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Esercitazione Predimensionamento PDF
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LA CONCEZIONE STRUTTURALE
Marianovella Leone
ESIGENZE STRUTTURALI
In REALTA’?....
Il momento del progetto strutturale si concretizza nella fase esecutiva, nel momento in cui ottenuta la
concessione sulla base di un progetto che definisce le FORME e le FUNZIONI si deve realizzare
l’edificio…
I tempi lunghi e la rigidità amministrativa che si incontrano pongono un limite serio alle possibili modifiche a
causa di problemi strutturali
PROGETTAZIONE NON
GRAVI VINCOLI
RAZIONALE
La concezione strutturale
Gli aspetti fondamentali in una corretta concezione strutturale sono:
IPERSTATICITA’
Assicura una più ampia ridistribuzione degli effetti dell’azione sismica e dissipazione di energia
La concezione strutturale
REGOLARITA’ E SIMMETRIA
Risposta globale uniforme, si riducono le concentrazioni di sforzi e di elevata richiesta di duttilità
La concezione strutturale
SEMPLICITA’ STRUTTURALE
Assicura l’esistenza di percorsi evidenti e diretti per la trasmissione delle forze sismiche riducendo le incertezze insite nelle varie
fasi di progettazione ed esecuzione e rende quindi più affidabile la previsione del comportamento della struttura soggetta al
sisma.
La concezione strutturale
ATTENZIONE A PARTICOLARI DISPOSIZIONI
Sistema strutturale
Sistema strutturale
STRUTTURE A PARETI
Sono di due tipi: a pareti semplici o accoppiate
Una parete accoppiata consiste di due o più pareti semplici collegate tra loro ai piani dell’edificio da travi di collegamento
disposte in modo regolare lungo l’altezza.
In realtà questa regolarità risulta fortemente virtuosa in termini di risposta sismica, e la normativa permette per questo tipo
di strutture una analisi semplificata rispetto a quella dinamica modale, obbligatoria per le strutture cosiddette irregolari.
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO
Nell’ambito della carpenteria si dovranno individuare quali sono le travi destinate a portare i solai, che saranno quindi soggette
a consistenti carichi verticali oltre a fungere da traversi dei telai sismo-resistenti.
In una progettazione di soli carichi verticali la convenienza economica a minimizzare il numero di travi porta
necessariamente a mantenere il più possibile costante l’orditura dei solai. Al contrario la necessità di disporre
in zona sismica di una doppia orditura di travi porta alcuni progettisti alla scelta di variare continuamente
l’orditura dei solai.
Anche se in tal modo si può ottenere una più uniforme distribuzione dei carichi sulle travi, si ritiene che tale
scelta comporti complicazioni esecutive tali da rendere gli svantaggi prevalenti rispetto ai vantaggi.
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO
Nella scelta degli elementi strutturali si osservi che le travi alte costituiscono un efficace controvento per i
pilastri che se vincolati a travi a spessore potrebbero risentire di un deficit di rigidezza trasversale.
Un pilastro con travi a spessore fornisce un contributo relativamente basso in termini di rigidezza ai piani
superiori al primo, che invece risente dell’incastro della fondazione, pertanto si prevedono in tali casi elevati
spostamenti di interpiano crescenti dal basso verso l’alto sotto azione sismica.
Anche pilastri troppo esili (bassa rigidezza sezionale) sono sconsigliabili per lo stesso motivo.
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO
In caso di carpenterie eccessivamente irregolari si consiglia l’adozione di giunti per rendere la struttura maggiormente regolare.
GIUNTI
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO: Predimensionamento del solaio
Si possono ritenere valide le prescrizioni del D.M. 1996 (spessore non inferiore a 1/25 della
luce o 1/30 nel caso di nervature precompresse)
Deve adottarsi uno spessore con soletta di almeno 40 mm con armatura di ripartizione ben
ancorata alle travi di bordo
TRAVI A SPESSORE
Si consideri che l’effetto del sisma sulle travi a spessore è modesto se sono presenti travi emergenti nel telaio
pertanto nel predimensionamento ci si può basare sui soli carichi verticali.
Le travi di collegamento, parallele all’orditura del solaio e quindi poco caricate, avranno dimensioni ridotte
dettate principalmente da motivazioni geometriche (per esempio la larghezza può essere pari a 60 cm, ottenuti
eliminando dal solaio una fila di laterizi).
ATTENZIONE!
