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Identità mutevoli

Identità e molteplicità per una società post-automazione

Lo scenario verso cui ci affacciamo è simile al momento storico in cui l’industrializzazione


incontra la costruzione e l’architettura: la nascita dei sistemi e della standardizzazione ha
cambiato, nel bene e nel male, lo scenario del costruito e ne influenza tutt’ora la produzione
e l’evoluzione. Le conseguenze negative di quella convergenza tecno-culturale sono
essenzialmente rintracciabili alla sottovalutazione della spinta intrinseca dell’industria alla
replicazione (che in quel frangente significava soprattutto replicazione dell’identico).
Nello scenario contemporaneo quel ruolo è giocato dall’automazione e dalla crescente
capacità e autonomia operativa dei sistemi. La spinta che le caratterizza è quella
all’iterazione, al procedere per computazione a livello metabolico. Lo scopo del progetto è
quello di inglobare questa spinta in un sistema che operi con le stesse modalità ma che sia
in grado di esprimere uno spazio architettonico eterogeneo (vedi lezione su theories of
space per una definizione compiuta).

Programma funzionale
La funzione base/pretesto è quella di innestare una funivia di collegamento tra l’area Baden-
Powell e l’area S. Luca; intorno a questa funzione base/pretesto deve essere pensato un
programma funzionale che emerga dalle qualità spaziali/architettoniche del sistema e tenga
conto dei fattori di identità/replicazione/differenziazione delle due aree (ad esempio, il fatto
che le aree sono due istanze-terminali di un sistema, che si vedono e sono temporalmente
consequenziali, etc.). Le implicazioni culturali di un progetto e degli spazi che si creano sono
un valore aggiunto al progetto sul quale è necessario riflettere nel proporre un programma
funzionale: non limitarsi ad un catalogo noto di derivazione tipologico-neufertiana.

Vincoli
. Le declinazioni del sistema devono rispettare le aree indicate nella cartografia di base.
. È possibile estendere il progetto nelle direzioni indicate nei layers “estensione”: non
vengono imposte limitazioni a quanto i progetti si possono espandere in quelle direzioni, ma
estensioni notevolmente superiori alle aree indicate dovranno essere debitamente
supportate dal ragionamento progettuale.
. Non vi sono limiti in altezza e/o profondità (livelli interrati).
. Il terreno può essere modificato (scavi/rinterri) per consentire inserimento di livelli interrati e
dialogo del sistema a seconda della strategia definita; unica eccezione: rispettare
l’andamento del terreno nella zona di espansione dell’area S. Luca.
. Le aree sono da considerarsi “tabula rasa”, eliminando tutte le eventuali preesistenze al
loro interno.
. Non vi sono limiti alla quantità di volumi/superfici utili realizzabili.
. È necessario prevedere un volume di partenza/arrivo della funivia in ciascuna delle due
aree, rispettando l’area di ingombro funivia indicata nella mappa per individuare la zona di
partenza/arrivo. I volumi (vedi elaborato sul volume tecnico) possono essere collocati in
qualunque parte della rispettiva area (inclusa estensione), ma dovranno essere allineati
lungo il loro asse, facendo in modo che l’asse di collegamento ricada nell’area di ingombro
prevista.
. I parcheggi ed eventuali altre funzioni accessorie sono da considerarsi già risolte e non
parte dello studio. Non è necessario prevedere aree apposite in nessuna delle due aree di
progetto.
. Il tracciato e/o la tecnologia della funivia (cavi, eventuali piloni intermedi, cabine di
controllo, etc.) NON sono oggetto di studio (si considerano già risolti).

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