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DELIBERAZIONE 19 dicembre 2007, n. 136 IL CONSIGLIO REGIONALE
Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fioren- Vista la legge regionale 7 maggio 1985, n. 57
tino. Consiglio di amministrazione. Sostituzione (Finanziamenti per la redazione e l’attuazione dei piani
componente. di recupero del patrimonio edilizio esistente);
3. di disporre la pubblicazione per estratto del Considerato che le proposte devono essere presentate
presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della nel rispetto di quanto previsto dalla l.r. 57/1985, afferendo
Regione Toscana ai sensi dell’articolo 3, comma 2, della alla redazione di piani di recupero con finalità abitative
legge regionale 15 marzo 1996, n. 18 (Ordinamento del estesi a parti dell’ambiente edificato e/o isolati di nuclei
Bollettino Ufficiale della Regione Toscana e norme per storici, attraverso la costituzione di un patrimonio di
la pubblicazione degli atti), così come modificata dalla progetti, che si estenda dalle proprietà pubbliche a quelle
legge regionale 3 agosto 2000, n. 63. private con organici piani di intervento rivolti anche alla
futura utilizzazione dei fondi relativi ai finanziamenti
IL CONSIGLIO APPROVA di edilizia sovvenzionata e agevolata, nonché di quelli
eventualmente appositamente stanziati nel bilancio
con la maggioranza prevista dall’articolo 26 dello regionale, e quindi che le proposte in contrasto con le
Statuto. finalità anzidette debbono essere escluse dal contributo;
1. di concedere ai comuni di cui all’allegato A, che con la maggioranza prevista dall’articolo 26 dello
forma parte integrante della presente deliberazione, un Statuto.
contributo per la redazione di piani di recupero di cui alla
l.r. 57/1985, nella misura a fianco di ciascuno riportata; Il Presidente
Angelo Pollina
2. che la relativa spesa, pari ad un totale di euro
198.000,00, fa carico allo stanziamento previsto sulla I Segretari
unità previsionale di base (UPB) 331 “Sostegno alla Bruna Giovannini
costruzione, acquisto, ristrutturazione edilizia - Spese di Gianluca Parrini
investimento” del bilancio di previsione per l’esercizio
2007; SEGUONO ALLEGATI
66 16.1.2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 3
ALLEGATO “A”
12.600,00 6.300,00
ZERI
ALLEGATO “B”
12.600,00
VILLA COLLEMANDINA Loc.Salera e Panicale (1)(2)
12.600,00
PIAZZA AL SERCHIO Fraz.Nicciano (1)
12.600,00
PIAZZA AL SERCHIO Fraz.Borsigliana (1)
12.600,00
PIEVE FOSCIANA Centro Storico Pontecosi (1)
9.000,00
SERAVEZZA Rupe di Corvaia
SILLANO 12.600,00
Nuclei di Brica e Alpe di (1)
Camporanda
12.600,00
VILLA BASILICA Centro Storico Colognora (1)
12.600,00
MS BAGNONE Fraz.Mochignano di
Sopra, Mochignano di (1)
Sotto, Nezzana
9.000,00
FIVIZZANO Fraz.Sassalbo
9.000,00
FIVIZZANO Fraz.Equi Terme
12.600,00
LICCIANA NARDI Nuclei di Monti
(loc.Fienile, Cà Mornello, (1)
Pieve, Giarella)
VILLAFRANCA IN
Fraz.Malgrate 9.000,00
LUNIGIANA (2)
12.600,00
ZERI Abit.Bergugliara (1)
68 16.1.2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 3
(1) Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio già destinatario
dei contributi ai sensi dell’art.4 della L.R. 27 luglio 2004, n.39.
(2) -Domanda già presentata nell’anno 2006, allora non ammessa in quanto
finanziato altro Piano di Recupero.
16.1.2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 3 69
ALLEGATO “C”
Legge Regionale 7 maggio 1985 n° 57 – Finanziamenti per la redazione e l’attuazione dei piani di
recupero del patrimonio edilizio esistente – Ripartizione dei contributi.
RELAZIONE
Al fine di favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente, la legge in oggetto promuove il
finanziamento della redazione dei piani di recupero definiti dall'art. 28 della legge 5 agosto 1978, n.
