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EDITORIALE 3
E
D PENSATE CHE TUTTO CIO’ SIA UN BICCHIERE DI ACQUA
I
T VERSATO NEL MARE?
O
R Tiziano Busca
I Sommo Sacerdote
A
L Cari compagni, realizzato con il Premio Bancarella ed il Comune….
E sia un bicchiere di acqua versata nel mare??!!
la recente decisione assunta dal Rito
Scozzese 1 va contestualizzata e raccol- Pensate che la sala Rossa del Comune di Savona stra-
ta con la nuova consapevolezza che il colma di gente non conduca a nuove riflessioni? Che
nostro Corpo Rituale testimonia nei suoi lavori. Qui non abbia smosso le curiosità di quanto incidiamo
vorrei evitare considerazioni sul deliberato che ap- nelle coscienze dei fratelli sul piano culturale e della
prezzo. formazione?
Vorrei parlare di noi e del nostro cambiamento ormai Sarebbe un errore sottovalutare queste concretezze.
tangibile in ogni Capitolo.
Siamo passati da una testimonianza formale….da un Adesso registriamo i fatti positivi del lavoro ma non
grembiule e poco altro di qualche anno fa….ad un la- basta, dobbiamo avere una nuova consapevolezza che
voro rituale profondo, attento ed incisivo che ha pro- riguarda solo noi e su cui, da ora lo anticipo, non ci sa-
dotto una diversa immagine complessiva e tanti nuovi ranno più moratorie sulla gestione dei Capitoli sia sul
e giovani Maestri ci hanno onorato del loro ingresso. piano amministrativo che delle attività delle Segrete-
Tantissimi nuovi capitoli ed altri in arrivo già costitu- rie suio rapporti annuali e quanto altro sia strumento
iti. di gestione e radicamento negli Orienti.
E’ determinante dare contezza di serietà, A questo
Questo lavoro rituale ha dato consapevolezza e ric- proposito vorrei insistere sul fatto che un Capitolo
chezza di strumenti ai Massoni dell’Arco Reale che deve dare gli strumenti di lavoro completi ai compa-
nelle colonne delle loro Logge sanno di avere la for- gni ed un Capitolo è tale solo se ha tutte e tre le Ca-
za di attrazione iniziatica e simbolica per orgogliosa- mere Rituali.
mente testimoniare il Rito di York.
Abbiamo realizzato il nostro obiettivo: fare Maestri. Questo è il lavoro che da oggi inizia e nel 2019 va
Di questo se ne è accorta la Comunione, se ne sono completato.
accorti gli altri Corpi Rituali.
Per sostenere ognuno tutti siamo a disposizione.. io
Non abbiamo lucidato gli ottoni, abbiamo esposto i per primo.
tesori alla luce del sole.
Un grande abbraccio.
Pensate che i Convegni pubblici ogni settimana, i Li-
bri, la Newsletter, gli incontri presso le Università di
Oxford, Napoli, Urbino, la politica estera del Rito, la
rinascita dell’Alto Ordine del Gran Sacerdozio, dell’Or-
dine della Silver Trowel, dell’Ordine del Santo Sacer-
dozio dell’Arco Reale dei Cavalieri Templari, assieme
all’Ordine dei Cavalieri della Croce Rossa di Costan-
tino e le Grandi Assemblee Annuali con decine di de-
legazioni estere dall’Australia all’Africa, la costituzione
del Gran Capitolo in Albania.. e tanto altro..non ulti-
mo il recente Salone del Libro Iniziatico a Pontremoli
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Con decorrenza immediata oggi 30 novembre 2018 il Supremo Consiglio del R\S\A\A\ ha deliberato l’incompatibili-
tà della doppia appartenenza al R\S\A\A\, per ogni Grado di questo e ad altri Riti, fatta eccezione per il Rito di York.
Tutti i Fratelli interessati dalla deliberazione devono definire l’appartenenza esclusiva al R\S\A\A\ o meno entro 30 giorni .
In difetto di tale comunicazione il Fratello appartenente ad altro Rito ad eccezione dello York sarà depennato dal R\S\A\A\
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LA PAROLA
Tiziano Busca
Intervento del Sommo Sacerdote comp. Tiziano Bu- no intorno a quel tavolo non erano Maestri. E quindi,
sca al Conclave aperto del 17 novembre 2018 c/o Casa come si dice, c’è un peccato originale, per questo di-
Massonica. Borgo Albizi, Firenze. Trascrizione della ciamo che lavoriamo alla ricerca della parola perdu-
registrazione effettuata da un compagno. La redazio- ta. La parola dei Maestri non sedeva a quel tavolo e
ne ha ritenuto – in considerazione del fatto che quasi la ritualità che è stata riportata, pur mutuata su una
tutti i compagni ne conoscono la voce , il timbro, le conoscenza che era diffusa, apparteneva solo ai primi
pause e le cadenze, di non intervenire sulla trascrizio- due gradi.
ne se non per dargli una fluidità di lettura migliore,
ma lasciandolo intatto così che ogni compagno che lo Questa mattina, ho il piacere, assieme a voi, di aprire
legge, possa nella sua testa sentirlo, come se fosse li, un dialogo, facendo fisicamente in questo tempio una
davanti a lui. Volutamente il testo è stato graficamente serie di movimenti che vi e ci appartengono. Quan-
impostato sulle domane che il Sommo Sacerdote ri- do entriamo nel tempio, seguendo il Maestro delle
volge a se stesso e ai Compagni nello sviluppo del suo Cerimonie, che dovrebbe portare il bastone in senso
intervento. obliquo e invece lo porta verticalmente, (purtroppo il
meccanismo della ricerca e lo studio della conoscenza
iniziatica che ci insegna queste “piccolezze”, lo stiamo
Voglio cogliere questa occasione per smitizzare alcuni perdendo…) accompagna prima gli apprendisti, che
aspetti. restano in piedi al loro posto, poi i compagni infine
Maestri, successivamente il Maestro Venerabile, il 1 e
Così iniziamo a darci un po’ di carte d’identità: il no- 2 sorvegliante iniziano a squadrare. Quante volte ciò
stro è un corpo rituale che nasce prima della Masso- è stato fatto?
neria. Non per confrontarci con altri Corpi Rituali,
- vorrei che questo fosse estremamente chiaro,- ma
perché c’è un padre ed una madre della Massoneria
che si chiama “Ancient”, questo prima che arrivasse
un “Prete falso”, Anderson, che inventò quella che noi
oggi conosciamo e viviamo, la Massoneria moderna.
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che lo avvicina sempre di più proprio alla dimensione fa il viola, un colore sacro.
sacra, che è il luogo in dove ha sede la rappresentazione
più alta del valore e del significato della tradizione. Sei E sapete di chi è il colore viola? È il colore del Gran Sa-
Maestro! Sei Rabboni. cerdote, del Cerusico, del profeta del Re, di Salomone,
del Maestro sapiente.
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della perfezione che troviamo la nostra via, il nostro se noi guardiamo con un occhio attento, come se per-
equilibrio, il nostro essere Uomo. Ho detto, - in questo corriamo una strada che da un lato ha una riga nera e
intervento a braccio e senza appunti, come si direbbe dall’altro una riga bianca e dobbiamo andare a cerca-
nel mondo profano, - tutte queste cose per cercare di re l’equilibrio, noi dobbiamo essere consapevoli che è
spiegare cosa vuol dire la “Parola”. La parola è la tradi- necessario fondere il sapere e leggere diversamente, da
zione, che ha un suo valore fonetico ma che ti riporta altri punti di vista, le rappresentazioni che ci vengono
alla ricerca dell’uomo verso il superiore. fatte.
