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24 marzo 2020 - 05:00 > Versione online

L'app italiana che ti paga se stai a casa


Un'app italiana vuole ricompensarci per essere rimasti a casa durante l'emergenza coronavirus. Si
chiama diAry - Digital Arianna ed è stata realizzata in collaborazione tra l'Università di
Urbino e lo spinoff universitario Digit per cercare di darci una mano in questa difficile
situazione. in pratica è una sorta di diario digitale in grado di registrare i nostri spostamenti e
aiutarci a ripercorrere le nostre mosse nel corso degli ultimi giorni. Sulla scia di alcune soluzioni
simili adottate in Cina, Corea del Sud o Giappone, anche questa applicazione italiana nasce con
l'obiettivo primario di tracciare l'utente, salvando all'interno del dispositivo gli spostamenti
dell'utente per capire se possiamo essere entrati in contatto con una persona malata da Covid-19.
«Si tratta di un ausilio personale alla memoria che conserva i movimenti dell'utente sul
dispositivo personale, senza consumare memoria e batteria», dichiara a Mashable Italia
Alessandro Bogliolo, professore di Sistemi per l'Elaborazione delle Informazioni del l'Università
di Urbino .

L'app ti premia se stai in casa


Ma soprattutto, ci riconosce il tempo che passiamo in casa attribuendoci dei punti WOM (Worth
One Minute): per ogni minuto che trascorriamo nella nostra abitazione, riceviamo un punteggio
sociale che sarà convertito in voucher digitali o in sconti da applicare nei negozi o nei locali che
accetteranno questo genere di sconto. Una sorta di medaglia al valore digitale che ti premia per
essere rimasto a casa e aver ridotto al minimo le possibilità di contagio, ricevendo in cambio un
risparmio sui tuoi prossimi acquisti. «Il tempo che trascorriamo a casa, in questo momento di
emergenza, è prezioso ed è l’arma più efficace per combattere il virus. Con questa app vogliamo
riconoscerne il valore, per farne un elemento di coesione sociale» afferma Bogliolo.

La privacy non è a rischio


L'obiettivo dell'app è tracciare i tuoi spostamenti senza mettere a rischio la tua privacy: sa dove
sei stato, quanti chilometri hai percorso e i luoghi che hai frequentato, riconoscendo movimenti a
piedi, in auto o in bicicletta, ma conserva i dati sullo smartphone, senza inviarli a nessun database
online. Poi decidi tu se condividerli con l'applicazione o meno, anche in forma anonima per la
creazione di un data set nazionale. La possibilità di sapere con esattezza i posti in cui sei stato può
essere determinante per fermare la diffusione del Coronavirus, sia che tu l'abbia contratto di
recente o se una persona contagiata ha visitato lo stesso posto nello stesso momento.

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