457 e dall'art. 17 della L.R. 21 maggio 1980, n. 59.
L'art. 3 prevede che i Comuni che intendono usufruire dei contributi regionali per la redazione del
piano di recupero ( definito al successivo art. 4 ) debbono inoltrare domanda alla Giunta Regionale
corredata delle seguenti indicazioni:
a) una relazione che descriva gli obiettivi del piano, gli immobili e le urbanizzazioni oggetto
dell'intervento, la quantificazione in linea di massima dei fondi necessari;
b) gli elaborati grafici e tecnici atti ad illustrare quanto sopra.
Su proposta della Giunta, il Consiglio regionale individua i Comuni ai quali assegnare un contributo di
entità fino a 30 milioni di lire pari ad € 15.493,71.
L'entità massima del contributo è elevata fino a euro 25.000,00, nel caso di comuni in situazione di
maggior disagio, come risultanti dall'elenco di cui all'articolo 2, comma 3, della legge regionale 27
luglio 2004, n. 39;
AREZZO 4
LUCCA 8
MASSA CARRARA 6
Per ogni domanda presentata è stata redatta, dal Settore Edilizia Residenziale Pubblica, una scheda di
sintesi del piano per il quale si richiede il contributo. Tali elaborati, comprensivi del riepilogo a livello
provinciale, sono allegati alla presente relazione.
Dall'esame delle 18 domande presentate emerge una situazione per la quale tutte le richieste possono
essere schematicamente classificate nelle seguenti categorie:
a) domande per la redazione di piani di recupero con finalità abitativa estese a porzioni e/o isolati di
centri storici ovvero un insieme sistematico di nuclei storici di piccole dimensioni (comparti organici);
b) domande per la redazione di piani di recupero per singoli edifici a destinazione prevalentemente
abitativa;
c) domande per la redazione di piani di recupero interessanti aree non funzionali alla residenza.
Com'è noto la finalità della legge regionale è quella di agevolare la realizzazione di interventi sul
"costruito" attraverso la costituzione di un patrimonio di progetti, che si estenda dalle proprietà
pubbliche a quelle private con organici piani di intervento rivolti anche alla futura utilizzazione dei
"fondi relativi ai finanziamenti di edilizia sovvenzionata e agevolata”, nonché quelli eventualmente
appositamente stanziati nel Bilancio regionale".
70 16.1.2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 3
Ciò stante l'obiettivo del recupero di edifici a prevalente destinazione d'uso residenziale pubblici e
privati, e la fattibilità degli interventi caratterizzano i piani di recupero da finanziare, piuttosto che le
caratteristiche storico- architettoniche e propriamente urbanistiche.
A tale proposito è da ritenersi fondamentale la riqualificazione del sistema delle urbanizzazioni, che
può effettivamente innescare il processo del recupero anche da parte dei privati.
Per contro, poiché in contrasto con le finalità anzidette, debbono essere escluse dal finanziamento le
domande riferite al recupero di aree non funzionali alla residenza.
Sulla base dei sopraccitati presupposti sono risultate ammissibili tutte e 18 le proposte pervenute.
Premesso che il punto 2 dell’art. 7 della Legge in questione stabilisce che nell’assegnazione dei
finanziamenti si proceda considerando prioritariamente quelli che manifestino la maggiore incidenza
sul tessuto urbano considerato, le domande risultate ammissibili sostanzialmente risultano equivalenti
in termini di dimensione urbanistico-ambientale interessata, di incidenza sul tessuto urbano, delle
residenze da recuperare e del suo livello di organicità nei confronti del tessuto edilizio.
Le disponibilità del bilancio regionale sono tali da poter soddisfare tutte le richieste ammissibili ed in
particolare anche quelle di alcuni comuni che hanno presentato più di una proposta, non ammessa a
contributo nel corso del 2006, non risultando allora ulteriori disponibilità in bilancio.
