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BREVE DISCORSO
GIVRlDICOPOLITICO
Sopr’ il Contratto
Della Vendita di Pontremolí .
Celebrato dal Sig. Conteſtabüe di Caſtiglía .
Goucrnatorc dello Stato di Milano , '
Con la Sereniffima Republica di Genoua .
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Illuſtriſè.`Magiſtxàé5;
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.A Maeſtàdel CattolicoìMonarca `
` _ N.S.compatendolfàggra‘aio mà—
nifeſto , ‘che fù fatto-dal Sig. Con—
ceſtabile di Caſtiglia allî Pontre
` moleſi_ fedeliſſimi …,.ſuÒiç-Sudditi ,
, , ‘quando ſenza minima. .Cógnitio
nc di cauſa l’anno proffirno paſſato Ii ſzoczcopoſc alla
Sereniſíìma Republica di Genoua-,ean'çorchc con
lagrinje di ſangue imploraffero la diuîná giuſticia ,
mentre l’humana di queſto ſtaxogli erza negata , c0:
inandahorafflhe ſi ſent'anq quelle} ragioni , ,Che -va—
gliono-ad annulla-_contratto calmo1 pregiudícíalc
alla ſua corona .. z ,Menu-3, ſ1_ "tx‘acxauzhclancleſtinañ`
,mente-queſt'á _materia , fà; pqrçzp. memoriale ,al Sig.
-Conteſtabilezeémappreſentato cöbrcflità-.ló JágiOní
;che POteuapQ .rimanere la Vendita: 2 ;- Rif-‘12K ?11-er ſi
diſſe,chc Pontremoli era giuriſdíftiqng apnaczquiſip
_tata c-oll’armi ,z 'non 'comprata , -Ov dona-ca ,z ma _che
.ÎVQIontariameQÈe’s’era ſoggettaca con pani) di-non
.eſſer mai; i'n temp? Alcuno-àſiechg ëd; ;a-,lch Eri-dei#
pe. Si diſſcx che ritrbuaadofì 1.0. SxflcdtdiíMilano
nelle Preſſurejpiù vrgëti delle guerre gobo-,164 rñ.
ſoccorſc S.c,pn sdm.- lire, e gliene ,rimeſſe più
di.7 0m- `dçlkt quali cxa çrfldixpw- riſtabilire, :giu:
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rato il patto , die mn-ſäkábbë‘maí 'nè alienato , nè
infeudato. Queſto memoriale,che S. E. non de
cretò, Îfi-îifflffeà-S-.M. , "e {bpfiaſi-qiìellöìhàìbtdínátb
ehe s‘eſh'mini là’vfe-'ri'cà de-I-lñ’eſpkcflb . Noi d'allîllluſ
tîrìſs. Magi-Mato-Mamaìnärio‘ñſiame-ñaíì‘eeciktáti
ad allega-percuccoqucllògçfle fijmſhxnòpoterfonda
tel-*e:mgímiflcflasflöffiflaÎ-riazMoſtîärergm'dLing;
sùleñprime; ‘che' Idgífltifflí'ètiöheidi Pontremoli vo
lóhtá-ríäffibnte ſi ſhttófióſë’aÎS.M. ciò-è n 'SSsDuchi
di -Milano;e-paſſat'cìflòpói-alla 'forza d'c pareizö: alla
nullità-"del
dando fiaälla contratcoypreu'a‘ndo
coronàsñ -- -ì- - ſi anche
~ -di-quàmo
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~ -- -Qgándode-e-línòlîlſhpèrío Ròmano,ef1`11’ÎItal-ía
inuîaſa da barbara naáoni,î'cóuct‘c' le; Prouin‘cîe ;e Cir
xàzfi ñΑcÒmPÒſèm .I :Alcune reſtómoeppreſſerda :Più
Pocehci. zñAÌeunefdäîtëzmed'e-ſimeſi ſÒttopofer‘o a
