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La filosofia da cui nasce la L.104/92 riguarda il ruolo assegnato alla società tenuta a
promuovere il superamento di ogni forma di emarginazione e di esclusione sociale attraverso
il rispetto dei suoi diritti riguardanti :
L’assistenza
Art.6 - Prevenzione e diagnosi precoce
Art.7 – Cura e riabilitazione
L’integrazione scolastica
Art. 12 Diritto all’educazione e all’istruzione
Art. 13 Strumenti per l’integrazione che devono essere messi a disposizione in maniera
coordinata da scuola, enti locali e USSL
Art. 14 Modalità di attuazione dell’integrazione
Art. 15 Gruppo di lavoro per l'integrazione scolastica
Art. 16 Valutazione del rendimento e prove d'esame
La formazione professionale
Art.17
Integrazione nel mondo del lavoro
Artt. 18, 19, 20, 21, 22
Rimozione di ostacoli per l’esercizio delle attività sportive, turistiche e ricreative
Artt. 23, 24
La legge, pur con il limite di essere un documento che rimanda una certa parte della materia
di cui tratta a norme e provvedimenti regionali applicativi HA IL GROSSO PREGIO di
indicare tutta una serie di percorsi per il conseguimento dell’autonomia del soggetto disabile e
della sua integrazione
Sembra che il legislatore non abbia alcun dubbio su quale debba essere l’ambito in cui il
soggetto in età evolutiva debba essere educato e istruito:
Una medesima scuola per tutti, ma che non deve proporre a tutti né gli stessi percorsi, né gli
stessi strumenti, né le medesime mete.
La 104/92 vuol fare di ogni disabile, tenendo presente le sue potenzialità e
impegnandosi a svilupparle, un membro attivo del contesto sociale.
Secondo quanto previsto dalla legge 104/92 l'attività dell’insegnante di sostegno specializzato è
rivolta alla classe in cui è iscritto un alunno in situazione di handicap. Insieme ai docenti della
classe identifica i bisogni educativi speciali dell’alunno e attraverso il gruppo operativo d’istituto
propone e costruisce insieme alla famiglia il piano educativo individualizzato dell’alunno. Il
docente di sostegno specializzato ha anche il ruolo di facilitatore della comunicazione e della
relazione tra docenti, alunno in situazione di handicap, alunni della classe e altri soggetti interessati
all'integrazione quali: famiglia, personale ASL, educatori, studenti mediatori, assistenti
all’autonomia e alla comunicazione. L’insegnanti di sostegno, oltre ad assumere la contitolarità
delle sezioni e delle classi in cui opera, partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla
elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe
e dei collegi dei docenti.
ENTE LOCALE
Scuola Famiglia
USL
Diagnosi funzionale
Art.3 del DPR 24/2/94
Descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psico-fisico dell’alunno in
situazione d’handicap
È quindi un documento che delinea le modalità di funzionamento delle abilità del soggetto
sottoposto ad esame e che sintetizza queste informazioni all'interno di un "quadro" psicologico-
funzionale che consente di comprendere l'ambito della patologia riscontrata al momento della
valutazione.
La D.F. diventa così uno strumento conoscitivo che, partendo dalla menomazione e dai suoi effetti
sul soggetto, mira ad individuare:
• l'insieme delle disabilità e delle difficoltà, determinate dalla menomazione o indotte da
modelli ed atteggiamenti culturali e sociali;
• Il quadro delle capacità (con riferimento a recuperabilità, residui funzionali, settori
vicarianti,..);
• una prospettiva di tipo evolutivo che metta in evidenza le potenzialità di sviluppo per
ciascun soggetto previsione estremamente significativa per il successivo intervento
educativo.
La D.F. è strutturata per AREE, per consentire di rilevare in termini analitici il rapporto tra
la minorazione e i seguenti aspetti del comportamento complessivo del soggetto:
• cognitivo: livello di sviluppo raggiunto e capacità di integrazione delle competenze;
• affettivo-relazionale: livello di autostima e rapporto con gli altri;
• linguistico: comprensione, produzione e linguaggi alternativi;
• sensoriale: tipo e grado di deficit con particolare riguardo alla vista, all'udito e al tatto;
• motorio-prassico: motricità globale e motricità fine;
• neuro-psicologico: memoria, attenzione e organizzazione spazio-temporale;
• autonomia personale e sociale.
(Allegato “A”) Diagnosi Funzionale
Eziologia………………………………………
Conseguenze funzionali……………………….