AREZZO 3 4 4 39.600,00
FIRENZE 0 0 0 0
GROSSETO 0 0 0 0
LIVORNO 0 0 0 0
LUCCA 7 8 8 106.200,00
PISA 0 0 0 0
PISTOIA 0 0 0 0
0
PRATO 0 0 0
SIENA 0 0 0 0
15 18 18
TOTALE 198.000,00
Il paese di Mochignano di Sopra si trova a 4.141 m di altitudine ed è nato quasi certamente prima
del 1200, come del resto anche le altre due località.
Attualmente il territorio è formato da quattro sottofrazioni sparse i dolce declivio collinare, ancora
ben curato nella sua campagna, stretto dai torrenti Bagnone e Mangiola che ne lambiscono le falde e ne
rendono più fresco e riposarvi l’abitarvi.
La Chiesa, che è in Mochignano di Sotto, è risultante da vari e successivi rifacimenti e restauri, su una
vecchia costruzione, tutti abbastanza indovinati e riusciti.
Nonostante le località siano state interessate da moderne trasformazioni, esse conservano ancora i
caratteri ambientali originari, nonostante alcune parti del tessuto urbano abbiano subito notevoli
lacerazioni dovute soprattutto al completo abbandono di molte abitazioni per il trasferimento degli abitanti.
Le case sono tipiche costruzioni rurali con muri costruiti con grossi massi di arenaria di forma
irregolare, con finestre incorniciate di arenaria.
Tra gli obiettivi principali che il Comune di Bagnone intende realizzare, risulta il recupero del
patrimonio edilizio esistente, come elemento essenziale per la riqualificazione e la riorganizzazione delle
infrastrutture e dei tessuti urbanistici.
Pertanto, l’Amministrazione comunale di Bagnone richiede il contributo per attivare, in una prima
fase, le opere relative alla realizzazione dell’impianto di fognatura e potenziamento dell’acquedotto, la
ripavimentazione dei percorsi interni, il restauro delle Chiese, nonché, in accordo con i privati, interventi
mirati al recupero, manutenzione ordinaria e/o straordinaria e al risanamento conservativo delle strutture
abitative.
N.B. Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio, già destinatario dei contributi ai sensi
dell’art.4 della L.R.27 luglio 2004, n.39.
L
Relazione X Recup. edilizio € 5.173.500,00 Edificio singolo
Il paese è posto ad una quota di mt 683 slm; le origini e il suo sviluppo sono strettamente connessi
alla particolare morfologia dei luoghi e riconducibili alla necessità di una postazione di controllo in un
luogo strategico per la difesa del territorio di tutta la valle del Serchio.
Il centro antico è caratterizzato dalla presenza delle mura in pietra con porte e dei resti del castello.
q
Relazione X Recup. edilizio € 300.000,00 Edificio singolo
Persa la sua funzione difensiva la rocca è stata demolita ed oggi sul poggio è rimasto un
agglomerato di case, oltre ad una chiesa ed una residenza signorile ottocentesca ai margini dell’abitato.
Gran parte delle abitazioni versa tuttavia in stato di forte degrado o di abbandono, così come gli
spazi pubblici e le infrastrutture che si presentano in larga parte prive di pavimentazione. Anche i
sottoservizi si presentano molto frammentati ed in stato di degrado nonché privi di organicità e
necessitano di una radicale riorganizzazione.
Il Piano si pone l’obbiettivo del recupero del patrimonio edilizio esistente finalizzato
prevalentemente all’uso residenziale, la riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’area circostante
l’abitato, in particolare la gerarchizzazione degli spazi e dei percorsi, un complessivo recupero dei
caratteri morfologici e costruttivi del tessuto storicizzato e la realizzazione di tutte quelle opere di
urbanizzazione necessarie alla riqualificazione e funzionalizzazione degli edifici, in particolare
l’individuazione degli spazi di parcheggio e di svago esterni al perimetro dell’abitato.
Se gli interventi sugli immobili saranno demandate all’operatore privato, contestualmente ad essi si
attiverà l’impegno dell’Amministrazione finalizzato al miglioramento degli standard urbanistici ed al
recupero delle aree degradate realizzando una riqualificazione urbana ed ambientale che coinvolga
l’edificato e le aree libere. Occorrerà inserire nel Piano tutti gli indirizzi necessari alla riqualificazione
dell’area in prossimità del borgo, il ripristino e la progettazione degli antichi percorsi.