que/'Hi,- ChUPÒt’cuañÒ göuefaärtemdifehdefle ' A1
turìëfináhñentc‘ ‘fi fondà'ron'o la libertà , regendoſi
infórìnä 'dì-Repubìiea; 'zz ÎÎ ñ Ì ' r . . :
‘Pó'ntrcñ'röli‘ "non V’Òlſ’eiähái 'di ‘fatto ‘ſcuotere‘ il
- gio‘g‘p‘ deli-ag ſo'gg'et-tíone’zdeuìJmperio; c ?perche
offende Lem-mie dä’qlíelÎO-,Îpärfiùä'infiniti diſhſttí,
ſupflîéòìgl'ëliñſze'thdó{iñfvpl’eìílbî -fàr flà’tòîptopri’o ,
c‘ Maffi 'la gíùfrí‘lîdíttíeflç “indepen’dëme 'da' cutti-ì
ici-ſenza” Ia ;cſÒla‘fom-aflièà ſdi Ceſare .` " Orte-une
_ quantobrà'áäàäà dà ñ‘ìbffl ,’ è ‘finì-'a1' ;Ìéìäh’p’odi vTei)
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cauſa per alcun‘altri fendi che tratijene , ö: erano deſi
Fieſchi al tempo del delitto . Non ſtimornoiPon
tr‘emoleſi; che foſſe neceſſario diſputar quello ,che
dipendeua dalla loro volontà, e ricorſero a Ferdi—
nando‘Gonzaga, che gouernaua queſto ſtato per
la Maeſtà dell’Imperadore Carlo Vinto, rappre—
ſentandoli , che come s’ erano raccomandati alla
pi‘otéttione di Milano, ö( s’erano dichiarati-di vo-Î
let viuere con quella , :eſſendo liberi padroni .di ſe
ſnedeſimi ,così non poteuano in feudo ,ò iti altro
modo eſſer alienati ad altri particolari , ſenza , che
vi concorreſſe
all’ la loro
infeſiudatione volontà.
de Fieſchi Aggionſcro
, non haucuano, maiche
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mar ad altro Prmcrpe , o Republica, ſarebbero 1n—Pmáufſern4,,p,w
feudati,
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ö; ialienatin . o (Lieſta
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è. la verità . del fatto , öc ?TTT-oz?”
- - lÌ‘Cd ÌZ- IÌl
e prouata da Iſtorrcr verrdrchi -, a quali nella—noſtra »er .ir/tardi? , 3.1”.
\ \ . . , 33 in l.r.col.4.fl`.fi ter!.
facolta ſi da intiera credenza . , petaz'y'ibidë rana-z.
. .
Ricauramo da - queſta narratrone
~ - (Fr-*ur urat n. ”6.
, che Pontre-u;c…,,frùdeqmzw
moli per priuileg‘ij Imperiali moltiplicati, e conñ' P²’”””*ì’²d*"”"ì’²
. _ _ cauſam n. 1'. de pro—
fermarr da FCdCl‘lCO Secondo, e Lodourco Bauaro, bat-Caſſani” miu—
log-glor. mund. p. r.
è libero adrone della ſua oiuriſdittione ſalua la confinata-28
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" uo .ſ0 mner Ì‘cftfr t ,
ſuperrorrta (ll Ceſare. Ricauramo, che ſi ſottopo-Zg— fcqm’tur .Scípio
ñ - - Theodor. in alle-nu.
ſe allaprotettione dello Stato Cl] Milano volonta- 5°,,,,,,7_q,,o,,,;,ìm
riamente , non fivedendo maffime, che in temp’ffí‘í‘itìëojáìffimff
alcuno ſia ſtato ſoggiogaro .l Adunque non po-7o- '
teua eſſer alienato a Signori Genouefi dal Protet-Bm.inz.z.fub n.2.
a o a .
