fra il dare e il ricevere intercorre un lasso di tempo.
</p><p>3. Il dare è subordinato al ricevere.
</p><p>4. Se non si reciproca entra in gioco il sistema punitivo
( emarginazione dal gruppo)
</p><p>5. Incontri tra i membri del gruppo devono essere frequenti.
</p><p>6. Alto livello di abilità cognitive per ricordarsi da chi ha ricevuto il
gesto altruistico.
</p><p>L’altruismo reciproco non funziona tra individui che si incontrano
raramente, il principio della somiglianza
infatti è correlato a ciò.
</p><p>Una posizione allarmante è quella di <b>Williams</b> che definisce
la natura moralmente peccaminosa in cui ogni
tipo di comportamento sessuale è considerato peccaminoso. Lo dimostrò
attraverso una deprimente
enunciazione di omicidi,stupri e violenze commessi da animali. Nella nuova
sociobiologia gli animali
continuano a fare tutto ciò che occorre per sopravvivere e riprodursi ma
tengono conto delle circostanze in
cui vivono per scegliere il miglior modo. Essi sono diventano organismi
adattivi acquisito tanti gradi di
libertà in più concetto di gene egoista può essere tranquillamente consegnato
alla storia sotto la
denominazione di sociobiologia
classica.</p></div></div><div><div><p><b>Kropotchin</b> sostenne che
gli animali hanno bisogno di aiutarsi vicendevolmente nella loro lotta per
l’esistenza alle avversità del loro ambiente ostile. lui si è concentrato solo
sugli aspetti positivi della
cooperazione come la lealtà, la fiducia e a ignorò la competitività.
</p><p><b>Alexander</b> presenta la nostra violenta storia di gruppo
contro gruppo e nazione contro nazione. Non più
lontano dal 1991 una guerra è stata definita pulita e condotta con precisione
nonostante la perdita di più di
100.000 vite, poiché la maggioranza dei morti della guerra del golfo
apparteneva al campo avverso. I media
e i politici occidentali non hanno visto la necessità di far pesare alcunché
sulle nostre coscienze. Ciascuno
individuo poichè trae beneficio dall’unità ci si aspetta che gli individui
abbiano a cuore la società in cui
vivono e si adoperano per rafforzarla. L a risoluzione dei conflitti non
riguarda solo le parti coinvolte ma la
comunità nel suo insieme. Un esempio di ciò è l’arbitrato e la mediazione
delle dispute , una pratica
comune della società umana, un terzo individuo promuove i buoni rapporti. I
due contendenti si scambiano
favori tramite un terzo = reciprocità indiretta.
</p><p>Lo studio del comportamento animale in natura prende il nome di
<b>etologia</b> il suo capostipite <b>Lorenz</b>. Il suo
più valido contributo alla scienza fu lo studio sull<b>’imprinting</b> ovvero
un processo di apprendimento. In
natura la capacità di sviluppare un attaccamento verso l’oggetto sbagliato è
minima. La mente non inizia
come una tabula rasa ma piuttosto come una lista di controllo con spazi per
accogliere informazioni in
arrivo. La predisposizione ad apprendere nozioni specifiche è molto diffusa
nel caso dell’uomo. Il miglior
esempio è l’acquisizione del linguaggio e la capacità di organizzare
informazioni in un’ordinata struttura
linguistica. Le lingue secondarie apprese nel corso degli anni sono paragonate
a degli abiti ma solo la lingua
madre è la nostra pelle. La moralità umana condivide con le lingue il fatto di
essere troppo complessa per
essere appresa e troppo variabile per essere geneticamente programmata.
Alcune culture permettono
l’uccisione dei neonati mentre in altre culture si discute sull’aborto , alcune
culture disapprovano il sesso
prematrimoniale ma altre lo incoraggiano ritenendo una sana educazione
sessuale.
</p><p>Per Lorenz la distinzione tra bene e male è fissata sulla base di come
la gente vorrebbe che la società
funzionasse, il ragionamento morale è fatto da noi, non dalla selezione
naturale. L’evoluzione ha sviluppato
norme sociali facendole rispettare, la capacità di empatia e simpatia, l’aiuto
reciproco.
</p><p>• <b>L’empatia:</b> deriva da un termine tedesco significa
letteralmente penetrare emotivamente quindi è la
capacità di percepire e sentire le emozioni degli altri:
</p><p>• <b>La simpatia:</b> è l’impulso di fare qualcosa a riguardo,
quindi è la possibile conseguenza dell’empatia,
l’oggetto della simpatia è il benessere dell’altra persona.
</p><p>Il comportamento di soccorso degli animale è l’equivalente della
simpatia umana.
</p><p>L’attaccamento e i legami sono alla radice del comportamento di
soccorso, le cure parentali devono essere la
sua origine evolutiva più lontana.
</p><p>Il bacio è un’espressione umana universale di amore e affetto che
assomiglia la Kiss-feeding (alimentazione
attraverso il bacio negli animali) con un partner che ha il ruolo di colui che
accetta mentre l’altro compie
movimenti con la lingua come per passare il cibo. Il bonobo,pratica il bacio
con l’inserimento della lingua
nella bocca.
