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Mappa Pirandello
Mappa Pirandello
Non c'è un'identità coerente e immutabile (cfr. A. BINET, Le alterazioni della personalità:
coesistono più personalità distinte che si succedono nel corso della vita. L'identità è un continuo
trasformarsi; la personalità è una costruzione fittizia: noi non conosciamo di noi stessi che una parte
piccolissima.
"La vita è un'enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai". I pupi, i burattini sono gli
uomini mossi dai fili invisibili del CASO crudele.
"La vita non conclude": è un continuo, mutevole fluire che non ha né un fine, né un senso. E' un
immenso labirinto circondato da un impenetrabile mistero. La vita è trappola, pena, labirinto. Della
vita non si può avere una nozione precisa, ma solo un sentimento (triste, lieto etc.). La vita è un
involontario soggiorno sulla terra.
L'uomo, per vivere, ha dunque bisogno di un guscio dove nascondere la propria debolezza. Il guscio
sono le forme che l'uomo si dà : abitudini, doveri, obblighi sociali e familiari, occupazioni, ideali…
Esse sono un nostro inganno per vivere.
Il contrasto tra vita e forma è il contrasto tra vita e maschera, tra realtà e apparenza. La vita è fuoco,
vento, fiume; la forma è terra incrostata. La forma è morte: irrigidisce tutte le altre possibilità vitali
dell'individuo. Forma è anche il corpo, trappola dell'anima
Le forme sono le maschere che gli altri ci impongono o che noi stessi, con i nostri autoinganni, ci
imponiamo. L'uomo mente a se stesso e agli altri. Il mentire sociale (il gioco delle simulazioni e
delle dissimulazioni) è la componente stessa del vivere sociale.
Il mare, la montagna, il sasso, il filo d'erba sono veri. L'uomo no. Egli va avanti sempre mascherato
(cfr, UNC).
LA PENA DEL VIVERE E DEL VEDERSI VIVERE
E' lo sdoppiamento interiore: vedere la propria vita dall'esterno, come se fosse vissuta da un altro.
Ciò comporta un'esclusione dalla vita. "Chi vede la propria vita… non vive, la subisce, la trascina"
Esiste solo una verità soggettiva, o meglio, tante verità soggettive. E' il cosiddetto relativismo
pirandelliano ( relatività dei giudizi). Ciò comporta nella narrazione la moltiplicazione dei punti
di vista come espressione della molteplicità del reale, del caos che domina l'esistenza.
L'ARTE UMORISTICA
L'arte umoristica è fatta di sentimento + razionalità, sentimento + riflessione, pietas + riso. E' fatta
di compassione e di analisi spietata.
La pagina scritta, il palcoscenico diventano in Pirandello una stanza della tortura (G. Macchia).
L'arte non è pura registrazione dei fatti, ma ricerca e riflessione critica. E' un andare oltre le
apparenze, è la "vita messa a nudo". Pirandello raccoglierà le proprie opere teatrali sotto il titolo
emblematico di Maschere nude.
L'arte umoristica analizza e scompone, smonta, mette a nudo. Non idealizza, rifiuta gli eroi.
a) Gli scrittori di natura storica descrivono i personaggi
b) Gli scrittori di natura filosofica scompongono i personaggi
Il sentimento del contrario (vs. Comico = avvertimento del contrario) è sentimento + riflessione.
Lo scrittore umorista ha una doppia vista, capace di vedere la realtà e il suo contrario.
L'INCOMUNICABILITA'
Le parole, come i fatti, sono vuote e l'emittente le riempie del senso che hanno per lui e a sua volta
il ricevente secondo il significato che hanno per lui, pur avvalendosi della stessa lingua. Ad es. la
parola marito assume un senso diverso per i due protagonisti di Quando si è capito il giuoco.
Antieroi
I personaggi sono anti-eroi, immersi nella fatica del vivere, nel pantano della vita ordinaria. Sono
intrappolati in un'esistenza che non sono loro a dirigere.
Solitudine
Sono chiusi nella solitudine, tormentati dall'incomunicabilità. Soffrono e parlano, ragionano. Sono
"ragionatori", si interrogano sul senso dell'esistenza ( vocazione al palcoscenico)
Teatro - parte
Recitano una parte nel teatrino dal cielo di carta della vita (gioco delle parti), finché uno strappo in
quel cielo innesca l'epifania, lo svelamento della loro esistenza, messa a nudo.
I personaggi di Pirandello sono generalmente dei brutti (aspetto disarmonico della persona). I tratti
"brutti" sono una maschera che esprime il dolore, la sofferenza, l'infelicità, l'angoscia, le disillusioni
della vita, l'inconscio sconvolto. Il "brutto" è la traccia visibile dell'esperienza dell'oltre.
(NB: Nel romanzo naturalista il "brutto" era effetto di una tara, di un vizio. I brutti erano figli di una
natura matrigna)
Ci è data sempre da un "particolare fatto" ( = lo strappo) che lo porta improvvisamente fuori dalla
ragnatela del quotidiano e lo spinge nell'oltre, esponendolo nudo sul palcoscenico della vita.
Ogni personaggio è riconoscibile per un tic, un particolare del fisico, del modo di vestire o di
parlare.
Lo status sociale
Provengono da una realtà sociale paesana o cittadina. Sono contadini, borghesi, impiegati,
funzionari statali etc. Lo sfondo su cui si muovono e la Sicilia rurale o la grigia Roma umbertina.
Il luogo di esplosione di conflitti
E' generalmente l'ambiente della famiglia, del matrimonio. La famiglia è vista come forma, dunque
come prigione di doveri e di responsabilità
b) l'atto trasgressivo e liberatorio del protagonista de La carriola. E' il gesto folle, la vendetta
sulla forma oppressiva, sulle maschere che ci si è costruiti
c) La filosofia del lontano del Dott. Fileno: respingere nel passato tutti i fatti dolorosi
d) La non partecipazione alla vita di Memmo Viola. È un personaggio filosofo che ha raggiunto
una stramba saggezza. Ha capito il gioco della vita, ne ha preso consapevolezza. Tende a
vivere senza inciampi e discussioni inutili, senza compromettersi più di tanto: invulnerabile
al dolore, impenetrabile alla gioia.
L'impartecipazione, l'estraneità alla vita è la sua salvezza (e la sua condanna). Sta alla
finestra a guardare vivere gli altri, che lo giudicano "strambo" ( o pazzo)
LE PAROLE CHIAVE DELLA POETICA DI PIRANDELLO
I FATTI, LE AZIONI Sono una prigione per l'individuo. L'azione, una volta compiuta, si
fissa per sempre e tiene il personaggio come un gancio, sospeso
fuori dal fluire del possibile.
(cfr. La carriola)
LA PARTE I personaggi recitano nel teatrino della società una parte fissa che
si sono scelti o che è stata loro imposta.
(cfr. Quando si è capito il giuoco, La carriola)
LA VERITA' Non esiste. Esiste solo una verità interiore, soggettiva, spesso
incomunicabile e incomprensibile agli altri.
Un individuo non è per tutti lo stesso poiché ciascuno ne ha
un'immagine propria
(Cfr. Il treno ha fischiato)