Perché tu sei la parte di quella fiamma che ti ha dato La recente uscita per Tipheret - Gruppo Editoriale
origine e sei l’elemento su cui tu hai costruito, in que- Bonanno, del volume L’Ordine degli Eletti Cohen di
sta via di identità, il tuo passaggio verso una dimen- Robert Ambelain ha completato una serie di classici
sione superiore, per essere l’uomo del profumo quan- del pensiero del Martinismo delle Origini che l’editore
do un’energia raggiunge se stessa. E fai parte di quello catanese ha recentemente proposto, spesso per la pri-
che noi siamo, il famoso “Infiniti mondi” di Giordano ma volta, al pubblico italiano. A partire dall’edizione
Bruno. critica del Trattato sulla Reintegrazione degli Esseri di
Martinez de Pasqually e dalla prima edizione nella no-
Ecco perché la ricerca della parola è il grado di cono- stra lingua del Manoscritto di Algeri (e dell’Universo a
scenza che deve spingere, come un fuoco che ci brucia portata di mano), passando per gli scritti di Jean-Bap-
dentro, ciascuno di noi per avere il senso vero di una tiste Willermoz – le Lettere e I miei pensieri e quelli
via iniziatica, e potersi dire Massoni. Potersi dire Ini- degli altri gli ultimi usciti – e quelli di Louis-Claude
ziati, ed essere orgogliosi di dirlo! Ma avendo gli stru- de Saint-Martin di cui recentemente è stato ripropo-
menti per poterlo spiegare! Perché se gli strumenti sto il suo Diario di un Eletto Cohen. E ancora: l’A-
non li hai ed il tuo amico con cui vai a mangiare la nacrise di Pelagius, La Chiesa Interiore di Lopukhin,
pizza, ti dice ma cosa significa essere massoni? e lui Joseph de Maistre, Prunelle de Lière, i lavori di Papus
legge la Repubblica, e tu non gli sai rispondere su un e Chevillon, Bricaud, Sédir, Jaques Matter. Un’avven-
altro piano, allora ci vergogniamo… tura dello spirito ben affrescata da Mauro Cascio nel
Non ci palesiamo, siamo massoni del Pin! suo All’ombra della Riconciliazione.E proprio Mauro
Cascio è tornato sull’argomento in una conferenza a
Montecatini Terme davanti a un pubblico numeroso
e attento, per parlare di quei sette anni (1767-1774) di
vita dell’Ordine che tanto hanno influenzato il mondo
iniziatico occidentale.
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IL CAPITOLO
Enzo Heffler
L’equilibrio tranquillizza, ma la paz- pensiero razionale che determini una scelta consapevole.
zia è molto più interessante (Bertrand Russel) Fu così che abbracciai il percorso del Rito di York, al cui
interno si trovano gli elementi del simbolismo e della fi-
Penso che le parole di Russel sintetizzino magnificamen- losofia necessari ad un Maestro per comprendere ciò che
te le mie motivazioni nella decisione di intraprendere il egli ha ricevuto. Mi potei rendere conto fin da subito,
viaggio nei Corpi Rituali. Malgrado le migliori inten- che il livello dei lavori si era modificato notevolmen-
zioni, il tempi in cui si transita sul terreno della Mae- te, in quanto si riteneva che tutto quanto si era vissuto
stranza non è mai sufficiente. Come gli atleti, occorre nell’Ordine costituiva elemento ormai acquisito. Si era
un continuo esercizio per poter praticare l’Ars Regia, e si è chiamati a guardare con terzietà, non nasconden-
altrimenti quando siamo chiamati a metterla in pra- do le difficoltà, cercando di sforzarsi di affrontarle con
tica non siamo sufficientemente capaci nel dare forma pensieri volti a dissolverle. Pertanto mi fu subito chia-
al progetto. Una sensazione che, alcuni Maestri, sento- ro che non era possibile ripercorrere quanto fatto agli
no vivere in loro stessi tanto da spingerli a cercare un inizi, ma, avendo cura di non disperdere la capacità
luogo ove proseguire il loro perfezionamento. Per que- di ascolto empatico, essere pronti a intervenire. Come
ste ragioni si sono sviluppati i Riti, che costituiscono un prima conseguenza la partecipazione alle Tornate del
luogo ove il maestro deve affinare i propri strumenti. Rito mi imponevano, a mio avviso, di intensificare l’ap-
profondimento della ricerca intensificando lo studio.
Un Maestro Libero Muratore dovrebbe essere interes- Questa attività mi ha consentito di migliorarmi, in
sato al proseguimento del suo percorso, non perché quanto si andava arricchendo il bagaglio di cono-
ciò sia la manifestazione di un vacuo miglioramento, scenze, semplificandola mia vita nei vari momen-
ma in quanto potrà meglio comprendere il sistema, le ti vissuti all’interno della Istituzione e all’esterno.
relazioni interdipendenti, la spiegazione dei grandi
simbolismi su cui è fondata la Libera Muratoria. Ogni La ricchezza di contenuti del Rituale, in Massoneria, è l’e-
momento di passaggio lungo la Via Iniziatica Tradizio- lemento base su cui il Fratello innesta il suo percorso, si
nale insegna un dovere che viene esemplificato in modo può pensarlo come l’humus che alimenta le radici di un
solenne, al fine di colpire profondamente. Ogni prose- albero che si staglia verso l’alto nel tentativo di toccare le
cuzione del percorso, a mio sommesso avviso, dve te- stelle. Sottrarsi dall’approfondimento dello studio della
nere di conto delle sfaccettature personali; in altre pa- Ritualità impoverisce, a mio parere, la propria linfa vitale.
role occorre ricercare quel cammino che consenta di Ne percepiamo l’importanza, quando, a causa di oggetti-
esaltare gli aspetti che maggiormente sentiamo nostri. ve difficoltà, si torna, dopo un certo periodo a partecipa-
Se riteniamo che la verticalità sia uno degli elementi da re ad una Tornata; Le ombre che ci sembravano stagliarsi
esaltare, ci si presenta un ben preciso tragitto, altresì se all’orizzonte scompaiono e il nostro essere torna a vive-
si conviene che occorra raffinare il senso di fratellanza re quell’energia con cui affrontare le difficoltà della vita.
possiamo sceglier di intraprendere un altro percorso.
Una sensazione che si percepisce, poiché il rito è un ele-
Ogni singola scelta, essendo personale, è ugualmente mento che va oltre la forma, poiché la sostanza viene for-
degna e deve esserci un rispetto assoluto che allontani nita dai Fratelli, il connubio gfra la rigorosità rituale e la
quei aspetti egoistici che, come abbiamo affermato, non qualitàn degli Iniziati consentono un distacco dai rumori
devono appartenere, in nessuna forma, ad un Iniziato della quotidianità al fine di osservare l’universo con qulla
e in particolare a colui che sia stato elevato al sublime necessaria terzietà che pone tutto al suo posto, ridimen-
grado di Maestro. Facendo tesoro di questa riflessione, sionando certe preoccupazioni e ponendo in luce altre
e grazie alla capacità di intuizione di un Fratello ho po- che so erano, erroneamente, minimizzate oltre misura.
tuto compiere una scelta che si è stagliata a perfezione Mi chiedi perché compro riso e fiori? Compro il riso per vi-
sul mio desiderio di prosecuzione del percorso iniziati- vere e i fiori per avere una ragione per cui vivere. Confucio.
co. Nella vita Massonica, i Fratelli sono sempre un ele- Quando abbiamo l’opportunità di incontrare nuova-
mento imprescindibile: essi permettono di avere quegli mente la maestosità della natura, possiamo rallegrare
elementi di conoscenza indispensabili per formare un i nostri occhi con i colori di fiori bellissimi il cui pro-
fumo riempie l’aria. Tutto è frutto di questo mondo, Anche qui ho ricevuto l’alto onore e il privilegio di sinte-
che troppo spesso dimentichiamo; siamo in grado di tizzare le aspettative, le speranze e gli obiettivi dei Fratelli
apprezzare la magnificenza dei suoi doni solo se sia- assumendo il ruolo di Gran Sacerdote. Tale esperienza mi
mo capaci di passare dal banale all’elaborato e al bello. ha permesso di osservare che un ruolo, cosiddetto apica-
le, deve essere interpretato tenendo conto dell’ambiente
Così colui che ha deciso, liberamente e spontaneamen- in cui si è chiamati a svolgerlo. Sicuramente quanto ac-
te, di abbracciare la Libera Muratoria non può rimane- quisito è un elemento indispensabile, ma occorre ricer-
se statico, ma deve trovare la forza per errare cogliendo care la forza di rimetterlo in discussione, al fine di esal-
ogni spunto per migliorarsi, ovvero trovare la capacità tare quegli aspetti che meglio testimoniano le sensibilità
di passare dal banale al complesso. Fi così che mi avviai dei Fratelli che compongono il Capitolo. In quanto, a mio
a vivere questo percorso sapendo che i Fratelli sarebbero avviso, il principio per cui ognuno si deve riconoscere
stati lì, come lo sono tutt’oggi, a stimolare la mia anima. nel disegno comune non può e non deve essere disatteso.