Indispensabile appare infine la progettazione degli elementi di arredo al fine di ridare un “progetto
complessivo” sia agli interventi pubblici sia a quelli privati.
N.B. Domanda già presentata nel 2006 ma non evasa per mancanza di risorse.
q
Relazione X Recup. edilizio € 1.750.000,00 Edificio singolo
L’amministrazione comunale intende valorizzare gli spazi verdi pubblici e i percorsi interni
all’abitato, dotandoli di una adeguata finitura ed illuminazione.
Attraverso un programma unitario e coordinato tra l’intervento pubblico e quello privato, si potrà
addivenire anche a trasformazioni del patrimonio edilizio esistente, incrementando altresì il recupero delle
tradizioni costruttive locali, delle tecnologie e dei materiali tradizionali.
N.B. Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio, già destinatario dei contributi ai sensi
dell’art.4 della L.R. 27 luglio 2004, n.39.
q
Relazione X Recup. edilizio € 2.727.900,00 Edificio singolo
Il centro storico di Tegoleto, in particolare la piazza della Chiesa, si presenta attualmente con un
aspetto poco importante, completamente asfaltato e aperto al traffico, offre parcheggi mai organizzati e
mal distribuiti.
Gli edifici che si affacciano sulla piazza non presentano un filo progettuale comune; ognuno infatti
sorge in modo indipendente con le proprie caratteristiche, come se la posizione di ognuno fosse del tutto
casuale, non tenendo pertanto conto da come invece dovrebbe essere la piazza di un centro storico.
Anche le strade limitrofe, che confluiscono poi sulla piazza, non si inseriscono nel contesto e perdono la
loro funzione di “invito” alla piazza principale del paese.
Il progetto ha come finalità la valorizzazione di uno spazio pubblico sul quale si affacciano le
residenze private e pertanto la regolamentazione degli interventi dei privati insieme con quelli
dell’Amministrazione pubblica può portare ad un beneficio non solo estetico ma anche di migliore qualità
della vita dei residenti che utilizzano questi luoghi come una sorta di pertinenza della stessa abitazione.
q
Relazione X Recup. edilizio € 3.240.000,00 Edificio singolo
Come la maggior parte dei borghi lunigianesi, anche la frazione di Equi Terme risulta solo in parte
abitata in maniera continuativa da proprietari residenti, per lo più anziani. Numerosi sono gli edifici in
stato di abbandono o utilizzati solo periodicamente e prevalentemente nel periodo estivo.
Come per tutti gli altri borghi della Lunigiana e rientrando anche Equi Terme nel progetto integrato
di sviluppo territoriale denominato “Borghi Vivi”, il Comune intende avviare interventi mirati quali il
risanamento della pavimentazione dei percorsi interni, l’interramento delle reti tecnologiche, il
potenziamento dell’impianto di illuminazione pubblica, la sistemazione di un’area a verde pubblico
attrezzato e la risistemazione del ponte sul torrente Fagli mediante il rifacimento dei cordoli laterali e la
realizzazione di nuove barriere di sicurezza.
A tutto ciò, verranno ad aggiungersi interventi relativi alle opere di risanamento conservativo degli
edifici privati.
L
Relazione X Recup. edilizio € 3.542.920,00 Edificio singolo
Le origini di Sassalbo risalgono all’850 d.C.ed è situato nell’alta valle del Rosaro, a ridotto
dell’Appennino tosco-emiliano.
Una volta centro di transito, oggi invece la Strada Statale del Cerreto lo ha privato del suo
“esistente” nel territorio.
Tra gli edifici ancora esistenti si trovano due mulini e diversi essiccatoi, testimoni dell’economia
prevalente del paese fino alla metà del ‘900.
Negli anni si è assistito allo spopolamento di gran parte di questi borghi e ciò ha comportato
degrado verso la maggior parte del patrimonio edilizio storico; oggi invece assistiamo alla riscoperta e ad
un ritorno nei borghi, specialmente nel periodo estivo. Se da un lato ciò ha significato un aumento della
popolazione, dall’altro tale fenomeno implica un uso discontinuo degli immobili che sono stati in parte
recuperati o costruiti, ma senza alcun rispetto dei caratteri tipologici originari del contesto in cui si
inserivano.
