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Disp Giunzione Trave Trave 04 Rev02 PDF
Disp Giunzione Trave Trave 04 Rev02 PDF
dimensionamento
Questo tipo d’unione, che deve garantire un vincolo di continuità (incastro) può essere
dimensionata:
Considerando che, nel caso di telai e portali, queste giunzioni si trovano in sezioni di trave non
sottoposte alle massime sollecitazioni,
sarebbe anche possibile considerare il secondo metodo di dimensionamento, impiegando
preferibilmente bullonature ad attrito.
In realtà, per non falsificare i modelli di calcolo generalmente adottati per telai e portali, è più
opportuno seguire il primo metodo di dimensionamento.
- la tipologia di trave
- il tipo di acciaio
- la classe dei bulloni
- le sollecitazioni M e T di calcolo,
1
3. si dimensiona il collegamento delle piattabande
3.1 dimensionamento dei bulloni
3.2 (verifica a rifollamento delle piattabande)
3.3 dimensionamento delle piastre coprigiunto delle piattabande
3.4 (verifica a rifollamento delle piastre coprigiunto)
1)
Le sollecitazioni di calcolo sono:
M Wx adm
adm
T Aanima adm Aanima
3
Per l’equilibrio:
M M p Ma
1 1 1 M M Mp M
a Mp Jp
r ra r p EJ EJ a EJ p EJ
posto
bt 3 h t
2
J p 2 bt
12 2 2
abbiamo Mp, per cui
abbiamo anche Ma M M p
2)
Se è contenuto il numero ipotizzato delle file di bulloni sull’altezza del coprigiunto d’anima,
possiamo scrivere:
T
V1b
nb , a
dove “nb,a” è il numero dei bulloni spettanti all’anima di una delle due travi.
La ripartizione del momento avviene in relazione alla posizione di ciascun bullone, per cui il
bullone più sollecitato è quello più lontano dal centro della bullonatura di ciascuna anima.
2
Per il generico bullone abbiamo la sollecitazione:
Ma
Si nb , a
ri
ri2
i
ri xi2 yi2
S iH S i sin
S iV S i cos
Ri S iH
2
V1b S iV 2
Dopo aver verificato i bulloni e quindi definito il loro diametro, possiamo definire lo spessore
delle due piastre di coprigiunto:
Infatti si dimensiona lo spessore delle piastre in modo che il loro momento d’inerzia
complessivo, al netto dei fori dei bulloni, sia maggiore o uguale al momento d’inerzia
dell’anima della trave, sempre al netto dei fori dei bulloni:
trovato Ja J J p
dobbiamo avere
J anima,netto J coprigiunt i anima,netto
Per il dimensionamento delle piastre di coprigiunto, facendo riferimento alla figura seguente,
si definiscono gli interassi in orizzontale “p” e le distanze dai bordi “a” e “a1” secondo
normativa (rispettando i valori minimi),
mentre gli interassi in altezza “p1” si definiscono in modo da rispettare i valori massimi di
normativa e sfruttare al meglio l’altezza dell’anima senza andare ad interferire con i bulloni
delle piattabande.
3
3)
Per dimensionare il collegamento delle piattabande occorre definirne la sollecitazione assiale
risultante:
Mp
F
z
Se il numero dei bulloni incolonnato su una stessa fila non è eccessivo, possiamo scrivere:
F
F1b
nb, p
dove “nb,p” è il numero dei bulloni spettanti a una piattabanda di una delle due travi.
Dopo aver verificato i bulloni e quindi definito il loro diametro, possiamo definire lo spessore
delle piastre di coprigiunto di ciascuna piattabanda:
posto “d” il diametro dei bulloni e “b” la “larghezza complessiva” del coprigiunto,
nell’esempio della figura seguente abbiamo:
b 22 7 7 36cm
allora
F F
adm
Anetta
s b 2nf d
dove “nf” è il numero delle file di bulloni.
Tale numero è in genere pari a 2, come nell’esempio seguente; solo in travi di dimensioni
notevoli è possibile utilizzare 4 o 6 file di bulloni.
4
Per il dimensionamento della lunghezza delle piastre coprigiunto occorre definire gli interassi
“p” e le distanze dai bordi “a” e “a1” rispettando i valori minimi di normativa.