Testimoniare i principi della Libera Muratoria Universale Ma la difficoltà maggiore è maturare la capacità di man-
è l’impegno che ogni Iniziato si assume sapendo che que- tenere separati il cammino nell’Ordine sda quello nel
sto stile di vita comporta molti sacrifici. Occorre avere la Rito. Un Iniziato è chiamato nell’arduo compito di te-
consapevolezza che potremo incrociare persone le quali, stimoniare un modo di interpretare la vita secondo un
per formazione culturale o per altro motivo, ci vedono modello in cui sono esaltati, attraverso i simboli, le mi-
come frutto di chissà quali oscure ragioni. Essi non pos- gliori qualità filosofiche e umanistiche che gli apparten-
sono credere che, dopo una lunga giornata di lavoro, un gono. Fra queste occorre comprendere le relazioni inter-
uomo si metta giacca, cravatta, si cinga alla vita un grem- dipendenti della Libera Muratoria si esprimono su piani
biule, indossi guanti bianchi per confrontarsi su concetti diversi, slegati da regole gerarchiche. Non avere questo
come Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, addirittura uti- obiettivo come stella polare, significherebbe non prose-
lizzando una forma di linguaggio che ritengono arcaica. guire su quel percorso di miglioramento tanto voluto.
Sono molto addolorato per loro, i quali ritengono che
la vita si misuri in tornaconto, in beni materiali; po- Quanto prima espresso è uno dei compi-
veri Maestro Don Gesualdo che scopriranno tardi ti a cui è chiamato colui che guida i Fratel-
quanto hanno perduto. Figure chen difficilmente, per li che appartengono ad un Corpo Rituale.
quanto ci impegneremo, cambieranno le loro convin- Se si pone al centro quell’esercizio per meglio com-
zioni: dovremo essere coscienti che questo peso grava prendere il significato profondo della Maestria,
sulle nostre spalle, senza che ciò freni il nostro viaggio. si dona a entrambi i percorsi un Inizio migliore.
E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio. Chi dice che una cosa è impossibile, non dovreb-
Albert Einstein. be disturbare chi la sta facendo. Albert Einstein
Quando si sono vissute le esperienze, che la via Inizia- Un’utopia? Se tale è, credo che un Iniziato realizzi con
tica tradizionale ci propone, occorre metterle in pratica il suo lavoro il pensiero di Albert Einstein. Coloro che
igni giorno. Essere diga alla “profanità”, intesa come ces- si privano della volontà di trasformare ciò che ieri non
sare o piegare alla voce del proprio ego la ricerca dell’ar-c’era, in qualcosa oggi, perdono un elemento di slancio
monia fra materiale e spirituale. Le porte di un Tempio nel percorrere il sentiero della vita. Dobbiamo sforzarci
Massonico si aprono sulla vita reale e non su un mondo di fare del nostro meglio, non arrenderci mai, avere la
immaginario. Perciò se il futuro non esiste ancora e il forza di aspettare senza forzare gli eventi. Soffriremo,
passato non esiste più, possiamo agire solo adesso, per per quanto lottiamo non possiamo evitarlo, ma que-
questi motivi il dopo non è altro che la prosecuzione del sto ci aiuterà ad avere memoria di quanto abbiamo co-
nostro errare, seguendo la via che la prosecuzione del struito e del fatto che lo dobbiamo tenere stretto a noi.
nostro errare, seguendo la via che la nostra mente e il Ma il compito è reso meno aspro dalla presenza dei Fra-
nostro cuore tracciano di giorno in giorno: Avendo cura, telli, la condivisione di una visione comune della Libe-
rispetto e attenzione a ogni comportamento, special- ra Muratoria fa sì che ognuno sostenga l’altro durante i
mente quando si viene chiamati a ricoprire ruoli apicali. lavori. Una camera Rituale è la manifestazzione dell’e-
sperienza umana di coloro che hanno attraversato il ter-
Assumendosi su di se il peso di rappresentare le istanze reno della Maestria; per questo motivo, a mio avviso, si
dei Fratelli, stimolando i ricalcitranti, placando gli esu- operfa su un piano più alto ove alcuni messaggi devono
beranti, attraverso una gestione che generi le condizioni essere dati per acquisiti consentendo di volgere lo sguar-
per cui si arrivi a restituire più di quanto si è ricevuto. do ancora più in alto. Ma senza staccarsi dalla terra, se
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si perde la dimensione umana, se ci si prende trop-
po sul serio impoveriamo noi stessi ma soprattutto
manchiamo al compito di forgiare uomini. In questo
mondo ove il alto umano stà assumendo sempre più
un ruolo di secondo piano, mentre i “metalli”, intesi
come egoismo, fanatismo, assumono una posizione
troppo centrale si rende necessario che i Liberi Mu-
ratori si ergano ad argine per fermare questa deriva.
Per questi motivi i Corpi Rituali in generale, e il Rito di
York in particolare, rivestono un ruolo centrale essen-
do il luogo ove le esperienze di coloro che hanno ma-
turato la capacità di praticare l’Ars Regia si fondono at-
traverso il confronto delle singole conoscenze. Motore
di questa amalgama è colui che riveste il ruolo di guida.
I Nistaroth di Rabbi Šim’on bar Yoha’y (I segreti di Si sedette e iniziò a meditare [il passo] «Poi vide il Qe-
Rabbi Šim’on bar Yoha’y) è un testo che appartiene nita [Numeri, XXIV, 21]». Quando, meditando su que-
alla apocalisse ebraica della metà del II secolo che pre- sto, si rese conto che il regno di Ismaele sarebbe giunto
senta una interpretazione messianica della conquista [e avrebbe dominato su Israele], esclamò: «Non è suf-
araba della Palestina del primo seicento; e raccoglie ficiente quello che il regno malvagio di Edom ci ha fat-
i segreti che furono rivelati a R. Šim’on, durante i 13 to, dovremmo ora anche [subire il dominio] di quello
anni in cui si nascose in una grotta a causa delle per- di Ismaele?» Subito Metatron il principe della Presen-
secuzioni del Cesare re di Edom (vale a dire Roma). za gli rispose e disse: «Non temere, mortale, perché
Furono pubblicati, la prima volta, a Salonicco nel Il Santo, benedetto Egli sia, sta portando il regno di
1743 all’interno della stessa antologia di testi mi- Ismaele al solo scopo di liberare Israele da quello mal-
drascici che contiene il noto «Sēfer Eliyahu (Elia)». vagio [quello di Edom]. Egli, secondo la propria vo-
Questa versione del testo fu nuovamente editata da lontà, farà sorgere tra di loro un profeta, che sottomet-
Adolph Jellinek, a cura di, Bet ha-Midrash: Samm- terà la terra, ed essi la restaureranno con magnificenza.
lung Kleiner Midrash und Vermischte Abhandlungen Ma grande ostilità esisterà con i figli di Esav (Esaù)».
aus der Literatur Jüdischen (6 volumi; Lipsia, 1853-
1877; e ristampato a Gerusalemme da Bamberger R.Šim’on obiettò: «Da quando essi sono [intesi come]
& Wahrmann, nel 1938). Questo documento esca- la nostra liberazione?» Rispose: non ne aveva forse
tologico è la prima volta che viene presentato nella già parlato il profeta Isaia, quando disse [Isaia, XXI,
nostra lingua a cura del Comp. Federico Pignatelli. 7]: «E se vedrai cavalleria, coppie di cavalieri, uomini
che cavalcano asini, uomini che cavalcano cammelli,
Questi sono i segreti rivelati a R. Šim’on b. Yoha’y allora osserva attentamente, con grande attenzione»?
quando si nascondeva in una grotta a causa del- Perché è stato messo il cavaliere di un asino prima
le persecuzioni di Cesare re di Edom [vale a dire, del cavaliere di un cammello? Non si sarebbe dovu-
Roma]. Rimase in preghiera quaranta giorni e qua- to forse dire, cavaliere di un cammello, cavaliere di
ranta notti, e cominciò così: «Signore Dio, per un asino? [No, perché la sequenza testuale significa
quanto tempo ancora ignorerai le preghiere del che] quando colui che cavalca il cammello [Ismae-
tuo servo?» Immediatamente furono rivelati a lui le o Muhammad] comparirà, il regno governato da
i segreti escatologici e varie altre cose nascoste. quello che «cavalca un asino un puledro figlio d’asi-
na» [Zaccaria, IX, 9] si rivelerà [letteralmente «ini-
zierà a germogliare»] tramite il suo rappresentante
[vale a dire, Ismaele o Maometto]. Un’altra riflessio-
ne: il cavaliere di un asino [si distingue] nello [stesso]
momento in cui cavalca l’asino, di conseguenza, essi
[Ismaele] sono una liberazione per Israele come la li-
berazione [è associata con] colui che cavalca un asino.