Se l’edificio è tutto con travi a spessore, esse collaborano alla resistenza sismica, ed essendo meno duttili
rispetto alle travi alte (CD-B obbligata!) è consigliabile partire con solaio H=25+5 in zona sismica anche per
luci non richiedenti tali prescrizioni sotto le sole azioni verticali
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO: Predimensionamento travi
TRAVI A SPESSORE
In caso di trave portante una regola grossolana (in condizioni statiche) consente di dimensionare la base come:
B= L/6
Nella pratica la larghezza della trave a spessore varia tra 60 e 120 cm. È opportuno limitare la larghezza della sezione e
concentrare le armature in un fascio di ampiezza comparabile a quella del pilastro. Indicazioni legate a problemi di duttilità.
ATTENZIONE: Le NTC 08 impongono limitazioni alla massima larghezza della trave.
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO: Predimensionamento travi
TRAVI EMERGENTI
Si consideri che l’effetto del sisma (sollecitazioni flesso-taglianti) sulle travi alte è molto sentito, specialmente
nei piani bassi, e talvolta anche in quelli centrali del fabbricato. Ad esempio in fabbricati di 4-6 impalcati dette
sollecitazioni hanno entità maggiore rispetto a quelle provocate dai carichi verticali.
Nella stima della sollecitazione sismica si ricordi che i carichi statici fanno crescere le sollecitazioni
all’aumentare della luce, i carichi sismici fanno crescere le sollecitazione all’aumentare della rigidezza
(riduzione della luce!)
DUNQUE: L’azione del sisma è maggiormente sentita nelle campate corte ed in prossimità dei pilastri più
rigidi
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO: Predimensionamento travi
TRAVI EMERGENTI
È buona norma adottare sezioni delle travi molto simili a quelle dei pilastri, in modo da non alterare la
regolare distribuzione di sollecitazione flettente lungo i pilastri.
Sezioni delle travi molto più piccole di quelle dei pilastri sposterebbero il punto di nullo del
momento flettente dalla mezzeria dei pilastri e dunque si avrebbe un M maggiore a parità di taglio
sui pilastri.
Viceversa se la sezione delle travi è molto più grande si violerebbe il principio di gerarchia delle
resistenze incentivando un comportamento fragile della struttura.
Una buona indicazione è quella per edifici di 4-5 impalcati di adottare dimensioni pari a
30x60/30x50 cm.
Sebbene le sollecitazioni si riducano all’aumentare dell’altezza è bene non ridurre la sezione per non
ridurre la rigidezza trasversale dei pilastri che in quelle zone risentono delle maggiori deformazioni.
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO: Predimensionamento travi
La differenza tra l’utilizzo di travi alte e a spessore si può notare già dal differente comportamento per carichi non sismici.
Il momento agente agli appoggi della trave risulta notevolmente ridotto, di conseguenza anche il momento sul pilastro lo sarà.
Trave a spessore
88 111
1 78
Trave emergente
77 122
24 55
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO: Predimensionamento travi
TELAIO SHEAR – TYPE
Conseguenza:
In virtù della infinita rigidezza assiale dei pilastri, i traversi sono impediti di ruotare rigidamente.
Inoltre, per la infinita rigidezza assiale e flessionale dei traversi, questi stessi non possono deformarsi
assialmente o flessionalmente.
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO: Predimensionamento travi
TELAIO SHEAR – TYPE
Il momento che si genera nei pilastri ha un andamento a farfalla
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO: Predimensionamento travi
TELAIO SHEAR – TYPE
DM 14 Gennaio 2008
Nella concezione dell’edificio il progetto architettonico influisce sensibilmente su un parametro che risulta
determinante nell’analisi del comportamento sismico: LA REGOLARITA’.
Per tenere in conto le precedenti osservazioni, nella fase di predimensionamento di può procedere assumendo un limite massimo
per la tensione media nei pilastri, in particolare si consiglia di non superare il valore di 0,5fcd e di mantenersi prossimi a 0,3-0,4
fcd.
Per un CLS di classe C25/30 si limita la tensione tra 4.0 e 5.5 MPa
Per un CLS di classe C20/25 si limita la tensione tra 3.5 e 4.5 MPa
In fase di predimensionamento si può effettuare una analisi statica senza
sisma nel caso in cui siano state evitate travi molto corte e rigide.
Si determina in questo modo l’area necessaria di cls considerando la
tensione massima ridotta.