t. . z.. libertà
z... ..ñ...._.…
”'39:
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libertà i Pontrei‘noleſi d’ eleggerſi -quel Padrone}
che voleuano , (Lieſtiatto quand’ anche ~valida
a foſſe .ſtata la donatione 'del.Rè di Francia' moſtra ,‘
;LL-1; firma: che eſſendoſi con"eſſa priuatoz'dgl luogío , il Ducadi
“fido mfn-_Ì- Éanſ- dz* Milanomon iÎÎhaueua più cha. fare-x, *i* : “e quando da"
ſſ'ſſ' 4; ~ ‘Pontremoleſi fù nuouamente ?chiamato , quì vco-
minciò il nuouo contrattou Ne Îſi pretenda,;che
W" D“ìì‘ì” f?“ vi concorreſſe'ilconſenſoalmen‘tacitó ‘della-Terra;
:ic: violentaiuben— q a _ , .. , . . , .
di, ;di qjëffië‘á‘fz la qnale non s oppoſe,v perche .la paura della potenk
(Aprea ñ‘
vzÎzeazÃ-r Majíard- za de.,.Freſchi
. .
produſſeìil. ſilentlo; ei ſcriſſe]
. ,,
Impera;‘
d -,- it. om -193 - ñ - - -- ,- ‘ .
7,5,? ,iaia-2. Mager. dore.,:che foſſero.. .quelli accettati A, nel* qual caſo r,
ì" mm” ""”at'Dotto‘ri .rnonrdubitano del diſenſo ,L'o‘zt‘oltre dir
5.9,”.761.
A _ _ . _ v * n _i _l i~ * r o .
Vtffiffifwtm. quello nonpaſſqrnd l: z o. anni ., .che ſondpeceſſarr}
inuml-11:24:-711‘1’'m-adñrndurretitanico;v l'3 .Chiaramente peroqüando
:zxum
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da FlC'ſChl . rrtornorno
. ñ ñ - .
volontariamente alla . protet-ñ
.
ſubn-ÎQÈMTZ P4- ſeruare, e non ſi può rompere 'dal Prrncrpe . 4;“ Anzrt
~ l ' ’- 1 - x o a -, A v ~ .
4; l :› Se 'nonſitrattaſſe'dí'protettore5nermenohatireba
…rex in d-allcgaÉ-be potuto il Principeralienar i Stati div Pontrern'oiia
9.ſ”bn-6-'Pe‘rflfmol .\ h ,*R~' o l P o o _. . v Ch .
ex [014 fubzefhonc mpercroc e tutt-r egm , e rincrpatt ancor e
ÎJLZTÃZÎZÎÃÎÎÃÎÌpotentrſſimr , e lleſl da qualſiuogliaſuperrore.- .alf
.- 15'"
.i . mero
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mero Imperro , nOn èëaltrò , che “la-poteſtà di caſti
gare i-delinquenti,come ci laſciò ſcritto leiano..4í,
S’introduſſeroj Principati quandoſi riconobbe;che.- 45
la malitia humana era tanto creſciuta , che non 'laſ— ;Z fèfçìſ’gfcfflî
ciaua goder all”huomo quella communione , la
quale da principio nell’età dellÎoro ſù conſtituita, e
s’introduſſero per Vtilítà ſola del. medeſimo, - acciò
haueſſ'e… im’: ;fitperio're ida .chi ridori’ere - q'u-and‘o le
foſſe fattoraggrauio . .47.3 onde-il-Principe non può;
ne deue ſar quelle coſe che’ſoho contro' il ſim inſti- z7 _
tuto, ciò è contro l’vrilità de ſudditi. Dannoſiffima iÎJzſrſiÎii-LÎÎ.ÃÎ7ÎÃÎ`JÃÌ
è l’alienati'one,e però norÌli Îè.permeſſa-. Euidente ZÎZÈÎLÌJÎÈÌÌM'
ſi ſcorge il danno , mentre vediamo naturalmente
maggior aſſett'iìone,~ maggiori-’amore ,, e maggior
carità hauer li Prencipi verſo iſuoi antichi Vaſſàl li,
che verſo i nuou‘i I.: .. Nonhabbiiamo neceſſità di
mendicare que ſto 'danno nelſcaſoîdi Pontremoli , il
quale.-.dalla;ſdggettione d"vn Món‘arca ., e paſſatoa ’ m
quella'. d , ñ-vnza; Republica
, _ , . .
inferiore . .