Il secondo re che sorgerà da Ismaele sarà un ami- Un nuovo re, forte e guerriero, sorgerà successiva-
co di Israele. Si impegnerà per porre rimedio alle mente. Una contesa scoppierà nel mondo durante il
violazioni, [eliminerà] le profanazioni del Tem- suo regno. Questo sarà, per te, il segno: quando vedrai
pio e [metterà mano] alla forma del Monte Moriah che il [gyrwn]3 occidentale ha ceduto - [ossia quello]
per renderlo piatto nel suo insieme. In quel posto, sul lato occidentale del [luogo di] preghiera dei figli
egli costruirà per se stesso un luogo di preghiera di Ismaele a Damasco - anche il suo dominio «cadrà».
sul sito della «prima pietra», come dice la Scrittura: [Ai figli di Ismaele] Anche se verrà ordinato il reclu-
«E impostare il nido sulla roccia» [Numeri, XXIV, tamento obbligatorio, il regno di Ismaele cadrà ugual-
21]. Intraprenderà una guerra con i figli di Esav mente. La Scrittura afferma a loro riguardo che: «Il
(Esaù) e ne sconfiggerà le truppe catturandone un Signore ha rotto l’asta del malvagio» [Isaia XIV, 5], in
gran numero, morirà in pace e con grande onore. cui [la parola] «asta» significa Ismaele. E chi è questo
malvagio? Si tratta di Marwan. Guerrieri figli di Qedar
Sorgerà, poi, un grande re da Asarmàvet [Gene- rimarranno comunque con lui, ma le popolazioni dei
si X, 26], ma regnerà soltanto per pochi anni. Infat- confini nord-orientali [del suo regno] si ribelleranno
ti, guerrieri tra i figli di Qedar insorgeranno contro e gli muoveranno guerra. Fra le sue forze tre grandi
di lui e lo uccideranno per innalzare al suo posto un formazioni di truppe disserteranno presso il Tigri e
altro re, il cui nome è Mry’w. Lo sceglieranno tra i l’Eufrate, e lui stesso fuggirà, ma sarà catturato ed uc-
custodi di greggi e mandrie di muli e lo innalzeran- ciso. I suoi figli saranno appesi su impalcature di legno.
no alla regalità. Appunto per questo [a causa della
sua origine], si dirà che da lui sorgeranno «quattro
braccia»2 che eseguiranno le riparazioni del Tempio.
4 Del cubito ebraico esistono tre versioni, la prima lo misurava in 44,45 cm circa e lo suddivideva in 6 tefachim
(palmi), la seconda era misurata in 51,8 cm. e una terza, invece, considerava la misura dal gomito fino alle nocche della
mano chiusa, circa 38 cm.
5 Con la parola mishkan, in ebraico, letteralmente «residenza» o «dimora» si intende il Tabernacolo,
15
ni del Beēmôth6, del Leviatano7 , e Ziz 8. Sarà Israele ferma la Scrittura: «I malvagi torneranno nello Še’ol12
ad abbattere direttamente il Behēmôth; Ziz, invece, ». Israele verrà dopo di loro, e il Santo, benedetto il
dilanierà il Leviatano con i suoi artigli ma dopo Mosè suo nome, chiederà: «Chi avete adorato?» risponderà:
verrà e sopprimerà «Ziz» lo spietato. Alla fine dei due-
mila anni, il Santo, benedetto il suo nome, siederà su
un trono di giudizio nella valle di Giosafat9 , allora
immediatamente i cieli e la terra si consumeranno e
svaniranno: il sole avrà vergogna e la luna sarà in im-
barazzo; le montagne tremeranno e le colline saranno
scosse [cfr Isaia LIV:10]. Le porte del Ghehinnom10 si
apriranno nell’Uadi11 , e il terzo giorno [si apriranno]
i cancelli di Eden a est, come la Scrittura attesta: «In
due giorni ci ridarà la vita; il terzo giorno ci rimet-
terà in piedi, e noi vivremo alla sua presenza [Osea
VI:2]: questo [verso] si riferisce ai giorni del Messia,
che sono duemila anni [cfr. Salmi XC:4]. Questo «ter-
zo giorno» è il Giorno del Giudizio, e povero lui se
è tra coloro che decederanno durante quel giorno! Il
Santo, benedetto sia, provvederà a far passare davanti
a Se ogni nazione, e dirà a ciascuna: «Tu che adoravi
«Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami no-
dei d’argento e d’oro, vedi ora se sono in grado di prov-
stro redentore» [Isaia LXIII:16]. Le nazioni del mon-
vedere per te»! Subito saranno immolate, come con-
6 Behēmôth è la bestia gigantesca del cap. 40 del libro di Giobbe; parola che viene però tradotta, dalla Vulgata, con
ippopotamo. In verità Behemot è il plurale di «behemàh» che significa bestia. Ora il termine ebraico «behemot» è il ge-
nere di plurale che posto a entità singolari indica ciò che è indefinibile, incomprensibile e di notevoli dimensioni. Quindi
Behemot starebbe ad indicare, una bestia di grandi dimensioni la cui zoologia umana non riesce bene a definire, e non
di un ippopotamo. Del resto al versetto 17 dello stesso capitolo si Legge: «Rizza la coda come un cedro», e l’ippopotamo
ha una piccolissima coda non paragonabile certamente ad un cedro. Inoltre poco dopo, al versetto 19 si Legge: «Esso è la
prima delle opere di Dio; solo il suo creatore può minacciarlo con la spada», passaggio che richiama i «tanninim ha ghe-
dollim» di Genesi I, 21: «Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che sono […]», ossia le prime creature
animali ad essere create hanno l’attributo di «ghedollim» (grandi) nel senso di giganti. Inoltre viene detto (versetto 15)
che Behemot è stato creato come l’uomo, nel senso dell’indefinibilità. Infatti il verbo ebraico usato per creare l’uomo e i
«tanninim haghedollim» è lo stesso termine: «bara creò», mentre viene usata una parola diversa per tutti gli altri animali.
7 Delle numerose creature - simboliche o reali - citate nelle Sacre Scritture, il libro di Giobbe ne presen-
ta una coppia particolare per le caratteristiche descritte: il Behemot che abbiamo di già veduto ed il Liwyātān (Le-
viatano). Il termine Liwyātān è parola ebraica che significa «contorto», a «spirale». Nella Bibbia ebraica e nel-
le versioni italiane la parola Liwyātān è quasi sempre lasciata non tradotta poiché l’interpretazione rimane incerta.
Secondo un Midraš, racconto rabbinico, il Liwyātān fu creato il quinto giorno: originariamente Dio creò
un maschio e una femmina, ma per il timore che la specie si moltiplicasse a dismisura distruggendo
il mondo uccise la femmina, riservandone la carne per il banchetto che sarà dato ai giusti alla fine dei tempi.
8 Ziz è un termine che compare soltanto due volte nella Bibbia, precisamente nei Salmi (Salmo L, 11 e LXXX, 14) e si
tratterebbe di un animale unico, che la tradizione ebraica individuerebbe in un uccello gigante, la creatura più straordinaria del
cielo simile a un grifone, è secondo i racconti tradizionali, talmente grade da poter nascondere il sole con la sua apertura alare.
9 Questa valle, che viene menzionata in Gioele III, 2, è un luogo confinante con un’altra valle chiamata Cedron che si
trova tra la spianata delle Moschee e il Monte degli ulivi. Tradizionalmente è indicato come il luogo del Giudizio Universale.
10 La traduzione di questa parola, Ghehinnom, con Inferno sarebbe certamente imprecisa (ma non ce ne
sono delle altre); per lo Zohar rappresenta più una specie di purgatorio, un regno spirituale in cui le anime vengo-
no purificate dalle macchie causate dal loro comportamento sulla Terra. Tale purificazione, ma soltanto per gli
israeliti, è un periodo di dodici mesi; per i pagani invece la pena è eterna; ma anche in questo caso occorre preci-
sare che la parola «eterna» non ha lo stesso significato che generalmente gli si attribuisce, per la Qabalah e lo
Zohar significa soltanto «per un lunghissimo tempo». Per questi motivi preferiamo mantenerla in lingua.