Pertanto il Comune di Fivizzano intende realizzare opere mirate al fine del ripristino dell’impianto
idrico e fognario, della pavimentazione dei percorsi pedonali interni, il potenziamento dell’impianto di
illuminazione pubblica, la sistemazione di una nuova area di sosta attrezzata e la realizzazione di un’area
a verde attrezzata, nonché, in accordo con i privati, provvedere alla riqualificazione complessiva del
borgo attraverso interventi sugli edifici.
Le opere private consistono in: -interventi mirati al ripristino o al miglioramento della funzionalità
dell’edificio; -interventi mirati alla riqualificazione dell’immagine complessiva del borgo mediante
l’eliminazione di superfetazioni e la demolizione di strutture in contrasto con i caratteri dell’insediamento,
L
Relazione X Recup. edilizio € 13.497.170,00 Edificio singolo
La frazione è costituita da diversi aggregati edilizi che testimoniano e distinguono le varie epoche
costruttive, raggiungibili attraverso percorsi interni che si dipartono dall’antica Pieve Venelia, posta in
piazza a cui si accede anche con autoveicoli e tramite una maestosa gradinata.
Gli interventi che il Comune si prefigge, mirano al recupero del patrimonio edilizio da parte di
operatori privati ed alla definizione e miglioramento funzionale della qualità di vita dei residenti e delle
infrastrutture di servizio, oltre al recupero funzionale di numerosi edifici utilizzati come seconde case.
Gli interventi programmati dal piano di recupero consentiranno il miglioramento qualitativo circa la
fruizione degli immobili e dei servizi, intesi come recupero e miglioramento delle infrastrutture di
urbanizzazione.
Gli interventi saranno rivolti alla ristrutturazione e realizzazione di opere di urbanizzazione primaria,
quali il miglioramento delle infrastrutture viarie e parcheggi, al potenziamento delle opere idriche e
fognarie, alla realizzazione della pavimentazione dei percorsi interni, alla revisione e potenziamento
dell’impianto di illuminazione.
N.B. Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio, già destinatario dei contributi ai sensi
dell’art.4 della L.R.27 luglio 2004, n.39.
q
Relazione X Recup. edilizio € 2.750.000,00 Edificio singolo
Il borgo di Borsigliana, il cui nome latino era Burciliani Castrum, dista 5 km dal capoluogo, e sorge
su un’altura a sinistra del fiume Serchi di Soraggio, vicino alla piccola Villa di Vergnano con la quale
formava un comune autonomo. Si tratta di un piccolo borgo murato al quale si accedeva anticamente da
una porta tuttora visibile che attualmente segna l’ingresso al sagrato della Chiesa di Santa Maria
Assunta.
In origine gli edifici erano costituiti da un piano terra adibito a cantina o ricovero animali e uno o più
piani fuori terra adibiti ad uso abitazione. Attualmente molti edifici sono completamente inutilizzati, altri
sono stati recuperi nei piani fuori terra e altri, in minor numero, sono stati completamente recuperati
conservando nei vari piani le destinazioni originarie.
Il piano di recupero prevede di realizzare, nella prima fase, la realizzazione delle seguenti opere:
-realizzazione dell’impianto idrico e fognario;
-interramento delle reti tecnologiche;
-pavimentazione dei percorsi interni;
-potenziamento dell’impianto di illuminazione pubblica;
-risistemazione dell’area di sosta attrezzata esistente;
-risistemazione dell’area antistante la Chiesa.
N.B. Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio, già destinatario dei contributi ai sensi
dell’art.4 della L.R.27 luglio 2004, n.39.
L
Relazione X Recup. edilizio € 2.690.500,00 Edificio singolo
Pochi sono ad oggi gli edifici che risultano stabilmente utilizzati, specie nel periodo estivo o nei
fine settimana; molti versano in stato di completo abbandono.
N.B. Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio, già destinatario dei contributi ai sensi
dell’art.4 della L.R.27 luglio 2004, n.39.