</p><p>I primati, uomo compreso, sviluppano la tendenza al soccorso a uno
stadio precoce della vita. Gli adulti
fingevano tristezza e dolore davanti a bimbi di appena un anno che
provavano a confortarli. Membri
menomati della società di scimmie vengono trattati in modo diverso dagli
altri. Gli individui sani
acquistano familiarità con le limitazioni dei compagni sfortunati.
</p><p><b></b>Con questi esempi è possibile parlare di <b>empatia
cognitiva</b> cioè la capacità di rappresentare se stessi nella
situazione di un altro individuo e questa capacità la troviamo solo nell’uomo
e nelle antropomorfe.</p></div></div><div><div><p>Se alla base
dell’attaccamento ci sono l’interessante e la simpatia, l’atteggiamento verso i
compagni morti o
morenti è caratterizzato dall’angoscia che segue fino all’ultimo respiro del
parente o del compagno. Le
scimmie reagiscono alla scomparsa e alla morte in un modo che
esteriormente assomiglia al dolore
umano,gli scimpanzé femmina si lamentano e gemono sempre alla perdita di
un piccolo e talvolta addirittura
in una situazione analoga un gorilla simula il pianto,questo sorprese l’etologo
spingendolo al punto da
richiedere una consulenza ( oculistica). L’oculistica confermò che si
trattavano di vere lacrime di dolore ,
quindi l’uomo non è l’unico primate capace di versare lacrime.
</p><p> Gli scimpanzé primeggiano anche nella cosiddetta consolazione. le
scimmie non antropomorfe rassicurano
la vittima di un’aggressione,consolandolo. La partecipazione degli scimpanzé
alle sofferenze altrui si
accompagnano ad una gamma di espressioni di tipo umano che non trovano
confronto in alcun altro primate
non umano.
</p><p><b>Carpenter</b> si interessò agli aspetti visivi e decise di
documentare le prime reazioni umane in presenza di
uno specchio, questo lo fece con i Biami, una tribù Papua della Nuova
Guinea, che non avevano mai visto la
propria immagine. Rimasero allarmarti e si coprirono la bocca con la mano.
Erano rapiti dal proprio riflesso.
All’inizio non capivano .L’antropologo dovette insegnarli ad interpretare
l’immagine. Con il riconoscimento
venne la paura. A causa di questa reazione Carpenter parla di terrore di
autocoscienza . è evidente che i
Biami non erano privi di autocoscienza . Se queste perone non avessero avuto
paura e sorpresa avremmo
potuto pensare che non capivano quanto vedevano. L’autocoscienza è un
essere senza anima ma cosa essa
richiede di fare la distinzione tra se e gli altri. Oltre l’uomo solo lo scimpanzé
e l’orango sembra che
capiscano che nello specchio stanno guardando se stessi.
</p><p>Ogni aspetto della vita ci spinge a guardare la prospettiva degli altri.
Anche le scimmie sembrano capaci di
identificarsi con un’altra scimmia,se una scimmia non vuole che le si faccia
male, probabilmente perché
vede gli altri e questo è noto con il nome di contagio emozionale
.L’emanazione del contagio emozionale è
l’empatia cognitiva la capacità di mettersi nei panni di qualcuno senza
perdere di vista se stessi .
</p><p>I più altri livelli di empatia sono limitati all’uomo e alle scimmie
antropomorfe. Nei bambini i primi segni di
empatia si hanno nel primo riconoscimento di se allo specchio
</p><p><b>L’identificazione</b> è la capacità di sentirsi più vicini a un
soggetto e raggiungere mentalmente gli altri.
L’identificazione è legata sia all’empatia che all’imitazione. L’imitatore per
eccellenza è lo scimpanzé, il
quale in cattività osservando l’uomo imparano l’uso di strumenti come il
martello.
</p><p>In conclusione le altre caratteristiche riconosciute alle antropomorfe,
che sono comuni agli uomini
sono:riconoscimento di se allo specchio, l’imitazione, l’espressione di
empatia e l’inganno intenzionale.
</p><p><b>Simpatia e sadismo sono due estremi .
</b></p><p>Gli uomini rafforzano la propria autostima attraverso le
disavventure del prossimo, ancora di più che sia una
meritata punizione per esempio quando un uomo disonesto perde la sua
fortuna proviamo gioia per il danno
ma se invece quando è la casa di un povero a bruciare non proviamo gioia
perché questa persona non ha mai
minacciato la nostra autostima.
</p><p> L’altruismo è così altamente valutato perché comporta un pesante
costo offerto più prontamente alla propria
famiglia e meno agli altri membri della comunità . lo stesso può essere detto
del comportamento animale.
Fra gli animali esiste un ordine morale che è dovuto ad un’organizzazione
gerarchica in cui lo sviluppo
dell’ordine inizi con l’obbedienza e con il desiderio di non incorrere in una
punizione.