11 L’Uadi è il letto di un fiume, una specie di canalone in cui scorre o scorreva un corso d’acqua a flusso non continuo.
12 Con Še’ol, l’Antico testamento intende il regno dei morti e impropriamente la parola viene tradotta con Inferno.
Generalmente la parola viene usata insieme ad un altro termine «Abaddon», che significa luogo di rovina, di desolazione.
do si lamenteranno nel Ghehinnom con queste paro- no sostenuto installandolo come re. Costruirà conte-
le: «Vediamo se Egli giudicherà il suo popolo Israele nitori di bronzo che riempirà [con] argento e oro, e
come ha giudicato noi!» allora il Santo, benedetto sia, li accumulerà sotto le acque dell’Eufrate, per conser-
passerà con Israele attraverso il Ghehinnom, e tutto varli per i propri figli; ma, in realtà sono destinati ad
sarà come acqua fresca dinanzi loro, come attesta la Israele, come dice la Scrittura: «Ti consegnerò tesori
Scrittura: «Chi ha aperto la breccia li precederà; for- nascosti e ricchezze ben celate» [Isaia XLV:3]. Duran-
zeranno e varcheranno la porta e usciranno per essa te il suo regno le regioni occidentali si ribelleranno,
» [Michea II:13], e dirà: «se dovrai passare in mezzo ed egli invierà lì molte truppe, ma [il capo della ribel-
al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bru- lione] le sconfiggerà. Ancora una volta [questo quar-
ciare» [Isaia XLIII:2]. I peccatori presenti tra Israele to re] invierà truppe numerose, ma gli occidentali le
saranno gettati nel Ghehinnom per dodici mesi, ma sbaraglieranno e prenderanno dimora nella loro terra.
dopo quel [periodo] il Santo Uno, benedetto il suo
nome, li trarrà fuori e li stabilirà in Eden, dove po- E questo sarà il segno per voi, quando si vedrà che
tranno godere dei suoi frutti, così come dice la Scrit- all’inizio di una settimana c’è pioggia, e nella seconda
tura: «Il tuo popolo sarà tutto di giusti» [Isaia LX:21]. [settimana] le «frecce della fame» saranno mitigate,
Disse R. Šim’on: il Santo Uno, benedetto Egli sia, darà ma nella terza una grave carestia, con una quarta
il segnale per il raduno a chi si trova alla foce dei senza fame, ma [anche] senza sazietà, e una quinta di
fiumi d’Egitto, ed essi verranno ed inizieranno una grande appagamento; una stella apparirà da est con
guerra in Egitto. Il primo re che li guiderà e li porterà un segno su di essa, quella è la stella di Israele, come
avanti, sarà uno schiavo ribellatosi al proprio padro- dice la Scrittura: «Una stella spunta da Giacobbe
ne, come dice la Scrittura: «Dice il Signore [...] a colui etc.». [Numeri XXIV, 17]. Se brilla, è buon segno per
la cui vita è disprezzata, rifiutato dalle nazioni» [Isaia Israele. Poi il Messia della stirpe di David comparirà.
XLIX:7], - quello considerato abominevole fra le na-
zioni; vale a dire, i Cananei - allo «schiavo dei poten- E questo sarà il segno per voi, quando vedrete che
ti» (ibid.). Egli si ribellerà contro il proprio padrone e il [gyrwn] orientale di Damasco è caduto, anche il
gli altri che si ribelleranno contro i loro saranno da regno di quelli d’Oriente cadrà. Poi la liberazione
lui riuniti, e a poco a poco cresceranno conquistando sboccerà [letteralmente «germoglierà»] per Israele. Il
il regno con la forza. Faranno la guerra con gli isma- Messia del lignaggio di Davide arriverà, e loro (sic!)
eliti, uccideranno i loro guerrieri, e prenderanno andranno a Gerusalemme per gioire in lei, come
possesso della loro ricchezza e delle loro proprietà. dice la Scrittura: «Gli umili prenderanno possesso
Sono uomini ripugnanti, vestiti di nero e prove- della terra e gioia in abbondanza di pace» [Salmo
nienti dall’Oriente, sono rapidi ed impetuosi, come XXXVII, 11]. Che Dio nella sua misericordia, invii
dice la Scrittura: «La nazione crudele e impetuosa». rapidamente il liberatore nella nostra epoca, amen!
Essi saliranno alla montagna dell’altezza di Israele
con l’intenzione di abbattere il Tempio e divellerne
le porte, ma [invece] soffriranno amaramente (?).
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MASSONERIA E CHIESA CATTOLICA
Nuccio Puglisi
La lotta tra le due Istituzioni ebbe inizio nel 1738 con A quell’epoca, la Massoneria era una società come le
la bolla di scomunica “In eminenti” di Clemente XII. altre nell’ambito della vita inglese. Era il periodo in cui
A quell’epoca, la Massoneria era una società come le si contrapponevano due dinastie: quella cattolica de-
altre nell’ambito della vita inglese. gli Stuart e quella protestante degli Hannover. Inizial-
mente, la Massoneria si schierò a favore degli Stuart
Tra le cose che ho notato negli ultimi tempi è il tenta- e successivamente apertamente con quella degli Han-
tivo da parte della Massoneria di volersi legittimare nover.
di fronte ai profani e di instaurare un colloquio con Tale decisione determinò una presa di posizione da
la Chiesa cattolica. Ad essere sincero, questo tentativo parte del papato che reagì con la bolla di scomuni-
di legittimazione da parte della Istituzione Massonica ca. È indubbio che il problema fu di carattere politico
di fronte al “volgo” mediante l’apertura pubblica dei piuttosto che religioso, come affermato da molti stu-
Templi con visite guidate mi sembra alquanto diosi e come si può leggere “tra le righe” nella stessa
La lotta tra le due Istituzioni ebbe inizio nel 1738 con bolla: «contro le bande clandestine note con il nome
la bolla di scomunica “In eminenti” di Clemente XII di massoni” affinchè “ questa categoria di persone non
patetica, perché si pretende di spiegare in qualche ora distrugga la casa del Signore”, ma anche “per altri mo-
la simbologia esoterica che a mio avviso, ai più non tivi a noi noti, giusti e legittimi”. Questi motivi non
interessa e si viene a profanare la sacralità di un luogo furono mai specificati, ma quasi tutti gli esperti, vi in-
solo per consentire ad alcuni di soddisfare la propria travidero il sostegno del papato agli Stuart. Il Papa, in
curiosità. Mi sembra invece oltremodo valido, l’orga- quanto capo di uno Stato sovrano, poteva intervenire
nizzazione di conferenze aperte al pubblico, patroci- politicamente per perorare la causa degli Stuart, ma,
nate dal Rito di York, in cui si discute di esoterismo, in tale veste, non avrebbe potuto pronunciare alcu-
cabala, alchimia etc, che dimostrano come la Mas- na scomunica, per cui per poter intervenire contro la
soneria sia studio approfondito della cultura esoteri- Massoneria era necessaria una motivazione teologica
ca invece che una aggregazione di faccendieri senza e religiosa. L’ultima scomunica papale contro la Mas-
scrupoli o, peggio ancora, un covo di mafiosi. soneria porta la data 1902 con la bolla Annum ingres-
si a firma del Papa Leone XIII.
Tutta questa storia mi porta a fare alcune considera- A risposta, che fu data mediante un editoriale di ol-
zioni. tre 10 pagine , tramite la rivista dei Gesuiti, La Civil-
tà Cattolica, con il titolo “La Chiesa e la Massoneria
È evidente che la Massoneria e la Chiesa cattolica, per oggi” ribadì quanto affermato dal Cardinale Ratzin-
la natura del rispettivo essere, sono da sempre su posi- ger nel 1983 e pubblicato dall’Osservatore Romano e
zioni distanti tra di loro. Le verità a cui si richiamano quindi l’inconciliabilità tra le due Istituzioni attraver-
le due Istituzioni sono e rimarranno, a mio parere, to- so una serie di deliranti spiegazioni che alla fine vole-
talmente inconciliabili: rivelata e, perciò indiscutibile vano significare che tutto quanto è e fa la Chiesa Cat-
quella della Chiesa Cattolica, da ricercare quella della tolica vale per tutti e per ognuno, perché solo quello
Massoneria. è giusto e perfetto, tutto il resto è errore e menzogna.