L
Relazione X Recup. edilizio € 2.873.500,00 Edificio singolo
Il nucleo di Pontecosi è incluso nel sistema territoriale denominato “Sistema fluviale del Serchio”,
corrispondente al tratto del fiume Serchio che interessa il territorio comunale e soprattutto all’invaso
artificiale di Pontecosi.
Il RU del Comune di Pieve Fosciana riconosce per l’insediamento urbano del centro storico di
Pontecosi, per il quale richiede il contributo, due elementi essenziali: insediamento di matrice storica,
all’interno del quale si distinguono edifici storici di particolare importanza e insediamento residenziale
recente.
N.B. Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio, già destinatario dei contributi ai sensi
dell’art.4 della L.R.27 luglio 2004, n.39.
q
Relazione X Recup. edilizio € 300.000,00 Edificio singolo
La Pieve paleocristiana, in stato di abbandono verso la metà del ‘400, venne unita alla chiesa di
S.Andrea di Oliveto.
L’abitato è occupato da nuclei familiari che non possono accedere all’edilizia privata e proprio per
questo il Comune intende soddisfare le necessità a ciò legate, destinando un immobile di proprietà alla
realizzazione di alloggi di edilizia residenziale publica.
Il fabbricato è situato nel centro abitato di Pieve al Toppo, Via della Regola, all’interno di un ampio
resede di esclusiva pertinenza e nelle immediate vicinanze si trovano un centro commerciale, la chiesa, il
campo sportivo, un supermercato, due bar e altri servizi.
La struttura risale agli ani ’60 ed è una ex scuola, attualmente non utilizzata e composta di due
piani collegati da una scala centrale.
La richiesta di contributo da parte del Comune ha pertanto finalità nel recupero dell’immobile
trasformandone quindi la destinazione d’uso e finalizzandolo alla realizzazione di alloggi di edilizia
residenziale pubblica.
N.B. Richiesta di contributo già proposta nel precedente anno 2006, ma non ammessa per indisponibilità
di risorse.
L
Relazione X Recup. edilizio € 470.000,00 Edificio singolo X
L’ambito territoriale oggetto del Piano di recupero consiste della rupe di Corvaia e
dell’insediamento sottostante lungo il principale asse viario che collega la pianura di Querceta con il
centro capoluogo. La suggestione del luogo è principalmente dovuta alla sua configurazione
geomorfologia e all’antica antropizzazione del sito, tanto da non potersi sottrarre dall’inquadramento
storico di questo insediamento.
Il Piano che il Comune di Seravezza intende adottare riguarda il recupero e la riqualificazione del
tessuto urbano pedecollinare dove sono presenti funzioni miste (e anche in conflitto con le caratteristiche
territoriali dell’area), la valorizzazione e il restauro del patrimonio storico-culturale, la riqualificazione delle
aree e degli immobili non utilizzati, il riordino e la riqualificazione degli spazi aperti di tipo pubblico,
creando parcheggi, zone a verde, nonché la valorizzazione di sentieri e camminamenti che collegano il
nucleo pedecollinare con l’area di interesse archeologico posta sull’orlo della rupe affinché possano
essere realizzate attrezzature necessarie per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Il Piano di Recupero per il centro storico di Corvaia si propone di dotare questa parte del territorio
del comune di Seravezza, di uno strumento urbanistico efficace ed in grado di garantire una corretta ed
equilibrata gestione del territorio, orientando le azioni pubbliche e private alla valorizzazione del sito di
valore archeologico in conformità con gli strumenti della pianificazione e al recupero dell’insediamento
pedecollinare, secondo interventi organici alla qualità ambientale e paesaggistica, nonché al valore
storico del sito.
q
Relazione X Recup. edilizio € 1.400.000,00 Edificio singolo
Sillano si trova ad una altitudine di 735 slm e qui confluiscono una serie di percorsi di mezzacosta
che collegano il paese con borghi montani e passi appenninici.
L’abitato di Brica è uno dei borghi montani e si trova a 900 m slm; abitato da poche famiglie
presenta diversi fabbricati in condizioni precarie e alcuni ridotti a ruderi.