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO: Predimensionamento pilastri
Anche le NTC impongono un limite alla massima sollecitazione di compressione:
7.4.4.2.1
Sistema strutturale
STRUTTURE A TELAIO: Predimensionamento pilastri
Anche le NTC impongono un limite alla massima sollecitazione di compressione:
Se la carpenteria è regolare si avranno sezioni dei pilastri tutte uguali, altrimenti, pur potendo adottare sezioni differenti, si
consiglia di sovradimensionare i pilastri meno caricati. In questo modo si ottiene uno sgravio flessionale dei pilastri più caricati.
Momento flettente
ESEMPI DI SCELTE STRUTTURALI E PROGETTUALI
29 kN
69 kN
Taglio
ESEMPI DI SCELTE STRUTTURALI E PROGETTUALI
120 kN
143 kN
Sforzo assiale
ESEMPI DI SCELTE STRUTTURALI E PROGETTUALI
In realtà il comportamento reale dei telai è intermedio tra quello con travi infinitamente
rigide (telai shear-type) e quello con travi deformabili
Influenza delle scelte progettuali
Per valutare l’influenza delle scelte progettuali sulla distribuzione delle sollecitazioni nella struttura si esamineranno diversi
esempi applicativi.
1° CASO: Impalcato rigido con travi a spessore 70x25 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al primo,
secondo e terzo piano.
2° CASO: Impalcato rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al
primo, secondo e terzo piano.
3° CASO: Impalcato non rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al primo,
secondo e terzo piano.
4° CASO: Impalcato non rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 60x60 al piano terra e 40x40 al piano
primo, secondo e terzo.
5° CASO: Campate irregolari con travi a spessore nelle campate corte ed emergenti nelle campate lunghe.
1° CASO: Impalcato rigido con travi a spessore 70x25 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al primo,
secondo e terzo piano.
2° CASO: Impalcato rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 alprimo,
secondo e terzo piano.
3° CASO: Impalcato non rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al primo,
secondo e terzo piano.
4° CASO: Impalcato non rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 60x60 al piano terra e 40x40 al piano
primo, secondo e terzo.
5° CASO: Campate irregolari con travi a spessore nelle campate corte ed emergenti nelle campate lunghe.
1° CASO: Impalcato rigido con travi a spessore 70x25 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al primo,
secondo e terzo piano.
2° CASO: Impalcato rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al
primo, secondo e terzo piano.
3° CASO: Impalcato non rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al primo,
secondo e terzo piano.
4° CASO: Impalcato non rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 60x60 al piano terra e 40x40 al piano
primo, secondo e terzo.
5° CASO: Campate irregolari con travi a spessore nelle campate corte ed emergenti nelle campate lunghe.
Confronto tra 2 CASO (impalcato rigido) e 3 CASO (impalcato non rigido): Diagramma del momento
1° CASO: Impalcato rigido con travi a spessore 70x25 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al primo,
secondo e terzo piano.
2° CASO: Impalcato rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al
primo, secondo e terzo piano.
3° CASO: Impalcato non rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al primo,
secondo e terzo piano.
4° CASO: Impalcato non rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 60x60 al piano terra e 40x40 al piano
primo, secondo e terzo.
5° CASO: Campate irregolari con travi a spessore nelle campate corte ed emergenti nelle campate lunghe.
1° CASO: Impalcato rigido con travi a spessore 70x25 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al primo,
secondo e terzo piano.
2° CASO: Impalcato rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al
primo, secondo e terzo piano.
3° CASO: Impalcato non rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 40x40 al piano terra e 30x30 al primo,
secondo e terzo piano.
4° CASO: Impalcato non rigido con travi emergenti 30x55 e pilastri 60x60 al piano terra e 40x40 al piano
primo, secondo e terzo.
5° CASO: Campate irregolari con travi a spessore nelle campate corte ed emergenti nelle campate lunghe.