Ora, se la Chiesa Cattolica, oppone alla Massoneria
La differenza mi sembra non di poco conto, differenza i suoi dogmi, le sue dottrine e le sue verità rivelate è
che si sostanzia anche nelle finalità e soprattutto nei un diritto ed un dovere perfettamente rispettabile che
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da quelle proprie , e ciò in nome di quella li- affinchè tu la possa esprimere”. Quale espressio-
bertà di pensiero e di coscienza che non deve ne migliore di questa può sintetizzare il con-
mancare in un uomo e in una società civile. Il cetto di tolleranza? Se la religione cattolica ha la
problema della tolleranza emerse ed emerge in presunzione di essere depositaria della “Verità”
maniera evidente proprio nel rapporto del citta- allora tutte le altre religioni non hanno valenza,
dino con la religione. tutti si trovano ai suoi occhi in peccato grave,
il colloquio con rappresentanti di altre religio-
La Chiesa Cattolica ha avuto sempre una vera e ni ha solo ed esclusivo valore politico. Doman-
propria fobia nei confronti dell’eresia, più pre- do: possibile che la storia non abbia insegnato
sunta che vera fino a fare uso spietato del rogo niente, possibile che non sia stato fatto tesoro di
e della forca, mediante la Santa Inquisizione. tanti errori fatti in passato? Se io credo nel Dio
S. Roberto Bellarmino, persecutore accanito creatore, lo cerco nel mio cuore, mi compor-
e spietato di Giordano Bruno e di Tommaso to nella vita seguendo i principi etici e morali,
Campanella, spiegò che il supplizio per gli ere- questo Dio potrà condannarmi alla dannazione
tici era da considerare un atto di carità, per loro eterna solo perchè sono Massone?
e per il popolo cristiano, nel senso che, con la
morte ne guadagnavano, mentre vivendo più a
lungo, andavano ad aggravare la loro posizione,
in quanto commettendo altri errori (?), andava-
no ad aumentare le pene eterne.
1 M. Cepeda Fuentes,S. Cattabiani,I nomi degli italiani, Newton Compton ed., 1992, pag 224
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Dame di Chartres. A Giano è dedicato l’inizio dell’an- ìnferi risorge e va ai segni zodiacali superiori e ritorna
no, caput anni, il mese relativo, infatti, si chiama Gen- nel segno dell’Ariete a illuminare e fecondare la Terra:
naio. Ianus e Ioannes sono suoni praticamente sovrap- Ecce Agnus dei qui tollit peccata mundi. Ritornando
ponibili. Dei due Giovanni, al Battista (da immergere, a Giovanni, è sovrapponibile all’antico culto di Giano,
dalla prima modalità del battesimo, dell’iniziazione dio della pace, protettore nell’antichità dei Collegi di
cristiana mediante immersione completa) è affidato il operai e architetti che, celebravano ai solstizi perché il
solstizio d’estate e all’Evangelista quello d’Inverno, gli fondo del loro culto era, come quello degli iniziati, in
stessi in cui si festeggiava Giano nei Collegia Fabro- ogni tempo, nella venerazione della Grande Madre Na-
rum2. Molti templi dedicati a Giano, col cristianesimo, tura. Giano è anche emblema dei massoni che devono,
furono distrutti e al loro posto, erette chiese dedicate con la faccia di anziano barbuto che guarda indietro,
ai santi Giovanni. Giano è anche il dio dell’iniziazio- tenere conto degli insegnamenti del passato e dell’espe-
ne, il battesimo è un’iniziazione. Si è passati quindi da rienza, per preparare le vie dell’avvenire, con la faccia
Giano, che va in pensione, ai santi Giovanni, Il capo- di giovane che guarda avanti. La trasposizione da Gia-
danno romano, come in altre popolazioni e religioni, no bifronte ai due Giovanni ha fatto sì che siano stati
tra cui quelle ebraiche, originariamente era a marzo, mantenuti come patroni del culto della Natura. Il dog-
quando, con l’arrivo della primavera, comincia a ri- ma informatore è quello della ragione, simboleggiata
nascere la vegetazione, la vita e la guerra. Romolo lo dalla geometria, mediante la squadra e il compasso e
dedicò al padre Marte, appunto, dio della guerra. Al la morale è quella di pace del vecchio Giano, ormai in
tempo di Numa Pompilio, fu trasportato a gennaio pensione. Per tali motivi, nell’occidente giudaico-cri-
e dedicato a Giano. Giano è collegato anche al dio stiano con profonde e importanti radici greco-romane,
Sumero AN, D’ANU è la contrazione di DINGIR AN, il Vangelo di Giovanni è stato scelto come libro sacro,
guardiano dei punti d’entrata e uscita della luce del venendo letti i primi versi, perlopiù, da noi, in italiano.
Sole o vita o energia. Giano, come An, come Giovan-
ni. I simboli dei solstizi, le porte del cielo, sono emble-“In principio era il Verbo il Verbo era presso
mi del culto solare, fondamento di tutte le teogonie. Dio e il Verbo era Dio Egli era in principio pres-
so Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e sen-
Le vecchie confraternite avevano ereditato dalle isti- za di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esite.”
tuzioni iniziatiche precedenti, dagli antichi collegia
latini, a esempio, l’uso di festeggiare con i solstizi la In principio era la parola, il concetto, lo spirito, l’es-
Natura, il Sole che si rinvigorisce e poi s’indebolisce, senza, non la materia, l’oggetto. Nulla di palpabile, di
che rimane di più o di meno sull’orizzonte, cioè co- realmente apprezzabile e dimostrabile. Un discorso
mincia a nascere o a morire. Le varie credenze suc- che si ripropone nel tempo, senza sosta, la potenza
cedutesi nei tempi s’incentrano tutte nel corso del e la potenzialità da cui tutto può derivare e nascere,
Sole. Già Platone diceva che fin dalla più remota an- inverandosi e realizzandosi. Chiudo questa tavo-
tichità, i Greci adoravano il Sole, la Luna, gli Astri, la con la prima versione greca dell’inizio del Vange-
ed erano gli stessi dei che nei tempi erano diventati lo di Giovanni, in cui il termine originale tradotto
Ercole, Bacco, Apollo, Diana, trasposti per i Roma- poi nel latino verbum e nell’italiano parola, per indi-
ni in Diana, Cerere, Mercurio, Plutone, Esculapio. care come questo avesse una multivalenza di signi-
Nel Cristianesimo, un dio nasce da una vergine ce- ficati che potrebbero fornire significati interpreta-
leste, al Solstizio d’Inverno, quando il Sole comincia tivi diversi e più ampli rispetto a quelli tradizionali.
a rinascere. Tutti i popoli, verso il 25 dicembre, cele-
brano un dio –a es. il dio Mitra-, adorato come nume
solare, giorno chiamato in India Mattino degli Dei. e
lentamente cresce per, alfine, morire e risorgere all’E-
quinozio di Primavera, dopo essere sceso nelle regioni
ìnfere, vince le tenebre e rinasce all’Equinozio di Pri-
mavera, quando il Sole si solleva nei cieli, il tutto per
redimere l’umanità e ridare la vita. La Pasqua –passag-
gio, in ebraico- è proprio il passaggio del Sole che dagli
2 antichi sodalizi rimasti nelle epoche repubblicane e imperiale e successivamente nel tempo, controlla-
ti dal Senato. L’antica architettura è connessa con le religioni e gli arnesi connessi con verità etiche, mezzi segre-
ti d’iniziazione rituale, J. Fort Newton, The Builders, a story and study of freemasonry, 1914. Guerinon dice che
i carpentieri quelli che programmavano il tutto, erano i costruttori, successivamente sono derivati fabbro, falegname,
muratore, costruttore navale, l’architetto è il punto d’arrivo nei panni del maestro, R. Guenon, Muratori e carpentieri
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LA COSTITUZIONE A FUMETTI E
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Una iniziativa dei Capitoli abruzzesi del Rito di York T
con la prefazione di Tiziano Busca U
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E
Per ricordare i 70 della Repubblica la Loggia Diomede di Pescara ed i Capitoli del Rito di York dell’Abruzzo
hanno stampato con i disegni di Natalino Clemente una narrazione a fumetti della Costituzione Italiana
con la prefazione di Tiziano Busca che viene distribuita ai ragazzi delle scuole
Celebrare la Costituzione della Repubblica Italiana. Nel tempo in cui tutto si consuma e si misura attra-
verso il “veloce e subito”, questo lavoro magistralmente illustrato da Nat Clem sembra voler spolverare la
memoria, lucidare un cimelio dimenticato. Ma non è così; anche sul piano pedagogico il lavoro dell’autore
è fondamentale per tutti: uomini e donne, cittadini di questo Paese, imprenditori, insegnanti, operati ed
anche – mi sia concesso – smemorati!