Previsione dell’evoluzione naturale……………
Cognitiva
1.Livello di sviluppo raggiunto
2.Capacità di integrazione delle
competenze
Affettivo - relazionale
1.Livello di autostima
2.Rapporto con gli altri
Linguistica
Comprensione
Produzione
Altri linguaggi alternativi
Sensoriale
1.Vista: tipo e grado di deficit
2.Udito: tipo e grado di deficit
Motorio – prassica
1.Motricità globale
2.Motricità fine
Neuropsicologica
1.Memoria
2.Attenzione
3.Organizzazione spazio - temporale
Autonomia
1.Personale
2.sociale
QUANDO FORMULARLA
A COSA SERVE
La D.F. serve a stabilire quali processi di apprendimento e/o adattamento vengono utilizzati
da persone con problemi cognitivi e/o relazionali, quali strategie sono presenti, le abilità
residue e/o compromesse, le potenzialità ed i livelli di sviluppo.
Oltre a questa finalità descrittiva e analitica degli aspetti evidenti delle difficoltà, essa
dovrebbe elaborare una interpretazione delle cause che le hanno determinate ed
eventualmente ne sono tuttora responsabili.
L'aspetto analitico e descrittivo dovrebbe dunque essere compresente e integrato in uno sforzo
interpretativo ed eziologico utile per la stesura di una programmazione didattico-educativa
che compete alla Scuola.
A.Cognitivo
Livello di sviluppo
cognitivo
Strategie
Uso in modo integrato di
competenze diverse
A.Affettivo
Relazionale
Area del sé
Rapporto con gli altri
Motivazione al rapporto
A.Comunicazionale
Mezzi privilegiati
Contenuti prevalenti
Modalità di interazione
A.Linguistico
Comprensione
Produzione
Uso comunicativo
Uso di linguaggi alternativi
A.Sensoriale
Funzionalità visiva
Funzionalità uditiva
A.Motorio
Prassico
Motricità globale
Motricità fine
A.Neuropsicologico
Capacità mnestiche
Capacità attentive
Organizzazione spazio-
temporale
A.autonomia
Autonomia personale
Autonomia sociale
A.Apprendimento
Gioco e grafismo
Lettura e scrittura
Uso spontaneo delle
competenze acquisite
A cosa serve ?
Il P.D.F. è utile ai " fini della formulazione del P.E.I. perchè consente all'insegnante,
evidenziando capacità ed analizzando limiti, di:
1. dimensionare in modo adeguato alle potenzialità dell'alunno gli obiettivi e i
relativi sotto obiettivi;
2. adottare metodologie più mirate alle capacità e alle intelligenze possedute dal
soggetto;
3. scegliere didattiche alternative specifiche, funzionali e adattabili;
4. privilegiare aree cognitive di più facile accesso e di maggior produttività;
5. programmare percorsi e interventi, insistendo sulle abilità e potenzialità ed
utilizzando canali diversi anche vicarianti ai fini di un maggior successo.
Ma è soprattutto importante……….
Che questa serie di operazioni, una volta eseguite, siano di reale e immediata utilità per gli
insegnanti impegnati nel processo di integrazione
•È il documento nel quale vengono descritti gli interventi predisposti per l’alunno in situazione
d’handicap
È redatto “congiuntamente” (ai sensi del comma 5 dell’art.12 della L.104/92):
•dagli operatori sanitari,
•dal personale curricolare e di sostegno della scuola,
•in collaborazione con i genitori e tutti gli altri soggetti interessati.
P.E.I
Conoscenza dell’alunno
Certificazione della disabilità
Valutazione iniziale (alunno,classe, contesto)
Riconoscimento di un bisogno educativo speciale
Risorse umane
Obiettivi----(scelta)
•Della classe ----(in mezzo dobbiamo)---- minimi
Attività
Contenuti che affronto (semplificati-differenziati)
Materiali
Sussidi che predispongo per il mio intervento didattico
Strategie educative
Frontale, piccolo gruppo, con la classe ecc.
Tempi
Ogni attività dovrà essere svolta in un certo periodo di tempo ipotizzato
Secondo il concetto di: Speciale normalità :
prima si pensa a
modificare l’offerta didattica e poi si si introducono, se necessario,
risorse e tecniche specifiche per
integrarla ed arricchirla
Appropriatezza
Rispetto ad un progetto complessivo di vita :
dobbiamo verificare se le abilità che cerchiamo di far acquisire sono davvero significative
Migliorano realmente la sua competenza nel quotidiano
È relativa
Agli interventi educativi e didattici effettivamente svolti sulla base del PEI