LUCI IRREGOLARI
3 6 7 6 3
Influenza delle scelte progettuali
Emergenti + spessore
Emergenti
Influenza delle scelte progettuali
acciaio B450C
Le caratteristiche meccaniche del conglomerato cementizio armato sono definite in funzione del
valore caratteristico della resistenza cilindrica fck:
fck=35 [N/mm^2]
fctk_0.05 = 0,7×fctm =
PRIME ANALISI DELL’EDIFICIO
PRIME ANALISI DELL’EDIFICIO
CARATTERISTICHE DELL’ACCIAIO
Acciaio B450C:
yd=fyd/ Es=391/206000=1,89
PRIME ANALISI DELL’EDIFICIO
PRIME ANALISI DELL’EDIFICIO
Tompagni
Fodera interna (laterizi forati) 8 kN/m3
Fodera esterna (laterizi forati) 8 kN/m3
PAVIMENTI ED INTONACI
Intonaco interno 18 kN/m3
PAVIMENTO IN MARMO 27 kN/m3
Tompagni esterni
hp H
si
bp
i b
PRIME ANALISI DELL’EDIFICIO
Solai di interpiano
PESO PROPRIO SOLAIO
Peso
Elemento/i Simbolo formula Valori numerici
(kN/m2)
soletta G1s s x larghezza x profondità x ps 0.05 x 1 x 1 x 25 1.25
travetti G1t [base x altezza x profondità x ps] x ntrav. al m 0.12 x 0.16 x 1 x 25 x 2 0.96
pignatte G1l [base x altezza x profondità x ps] x nfile 0.38 x 0.16 x 1 x 8 x 2 0,97
PESO PROPRIO
G1s + G1t + G1l 1.25 + 0.96 + 0.97 3.18
SOLAIO G1
Solai di balconi
PESO PROPRIO SOLAIO
Peso
Elemento/i Simbolo formula Valori numerici
(kN/m2)
soletta G1s s x larghezza x profondità x ps 0.05 x 1 x 1 x 25 1.25
travetti G1t [base x altezza x profondità x ps] x ntrav. al m 0.12 x 0.16 x 1 x 25 x 2 0.96
pignatte G1l [base x altezza x profondità x ps] x nfile 0.38 x 0.16 x 1 x 8 x 2 0,97
PESO PROPRIO
G1s + G1t + G1l 1.25 + 0.96 + 0.97 3.18
SOLAIO G1
PRIME ANALISI DELL’EDIFICIO
Predimensionamento TRAVI
Per quanto concerne le travi, per semplicità, vengono predimensionate per soli carichi verticali.
Relativamente allo schema statico, si può fare riferimento o ad una trave continua su più appoggi, oppure,
ad un’unica trave appoggiata-appoggiata o appoggiata-incastrata o incastrata-incastrata (con momento
massimo in mezzeria pari a ql2/8; ql2/14; ql2/24).
La misura cautelativa è adottata, per tenere presente che, in questa fase, non vengono portate in
conto le azioni orizzontali (forze sismiche).
Posta la distinzione tra travi a spessore di solaio con altezza pari allo spessore del solaio e travi emergenti
con altezze maggiori dello spessore del solaio si sceglie di prendere delle travi emergenti sul contorno
della struttura e delle travi a spessore per le travi interne. I limiti sulle altezze per entrambe le tipologie di
travi sono:
H 1/20 –1/25 lmax per le travi a spessore
H 1/10 –1/14 lmax per le travi emergenti
Per le travi a spessore in particolare una regola grossolana di predimensionamento permette di
dimensionarne la base come:
B=lmax/6
PROGETTO E VERIFICA PER AZIONI SISMICHE DI UN EDIFICIO IN C.A. CON SAP 2000
PROGETTO E VERIFICA PER AZIONI SISMICHE DI UN EDIFICIO
IN C.A. CON SAP 2000
LE IPOTESI DI CALCOLO:
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PROGETTO E VERIFICA PER AZIONI SISMICHE DI UN EDIFICIO
IN C.A. CON SAP 2000
Predimensionamento TRAVI
Il predimensionamento è ora possibile poiché sono noti i carichi da assegnare alle varie travi:
TRAVI DI BORDO
TRAVI PORTANTI
Fd l 2 69.94 62
Md 209.82kNm
12 12
PROGETTO E VERIFICA PER AZIONI SISMICHE DI UN EDIFICIO
IN C.A. CON SAP 2000
xc y
A’f
H M
C
cy
Af d*
T
b ey
(a) (b)
Mrd T d * As f sd 0.9 d
d*=57 [cm]=altezza utile sezione Si ottiene un’armatura As=10,46 [cm^2]= 5 f 18
PROGETTO E VERIFICA PER AZIONI SISMICHE DI UN EDIFICIO
IN C.A. CON SAP 2000
Per il solaio dovremmo cambiare sezione poiché lo spessore di 20 cm diviene esiguo per
la luce di 6 m! Aumenterebbe pertanto nell’analisi dei carichi il valore del peso proprio
Predimensionamento TRAVI
Fd l 2 90.85 42
Md 121.13kNm
12 12
Individuando per ogni pilastro “ i ”, ad ogni piano “ j ”, la sua area di influenza Aij se ne
calcola il peso tenendo presente sia il contributo dei carichi permanenti che quello relativo ai
carichi variabili. La sezione del pilastro“ i ” al piano “ j ” sarà così dimensionata in base al
carico complessivo Nd relativo al piano j-mo e a tutti i piani superiori allo stesso
N dj N j N gj
sforzo normale al Peso proprio
generico piano j-mo
Carichi permanenti e
accidentali
PROGETTO E VERIFICA PER AZIONI SISMICHE DI UN EDIFICIO
IN C.A. CON SAP 2000
1° osservazione : i pilastri di un edificio sono sollecitati a pressoflessione i cui valori derivano dalla risoluzione completa
dello schema strutturale e pertanto non noti in questa fase.