La Costituzione è la nostra Carta di Identità in cui dichiariamo, al mondo, i nostri valori di Uomini che
credono nella democrazia popolare, nella libertà dei singoli, nel rispetto dei diritti civili politici e religiosi,
nei doveri che consentono, nel rispetto specifico, lo sviluppo di una socialità solidale, libera, e di pari op-
portunità. Un equilibrio tra meriti e bisogni in cui ciascun italiano può trovare la lettura del suo futuro.
La Costituzione Italiana deve essere, per ciascun uomo libero, come una bussola per i marinai: deve darci
la via, deve consentirci il diritto di esercitare la più alta tra le manifestazioni umane e cioè la Parola.
Il logos, l’espressione di intimità che in ciascuno suggella la fiamma naturale, e la Sapienza che nasce dalla
cultura e dall’esperienza per porci sempre sul piano del dialogo, della comprensione, della ricerca dell’altro.
Una trasmissione di esperienze e di conoscenze che, come per i protagonisti delle illustrazioni, raccolgono
la Storia per conoscere gli errori degli Uomini e le tragedie di cui essi sono capaci.
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L
E In un tempo in cui tutto sembra difficile e complesso la lettura della Carta Costituzionale è come l’acqua ad
T una pianta nella arsura estiva: rigenera, dà nuova vita, apre nuovi orizzonti di consapevolezza e soprattutto
T deve farci ben riflettere sul buon uso dei diritti di cittadini.
U Anche nei momenti in cui le dinamiche sociali ci fanno cogliere la sensazione di un disagio, di una esclusio-
R ne, di insicurezza, di paura, la nostra Costituzione deve esserci luce perché in essa possiamo trovare, leggen-
E dolo, due cose fondamentali: come evitare il peggio della nostra storia recente e che nell’esercizio dei diritti di
cittadini abbiamo la risposta ai bisogni di dignità, libertà, uguaglianza.
Ritroviamo il ‘Silenzio delle pietre’ che nei cippi, nelle lapidi, nelle testimonianze di monumenti delle fosse ar-
deatine, o tra le pietre del Carso, le foibe, gela il sangue della ribellione per la libertà e manifesta il segreto del
silenzio che segue l’urlo contro la tirannia; «Il silenzio delle Pietre» è un proteggersi dal baccano, dall’igno-
ranza, è il luogo dove l’orizzonte, che ci è stato donato dai tanti eroi che hanno combattuto contro il fascismo
e il nazismo, ha la luce della speranza di pace e rispetto tra gli Uomini.
La Costituzione ci insegna che è nella condivisione e nell’amore con l’altro che troviamo il nostro guadagnato
silenzio. È uno spazio unico, non è qualcosa su cui si possa intervenire dopo. La Costituzione ci insegna che
la reazione è qualcosa che non devi far nascere.
La Costituzione ci insegna che la diversità di idee di religione, di etnia non può essere oggetto di odio e di
pregiudizio, cerco, sconsiderato, immotivato e antistorico figlio della superficialità e dell’ignoranza.
Non puoi ragionare quando domina l’assurdo. La Costituzione ci insegna la consapevolezza di essere cittadini
capaci di calmare gli animi affinché l’assurdo non accada. Ci insegna anche ad usare il tempo e non dobbia-
mo perdere tempo, perché le conseguenze che vincano i poteri della discriminazione, della reazione politica,
finanziaria e sociale possono essere devastanti per l’UOMO. Disabituati come siamo alla riflessione ed alla
testimonianza dei valori fondanti dei consorzi sociali di libertà, tolleranza e fraternità vince nel mondo “del
tutto veloce e subito”, il sensazionalismo e la rabbia.
La Costituzione e la Democrazia sono il muro che si erge contro i ‘Pieni di Rabbia’ testimoni di coloro che
chiedono la ‘delega alla soluzione dei problemi’, che si oppongono al valore della politica come strumento di
civiltà delle differenze, contro coloro per i quali l’Illuminismo è un retaggio ingombrante e un convivio cul-
turale di cui è bene fare a meno.
La Costituzione è il ‘libro d’Oro dei Valori degli Italiani’ in cui tutti hanno dato il meglio della loro Sapienza e
Spiritualità: cattolici, socialisti, comunisti, massoni, liberali, ebrei, partigiani, giuristi, imprenditori, docenti,
per consentire alla nostra Patria un progetto di Risorgimento Civile, di libertà, uguaglianza e tolleranza nel
rispetto della dignità dell’Uomo dal bisogno attraverso il lavoro e la Conoscenza.
Illustrare la Costituzione Italiana, cogliere il senso attraverso il segno che la illustra, rendere nella immagine
la sintesi di un messaggio unico e profondo di valori universali per consegnare ancora oggi ai giovani un
messaggio di speranza, descrive da solo il lavoro e la sensibilità civile e sociale dell’autore, segni distintivi di
coloro che hanno compreso il valore dei simboli e delle conoscenze.
E LO YORK A SAVONA PER CONTINUARE A PARLARE DI CABALA
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E 1 dicembre 2018
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I
Grande successo a Savona, grazie all’impegno del Capitolo York di Imperia dell’EGS Flavio Franco, per il
settimo modulo del “Risorgimento della Tradizione. Il Ritmo nuovo della Qabalah”, l’iniziativa che nell’ulti-
mo anno il Rito di York ha proposto a Milano, Benevento, Novara, Crotone, Trieste, Compiano. In un luo-
go davvero splendido e significativo: la sala rossa del Comune, per l’occasione piena di tantissime persone.
Luca Dellisanti ha introdotto i lavori, definendo la Cabala, il suo rapporto con il mondo ebraico, passando in
rassegna i concetti più importanti di una sapienzialità così stretta al mondo e al simbolismo massonico. Massi-
mo Agostini è tornato a riferirsi al femminino sacro, citando le espressioni e dalle figure classiche cabalistiche,
dalla Shakinah a Lilith. Mauro Cascio, il cui ultimo libro si intitola significativamente La Sapienza di Re Salo-
mone. Massoneria e Cabala, si è soffermato sull’importanza degli studi filosofici, soprattutto di discipline quali
la Logica, perché il Logos è quanto unisce gli uomini, là dove tutto il resto è ‘espressione’ e ‘rappresentazione’.
Le conclusioni sono state affidate a Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo del Rito di York, che
ha sottolineato l’importanza della figura dell’iniziato, che ha il dubbio nel cuore e la certezza come approdo.
Più libri più liberi nella Nuvola di Fuksas. Anche Tipheret alla Fiera
dell’editoria
Anche Tipheret a «Più libri più liberi», la Fiera Nazionale della piccola e media editoria che si svolgerà a
Roma, presso la Nuvola di Fuksas all’Eur, dal 5 al 9 dicembre. L’occasione per conoscere i nuovi prodotti
editoriale dell’editore catanese, dal saggio di Enzo Heffler ai saggi di Nuccio Puglisi, dalle vignette di Al-
merindo Duranti a Federico Pignatelli, da La Massoneria parla all’uomo di Tiziano Busca a La Sapienza
di Re Salomone di Mauro Cascio. Appuntamento con per il firmacopie il 7 alle 17, presso lo Stand A67
Si è chiusa a Roma la Fiera della piccola e media editoria «Più libri più liberi», presso la Nuvola di Fuksas. Tra
gli espositori anche Tipheret, il marchio del Gruppo Editoriale Bonanno che in questi anni si sta distinguendo
per qualità e completezza del suo catalogo, nell’ambito degli studi massonici. In questo intenso fine settimana si
sono tenuti degli incontri con alcuni importanti autori per il firmacopie. Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande
Oriente d’Italia, autore di Massofobia. Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori
dell’Arco Reale - Rito di York, autore de La Massoneria parla all’uomo. Dalla Tradizione un progetto ribelle, una
sorta di Manifesto programmatico che è già un piccolo caso editoriale. Mauro Cascio, presente con le sue ultime
curatele (Ambelain. de Cléré) e con i suoi lavori La Sapienza di Re Salomone e Lo schiaffo a Benedetto Croce.