ſenza minima relatmàColer.in c.
adaudíentíamndg.
chmpar-atrone.) Diceua però Salomone, 'ì‘ che 11 ”MZ
~ o ~ a . . de a ' t. ñ
Regno'* piccroio
'. non: perdona
' a ,Suddrtr.
= '* 1t mſg.“ W153;
Iocraterino t‘
. mento,, col
.
quale gl’lmperij ſi ſtabilíſcono, eſiT 7ren-v
dono immutabili . Lo prouaGio. Cochier nel ſuo
Teſoro `delli afloriſmi politici,al iibroflſecondofic a inc-:M MW
luiin ClO‘baſta rimetterſi. Non andiamo con an“l "P‘ I*‘-î-ſ’“”
n. r4. Cmu. in conf.
gomenti, ma reſtringiamoci al caſo. E commu—w-fubM-Éo-cum
‘ qq. Dec. m conſ.
niflima opinione, che quandoil Principe hà proñ 392.71”. 7. Oſaſe. in
meſſo aſudditidi non alienarli, ö: hà riceuuto ilZZZi, …PZJÎÎMZ
n u o o e o o .26- - C -
x. . ..i natore .
. 1 9
natore. Amminiſtrano queſtiGouernatori la real
giuriſdittione, ma non poſſono alienarla ſenza ſpe
cial mandato . ‘8 Non ſolo qui fù venduto ſenza
mandato, ma contro gl’ordinieſpreſſi, e tanto at—
teſta S. M. nella lettera, che ſcriue , ſi chela vendita ` - 68
` . . \ . latè M4flrill.de1\”—
enulla per diffetto di poteſta , e tutti reſtano OP"gdír.zt.lib.5.c.6.jub
preſſi da marauiglia , come il Sig. Conteſtabile; in LLÌZÎZÎÎQÈLÎÃ
coſa
la M.diS. tanto rilieuomandato
vn’amplo procedeſſe alla ciecatutt’iluo-
d'infeudare . Diede ;2:51 ſi
ghi, e,Terre,manon d’aliçnare il ſupremo domi
nio. Anzi nelle ſemplici infeudarioni, furono ec
cettuate le Terre inſigni, ch’hanno fortezze, ſono a
a A.
confini d’altri Prencipi, e quelle , che ſi ſono reden—
re, con lo sborſo di contanti . ,
Terra inſigne è Pontremoli, com’a baſſo moſt ra-`
remo, hà trè forte`zze, ſtà a confini di Toſcana , e di
Lombardia , ciò che la ragion com-mune pondera` 6
per renderla inalienabile , ‘9 e finalmente ſi com'- Suarezingdqlleg. 9.
prò la redentione, comediceſſimo , era però eccet—ÉÎ" ZLZLPF'KZ‘LÃÎÃ
tuata . Deuonodi piu li feudi eſſer venduti all' haſ- ”‘LCWÈQ" “-²*ó
ta publica ſotto pena della nullità . 7° Queſto non Zaffi-;gp
all’haſta publica, ma clandeſtinamente è ſtato alie- n.7. La; 8.culſebqq. c.
nato.
delle alienationi,
Comandano e Regie
gl’ ordini
rendite
reali-,che
paſſi_ peril Teſore-
dénaio "“7
ffmfn‘zfl’?
‘_”ſí"{2,23%
‘
3r
nella Torre principale della Te tra . Dicono queſti
Appuaſhm quonìlam Marco celebrata Catone.
Sempron@ [aac 6877245, lozſtorzſizzmque Píj .