Nelle stesse precarie condizioni versa il borgo di Alpe di Camporanda a quota 1359 slm.
L’Amministrazione comunale di Sillano con l’attivazione del Piano di recupero si prefigge i seguenti
obbiettivi generali:
-valorizzazione della tradizione costruttiva locale attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente,
inteso come testimonianza del processo di sviluppo storico e sociale nel territorio comunale;
-recupero di elementi tipologici tradizionali, reinterpretati secondo le indicazioni delle normative vigenti;
-riequilibrio nell’attività edificatoria comunale, tra la tendenza a preferire il consumo urbanistico di nuove
aree rispetto all’intervento sul patrimonio edilizio esistente.
N.B. Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio, già destinatario dei contributi ai sensi
dell’art.4 della L.R. 27 luglio 2004, n.39.
Costi di intervento:
q
Relazione X Recup. edilizio € 5.250.000,00 Edificio singolo
Il Piano di Recupero per il centro storico di Colognora si propone di dotare questa parte del territorio
del comune di Villa Basilica, di uno strumento urbanistico efficace ed in grado di garantire una corretta ed
equilibrata gestione del territorio, orientando le azioni pubbliche e private e le conseguenti attività a favore
dello sviluppo sostenibile.
Il Piano si pone come obiettivo prioritario il recupero e la riqualificazione degli edifici di valore storico
architettonico e tipologico, la valorizzazione e il restauro del patrimonio storico-culturale, la riqualificazione
delle aree e degli immobili non utilizzati, il riordino e la riqualificazione degli spazi aperti di tipo pubblico,
nonché la valorizzazione dei sentieri e camminamenti che collegano il nucleo antico con un più vasto
intorno territoriale.
Altresì, il Pd.R. ha come principali obiettivi il mantenimento della popolazione in loco, senza
escludere gli aspetti legati ai flussi turistici che interessano il territorio, garantendo la conservazione delle
destinazioni d’uso per quanto attiene la residenza, il commercio al dettaglio e l’artigianato.
Importante sarà anche l’individuazione di aree che verranno attrezzate a piazze, verde pubblico e
parcheggi.
N.B. Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio, già destinatario dei contributi ai sensi
dell’art.4 della L.R. 27 luglio 2004, n.39.
q
Relazione X Recup. edilizio € 1,400.000,00 Edificio singolo
E’ costituito da sette frazioni poste fra i 1500 e 1600 metri slm, tutte raccolte intorno al massiccio
della Pania di Corfino e una parte del territori del Comune è immersa nel Parco Nazionale dell’Appennino
Tosco-Emiliano.
Tutte queste frazioni sono attorniate da una serie di insediamenti che anticamente
rappresentavano punti di alpeggio per la transumanza. Di questi abbiamo due aggregati agro-pastorali:
Salera e Panicale. Sono aggregati costituiti da 113 fabbricati di cui 83 a Salera e 30 a Panicale, distribuiti
irregolarmente su una vasta area in un tessuto misto rurale-alpestre, la cui tipologia è estremamente
semplice: pianta regolare di ridotte dimensioni e tetto a capanna, costruiti con i materiali tradizionali del
luogo.
Nel tempo comunque si è verificata una condizione di degrado tale che il Comune intende sanare
con interventi mirati a salvaguardia dei residenti e dell’ambiente circostante. Tali interventi consistono:
-in opere di consolidamento su edifici in condizioni precarie;
-recupero di edifici che vengono impiegati ad uso stagionale;
-urbanizzazione completa dell’insediamento quali interventi sull’acquedotto, le fognature, l’impianto
elettrico, telefonico etc. e attrezzando nuovi spazi per attività comuni.
N.B. Domanda già presenta nel 2006, ma esclusa per mancanza di risorse disponibili.
Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio, già destinatario dei contributi ai sensi
dell’art.4 della L.R.27 luglio 2004, n.39.
L
Relazione X Recup. edilizio € 3.295.080,00 Edificio singolo
Il territorio comunale di Villafranca in Lunigiana ha una forma allungata e si trova a 138 metri slm.
Costituisce il baricentro dell’ultima appendice nord della Toscana e di conseguenza, centro geografico
della Lunigiana, antica terra di collegamento tra appennino ed alpi, a cavallo tra l’attuale Liguria ed Emilia-
Romagna.