TIZIANO BUSCA OSPITE DI ANDREA DI LEONARDO E
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“La Massoneria è la scelta nuova per chi non ha fretta” N
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I
L’uomo ha sempre guardato in alto. Lo strumento è una scala ed è dentro di sé, valori, cono-
scenze, sapienzialità antiche che in molti casi non ci appartengono più. È la stessa differen-
za che c’è tra il pellegrino e il viaggiatore. Il pellegrino si gode il viaggio, lo assapora, si sofferma.
Il viaggiatore deve arrivare a destinazione a ha fretta. Lo aspetta, dopo il viaggio, la quotidianità.
Tiziano Busca, Sommo Sacerdote del Gran Capitolo dei Liberi Muratori del Rito di York, è stato ospi-
te su Eterne Verità di Giuseppe Tamo della rubrica di Andrea Di Leonardo, per parlare di «La Masso-
neria parla all’uomo. Dalla Tradizione un progetto ribelle» il libro nato la scorsa estate da lunghe chiac-
chierate informali con Mauro Cascio ed Egidio Senatore e pubblicato di recente da Tipheret - Gruppo
Editoriale Bonanno. È avvilente una Massoneria che non sappia dire più niente all’uomo. «La Mas-
soneria può sembrare complessa e difficile, ma è lo specchio più profondo di noi stessi, ma è uno spec-
chio difficile con cui fare i conti, perché ci troviamo sostanzialmente nudi di fronte alle nostre debolez-
ze, alle nostre passioni. Provare a ricostruire altrimenti la nostra identità pone nuovi problemi, che
vanno oltre a quanto raccontato da certa stampa e da prese di posizione spesso dettate da ignoranza.
L’uomo ha sempre guardato in alto. Lo strumento è una scala ed è dentro di sé, valori, conoscenze, sapien-
zialità antiche che in molti casi non ci appartengono più. È la stessa differenza che c’è tra il pellegrino e il
viaggiatore. Il pellegrino si gode il viaggio, lo assapora, si sofferma. Il viaggiatore deve arrivare a destina-
zione a ha fretta. Lo aspetta, dopo il viaggio, la quotidianità. La Massoneria è la scelta nuova per chi non
ha fretta. Spiegare cosa sia un iniziato non è semplice ma lo direi così: un nuovo Adamo. Chi è uscito da
vecchi rapporti, al centro del creato, ad un certo punto esce e si misura con una condizione materiale,
che lo pone in conflitto con persone e cose, con la cultura, con la società. E quando quest’uomo si guarda
ha voglia di salire una scala allora trova identità, consapevolezza. Qui non esistono segreti. La Massone-
ria ha un segreto che è quello di assegnare a ciascuno di noi una chiave di lettura diversa dal quotidiano.
Il segreto della Massoneria è talmente evidente che è rappresentato da tutte le immagini che possono essere
ricercate in ogni spazio e in ogni luogo: il libro sacro, la squadra, il compasso». Insomma. C’è il problema della
Ricerca. «Il Massone non ha schemi. Per questo diciamo che è un Ribelle. Quando la dignità dell’uomo viene
offesa c’è la lotta contro la realtà sociale. L’uomo per poter essere libero deve lavorare. Abbiamo cercato in questo
lavoro di trovare gli anelli, le congiunzioni, gli anelli di questi passaggi. Ci siamo soffermati sul Rinascimento.
Sull’uomo nuovo edificato in base ai valori di una cultura europea. È quello che veniva da lontano, dalle gilde».
Che cos’è, allora, l’iniziazione massonica al di là da quanto racconta la stampa scandalistica? «Quando uno
arriva ad un percorso di rilettura di sé non lo fa sulla base di quello che viene raccontato. La storia del-
la Massoneria è la storia di una grandezza, ma la grandezza è data dagli uomini che l’hanno interpreta-
ta, non dall’Istituzione in sé. È un percorso fatto anche, ma non esclusivamente, di studio, di conoscen-
za. L’iniziazione è una scommessa: trovare la propria identità, come bagnarsi nel Giordano è il simbolo
di una rigenerazione. Si comincia una via, si prende una strada che è fatta di pietra, della voce del verbo
costruire. Perché siamo muratori. Nell’ambito di uno spazio sacro. Si fa presto a dire che la Massoneria
è il ritrovo di tutti i delinquenti, a buttare il fango del sospetto, mai accertato peraltro. Si fa presto a ca-
lunniare. La Massoneria è la ricchezza dello sguardo di chi sa vedere anche la ricchezza dell’altro e che
dà modo, se ascoltata, di far leggere diversamente i problemi». E di questo si deve preoccupare oggi la
Massoneria: delle mafie, dei fenomeni migratori. Perché la Massoneria cerchi sì ia definizione del compi-
to ontologico dell’uomo ma non si preoccupi poi solo di universali astratti, ma dell’elevazione dell’uomo.
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«La Massoneria deve saper leggere i bisogni, deve anticiparli i problemi. Cioè la lettura di un uomo che
V ama l’altro uomo.Io non posso semplicemente accogliere un uomo che fugge. Io devo far sì che nel suo
E ambiente quell’uomo trovi risposta ai suoi bisogni. Solo allora avrà dignità. Questa accoglienza non dà di-
N gnità. Questi ragazzi non hanno comunque lavoro, dimensione. Non vedo grandi episodi di razzismo».
T La conversazione è poi proseguita parlando del ruolo della Massoneria nel Risorgimento, ripercor-
I rendo le pagine del libro, perché la Massoneria ha fatto l’Italia, suoi sono tutti gli uomini che hanno co-
struito l’idea di Nazione. «Una pedagogia civile. Citiamo, nelle chiacchierate, spesso Nathan, sia come
sindaco che come Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. In quell’agire c’era tutto, c’era Giordano
Bruno, c’era il Rinascimento, c’era l’illuminismo, c’era l’idealismo. Ed è questa pedagogia civile che ci do-
vrebbe far riscoprire figure come Adriano Olivetti, e la sua economia a misura di uomo. È questa peda-
gogia civile che ci ha avere in odio questa Europa, che è solo l’Europa delle banche. Chi dice che questa
è solo l’Europa della Finanza ha ragione. Come fa un apostolo della Verità a metterlo in discussione? C’è
solo Capitale e Mercato, non è l’incontro delle genti. Sono valori che calpestano quelli massonici, il con-
cetto di uguaglianza. Perché la bara non ha tasche, come ne ‘A Livella ci ricordava il massone Totò».
Cosa dire delle campagne di stampa contro la Massoneria? «Non voglio sminuire l’eventua-
le pericolo, tutto da dimostrare, di patologie che anche statisticamente riguardano una par-
te minima. Ma si tratta di una raccolta, violenta, di Fake News. Fatte da chi non sa, da chi non
conosce la Massoneria». Andrea Di Leonardo ha infine ricordato il primo lavoro di Tiziano Bu-
sca, «Rito di York. Storia e metastoria», sempre edito da Tipheret. (redaz. Dal Blog dell’Arco reale)
E SPECIALE GRANDE ASSEMBLEA 2019
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La Gran Assemblea 2019 si terrà a Roma presso lo Sheraton Hotel Parco de Medici il 03-04 Maggio 2019.
Sono state opzionate 130 Camere per i Fratelli sino al 29 Febbraio 2019. I Compagni possono contattare
direttamente l’Hotel per la prenotazione facendo riferimento alla “Convezione Rito di York” :
Per la sera del 04 Maggio 2019 è stata organizzata una “Cena di Gala” al costo di € 55,00 a persona.
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ROMANIAN YORK RITE OFFICE – TEL/FAX : +40.21.315.41.01 - CELL : +40.751.05.05.05
19:00 - Dinner
19:00 - Dinner
prot.: 2018-35/YR-I/GCCM-MP
A Tutti i Gentili
Compagni dei Concili d'Italia
Natale 2018
Auguriamo a Voi Amati Compagni e alle Vostre Sacre Famiglie un Natale pieno di Miracoli e di Tanto
Bene, Uniti nell'Uno Vi Abbracciamo Tutti.
Il Gran Maestro ed il Consiglio dei Gran Dignitari dei Massoni Criptici D'Italia
RITO DI YORK
formula i migliori auguri affinché possiate trascorrere un felice e gioioso Natale 2018.