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Pubblicato il 05/11/2019
N. 02543/2019 REG.PROV.COLL.
N. 01693/2010 REG.RIC.
R E P U B B L I C A I T A L I A N A
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
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G.U.R.S. 18.06.2010 n.28, art. 1, nella parte in cui, ai sensi dell'art. 2 co. 380 L.
244/07, incrementa le tariffe di remunerazione delle prestazioni di assistenza
protesica relativa ai "dispositivi su misura di cui all'elenco 1 del D.M. 332/99",
facendo decorrere gli effetti (art. 3) "dalla data di pubblicazione del presente
decreto".
- della circolare di cui alla nota 30/7/2010, nella parte in cui individua i limiti
oggettivi e temporali di applicazione del D.D.G. 26/4/2010 n. 1119;
FATTO e DIRITTO
Oggetto del ricorso in esame, ritualmente notificato e depositato, è,
principaliter, l’art. 1 del Decreto n. 1119 del 26/04/2010, in GURS n. 28 del
18/06/2010, nella parte in cui, ai sensi dell’art. 2 comma 380 L. 244/2004, è
stato determinato l’incremento delle tariffe di remunerazione della prestazioni
di assistenza protesica relativa ai “dispositivi su misura di cui all’elenco 1 del D.M.
332/99” facendo decorrere gli effetti (art. 3) dalla data di pubblicazione. Con
il ricorso si impugna, partimenti, la circolare di cui alla nota del 30/07/2010
nella parte in cui individua i limiti oggettivi e temporali del DDG n.
1119/2010.
Ricostruito il quadro normativo di riferimento, i ricorrenti evidenziano che
con il D.M. 332/1999, in esecuzione del D. Lgs. n. 46/1997, si è data
regolamentazione uniforme all’assistenza e ai costi per le attività di erogazione
di prestazioni protesiche su tutto il territorio nazionale. Il decreto comprende
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dall’art. 1, comma 2, del d. lgs 46 del 1997 per la individuazione di tali dispositivi devono
sussistere cumulativamente, e che l’adattamento al singolo paziente di dispositivi costruiti
per un uso non personalizzato esula dalla nozione in parola con conseguente
infondatezza della censura tendente ad includere fra i dispositivi soggetti ad incremento
anche strumenti prodotti in serie e successivamente adattati.
Tale precedente, come già evidenziato, risulta applicabile in specie ed ha avuto
altresì l’avallo del Consiglio di Giustizia Amministrativa che con sentenza n.
16/2015 ha rigettato l’impugnazione proposta dagli appellanti.
Come evidenziato dall’Avvocatura erariale, le misure del Piano di rientro non
hanno esaurito i loro effetti nel triennio di riferimento 2007/2009, come ex
adverso ritenuto dai ricorrenti, essendo subordinata detta cessazione all'esito
dell'ultima verifica, intervenuta il 23 marzo 2010, sugli adempimenti di Piano
con la definitiva validazione del raggiungimento degli obiettivi da parte dei
tavoli ministeriali.
Quanto precede postula anche l’infondatezza della prima doglianza secondo
cui il decreto impugnato avrebbe dovuto essere emanato dall'Assessore.
Invero può convenirsi con quanto sottolineato dall’Avvocatura distrettuale
dello Stato: il combinato disposto della norma finanziaria e del mentovato
piano di rientro non prevede alcun margine di discrezionalità per le Regioni,
di talché esso è stato adottato dal dirigente generale nell’ambito di poteri
gestionali riconosciutigli dalla normativa vigente.
In conclusione, il ricorso è da respingere in quanto infondato con
imputazione delle spese di lite secondo il principio della soccombenza, nella
misura di cui al dispositivo al pari del precedente qui più volte richiamato.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Prima),
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo
rigetta.
Condanna i ricorrenti, in solido, al pagamento in favore dell’Assessorato della
Salute della Regione Siciliana delle spese del presente giudizio, liquidate in
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complessivi euro duemila/00, oltre I.V.A. e C.P.A. come per legge; nulla nei
confronti dall’A.S.P. di Catania, non costituita.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 4 luglio 2019 con
l'intervento dei magistrati:
Calogero Ferlisi, Presidente
Roberto Valenti, Consigliere, Estensore
Sebastiano Zafarana, Primo Referendario
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
Roberto Valenti Calogero Ferlisi
IL SEGRETARIO
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