Che Pontremoli ſia ſtato fabricato dalla diſtrut—
rione d‘Appua è indubitato appreſſo li Scrittori. 7’ 7;
Ricco è nobile Caſtello lo chiama Fra Leandro Al
berti nella de ſcrittione d’Italia , e Fra Giacomo Fi- Egg’t‘fîfíju’f’fiz;
lippo Bergamaſco nelle Croniche vniuerſali del 3-1” Prim- lle-ì” i»
Cronic-S.Cmei: Lu
Mondo, lo numera nelle Città di Toſcana , e dice ecc-in Trinidad-lib
. . ` . . 4. apud 'Pbilippzmz
eſler quella ricca , e nobile , aggionge non ſaper da Fc’rraríuminlcricò’
chi, c di che tempo ſoſſe fabricato vnluogo cosrîffiíjſíjäjíáî
celebre con fortiſſimiCaſtclli, ripieno di ſontuoſi ““4" WWW-ì"
.. . . . . . . deflr‘PÈ-ltdlfllnä’ñ‘*
Monaſterii, e (ll ſuperbiſſime caſe (ll Cittadini . Il éîlflflmimz mſi-;r
. . . . . . . \ bzfl-m dcſcnpt. L1—
Giuſtinianidoue deſcriue la Liguria afferma,chegurfoz.u.dzer.
Pontremoli è groſſo Caſtcllo, ch’hà 8 oo. fochi con
trè fortezze, che gl'liabitatori ſono ripartiti in Le
giſti, Medici, Procuratori, Nocari, Mercanti, Arte;
fici, buoniSoldati,e buoni Capitani, e conclude ,,
che il Signor di quella giuriſdittio‘ne può facilmen`
te armate piu di 2 ooo.huomini . E lodato per la‘
fortezza da S. Antonio Arciueſcouo di Fiorenza 6
. . . . 7
nelle ſue Croniche vniuerſali, ö( dall Argentario Hoc legimmi” a”—
- ~ -
nelle ſue memorie iſtoriche , . e .riqui/ſimis
i,… (jeſi-rip”:(UZ-’1.1“
a…, ñ
Oggidi fà ſei milla anime, conſerua vna nobiltà ZZ?“Ã'HÎZÈ:
'
incorrotta, e Vi' ſitrouano Cinque
' ' ' di' quelle ma!”
familie L‘rejëentiur in A*
Romana P.
che lo edificotno doppo la diſtruttione d'Appu'a , 7‘ mizar.
' ’ le
’ ` ' ’ ’ ’ ’L— "am—'ZTÎ" .
22
le quali erano in que’ tempi Padrone di Caſtelli, e
ſempre ſi ſono conſeruate con gran decoro . La ſua
giuriſdittione gira 6 o. miglia , la larghezza è di ſe
deci, ö( la longhezza di dodeci. Confina da ſet
tentrione, e L'euante con li Sereniflimi Gran Duca
di Toſcana, e Duca di Parma , a mezzo giorno con
liSignori Marcheſi Malaſpini, öc a ponente con li
Signori Genoueſi. E ripartita in 7 7. Ville, farà 2 2.
milla anime. Hà ſotto di sè due MarcheſatiGio—
uagallo, e Caſtagnetolo . Il ſito è non men delirio
ſo, che fruttifero, poiche gode della pianura , delle
colline adornate d’vliui, e Vitti,ö( della Montagna,
non-nuda,öèalpeſtrc,ma carica di Caſtagne, con
le quali ſi mantengono i Contadini . In ogni tempo
hàhauutihuominiſingolari in tutte le ſcienze, e
maſſime nella facoltà legale , de quali ſi ſono ſerui—
ti , e ſi ſeruono continuamente tutti li Principi
d’Italia. i
Porreſſinio qui ſtenderſi molto, e riferirne vn’
infinità ,- Ci baſterà però hora toccarne alcuni,che
ſono lodati da Scrittori. Dice il Caſtillione nel ſuo
Cortigiano, che il Pontefice raſſettò la Ruota di
Roma quando eleſſe di quella Auditore Gio.Lucca
Caſtellini, che’prima hauea ſtampatc alcune lettu—
re canoniche , e mori poi Veſcouo di Reggio in
Lombardia. Ferdinando Vghello Fiorentino nella
ſua
,.
