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i tw ucoO E LA SCENA COSTRUITA “ANTICIPAZIONI, N. 4 serie TEATRO DEP.: LIBRERTA FRATELLI BOCA -ROMA 1944 rurata dt René Marin Sylettd @ Costeee. Verso. 1a_nne_aetVottocento,-trionfava- nella rmossa in scena teatrale —~ tanto per le opere Grammatiche che ‘por quelle musicali ~~ jl er terio della scenoprana realsta e dipinte, IY qua Je st proponeva umtearente di tiprodunie "ve “stleamente— all ‘ambient storie, fostero eal romantic : ~Qucste werisino vehiva a togliere — di con- seguena ~ ogo caratiere di tentraita alle fap presertarioni, Tufail anche Tattore era onside: Fato come ua elemento decorative © accessorio Gel quadroscenieo, ansichie elemento integrante ‘Con la pubblicazione «La messa in soon. del gramria wopneriano x — ‘appara net 1809, — Sdolfo Appia fu w ‘miension) are le. una nugva are. nograga astratta © costruitz (a tre dimension, Nel suo testo «Arle viva 0 natura Appia studia la teoria dell'ettore, Timportanza Gi questi quale elemento estensiale del drama, infine intima relazione fra la (ridimenslonalita dellattore-essere-vivente ¢ ezionante, quella ella scena eostrulta, ‘Le suo seenografie ideate ¢ sostenute da una I Lasitte Vilome Aiet Ficine. aabOltumee | estrema scmpliits‘avevano lo scopo i dare Zt massimo risalto « valore alla figura umana_dél- Fotiore e'anon ‘radi Fete dell opera em | Liattivita seenografies di Adolfo Appia si 2 f rivolta — particolarmente -— alle interpretazione celle opere wvagneriane.. 1 suo! numerosi bor Settle sue Tealizzasion! seeniche, come le sue ‘orle regische si sano imposte. per due supe. Hort quale intrinseche: rte © wenlen Le tue Scone sono costrte con ‘element volumetric, {If nico creando una maggiore suggestione in virtis dell'equilibrio dei rapport, della Teuge suprema dell'armonia, del potere evocatore delle tuck. ‘La riforma scenogratica di Appia ha avuto in questi ultimi 40 anni — una grande in fuenza.per jl rinnovamento della modema_ sce notecnica, © pub considerars] — anche agli effet pratiei — superiore a quella teorica ai Gordo: Graig sebbene entrambi fossero animati dallo stesso spirite df riforma; iI primo per il teatro Tirigo, it secondo per quello drammatico. "Faceiamo seguire alcuni frammenti tradotti da «Art vivant ou nature morte» o «La mise on scene du drame wagnerion » di Adolfo Appia. Sono a complemento ea illustrazione (unita- mente alle {avole) del suo pensiero scenico. Per date al teatro contemparanco la Dossibi- ith dl un sano sviluppo dabbiame rieonoscere — come afferma anche Appia — la necessita di tuna pitt intima collaborazione tra regista, atio- ree scenograjo. To scenografo deve di conse- guenza riaequistare quella posizione preminente Gi collaboratore.artistica che ha perduto, per contribuire 2 dare mova vita alle opere teatrali da rappresentare. “ L’ ARTE SCENICA di APPIA 1 Dall’ ¢ Ant vivaNT OU NATURE MORTE » - 192: Liarte arammatica & in plena evalusione. Ma ta evouislone di tal genere assomigia mio sltsnarchie. xsl pid che mai sentiamo 1a necesita trovare in plano dl comune aceordo fra) tea tro e un principio che sappia fare ueire ah Aisordine € dallineoerenra, per euldarel verso Sino sie, doederato con iulte le" neste forse, Snene se non espresso ancers ‘con suitonte hens Der. vozzerto, Mi disegno d'una,scena deve sempre dare — i ehi guarda — Vimpressione esatta della. sua realizzazione seenica, come cio se appariste ‘montata, senza ipocriti infingimenti (in partico fare, | pavimento e la base del fondall). In aso eontratic esso resta una menzogna ¢ contribu see sensibiimente a disorientare il giudizio del Jo. spettatore. Lo spmzio seenico non avra slgnificato né cespressione, se pure con Ia presenaa mobite del Vattore, risulta pertanto chiara che 1 semplici disegnt’¢ bozzetti delle scene daranno Pimpres: sione delPincompleto e¢ foranno desiderare. allo spettatore la presenza della scena realizzata ¢ vissuta dal corpo viva dellattore. Det saowrncenro, Per noi Yessenza del teatro & 11 movimento, L’Arle drammatica, il teatro, comincia con il ‘movimento: il resto ‘non & altro che ‘materiale ule, senza dubbio molto interessante, ‘ma_non indispensabile e, conseguentements, ‘insuiticien te a rappresentare il teatro, Avremo, cunque, da una parte: ledifieto tea- trale, 1a seena e # castumi; dall'altza degli esseri viventi @ mobili: git attori, «eondietio sine qua non » del teatro.” T/Atlo deammotiea & soprattutto Varte della vita e tale vita pud essere espresta anche sen: ‘20 edificio © senza decorazione, poiche spazio © tempe sono termini sufficienti. DELLA scENA, Quale 8, dunque, Ja ragione che ci spinge ad esporre Je nostre ricerche per la conquista di luna apparenca coel arbitraria, come quella. del Petemento decorative? ‘Un tempo la scena era rappresentata da tele aipinte © disposie vertiealmente, che nella Toro suecensione frmavano una prspeta. La preoceupazione del regista si limitava a fissare i gruppi ¢ le evoluzion! degli attori in ‘ questa pittura verticale, non tenendo conto della contraddizios dimensions, Bisogna dttribuire lo sviluppo prodigioso del- 18 seemografia pittoriea al erescente sfarz0 see nico delt'opera e del boTletio: essa aderiva in. fatt, suficientemente, alle eonvenzioni del canto © dolla danza, questa scenozrafia era vincolats da formule citconscritie perché to spettatore ac. cecttasse, senza accurgersene, fl enon senso’ tecnieo. TART VIVA CoTHO LA NATURA acon, ‘Ma V'dea detia verosimiglianza, det reatiemo nnel teatro & vento a rovesciare le nestre conce zloni tradizionali, Jn un primo tempo abblamo attribuito alla pittura con 1 proprl valori esteticl storie! ¢ 50. ciali Timportanza nello svolgimento della. teen! fa tettrale, ma poi Tazione slessa. @ risultata supercia ¢ contrastante, non patendo la pittura cortispondere al giuoco degil attori. Le guestio. ne delle due e delie wre dimension’ &€ imposta ‘uindi imperiosamente, Da ‘una parte i) reeste feneva ancora conté ~~ per una vecehia abitudi ne — della piitura, ma dellaltra ventiva la ne ceseita dolVintervenus dalla plasticita del prate enbile, che Ta pitture git rifulava, 1 risultato fu la sostanziale dimninuzione dei

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