</p><p>Le scimmie non vengono al mondo con le regole sociali già
stampate nella mente ma le acquisiscono
ricevendo aggressioni solo dalle loro madri , sono aggressioni che non
provocano danni , l’aggressione
materna non rappresenta un vantaggio immediato ma favorisce l’insorgenza
di cautela e controllo per la </p></div></div><div><div><p>sopravvivenza
in un ambiente sociale gerarchizzato, una tecnica è quella delle molestie es
lanciare sabbia in
faccia ad individui che detengono il potere. Le molestie servono a raccogliere
informazioni sull’ambiente
sociale e a comprendere che cosa sia l’autorità.
</p><p>L’uomo a differenza degli animali, non interiorizzata solo le regole,
ma anche ideali e valori. La società
umana è soggetta a influenze sociali e religiose ma un ruolo centrale lo
ricopre la reputazione . Se la
reputazione personale potesse cambiare di giorno in giorno non avremmo
motivo di osservare norme sociali.
La reputazione è al contempo duratura e si costruisce nell’arco di molti anni e
può essere distrutta con un
singolo passo falso. Per diventare un membro rispettato della comunità un
individuo quasi ciecamente
coerente. La concezione di moralità porta alla DOMINANZA in cui gli
estremi sono intolleranza e
dispotismo. <b>Maslow </b>studio la qualità della dominanza mettendo a
confronto macachi e scimpanzé; fra i
macachi il dominante antepone i diritti di priorità ad ogni altra cosa e non
mostra mai la minima titubanza a
punire un subordinato per le libertà che questo si è preso. Il subordinato a sua
volta vive nella paura. Questa
rigidità non vi è negli scimpanzé. Maslow racconta di come una giovane
femmina di scimpanzé fosse così
stanca dei tentativi del maschio al fatto di portarsi via la sua amica per
giocare che finì per attaccarlo
nonostante che lui fosse di grossa taglia. La condizione sociale ottimale
sarebbe il sistema egualitario che
NON significa assenza di gerarchie i tentativi compiuti da alcuni di
comandare altri individui vengono
frustrati. Le armi usate inferiori sono il ridicolo, la manipolazione
del’opinione pubblica e la disobbedienza.
Il potere dei capi passa dunque attraverso l’alleanza con chi si trova in basso.
Secondo Boehm i leader che
diventano troppo orgogliosi di se o troppo autoritari che non ridistribuiscono
il cibo e altre risorse che
impediscono ai subordinati di avere contatti con il mondo esterno perdono
presto il rispetto e il consenso.
Nei casi estremi essi pagano con la vita. la caratteristica principale è
l’imparzialità. Poiché non è facile
trovare un leader giusto e imparziale è nell’interesse della comunità
mantenerlo al potere il più a lungo
possibile. L’ethos ugualitario è alla base della nostra moralità. anche nel
mondo animale un comportamento
equo rafforza la posizione di gerarchia es. dello scimpanzé di nome Ntologi
che, a quanto sembra questo
maschio si serviva della distribuzione della carne per rafforzare il proprio
potere all’interno della comunità. il
maschio Alfa divide prevalentemente con le femmine e con gli anziani del
gruppo. I trasferimenti di cibo
vengono considerati mediante l’ipotesi della reciprocità. In altri termini, se A
divide con B, B generalmente
dividerà molto con A, e se A divide poco cn C anche C dividerà poco con A.
la reciprocità degli scimpanzé è
più completa di quelli dei macachi poiché si assistono l’un l’altro ma
possiedono anche il sistema della
vendetta per punire la “TRUFFA”. Un emozione umana indicata da Trivers è
l’indignazione che proviene
dal senso di ingiustizia.
</p><p>L’aggressività è una pulsione interiore,può essere interpretata come
segno di frustrazione o come risposta ad
irritanti stimoli esterni. La violenza non è una caratteristica biologica
ineliminabile degli esseri umani ma è
determinata da fattori socioculturali. Nell’uomo l’aggressione va da piccoli
battibecchi in famiglia alle forme
socialmente nocive come l’omicidio o lo stupro.
</p><p>Noi siamo animali sociali cioè essere che ricercano e godono della
compagnia dei co-specifici. La vita di
gruppo sia per noi che per gli altri animali non presenta solo vantaggi
( maggior difesa contro i predatori,
maggiore probabilità di sopravvivenza, possibilità di catturare una preda più
grande) in quanto si è
costantemente circondati da individui che cercano lo stesso cibo e gli stessi
compagni quindi si possono
generare conflitti e competizione, ma la risoluzione dei conflitti è necessaria
per una pacifica vita di gruppo.
Ciascuna specie possiede il proprio protocollo per la riappacificazione. Gli
scimpanzé fanno la pace con un
bacio in bocca,i bonobo con il sesso. Nell’uomo il premio o la punizione da
parte dei genitori o insegnanti
risultano fondamentali per l’interruzione di atti scorretti e promuovere quelli
positivi.

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