.
ſualcalia Sacra; ì non ſi ſatia di comandare Gio..
2z `
Gabrielli Atciueſcouo di Piſa, e riferiſce VH’ClÒgiOÙ'bL54432,73‘,i
che ſù fatto nella ſua morte. Gio. Tomaſo Para* `
ſacchi Aſcendente
ínſifempo d’vno diSforzeſchi
, che li Duchi quelli,chedominauano'
quì ſcriuonó
queſtóScato,fù impiegato ne principali ogffiitijf, e `
p‘alèò all’altra-vita, mentre era Giudice 'al ſegx‘zdîëel `
Gallo di Milano _, hauendo prima add-ittionate '
l’o’pere delVecchio Socino, 'ì Antonio Oppicini ~
hà Vn' Conſiglio Rampato in quelli dell’ Alba . ° Il ſoma…?cream.
medeſimo Alba lpda‘l’ompeo Reghini , P Gaſparoz‘áfflìfììwfflm'
Tranchedini hà vn’altro conſiglio in quelli diVin-eflmnfil ° .
. ‘i Paulo Granutio
cenzo ſuſa-10,' . Lucheſe nelle. -792
p _ _
ſue conclufioni, ñ‘ nominaGaſparo Galbiati perÉÎpÎonfi597`m`PſiW
vno de' primiAuuocati della Corte di Roma; Giro-ef; ,04,25, 1,1,_ z,
lamo Magonio fà honoraciffima mentione diFa-Tbemmfló_ ,L 1_
britio Maraffi, chiamandolo Huomo integerrimo , wrſ-Pvrqu-Îm
e conſultiflimo. ~‘ La 'dottrina di Pietro Ca’ualliſi
ſcopre nelle opere'Ciuili , e criminali, ch’hà publi- s
cate , e nonv’- in Toſcana doue eſercítòle mag—j’jb‘ìjféſàfmììffi 7'
gioricatiche'sñ’che ſi diano à Miniſtri di Giùſtiçia `
preſſo que'l‘A‘
time ſu'ſie S. chi nOn eſageri
Pa’tti,"eMitiáoſe anch’
maniere. oggidìCarini
Antonio Ie'oc’f
Lettore
tor prímàziod‘ellò
Fiſcale d‘i'Fibren'za ,Scudiò di Piſa,
'e lódaco e poi Audi-
daſiFranceſco _An-i” conſ- c _
- -, . l . H... . -\ ñ `Ù`CXMLCOnſÎLll<
ſaldo*
‘;ñ :ì a‘*1:7ÎYÎÎÎOttaudo
` (Sunm-Îſuo
- D '` fratello' ~, `che (Uliustintcr
Aſiuu'ocato" c'ójll’efl
F“"ſi'HW‘ſſ‘ſſ/ZB‘
2 4.- a
.Auuocato inſigne in Rerum-hà-
figlij, e particolarmente ,quelli .’ſtampacimolti
.che chce‘r'no'nÒ le
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la Corona . Pontremoli è capo deila Prouincia Lu—
lo”. in ’vít. illuflr.negg1ana, ” e 'come li Signori Duchi di Milano in ‘
?ir-in *vira ;Matbei
l’icccomir. lib. 7. eſſa hannó viue ragioni, così ſempre v7eſièrcitor
F013:.
no la ſuprem’ autorità. I SignoriMarchcſi Malaſ
pini ad ogni modo ſi ſuppongonoävmcramente Im
peri‘ali,
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penali, ef pretendono _di nonni-riconoſcere queſto
ſtato ; ancorçhc‘ lîhabhinoſzÎ-ch. riconoſciutò, co
’me ſi-ricaua dainfinità, ,i-;ſçxitmrc {che'ſi ritxóuano
{nell’ArchiuioRegioz
ì -Vincislao Fanno; _i 3,9 minimi-ii;di
' fl.; . tutta
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