2° osservazione : I domini di resistenza a pressoflessione variano poco con la larghezza della sezione mentre dipendono
fortemente dall’altezza.
Hanno forma pressoché parabolica con i valori massimi del momento in corrispondenza di
circa il 50% di Nd.
N
0,5 Nd
3° osservazione : La duttilità di una sezione diminuisce fortemente all’aumentare della sollecitazione di compressione
media.
PROGETTO E VERIFICA PER AZIONI SISMICHE DI UN EDIFICIO
IN C.A. CON SAP 2000
4° osservazione : Si consiglia pertanto di predimensionare i pilastri con un valore massimo della sollecitazione di
compressione pari al 30-40% di quella di calcolo.
fcd_p=0,3 fcd =0,3* 19,83= 5,9 [N/mm2]
5° osservazione : Se la carpenteria è sufficientemente regolare anche le sezioni saranno poco diverse tra loro. Inoltre
mentre nel caso di edifici con numero di piani elevato (>7-8) è buona norma ridurre la dimensione
della sezione del pilastro ai piano più alti per via delle minori tensioni dovute a minore sollecitazioni
sismica, per edifici più bassi, se l’architettonico lo consente, si può adottare una sezione costante.
6° osservazione : Per il predimensionamento del pilastro sono necessari i valori di massima dello SFORZO
NORMALE e del MOMENTO FLETTENTE. In realtà per il calcolo di quest’ultimo è
necessario ricavare anche il valore del TAGLIO. In particolare i valori di N derivano dai carichi
verticali e dall’incremento di N dovuto all’azione sismica. I valori di M sono in pratica
quelli provenienti dall’azione sismica, essendo quelli dovuti ai carichi verticali molto
contenuti se rapportati ai momenti flettenti del sisma.
7° osservazione: i pilastri devono essere sovradimensionati e non si devono avere travi eccessivamente
resistenti, per rispettare la gerarchia delle resistenze per lo SLU e anche per il rispetto
della verifica di deformabilità dello SLD. Per ragioni di regolarità in elevazione e per
motivi pratici si consiglia, per ciascun pilastro, al massimo una rastremazione della
sezione trasversale di 10 cm per piano.
PROGETTO E VERIFICA PER AZIONI SISMICHE DI UN EDIFICIO
IN C.A. CON SAP 2000
Predimensionamento pilastri – Calcolo massima dello sforzo normale
Nj5 Nj5 Considereremo per il peso proprio del pilastro una sezione 50 x 50
[cm] (NCT 2008: dimensione minima 250mm)
Nj1 Ngi
Nj1
b=6m
N j 1.3 G impalcato
k1
Aij G ktravi (a b) G pilastri
k
1.5 G impalcato
k2
A ij G ktamponatur
2
e
a 1.5 Q k A ij s
1.3 3,18 24 0,3 0,6 25 (6 4) 25 0,5 0,5 3,5 1.5 3,14 24 7,14 4 1.5 3 24 1,3 846,52kN
Il taglio di piano è la sommatoria delle azioni orizzontali agenti al di sopra del piano
considerato
L’entità delle azioni sismiche è rilevante in rapporto ai carichi verticali. Di conseguenza lo sforzo normale sui pilastri potrebbe
variare molto nei pilastri di estremità; per i pilastri interni la variazione di sforzo assiale è invece dovuta alla differenza di
tagli indotti dal sisma nelle travi ed è quindi in genere trascurabile a meno che non vi sia una forte differenza di luce o di
sezione tra due travi che convergono nel pilastro.
La variazione di sforzo normale indotta dal sisma può essere valutata con un modello locale
come somma dei tagli nelle travi ai diversi piani o con un modello globale (in caso di edificio a
pianta rettangolare) che usa il momento ribaltante alla base dell’edificio.
PROGETTO E VERIFICA PER AZIONI SISMICHE DI UN EDIFICIO
IN C.A. CON SAP 2000
Incremento dello sforzo normale agente sui pilastri
A5
40x40
A4
40x40 Rifare di controlli di
regolarità!
A3
50x50
A2
60x50
A1
60x50