La struttura attuale del territori si forma in epoca medioevale con la costruzione dei borghi murati e
arroccati sulle colline, fra cui troviamo anche il borgo di Malgrate.
Il primo nucleo residenziale di venne formando negli anni successivi al completamento del castello,
quindi intorno al XIV-XV sec. Lo schema è costituito da blocchi residenziali paralleli disposti
longitudinalmente e separati da due assi viari. Le cortine murarie laterali vengono direttamente saldate al
castello, elemento catalizzatore di tutto il complesso.
In origine gli edifici erano costituiti da un piano terra normalmente adibito a cantina o ricovero
animali e uno o più piani fuori terra adibiti ad uso abitazione. Attualmente alcuni edifici sono
completamente inutilizzati, altri sono stati completamente recuperati destinando anche il piano terra ad
uso abitativo. Nessun edificio è ad uso commerciale.
Il Castello è in fase di ristrutturazione per la realizzazione di un “Centro Studi Ricerche
problematiche sismiche nei centri storici” e di un ufficio turistico.
Pochi sono gli edifici abitati con continuità; la maggior parte di essi vengono utilizzati durante il
periodo estivo o nei fine settimana.
Il Comune, compatibilmente con le esigenze ed i vincoli finanziari e progettuali, si prefigge un
recupero del borgo per il quale intende avviare le seguenti opere:
-riqualificazione dell’impianto idrico e fognario;
-realizzazione dell’impianto di smaltimento delle acque piovane;
-interramento reti tecnologiche;
-potenziamento dell’impianto di illuminazione pubblica con la collocazione di idonei punti luce in armonia
con i caratteri del borgo;
-pavimentazione dei percorsi interni;
-sistemazione del sentiero di circonvallazione del borgo mediante realizzazione di pavimentazione in
acciottolato e sistemazione dei parapetti.
Le opere su edifici pubblici consistono in:
-intervento di manutenzione ordinaria e/o straordinaria sulla chiesa di S.Lorenzo;
-intervento di manutenzione straordinaria o risanamento conservativo sulla Canonica.
A tutto ciò seguono le opere private consistenti in interventi mirati al ripristino o al miglioramento
della funzionalità degli edifici, nonché alla riqualificazione dell’immagine complessiva del bordo mediante
l’eliminazione di superfetazioni e la demolizione di strutture in contrasto con i caratteri dell’insediamento.
N.B. Domanda presentata già nell’anno 2006 e non evasa per mancanza di fondi. Ripresentata nell’anno
in corso con un leggerissimo aumento nel quadro economico.
L
Relazione X Recup. edilizio € 773.000,00 Edificio singolo
Vecchissimo abitato, risalente ai secoli XVII-XVIII, presenta edifici rurali costituiti da murature in
pietra. Il nucleo si divide in una parte bassa ed una più alta ed in posizione dominante vi è la chiesetta
intitolata all’Assunta, mentre la creazione della nuova strada provinciale ha generato, a partire dagli anni
’60, un progressivo abbandono del centro storico a vantaggio dei versanti lungo la nuova strada.
Il tessuto edilizio dell’ambito in oggetto ospita in grande prevalenza residenze e sono pochi i casi di
abbandono o sottoutilizzazione. Queste sono in grande prevalenza permanenti e in proprietà, potendosi
pertanto prevedere un facile accesso alle possibilità di intervento offerte dal PdR da parte degli operatori,
e rapporti semplificati fra gli stessi e il Comune. Sono già in corso accordi con i privati.
Il Comune intende favorire il recupero e la salvaguardia dei tetti “in pietra” (piagne) e per questo,
oltre alla realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica, della pavimentazione delle strade e spazi
pubblici e ripristino della fognatura, interventi mirati al recupero degli edifici in collaborazione con i privati.
N.B. Comune che rientra nella graduatoria del maggior disagio, già destinatario dei contributi ai sensi
dell’art.4 della L.R.27 luglio 2004, n.39.
L
Relazione X Recup. edilizio € 1.100.000,00 Edificio singolo